Napoli-Chievo Verona del 24.09.2016

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Organo ufficiale dell'Associazione Italiana Napoli Club­Anno XII­Nr.141 del 24/09/2016

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Cari arbitri.......





Risultati 5°Giornata Classifica Milan­Lazio 2­0 Bologna­Sampdoria 2­0 Juventus 12 Udinese­Fiorentina 2­2 Napoli 11 Atalanta­Palermo 0­1 Roma 10 Genoa­Napoli 0­0 Chievo 10 Pescara­Torino 0­0 Inter 10 Empoli­Inter 0­2 Milan 9 Chievo­Sassuolo 2­1 Bologna 9 Juventus­Cagliari 4­0 Genoa 7 Roma­Crotone 4­0 Fiorentina 7 Programma 6° Giornata Palermo­Juventus Napoli­Chievo Vr. Torino­Roma Crotone­Atalanta Sassuolo­Udinese Lazio­Empoli Inter­Bologna Genoa­Pescara Fiorentina­Milan Cagliari­Sampdoria

Lazio 7 Udinese 7 Sampdoria 6 Sassuolo 6 Torino 5 Pescara 5 Palermo 5 Cagliari 4 Empoli 4 Atalanta 3 Crotone 1

Programma 7°Giornata Pescara­Chievo Udinese­Lazio Empoli­Juventus Sampdoria­Palermo Atalanta­Napoli Cagliari­Crotone Bologna­Genoa Torino­Fiorentina Milan­Sassuolo Roma­Inter Classifica marcatori M.Icardi 5 Bacca 5 Callejon 5 Belotti 4 Borriello 4 Dzeko 4 Higuain 4 Kessiè 4 Milik 4 Defrel 3

Direttore responsabile: Saverio Passaretti Edito dall’A.I.N.C. Realizzazioni grafiche e testi:Mario Passaretti Hanno collaborato: Francesco Basile,Fabrizio Piccolo,Armando Lupini,Raffaele Belfiore, Graziano Gian Maria,Carlo Longobardi,Bruno Marra,Marco Martone,Ciro Piemonte Sede legale: via G. Porzio, 4 Isola G5 Centro Direzionale (Na) Registrazione Tr. Napoli N. 92 del 512/2007

Sabato Pag.5 24 Settembre 2016


Napoli­Chievo Vr Sabato 4­3­3

4­3­1­2

All.Sarri Hamsik

Ghoulam

Albiol

Inglese Birsa

Reina

Jorginho

Floro Flores

Koulibaly

Maggio

Allan


o 24 settembre ore 20.45 All.Maran Cacciatore

Castro

o Radovanovic

Rigoni

Insigne Cesar Milik

Sorrentino Gamberini

Callejon Frey


Un Napoli da blindare

di Saverio Passaretti(presidente A.I.N.C.)

