Napoli-Genoa n°134 del 20/03/2016

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Organo ufficiale dell'Associazione Italiana Napoli Club-Anno XI-Nr.1 34 del 20/03/201 6

CHE SPETTACOLO!!!





Risultati 29°Giornata Juventus-Sassuolo Empoli-Sampdoria Inter-Bologna Chievo-Milan Carpi-Frosinone Fiorentina-Verona Genoa-Torino Udinese-Roma Lazio-Atalanta Palermo-Napoli

1 -0 Juventus 1 -1 Napoli 2-1 Roma 0-0 Inter 2-1 1 -1 Fiorentina 3-2 Milan 1 -2 Sassuolo 2-0 Lazio 0-1 Bologna Empoli Programma 30°Giornata Chievo Empoli-Palermo 0-0 Genoa Roma-Inter 1 -1 Torino Atalanta-Bologna Sampdoria Frosinone-Fiorentina Atalanta Verona-Carpi Udinese Sampdoria-Chievo Palermo Sassuolo-Udinese Torino-Juventus Frosinone Napoli-Genoa Carpi Milan-Lazio Verona

Classifica

Programma 31 °Giornata Carpi-Sassuolo 67 64 Juventus-Empoli 60 Udinese-Napoli 55 Atalanta-Milan Chievo-Palermo 54 Fiorentina-Sampdoria 48 Genoa-Frosinone 44 Lazio-Roma 41 Inter-Torino 36 Bologna-Verona 36 Classifica marcatori 35 Higuain 27 Nap 34 14 Juv 33 Dybala Bacca 13 Mil 32 Eder 12 Int 30 Icardi 12 Int 30 Kalinic 11 Fio 28 Maccarone 11 Emp 11 Fio 26 Ilicic Insigne 11 Nap 25 11 Rom 1 9 Salah

Direttore responsabile: Saverio Passaretti Edito dall’A.I.N.C. Realizzazioni grafiche e testi:Mario Passaretti Hanno collaborato: Francesco Basile,Fabrizio Piccolo,Armando Lupini ,Carmine Tascone Carlo Longobardi,Bruno Marra, Marco Martone,Mario Passaretti, Ciro Piemonte Sede legale: via G. Porzio, 4 Isola G5 Centro Direzionale (Na) Registrazione Tr. Napoli N. 92 del 51 2/2007

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Domenica 20 Marzo 201 6


Napoli足Genoa 4-3-3

3-4-3

All.Sarri Ghoulam Koulibaly Reina Albiol

Hysaj

Hamsik Cerci

Laxalt

Jorginho

Pandev Allan


All.Gasperini Rincon Callejon

Izzo

Dzemaili

o

Higuain

Burdisso Perin

Insigne

De Maio

Rigoni

Ansaldi


Napoli …

parte il safari sportivo !

di Saverio Passaretti(presidente A.I.N.C.) Per il Napoli riparte dal Genoa la “caccia grossa “ alla zebra­Juve reduce da una scottante sconfitta contro gli uomini di Guardiola, rocambolesco finale di partita con il pareggio al 90° dei tedeschi e ribaltamento successivo nei tempi supplementari. Un 4 a 2 che può destabilizzare la concentrazione iuventina in vista del derby di Torino dove i fantasmi dell’Allianz Arena si materializzano in un napoletano doc che risponde al nome di Immobile che si impegnerà allo spasimo per “immobilizzare” gli avversari e regalare una bella soddisfazione a tutta la platea azzurra. Tranquillizziamo l’ambiente sul gladiatore d’area, Gonzalo sta bene e pronto a bersagliare la porta dei genoani, soltanto a scopo precauzionale ha interrotto l'allenamento ed è stato visitato dal dottor De Nicola che non ha riscontrato nessuna problematica e non sono stati necessari nemmeno esami strumentali. Tutti arruolabili i nostri campioni che preparano mentalmente e fisicamente la partita in un’atmosfera rilassata e allegra, le quattro “pappine” propinate a Mr. Buffon riscoprono l’aspetto più umano e reale di un portiere da record, per la verità quando si inquadra la porta con forza e precisione nessun portiere è imbattibile. Si è scoperto in questi quarti di finale Champion che anche per la dirigenza bianco­nera esistono le recriminazioni contro l’arbitraggio, evidentemente la società deve ancora crescere in campo europeo … perde colpi !!! Abbandonando gli aspetti sarcastici immergiamoci nel clima campionato e in questa sfida che è la prima di 9 finali, soltanto con la grinta e senza fare inutili calcoli si può riuscire nell’impresa, al bando gemellaggi e tregua sportiva l’unico motto è : Vincere ! e Vinceremo !!! I passi falsi sono più inaspettati proprio contro avversari apparentemente gestibili che nascondono tranelli da “cavallo di Troia”, attenzione soprattutto agli ex di turno proprio Pandev e Dzemaili che possono creare i maggiori pericoli. Gli eccessi di sicurezza dimostrati a Palermo hanno preoccupato anche l’ottimo Sarri primo a lamentarsi di un inutile record di possesso palla nel primo tempo, il gol è la naturale conclusione di una bella azione, il risultato finale è quello che conta anche se c’è da rimarcare che l’aspetto difensivo è stato impeccabile con i rosa­nero completamente assenti in area azzurra. Mantenere inviolata la zona Reina garantisce quasi al 100% la vittoria grazie al nostro attacco stellare che timbra con regolarità il cartellino, non si può trascurare alcun aspetto dai gol fatti alla differenza reti in questo campionato affascinante e imprevedibile. Tutte le problematiche rinviate per fine stagione, i tifosi non vogliono cadere nella trappola delle sterili polemiche che minano la serenità della squadra, tutti, indistintamente, devono sentirsi parte di un progetto a lungo termine che vedrà presto il Napoli varcare le frontiere nazionali e misurarsi con i più blasonati club d’Europa. Grande Napoli !

