Cuore Azzurro n°167 del 10.12.2017

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Organo ufficiale dell'Associazione Italiana Napoli Club­Anno XII­Nr.167 del 10/12/2017

TORNIAMO IN VETTA





Direttore responsabile: Saverio Passaretti Edito dall’A.I.N.C. Realizzazioni grafiche e testi:Mario Passaretti Hanno collaborato: Saverio Passaretti(presid.A.i.n.c),Fabrizio Piccolo, Bruno Marra,Carlo Longobardi,Fabio Rea Sede legale: via G. Porzio, 4 Isola G5 Centro Direzionale (Na) Registrazione Tr. Napoli N. 92 del 5/12/2007


Il Napoli sulla barca di Caronte!

di Saverio Passaretti(presidente A.I.N.C.) Il Napoli dopo la sofferta vittoria a Verona con il Chievo ha subito due sconfitte consecutive , la prima contro la Juve con il gol classico dell'ex Pipita, che ha vanificato un netto primato in classifica e la seconda in Champion League ad opera della Cenerentola Feyenoord, anche se maturata dopo la notizia della decable del City di Guardiola in Ucraina. Si susseguono le dichiarazioni degli opinionisti sportivi, gli azzurri attraversano un momento di forma insufficiente culminato con la perdita del primo posto in classifica operata da quella Inter sorniona e fortunata stavolta con una ampia vittoria contro il Chievo per 5 a 0 e per finire con la mancata qualificazione agli ottavi di Champions (una marea di soldi persi !!). Che sia un campionato avvincente questo si è capito da un po' ma il nostro periodo è , rispetto alle avversarie, quello piu difficile tra infortuni e scarsa lucidità specialmente nel comparto di attacco fino a poco tempo fa fiore all'occhiello della formazone, lo stesso Mertens sembra aver smarrito la porta ed i suoi guizzi sono diventati improvvisamente prevedibili. Stavolta è il caso di muovere qualche indispensabile critica al Mister troppo legato a doppio filo con il suo schema preferito quel 4 3 3 che appare al momento il vero punto debole, le squadre avversarie hanno , come si suo dire, preso le misure agli azzurri con marcamenti ad uomo semplici quanto efficaci sugli uomini chiave del gioco, il riferimento, ovviamente, è a Jorge imbrigliato sistematicamente e quindi incapace di produrre quelle accelerazioni caratteristica fondamentale del nostro gioco. Proprio per non essere traghettati all'inferno che giunge l'obbligo di battere i viola che , ironia della sorte, attraversano un ottimo momento con il comparto di attacco in piena salute con ottime prestazioni sia di Chiesa (pensiero fisso del Pres. De Laurentiis) che di Simeone. "Nel calcio non esistono partite impossibili". Così Stefano Pioli intervenendo oggi ai microfoni di Sky Sport. Il 3­0 al Sassuolo che ha permesso alla Fiorentina di posizionarsi al 7 posto insieme Milan e Bologna ha portato un clima di fiducia dentro e attorno alla squadra, comunque onsapevole che l'impegno di domenica prossima al San Paolo sarà durissimo. Ritorna anche sul dato di fatto inconfutabile che la sua Inter è attualmente capoclassifica quindi almeno in parte qualcosa di positivo lo aveva lasciato lo scorso anno, un auto referenziarsi anche per spaventate il Napoli più fuori forma degli ultimi mesi. Una considerazione che deve caricare la squadra ancora non certa della presenza del nostro gioiello Insigne, un giocatore che si dimostra giorno per giorno la vera anima del gruppo ed orfana del migliore Marek ancora in crisi esistenziale. Diventa contro la Fiorentina la vera partita decisiva per riacquistare fiducia e morale sopratutto con la certezza di conoscere il risultato della sfida fondamentale tra Juve ed Inter. In questa ottica il pubblico napoletano dovrà svolgere il delicato compito di sopperire alle evidenti difficoltà del nostro squadrone, quel quid in più che sarà la svolta positiva per rilanciarsi in vetta e tornare in paradiso !