La storia si ripete inesorabile, siamo appena alla V partita di campionato e incalzano assurdi pettegolezzi che mirano a destabilizzare la serenità e la concentrazione degli uomini di Sarri. Anche il Mister coinvolto in una sterile polemica solo per aver dichiarato di non voler entrare in argomenti che esulano dall’aspetto sportivo sul quale ne risponde senza problemi essendone il protagonista indiscusso. Una subdola intenzione di incrinare i rapporti interni con il Presidente le cui dichiarazioni vengono sistematicamente deformate ad arte lasciando intendere una sua netta insoddisfazione per l’andamento, peraltro eccellente, della squadra dopo una campagna acquisti che ha toccato i 128 ml di euro. Non credo che intendesse colpevolizzare il Mister, più plausibile un cambio di rotta studiato ad arte per collocarsi tra le grandi del campionato senza polemiche nella speranza che un cambio di strategia possa ottenere maggiori garanzie dalla classe arbitrale. Una posizione condivisibile da arricchire sotto l’aspetto organizzativo con l’individuazione di altre figure interne alla società che possano interloquire con gli organi di stampa, è indispensabile una figura da definire “neutra” che possa svolgere il delicato ruolo di interfaccio con gli organi di stampa o televisione. Non stiamo certo a dare lezioni alla società che, nonostante le difficoltà, ha raggiunto un ottimo livello, di questo passo potrà competere con le più quotate concorrenti a livello europeo, il nostro vuole essere lo stimolo ad affrettare i tempi su soluzioni organizzative già ampiamente studiate dal management del Napoli. Quello che interessa a noi tifosi e veder crescere la forza e la considerazione del nostro organico, già contro l’ottimo Chievo ci aspettiamo una gara grintosa con la convinzione dei propri mezzi senza sottovalutare nessun avversario i tre punti sono l’obiettivo unico (…quelli con 4 vittorie ed 1 sconfitta sono primi!!), contro questi avversari necessità un sano cinismo e chiudere già dal primo tempo la partita. Sotto l’aspetto tattico il buon Sarri farà, giustamente, ruotare i suoi uomini, tutti meritevoli di avere un ruolo primario, le gare sono tante e le rotazioni necessarie a far si che gli schemi siano rispettati al meglio, dispiace la condizione psicologica di alcuni giocatori ma se il progetto è di ampio non c’è da preoccuparsi … lo spazio ci sarà per tutti !! Alle porte c’è la super sfida champions con il Benfica, gli azzurri proiettati sul palcoscenico europeo, tutto l’ambiente ne usufruirà principalmente la città con i tifosi veri protagonisti di un sogno diventato realtà. Superiamo l’ostacolo Chievo e prepariamoci alla sfida del prossimo 28 con la consapevolezza di essere un club di altissimo livello !! Sabato Pag.8

24 Settembre 2016



Napoli­Bologna 3­1(primo tempo 1­1) MARCATORI: Callejon (N) al 14' p.t.; Verdi (B) all'11', Milik (N) al 22' e al 33' s.t. NAPOLI (4­3­3): Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Strinic (dal 22' s.t. Ghoulam); Zielinski, Jorginho (dal 29' s.t. Allan), Hamsik; Callejon, Gabbiadini (dal 16' s.t. Milik), Insigne. (Sepe, Rafael, Maksimovic, Maggio, Tonelli, Diawara, Rog, Giaccherini, Mertens). All. Sarri BOLOGNA (4­3­3): Da Costa; Kraft, Oikonomou, Gastaldello, Torosidis (dal 38' s.t. Masina); Taider, Nagy (dal 16' s.t. Donsah) , Dzemaili; Di Francesco, Verdi, Krejci (dal 29' s.t. Rizzo). (Sarr, Ravaglia, Maietta, Helander, Morleo, Mbaye, Pulgar, Mounier, Floccari). All. Donadoni ARBITRO: Doveri di Roma NOTE: ammonito Taider (B) per gioco scorretto. Espulso Krafth (B) al 36' s.t. per gioco scorretto


GENOA­NAPOLI 0­0 GENOA (3­4­3):Perin; Izzo, Burdisso, Orban; Lazovic (32’ st Munoz), Rincon, Ntcham, Laxalt, Rigoni; Pavoletti (30’ pt Simeone),Ocampos (42’st Edenilson). (Lamanna, Zima, Biraschi, Fiamozzi, Brivio, Cofie, Pandev, Ninkovic, Gakpe’) All.: Juric NAPOLI (4­3­3):Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan (27’ st Zielinski), Jorginho, Hamsik; Callejon, Milik (37’ st Gabbiadini sv),Mertens (22’ st Insigne). (Rafael, Sepe, Strinic, Giaccherini, Maggio, Maksimovic, Rog, Diawara, Tonelli). All.: Sarri Arbitro: Damato di Barletta Angoli: 8 a 5 per il Napoli Recupero: 1’ e 3’ Ammoniti: Orban, Hysaj, Rincon, Ntcham , Simeone, Jorginho per gioco scorretto.


