Cuore Azzurro n°143 del 25/10/2016

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Organo ufficiale dell'Associazione Italiana Napoli Club­Anno XII­Nr.143 del 25/10/2016

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La rotta per la ripresa





Risultati 9°Giornata Sampdoria­Genoa Milan­Juventus Udinese­Pescara Cagliari­Fiorentina Torino­Lazio Atalanta­Inter Empoli­Chievo Crotone­Napoli Bologna­Sassuolo Roma­Palermo

Classifica

2­1 1­0 Juventus 21 3­1 Roma 19 3­5 Milan 19 2­2 Napoli 17 2­1 Lazio 15 0­0 Torino 15 1­2 Chievo 14 1­1 Atalanta 13 4­1

Programma 10° Giornata Genoa­Milan Pescara­Atalanta Sassuolo­Roma Juventus­Sampdoria Lazio­Cagliari Fiorentina­Crotone Napoli­Empoli Chievo­Bologna Inter­Torino Palermo­Udinese

Sassuolo 13 Cagliari 13 Genoa 12 Bologna 12 Fiorentina 12 Inter 11 Sampdoria 11 Udinese 10 Pescara 7 Palermo 6 Empoli 6 Crotone 1

Programma 11°Giornata Bologna­Fiorentina Juventus­Napoli Atalanta­Genoa Lazio­Sassuolo Crotone­Chievo Milan­Pescara Empoli­Roma Sampdoria­Inter Udinese­Torino Cagliari­Palermo Classifica marcatori Dzeko 8 Bacca 6 Higuain 6 Callejon 6 Icardi 6 Immobile 6 Belotti 5 Iago Falque 5 Borriello 5

Direttore responsabile: Saverio Passaretti Edito dall’A.I.N.C. Realizzazioni grafiche e testi:Mario Passaretti Hanno collaborato: Francesco Basile,Carmine Tascone,Fabrizio Piccolo,Armando Lupini, Raffaele Belfiore,Graziano Gian Maria,Carlo Longobardi,Bruno Marra,Marco Martone,Ciro Piemonte Sede legale: via G. Porzio, 4 Isola G5 Centro Direzionale (Na) Registrazione Tr. Napoli N. 92 del 512/2007

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Napoli­Empoli Mercole 4­3­3

4­3­1­2

All.Sarri

Hams

Strinic Pucciarelli Koulibaly

Saponara Reina

Maccarone

Dia

Maksimovic

Hisay

Allan


edì 26 ottobre ore 20.45 All.Martusciello

sik

Laurini Croce

Bellusci

awara Mauri

n

Insigne

Mertens

Skorupsky Costa

Callejon Buchel

Pasqual


Follie d'attacco

di Saverio Passaretti(presidente A.I.N.C.) Continua l’emergenza nel comparto di attacco in un Napoli certamente non fortunato , anche in casa crotonese si compie l’ennesima sventura, Manolo Gabbiadini compie una scellerata reazione e si fa espellere con la squadra in vantaggio lasciandola in dieci per oltre un ora. Evidentemente il ragazzo ha i nervi a fior di pelle ed inutili sono state le raccomandazioni paterne del buon Sarri che è costretto ad inventare la sua squadra ormai sempre più in difficoltà con la scelta del centravanti, si comprende meglio adesso il valore di Milik capace di realizzare 7 gol su 9 partite, la sua lunga perdita peserà pesantemente se non si trova una degna alternativa. Un bilancio non negativo in considerazione della perdita di Higuain la cui capacità di disorientare le difese resta l’aspetto più evidente, la difficoltà d i realizzare reti nitide è acclarato con il ricorso costante ai difensori in fase conclusiva . La vittoria a Crotone , però, ha corroborato l’ambiente e lascia ben sperare anche nello scontro casalingo contro l’Empoli , compagine che gode di grande stima dal nostro tecnico e non solo per una questione di cuore. Conquistare i 3 punti nelle sfide contro squadre di carattere ma di gran lunga inferiori sotto tutti gli aspetti, resta un traguardo imprescindibile per restare agganciati alle prime. Il campionato si dimostra più equilibrato con la Juve per 2 volte sconfitta a S.Siro, il giovane Locatelli mette in ginocchio la signora con un gol strepitoso, complimenti al giovane già sotto osservazione per la rosa nazionale. Sarri anche per la sfida infrasettimanale dovrà ricorrere ad un falso centravanti, probabilmente il folletto Mertens dovrà sobbarcarsi il compito, la sua capacità atletica e di velocità di esecuzione sopperisce ad un fisico minuto ma arcigno. Fino ad oggi è stata un’arma letale anche nella sfida Champions era riuscito a tenere vivo il Napoli con una prestazione eccellente, l’unico veramente non pervenuto in questa fase è Insigne, l’attaccante ancora a zero realizzazioni è la controfigura di quel campioncino da tutti ammirato. Una faccenda strana che si trascina da inizio campionato, un rinnovo di contratto non gradito, una scarsa sintonia con i tifosi stanno cancellando le indiscusse qualità di Lorenzigno, lontane le sua irresistibili scorribande sulla fascia. Un vero peccato, il suo apporto è indispensabile agli azzurri in piena emergenza, si spera che il calore dei tifosi possa scacciare le ombre nella convinzione che riemergono le sue eccellenti doti naturali . FORZA NAPOLI SEMPRE E COMUNQUE