Napoli,ritrova equilibrio ed umiltà

di Fabrizio Piccolo

Il pericolo maggiore, dopo aver sognato il +7 sulla Juve ed essersi ritrovati a +1 e con le gomme sgonfie, è di confermare un antico difetto che Napoli si trascina da sempre: esaltarsi nei momenti belli e deprimersi in quelli difficili. Le parole d'ordine sono due: equilibrio e umiltà e devono andare a braccetto se non si vuol correre il rischio di rompere un giocattolo meraviglioso. L'equilibrio è quel che serve a tutti, a partire dalla società e dal tecnico ­ basta con le scaramanzie, con lo snocciolare numeri su un possesso palla sterile se poi non si vince, basta lamentarsi di rosa corta e fatturato affannoso – e a finire con i tifosi che devono capire che questo Napoli non è, non è mai stato il Real Madrid. L'umiltà è quella che occorre ai giocatori che a furia di sentirsi dire quanto son belli e bravi hanno finito col credere di essere superiori a chiunque. Dopo o insieme agli elogi che arrivavano da ogni parte del globo, diciamo da Guardiola in giù, sono arrivate anche le bacchettate. In campo e fuori. Mentre Sarri vinceva premi più o meno di cartone, gli altri osservano e vincono in campo come Allegri e Spalletti che hanno cominciato anche a far notare che certe uscite dell'attuale tecnico azzurro siano fuori luogo, dall'Inter “che fa un altro sport” sol perchè non ha le coppe europee, alla Juve che rimprovera le lamentele su campi, calendari, orari, e tutto l'ormai usuale vocabolario di Sarri. Questo Napoli è stanco, poco lucido e poco brillante in alcuni uomini chiave ma non da oggi: Callejon e Mertens sono gli esempi più eclatanti, ma ha tutto per riprendersi a partire dalla non facile gara con la Fiorentina. Ha la forza di un gruppo unito come di rado si trova nel mondo del calcio, ha la forza di un pubblico ammirevole e appassionato, ha talenti anche in panchina, checchè se ne dica, se solo si offre loro la possibilità di dimostrarlo, ed ha modo da subito di riprendersi dopo la bastonata sui denti presa con la Juventus. La stagione è lunga ed ancora piena di cose da vivere e possibilmente vincere, tra un po' riparte anche la Coppa Italia ed anche quella deve essere un obiettivo. E tutto è ancora possibile. A patto che ci si ricordi di quei due ingredienti senza i quali avanti non si va: equilibrio ed umiltà.






1° Maglia

2° Maglia

3° Maglia

4° Maglia


Quando il Diavolo incontrò le streghe di Benevento

di Bruno Marra

Potrebbe sembrare una novella di Goethe, in appendice al Dottor Faust o un torbido racconto di Edgar Allan Poe. Invece è accaduto proprio pochi giorni fa. Il Diavolo ha incontrato la Strega di Benevento e si è dissolto scomparendo negli inferi. Il bello del calcio per chi ne gode, il brutto del calcio per chi ne subisce, l’apoteosi o “disastro” sportivo per chi vive di pane e pallone. La storia ha tre facce. Il melodramma del Milan che si affida a “Ringhio” Gattuso per uscire dall’astinenza, ma non becca neppure l’osso di consolazione. L’Opera Omnia del Benevento che raccoglie il suo primo punto storico che non arrivava dai tempi in cui Berta filava. E la Favola di Alberto Brignoli, portiere lombardo che è venuto al Sud per piangere due volte. Prima per la vagonata di gol presi nei primi 3 mesi di Serie A e poi per un gol al 94esimo che si ricorderà per tutta l’esistenza e che gli ha cambiato di fatto la vita. Che spettacolo meraviglioso sa essere il calcio. Allo Stadio Vigorito, il 3 dicembre del 2017 resterà leggenda. Che a confronto Davide contro Golia è un fumetto della Disney. Il tuffo di Brignoli di testa assomiglia a quello di Superman che libera la Campania Felix dalla criptonite. E nello stesso momento Milano rossonera sprofonda nell’abisso. Sono incantesimi che solo il calcio sa regalare nella domenica della brava gente. Benevento rin…Vigorito, Milan dissolto nelle Ombre cinesi. Dal Faust di Ghoete al Vaso di Pandora. La speranza è l’ultima a morire. Il Benevento continua a respirare, godendosi la favola moderna di Alberto Brignoli, l’Angelo giallorosso che manda il Diavolo all’Inferno. E le Streghe in Paradiso…