Ci risiamo col fatturato

di Fabrizio Piccolo

Forse m'ero illuso che la nuova stagione avesse cancellato vecchi difetti. Le prime partite con i cambi giusti, l'alternanza dei giocatori e qualche abiura confessata pubblicamente mi avevano indotto a pensare che anche da parte di Sarri ci fossero progressi assai incoraggianti ma il mercoledì genovese ha fatto traballare le mie speranze. Non solo in campo abbiamo fatto qualche passo indietro – e non parlo della prestazione dei singoli ma del solito difetto di non essere in grado di cambiare lo spartito quando la musica non funziona più come dovrebbe, dell'ostinazione a non voler provare nulla di diverso tatticamente quando l'avversario ti ha preso le misure come un sarto – ma anche fuori. Le lamentele sugli arbitri non mi sono mai piaciute, al di là del fatto che i rigori contestati ci fossero: fare la parte di Calimero non è da Napoli. E a poco serve chiedere che gli sfoghi li faccia la società. Se fosse vero, basterebbe chiedere in privato al proprio presidente di alzare la voce, possibilmente nelle sedi competenti e non necessariamente in tv. Lamentele a parte, però, il passo indietro vero è stato ripetere la litania sul fatturato. “Siamo il quinto fatturato d'Italia, abbiamo quindi l'obbligo di arrivare quinti”. Sono con l'attuale tecnico quando parla di Juventus più forte e di nessun obbligo di dover vincere lo scudetto, non sono per niente con lui quando si loda e s'imbroda ripetendosi la storiella del fatturato. Altri club sono liberi di investire male i propri soldi, di pagare super­stipendi anche a chi non li merita ma non significa che abbiano un organico superiore a quello del Napoli. E per vincere le partite servono le rose competitive. Ed allenatori che sappiano valorizzarle appieno. Poco conta che il fatturato di De Laurentiis sia inferiore a quello del Milan: vogliamo raccontarci la favoletta che i rossoneri siano “obbligati” ad arrivare prima del Napoli? Esporsi nei lamenti e nascondersi nelle responsabilità e negli obiettivi, non è da Napoli. Sabato Pag.14

24 Settembre 2016



Le schede tecniche della squadra:Hysaj

di Raffaele Belfiore

ELSEID HYSAJ Data di nascita: 20/02/1994 Luogo di nascita: Shkodra (ALB) Altezza: 180 cm Peso: 75 kg Piede: Destro Ruolo: Esterno Destro Basso; Esterno Sinistro Basso;

A volte ci chiediamo se una vera integrazione è possibile, il calcio ci propone varie storie che fanno pensare ad una risposta positiva; una di queste è sicuramente quella di Elseid Hysaj, albanese, attuale Esterno Destro Basso del Napoli. Viene portato in Italia da Marco Piccioli che mantiene così una promessa fatta a Grezim, papà dell’Esterno albanese. Elseid entra così a far parte della Primavera dell’Empoli a quattordici anni per poi esordire, quattro anni dopo, in prima squadra come Esterno Sinistro di difesa nella stagione 2012/2013 e, nella Stagione Successiva, si alterna sul versante mancino con Mario Rui, altro valido prodotto della “cantera” locale, contribuisce alla promozione in serie A della Compagine toscana. Da lì viene dirottato nel suo ruolo naturale, quello di Esterno Destro dove si rende protagonista di un’ascesa impressionante che lo porta oggi ad essere tra i migliori prospetti europei del ruolo; dotato di un fisico impressionante è utilissimo in fase di Possesso­Palla come uomo di equilibrio per il reparto arretrato del Napoli, infatti la sua intelligenza tattica gli consente di interpretare al meglio i dettami di Mr.Sarri che utilizza far salire il Difensore Lato­Palla per cercare l’ampiezza e far rimanere “Basso” il Difensore Lato­Debole; nella fase di Non Possesso spicca per doti di anticipo, spesso sulle linee di passaggio avversarie, per la sua spiccata intelligenza tattica e per la capacità di annullare anche in inferiorità numerica gli avversari più pericolosi come ha dimostrato nell’Europeo del 2016 nel Match contro la Francia dove limitò di tanto Evrà e Martial che avanzavano in Coppia su quel versante. Sabato Pag.16