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Napoli­Roma 1­3(primo tempo 0­1) MARCATORI:Dzeko (R) al 43' p.t. e al 9' s.t., Koulibaly (N) al 13' s.t., Salah (R) al 40' s.t. ROMA (3­4­1­2) Szczesny; Manolas, Fazio, Juan Jesus (dal 25' s.t. Emerson); Florenzi, Paredes, De Rossi, Perotti (dal 46' s.t. Gerson); Nainggolan (dal 34' s.t. El Shaarawy); Salah, Dzeko. PANCHINA: Alisson, Lobont, Seck, Iturbe, Totti. ALLENATORE Spalletti ESPULSI:nessuno AMMONITI:Paredes, Juan Jesus e Dzeko per gioco scorretto, NAPOLI (4­3­3) Reina; Hysaj, Maksimovic, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik (dal 36' s.t. Zielinski); Callejon (dal 31' s.t. El Kaddouri), Gabbiadini (dal 12' s.t. Mertens), Insigne. PANCHINA Rafael, Sepe, Strinic, Maggio, Chiriches, Tonelli, Rog, Diawara, Giaccherini. ALLENATORE Sarri ESPULSI:nessuno AMMONITI:Mertens per proteste e Allan per gioco scorretto ARBITRO:Orsato di Schio NOTE:Spettatori 45.000 circa. Tiri in porta 5­7, tiri fuori 6­4, angoli 8­1, Recupero 1' p.t., 5' s.t.


CROTONE­NAPOLI 1­2 Marcatori: 17' Callejon (N), 33' Maksimovic (N), 45' st Rosi (C) Crotone (4­3­3): Cordaz 6,5; Rosi 6, Claiton 5,5, Ferrari 5,5, Martella 5; Capezzi 5,5, Crisetig 6, Salzano 5 (1' st Stoian 5,5); Tonev 5,5 (9' st Simy 5,5), Falcinelli 6, Palladino 6 (30' st Rohden 6). A disp.: Cojocaru, Festa, Sampirisi, Barberis, Mesbah, Fazzi, Dussenne, Nalini, Ceccherini, Trotta. All.: Nicola 5,5 Napoli (4­3­3): Reina 6,5; Hysaj 6, Maksimovic 6, Koulibaly 6, Strinic 6; Allan 6, Diawara 7, Hamsik 6 (18' st Zielinski 6); Callejon 6,5 (31' st Giaccherini 6), Gabbiadini 4, Mertens 6,5 (38' st El Kaddouri sv). A disp.: Rafael, Sepe, Chiriches, Tonelli, Maggio, Ghoulam, Jorginho, Rog, Insigne. All.: Sarri 6,5 Arbitro: Mazzoleni Marcatori: 17' Callejon (N), 33' Maksimovic (N), 45' st Rosi (C) Ammoniti: Ferrari, Crisetig (C) Espulsi: 30' Gabbiadini (N) ­ fallo di reazione

Napoli­Besiktas 2­3(primo tempo 1­2) NAPOLI (4­3­3): Reina; Maggio, Chiriches, Koulibaly, Ghoulam; Zielinski (82' Allan, Jorginho (70' Diawara), Hamsik; Callejón, Insigne (65' Gabbiadini), Mertens. A disp.: Rafael, Hysaj, Strinic, Maksimovic, Rog, Giaccherini. All.: Sarri BESIKTAS (4­2­3­1): Fabri; Beck, Marcelo, Tošić, Erkin; Uysal (90' Talisca), Hutchinson; Quaresma, Arslan (75' Tosun), Adriano (71' Inler); Aboubakar. A disp: Zengin, Gonul, Sahan, Frei. All.: Gunes Arbitro: Karasaev (RUS) Marcatori: 12' Adriano (B), 30' Mertens (N), 39', 86' Aboubakar (B), 69' rig. Gabbiadini (N) Ammoniti: Maggio (N), Adriano, Erkin, Aboubakar (B) Note: Insigne fallisce un calcio di rigore al 49'


