Cuore Azzurro n°130 del 30/01/2016

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Organo ufficiale dell'Associazione Italiana Napoli Club-Anno XI-Nr.1 30 del 30/01 /201 6

UN GIORNO ALL'IMPROVVISO....





Risultati 21 °Giornata Frosinone-Atalanta 0-0 Empoli-Milan 2-2 Fiorentina-Torino 2-0 Verona-Genoa 1 -1 Inter-Carpi 1 -1 Lazio-Chievo 4-1 Palermo-Udinese 4-1 Sampdoria-Napoli 2-4 Sassuolo-Bolgna 0-2 Juventus-Roma 1 -0 Programma 22°Giornata Napoli-Empoli Genoa-Fiorentina Roma-Frosinone Torino-Hellas Vr Milan-Inter Chievo Vr-Juventus Udinese-Lazio Carpi-Palermo Bologna-Sampdoria Atalanta-Sassuolo

Classifica

Napoli 47 Juventus 45 Fiorentina 41 Inter 41 Roma 35 Milan 33 Sassuolo 32 Empoli 32 Lazio 31 Chievo 27 Torino 26 Bologna 26 Atalanta 26 Palermo 24 Udinese 24 Sampdoria 23 Genoa 23 Carpi 18 Frosinone 1 6 Verona 1 0

Programma 23°Giornata Hellas Vr-Atalanta Frosinone-Bologna Fiorentina-Carpi Inter-Chievo Vr Juventus-Genoa Palermo-Milan Lazio-Napoli Sassuolo-Roma Sampdoria-Torino Empoli-Udinese Classifica marcatori Higuain 21 Nap Dybala 1 2 Juv Eder 12 Samp Kalinic 1 0 Fio Pavoletti 1 0 Gen Ilicic 10 Fio Bacca 10 Mil Insigne 9 Nap Maccarone 9 Emp Icardi M. 8 Inter

Direttore responsabile: Saverio Passaretti Edito dall’A.I.N.C. Realizzazioni grafiche e testi:Mario Passaretti Hanno collaborato: Francesco Basile,Fabrizio Piccolo,Armando Lupini ,Carmine Tascone Carlo Longobardi,Bruno Marra, Marco Martone,Mario Passaretti, Ciro Piemonte Sede legale: via G. Porzio, 4 Isola G5 Centro Direzionale (Na) Registrazione Tr. Napoli N. 92 del 51 2/2007

