Organo ufficiale dell'Associazione Italiana Napoli Club-Anno XI-Nr.1 21 del 20/09/201 5
stasera ore 20.45ÂStadio San Paolo pa gi na 1 4
i dal Tascone:Sarri,esc vicolo cieco
pa gi na 24
alia, Marra:Sorelle d'It l'Italia s'è desta
Un'amarezza da dimenticare!
Risultati 3°Giornata Empoli-Napoli 2-2 Fiorentina-Genoa 1 -0 Frosinone-Roma 0-2 Hellas Verona-Torino 2-2 Inter-Milan 1 -0 Juventus-Chievo Verona 1 -1 Lazio-Udinese 2-0 Palermo-Carpi 2-2 Sampdoria-Bologna rinviata Sassuolo-Atalanta 2-2 Programma 4°Giornata Atalanta-Hellas Verona Bologna-Frosinone Carpi-Fiorentina Chievo Verona-Inter Genoa-Juventus Milan-Palermo sab. 3-2 Napoli-Lazio Roma-Sassuolo Torino-Sampdoria Udinese-Empoli sab. 1 -2
Classifica Inter 9 Chievo 7
Sampdoria 7
Torino 7 Roma 7 Sassuolo 7 Palermo 7 Fiorentina 6 Lazio 6 Milan 6
Atalanta 4 Empoli 4
Genoa 3 Udinese 3 Napoli 2 Verona 2 Juventus 1 Carpi 1 Bologna 0 Frosinone 0
Programma 5°Giornata Carpi-Napoli Chievo Verona-Torino Empoli-Atalanta Fiorentina-Bologna Inter-Hellas Verona Juventus-Frosinone Lazio-Genoa Palermo-Sassuolo Sampdoria-Roma Udinese-Milan Classifica marcatori Eder C. 4 Samp Bacca 3 Mil Baselli D. 3 Tor Floro Flores 3 Sass Hiljemark O. 3 Pal Paloschi 3 Chi Saponara 3 Emp Jovetic 3 Int Birsa 2 Chi Higuain 2 Nap
Direttore responsabile: Saverio Passaretti Edito dall’A.I.N.C. Realizzazioni grafiche e testi:Mario Passaretti Hanno collaborato: Francesco Basile,Fabrizio Piccolo,Armando Lupini ,Carmine Tascone Carlo Longobardi,Bruno Marra, Marco Martone,Mario Passaretti, Ciro Piemonte ,Salvatore Longobardi Sede legale: via G. Porzio, 4 Isola G5 Centro Direzionale (Na) Registrazione Tr. Napoli N. 92 del 51 2/2007
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Domenica 20
Settembre 201 5
NAPOLI足LAZIO FIS 4-3-2-1
4-3-3
All.Sarri Ghoulam Koulibaly Reina
Hamsik Mauri Valdifiori
Matri
Albiol Lulic
Maggio
Allan
SCHIO DI INIZIO 20.45
All.Pioli Parolo
Basta Mertens Hoedt
Onazi
Higuain
Marchetti Mauricio
Insigne Keita
Radu
Il Napoli a valanga in Europa! di Saverio Passaretti(presidente A.I.N.C.) La partenza degli azzurri di Sarri è stata rovinosa in campionato, dopo tre gare solo 2 punti raccolti e tante critiche da parte della tifoseria che ansima alle spalle del Mister.Troppi, ancora, gli errori nel reparto difensivo nel quale nonostante qualche pacchiano tentativo è rimasto ancora privo del centrale difensivo tanto atteso.L’attacco risponde con continuità riprendendo il ritmo della scorsa stagione quasi non ci fosse stata la pausa estiva, sacrifici, poi, resi vani da svarioni nel reparto arretrato con i giocatori apparsi imballati.A questa amara constatazione ha risposto il “Napoli Europeo” che contro il Bruges ha ritrovato morale e gol a raffica, solo il nostro amato Gonzalo a secco ma vicinissimo alla realizzazione mancata praticamente a porta vuota.Tutto bene, l’ambiente rigenerato da questa vittoria in Europa League, prima vittoria di Sarri in partita ufficiale in una serata africana ma … . a vedere lo stadio S. Paolo orfano dei tifosi più calorosi ha offerto uno spettacolo deprimente