24 Settembre 2016


Sabato Pag.17

24 Settembre 2016


Cosa manca per il salto di qualità di Mario Passaretti

Il pareggio di Marassi è un risultato che ci può stare, soprattutto perché ottenuto su un campo difficile come quello del Genoa. Quello che ha deluso i sostenitori azzurri, però, è l’atteggiamento qualche volta remissivo della squadra che ha portato a questo risultato. Il punto serve a uscire indenne da una trasferta delicata ma non può certo bastare a ambisce a traguardi importanti, da grande squadra. Il problema nasce quando la squadra non riesce ad essere incisiva, a concretizzare le tante occasioni che si presentano nel corso della gara. Al di là delle sviste arbitrali, che anche in questo caso, come accaduto a Pescara, hanno pregiudicato il risultato e inciso negativamente sull’aspetto psicologico dei calciatori, il Napoli a Genova ha sbagliato e tanto in zona gol, rischiando addirittura la beffa nel finale. In alcuni casi, quindi, dovrebbe subentrare quella mentalità vincente, capace di indirizzare la gara a proprio favore e portare a casa i tre punti, indipendentemente dalla caratura dell’avversario. Nascondersi dietro i torti arbitrali non aiuta certamente. Resta da chiedersi, allora, cosa manchi davvero a questa squadra per il salto di qualità definitivo. La rosa è stata ampliata. Sono stati acquistati giovani di prospettiva e finalmente il Napoli può contare su un organico completo, avendo per ogni reparto diverse soluzioni. Qualche dubbio resta per l’attacco, visto che ad un Milik che, al momento, non fa rimpiangere Higuain, fa da contraltare l’incognita Gabbiadini, giocatore che il mister ha voluto fortemente tenere in squadra per completare il reparto. Il tempo per crescere però c’è, siamo appena ad inizio stagione e in fondo le premesse per fare bene, sembrano esserci tutte! Sabato Pag.18

24 Settembre 2016


kit maglie stagione 2016-2017


Napoli­Benfica: V come Vendetta ad 8 anni dalla prima volta

di BRUNO MARRA

La Vendetta è un piatto che va servito freddo. In questo caso si è raffreddato per 8 anni, abbastanza per gustarcela in tutto il suo sapore. Dal settembre 2008 al settembre 2016. Napoli­Benfica atto secondo. Al tempo era il Napoli incipiente e crescente dell’Era De Laurentiis. Si giocava il primo turno di Coppa Uefa, nella quale gli azzurri erano rientrati attraverso l’Intertoto. Erano i tempi del Pocho Lavezzi ancora un po’ “gordito” ma che faceva già impazzire la “torcida”. Di Marek Hamsik, un fanciullo con la cresta ancora acerba, ma che già esprimeva tutta l’energia di un personaggio dei Manga. C’era il Panterone Zalayeta, il Tanque Denis, i guerrieri Blasi e Gargano, il capitano Cannavaro ed una falange guidata dal Generale Reja che avrebbe riportato il Napoli nella storia. Però quella volta non andò bene. Vincemmo 3­2 al San Paolo, segnò il ragazzino Vitale, poi Denis e Maggio. Al ritorno la beffa. Allo stadio Da Luz ci mangiammo l’impossibile. Prima un palo di Cannavaro, poi Zalayeta a porta vuota tirò fuori. Gol mangiato, eliminazione subìta. Il Benfica vinse 2­0 e ci estromise dalla Uefa. Eppure da quel giorno il Napoli capì di aver conquistato un’altra dimensione. La crescita esponenziale del Club è stata tale da riportarci in Europa per ben 7 anni consecutivi. Unica squadra italiana ad aver ottenuto questo traguardo. Per dirla tutta: manco la super Juve c’è riuscita. Ed oggi a distanza di 9 anni ci ritroveremo quel Benfica che ci chiuse le porte della nostra prima Europa targata De Laurentiis. La storia è diversa, ci sono tutti i crismi per la vendetta. Il San Paolo alzerà al cielo l’urlo di 11 leoni, accompagntao dal battito di 60mila cuori. Manderemo in soffitta i corsi e ricorsi storici del nostro compaesano Giambattista Vico. E’ l’ora della V, come Vendetta. Della N, come Napoli. Della C, come Champions. Il piatto ricco è diventato freddo. Andiamo a fare un sol boccone del Dragone portoghese! Sabato Pag.20