L'Intervista all'esperto......Parola di Carmine Tascone

di Grazian Gian Maria

Signor Tascone, momento negativo del Napoli, quali sono secondo lei le cause di tutto ciò, quanto è importante la vittoria di oggi? Vittoria importante, ma effettivamente troppo alla portata, il Crotone è pur sempre l'ultima della classe. Il Milan ha riaperto il campionato, una squadra che ha sorpreso, con molti giovani come Locatelli e Donnarumma, grazie anche a Montella che sta lanciando senza paura ragazzi che hanno fame, e questo è un elemento fondamentale nel calcio. Ricordo che lei stesso nell'ultima intervista parlò di un Diawara che le piaceva molto, come ha giudicato il suo esordio? Ha sorpreso tutti per la personalità mostrata. Jorginho aveva bisogno di riposo, Diawara ha grande personalità, già l'anno scorso ha collezionayo 34 partite in un Bologna che ha fatto un buon campionato, non concordo nei limiti che Sarri pone ai 98, anche oggi come mercoledì ha fatto vedere grandi cose. Ruolo portiere, fiducia a Reina? O il Napoli dovrebbe guardarsi intorno? Reina non è quello del primo anno, è un portiere bravissimo, ma nelle uscite quest'anno è molto insicuro, basta notare le situazioni in cui tenta l'uscita e poi compie il passettino indietro, è un momento meno facile anche per lui, deve uscirne. Riuscirà il Napoli, al momento comunque primo, a passare il girone di champion's? Dovevamo giocare con più tranquillità, anche un pareggio sarebbe stato un buon risultato, ora ci ritroviamo a dover andare in Turchia e non poter sbagliare, secondo me il Benfica avendo recuperato i suoi giocatori migliori e arriverà primo , ma credo che riusciremo a passare come secondi.


Situazione Gabbiadini? Io sono tifoso di Gabbiadini, ma è nervoso, la sua situazione ambientale non lo facilita, Sarri certe frasi dovrebbe evitarle, come quelle della settimana scorsa. Lui è esterno, massimo seconda punta, non ha il passo o la mentalità della prima punta, l'ha dimostrato a Bologna e a Genova con la Samp dove ha dato il meglio di se. Il Napoli ha commesso un errore a non prendere una prima punta di ruolo, l'avrebbero dovuto vendere al Wolfsburg per 25 mln e poi comprare qualcuno, magari aggiungendo dei proventi dalla Juve, la proprietà non è stata decisa a muoversi in tal senso, ma io Carmine Tascone l'avrei fatto. Gennaio: Pavoletti o Zaza? Pavoletti è un buon giocatore, ma al Genoa, al Napoli, con tutte le pressioni della nostra piazza ce la farebbe? Zaza è un 91, un giocatore che vedrei bene con Milik e che potrebbe alternarsi con lui come succede tra Mertens e Insigne.