quelle curve vuote sono come un pugno allo stomaco. E’ triste assistere impotenti ad una situazione degradante che vede coinvolto, vittima innocente, la nostra squadra e lo spirito nobile del calcio, le nostre curve ospitano mediamente 20.000 ragazzi tutti animati da una passione infinita per gli azzurri.Le serie problematiche sociali della nostra città invadono, purtroppo, anche il calcio trasferendo il carico di odio e tensione anche sugli spalti del S. Paolo, una situazione dalla gestione complicata che vede come unica e provvisoria soluzione lo svuotamento dei due settori storicamente rumorosi e coreografici.Sarebbe un sogno rivivere l’atmosfera magica degli anni d’oro del Napoli quando l’unica contrapposizione tra i settori era la gara tra chi espone il più bel “bandierone” o era in grado di sincronizzare il pubblico in incredibili danze coloratissime e cori fantasiosi.L’ottimismo napoletano non può essere definitivamente esaurito ci dovrà essere una reazione d’orgoglio siamo e no tra i tifosi più simpatici e sportivi d’Europa, negli anni abbiamo dato lezione in tal senso, dimentichiamo quell’orda di pochi ma pericolosi individui capaci di rovinarci la festa, deve rinascere l’anima buona del tifo.Non smetterò mai di credere nel nostro pubblico e nei tanti amici che di anno in anno aumentano il numero di club associati all’AINC, le loro sedi sono talvolta lontanissime di conseguenza la presenza al S. Paolo è logicamente sporadica, impensabile che dopo tanti sacrifici debbano assistere a squallidi spettacoli e preoccuparsi della loro incolumità.Domenica ritorna la speranza di assaporare serenità sugli spalti ed è in arrivo la Lazio reduce dal pareggio in Europa League, un avversario che ci ha avvelenato il sangue nella scorsa stagione, il desiderio di rivincita è elevato, il nostro attacco riuscirà anche stavolta a fare il suo compito con Gonzalo assetato di reti con la difesa che appare più equilibrata.I presupposti ci sono ed anche la tifoseria si è corroborata con la cinquina al Bruges, una ventata positiva che va ad alleviare l’aria pesante che aleggia in città, a Fuorigrotta ci sarà il sereno per festeggiare la prima vittoria in campionato. Forza Azzurri.
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Domenica 20
Settembre 201 5
Nike Ordem 3-I Palloni della stagione 2015-16
NAPOLI-BRUGES 5-0 (primo tempo 3-0) NAPOLI (4-3-3): Reina, Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam, Lopez, Jorginho, Hamsik (1 6′ st Allan), Callejon, Higuain (26′ st Gabbiadini), Mertens (30′ st Insigne). (22 Gabriel, 11 Maggio, 21 Chiriches, 6 Valdifiori). All.: Sarri BRUGES (4-3-3): Sinan Bolat, Meunier, Mechele, Duarte, De Bock, Vormer, Simons, Vazquez (23′ st De Fauw), Leandro Pereira, Diaby (1 5′ st Claudemir),Bolingoli-Mbombo (1 ′ st Izquierdo). (1 6 Bruzzese, 9 Vossen, 20 Vanaken, 21 Cools): All.: Preud’homme ARBITRO: Vad (Ungheria) RETI: nel pt 5′ Callejon, 1 8′ e 24′ Mertens; nel st 7′ Hamsik, 31 ′ Callejon ANGOLI: 5-0 per il Napoli RECUPERO: 0′ e 2′ AMMONITI: Simons per gioco scorretto SPETTATORI: 1 2 mila.