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Sabato 30 Gennaio 201 6


Napoli足Empoli FISC

All.Sarri

4-3-3

Ghoulam Koulibaly Reina

4-3-1 -2

Hamsik Pucciarelli

Saponara Jorgihno

Albiol Maccarone Hysaj

Allan


CHIO DI INIZIO 15.00

o

All.Giampaolo Laurini

Zielinsky Callejon

Tonelli Paredes

Higuain

Skorupski Camporese

Insigne Buchel

Mario Rui


Sogno e....son desto di Saverio Passaretti(presidente A.I.N.C.) Un Napoli “ stellare “ ha affrontato brillantemente la trasferta a Genova con i blu­cerchiati del campano Montella, in uno stadio storico ed emozionante coronato dalla passione di tanti tifosi azzurri che hanno vissuto una domenica storica. E’ sempre più evidente come lo squadrone azzurro acquisisca sempre maggiore consapevolezza della propria forza trainato da due vere star che (come dichiarato dal mitico Cassano) consente di partire da un +2 in partenza, una previsione incredibilmente esatta, infatti, proprio Higuain ed Insigne sono stati i due primi marcatori di un 2 a 4 che ha impegnato non poco gli azzurri per due volte avvicinati dagli avversari. Anche il buon Sarri, reduce dalla logica “chiusura definitiva” della querelle con Mancini, ha evidenziato come unico aspetto negativo di una ottima prestazione sia stato proprio le disattenzioni difensive , il suo cruccio adesso è riuscire a mantenere sempre alta la concentrazione e la cattiveria agonistica. Una strada da percorrere per raggiungere la maturità delle squadre di rango europeo che la nostra meravigliosa città e il nostro incredibile pubblico meritano, senza riferimenti ad alcuno, in virtù di una passione autentica scevra da contaminazioni di un ambiente sempre insidioso e carico di acredine. Basti pensare alla maxi inchiesta della procura napoletana su tanti personaggi che ci ha colto veramente di sorpresa e che lascia sconfortati, nella speranza che tutto venga chiarito in tempi brevi. Meglio pensare al calcio giocato con la sfida particolarmente sentita da Sarri contro il suo Empoli che tante soddisfazioni gli ha regalato, portandolo agli onori della cronaca sportiva come una autentica rivelazione del precedente campionato. Sarà per il Mister l’ennesima prova di carattere e bando alla malinconia raggiungere il risultato pieno è d’obbligo in questo campionato che pare sia ridotto ad una sfida affascinante con la “amata” Juve di Allegri. La grinta dimostrata dai bianco­neri contro la Lazio, strapazzata con un secco 3 a 0 in TIM Cup, deve essere il carburante psicologico che deve muovere i nostri gladiatori, dobbiamo reagire colpo sul colpo per sostenere l’arduo percorso e giungere al fatidico 13 febbraio ancora in vantaggio ed in grado di gestire gli avversari dall’alto di un conclamato potere. Nota incredibile è giunta, nel frattempo, dal neo acquisto Grassi infortunatosi al primo allenamento !!!! Menisco la diagnosi e già operato dall’ottimo staff medico del Napoli, venti giorni e sarà nuovamente in campo… benedetto ragazzo ma con tanti gufi in giro non hai pensato a farti regalare un bel cornetto contro il malocchio ?! Bando al sarcasmo, sfortunato il ragazzo ma ben presto potrà dimostrare il suo valore per un progetto futuristico che trasformi i nostri più promettenti calciatori a campioni del domani .. tipo vivai spagnoli, tanto per intenderci. Occorre superare l’Empoli con una bella prova di carattere e con l’allegria che ha contraddistinto il compatto organico azzurro, alzare la voce come sanno fare le grandi. Forza squadrone azzurro !! Forza Grassi !!

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Sabato 30

Gennaio 201 6



VIP azzurri:Angelo Di Gennaro si racconta

di Mario Passaretti Nuovo appuntamento con i V.I.P per Cuore Azzurro.Oggi ai microfoni abbiamo il piacere di intervistare il noto comico Angelo Di Gennaro.Veramente piacevole l'incontro con un uomo molto impegnato anche nel sociale ma che resta sempre legato alla sua terra ed è orgoglioso di essere napoletano. Come ti sei avvicinato al Napoli?Frequenti lo stadio? <<Io non mi sono avvicinato.Io sono cresciuto fuori lo stadio San Paolo.Nato,cresciuto,sposato e vivo orgogliosamente a Fuorigrotta e dalle mie origini non voglio mai scappare!Da bambino giocavamo fuori lo stadio e non ci fregava se potevamo farci male sull'asfalto.Sono sensazioni che non si possono raccontare.Per anni ho frequentato lo stadio,ma perchè nè ho una esigenza.Per noi napoletani è come andare in una città senza mare....prima o poi ne abbiamo bisogno. Ci parli dei tuoi esordi? <<Forse se vogliamo dare un anno preciso dobbiamo dire 1981,ma fidatevi che io non sono un comico che si è montato la testa ma semplicemente un essere umano che ha ricevuto da Dio il dono di far ridere con la speranza di riuscire a ricambiarlo!Molti si credono dei padreeterni ed hanno sottovalutato quel dono causa la sua presunzione,senza avere considerazione delle persone che lo hanno reso importante Da dove nascono questi bei princiipi? <<Sono l'undicesimo di dodici figli e non ci stava cosa più bella del focolare familiare.Quello che ai tempi moderni non esiste più.Ormai il calore umano non si avverte più e solo la famiglia può insegnarti determinati valori.E statene certi che al mondo d'oggi non abbiamo quasi nessun valore perchè forse il valore della famiglia si sta perdendo. Pag.1 0

