Cuore Azzurro n°122 del 26/09/2015

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Organo ufficiale dell'Associazione Italiana Napoli Club-Anno XI-Nr.1 22 del 26/09/201 5

sabato ore 20.45足Stadio San Paolo

Arriva la SIGNORA





Risultati 5°Giornata Carpi-Napoli 0-0 Chievo Verona-Torino 1 -0 Empoli-Atalanta 0-1 Fiorentina-Bologna 2-0 Inter-Hellas Verona 1 -0 Juventus-Frosinone 1 -1 Lazio-Genoa 2-0 Palermo-Sassuolo 0-1 Sampdoria-Roma 2-1 Udinese-Milan 2-3 Programma 6°Giornata Atalanta-Sampdoria Bologna-Udinese Frosinone-Empoli Genoa-Milan Hellas Verona-Lazio Inter-Fiorentina Napoli-Juventus Roma-Carpi Sassuolo-Chievo Verona Torino-Palermo

Classifica Inter 1 5

Fiorentina 1 2 Sassuolo 11 Chievo 1 0 Sampdoria 1 0 Torino 1 0 Milan 9 Lazio 9 Roma 8 Atalanta 8 Palermo 7 Napoli 6 Juventus 5 Empoli 4 Verona 3 Udinese 3 Genoa 3 Bologna 3 Carpi 2 Frosinone 1

Programma 7°Giornata Carpi-Torino Chievo Verona-Hellas Verona Empoli-Sassuolo Fiorentina-Atalanta Juventus-Bologna Lazio-Frosinone Milan-Napoli Palermo-Roma Sampdoria-Inter Udinese-Genoa Classifica marcatori Eder C. 6 Samp Higuain 4 Nap Quagliarella 4 Tor Bacca 3 Mil Baselli 3 Tor Floro Flores 3 Sass Hiljemark 3 Pal Paloschi 3 Chi Saponara 3 Emp Jovetic 3 Int

Direttore responsabile: Saverio Passaretti Edito dall’A.I.N.C. Realizzazioni grafiche e testi:Mario Passaretti Hanno collaborato: Francesco Basile,Fabrizio Piccolo,Armando Lupini ,Carmine Tascone Carlo Longobardi,Bruno Marra, Marco Martone,Mario Passaretti, Ciro Piemonte Sede legale: via G. Porzio, 4 Isola G5 Centro Direzionale (Na) Registrazione Tr. Napoli N. 92 del 51 2/2007