Uniti subito o separati per sempre

di Fabrizio Piccolo

Siamo nel momento forse topico della stagione: alle porte c'è la Juve e subito dopo la trasferta in Turchia che potrebbe essere decisiva per la Champions League e non è più tempo di giochetti. Non è solo un problema tattico, di infortuni o di condizione e fiducia da ritrovare, il Napoli deve sciogliere uno dei nodi principali che rischiano di stritolarlo e riguarda il rapporto parallelo tra allenatore, presidente e giocatori. Si rema tutti dalla stessa parte? C'è piena fiducia tra tutte le parti? Si parla la stessa lingua? Il dubbio viene, perchè a sentire l'attuale tecnico dire “la squadra è stata caricata di eccessive responsabilità, va fatta crescere” si resta un po' perplessi. Chi l'avrebbe caricata di responsabilità “eccessive”? Dopo un secondo posto in campionato e con acquisti intriganti – nonostante l'addio di Higuain – certo non si poteva chiedere al Napoli una stagione di centro­ classifica, né a dire il vero prima del campionato si parlava di scudetto. Tant'è che lo stesso allenatore alla vigilia della prima di campionato si diceva un po' offeso perchè nessuno inseriva gli azzurri tra le favorite. Cos'è successo dopo? E' palese che tra De Laurentiis e Sarri ci sia una forte divergenza di vedute sulle potenzialità della rosa ed anche su come viene gestita, così come all'interno del gruppo non tutti sembrano condividere i metodi del tecnico ma ora non si può scherzare. Bisogna essere tutti uniti, anche dandosi un pizzico sulla pancia. La società faccia sentire in maniera netta la sua fiducia all'allenatore e ne assecondi la linea, i giocatori tornino a fare quelle dichiarazioni di amore vero o presunto che tanto andavano di moda un anno fa nei confronti di Sarri e facciano quadrato. Uniti subito, per affrontare la stagione al meglio senza rompere il giocattolo. L'alternativa è una sola: separati per sempre. Perchè se si tira la corda, alla fine si spezza e chi ne paga il fio è Napoli tutta. Venirsi incontro è fondamentale: così come l'anno scorso la svolta arrivò dalla “conversione” dell'attuale tecnico al modulo chiesto dalla squadra, quel 4­3­3 che trasformò d'incanto gli azzurri dalla versione horror con lo “schema­Empoli” a quella fantastica che iniziò la cavalcata che conosciamo, anche adesso Sarri faccia qualche passo indietro e riconsideri alcune sue granitiche certezze per ritrovare la strada smarrita. E nel frattempo società e giocatori gli stiano vicini. Martedì Pag.14

25 Ottobre 2016



Le schede tecniche della squadra:Koulibaly

di Raffaele Belfiore KALIDOU KOULIBALY

Data di nascita: 20/06/1991 Luogo di nascita:Saint Die des Vosges (FRA) Altezza: 195 cm Peso: 89 kg Piede: Destro Ruolo: Difensore Centrale (Ruolo Principale); Esterno Destro Basso e Mediano (Altre attitudini di Ruolo) «Se imparasse tre movimenti giocherebbe nel Barcellona» basta questa affermazione di Maurizio Sarri per scrivere il “biglietto da visita” di Kalidou Koulibaly, il difensore centrale che rende possibili i sogni di tanti tifosi azzurri. Kalidou nasce in Francia dove muove i primi passi nel mondo del calcio a Saint­Dié­des­Vosges, da lì si trasferisce al Metz dove diviene ben presto un elemento di spicco della squadra e dove conquista la Coppa Gambardella, uno dei trofei più prestigiosi per gli Under 19; in due anni diviene il perno della difesa che il primo anno diventa la quarta per minor numero di reti concesse agli avversari; contemporaneamente entra a far parte delle selezioni nazionali minori dei blues, è titolare al Torneo di Tolone nel 2011 dove arriva secondo e partecipa al Mondiale under 20 lo stesso anno in Colombia. L’anno dopo il Metz scende in seconda divisione così Kalidou accetta la proposta del Genk in Belgio, dove disputa per due stagioni l’Europa League (sia da difensore centrale che da esterno destro basso), accumulando altra esperienza internazionale e viene notato da numerosi scouters internazionali, lo nota anche Rafa Benitez che lo porta così al Napoli. L’anno con il tecnico spagnolo gli regalerà la Semifinale di Europa League persa contro il Dnipro e lo “consegna” ai palcoscenici internazionali; la consacrazione a livello internazionale la conquista definitivamente con Maurizio Sarri nell’anno seguente. A livello fisico può essere considerato il difensore più forte della serie A, sta progressivamente imparando a usare la sua strapotenza atletica con coscienza e parsimonia senza esagerare negli interventi. Molto cresciuto a livello mentale, sta nettamente migliorando il tempismo degli interventi e la pulizia nelle entrate in tackle, fa sempre meno falli e anche a livello di posizionamento sbaglia sempre meno, sta man mano imparando a gestire le situazioni anche quando esce palla al piede, basti pensare alla partita dell’anno scorso contro la Roma quando effettuò una chiusura imperiosa impreziosita col colpo di tacco successivo.