Sarri,esci dal vicolo cieco di Carmine Tascone “Pensavo che fosse più facile per il Napoli adattarsi alle idee di Sarri e per Sarri adattarsi al Napoli”. Carmine Tascone come sempre si espone per la rivista Cuore Azzurro e dice senza peli sulla lingua la sua verità su questo Napoli balbettante che in tre giornate ha racimolato la miseria di due punti. Ecco il suo pensiero, punto per punto. Per chi come me viene dalla gavetta c’era da aspettarsi un approccio diverso di Sarri a Napoli, finora è stato una delusione totale. Sotto tutti i punti di vista, sia quello tattico che quello legato alla comunicazione. Sarri non può dire che il Napoli tra tre anni potrà diventare come l’Empoli, ma cosa crede? Non stai alla Sangiovannese o all’Alessandria o al Sorrento, con tutto il rispetto per queste squadre. Non puoi dire che a Napoli bisogna avere pazienza, ma scherziamo? Così facendo mortifichi anche i giocatori che hai, che non sono Vecino o Pucciarelli ma giocatori internazionali. E anche la sostituzione di Higuain alla prima giornata col Sassuolo è un esempio: anche se non è al top non puoi togliere Gonzalo che da solo fa paura agli avversari. Anche se con questo gioco il Pipita è abbandonato da solo là davanti e non va bene. E uno. Poi tatticamente quanti errori: mettere Hysaj a sinistra è sbagliato, è un pesce fuor d’acqua, mettilo a destra al posto di Maggio e schiera Ghoulam o Strinic a sinistra. Sarri è una testa dura, non ha recepito le caratteristiche dei giocatori che ha a disposizione. Anche Insigne, per esempio. Ha fatto cose bellissime a Empoli ma non è un trequartista. Quello non è il suo ruolo: il trequartista in fase di non possesso dovrebbe tornare per evitare la superiorità numerica, invece Lorenzo resta in fase offensiva. Sarebbe meglio giocare col 433, non caso negli ultimi 25’ di Empoli con Callejon e Mertens più larghi si è vista una squadra migliore. Poi c’è Gabbiadini che io non toglierei mai, sia in nazionale con col Napoli ha fatto vedere di cosa è capace, dal palo colpito con l’Italia ai due splendidi assist fatti a Empoli, deve giocare sempre. La verità è che ora siamo in un vicolo cieco, con una difesa che resta vergognosa, con giocatori lenti che commettono anche errori individuali, ed un ciclo terribile di 7 partite in 22 giorni. Come farà un allenatore che non è abituato a tanti impegni di fila a gestire queste gare? Se Valdifiori ha i crampi dopo 50’ quando pure c’era stata la sosta prima, che succede adesso? Sarri non ha l’esperienza per reggere questa situazione ma non è il solo colpevole. Il primo colpevole è chi lo ha preso sapendo a cosa si andava incontro visto che non ha mai allenato una grande. Infine vorrei sapere tutti quei giornalisti o pennivendoli che a Dimaro parlavano del “maestro” Sarri e che l’hanno osannato per tutta l’estate che fanno ora? Mi sembra che tutti – e dico tutti – ora stanno crocefiggendo Sarri, ma ora è facile. Certe cose bisognava dirle durante il ritiro. Comunque speriamo che arrivino i risultati perché ora è davvero dura, sempre Forza Napoli. Pag.1 4
Domenica 20 Settembre 201 5
NAPOLI-SAMPDORIA 2-2 (primo tempo 2-0) MARCATORI: Higuain (N) 9’ e 39’ p.t., Eder (S) rig. 1 3’ e 1 4 ‘ s.t. NAPOLI (4-3-1 -2) Reina; Maggio, Koulibaly, Albiol, Hysaj (dal 25’ s.t. Ghoulam); Allan (dal 1 3’ s.t. Lopez), Valdifiori (dal 24’ s.t. Jorginho), Hamsik; Insigne; Callejon, Higuain (Rafael, Gabriel, Henrique, Luperto, Strinc, Dezi, El Kaddouri, Mertens, Gabbiadini). All.: Sarri SAMPDORIA (4-3-1 -2) Viviano; Cassani, Silvestre, Coda (dal 21 ’ p.t. Zukanovic), Regini; Barreto, Palombo, Fernando; Soriano (dal 42’ st. Wszolek); Eder (dal 44’ s.t. Wszolek), Muriel. (Puggioni, Brignoli, Mesbah, Correa, Bonazzoli, Lopes Pereira, Carbonero, Oneto, Serinelli. All.: Zenga ARBITRO Gervasoni di Mantova (PretiRanghetti/De Luca; Valeri-Di Paolo)
Il peccato originale di Sarri di Fabrizio Piccolo C’è un retrogusto amaro a vedere con i propri occhi quanto avevi immaginato sin dai primi vagiti d’estate: quando occhi anestetizzati lodavano sudori e sudari, schemi innovativi e mentalità vincente, c’era chi già tremava a pensare come potessero inserirsi gli attaccanti del Napoli in moduli che non prevedessero ampiezza ed allargamento sugli esterni, preconizzando destini amari. Sta andando tutto esattamente così e forse anche peggio, e fa male. Perché veder smantellare con certosina e diabolica pazienza tutto il potenziale da mille e una notte che Callejon – oggi un’ombra che vaga alla ricerca di spazi che non ha – Mertens – una cartuccia spuntata se non lo si mette nelle migliori condizioni tattiche – Gabbiadini – un’anima in pena che si starà chiedendo dove è capitato – ed Higuain abbandonato al suo destino là davanti senza palloni giocabili – offrivano al Napoli, è davvero umiliante. Pensare di incentrare tutto il proprio gioco su Valdifiori è stato un errore grave, credere di aver inventato il ruolo preciso di Insigne e Hamsik