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Sabato 26

Settembre 201 5




NAPOLI足JUVENTUS F

All.Sarri

4-3-3

Ghoulam Chiriches

Hamsik Dybala Jorginho

Reina Albiol

Hisay

3-5-2

Morata

Allan


FISCHIO DI INIZIO 20.45

All.Allegri Cuadrado

Lemina

Pogba

Callejon Barzagli

Higuain

Hernanes Insigne

EvrĂ

Chiellini

Bonucci

Buffon


Inaspettata battuta di arresto ! di Saverio Passaretti(presidente A.I.N.C.) Un vero peccato perchè a Carpi il Napoli perde due punti d’oro e la possibilità di portarsi ad 8 punti prima della super sfida con i bianconeri reduci dalla beffa targata Frosinone capace di cogliere un pareggio insperato al 92’ Non certo lo stesso appagamento lo troviamo nelle considerazioni di Sarri che ha valutato in positivo solo la costanza dei suoi uomini nel cercare la vittoria ma non fa autocritica su una impostazione del centrocampo affidata a Valdifiori apparso visibilmente fuori condizione. L’ingresso di Jorginho, certamente più incisivo e determinato, ma un cambio rivelatosi tardivo.Evidentemente qualche errore di valutazione è stato fatto, senza voler azzardare valutazioni tecniche.Occorreva un diverso approccio alla partita, i tifosi ancora inebriati dalle due precedenti prestazioni, pur con la dovuta cautela, aspettavano una nuova e convincente vittoria; del resto il Carpi aveva raccolto solo un punto ed era collocato in fondo alla classifica.Rispolverata la vecchia e nostalgica strategia del “catenaccio”, dieci uomini a difesa del fortino che nonostante l’enorme divario tecnico sono stati in grado di imbrigliare gli assi del Napoli, inutili quanto inconsistenti gli assalti con pochi e vani tiri nello specchio della porta.Il calcio vive di episodi e se l’azione non finalizzata a fine partita da Gabbiadini avesse avuto altra sorte (Fiorentina docet) adesso si discuteva di una squadra azzurra capace di scardinare l’arcigna difesa del Carpi, lanciata alla vetta della classifica con una nuova linfa vitale in attesa della ”cara” Juve.Invece, tutto alle ortiche. Il Mister di nuovo impegnato a ristabilire schemi e ritmo consapevole che sabato ci sarà da soffrire .Le cosiddette grandi si esaltano nelle sfide dirette.Le partite di cartello consentono di riempire gli spalti e di innalzare tensioni e passione.Sia Sarri che Allegri dovranno vendere l’anima al diavolo per riportare serenità all’ambiente, il S.Paolo freme in queste occasioni, come le corride spagnole e può essere l’elemento che determina lo sbilanciamento a nostro favore.Le forze si equivalgono:entrambe le squadre attraversano un periodo altalenante, grandi esaltazioni (Juve in Champion's League, Napoli in Europa ) si alternano con deludenti risultati contro compagini di seconda fascia.E’ la storia di questo strano e inaspettato campionato;solo l’Inter a punteggio pieno con massimi risultati ottenuti con minino sforzo. Fioccano, infatti, gli 1 a 0 a favore dei nerazzurri.Tra le inseguitrici,Fiorentina, Sassuolo, Chievo e Torino che raccolgono al meglio l’ottimo lavoro delle rispettive società e dei Mister.Chi poteva prevedere quanto stiamo vivendo, si accettano i risultati senza troppi drammi nello spirito del “mal comune mezzo gaudio” però il Napoli, da qualche anno, partiva proprio bene e 9 punti dalla vetta di certo non sono poche, del resto parlano le statistiche: i grandi recuperi sono più che mai rari, occorre restare agganciati alla zona calda battendo la Juve, una nuova delusione oltre che a deprimere l’ambiente creerebbe una situazione di tensione dalla difficile gestione.L’ottimismo napoletano ci porta a credere, comunque, che essendo anomalo questo andamento si possa invertire la rotta e la dea bendata cominci a sorridere anche agli azzurri, vero è che in una analisi attenta, la fortuna della capolista ha inciso almeno su due partire in maniera determinante.Quindi , corni alla mano, tutti al S.Paolo a sostenere gli azzurri con la stessa passione di sempre !!! Forza Azzurri !