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Domenica 20

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VIP azzurri:Simone Schettino si racconta

di Mario Passaretti Questa settimana ai microfoni di Cuore Azzurro abbiamo il piacere di intervistare Simone Schettino,famoso comico napoletano,che sin dall'inizio si scopre e non nasconde i suoi amori calcistici.Quello per la sua città di origine(Castellammare di Stabia), e lo straordinario amore per le Vespe Gialloblù Stabiesi e per gli Azzurri.E proprio partendo dal saluto per Cuore Azzurro che inizia la sua vena ironica affermando che essendo anche Azzurro il suo cuore batte tre volte più forte del normale ma che fortunatamente la sua regolare pressione non gli può causare infarti. Da bambino, oltre alla Juve Stabia, avevo una passione anche in serie A, ma per un'altra squadra(tranquilli non era la Juventus),finché mio padre non mi prese in disparte e mi disse:”Ma come fai a non tifare per il Napoli in serie A??Dovrebbe essere la cosa più naturale”. E da allora nacque un amore sfegatato per i colori azzurri.Fino a qualche anno fa ero un frequentatore assiduo di stadi ma poi,ahimè,gli impegni lavorativi mi hanno portato a stare lontano dai campi di calcio. Nonostante le tante date però quando gioca il Napoli fortunatamente si ferma tutto anche perché il pubblico va in fibrillazione in attesa degli Azzurri.Attualmente il mio spettacolo pomeridiano (al teatro delle Palme,ndr) di domenica dovrà finire alle 20 dato che il Napoli gioca il posticipo serale,altrimenti si rischia un fuggi­fuggi generale delle persone in platea che corrono a vedersi la partita. Parliamo di Sarri? Dobbiamo essere onesti ammettendo che all'inizio la stragrande maggioranza dei tifosi era un po’ sfiduciata da questo nome complice l'inesperienza sui grandi palcoscenici, ma con altrettanta onestà oggi dobbiamo rendere enorme merito al mister dato che, a detta di tutti e non solo dei tifosi Azzurri, propina un grande calcio.Un gioco avvolgente e spettacolare, direi il migliore in assoluto se non fosse che a volte manca il cosiddetto ultimo passaggio sotto rete.Troppe le azioni sprecate ed è un vero peccato perché spesso il Napoli sembra il Barcellona con un gioco splendido fatto di piccoli fraseggi, con quell’ultimo passaggio sotto porta diventeremmo stratosferici.Insomma manca pochissimo per essere perfetti, e proprio per questo sono sicuro che il futuro sarà ancora più roseo.Complimentissimi a Sarri quindi,un allenatore che molto umilmente e senza curriculum di spessore ha creato un grande gruppo capace di reagire con determinazione anche magari ad una distrazione iniziale. Appoggi l'operato societario? Io non giudico l'operato ma lascio parlare i fatti.C'è un detto:" e pulpett regnen a panza'!"che si dice a Napoli, ossia "sono i risultati che parlano” ed in base a questo non possiamo rimproverare nulla.Spendere tanti soldi non sempre significa vincere, basta guardare il Manchester United che nonostante abbia speso tantissimo sta collezionando brutte figure ovunque.Quest'anno il Napoli ha avuto il coraggio di scommettere anche contro l'opinione pubblica ed i risultati dicono che Sarri ha costruito un meraviglioso giocattolo,una vera e propria macchina da gol capace di esprimere un calcio spumeggiante.

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Domenica 20 Marzo 201 6


Ora cosa può accadere? Devo per forza di cose tirar fuori un altro proverbio visto che mancano ancora tante partite.E’ vero che al momento non siamo riusciti a riagguantare la vetta, ma mi rifaccio ad un vecchio detto:"dicette o pappece vicino a 'noce... “ , manca ancora molto per tirare le somme per cui chi ci sta davanti deve sudare ancora tanto per la vittoria finale. Allora la parola Scudetto? Preferisco non parlarne,ma non per scaramanzia.Ricordiamo che siamo partiti per migliorare la posizione dello scorso campionato ed ora invece ci ritroviamo a lottare per un sogno,un sogno chiamato Scudetto che io ho avuto la fortuna di vivere e festeggiare, e desidererei tanto che questa meravigliosa città riassaporasse quella magica sensazione, che per tanti turisti è stato anche un motivo folcloristico per partecipare alla gioia di questa città.Napoli è troppo martoriata per le cose negative e sarebbe una grande soddisfazione stare in maniera positiva sulla bocca di tutti. Alla domanda di parlare dei suoi impegni professionali,in maniera umile decide di farlo solo brevemente raccontando in esclusiva dell'uscita prossima del suo primo film di cui non si è deciso ancora il titolo,ma che di sicuro riporterà il nome di Napoli,motivo di orgoglio per lui, come lo è la sua Castellammare ed il Meridione in generale perché lui si definisce troppo innamorato della sua terra. Un comico umile e semplice che con piacere ha partecipato alla nostra intervista e quasi si rammarica della fine di questo incontro augurando oltre ad un grande finale di stagione per il Napoli,tante soddisfazioni alla propria terra.Un saluto finale all'Associazione Italiana Napoli Club ed a tutti i lettori di Cuore Azzurro sperando che questo cuore possa battere sempre forte sia per la squadra,per la città,per tutto il meridione d'Italia senza mai rinnegare le proprie origini. Ciao a tutti e forza Napoli dal vostro Simone Schettino