Sabato 30 Gennaio 201 6


Cosa pensi di Sarri? <<Sarri mi sorprende ogni giorno sempre di più.Il segreto di quest'uomo sta nella sua umiltà e fin quando avremo a che fare con persone umili non potremo fare altro che crescere e migliorare.Nel suo piccolo è l'esempio del grande talento che non sa di esserlo ed è un GRANDE proprio per questo. Come dovrebbe intervenire sul mercato? <<Stavolta non deve stravolgere nulla ma solo completare la squadra dando dei ricambi per far rifiatare i campioni.Credo che chiunque possa arrivare si può rivelare utile perchè mister Sarri è riuscito e lo fa tutt'ora a tirare il meglio di essi. Bisogna parlare di scudetto?Bisogna crederci o per scaramanzia non va pronunciato? <<Io non credo alla scaramanzia,ma bensì a quello che vedo,e cioè una squadra unita,umile e grintosa.Se attaccassero i fili della corrente sui corpi dei giocatori illuminerebbero 50 città.Un'energia meravigliosa e contagiosa che seppure non portasse ad un titolo sarebbe comunque motivo di gioia per la passione trasmessa al pubblico.Noi viviamo in un mondo di sogni e non provate a distruggerceli! Progetti futuri? <<Sto preparando due produzioni molto interessanti.Una dove vado a toccare le contraddizioni della politica.Invece poi debutto il 30 Gennaio al Teatro Diana di Nocera con uno spettacolo molto particolare dove racconto la mia vita con la meccanica della favola. Un saluto finale a tutti i lettori di Cuore Azzurro e Forza Napoli e ,che il Dio mi perdoni,sempre sia lodato.Buon finale di campionato a tutti,il vostro Angelo Di Gennaro

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Sabato 30 Gennaio 201 6


Napoli-Sassuolo 3-1 (primo tempo 2-1 ) MARCATORI: Falcinelli (S) su rigore al 3', Callejon (N) al 1 9', Higuain (N) al 42' p.t.; Higuain al 48' s.t. NAPOLI (4-3-3): Reina; Hysaj, Albiol, Chiriches (dal 23' s.t. Koulibaly), Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik (dal 42' s.t. David Lopez); Callejon, Higuain, Insigne (dal 32' s.t. Mertens). (Gabriel, Rafael, Strinic, Maggio, Valdifiori, Luperto, Dezi, El Kaddouri, Gabbiadini). All. Sarri SASSUOLO (4-3-3): Consigli, Vrsaljko, Ariaudo, Acerbi, Peluso; Missiroli (dal 1 6' p.t. Pellegrini), Magnanelli, Duncan; Politano (dal 23' s.t. Floro Flores, dal 38' s.t. Defrel), Falcinelli, Sansone. (Pomini, Pegolo, Antei, Longhi, Fontanesi, Biondini, Laribi). All. Di Francesco ARBITRO: Giacomelli di Trieste NOTE: spettatori 45mila circa. Ammonito Acerbi (S) per gioco scorretto. Recuperi: 1 ' p.t., 3' s.t.



Ma non dovevano arrivare i campioni? di Carmine Tascone Quando si vince va sempre tutto bene, ma il Napoli con la Sampdoria ha giocato un po’ sotto tono. A questo punto del campionato contano sempre i tre punti ma che si sarebbe detto se quegli errori in difesa avessero determinato un altro risultato? Anche di Higuain, cosa avrebbero scritto se non avesse segnato quel gol dopo averne sbagliati tanti? Intendiamoci il Pipita è super, è il miglior attaccante di tutta la serie A e assieme a Insigne, Mertens e compagnia bella fa del Napoli l’attacco più forte del campionato, superiore anche alla Juve. Però bisogna riconoscere che a Genova si è sbagliato parecchio, quei gol poi non si possono davvero prendere. Sento le notizie di mercato e rimango perplesso: avevo letto un’intervista di De Laurentiis in cui assicurava che sarebbero venuti due campioni e invece? Mi sembra che si stiano prendendo solo dei giovani: Grassi è un buon giocatore è vero, magari tra 3 anni andrà anche in nazionale ma adesso è inferiore a tutti gli altri centrocampisti azzurri. In questo momento non occorrevano giocatori in prospettiva ma campioni veri, come Andrè Gomes: ragazzi, qui ci stiamo giocando lo scudetto, non servono giocatori normali. Meglio non prendere nessuno, allora. Dobbiamo combattere con una Juve che davvero non si ferma mai e che ha un vero fenomeno come Dybala: il gol che ha fatto alla Roma è semplicemente favoloso, credo di non aver mai visto una cosa del genere. Ora per il Napoli c’è l’ostacolo Empoli, ma sapete che questa squadra alla fine del girone d’andata aveva 10 punti in più dell’anno scorso quando la allenava Sarri? Eppure ha ceduto Rugani, Valdifiori e Hsyaj, guai a sottovalutarla. Giocano a memoria e vanno rispettati, col Milan potevano anche vincere. Ultimo pensiero sulla vicenda Sarri­Mancini: Sarri ha sbagliato e lo ha capito, deve rendersi conto che non allena più in Lega Pro ma in serie A. Anche Mancini ha sbagliato a non accettare le scuse immediatamente ma il tecnico del Napoli ha le colpe maggiori, speriamo abbia imparato la lezione.