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Sabato 26

Settembre 201 5


Nike Ordem 3-I Palloni della stagione 2015-16


CON LA JUVE ESAME DA NON SBAGLIARE

di Carmine Tascone “Che fosse un campionato equilibrato lo avevo immaginato da tempo”. Carmine Tascone dall’alto della sua esperienza analizza il momento del Napoli alla vigilia del big­match con la Juve e dice: “Rispetto all’anno scorso le cose sono diverse ed abbiamo visto che anche le piccole come il Carpi possono dar fastidio e togliere punti. Ho sentito critiche all’atteggiamento degli emiliani, ma cosa dovevano fare? Contro l’attacco atomico del Napoli non avevano altra scelta che difendersi e così hanno fatto. Noi abbiamo sbagliato troppo sotto porta, errori che giocatori importanti non dovrebbero fare ma ci sono state anche scelte sbagliate. Non voglio crocefiggere Sarri, un allenatore che viene dalla gavetta come me, ma non capisco perché abbia escluso Jorginho dall’inizio. Era in forma strepitosa e si è visto anche quando è entrato mentre Valdifiori è fuori condizione, sembra la brutta copia del buon giocatore visto quand’era ad Empoli. Il pareggio è giusto e ci deve mettere in allarme: il pericolo è che questa squadra sia destinata a fare alti e bassi di continuo. Ora arriva la Juventus ed è un vero esame di maturità. Anche loro non se la passano bene, si sentono le assenze. Sia quelle delle cessioni ­ e capisco lasciar andare Pirlo, posso comprendere che Tevez volesse tornare in Argentina ma trovo assurda la decisione di vendere Vidal che era l’anima della squadra – sia quelle dei tanti infortunati. Questa non è ancora la vera Juve: con Khedira, Marchisio e Mandzukic sarà tutta un’altra squadra ma anche quella che vedremo stasera al San Paolo è temibile. Davanti Dybala è fenomenale, se gioca lui anziché Zaza ci può mettere davvero in difficoltà. Credo che Allegri giocherà a 4 dietro e userà il 4­3­3 o il 4­3­1­2 ma sarà una sfida equilibrata. Se il Napoli ritrova la grinta vista la settimana scorsa se la gioca, chiaro che la Juve non è né il Bruges né la Lazio ma la mentalità della squadra deve essere quella. E’ un momento­verità ma anche un segnale: se sbagliamo questo test e quello che verrà contro il Milan ci sarà davvero da preoccuparsi. Il rischio è che questa squadra sia destinata al centro­classifica, speriamo di no e confidiamo in una vittoria già stasera contro la Juve. Da quello che si è visto finora il Napoli non è ancora guarito ma fare risultato con Madama sarebbe molto più di un’aspirina. Pag.1 4

Sabato 26 Settembre 201 5



NAPOLI-LAZIO 5-0 (primo tempo 2-0) Marcatori: 1 4', 59' Higuain, 35' Allan, 47' Insigne, 79' Gabbiadini Napoli (4-3-3): Reina, Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik (60' David Lopez); Callejon, Insigne (74' El Kaddouri), Higuain (65' Gabbiadini). All. Sarri. Lazio (4-3-1 -2): Marchetti; Basta, Mauricio, Hoedt, Radu; Parolo, Onazi, Lulic (46' Felipe Anderson); Mauri (46' Milinkovic); Keita, Matri (74' Djordjevic). All. Pioli. Arbitro: Damato di Barletta Ammoniti: 1 9' Lilic (L), 56' Mauricio (L), 77' Koulibaly (N)



Napoli­Juve, è anche questione di stile di Fabrizio Piccolo Per anni abbiamo rampognato il defunto cosiddetto “stile Juve”, quello dei tempi andati dell’Avvocato che le gestioni successive – da Moggi­Bettega­Giraudo allo stesso Marotta – non hanno saputo replicare. Dalla panchina – Lippi versione bianconero, per dirne una, era tutto tranne il massimo del fair­play e delle maniere educate e lo stesso Antonio Conte lasciava assai a desiderare sotto questo punto di vista – alla dirigenza (le esultanze di Nedved in tribuna restano ancora oggi tra i punti più bassi raggiunti dal famigerato stile­Juve) con tanto di polemiche sterili e piagnistei fastidiosi, cui va aggiunto il comportamento tutt’altro che irreprensibile della tifoseria juventina specie quando si “cimenta” contro il Napoli, c’era e c’è più di un motivo per bacchettare Madama e tutti i suoi vassalli. Giusto però farsi anche un esame di coscienza: quale è lo stile­Napoli? Indubbiamente negli anni siamo andati a peggiorare in maniera fastidiosa. Se De Laurentiis è sempre stato lo stesso, ruspante, a volte volgare, irruento, logorroico e spesso fuori luogo (dalle polemiche con Platini e l’Uefa alle parolacce sfuse e a pacchetti) a “salvare” il club erano sempre (o quasi) stati allenatori e dirigenti. Reja era ed è un galantuomo, di Donadoni tutto si può dire fuorchè che fosse un maleducato, Benitez un Hombre d’altri tempi, ecco magari Mazzarri era un po’ fuori le righe ma sempre nei limiti. Un ds come Bigon poi era il ritratto delle buone maniere. Adesso le cose sono un po’ cambiate: Giuntoli – uomo­fantasma mai presentato ufficialmente – si è distinto soprattutto per le offese all’arbitro a Empoli e Maurizio Sarri poco o niente fa per dare “stile” al Napoli. Che fumi come un dannato passi (non è un bell’esempio, certo anche Mazzarri era un tabagista incallito ma non a questi livelli), che metta la tuta anziché la giacca passi (com’era la storia dell’abito e del monaco?) ma nelle dichiarazioni pubbliche un linguaggio differente sarebbe gradito. Il ricorso al turpiloquio è diventata nelle interviste in tv e in sala stampa una costante, neanche parzialmente ammorbidita dal sapido accento toscano. Che abbia dei limiti nella comunicazione è cosa nota da tempo (oltre alla deficitaria conoscenza del calcio internazionale, delle squadre e dei giocatori stranieri, delle regole Fifa) ma questo non giustifica certe espressioni ­ offensive sia nei confronti dei suoi stessi (e nostri) calciatori che della piazza, irrispettose sempre nei confronti di chi lo ha preceduto – e certi modi di fare. Battiamo la Juve sul campo, sì, è la prima cosa. Ma se possibile cerchiamo di non eguagliarne (o peggiorare) il malridotto stile. Pag.1 8