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Domenica 20 Marzo 201 6


Napoli-Chievo 3-1 (primo tempo 2-1 ) MARCATORI: Rigoni (C) al 2', Higuain (N) al 6', Chiriches (N) al 38' p.t.; Callejon (N) al 25' s.t. NAPOLI (4-3-3): Reina; Hysaj, Chiriches, Koulibaly, Ghoulam; David Lopez (dal 22' s.t. Allan), Jorginho, Hamsik (dal 41 ' s.t. Chalobah); Callejon, Higuain, Insigne (dal 26' s.t. Mertens). (Rafael, Gabriel, Regini, Valdifiori, Gabbiadini, El Kaddouri, Maggio, Luperto, Grassi, Chalobah). All. Sarri CHIEVO (4-3-1 -2): Bizzarri; Cacciatore, Dainelli, Cesar, Frey; Rigoni (dal 23' s.t. Hetemaj), Radovanovic, Castro; Birsa (dal 1 9' s.t. Meggiorini); Mpoku, Pellissier (dal 1 0' s.t. Floro Flores). (Seculin, Bressan, Ninkovic, Sardo, Spolli, Pinzi, Pepe, Costa). All. Maran ARBITRO: Di Bello di Brindisi NOTE: spettatori 30mila circa. Ammoniti Castro (C), Cesar (C), Meggiorini (C) per gioco scorretto. Recuperi: 0 p.t., 3' s.t.



Occhio agli "ex" e forza Toro

di Carmine Tascone Era importante vincere ed abbiamo portato a casa tre punti importanti, ma non è stata una bella partita domenica scorsa. Il Palermo era allo sbando, avevano solo un buon portiere come Sorrentino, un napoletano doc come Pezzella e Vazquez che è davvero bravo. Poi stop. E’ vero che abbiamo avuto sempre la partita sotto controllo, solo su Vazquez hanno fatto un errore ma ci ha salvato Reina. Fortuna che c’è lui. E dire che davanti i rosanero non avevano niente. Non abbiamo giocato da Napoli, questa è la verità, anche se abbiamo rischiato pochissimo. Sapevano sicuramente che la partita di Palermo era già vinta, forse erano già sicuri di vincere, perché con quello che ha combinato Zamparini l’ostacolo era semplice, però qualcosa non funziona più davanti. Insigne non mi è piaciuto, poteva segnare 2­3 gol e quasi non ha tirato in porta, per dire. Io sono contento ma non posso dire che abbiamo fatto una buona prestazione. Il migliore in assoluto è stato Jorginho, ha fatto una partita eccezionale, merita 7,5­8 in pagella. Non mi è piaciuto invece Hamsik, forse non era il caso di schierarlo visto che aveva avuto l’influenza e quella gara presentava pochi rischi. Ora c’è il Genoa che è decisamente più pericoloso, anche se potrebbe avere meno motivazioni. Però ci sono gli ex come Pandev e Dzemaili che vorranno fare bella figura. Onestamente però il Genoa non ha i valori per mettere in difficoltà il Napoli, queste partite vanno vinte e basta. Il calendario ci dà una mano e possiamo fare un filotto importante prima degli scontri decisivi come quello con la Roma. Speriamo piuttosto che il Torino nel derby con la Juventus possa farci un regalo, all’andata risolse Cuadrado in pieno recupero e per me i derby sono sempre da tripla. Tra l’altro la Juve gioca alle 15, prima di noi. Se dovesse succedere che perde o pareggi meglio che il Genoa manco si presenti al San Paolo, riprenda il pullman e torni pure a casa. Pag.1 2