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25 Ottobre 2016


Cronaca di una partita "nera" di Mario Passaretti

Perdere fa male e farlo in casa lo è ancora di più.Il pubblico,a dir il vero,poco e malcontento per una partita di Champions,complici anche i risultati negativi di campionato,ha dovuto vedere soccombere i propri beniamini nel tempio di Fuorigrotta con un pesante 2­3 contro i turchi del Besiktas.Una partita davvero strana in cui la squadra sembrava essere sotto esame.E di sicuro questo esame non lo ha superato!I giocatori avevano l’opportunità di entrare nella storia di questa competizione,riuscendo ad essere,grazie alla propria vittoria ed al pareggio delle altre due,a garantirsi il passaggio già alla terza giornata.Cosa mai successa fin’ora.Ed

invece

di

essere

cinica,questa

squadra

ha

deciso

di

suicidarsi,calcisticamente parlando,riaprendo tutti i giochi per la qualificazione ed anzi complicando la situazione.Perchè,scherzo del destino,la prossima giornata vede il Napoli andare in terra turca,mentre le altre due,Benfica e Dinamo si sfideranno in casa dei lusitani in un match dal risultato quasi scritto.La sconfitta ci può stare ma a parte gli episodi negativi,vedasi rigore sbagliato e gol annullato,ma ciò che brucia è il modo come è arrivata.Molti giocatori apparsi senza mordente,troppi errori individuali,Jorginho e Reina su tutti e la pesante contestazione nei confronti di Insigne,non tanto per il rigore sbagliato ma per un atteggiamento in campo per niente dignitoso.Le sue richieste di aumento ingaggio non vanno di pari passo con le prestazioni calcistiche e di sicuro la gente non gli perdona questo.Ovviamente al termine della gara sono usciti fuori tutti i mugugni giustificati delle persone,che avevano seguito la squadra con un ennesimo sacrificio economico e di certo si aspettava una risposta grintosa.Tutto ciò non è avvenuto e come logica conseguenza si abbattuto sulla squadra,sul tecnico e

sulla dirigenza il ciclone “critiche”. Martedì Pag.18

25 Ottobre 2016


kit maglie stagione 2016-2017


Scudetto o scherzetto?Quando ad Halloween ribaltammo la Signora

di BRUNO MARRA

Il week end delle streghe anticipa Halloween con un Juventus­Napoli che sa di storia. Nella festa dedicate alle zucche ed al brivido del filone horror, gli azzurri proveranno a mettere i fantasmi a casa della Signora. Come accadde 7 anni fa. Sembra un’eternità, eppure quella partita è rimasta nell’immaginario collettivo come la “presa di Casa Savoia”. Era l’ultimo giorno di ottobre, appunto quello che annuncia la notte di Halloween. In un’ora la Juve andò avanti per 2­0, gol di Trezeguet di testa e siringa di Giovinco, lasciato andare in porta da un gentile cadeau di Matteo Contini. In panchina juventina c’era l’ex Ciro Ferrara che già pregustava la polpetta al veleno. Ma la vendetta è un piatto che va servito freddo. Anzi freddissimo come la glacialità di Marek Hamsik. In venti minuti la ribaltò lui. Tap in sotto la traversa e poi destro piazzato all’incrocio. In mezzo il gol di Datolo, una meteora che per fortuna lasciò cadere la sua polvere di stelle proprio quella sera. Vincemmo 3­2. Paolo Cannavaro diventò il Grande Fratello e da capitano azzurro andò a battere Fabio nella sua dimora dorata. Sono passati 7 anni. Da allora non abbiamo vinto più a Torino, ma stavolta torna Halloween, torna la notte delle streghe, sia pur anticipata al sabato. Torna la magia di una zucca che può trasformarsi in carrozza. Come quella notte del 2009, quando mettemmo i fantasmi a Casa Savoia, ci riprendemmo la nostra storia ed in un infinito urlo di gloria ribaltammo giù dal piedistallo la Vecchia Signora. Martedì Pag.20