Sabato 26 Settembre 201 5



RISCHIO “AIUTINI” PER UNA JUVE ACCIACCATA

di Marco Martone E ora arriva la Juve, la solita Juve che nonostante tutto e al di là del momento negativo che sta vivendo, fa sempre paura. L’adrenalina sale e ti prende dentro quella tensione che solo determinate sfide è in grado di scatenare. Il timore di uscirne con le ossa rotte, come troppe volte è accaduto, non fa dormire la notte. Un timore che nasce dalla forza della squadra, indubbia, al netto delle illustri cessioni del mercato estivo (Pirlo e Tevez su tutti) ma anche dall’arroganza di una società capace di condizionare arbitri e ambiente che la circonda. La partita dello scorso anno ne fu uno degli esempi, non il primo tra l’altro, più fulgidi e chiari. Gol in fuorigioco convalidato a Caceres, uno regolare annullato a Koulibaly, più una serie di decisioni più io meno sbagliate, sempre a favore della “vecchia signora”, da parte della terna arbitrale. Sulla finale di Supercoppa di tre anni fa è preferibile, poi, glissare, per evitare di farci il sangue amaro. Una pantomima ridicola cui il Napoli di Mazzarri ricoprì, suo malgrado, il ruolo di ospite indesiderato. Ecco, quello che fa più paura di questa Juventus, spuntata e acciaccata, che non è andata oltre il pareggio interno con il Frosinone (rigore negato ai laziali) e che arranca a quattro punti in classifica, è proprio la capacità di trovare “mani amiche” e fischietti compiacenti nel momento di maggiore difficoltà. Dovrà essere bravo il Napoli a reggere il colpo e a sfoderare una prestazione super, in linea con quella vista contro la Lazio. Solo così si può sperare di essere più forti degli avversari e portare a casa i tre punti. Certo la prestazione, opaca a dire il vero, offerta contro il Carpi, non può non far riflettere. La squadra di Sarri, evidentemente è ancora alla ricerca di una propria identità. La difesa comincia a girare e questa è la notizia migliore. Tre gare senza subire reti è un dato statistico importante e incoraggiante, per una compagine che ha avuto proprio nella retroguardia il proprio tallone di Achille. Centrocampo e attacco, però, subiscono troppi alti e bassi. Valdifiori, in questo momento non è proponibile. Lento, prevedibile, falloso, un giocatore non all’altezza del compito che gli è stato assegnato. Spazio a Jorginho allora, più motivato e tonico. In alternativa si potrebbe provare il giovane Chalobha, acquisto dell’ultima ora che pure qualche possibilità per mettersi in mostra deve avere. In attacco la rinuncia costante a Gabbiadini non è comprensibile. Dato per scontato che Higuain è titolare inamovibile, sarebbe più giusto far rientrare l’ex Samp in un equilibrato turnover con Callejon, Mertens e Insigne. Gabbiadini, invece, langue costantemente in panca, salvo entrare a gara in corso, se non nel finale della partita. Insigne è in un periodo di forma eccellente ma troppe volte è egoista e alla ricerca sempre della stessa giocata, non sempre produttiva del resto. Con la Juventus appare scontato l’utilizzo di Callejon dal primo minuto. Nel ruolo di terza punta Sarri dovrà scegliere ma tutto lascia pensare che Lorenzinho la spunterà nuovamente, con buona pace di Gabbia e del suo procuratore. Pag.20