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Sabato 30 Gennaio 201 6



Ma io preferisco oje vita mia di Fabrizio Piccolo Ma davvero voi vi siete innamorati del Napoli così, all’improvviso di un giorno qualunque? Non voglio far polemiche speciose, vieppiù su un tema come questo e metto in conto che qualsiasi coro che affratelli le curve va bene, certo. Ma io questa moda canterina del tormentone Righeira allo stadio non è che la ami da impazzire. Se la musica l’ha scritta un tifoso della Juve come Stefano Righi, se il testo è stato rilanciato dai tifosi dell’Aquila – che per primi intonarono un anno fa questa canzone sugli spalti – ed è stato presto clonato da altre curve (proprio dalla Juve, sì), devo confessare che non riesco a sentirmi partecipe di questa ipnosi collettiva. Ma quale giorno all’improvviso? Napoletani e tifosi del Napoli si nasce, non è che ci si improvvisa fulminati un bel dì sulla via di Damasco. E poi “difendo la città” sa tanto di populismo vecchia maniera, etichette antiche e superate. Insomma a me non piace. Mi sa di moda poco spontanea e molto costruita, niente a che vedere con “porompomperoperò”. Certo anche “mi batte il corazòn” era una versione riveduta e rivisitata di una celebre hit: e fu utilizzata finanche nel basket, pensate: si sentiva nel Palazzetto dello Sport (che fu) il coro, anche un po’ eccessivo, “sai perché innamorato son, ho visto Bonanico, ho visto Bonamico, uè mammà, innamorato son”, ma quello era un “format” originale e gioioso. E’ antica e mai abbandonata la questione dell’inno da stadio: ci ha provato invano De Laurentiis a suggerire nuovi possibili inni, da Peppino Di Capri a Bennato, finanche Pino Daniele non ha attecchito (Napule è tutto può essere, anzi tutto è, fuorchè un coro da stadio) ma non c’è niente da fare. Per me l’unico coro degno resta ‘o surdato nnammurato: oje vita, oje vita mia è la sintesi perfetta del dramma festoso. E l’alternativa è ancora Nino D’Angelo e l’immortale ragazzo della curva B. Che, statene pur certi, non s’è innamorato “un giorno all’improvviso”… Pag.1 4