anche, illudersi di poter replicare come alla playstation un modulobase ispirato al flipper e al calcio a 8 pure, ma il problema attuale, forse quello più grave, è un altro. Il vero peccato originale di Sarri –e ovviamente di chi ha pensato che potesse essere l’allenatore giusto per il dopoBenitez – è che i tifosi si stanno disaffezionando. E non è solo un discorso di presenze allo stadio, con numeri che cozzano con la storia di un San Paolo che portava oltre 50mila persone anche in serie C1 con il Cittadella. No. Basta sentire la gente per strada, nei bar, sui social network: c’è chi per il bene stesso del Napoli sta arrivando ad augurarsi che perda. E questo è pazzesco, assurdo, inconcepibile. Il Napoli va amato e sostenuto sempre, nel bene e nel male. Ma l’esasperazione di gran parte dei tifosi – che non si è bevuta la santificazione del maestro di provincia propinata da troppi media, gli stessi che stanno facendo veloce retromarcia in questi giorni – sta portando a questo inaccettabile paradosso. Eccolo, il peccato originale di Sarri. Che non solo non può pensare di fare di Napoli una provincia di Empoli ma che ha la responsabilità sul groppone di dover dar conto a 6 milioni di tifosi azzurri nel mondo. AzzurroNapoli, sia chiaro, non azzurroEmpoli. Cambiare si può ancora, la classifica è uno scarabocchio tutto da interpretare e la rotta si può invertire. Riuscirà alla Juventus, potrebbe riuscire anche al Napoli. Ma serve un atto di umiltà da parte di tutti. Occorre prendere consapevolezza degli errori e fare quadrato, a partire dalla società – intesa come presidente – senza cercare alibi e senza scaricare le colpe di oggi su fantomatici errori di ieri. Pag.1 8
Domenica 20 Settembre 201 5
Svolta in campionato.Al di là del modulo! di Marco Martone NapoliLazio evoca ricordi in agro dolce per i tifosi del Napoli. Negli ultimi anni questa sfida ha consegnato agli annali una delle partite più esaltanti, emozionanti e spettacolari mai viste al San Paolo, con la tripletta di Cavani e il 43 finale a favore degli azzurri. Lo scorso anno, invece, il confronto si trasformò in una sorta di psicodramma sportivo per i napoletani. Il rigore fallito da Higuain, dopo la doppietta del Pipita, che avrebbe significato preliminari di Champions, poi la vittoria dei biancocelesti e la resa finale del Napoli di Benitez. La fine di un sogno, l’inizio di una rivoluzione tecnica che di lì a qualche settimana avrebbe portato all’ingaggio di Maurizio Sarri. Ora la gara con i capitolini deve necessariamente segnare il rilancio degli azzurri, dopo un avvio di stagione con il freno a mano tirato. Quello stesso rilancio invocato da Josè Callejon che ha parlato di possibile svolta per il Napoli, dopo la vittoria, esaltante e a suon di gol, contro il Brugge in Europa League. Non sarà impresa facile, perché Pioli è da sempre un cliente scomodo da queste parti e perché la Lazio avrà sete di rivincita, dopo il pareggio beffa con il Dnipro. L’interrogativo più grande sarà lo schema che Sarri adotterà. In Europa l’allenatore toscano ha cambiato modulo, affidandosi a quel 433 tanto invocato. Come d’incanto il Napoli ha ritrovato gol, giocate vincenti, sicurezza e spettacolo. Il 50 è stato la naturale conseguenza di una partita nella quale le differenze tecniche tra le due squadre sono emerse in tutto e per tutto. Proprio ciò che non è accaduto quando il Napoli ha incontrato Sassuolo, Sampdoria ed Empoli, formazioni forse più consistenti dell’undici belga ma pur sempre inferiori al Napoli dal punto di vista tecnico. Certo è che nel corso dei 90 minuti di coppa si sono avute indicazioni importanti, sul gioco ma soprattutto relativamente ad alcuni calciatori, Jorginho, Callejon e Koulibaly su tutti, apparsi in forma smagliante e soprattutto motivati come mai sono stati in questa prima parte della stagione. Lo spagnolo ha segnato due gol e ha corso tanto proponendosi con inserimenti continui per tutta la partita, proprio come amava fare sotto la fortunata, per lui, gestione Benitez. Il difensore, invece, ha disputato una partita quasi perfetta, in fase di copertura ma anche come rifinitore, proponendo la propria candidatura al posto di titolare, affianco ad Albiol che, tra l’altro, è sembrato giovarsi della presenza autoritaria del compagno di reparto. Jorginho si è dimostrato più affidabile dello spento Valdifiori. Il 433 sembrerebbe, dunque, essere maggiormente nelle corde della squadra, che dalla cintola in su gioca a memoria, con automatismi perfetti ed è capace di creare occasioni da rete a ripetizione. Anche Insigne ha dimostrato di sapersi calare perfettamente nel ruolo di esterno. Ma al di là dei numeri e degli schemi, la parola d’ordine deve essere una soltanto: vincere! Con la Lazio sarà tutta un’altra musica rispetto al Brugge, ma la cinquina di coppa potrà fungere da stimolo per dare autostima alla squadra di Sarri e restituire, anche ai tifosi, l’entusiasmo di cui c’è bisogno.