Sabato 26 Settembre 201 5



Svolta concreta o solo fuoco di paglia?

di Mario Passaretti

Sembra che la ruota o meglio la "Giostra Napoli" come simpaticamente la chiama il collega Auriemma,abbia cominciato a girare nel verso giusto regalando un bel calcio contornato da prestazioni superbe e risultati confortanti.Certamente se prima erano tanti i dubbi che attanagliavano i tifosi sulle capacità di mister Sarri nel guidare il Napoli e quindi passare da una cosiddetta provinciale,l'Empoli, ad una grande piazza come quella partenopea,di sicuro due prestazioni non possono far svanire tutte le incertezze,ma fatto sta che quello che ha colpito è stata la capacità del tecnico toscano di dare una sterzata energica e decisiva forse a questa squadra,cambiando innanzitutto il modulo.Ha sempre preferito giocare con il trequartista dietro le punte,ma forse si è reso conto che andavano apportate delle modifiche sostanziose come il nuovo modulo(4-3-3) al posto di un finora fallimentare 4-3-1 -2.Dando vigore ad un centrocampo che di conseguenza ha trasmesso sicurezza ad un reparto difensivo troppo messo sul banco degli imputati dopo i tanti gol subiti finora.Fuori Maggio con lo spostamento di Hisay sulla fascia destra,ruolo più naturale e quindi congeniale ad uno dei suoi uomini di maggior fiducia.Logico quindi inserire un sinistro naturale sull'altra fascia.Jorgihno,più in forma sicuramente di Valdifiori,a prendere in mano le redini del centrocampo,nel quale ha brillato nuovamente Hamsik ed il nuovo acquisto Allan,con il suo secondo e consecutivo gol stagionale.Davanti grandissimo Higuain,coadiuvato da altri due grandi tenori come Callejon ed Insigne.Una sorta di orchestra che ha prodotto musica eccellente in due occasioni,facendo forse ricredere il pubblico capace adesso di attribuire i giusti applausi ai tanti tenori in campo sperando che la stessa esaltante suonata avvenga per tutta la stagione,anche perchè il pubblico del San Paolo si è esaltato e vuole continuare a vedere sul suo terreno grandi e lodevoli prestazioni a cominciare,anzi a continuare ai danni della vecchia signora,la Juventus,ospite nell'anticipo serale di sabato. Pag.22