24 Settembre 2016


il VIGNETTONE

di ARMANDO LUPINI


Cari arbitri,col Napoli,niente più passi falsi di Francesco Basile

Siamo alla quinta giornata di campionato e proviamo così virtualmente, dato l'esiguo numero di partite giocate, a tirare un pò le somme per quel che riguarda il Napoli: secondo posto in classifica, secondo miglior attacco, unica squadra a non aver perso e, sicuramente, formazione che sta esprimendo il miglior calcio della serie A. Eppure, nonostante tutto quel che di positivo si può leggere tra le righe, oggi pesano i due "passi falsi" con il Pescara alla prima, e con il Genoa nell'ultima partita giocata; quei due pareggi che significano quattro punti persi, considerando anche il fatto che la squadra azzurra ha creato tante occasioni da rete, non riuscendo però a concretizzare la vittoria. E' da dirsi, tuttavia, che questi due mancati successi sono anche il frutto di palesi errori arbitrali: il rigore prima concesso e poi negato, su segnalazione dell'arbitro di porta, nella partita inaugurale col Pescara, e i due rigori netti e, non assegnati, a Marassi. La concessione di questi penalty, e la loro successiva realizzazione avrebbe, quasi sicuramente, sancito le due vittorie azzurre, che, a loro volta, avrebbero significato il primato in classifica. Ma il calcio, come la storia, non si fa con i ma e con i se. "Della partita sono soddisfatto perchè abbiamo comandato il gioco per 85 minuti. Ma gli episodi arbitrali hanno pesato sulla sfida". Queste le parole di mister Sarri al termine della partita col Genoa. E ancora: "Ocampos stoppa la palla di mano in area nettamente nel primo tempo, nel secondo Milik viene spinto giù mentre sta calciando davanti la porta. Cosa posso dire? Parlano chiaramente le immagini...". Come non dar ragione al tecnico azzurro, considerando anche i rigori "regalati", nelle partite precedenti, ad una delle dirette concorrenti al titolo. Se questo è l'inizio, non c'è, di certo, da ben sperare per il prosieguo del campionato. Il buonismo però deve sempre far convergere verso la buona fede di chi si trova a dirigere le partite talvolta con notevoli difficoltà e pressioni esterne. Probabilmente la società dovrebbe farsi sentire un pò di più nei piani alti del palazzo che conta. E gli arbitri, magari, stare più attenti nell'evitare di "inciampare" in errori plateali. Siamo soltanto all'inizio ed è inutile polemizzare. Dobbiamo soltanto goderci quello che è il gioco più bello del mondo, che nel nostro caso si tinge d'azzurro. Sabato Pag.22 24 Settembre 2016