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Higuain conta meno del fatturato? di Fabrizio Piccolo Questa storia del fatturato non nasce con l’attuale tecnico. I paragoni continui e costanti con le entrate finanziarie di altri club, il monte ingaggi e così via, le avevamo sentite e risentite anche ai tempi di Mazzarri. Forse più giustificate – almeno in parte – all’epoca quando effettivamente l’organico azzurro contava come pedine titolari gente come Aronica e Pazienza, ma tant’è. Era un discorso sgradevole allora, lo è ancor di più – se reiterato all’infinito ­ anche adesso. Che la Juve sia la squadra (e la società) da battere per tutti è un fatto incontrovertibile, non c’è bisogno di scusarsi se vincono (quasi) sempre loro. Hanno una rosa ricca, una panchina importante, dirigenti esperti e qualificati, un’esperienza e una storia che non si possono discutere. Il fatturato però, se possibile, lasciamolo qualche volta dov’è e dove deve rimanere, cioè nelle carte dei bilanci che – notoriamente – in campo non ci vanno. In campo ci va invece Higuain, uno che alla Juve probabilmente prenderebbe un ingaggio anche superiore a quello ricco che prende qui, come guadagnerebbero di più anche Callejon, Insigne, Koulibaly e tanti altri. Insomma, il monte­ingaggi varia non a seconda dell’effettivo valore: tutta la rosa del Napoli costerebbe molto molto di più se si vestisse di bianconero. Higuain però gioca nel Napoli ed al di là di quanto guadagna è il miglior giocatore di tutta la serie A. Uno così non ce l’ha manco la Juve. E non ha neanche altre frecce che sono nell’arco azzurro. Lo dimostrano gli scontri diretti di quest’anno e quanto si è visto finora come gioco e qualità. La preghiera è dunque: basta parlare di fatturato inferiore, se proprio si deve guardare la Juve, la si guardi per prendere qualche esempio da seguire. Se i bianconeri sono lì il merito è anche di Allegri che sa valorizzare l’intera rosa, senza far giocare solo e sempre gli stessi. Se diventano decisivi giocatori come Sturaro e Pereyra, il fatturato c’entra fino a un certo punto. Se i bianconeri sono lì è perché hanno diverse soluzioni tattiche che possono cambiare l’inerzia di partite che non si sbloccano: possono giocare dietro a 4 o a 3, col trequartista o senza, con esterni alti o il 4­4­2. Se i bianconeri sono lì è perché sono abituati a giocare più partite alla settimana senza dover soffrire quando mancano gli allenamenti delle settimane­tipo. Se i bianconeri sono lì lo sono anche perché che si giochi tutti insieme alle 15 o con lo spezzatino del calcio moderno, purtroppo, per loro cambia poco.

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Genoa da battere sperando nel tracollo bianconero

di Marco Martone La Juve eliminata dalla Champions, in maniera anche un po' crudele, se vogliamo, potrebbe fare meno paura al Napoli di Sarri, per questo rovente finale di stagione. La squadra di Allegri ha perso nel peggiore dei modi, mancando una qualificazione che sembrava in tasca, a pochi secondi dalla fine, consumando energie importanti, nei supplementari e subendo la bellezza di quattro gol, non pochi per una difesa che sembrava imperforabile da qualche mese. Nessuno si illude che la vecchia signora possa crollare ma certo il contraccolpo psicologico, se non quello fisico, potrebbe anche giocare un brutto scherzo ai bianconeri. Questo è quello che si augurano i tifosi del Napoli e gli stessi giocatori azzurri, che intanto dovranno proseguire il proprio percorso senza distrazioni di sorta. Il Genoa, al San Paolo, è uno di quegli scoglio soltanto sulla carta più agevoli da superare. La formazione rossoblù, reduce dal 3­2 sul Torino, naviga in una posizione di classifica tutto sommato tranquilla e non si trova nelle condizioni di dover fare la partita della vita, a Fuorigrotta. Se le motivazioni hanno un senso nel calcio, quella di domenica dovrebbe essere una gara a senso unico. Troppo importante per il Napoli proseguire nella striscia positiva, per tenere alta la pressione sulla capolista ma anche per ridimensionare le velleità di rimonta di una Roma che, da qualche settimana, non sbaglia un colpo. Otto vittorie consecutive per i giallorossi non possono essere frutto del caso. La squadra di Spalletti c'è e bisogna averne il dovuto rispetto. L'impressione è che la prossima possa essere una giornata destinata a cambiare qualcosa negli equilibri del torneo. Il Toro è in crisi ma, si sa, il derby fa storia a se e quando si indossano quelle magliette color granata, la sfida con la Juve diventa una ragione di vita o di morte. La Roma ospiterà l'Inter, senza Icardi, ma pur sempre in un periodo di buona condizione e di risultati soddisfacenti. Staremo a vedere. Poi ci sarà il tempo di occuparsi di altre questioni, rinnovo di Sarri per esempio. Argomento che sulla carta non dovrebbe sollevare alcun tipo di polverone, visti gli accordi già esistenti tra tecnico e presidente ma che andrebbe chiarito al più presto, prima che dal roseto spunti qualche spina. Pag.1 6

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Partito lo sprint!