Sabato 26 Settembre 201 5



La Febbre del Sabato sera del Fantasma juventino di

BRUNO MARRA

Abbiamo ancora poche ore di autonomia e poi ecco che la città sarà invasa dai corpi estranei. Una sorta di invasione silenziosa che prenderà vita fino a sabato sera. Loro sono intorno a noi, ma non sono come noi. Dobbiamo conviverci come una costola del nostro DNA, una divergenza genetica che dobbiamo contenere all’interno del nostro corredo cromosomico. Ma nonostante vogliano infiltrarsi e confondersi sono facilmente riconoscibili. Anche solo semplicemente cromaticamente. Noi siamo a colori, loro sono bianco e neri. Noi abbiamo l’azzurro del cielo e l’oro del sole, loro al massimo se fondono le loro radiazioni danno vita a 50 sfumature di grigio senza ardore. Lo sentite il rumore dei nemici? Ascoltate bene, mettete l’orecchio a terra. Questi sono stati i loro giorni, sono usciti dalle tane, hanno comunicato tramite segnali di fumo. Si sono dati coraggio, trafelati tra le pieghe della città, come un gruppo di carbonari che tramano la diversità. E oggi proprio al tuo fianco potrebbe essercene uno, uno che parla la tua lingua, respira la tua aria, beve la tua acqua. Ma è profondamente diverso. E’ anonimo, contrito, con il cinismo di un aguzzino. E’ semplicemente: JUVENTINO. Occhio che nella notte saranno facilmente distinguibili, perché stanno imparando ad alzare la voce. Eh sì, adorato popolo azzurro, il sovversivo sta pigliando coraggio, non vuole avere più abiti dismessi e si sente come fosse a casa sua. Indosseranno il vestito della festa come il buon gusto atavico gli impone quando affollano la allegre sagre di paese, nel ruspante hinterland napoletano dove spesso, per assenza del senso di appartenenza, attecchisce e prolifera il morbo della juventinite. Eppure serpeggiano come anime in pena, soffiano bassi come il venticello della calunnia, vagabondi che ordiscono nel buio, sorvegliati a vista in eterno regime di separati in casa. Clandestini senza fissa dimora, amanti e mai innamorati, adoratori lontani di una fede impalpabile. Perché per storia, cultura e sedimentazione, il tifoso della Juve è apolide, delocalizzato, trapiantato, infiltrato, sempre ospite e mai padrone. Una specie di nemesi per una squadra che per 50 anni ha dominato la scena italiana. Non c’è trionfo che venga vissuto intensamente, non c’è soddisfazione che ti riempia totalmente. Perché si vive da clandestini, vessati dal marchio di un tradimento verso la propria origine, la propria terra. Ma eccoli, mancano poche ore, e loro stanno arrivando. Tutti in fila per mettersi eleganti e appollaiarsi sul Loggione per vedere la Signora d’Italia in passerella sotto le stelle di Fuorigrotta. Venite pure col papillon, mettetevi il frac, come pinguini all’Equatore e scioglietevi al nostro calore. Che la febbre del Sabato sera per una volta colpisca anche voi che non conoscete la vera emozione della genuina passione. E sappiate bene che qualsiasi cosa dovesse accadere in campo, voi sarete per sempre spettatori di un impeto che non vi batterà mai dentro. Perché la magia, l’alchimia, lo splendore, la pulsione infinita hanno bisogno di una culla, di un amore e di un popolo unito attorno ad una fede al di là del risultato. E sempre orgoglioso e fiero del proprio destino. Ma tu questo non lo saprai mai, fantasma juventino. Pag.24

Sabato 26 Settembre 201 5


VIGNETTONE di ARMANDO LUPINI


Metamorfosi o evoluzione? di Francesco Basile Un Napoli arrembante, cinico, dinamico, stratosferico, spettacolare quello visto contro la Lazio. Un Napoli svogliato, stanco, privo di idee, spento e statico quello visto nelle precedenti partite (esclusion fatta per il primo tempo della gara contro la Sampdoria). Qual è il vero Napoli? Bella domanda! Son già un paio di stagioni che siamo costretti a porci, ahinoi tifosi, questo quesito. Cambiano i direttori d’orchestra, ma non la musica a quanto pare. Durante la gestione Benitez abbiamo più volte assistito allo scempio di punti regalati alle squadre, per così dire, “piccole”; di contro, l’esaltazione di squadra e risultati contro le “grandi”. Sta succedendo la stessa cosa nella conduzione Sarri? Questa è la già nota metamorfosi di una squadra, quella partenopea, che, ancora una volta, si magnifica solo al cospetto delle squadre più blasonate? O gli azzurri stanno temprandosi del gioco a cui protende il tecnico toscano? Di certo, noi speriamo nell’evoluzione verso quel calcio proposto dall’Empoli la scorsa stagione: un calcio caratterizzato da un gioco fluido, pulito, veloce, divertente. Quella contro la Lazio, domenica scorsa, è stata una delle più belle partite giocate dal Napoli negli ultimi anni, per non dire la più bella. Basta riflettere sul fatto che qualche cronista, commentando le azioni degli azzurri, ha riscontrato una marcata somiglianza col gioco del Barcellona. Paragone di certo azzardato, ma, davvero, per alcuni minuti, i biancocelesti non sono riusciti a toccar palla. Possesso, velocità di gioco, passaggi precisi e azioni stupende hanno caratterizzato l’intera partita degli azzurri. Si temeva in un calo fisico e di concentrazione, come era accaduto nel secondo tempo della partita con i doriani, invece gli azzurri hanno continuato ad esprimere un calcio egregio anche nella ripresa, realizzando altre tre reti (oltre alle due messe a segno nei primi 45 minuti). Quello che conta adesso è capire l’identità di questa squadra, che dovrà necessariamente esprimere continuità di prestazioni positive e, quindi, di risultati. Solo così saremo in grado di capire quali sono gli obiettivi che, potenzialmente, il Napoli potrà raggiungere a fine stagione. Pag.26