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il VIGNETTONE

di ARMANDO LUPINI


Un Mercoledì da dimenticare di Francesco Basile

E' stato un mercoledì di Champions da cancellare, quello che ha visto soccombere il Napoli, al San Paolo, contro i turchi del Besiktas dell'ex Gokhan Inler. "Cose turche al San Paolo" hanno titolato alcune testate giornalistiche; davvero si è assistito all'impensabile. Gli azzurri avrebbero potuto chiudere la pratica sedicesimi, ipotecando, con una vittoria (quasi scontata), gli ottavi di finale. E invece, quel rocambolesco 2 a 3 regalato alla squadra turca, lascia il popolo partenopeo attonito e preoccupato. In un girone in cui il Napoli può farla da padrone, vista la "mediocrità" delle altre squadre, Hamsik e compagni non hanno saputo approfittare delle grande occasione che si è presentata. Una vittoria avrebbe significato quasi certamente il passaggio del turno. Adesso invece il cammino è in salita. Nulla è compromesso, essendo stato mantenuto il primato in classifica, ma il distacco tra la prima e le altre due squadre si è ridotto ad uno e a due punti rispettivamente. Troppo pochi per stare tranquilli, considerando che la Champions è un torneo complicato, dove ciascuna partita, anche la più facile sulla carta, nasconde le sue insidie. Bocciato all'inizio della partita Gabbiadini, troppo poco incisivo nel precedente match di campionato contro la Roma (persa anche questa al San Paolo), gli azzurri hanno disputato un buon primo tempo, ma troppi sono stati gli errori dei singoli. Errore di Maggio e Callejon sul primo gol turco, errore di Jorginho sul secondo che sbaglia un passaggio all'indietro, errore di Lorenzo "il Magnifico" (uscito poi tra i fischi dello stadio) su rigore. Se a questi poi aggiungiamo gli errori arbitrali, ovvero un gol annullato a Gabbiadini (subentrato allo stesso Insigne) in rovesciata e terzo gol di Aboubakar da annullare per netto fuorigioco, la frittata è bella e fatta. A questo punto è necessaria una scossa, di quelle che mister Sarri sa dare ai suoi giocatori. Innanzitutto occorre ritrovare lucidità e concretezza nel gioco e risolvere la spinosa questione della mancanza di una prima punta: un cambio di modulo a favore della posizione naturale di Manolo oppure continuare a riprovare con il "falso nueve" oppure l'ipotesi meno accreditata di un calciatore svincolato per sostituire l'infortunato Milik, le varie possibilità. Ma soprattutto è necessario dar spazio anche a quella "panchina allungata" che negli scorsi anni è tanto mancata al Napoli, ma che ad oggi è stata scarsamente impiegata. Martedì Pag.22 25 Ottobre 2016



Gli incontentabili

di Carlo Longobardi

Gabbiadini ha sbagliato, d’accordo, il Crotone è una squadra di caratura inferiore, va bene, abbiamo riaperto una partita che dovevamo chiudere molto prima, ok, la rotazione dei nostri andava fatta prima ­ Diawara si è rivelato un giocatore pronto (ma lasciamolo tranquillo), così come Giaccherini ha dimostrato di aver recuperato una buona forma fisica nei minuti giocati ­ sicuro: e allora? La fine degli incontri del Napoli, ormai da tempo consolidato, sembra coincidere con la ricerca forsennata di ciò che non ha funzionato, dei problemi sottostanti che obbligatoriamente devono costituire concrete ipoteche delle partite che verranno, del prosieguo della stagione. Un atteggiamento deleterio che, da eguale tempo, è stato stigmatizzato perché inutile, improduttivo e foriero solo di sventure, di possibilità concesse ai menagrami di professione per poter dire, al primo passo falso: l’avevo preventivato. Niente di più puerile e preventivabile, la statistica e il destino inevitabilmente, prima o poi, vi darà ragione, “a faccia vosta!” Solo pochi (ma buoni) tifosi e addetti ai lavori hanno riaffermato il valore fondamentale dei tre punti portati via dalla vicina Calabria, necessari a riavviare una classifica e un ruolino di marcia interrotto per varie cause, ivi compresi episodi poco fortunati; che la partita di Crotone, tipica nel suo genere, conteneva un peso psicologico notevole, un pericolo non scritto, proprio perché apparentemente facile; che l’entusiasmo per l’esordio nella massima serie nella propria città ne portava ancora altri. Uscire con il bottino pieno è stato, quindi, un risultato da acquisire con totale gratitudine, nonostante la scelleratezza di Manolo ­ al quale sarebbe consigliabile, nel periodo di sosta obbligata, un allenamento a piedi nella vicina Pompei ­ che ha costretto la squadra in inferiorità per quasi tutto l’incontro (e qui partono le imbarazzanti teorie che ripetono, come una litania, che giocare in dieci è addirittura una condizione auspicabile, salvo, poi, spiegarlo ai polmoni) e ci rimette in sesto per il prossimo turno infrasettimanale nel quale Sarri, altro protagonista da lasciare tranquillo, dovrà promuovere un intelligente turn over, che, dagli “stessi” di cui sopra, sarà criticato il secondo successivo al calcio di inizio. Due riflessioni contrapposte e di diverso genere, infine, ancora sulla partita appena giocata: bellissimo l’applauso spontaneo e inaspettato che è stato tributato a Marek al momento della sostituzione e triste la condizione del “ristrutturato” stadio Scida che presentava una tribuna dalle caratteristiche post­sisma, ingabbiata com’è tra i tubi innocenti. Un particolare che è stato notato, non senza rammarico, dai nostri meravigliosi tifosi presenti e che lascia perplessi sulle opportunità mancate, sul senso di rassegnazione che troppo spesso aleggia dalle nostre parti, come se, nel caso di specie, il passaggio del Crotone nella massima serie dovesse costituire una bella ma effimera esperienza. E questo, a nuie, che simmo d’o Sud, proprio non piace. Forza Napoli, sempre.