Sabato 30 Gennaio 201 6



Empoli garibaldino ma il Napoli non ha paura

di Marco Martone

Ci voleva anche l'inchiesta sulle frodi fiscali a complicare le cose. Dopo la bufera sulla lite tra Sarri e Mancini, di cui ha parlato tutta l'Italia e non solo, e spesso anche a sproposito, ecco arrivare tra capo e collo l'indagine della Procura di Napoli sulle presunte frodi fiscali di alcune società di calcio, tra cui il Napoli. Un altro elemento di disturbo sulla strada di una squadra che, in questo periodo, sembra proprio stia lottando contro tutto e contro tutti. Il tempo e le indagini chiariranno la posizione del presidente De Laurentiis, che si è detto sereno e tranquillo, ma certo non ci voleva. A Genova la reazione, dopo gli attacchi mediatici seguiti al pianto di Mancini, è stata tale da consentire agli azzurri di vincere di goleada, pur con qualche amnesia difensiva, contro Cassano e compagni. Ora la stessa reazione si attende nella partita del San Paolo, dove arriva un Empoli garibaldino, soprattutto in trasferta, che gioca un bel calcio, al pari del Sassuolo e che all'andata mise in difficoltà il suo ex allenatore, tanto da costringerlo a uno spettacolare 2a2. Fu da quella partita che il Napoli prese il volo, grazie anche al cambio tattico che ha consentito alla squadra di trovare i giusti automatismi e le soluzioni migliori per rendere irresistibile il proprio fronte d'attacco. Sarà una sfida dalle mille insidie, intanto perché giocata quando la Juventus avrà già concluso la propria partita, contro il Chievo e dunque con il peso psicologico di un primo posto da riconquistare, in caso di successo bianconero. Insidie che si nascondono anche dietro la qualità di alcuni giocatori empolesi, Saponara su tutti, a lungo inseguito dal Napoli in sede di campagna acquisti estiva e vera anima del centrocampo toscano. Poi c'è quel Maccarone, che alla veneranda età di 36 anni, continua a segnare e a fare cose straordinarie sul rettangolo di gioco. Un altro esame di maturità, insomma, per dirla alla Sarri, per un Napoli che ha il dovere di crederci e che sarà trascinato, come sempre, dal sostegno dei propri tifosi. A proposito, c'è da confermare la calma, la compostezza, la civiltà e l'ironia dimostrata fino ad oggi dalla torcida azzurra, che paga con la curva dimezzata le intemperanze di alcuni scalmanati. I cori beceri e disgustosi di Genova fanno male ma non devono indurre a reazioni sconsiderate, perchè a pagarne le spese sarebbe solo il Napoli. E c'è attesa per le scelte di Sarri, perché i titolarissimi non si toccano, ma è pur vero che mercoledì prossimo si torna in campo, a Roma con la Lazio e qualcuno dovrà pur prendere fiato, se non si vuole correre il rischio di scoppiare prima del tempo. Sabato Pag.1 6

30 Gennaio 201 6



Perchè non si può sognare?

di Mario Passaretti

Mi domando se sono folle a sognare o le mie speranze si possono concretizzare.Questo non lo posso certo sapere essendo appena ricominciato il girone di ritorno ma i fatti dicono che siamo primi, con forza e determinazione.Quella tenacia che ha portato gli azzurri a ribaltare il match casalingo contro il Sassuolo.Chi ha guidato e determinato la partita?Il solito,stratosferico,Higuain capace di realizzare l'ennesima doppietta.Ed altri tre punti in cassaforte.Alla ventesima giornata in testa con due punti sulla Juventus,in forte risalita,forte di 1 0 vittorie consecutive,ma che di fronte ha una vera e propria macchina da gol chiamata Napoli!Quest'anno gli azzurri hanno già realizzato 45 gol (21 sono del capocannoniere Higuain) e sono in testa alla classifica contro tutti i pronostici.Sono diventati la favola di questo campionato.E se sono una favola perchè sarebbe vietato sognare.E' ovvio che il cammino è lungo ancora.Ci sono ancora tantissimi ostacoli da affrontare.Fuori dalla Coppa Italia,resta l'Europa League,competizione in cui finora abbiamo primeggiato e che manca dal lontano 1 990.E poi il sogno campionato che non si sa dove può arrivare ma che diventa domenica dopo domenica sempre più emozionante.La differenza con gli altri anni la sta facendo proprio l'identità,la personalità.Il Napoli prima temeva mentre ora non esiste campo dove siamo temuti.E lo testimoniano i continui cori beceri che non riescono minimamente a scalfire la solidità di un gruppo sempre più unito e deciso a raggiungere un grande obiettivo.Non sappiamo quale sarà...Forse l'Europa,forse lo Scudetto...forse è il caso di aspettare "un giorno all'improvviso" e vedere quale sogno si sarà concretizzato. Continuiamo su questa strada,senza precludersi obiettivi e attendendo gli ultimi giorni di calciomercato riponiamo fiducia nell'operato societario e forse a Maggio avremo di cose belle da festeggiare.Quindi per il momento sogniamo,anche perchè i sogni aiutano a vivere meglio e poi a farlo non costa nulla.Ci sarà il tempo dei giudizi. ......... il 15 MAGGIO Buon proseguio a tutti Pag.1 8