Sabato 26 Settembre 201 5



La teoria della relatività di Carlo Longobardi Il Napoli è più forte del Carpi, la Juve del Frosinone e la Roma, una delle favorite per la vittoria finale, deve andare a Genova e fare bottino pieno, in un modo o nell’altro, contro la Samp. E’ invece non è così. Senza voler scomodare il grande Albert Einstein che pure ha insinuato il dubbio in ambiti certi, il calcio, fortunatamente, continua ad esprimere una gradevole altalenanza e i valori espressi sulla carta vengono spessissimo sovvertiti dalla rotonda sfera che è intrisa di mille dinamiche differenti: grinta, condizione fisica e psichica, condizionamenti ambientali, stimoli individuali. La partita di mercoledì, francamente brutta e lesiva per le transaminasi, è stato un concentrato di tutto questo. Il Carpi, consapevole delle proprie caratteristiche e qualità, probabilmente ha deciso che i punti veri, i tre della vittoria, deve provare a recuperarli con avversari “compatibili”; diversamente punta e punterà sull’italianissimo modulo catenacciaro che in numeri si traduce in un 1­9­1 (se non 1­10). Questa premessa serve unicamente a giustificare il comportamento avuto dagli azzurri nella gara, che non ha grandi punti di dolenza. Certamente si poteva puntare fin dall’inizio su giocatori che stanno dando prova di un eccellente stato di forma e di adeguatissimo inserimento nei nuovi meccanismi di gioco, vedi Jorginho, o dare qualche doveroso minuto in più a Gabbiadini, ma sono tutte valutazioni relativamente cogenti perché il manto erboso ha visto una squadra che ha gestito il gioco e attaccato per tutto l’arco della partita e l’altra che ha difeso strenuamente il risultato. La giocata del grande campione, la sortita di Higuain e i tiri di Insigne (in grande spolvero ma ancora troppo individualista) potevano determinare la svolta, ma lo stesso vale per le decine di occasioni avute dalla Juventus o per il goffo intervento di Manolas o, ancora, per la traversa del veronese Sala contro l’inter. Già, proprio quell’Inter che i disfattisti di professione già considerano come sicura vincitrice del torneo senza considerare l’equilibrio, se non la mediocrità, che il campionato sin qui sta esprimendo e che vede i nerazzurri a punteggio pieno con il misero score di sei gol fatti e solo uno (vera forza attuale della compagine di mancini) subito. Un consiglio spassionato va dato, pertanto, a tutti quelli che tra l’euforia delle due vittorie altisonanti e il pareggio triste, stanno propendendo per il Napoli della seconda opzione e pronosticando un prosieguo grigio e una stagione “rassegnata”. Il Barcellona ha subito quattro pappine dal Celta Vigo e non sembra che i tifosi blaugrana abbiano pensato al suicidio. Se ne riparlerà alla prossima, che nel nostro caso coincide con l’avversario storicamente più “inviso” e affidiamoci alla alternanza dei risultati, alle variazioni sempre possibili che determinano anche le differenti condizioni emotive. Staremo a vedere. Forza Napoli, sempre.