Martedì Pag.24 25 Ottobre 2016



3 k.o.consecutivi:è già finita la favola Napoli?

di Ciro Piemonte

Che sarebbe stata dura dopo la partenza dell’attaccante più forte della serie A lo sapevamo tutti, ma probabilmente una carenza di risultati come questa forse non se lo aspettava quasi nessuno. La struttura calcistica ben organizzata e messa in campo da mister Sarri sta svanendo. Stanno uscendo fuori quelli che sono i limiti calcistici sul campo e quelli mentali fuori. A mio avviso sono tutti in forse, dalla società all’allenatore fino ai giocatori. Criticare Sarri sulle sue competenze calcistiche è da folli, ma ahinoi! è facile criticarlo dal punto di vista della gestione. Gestisce al peggio le interviste, venendo zittito fin dalle prime giornate da De Laurentiis, dopo le critiche arbitrali. Ma la nota dolente è la gestione della squadra, incurante delle bocciature che i giocatori possono ricevere continua a farli giocare fino ad arrivare ai fischi ad Insigne al San Paolo, una cosa da evitare assolutamente, cerchiamo tanto un atteggiamento da grandi, ma noi come pubblico non cresceremo mai, saremo sempre una provinciale. Chiusa questa brutta parentesi sul comportamento del pubblico partenopeo, si ritorna a parlare di errori, si perché non è un caso se due dei nuovi acquisti esordiscono in un campo difficile come quello della Champions (vedi Maksimovic e Diawara), inoltre abbiamo uno dei centrocampisti di prospettiva più promettenti nel panorama calcistico europeo senza aver giocato nemmeno un minuto in un Napoli ,tra l’altro, a meno 7 della Juve in sole 8 partite. La sfida col Besiktas, poi, non andava sottovaluta in quel modo. In champions ogni partita è difficile e quel tipo di turnover, in vista del Crotone, poteva essere evitato. Certo si poteva far rifiatare chi era in difficolta, tipo Jorghino, ma probabilmente non mezza difesa. Tra le noti negative è giusto però ricordare chi in campo, anche in un ruolo non suo, da’ l’anima. Ci sono Mertens e Zielinski che tengono a galla il Napoli da ulteriori brutte figure. Penso che da loro si debba ripartire perché c’è tempo, siamo appena all’inizio della stagione e ci ritroviamo già a puntare a “salvare il salvabile” come si suol dire. Infine voglio chiudere con il caso Insigne. Lorenzo è uno di noi, un tifoso del Napoli, soffre la gara come nessun altro e in questa fase della sua carriera calcistica non riesce a mantenere la pressione. Io , a differenza di tanti tifosotti presenti col Besiktas, gli sono vicino e penso che sa’ bene come fare per zittire tutti gli scettici che in questo momento lo criticano.