Polemiche e vecchi difetti

di Carlo Longobardi

Pronti, partenza, via e ritorno alla base. Dopo un avvio di campionato connotato da qualche lieve sussulto si è nuovamente ripiombati nella monotonia di classifica, giudizi, commenti e incrementi di transaminasi. Per il bene dello spettacolo e della doverosa alternanza, il mezzo passo falso aveva fatto ben sperare in un percorso dei primi “a prescindere” quantomeno più difficoltoso e soprattutto con auspicabili altalenanze in testa alla classifica. Invece no, il paese dell’arte, della storia, dei colori e della fantasia continua ad essere rappresentato in bianco e nero nel calcio con il corredo di antipatie antiche al seguito. Ma questo ormai vecchio e noioso rituale non deve essere il fardello psicologico che tende a zavorrare la strada altrui e in particolare quella azzurra, il Napoli ha tutte le caratteristiche per poter ricoprire nuovamente il ruolo da protagonista che gli spetta, a condizione che si rimuovano o quantomeno modifichino atteggiamenti che tendono a deprimere l’ambiente e spostare strumentalmente l’attenzione altrove. In primo luogo è necessario che eventuali ragionamenti si facciano nelle sedi opportune e non sugli schermi nazionali, il problema arbitrale, ammesso che ci sia (condizione di incertezza smentita dalla perfetta statistica dei torti costantemente aggiornata dagli inappuntabili amici appassionati della “materia”) va discusso e trattato da chi ne ha la legittimità e il ruolo; bene ha fatto il nostro Mister a rimarcare il problema, ma ora la vicenda va assolutamente chiusa per evitare fastidiose attribuzioni ed etichette, pensiamo a giocare. L’intervista di Sarri ha, in ogni caso, fatto emergere una difficoltà di rappresentazione all’esterno da parte della società, che, pur non avendo mai brillato per presenza e comunicazione, negli ultimi tempi sta assumendo spesso un incomprensibile posizione ostile contro l’apparato politico e politico­ sportivo e gli stessi tifosi, a causa della discutibile gestione dei prezzi dei settori popolari, e con la notizia sulla presunta costruzione di un nuovo stadio più somigliante a un teatro che alla arena per competizioni di alto livello. E poi un necessario richiamo all’amato tecnico tosco­napoletano che quest’anno deve comprendere di avere una rosa più ampia, giovane e di grandi prospettive. Nessuno storcerà il naso se il turn­over dovesse riguardare qualcuno dei titolarissimi a favore dei nuovi acquisti e, analogamente, sarebbe ben accetto, ogni tanto, un cambio al sistema di gioco rispetto al solito che qualcuno con buona intuizione ha definito un “monomodulo immodificabile”. In ogni caso, ci sarà da divertirsi. Forza Napoli, sempre.

Sabato Pag.24 24 Settembre 2016



Il calcio più bello d'Europa

di Ciro Piemonte

Dopo 4 giornate, il Napoli ritorna al primo posto. La juventus è distaccata di una sola lunghezza. Come sempre il popolo partenopeo già non sta nella pelle, volano gli entusiasmi, ancor più i sogni, ma meglio fare il punto della situazione e capire bene dove questo Napoli può arrivare. Il Napoli ha affrontato Pescara,Milan,Palermo e Bologna; di queste quattro, due sono squadre che lotteranno per la salvezza che difficilmente riusciranno a raggiungere, e Milan e Bologna in casa che non sono avversari irresistibili. I ragazzi di Sarri sono riuscito a ottenere 10 dei 12 punti disponibili, naturalmente non male come risultato ma visto gli avversari si poteva puntare al punteggio pieno. Per ora quindi nessun avversario “da Napoli”. Diverso è il discorso della Juventus, che (sicuramente non ci vuole un mago) a mio avviso porterà a casa il 6° scudetto di fila. La juve ha affrontato in ordine : Fiorentina, Lazio ,Sassuolo e Inter; il paragone col Napoli non esiste! 4 delle più difficili gare del campionato sono già agli annali per i campioni d’Italia che ne escono fuori con 9 punti, uno score tutto sommato niente male tenendo conto delle avversarie di livello. Tutto questo per dire che è molto meglio volare basso, placare gli animi e soprattutto rimanere concentrati. L’ambiente Napoli ,si sa’, è molto difficile da vivere, le pressioni salgono sia che siamo al primo posto , sia che siamo al decimo. Il peso della partita rimane invariato, i tifosi , talvolta stanchi, vogliono sempre di più dai proprio beniamini. Per ora ci godiamo il primato e apprezziamo quanto di buono è stato fatto fin ora. Ad oggi 5 dei 6 acquisti del Napoli ancora non fanno l’esordio, ma esprimiamo il miglior calcio d’Italia e tra i migliori d’Europa. Soffriamo nel pungere una volta in vantaggio, nel tentativo di chiudere la gara, una pecca che va risanata solo con l’esperienza giusta. Finalmente Hamsik ha preso in mani le redini del gioco, il passaggio a Milik per il secondo goal col Bologna è da antologia del calcio, finalmente gioca e ragiona da capitano, questo Napoli quanto ne aveva bisogno. Ci aspettano tre gare importantissime prima della chiusura di questo “Tuor de force” di sette gare. Genoa deve essere il punto di partenza per arrivare mercoledì carichi col Benfica e ipotecare, già dopo due giornate, la qualificazione in champions con un sonoro +5 sugli avversari dopo sole due partite.