di Mario Passaretti Lo sprint è partito.Le distanze si possono colmare.Anzi a furor di popolo si devono!Tre sono i punti di distacco e sognare non costa nulla.Stando agli incontri da disputare da qui alla fine si alternano sogni,speranze,dubbi e quant'altro.La Juventus sembra essere una macchina perfetta che non perde un colpo(lo testimoniano le diciotto vittorie consecutive) ma che ha subito una pesante sconfitta in champions contro i bavaresi del Bayern Monaco,non tanto per il risultato che ci può stare ma per come è avvenuta(in vantaggio per 2­0,subisce nell'ultimo quarto d'ora una rimonta che sembrava impossibile per poi subire ,nei tempi supplementari,altri due gol con conseguente uscita.Una sconfitta che brucia,i cui risvolti psicologici potrebbero influire pesantemente sul proseguio del campionato.Uso il condizionale perchè non si sa quale potrebbero essere gli strascichi di questa eliminazione.E chissà che il Napoli non possa veramente giovarne.Domenica si torna in campo ad orari differenti e questo è un aspetto che potrebbe influire positivamente anche perchè destino vuole che loro affrontino la partita più difficile della stagione:il derby con il Toro.Ovviamente il fiato resterà sospeso attendendo un passo falso che possa riaccendere le speranze e proiettare gli azzurri verso lo sprint finale.Mancano nove finali,compito arduo contando le trasferte di Milano(sponda Inter) e Roma con i giallorossi,ma gli esami non finiscono mai e nonostante il compito arduo,Higuain e compagni sono chiamati a sudare ed andare oltre l'ostacolo,regalando ai tifosi un qualcosa di inaspettato soprattutto ad inizio stagione.I giocatori stessi non riescono a pronunciare la parola Scudetto,mantenendo i piedi per terra,ma sanno stesso loro che ormai a questo punto della stagione non possono più nascondersi e sono autorizzati a provarci fino alla fine per regalare un sogno lungo ventisei anni.

Buon finale leoni azzurri e mettetecela tutta! Pag.1 8

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Napoli­Genoa,la storia infinita di un gemellaggio leggendario

di BRUNO MARRA Fratelli di mare, gemelli di fede. Quello tra il Napoli e il Genoa è uno degli “amori” calcistici più longevi della storia. Una empatia che appare quasi miracolosa in un’epoca in cui le curve assomigliano più a falangi distruttive e trincee belliche. Il gemellaggio tra Angeli Azzurri e Grifoni rossoblù resiste, si espande ed affonda radici ben lontane. Una affinità emotiva nata da oltre 40 anni. Ma quale è stata la scintilla che ha fatto sbocciare l’idillio? Molto spesso è dal letame che nascono i fiori e dalle tragedie emerge la luce della gioia. Proprio ciò che è accaduto a Napoli e Genoa nel lontano 1970… Quella fu una stagione tumultuosa e tragica per la Campania e non già per l’aspetto sportivo. All’inizio degli anni 70 a Napoli scoppiò il colera e per molti lustri i napoletani furono marchiati a fuoco come “colerosi”. Un deprecabile gesto di scherno di tifoserie avversarie, ma anche una concreta onta da lavare sulla nostra pelle. Per buona pezza il Napoli non trovava squadre disposte a disputare amichevoli proprio perché c’era il timore, infondato, e l’allarmismo di poter contrarre contagio dai calciatori azzurri. Una psicosi di massa che costrinse il Napoli in una linea di confini ben al di sotto del limite del buon gusto. Un evento nefasto che si riversò anche nell’ambito sportivo. Perché nessuna squadra in quel precampionato volle affrontare in amichevole il Napoli, come se fossimo diventati una serra velenosa. Tutte tranne il Genoa che si offrì come avversario azzurro per un test estivo, nonostante la psicosi di massa che aveva ghettizzato e derubricato la nostra terra ad una sorta di lazzaretto. “Fai bene e scuordate, fai male e pienzece”. La saggezza popolare ha il suo adagio universale come un versetto taoista, del bene che insegue il male in un frenetico rincorrersi fatale. Bene, i napoletani non lo dimenticarono mai quel gesto di bontà dei genoani. E la ricompensa arrivò nella primavera di 12 anni dopo. Maggio del 1982, 30esima giornata di campionato. Al San Paolo si gioca Napoli­ Genoa. Azzurri sereni e tranquilli, Grifoni sulle spine alla ricerca di un punto che possa regalare la salvezza. Fuorigrotta fu invasa dai genoani accolti con grande calore dai napoletani…

E quel

punto arrivò. Mario Faccenda pareggiò al 90esimo sotto la Curva B. Insieme a lui esultò non solo il settore del Grifo ma tutto il San Paolo. E la storia continua 25 anni dopo, come un inevitabile ricorso storico. Con il Genoa, abbracciati, tornammo in Serie A il 10 giugno del 2007 a suggello di un gemellaggio che, restando nel periodo del trapasso, segnò la Resurrezione e la nuova Luce del Rinascimento napoletano. Adesso al San Paolo c’è un nuovo capitolo, con il Napoli che contro il Genoa insegue la Luce di un sogno. Quasi mezzo Secolo di gemellaggio. Da Faccenda alla Leggenda. Per far salire al cielo la Gioia di una nuova Era. Come quando comiciò l’Amore ai tempi del Colera…

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il VIGNETTONE di ARMANDO LUPINI