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Sabato 26 Settembre 201 5



LA MIGLIOR DIFESA E’ L’ATTACCO

di Ciro Piemonte L’ultimo Napoli di Sarri ha lasciato stupiti tutti. Ha zittito quelli che erano titubanti, gli scettici nei confronti del mister, forse anche Maradona ci sta un po’ ripensando. Questo preambolo è d’obbligo per chi in Sarri, ci ha sempre creduto, abbiamo visto finalmente una squadra che dopo due anni è ricominciata ad essere motivata e soprattutto ha ricominciato a correre. Le qualità e le caratteristiche dell’ex coach ,Benitez, non vanno discusse, quello che è mancato ,nei due anni della sua gestione, è stato proprio questa voglia di far bene e di correre che non hanno permesso al Napoli di avere risultati migliori. Molti hanno visto il cambiamento di modulo come la chiave del cambiamento, ma a mio avviso non è cosi. La chiave tattica non è stata la sola soluzione, come ha detto Sarri, questo modulo è paradossalmente più difensivo del 4­ 3­1­2, poiché il 4­3­3 in fase di non possesso diventa un 4­5­1 e Higuain il più delle volte rimane isolato. Sarri è sempre partito in sordina nelle sue stagione all’Empoli, ed è solo quando il centrocampo comincia a dar man forte sia in fase difensiva, che in fase offensiva con gli inserimenti di un ottimo Allan che non ha avuto tante difficoltà ad abituarsi ai nuovi schemi tattici, ma anche ad Hamsik, un po’ stanco dopo gli impegni con le nazionali, ma che ha potuto rifiatare col Carpi, che il Napoli ha cominciato a far bene. Il calendario anche quest anno è beffardo, al Napoli viene offerta subito la prova del 9, dopo Carpi, ci sono Juventus, Milan e Fiorentina, in tre giornate possiamo ben delineare le aspettative di stagione di questo Napoli, per fortuna affrontiamo queste squadre al meglio della forma, con una Juve rimaneggiata da tanti infortuni, che ci permette di avere maggiori aspettative di vittoria. Forse come sempre noi tifosi corriamo troppo, ma vorremmo tanto pensare e credere che questo filotto di gare positive sia possibile, che continuare a correre a vincere e giocar bene sia possibile, che continuare a sognare sia possibile… perché la forza di questa tifoseria sta proprio qui, non smette mai di sognare. Pag.30

Sabato 26 Settembre 201 5



Carpi-Napoli 0-0 (primo tempo 0-0)

CARPI (3-5-1 -1 ) Benussi (dal 29’ p.t. Brkic); Zaccardo, Romagnoli, Bubnjic; Letizia, Lollo, Cofie, Fedele, Gabriel Silva; Matos (dal 44’ s.t. Lasagna); Mbakogu (dal 23’ s.t. Borriello). (Wallace, Gagliolo, Bianco, Lazzari, Gino, Iniguez, Martinho, Di Gaudio, Pasciuti). All.: Castori NAPOLI (4-3-3) Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Valdifiori (dal 1 5’ s.t. Jorginho), Hamsik (dal 39’ s.t. Callejon); Insigne, Higuain, Mertens (dal 23’ s.t. Gabbiadini). (Rafael, Gabriel, Maggio, Henrique, Chiriches, Strinic, Chalobah, David Lopez, El Kaddouri). All.: Sarri. ARBITRO Rocchi di Firenze. NOTE Spettatori paganti 6.377 per un incasso di euro 1 62.866,80, abbonati 3.573 per una quota gara di euro 55.893,27. Ammoniti: Romagnoli (C), Zaccardo (C), Cofie (C), Valdifiori (N) e Mertens (N) per gioco scorretto, Koulibaly (N) per c.n.r. Recuperi 2’ p.t.; 6’ s.t.


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RISTORANTE LA CAMPANELLA via G. di vittorio 58 - 53048 Sinalunga (SI) - Fraz. Bettolle Tel: 0577 62451 6 E-mail: brunellamarsico@gmail.it



Rivendita Tabacchi


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