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Domenica 20 Settembre 201 5
"Quantu tiempo ce vo'?" di Mario Passaretti Così recita uno dei più grandi pezzi di De Crescenzo e questo è il light motive che ormai accompagna il tifoso azzurro da diversi anni a venire.Il tifoso è il primo investitore nella squadra,ci mette sudore,fatica,impegno e soldi.Si dimentica le ore dedicate al Napoli,le giornate passate sotto la pioggia per seguirlo sia al San Paolo che in trasferta,gli impegni dimenticati o meglio passati in secondo piano perché prima di tutto vene o’Napule.Ed allora trascuri tante cose,spesso la famiglia,la fidanzata e quindi desideri che in parte le tue mancanze o i tuoi sforzi vengano ripagati ed affidi tutto nella soddisfazione e la gioia che potrebbero regalarti una vittoria e magari ti danni se invece giunge una sconfitta che per il tifoso diventa anche motivo di problema “umorale” della giornata.Dunque obbligatoriamente viene in mente a tutti questa melodia che assume però i contorni di un monito rivolto alla dirigenza che nella sua ottica opera in maniera oculata senza fare azzardi ma che invece a torto o a ragione,nel pubblico,o meglio nei tifosi,”suona” come un’attesa infinita che spesso è stata alimentata dalle tortuose e difficili operazioni dirigenziali ma che analizzando le cose hanno avuto una razionalità.Dati alla mano il Napoli in quasi cento anni di storia ha vinto trofei come coppa Uefa,Supercoppa Italiana ma soprattutto scudetti grazie al più grande calciatore al mondo attorno al quale fu costruita una grande squadra,ma tutto ciò è avvenuto negli anni 8090 e memori di questi grandi successi i tifosi vorrebbero che l’attuale dirigenza che ci ha salvati dal baratro del fallimento totale,faccia ritornare in auge ed al più presto soprattutto,i colori azzurri e ritornare a godere dei momenti piacevoli delle vittorie e non dire o pensare mai più “ma quantu tiemp ce vò.Quindi da un lato(tifoseria) ancora un po’ di pazienza ma dall’altro,a quello dirigenziale,diciamo in coro:”facite ambresse”. Pag.22
Domenca 20 Settembre 201 5
SORELLE D’ITALIA, L’ITALIA S’E’ DESTA
Il trionfo storico in America di Roberta Vinci e Flavia Pennetta
di BRUNO MARRA Sorelle d’Italia, l’Italia s’è desta. L’Inno nazionale si coniuga al femminile in lingua americana dopo la grande impresa delle due tenniste azzurre Roberta Vinci e Flavia Pennetta che hanno conquistato e disputato la finale dello US Open negli Stati Uniti. Un evento storico, senza precedenti: mai nessun italiano, neppure maschio, aveva vinto il mitico “Flashing Meadows” il torneo più importante del mondo sul cemento. Lo ha fatto la nuova principessa italiana, Flavia Pennetta, che ha battuto Roberta Vinci in due set in un giorno che per l’America porta una data nefasta e drammatica: l’11 settembre, l’attentato terroristico che portà alla distruzione delle Torri Gemelle.Stavolta al dramma si sovrappone la gioia inenarrabile di Flavia, la tennista più bella d’Italia, che per anni ha dovuto pagare il dazio alla sua estetica seducente anche cadendo in un baratro lungo anni per varie vicissitudini, non ultima la sua storia d’amore troncata con il tennista spagnolo Carlos Moya. Dall’altro lato c’è la riscossa dello “scricciolo” Roberta Vinci, che in semifinale compie l’impresa di battere Serena Williams, americana che si inchina in quello che era il suo regno. Robertina è giusto la metà di Serena, come stazza ed altezza, le potrebbe entrare in corpo come una matrioska più piccola. Eppure la ribalte con una rimonta entusiasmante che la porta dritta alla finale. Sono storie struggenti per