Martedì Pag.26 25 Ottobre 2016



Crotone fu vera gloria?Ce lo dirà....l'Empoli

di Marco Martone

I tre punti di Crotone di domenica pomeriggio, sono serviti a consolidare una classifica che cominciava a traballare, dopo le due sconfitte consecutive con Atalanta e Roma. Soltanto la partita del San Paolo contro l’Empoli, valevole per il turno infrasettimanale, potrà però dire se il successo dello Scida sia la definitiva uscita dal periodo di crisi o, piuttosto, come ha detto lo stesso Sarri a fine gara, soltanto un piccolo ulteriore passo verso la guarigione di un gruppo ancora convalescente, sotto molti punti di vista. Non può bastare la vittoria di misura contro l’ultima in classifica, destinata quasi certamente alla retrocessione in serie B, a decretare la rinascita fisica e soprattutto mentale degli uomini di Sarri. È vero, gli azzurri hanno creato tante occasioni e hanno dominato per larghi tratti la partita, anche dopo essere rimasti in inferiorità numerica per l’espulsione di Gabbiadini. Altrettanto vero, però, è il fatto che Reina è dovuto ricorrere almeno tre volte agli straordinari per evitare che i padroni di casa segnassero. Il tutto senza dimenticare il gol subito nel finale da Rosi e quello sbagliato in maniera grossolana da Simi, presentatosi tutto solo davanti al portiere azzurro dopo azione di contropiede. Il lavoro che attende Sarri, quindi, è ancora lungo e faticoso e riguarderà anche l’aspetto mentale. La reazione di Gabbiadini, dopo il brutto fallo subito, è inaccettabile. Vada per lo stress da gara, per la rabbia agonistica e per il nervosismo dovuto a un momento no della stagione. Lasciare però la squadra in 10, fuori casa, per oltre un’ora, non può essere tollerato. Gabbiadini aveva la grande occasione per mettersi in mostra, l’ennesima e ancora una volta l’ha gettata al vento. La sua assenza mercoledì sera, costringerà il tecnico a ricorrere ancora una volta al “falso nove” per affrontare l’Empoli a Fuorigrotta. Ruolo che toccherà quasi certamente Mertens, in uno stato di forma dal quale sarà difficile poter prescindere. Vicino al belga Sarri potrà scegliere due tra Callejon, Giaccherini e Insigne, con El Kaddouri pronto a entrare a gara in corso. Inutile dire che la vittoria con i toscani sarebbe fondamentale, per la classifica e dal punto di vista morale, visto che sabato sera ci sarà a Torino la partita dell’anno, contro la Juventus. Lo scorso anno la sfida dello Stadium decretò la fine delle speranze azzurre in chiave scudetto. Ragione in più per arrivare a sabato carichi di motivazioni e con una condizione atletica e mentale al limite della perfezione.

Martedì Pag.28 25 Ottobre 2016


Odio e amore

di Graziano Gian Maria

L'amore è dolore, non solo questo è certo, ma in questo sentimento la sofferenza la fa molte volte da padrone, un ossimoro, 2 cose che sembrano così distanti ma invece così vicine. Tutto ciò si eleva alla sua massima espressione nell'ambito calcistico, o meglio nel legame unico e indissolubile che si forma tra un tifoso e la propria squadra. Penserete voi "soffrire per una partita di calcio, ma dai, per un pallone? Ci sono cose più importanti", vero, assolutamente vero tutto ciò, ma purtroppo questi sentimenti sono qualcosa di viscerale, qualcosa dettato dal totale senso di appartenenza verso dei colori e cosa rappresentano, qualcosa che quindi non possono comprendere tutti. Perché si, cosa ne sanno loro della gioia di un goal al 90esimo? Cosa ne sanno loro della sofferenza fisica vera e propria che si prova nel vedere la tua squadra difendersi, lottare con le unghie e con i denti avanti di un solo goal sull'avversario per ottenere un successo e sentirti in quei momenti come se fossi catapultato in campo, in mezzo ai "tuoi" 11, a non mollare mai, cosa ne sanno loro del dolore che provi ad ogni goal o sconfitta subita, goal che sembrano cazzotti nello stomaco, a cui cerchi di dare qualsiasi plausibile spiegazione, iniziando a scervellarti sul perché sia successo, cosa è stato sbagliato, quale movimento, quale intervento e così via, la rabbia che ti assale lasciandoti incapace anche di prender sonno, ma che infondo... un po' ci piace. Perché noi viviamo anche per questo, gioire e soffrire, anche perché gioire dopo aver sofferto ha tutto un altro sapore, non a caso si dice sempre che l'amore non è bello se non è litigarello, e il rapporto tra noi e la nostra squadra del cuore è l'emblema di ciò, infatti, se ci penso, sapete chi vi sta scrivendo tutto questo? Un tifoso che tra domenica e mercoledì ha perso la voce e forse anche un po' di salute a furia di imprecazioni, ma che proprio oggi si sta organizzando per andare a Crotone. La tua lei infondo potrà pur farti arrabbiare (aggiungerei anche tanto), ma è pur sempre la tua lei, che dite?

Martedì Pag.29 25 Ottobre 2016


RISTORANTE LA CAMPANELLA via G. di vittorio 58 ­ 53048 Sinalunga (SI) ­ Fraz. Bettolle Tel: 0577 624516 E­mail: brunellamarsico@gmail.it






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