Un Napoli catalano.... di Francesco Basile Il Napoli, domenica sera, è andato di scena allo stadio "La Favorita" di Palermo. Più che il Napoli, però, sul terreno di gioco è scesa una squadra che somigliava tanto al Barcellona: un possesso palla disarmante (ben il 75%) e infinite azioni da gol. Eppure nonostante i numeri da capogiro, 18 tiri di cui 9 in porta e 9 calci d'angolo battuti, i siculi sono stati sconfitti di misura. In gol, su rigore, il solito Gonzalo Higuain che ha raggiunto quota 27 in campionato a due sole lunghezze dai 29 gol di Cavani, che servirono, qualche stagione fa, a laurearlo capocannoniere della massima serie. Partita davvero strana quella con i rosanero, che ha visto un Napoli dominante, arrembante e per niente cinico. La pratica Palermo andava chiusa immediatamente, eppure, fino al fischio finale, i tifosi azzurri hanno temuto la beffa. Il Napoli ha vinto da Juventus, di misura, con un calcio di rigore, tra l'altro considerato dubbio per alcuni "esperti" del mestiere. Ma quello che conta è aver vinto; conta aver dimostrato carattere anche in partite non ben definite come questa; conta continuare a tenere la scia della capolista che è ancora lì a tre punti di distacco; conta tenere a distanza la Roma, ormai diventata pericolosa dopo l'arrivo di Spalletti sulla panchina della squadra capitolina. Dopo il momento di appannamento, conseguente alla sconfitta di Torino, gli azzurri si sono ripresi alla grande, eppure qualcuno ha ancora il coraggio di criticare questa squadra, che, ad inizio campionato, veniva data per spacciata. Una squadra che lotta per lo scudetto e, che, ad oggi, ha ben 17 punti in più rispetto alla 29 ­ esima dello scorso campionato, può soltanto essere esaltata. L'obiettivo dichiarato è stato sempre quello di migliorare il quinto posto della scorsa stagione. Oggi il secondo posto e, quindi, la qualificazione diretta alla fase a girone della Champions, ci sta addirittura stretto. Del resto, si sa, l'appetito vien mangiando. E se poi la pietanza è tricolore, beh, allora tutto è più gustoso!

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Rivendita Tabacchi


Il calcio,un gioco di Carlo Longobardi La cosa più bella dello sport è la sana competizione e quando si tratta di fenomeni che coinvolgono importanti masse di persone come il calcio anche la eventuale presa in giro, divertente, rilassata, bilaterale e fine a se stessa può conferire un importante valore aggiunto, fino a diventarne il sale occorrente a condire una minestra invece scialba. Purtroppo questa condizione è molto difficile da gestire e circoscrivere nell’epoca dei social, della condivisione immediata e della risonanza planetaria spesso involontaria. Troppo spesso si è obbligati a chiarire che le posizioni connesse alla propria fede calcistica poco hanno da spartire con gli altri rapporti umani che legano le persone, altrettanto spesso si assiste ad irrefrenabili escalation se non a veri e propri micro conflitti che talvolta, amplificati da tanti che del calcio ne fanno una ossessione, possono anche diventare molto nocivi. Inondare di letame la sede di un club Napoli di nuova istituzione non è un’azione leggera che sancisce contrapposizioni di campanile; circondarla, inoltre, di striscioni imbarazzanti per stupidità significa sottoscrivere l’idiozia e accendere micce indelebili, utili soltanto a covare braci mai sopite. Questo accade in Campania, nella nostra stessa terra, quel medesimo lembo che richiederebbe coesione di intenti per superare un’arretratezza organizzativa ancestrale che zavorra la tanto decantata qualità della vita e che ci vede, invece, nemici da quartiere a quartiere. Roba da far impallidire il più incallito dei Salvini. Ciò che avviene nell’ambito dello stesso condominio è chiaramente inferiore a quanto avviene se i confini si allargano. La sconfitta della Juventus a Monaco è stata, ad esempio, uno di quei casi di cui si è discusso per giorni e dove tutti gli sfottò del mondo hanno trovato perfetta residenza. Video, foto, commenti e post di ogni genere sono stati pubblicati contro il bianconero di turno: collega, familiare e amico da una vita. Una guerra mediatica, talvolta esilarante, senza esclusione di colpi. Poi tutto questo volume di feroce ironia, che il giorno successivo può ovviamente ritorcersi contro, deve obbligatoriamente fermarsi. Non tanto per il timore di vedersi trasformare repentinamente da carnefice in vittima, ma, di più, per non far mutare il gioco in qualcos’altro. Per giustificare il tifo per la squadra del cuore si stanno scomodando complessi ragionamenti sociologici, antropologici se non genetici; l’appartenenza calcistica a questa o quella compagine pare stia diventando un obbligatorio segno distintivo, una ragione di vita o di morte. E allora non ne vale più la pena, giusto sospendere giudizi, critiche e lasciare che le cose vadano così come devono, puntualizzando, ancora, che gli amici restano tali, così come le persone care, i familiari e tutti coloro che dimorano nella zona vicino al cuore. Seguiremo con la passione di sempre i nostri beniamini provando a spiegare che Pepe Reina ha twittato la gioia per la segnatura di un amico e non contro una comunità, così come a suo tempo già aveva fatto Llorente in una circostanza analoga. Il gioco, lo svago, è tutto, proviamo a non dimenticarlo mai. “Mettete i fiori dentro i vostri cannoni” diceva una vecchia canzone, tanto, si sa, che il cielo è azzurro, mica bianconero.