queste due ragazze di estrazione totalmente diversa come cultura e contesti sociali. Tarantina, ragazza timida e di retaggi quasi ancestrali Robertina che prende la racchetta quasi per imposizione del padre che ha un circolo di tennis a Taranto. Il topolino cresce nonostante il suo metro e sessanta di altezza e si impone sn da subito nelle juniores nazionali. Qui fatalmente incontra Flavia pennetta che è totalmente il suo opposto. Alta, slanciata, viso da copertina e fisico da passarella. L’unica cosa che le accomunano è la Puglia, perché Flavia è di Brindisi. Vinci e Pennetta decidono di mettersi assieme per giocare il doppio azzurro e subito nasce la scintilla sia in campo che nella vita. Amiche per la pelle e trionfatrici in campo perché nel 1997, poco più che adolescenti, vincono in doppio il Trofeo Avvenire che di fatto le consacra a livello nazionale. Le loro carriere si divaricano ma restano sempre unite nel nome dell’azzurro dell’Italia che anche grazie a loro vince per ben 4 volte la Fed Cup, l’equivalente della Coppa Davis al femminile. Sotto il profilo individuale entrambe hanno due record assoluti. Roberta Vinci è l’unca italiana ad aver almeno un torneo su tutte le superfici esistenti nel circuito. Flavia Pennetta, invece, è la prima italiana ad essere ntrata nella top ten della classifica mondiale ed è a tuttoggi la tennista italiana che ha guadagnato di più in carriera. La notte dello scorso 11 settembre si sono trovate abbracciate alla rete per celebrare una storica amicizia ma anche una delle pagine più sensazionali del tennis italiano. Flavia Pennetta reginetta d’America, Roberta Vinci ad applaudirla come chi sa di aver fatto lo stesso un’impresa. Anche i tempi biblici sono cambiati. Stavolta è la donna a mordere la Mela. L’Italia azzurra si tinge di rosa. VinciPennetta: sorelle d’Italia. L’Italia s’è desta… Pag.24
Domenica 20 Settembre 201 5
A.LUPINI
Il Napoli di Sarri è già sotto esame di Francesco Basile Doveva essere un inizio di campionato in discesa, quello del Napoli, almeno sulla carta: Sassuolo, Sampdoria ed Empoli avrebbero dovuto assicurare qualche punto in più ad una classifica che, ad oggi, risulta particolarmente scarna. Invece, nelle prime tre giornate, il Napoli ha racimolato due miseri punticini, frutto dei pareggi ottenuti con i blucerchiati e i toscani. Davvero deludente questo avvio, considerando che la capolista, l’Inter (a punteggio pieno, ndr), è già a 7 punti di distacco. Di chi sono le colpe? Della società, che non ha operato in maniera significativa sul mercato? O dell’allenatore, troppo legato al suo calcio da provinciale? Beh, certo, parlare di crisi per una squadra nuova, ad appena tre turni dall’inizio, sembra davvero esagerato. I nuovi innesti non hanno dato ancora il pieno contributo, così come la condizione fisica dell’intera squadra non è a pieno regime. Eppure nonostante ciò, già si parla di ultimatum per Sarri. Qualora risultati e prestazioni dovessero tardare ulteriormente, sarebbe inevitabile l’esonero dell’allenatore toscano. La partita di Empoli di domenica scorsa, doveva rappresentare la rinascita di questo nuovo Napoli, dopo i due deludenti risultati. Ci si aspettava una grande prova da parte degli ex, Hysaj e Valdifiori, oltreché una prova di carattere e orgoglio dell’intera squadra. Invece ancora una volta, il Napoli ha sofferto contro una “piccola”. Per due volte è andato in svantaggio a causa dei soliti, evitabili errori difensivi. Hysaj ha dovuto occupare un ruolo non suo, sulla fascia sinistra, mentre Maggio, a destra, non ha inciso a dovere. Hamsik lo si è visto a