Sabato 30 Gennaio 201 6



Quando il razzismo è un'invenzione Il calcio è un'isola felice.E' fuori dal campo la degenerazione

di BRUNO MARRA Chiedere al calcio di risolvere il problema del razzismo è come chiedere ad un pallone di buttar giù una montagna. In Italia, purtroppo, c’è l’illusione di pretendere continuamente mutua assistenza al mondo dello sport per surrogare le istituzioni. Il calcio è un gioco, non può assurgere a materia sociologica. Piuttosto è il calcio ad essere attraversato e spesso invaso dalla sociologia. Come uno spaccato di vita impossibile da estrapolare dalle vicissitudini quotidiane. In realtà si confonde il razzismo nel calcio, con quello esterno al campo da gioco. Un discorso ciclico che si ripresenta puntualmente ogni anno. Questa volta la pietra dello scandalo è stata la vicenda di Sarri­Mancini che è stata battezzata dal tecnico interista “razzismo”. Un termine assolutamente improprio che ha messo nelle condizioni il Mancio di doversi giustificare per un errore madornale. Però la strumentalizzazione di cui si è resa complice e veicolatrice una certa stampa, è peggio di qualsiasi insulto. Senza voler agitare il fatasma del vittimismo, la domanda è semplice: lo “zingaro” pronunciato da De Rossi a Mandzukic, cos’è una richiesta di amicizia su facebook? Usciamo da queste beghe da cortile e riportiamo la questione alla realtà, laddove non siamo educande intrise di moralismo, ma conoscitori storici del mondo del calcio. A guardar bene la faccenda si capisce che nel pallone il razzismo non esiste. Mai visto un allenatore escludere dalla rosa un giocatore di colore, mai visto un Presidente pagare al nero un “nero” (il calembeur rende l’idea), mai visto un Direttore Sportivo che acquista un calciatore tenendo conto dell’estrazione etnica, mai visto un calciatore emarginato dallo spogliatoio per cultura o religione. Lo sport è stata la prima isola felice ad affrancarsi e a debellare fisiologicamente il razzismo. Anche durante i periodi più bui della storia, della sopraffazione geopolitica, dell’espansionismo americano, il colonialismo britannico, piuttosto che il nazismo tedesco o il fascismo occidentale, lo sport era il veicolo per aggirare l’abiezione storica della discriminazione. Lo sport rappresentava l’unico modo per poter avere una interazione naturale tra esseri umani, senza prevaricazione e distinzione. Ogni colore, differenza, estrazione, veniva cancellata nella disputa sportiva, che non conosceva graduatoria costruita su un preconcetto, ma solo una sana competizione. Lo sport da sempre ha azzerato gerarchie pregiudiziali, ed oggi rappresenta probabilmente il più grande bacino multietnico che esista. Allora perché il calcio è sempre tacciato di razzismo? La risposta è in un semplice. Si tratta solo di un retaggio della sottocultura che respiriamo quotidianamente per strada e che purtroppo acquisisce un’eco di comodo nella cassa di risonanza mediatica. Anziché fare populismo su divani in pelle per foraggiare dibattiti a buon mercato e riempire qualche pagina di giornale, lasciamo al calcio la semplicità del pallone a al razzismo la sua abiezione. Altrimenti si diventa tutti complici e carnefici della degenerazione.