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Il libro/"Polvere di Las Tunas" L'amore per Cuba con Napoli nel cuore

di Marco Martone La polvere come metafora di un mondo antico. È questa l'essenza di "Polvere di Las Tunas" (Graus Editore), il libro del giornalista, Marco Martone, presentato al Teatro Bellini di Napoli. “Polvere di Las Tunas” è il racconto della scoperta del capoluogo di una delle province più importanti di Cuba. Come nasce l'idea di questo libro? «Dopo tanti anni e tanti viaggi a Las Tunas ho voluto raccontare il mio rapporto con una città che resiste ai cambiamenti, quasi mai positivi, della nostra frenetica società, che mantiene, con fierezza, il proprio carattere. È l'espressione più vera di una Cuba che resiste ai naturali cambiamenti dettati dal tempo». C'è anche qualcosa di personale però? «Las Tunas è la città di mia moglie Noreicys, grazie alla quale ho potuto conoscere un'isola tanto diversa dagli stereotipi cui siamo abituati. Ed è il luogo dove ora anche i miei figli stanno imparando a conoscere le proprie radici cubane». Con quale spirito ha raccontato le vicende legate a questo luogo? «Ho provato a descrivere il mio rapporto con la gente che ho conosciuto, attraverso brevi “pennellate”, tipiche del nostro mestiere di cronista. Credo ne sia venuta fuori un'opera nostalgica, ironica e a tratti anche malinconica». E c'è anche un po' di Napoli... «Nel libro si alternano vicende “cubane” a riferimenti alla realtà che vivo da sempre. Un parallelismo fra il mondo cristallizzato di Las Tunas e la Napoli di un tempo, fatta di sensazioni genuine, di voci e dicolori, oltre che di grandi speranze. E c'è un pezzo di storia della mia famiglia, la casa dei miei nonni, i ricordi e i profumi di quando ero poco più che un bambino». La passione per il calcio però c'è sempre, anche quando si è a Cuba. E il Napoli manca... «È vero! Nel libro racconto alcuni aneddoti legati al mio amore per i colori azzurri. In particolare ricordo l'emozione suscitata dal messaggio di un amico sul cellulare, che mi comunicava un gol del Pampa Sosa contro il Piacenza. Una gioia enorme, che mi permise di guidare sull'onda dell'entusiasmo per oltre 200 chilometri. Quel gol, forse, mi evitò un “colpo di sonno” che era in agguato. Poi racconto anche di una vecchia radio di mio nonno, con la quale ascoltavamo le radiocronache delle partite, con la voce di Carletto Juliano. All'epoca non c'erano pay tv e calcio in diretta e la radio era l'unico modo per sapere cosa facesse il Napoli».


Napoli­Genoa,è sempre un'emozione di Ciro Piemonte Napoli e Genoa unite da tempo in un gemellaggio molto importante per le tifoserie. E’ una partita tanto sentita dal punto di vista affettivo per i supporter di una e dell’altra squadra. Un amore che si è rafforzato da quella festa per la promozione in A del giugno 2007, indimenticabile, il sol pensiero da un senso di gioia a qualsiasi napoletano. Uno spettacolo per lo sport intero, un esempio per qualsiasi altra persona che ami questo sport. Salite insieme in A non abbiamo però, per fortuna, avuto lo stesso percorso calcistico del Genoa. I rossoblu sono dal punto di vista societario molto diversi dal Napoli, inoltre se visto come termine di paragone ci rendiamo conto di quanti passi avanti abbia fatto il Napoli in questi ultimi tempi. In 10 anni i partenopei si sono giocati due scudetti e portato a casa due Coppa Italia e una supercoppa italiana, inoltre abbiamo giocato per due volte la Champions e una semifinale di Europa League. Stessa “fortuna calcistica” non ha avuto il Genoa che continua a lottare per la salvezza, certo a partorire giovani calciatori, continuando a fare da tramite per le grandi squadre quando potrebbe tranquillamente puntare a qualcosa di più tenendo qualche buon giocatore. Detto questo all’andata non è andata benissimo, un rigore netto su Higuain, non fischiato, qualche buon occasione sprecata, come sempre , (vedi Hamsik), non hanno permesso di muovere il risultato dallo 0­0,punti che oggi sarebbero fondamentali per la corsa scudetto che diventa sempre più difficile. Ieri la Juventus è andata a giocarsi la qualificazione in champions in uno dei campi più difficili d’Europa, solo la sfortuna ha fatto in modo che cio’ non si realizzasse. La partita fatta ieri dagli uomini di Allegri, ha messo ben in chiaro le potenzialità di quella squadra, e con chi questo umile Napoli se la sta giocando. Siamo a meno tre da una delle squadre più forti d’Europa, sconfitti tra l’altro da una deviazione all’88. Domenica col Genoa le pay tv, ci faranno giocare di nuovo alle 6, di nuovo con la pressione del risultato, il San Paolo diventa di nuovo fattore fondamentale per la vittoria. Forza ragazzi, noi ci crediamo!!!

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Domenica 20 Marzo 201 6



PALERMO-NAPOLI 0-1 primo tempo(0-1 ) MARCATORI:Higuain su rig. al 22' p.t. PALERMO (4-3-2-1 ) Sorrentino; Struna, Gonzalez, Andelkovic, Pezzella; Hiljemark (dal 36' s.t. Balogh), Jajalo, Chochev; Quaison (dal 46' s.t. Trajkovski), Vazquez; Gilardino (dall'8' s.t. Djurdjevic) (Posavec, Vitiello, Rispoli, Bentivegna, Cionek, Brugman, Cristante, Maresca, Morganella). All. Novellino. NAPOLI (4-3-3) Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik (dal 27' s.t. David Lopez); Callejon (dal 20's.t. Mertens), Higuain, Insigne (dal 43' s.t. El Kaddouri) (Rafael, Gabriel, Strinic, Maggio, Valdifiori, Regini, Chiriches, Gabbiadini, Chalobah). All. Sarri. ARBITRO Rocchi di Firenze NOTE spettatori 1 4.628, incasso non comunicato. Ammoniti: Chochev, Quaison e Albiol per gioco scorretto.