tratti; Valdifiori (sostituito poi da Jorginho) ancora in preda a qualche problema muscolare; ad Allan va dato soltanto lo scettro di secondo marcatore del Napoli. Particolarmente discreta la prestazione di Insigne, autore di un gran bel gol su assist di Gabbiadini; Higuain è apparso, come accade da un po’, in parte nervoso. La squadra globalmente si è mostrata poco tonica, determinata solo a tratti, per certi aspetti quasi svogliata, nonostante il tecnico azzurro (come dichiarato in conferenza stampa post partita) abbia individuato dei significativi margini di crescita. A Sarri occorre tempo per dare la sua impronta alla squadra, ma già da domenica prossima, contro la Lazio, occorrerà portare a casa il risultato, se l’obiettivo della squadra è realmente quello di raggiungere le alte vette della classifica. Pag.26
Domenica 20 Settembre 201 5
L'insostenibile leggerezza di essere tifoso. di Carlo Longobardi Ve la ricordate quella sensazione bella e strana che si provava da piccoli dopo l'acquisto di un paio di scarpe nuove e magari desiderate? Quel gradevole e inaspettato senso di vuoto che accompagnava i momenti successivi a qualsivoglia esame ben superato? Ecco, quando gioca la propria squadra, durante il tempo antecedente la partita, si avvertono le medesime sensazioni. Ci si sente più leggeri e inaspettatamente "sollevati", qualunque sia l'incontro da giocare. Più si avvicina il tempo del calcio di inizio e più si dilata l'attenzione: impegni di lavoro, applicazione, concentrazione, tutto all'aria. Si cercano i compagni di viaggio (se si deve andare allo stadio), si organizza "o spassatiempo" e si controlla la temperatura delle birre se si resta a casa. Un periodo più o meno breve scandito dall'incremento delle pulsazioni cardiache. La lettura della formazione titolare, poi, chissà perché, ti trova quasi sempre d'accordo: "se ha messo x in campo ci sarà un motivo sicuramente molto valido...". La meraviglia del pre gara sfiora, invece, la perfezione, compiendo il miracolo di rendere tutto possibile nella intimità della propria mente e trasformare i migliori tiri visti nel riscaldamento in altrettanti sicuri super gol. Le strette di mano, la lealtà, respect, il campo verde più verde, gli abbracci e infine: loro. I fatidici novanta minuti. Il segmento che ti separa dall'euforia, dall'esaltazione, dalla felicità che l'adrenalina della vittoria ti lascia sotto pelle per un tempo immemore, alla delusione che la depressione di una sconfitta provoca o anche alla immobilità sensoriale che uno scialbo pareggio determina. Ma ne sarà sempre valsa la pena perché la gioia dei tre punti, conquistati meritatamente o attraverso artifizi al limite del regolamento, vale qualsiasi sofferenza. Dopo un incontro vincente il cibo é più buono, il caffè sa di caffè e anche il caldo soffocante é quasi godibile. Perché nella afa di stasera il Napoli ha battuto per cinque a zero il Bruges (che se viene dai preliminari di Champion League non é scarso, vero?), Sarri é il migliore allenatore del mondo perché non é integralista e ha capito che i moduli non sono vangeli, Mertens e Callejón sono ritornati ai loro livelli! Albiol ha ricordato di essere un difensore e Koulibaly é una bellissima speranza per il Napoli di domani. Tutte le nubi sembrano scomparse. Sarà anche irta di difficoltà, ma quant'é bella, seppur effimera, l'insostenibile leggerezza dell'essere tifoso. Le migliaia di presunti allenatori dovrebbero lasciare il compito ai veri addetti e lasciarsi cullare dalle proprie emozioni. Cara Lazio, con rinnovato vigore e fiducia, ti aspettiamo. Il nostro Napoli c'è ancora.