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Sabato 30 Gennaio 201 6


il VIGNETTONE di ARMANDO LUPINI


Concretezza e spettacolarità di Francesco Basile "E' un Napoli concreto e spettacolare":questa la dichiarazione più eloquente del presidente Aurelio De Laurentiis alla presentazione del suo ultimo film, con Carlo Verdone e Antonio Albanese, avvenuta in un noto hotel del lungomare partenopeo. E in effetti il patron azzurro ha proprio ragione: un Napoli così bello in pochi lo ricordano. Gli azzurri continuano a vincere e a macinare punti anche dopo una settimana travagliata, colorata di inutili e sterili polemiche, che avrebbero potuto destabilizzare l'ambiente e lo spogliatoio. Ma mister Sarri, "colpevole d'innocenza" e protagonista di un interminabile e ben noto faccia a faccia con il tecnico nerazzurro, Roberto Mancini, ha saputo gestire al meglio la situazione, tenendo i suoi calciatori lontani dai rumors mediatici,facendo sì che restassero concentrati sul campionato. Il Napoli ne è uscito più forte, più compatto, consapevole della propria forza e delle proprie possibilità. La Juve è sempre lì a due punti, in questa infinita rincorsa al primo posto, ma gli azzurri sono padroni del proprio destino. A Genova, contro la Sampdoria, il Napoli ha dato prova di carattere, anche se non son mancate le disattenzioni difensive che hanno portato ai due gol blucerchiati. Higuain continua la sua inarrestabile marcia personale al gol: 21 gol in 21 partite in campionato, numeri davvero incredibili per colui che è considerato da Sarri ( e non solo) come il miglior centrale d'attacco attualmente in circolazione. Higuain è un marziano, ma gli altri non sono da meno; Hamsik segna il suo 96­esimo gol con la maglia del Napoli raggiungendo un altro mito che, insieme al Dios, ha scritto la storia azzurra, il brasiliano Antonio Careca. E che dire del folletto belga, Dries Mertens, che dopo il gol è corso ad abbracciare il compagno di squadra Chalobah, tornato in squadra dopo la morte della madre? Probabilmente l'uscita dalla coppa Italia è stato un toccasana, anche se perdere e, in particolar modo davanti al pubblico amico, non è mai bello. Ora gli azzurri potranno concentrare tutte le energie sul campionato e sull'Europa League (altro traguardo importante e prestigioso). Vincere una delle due competizioni e, perché no, entrambe, significherebbe molto per la squadra e per il popolo partenopeo, desideroso di un riscatto sociale. Sognare non fa mai male alla realtà delle cose, crederci è ancora meglio. Noi ci crediamo!

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Sabato 30 Gennaio 201 6



Don Aurelio di Carlo Longobardi Dovremmo provare tutti ad essere più grati, magari superando preconcetti e antipatie personali, e riflettere meglio sugli avvenimenti accaduti nel calcio partenopeo negli ultimi anni. Il Napoli comanda la classifica del campionato nazionale con numeri che è stucchevole ripetere, si è stabilmente consolidato nell’elite delle migliori compagini europee, ha riacquistato il carisma disperso nella funesta epoca post Ferlaino ed oggi si coccola i suoi pezzi pregiati. Ma a chi è opportuno attribuire il merito di questa ormai lunga fase positiva? C’è chi ringrazia ancora Marino, per aver riedificato dalle macerie, in maniera artigianale ma efficace, l’impalcatura della società e fatto giungere calciatori che si chiamano Hamsik, Lavezzi o Gargano; chi ricorda i successi dell’allora quasi sconosciuto Bigon, culminati con l’arrivo di Edinson Cavani o il “new deal” contemporaneo di Giuntoli. Ancora viene snocciolata la sequela di straordinari allenatori quali Reja, Donadoni, Mazzarri, Benitez (osannato più per aver rinvigorito il blasone internazionale che per gli esiti ottenuti sul campo), fino a giungere al nuovo idolo Sarri. Tuttavia, piaccia o meno, tutti i successi, l’entusiasmo, le battute irriverenti, le “uscite” talvolta fuori tema, la simpatia, l’antipatia, la superbia (utilissima se ha determinato lo sdoganamento da una condizione “subordinata” da troppo tempo sofferta), la fortuna e l’accortezza gestionale; insomma tutto quello che è trascorso da quel famoso mese di settembre 2004 ha un solo nome e cognome ed è quello del nostro Presidente: Aurelio De Laurentiis. Colui che spesso e a sproposito viene appellato in maniera offensiva per una presunta quanto discutibile “parsimonia” riscontrata nell’investire per l’acquisto di nuovi calciatori (a Napoli se non costano non sono buoni), che è criticato per l’atteggiamento talvolta eccessivo o comunque sopra le righe e che è stato indicato come “sostenuto” da poteri forti ha, invece, restituito totale dignità al popolo azzurro alla deriva. Nell’era in cui le società calcistiche vengono viste e considerate più come multinazionali che come espressione di un territorio, quando fondi di investimento sono proprietari dei cartellini di molti giocatori e, soprattutto, nelle stagioni contraddistinte da fallimenti o, nella migliore delle ipotesi, da stop obbligati al mercato in entrata e/o uscita, il ciclo “De Laurentiis” si contraddistingue per l’identificazione quasi personale da anni ’80 e per la maniacale attenzione sui numeri che ci consente una agibilità altrove compromessa o sconosciuta. Tanto ci sta ancora da programmare e migliorare, i pregi sono tantissimi così come i difetti, ma poco importa. Forse non saremo mai amici, ma a mio avviso nessun compenso, per quanto esorbitante, è stato meglio pagato. Vai avanti per la tua strada, in bocca al lupo Don Aurè.