Nasce il CLUB NAPOLI PONTECAGNANO Il 16 marzo 2016 è stato inaugurato il Club Napoli Pontecagnano Faiano alla presenza dell'ex capitano Bruscolotti e del difensore Carannante, del presidente dell’A.I.N.C. Saverio Passaretti, di Mimmo Malfitano giornalista della Gazzetta dello Sport , di Gianluca Agata de Il Mattino, del mitico Salvatore Carmando e di Angelo Pompameo di TeleJulie.La mattinata era cominciata male: qualcuno aveva tentato di rovinare tutto con gesti stupidi e oltraggiosi che nulla hanno a che vedere con il vivere civile e la passione sportiva che anima i cuori delle persone pulite.E le persone pulite hanno vinto, armate di tanta pazienza e sostenute dalla passione si sono rimboccate le maniche e hanno lavorato per annullare la stupidità e la grettezza di pochi. E finalmente, dopo tanta fatica, è arrivata la sera e tra occhi lucidi, applausi, spintoni, centinaia di voci il Capitano ha tagliato il nastro ed è cominciata la festa e l’impressione di tutti è stata che quel momento lo aspettavano in tanti.Ricordo solo di aver stretto tante mani, di aver detto parole che non ricordo e che in alcuni momenti anche io ho avuto gli occhi lucidi, si perché io sono un tifoso del Napoli e finalmente ero a casa mia.E poi ho rivisto il Capitano in questa città dopo 46 anni, perché Peppe, giovane calciatore della Pollese, nelle caldi estate della fine degli anni 60 veniva a giocare in questa città dove alcuni appassionati di calcio organizzavano il Torneo dei Bar, e Bruscolotti giocava nel Bar Cerrone vincitore di due edizioni del Torneo e per un attimo mi è sembrato di aver visto un luccichio anche negli occhi di Peppe.E la festa continua… le lacrime le ho viste negli occhi dei familiari della sig.ra Rosa Ferraro, a cui è stato intitolato il Club, tifosa del Napoli da sempre e che in punto di morte, avvenuta ad una veneranda età, ha chiesto di essere seppellita con la maglia di Gonzalo!Potevamo non intitolarle il club?Ora basta parlare di lacrime voglio parlare dei sorrisi, quei sorrisi che ho visto sul volto dei presenti che hanno seguito con l’evento, dei tanti che si alzavano in punta di piedi perché non erano riusciti ad entrare, di Don Enrico, il parroco tifoso anche lui del Napoli, che ha benedetto tutti e tutto facendo riferimento al manto azzurro di Maria, dei rappresentanti degli altri club calcistici presenti sul territorio intervenuti (Inter in primis, Roma, Juventus e Salernitana), si perché li abbiamo invitati tutti perché crediamo nella civile convivenza, nello sport,nella passione calcistica,nel tifo sano per il colore di una squadra e perché riteniamo lo sfottò un esercizio di intelligenza mentre buttare letame sul marciapiede all’ingresso del Club un segno di grande inciviltà e di mancanza di rispetto verso gli altri.Per la cronaca quel letame, di cui questi ignoranti non conoscono il valore, lo abbiamo raccolto e utilizzato per concimare degli orti :dai diamanti non nasce niente dal letame nascono i fiori (F.De Andrè) .Scrivere su uno striscione “ Noi non siamo Napoletani” è mancanza di rispetto non solo verso una città ma verso un popolo, e mancate di rispetto anche verso quella città che dite di amare dal grembo materno, tanto sappiamo che voi non siete e non sarete mai, perché siete il nulla. E la festa mica è finita. La celebrazione è continuata con tutti noi seduti a tavola a mangiare baccalà mentre alla tv passava una partita di pallone, la Juve contro il Bayern, lo so che state pensando: sicuramente avete avete smesso di mangiare e avete gufato. No no. Posso solo dire che abbiamo gustato degli ottimi piatti a base di baccalà preparati dalla mitica sig.ra Luciana Carfagna e al 120 minuto è partito … . Un giorno all’improvviso, mi innamorai di te etc. etc. , le prove le conserva Angelo Pompameo e le mostrerà al pubblico Lunedi 21 Marzo alle ore 21:00, canale 19 digitale terrestre e 819 piattaforma Sky.




EXTRA TIME ZONA NAPOLI LA TRASMISSIONE UFFICIALE DELLA ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB

EXTRA TIME ZONA NAPOLI-In onda in diretta il martedì alle 20.30 su Capri Event,canale 271 del digitale terrestre ed in replica il mercoledì alle 1 4.30 sempre su Capri Event ed alle 23.00 su TeleCapri Sport.Ed infine il giovedì alle 23.30 di nuovo su Capri Event


RISTORANTE LA CAMPANELLA via G. di vittorio 58 - 53048 Sinalunga (SI) - Fraz. Bettolle Tel: 0577 62451 6 E-mail: brunellamarsico@gmail.it



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