Il giornale dei tifosi solo sui social in uscita il giorno prima della partita casalinga

La radio dei tifosi ,in onda il giovedì alle 18 su Spreaker,sulla pagina Facebook di Cuore Azzurro e il giorno dopo sul sito www.cuoreazzurro.it


Tifosi,azzurri e volubili di Carlo Longobardi

Ci sono dei momenti in cui l’essere tifoso ­ condizione che notoriamente non obbliga a nessun tipo di impegno specifico se non la passione e la spensieratezza – assume un ruolo, e lo è ancor di più nel momento attuale dominato dai social, quando ogni parola assume un suo precipuo scopo e viene rilanciata, commentata e criticata. La sconfitta contro il Feyenoord sapevamo in anticipo essere una “psicopartita”, un incontro che si reggeva sui nervi più di ogni altra cosa; troppo rilevante era tendere l’orecchio a ciò che accadeva in Ucraina e altrettanto naturale era pensare che un eventuale risultato sfavorevole avrebbe inciso significativamente sul suo andamento. Noi tutti eravamo consapevoli che lo Shaktar avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di conquistare la qualificazione contro un super avversario inevitabilmente con la testa già al derby di casa; così come stucchevoli (e anche stupide) erano le considerazioni che tendevano ad immaginare chissà quale regalo da parte di Guardiola e chissà per quale astruso motivo. Tutte queste premesse, tuttavia, sono miseramente naufragate durante l’incontro e, soprattutto, dopo: un fiume di critiche feroci, avvilimenti vari e pianti di ogni genere. I campioni dell’altro ieri sono diventati tutti dei “pezzotti”, Sarri un integralista, l’Europa League una vergogna planetaria da cui scappare (è l’unico trofeo continentale conquistato del quale ricordiamo anche i minuti dei gol) e, ovviamente, De Laurentiis avaro e incapace a gestire adeguatamente la società, il momento contingente e il futuro prossimo: un canto ferale senza speranza rilanciato da bacheca in bacheca. Dalle stelle alle stalle solo andata. Allora, a questo punto, è necessario porsi delle domande: eravamo tifosi del Barcellona o del Bayern e non ce ne eravamo accorti? Non siamo secondi in classifica con record su record di punti, di gol fatti, di vittorie conseguite ovunque? E’ vero che non abbiamo alcun veto rispetto alla possibilità di fare mercato o obblighi di tipo finanziario? E’ vero che, notoriamente, le squadre allenate dal nostro Maurizio subiscono un contraccolpo proprio tra novembre e dicembre per poi ripartire alla grande? Le risposte dovrebbero rinvigorire il disperso orgoglio e indurci la più totale cautela, pur consapevoli che tutto ciò non può e non deve farci zittire e precludere ogni doverosa riflessione, replica o commento, ma una cosa è la discussione pacata, altro il de profundis. I tifosi di Rotterdam ci hanno dato una severa lezione, da ultimi in classifica, a zero punti, hanno gremito lo stadio e sostenuto i propri beniamini con entusiasmo ed allegria, quella che sembra essere sparita dalle nostre parti per far spazio ai nuovi mostri delle panchine, delle gestioni di società sportive e maghi dei bilanci. Le faccende, a breve, potranno subire una nuova variazione positiva: ritorneranno tutti fenomeni? Forza Napoli, sempre!