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Sabato 30 Gennaio 201 6



41 punti e si parla ancora di mercato? di Ciro Piemonte Dopo più di 20 anni il Napoli torna al primo posto dopo il girone d’andata. Non per scaramanzia, anche se ci crediamo sempre di più, la meta è ancora tanto lontana. Fin dalla prima giornata di campionato si è sempre saputo che l’unica vera squadra da battere rimaneva la Juventus. Che con nove vittorie consecutive ha risalito la china e si candida ancora una volta alle pretendenti del torneo. Il buon Allegri nel dopopartita su una domanda sull’Inter, dice che Sarri ora non può più nascondersi, il Napoli è veramente forte. Oggi i partenopei oltre ad essere forti esprimono il miglior calcio, ed è questa una vittoria per Sarri ad ogni modo, una squadra che gioca cosi bene non è mai arrivata a questi livelli (VEDI fiorentina) ma ha rallentato il passo a lungo andare. Oggi siamo li e sembra essere tutto cosi surreale, tutta l’Italia dalle tv ai media rimangono straniti dai festeggiamenti che accompagnano ogni vittoria, un po’ per mancanza di quest abitudine, un po’ , permettetemelo, per invidia. Si, invidia, perché se una squadra intera dopo una vittoria ha voglia di festeggiare con il suo tifo, con il suo popolo è una scena veramente meravigliosa, c’è poco da dire. Ben vengano i festeggiamenti, ben vengano i cosiddetti occasionali, perché queste vittorie sono per questa città non solo calcistiche, sono un motivo in più per svegliarsi col sorriso, un motivo in più per far bene ogni giorno e questo la squadra lo ha capito e si festeggia, si festeggia sempre. Una squadra cosi collaudata, tornando al calcio giocato, non si vedeva da tempo, Sarri sta facendo in modo da far girare i suoi 22 giocatori al meglio, ieri l’ottima prova di Strinic è l’esempio. Oggi inserire qualcuno in questo progetto, quasi perfetto, può diventare un’arma a doppio taglio, un unico acquisto potrebbe essere quello di un centrocampista o di un difensore che ben conoscono il calcio italiano, ma nulla di più. Bisogna puntare su coloro che ci hanno creduto a giugno, su quelli che sono rimasti qui dopo una stagione conclusasi non al meglio, bisogna puntare su loro, perché è loro che hanno fame di vittoria, quello che serve a questa squadra.

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Sabato 30 Gennaio 201 6



SAMPDORIA-NAPOLI 2-4 (primo tempo 1 -2) MARCATORI — Higuain (N) al 1 0', Insigne (N) su rigore al 1 8', Correa (S) al 44' p.t.; Hamsik (N) al 1 5' (N), Eder (S) al 28', Mertens (N) al 34' s.t. Sampdoria (4-3-3) — Viviano, Cassani, Niklas Moisander, Zukanovic, Regini, Carbonero, Fernando, Barreto (55' Alvarez), Eder, Cassano (65' Dodo), Correa (81 ' Ivan). A disp. Krsticic, Brignoli, Muriel, Palombo, Alvarez, Puggioni, Alejandro Rodriguez, Dodo, Pedro Pereira, Ivan, Silvestre. All.Montella Napoli (4-3-3) — Reina, Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam (71 ' Strinic), Allan, Jorginho, Hamsik, Callejón (84' El Kaddouri), Higuaín, Insigne (76' Mertens). A disp. David Lopez, Valdifiori, Rafael Cabral, Chiriches, El Kaddouri, Maggio, Strinic, Mertens, Chalobah, Luperto, Gabriel, Gabbiadini. All. Sarri Arbitro — Orsato di Vicenza NOTE — Ammoniti: Jorginho (N), Cassani (S), Fernando (S); Espulsi: Cassani (S)


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EXTRA TIME ZONA NAPOLI LA TRASMISSIONE UFFICIALE DELLA ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB

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