Sabato Pag.26 24 Settembre 2016



Chievo al San Paolo,è l'ora dei nuovi acquisti?

di Marco Martone

Gli echi delle nefandezze dell’arbitro Damato, in quel di Genova, non si sono ancora spente. Così come rimbombano ancora, nei timpani dei tifosi, le dichiarazioni del presidente De Laurentiis che, dalla lontana Cina, invece di schierarsi al fianco del suo allenatore, nero di rabbia dopo il furto di Marassi, prova a stemperare gli animi accettando serenamente le scelte del direttore di gara. Un quadro della situazione quantomai anomalo, non c’è che dire, nel quale si muovono un tecnico arrabbiato e stufo dei punti sottratti da “forze esterne” e un patron che rivendica, giustamente, i suoi sforzi in sede di mercato e indirettamente invita l’allenatore a non lamentarsi, quanto piuttosto a utilizzare tutta la rosa a sua disposizione. Non è un mistero che al produttore cinematografico, non vada affatto a genio il fatto che si punti quasi sempre su un numero ristretto di giocatori. Lo scorso anno fu così e al termine della stagione lo stesso De Laurentiis lo disse a Sarri in maniera anche molto colorita . Nel campionato del secondo posto e della Champions diretta c’erano gli undici inamovibili, più Mertens a fare da contraltare a Insigne e Lopez come prima e unica vera alternativa a centrocampo. Punto e basta. Per gli altri poche apparizioni e nulla più. Quest’anno la situazione è decisamente cambiata, dal punto di vista delle potenzialità e dell’organico. Eppure la storia sembra si stia ripetendo. Dopo cinque giornate di campionato e una di Champions, appare difficile trovare differenze enormi con la gestione della scorsa stagione, da parte di Sarri. Dato per scontato che Milik ha preso il posto di Higuain e accertato che, almeno per ora, Mertens ha scavalcato Insigne nelle grazie del tecnico, l’unica alternativa vera ai titolari sembra essere Zielinski. Degli altri, per ora, si sono perse le tracce. Giaccherini, Diawara, Rog, Tonelli e Maksimovic, tutti abili e arruolabili, non hanno giocato ancora neanche un solo minuto. Qualche partita l’ha fatta Gabbiadini, che sta ricoprendo il ruolo di vice, proprio come gli accadeva un anno fa. Ecco allora che le parole del presidente vanno interpretate in maniera attenta e prospettica, perché tutto va bene fino a quando i risultati saranno dalla parte di Sarri ma se qualcosa dovesse cambiare... Intanto arriva a Napoli il Chievo Verona, bestia nera degli azzurri, almeno negli anni passati e che assieme al Sassuolo, sconfitto proprio mercoledì scorso, rappresenta la vera sorpresa del torneo. Si attende la reazione della squadra alle ingiustizie subite, si spera nell’utilizzo di qualche nuovo acquisto, si aspetta una direzione di gara almeno equa e si confida nella vena realizzativa degli azzurri, smarrita a Marassi ma solo per caso...