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Domenica 20 Settembre 201 5
I soliti difetti:difesa e poca concentrazione
di Ciro Piemonte Dopo tre giornate di campionato, possiamo più o meno fare un quadro generale sulla situazione del Napoli. Naturalmente, in tanti possono dire che è troppo presto, ma per me il tempo è “denaro”. Punti persi o meglio non guadagnati sulle “grandi” a inizio stagione graveranno,e non poco, sulla situazione di fine stagione. Ci troviamo in una serie A, dove tanto si sono rinforzate le pretendenti allo scudetto, le partite di champions lo hanno constatato, ma che comunque hanno avuto le loro difficoltà iniziali e qual momento migliore se non questo per provare a prendere qualche punto?La situazione non è facile, ma naturalmente incolpare Sarri non è la cosa più giusta, anzi. A mio avviso la preparazione tecnica del nostro mister non è inferiore a nessun altro tecnico di A, forse pecca nella gestione dello spogliatoio, ma a Napoli ,si sa, non è mai facile. In una piazza esigente come quella partenopea si rischia tanto e subito.La capacità e il coraggio di mettersi in gioco sono qualità da apprezzare nel nostro tecnico. La dura preparazione estiva ha fatto che si che i giocatori si trovassero non al cento per cento nelle partite iniziali e le partenze dell’Empoli in passato lo dimostrano chiaramente. Tra i continui alti e bassi della difesa, si è visto anche qualche nota positiva che non va trascurata. Uno su tutte la nuova posizione di capitan Hamsik, nella quale rende al meglio in fase offensiva e in fase di non possesso arrivando facilmente al tiro,ma anche gli scambi in attacco tra Gabbiadini e Higuain (che tra l’altro non sono al meglio della forma). Le note positive quindi ci sono , ma come sempre offuscate dalle tante note negative, vedi Hisay fuori ruolo, il solito Maggio al quale penso questa società non può chiedere di più, gli scivoloni dei centrali difensivi e Valdifiori a centrocampo, a mio avviso valida riserva di Jorginho. Valdifiori sarà anche un buon giocatore, ma troppo macchinoso e lento nella visione di gioco, probabilmente non da Napoli. L’unica cosa da fare è decidere che tipo di Napoli: quello dei tifosi, con voglia di vincere, o quello che sta costruendo questa società, un Napoli mediocre che ambisce a qualche buon piazzamento e qualche ottimo giocatore da piazzare a qualche grande d’Europa.
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Domenica 20 Settembre 201 5
Nuove emozioni o falso allarme?
di Salvatore Longobardi La roboante vittoria in Europa League ci ha restituito un Napoli spettacolare ma soprattutto vincente.I pochi tifosi presenti ieri al San Paolo hanno assisstito ad una prova ottima,a tratti spettacolari conquistando la vittoria con un perentorio 50 contro un Bruges annichilito in tutto e per tutto.Molti critici che cercano sempre il pelo nell'uovo hanno fortemente evidenziato il bassissimo valore tecnico dei belgi incapaci di proporre una trama di gioco degna di una squadra partecipante a questa competizione e quindi hanno sminuito la vittoria.Invece di badare al fatto che mister Sarri ha apportato enormi cambiamenti,in primis il modulo,proponendo un offensivo 433 capace di produrre una grosse mole di gioco culminata con il risultato secco di 50,di posizionare finalmente Hisay sulla destra,ruolo di sicuro più congeniale alle sue qualità tecniche,e di conseguenza un esterno sinistro naturale come Ghoulam.Un centrocampo che ha visto David Lopez,Jorginho ed Hamsik "dominare" il gioco ed un tridente offensivo nel quale è mancato solo il gol del pipita Higuain.Bando alle ciance,il Napoli visto giovedì sera ha entusiasmato dimostrando un calcio spumeggiante,conquistando la vittoria in maniera schiacciante con la cosiddetta manita(50 ndr),e di sicuro conta poco per i tifosi che l'avversario affrontato sia stato poca roba.Fatto sta che questa vittoria innalza il morale e infonde nel popolo azzurro la speranza di invertire la rotta,iniziando a vincere con un gioco piacevole,capace di regalare nuove emozioni,senza ricadere nei dubbi che hanno attanagliato la squadra in queste prime giornate.Per una volta non stiamo a vedere il bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto,ma bensì esprimiamo gioia per questa schiacciante vittoria.Stiamo a vedere se stiamo ingranando la marcia giusta o è solo un fuoco di paglia.Il tempo solamente potrà dirci la verità. Pag.32
Domenica 20 Settembre 201 5
Rivendita Tabacchi
Empoli-Napoli 2-2 (primo tempo 2-1 ) Marcatori: 2' Saponara (E); 7′ Insigne (N); 1 8′ Pucciarelli (E); 50′ Allan (N) Empoli (4-3-1 -2): Skorupski; Zambelli (80' Laurini); Tonelli; Barba; Mario Rui; Zielinski; Diousse; Croce; Saponara; Pucciarelli Maccarone (68' Livaja). All. Giampaolo. Napoli (4-3-1 -2): Reina; Maggio; Albiol; Chiriches; Hysaj; Allan; Valdifiori (58' Jorginho); Hamsik; Insigne; Higuain; Gabbiadiani (65' Mertens). All. Sarri. Arbitro: Banti di Livorno. Ammoniti: 40' Allan (N); 45' Croce (E); 58' Valdifiori (N), 71 ' Livaja (E), 79' Jorginho (N), 87' Hysaj (N)
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