Napoli­Fiorentina: i precedenti

di Fabio Rea

Gli azzurri, dopo lo scivolone contro la Juventus, provano a ripartire ospitando la Fiorentina al “San Paolo”. Qui di seguito alcuni numeri dei precedenti a Napoli: 1° partita in assoluto 28/10/1928 – Div. Naz. ­ Napoli 7 – 2 Fiorentina (20’ Meucci, 30’ e 56’ Ramello, 33’ e 53’ Ghisi I, 37’, 39’ e 61’ Sallustro I, 49’ Bassi) 1° partita in A 08/11/1931 ­ Napoli 0 – 2 Fiorentina (52’ e 80’ Petrone) 1° Vittoria Napoli in A 06/11/1932 ­ Napoli 2 – 1 Fiorentina (21’ Sarni, 48’ Vojak I, 75’ Benatti) 1° pari: 26/04/1934 – Serie A ­ Napoli 1 – 1 Fiorentina (5’ Rossetti, 62’ Prendato) 1° vittoria Fiorentina 08/11/1931 – Serie A ­ Napoli 0 – 2 Fiorentina (52’ e 80’ Petrone) Miglior sequenza di vittorie consecutive Napoli: 7 (6 in A, 1 in Coppa Italia) 10/01/1988 – Napoli 4 – 0 Fiorentina (3’ e 74’ Giordano, 33’ Careca, 35’ Maradona) ­ Serie A 04/12/1988 – Napoli 2 – 0 Fiorentina (30’ rig. Maradona, 76’ Careca) ­ Serie A 17/09/1989 – Napoli 3 – 2 Fiorentina (22’ e 31’ rig. Baggio, 61’ aut. Pioli, 76’ Careca, 87’ Corradini) ­ Serie A 28/10/1990 – Napoli 1 – 0 Fiorentina (1’ Ferrara) ­ Serie A 14/11/1990 – Napoli 2 – 1 Fiorentina (40’ Silenzi, 69’ Incocciati, 74’ rig. Kubik) – Coppa Italia 12/01/1992 – Napoli 1 – 0 Fiorentina (51’ Crippa) – Serie A 29/11/1992 – Napoli 4 – 1 Fiorentina (18’ Policano, 34’ Di Mauro, 42’ e 85’ Zola, 90’ Careca) – Serie A Miglior sequenza di vittorie consecutive Fiorentina: 2 (4 volte) • 07/06/1959 ­ Napoli 2 – 3 Fiorentina (22’ Morosi, 44’ Petris, 55’ Greatti, 70’ rig. Vinicio, 82’ Gasparini) – Serie A


14/02/1960 – Napoli 0 – 4 Fiorentina (8’ Azzali II, 34’, 63’ e 70’ Hamrin) – Serie A •

24/04/1966 – Napoli 0 – 4 Fiorentina (43’ Bertini, 59’ e 85’ Brugnera, 88’

Hamrin) – Serie A 07/05/1967 – Napoli 1 – 2 Fiorentina (27’ rig. Altafini, 44’ rig. Bertini, 64’ Ferrante) – Serie A •

13/04/1969 – Napoli 1 – 3 Fiorentina (37’ e 40’ Rizzo, 54’ Maraschi, 69’

Canè) – Serie A 21/09/1969 – Napoli 0 – 1 Fiorentina (47’ Maraschi) – Serie A •

20/11/1994 – Napoli 2 – 5 Fiorentina (15’ aut. Cruz, 56’ e 59’ Agostini, 73’

aut. Cannavaro, 81’ Cois, 84’ e 90’ rig. Batistuta) – Serie A 15/10/1995 – Napoli 0 – 2 Fiorentina (78’ aut. Tarantino, 86’ Orlando) – Serie A Più lunga striscia di imbattibilità Napoli: 11 partite (8 vittorie e 3 pari) dal 01/05/1983 (Napoli 1 – 0 Fiorentina) al 29/11/1992 (Napoli 4 – 1 Fiorentina) Più lunga striscia di imbattibilità Fiorentina: 8 partite (3 vittorie e 5 pari) dal 15/02/1976 (Napoli 1 – 2 Fiorentina) al 25/04/1982 (Napoli 0 – 1 Fiorentina) Totali incontri: 79 Vittorie Napoli: 37 (32 in A, 1 in Div. Naz., 4 in Coppa Italia) Pareggi: 25 (20 in A, 1 in B, 4 in Coppa Italia) Vittorie Fiorentina: 17 (16 in A, 1 in Coppa Italia) Reti Napoli: 108 (88 in A, 7 in Div. Naz., 2 in B, 11 in Coppa Italia) Reti Fiorentina: 77 (65 in A, 2 in Div. Naz., 2 in B, 8 in Coppa Italia)



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