Sabato Pag.28 24 Settembre 2016


Il peso degli episodi

di Graziano Gian Maria

Premetto, sono lo stesso tifoso del Napoli che rideva di chi si riferiva al rigore con il Pescara, vero, anche quello episodio strano, MA, quella fu una partita giocata a metà, e contro una squadra così inesperta come il Pescara si poteva fare molto molto di più, insomma pareggio giustissimo, e una decisione dubbia a cui non ci si poteva appellare, se il Napoli avesse giocato da NAPOLI, per 90 minuti magari avremmo parlato di uno 0­4 netto. Ma veniamo alla partita del Ferraris, ottima squadra il Genoa, per giunta allenata da un tecnico interessantissimo come Juric che guardate caso prende Sarri come punto di riferimento, primo e secondo tempo giocato ad alta intensità infatti, nel secondo il Genoa che come da aspettarsi si chiude di più giocando in ripartenza, molte occasioni per gli azzurri e un super Perin a negare il gol, dall'altra parte lo stesso fa Reina, nello specifico negli ultimi 5 minuti con 2 interventi strepitosi che rappresentano una grande risposta a tutte le critiche ricevute dopo Bologna, un portiere con 2 attributi così, diciamolo. Ma cosa è che ha portato Sarri all'intervista così nervoso? Cosa sarà successo? Inizio partita, intervento netto con le mani in area di un genoano, l'arbitro non chiama nulla, nella mia mente penso "lasciamo stare, ci saremo impressionati", prosegue la partita e nel secondo tempo Milik lanciato in porta ed allacciato, ancora nessun fischio, nella mia mente risuona ancora "magari mi sarò di nuovo impressionato", poi... finisce la partita, adesso con calma posso riguardare i replay, dai ora con massima obiettività possiamo riguardare gli episodi, non voglio neanche entrare nel secondo ma su un qualcosa che mi ha colpito totalmente nel primo, un particolare che non avevo notato, cosa? Il fallo di mano, che per giunta si mostra ancor più evidente, sembrando a tutti gli effetti un bagher pallavolistico a 2 mani, avviene a pochi metri dall'arbitro, non solo, in linea d'aria la visuale è totalmente libera, l'arbitro vede praticamente tutto nella più elevata perfezione, in maniera pulitissima, ma la sua razione non tarda minimamente ad arrivare, anzi senza neanche pensarci 2 volte, arrivando addirittura a non considerarlo neanche dubbio (ma si, le regole magari saranno cambiate, a Napoli infondo siamo pur sempre molto folcloristici) e subito indica di proseguire. Beh, sinceramente anche al più pacato e diciamo così "meno provinciale" dei tifosi come me questo ha fatto abbastanza male, perché è pur vero che ci chiedono sempre di non mettere in dubbio la buona fede, di non fare illazioni perché i tempi bui si son superati ecc ecc, ma guardate caso queste parole vengono sempre pronunciate da parte di chi non avverte bruciori sul fondoschiena per questi episodi, perché diciamoci la verità, vuoi o non vuoi capitano SEMPRE agli stessi. Com'era comunque il detto? A pensar male si fa peccato eh? Giusto! Ah no aspetta, il detto terminava così "a volte ci si indovina".

Sabato Pag.29 24 Settembre 2016


RISTORANTE LA CAMPANELLA via G. di vittorio 58 ­ 53048 Sinalunga (SI) ­ Fraz. Bettolle Tel: 0577 624516 E­mail: brunellamarsico@gmail.it






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