Organo ufficiale dell'Associazione Italiana Napoli ClubAnno XIINr.139 del 27/08/2016
Si ricomincia al S.Paolo
kit maglie stagione 2016-2017
Direttore responsabile: Saverio Passaretti Edito dall’A.I.N.C. Realizzazioni grafiche e testi:Mario Passaretti Hanno collaborato: Francesco Basile,Fabrizio Piccolo,Armando Lupini, Carlo Longobardi,Bruno Marra,Mario Passaretti, Ciro Piemonte Sede legale: via G. Porzio, 4 Isola G5 Centro Direzionale (Na) Registrazione Tr. Napoli N. 92 del 512/2007
Sabato Pag.5 27 Agosto 2016
NapoliMilan
433
433
All.Sarri Ghoulam
Koulibaly
Reina
Hamsik
Suso
Bacca
Jorginh
Albiol Niang Hysaj
Allan
All.Montella Abate
Kucka Callejon
Gomez
ho Montolivo
Milik
Donnarumma
Romagnoli Mertens
Bonaventura
De Sciglio
Un inizio di campionato nella "nebbia"
di Saverio Passaretti(presidente A.I.N.C.)
Riparte il nuovo anno calcistico ed ancora e sempre più numerosi si abbracciano idealmente con la squadra azzurra i nostri straordinari club. Ed è a tutti loro che, doverosamente rivolgo il mio saluto e l’augurio di poter godere di tante soddisfazioni per il nuovo cammino 2016/2017, la passione e il sostegno non si discutono ma ….. qualcosa ancora non quadra nel rinnovato organico. Una mezza falsa partenza con il Pescara di Oddo rinnova la piaga fresca della perdita del capocannoniere argentino (non riesco neanche a inserirne il nome) a favore ,incredibilmente, dei nostri storici nemici sportivi, una vera assurdità giustificabile unicamente alla luce di un calcio moderno che inginocchiato ai piedi del Dio denaro, rende realizzabile qualunque soluzione. Ed è così che il Napoli stenta ad ingranare in una zona nevralgico del gioco, la punta cosiddetta di peso manca ed il buon Sarri si sta scervellando per creare una soluzione che possa, in qualche modo, ovviare ad una mancanza determinante. Ironia della sorte l’inizio del nuovo torneo ha visto i bianconeri vincenti grazie ad una prodezza dell’argentino, un gol di rapina che sancisce quello che tutti devono onestamente riconoscere, una classe sopraffina da vero centroavanti. Qualcosa si dovrà fare, la ricerca di colui che possa esaltare le qualità di Gabbiadini , Milik e di tutto il comparto di attacco deve proseguire, l’elemento che attratta le attenzioni delle difese avversarie e dia spazi al reparto, solo così arriveranno le marcature dei centrocampisti e l’esaltazione del gioco. Con la neopromossa Pescara sembrava che il Napoli potesse, nelle prime battute, farne un solo boccone ma disattenzioni difensive pacchiane hanno consentito un uno / due micidiale, la rabbia del mister si evidenziava con copioso sudore che gli grondaia dalla fronte. Ne aveva tutte le ragioni è stato il primo a chiedere controllo ed a non esaltarsi dai roboanti risultati nelle partite di “riscaldamento “ seppure conseguiti contro più che apprezzabili avversari, il campionato italiano è un’altra cosa, non esistono squadre cuscinetto o risultati scontati. Una prestazione fumosa con qualche elemento di rilievo in evidente blocco psicologico , causa di questi atteggiamenti da ricercare in una situazione di stress che ha alterato la tranquillità del gruppo, tutti alla ricerca di miglioramenti economici o di maggiore utilizzo in campo. Tanto è vero che con l’ingresso dei nuovi acquisti Milik , Zielinski e soprattutto del folletto Mertens la musica è cambiata, scambi in velocità consapevolezza nei propri mezzi hanno consentito un recupero quasi completo del risultato, raggiunto il 2 a 2 giunge anche la concessione di un penalty per gioco pericoloso in area su Zielinski ci ha pensato un noto giudice aggiunto a ribaltare la decisione … si inizia alla grande !!!! Senza eccessive recriminazioni siamo solo alla prima di campionato con l’esordio in Champions che incombe non bisogna piangersi addosso, in arrivo all’esordio casalingo c’è il Milan di Bacca più volte accostato alla maglia azzurra, che ha segnato una benaugurante tripletta ed è il capocannoniere del momento. Diamoci una scrollata decisa e riprendiamoci la gioia di giocare il bel calcio che ci hanno invidiato da quando l’eccellente Sarri si è imposto fra i più stimati allenatori italiani. FORZA RAGAZZI .. SPEDIAMO IL DIAVOLO ALL’INFERNO Sabato Pag.8 27 Agosto 2016
PESCARANAPOLI 22 PESCARA:Bizzarri; Zampano, Gyomber, Coda (71′ Zuparic), Biraghi; Cristante, Brugman (86′ Crescenzi), Memushaj (64′ Manaj); Benali, Verre; Caprari NAPOLI:Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Valdifiori, Hamsik (72′ Zielinski); Callejon, Gabbiadini (53′ Milik), Insigne (53′ Mertens) Ammoniti:Albiol, Brugman, Bizzarri, Gyomber, Mertens Reti:8′ Benali, 35′ Caprari, 59′ e 63′ Mertens
Cambiare ogni tanto nunn'è peccato
di Fabrizio Piccolo
Cacciar via le nubi di negatività sul Napoli, dopo un'estate così tormentata, dovrebbe essere il primo obiettivo ma ignorare i segnali bui di questi mesi, settimane e giorni è egualmente un errore. I due punti lasciati a Pescara potranno anche essere benedetti se serviranno a chiarire le idee a tutti, ma in caso contrario rischiano di essere solo i primi di una lunga serie. Non è piaciuto quasi niente di questo Napoli edizione 20162017. Nè un mercato ambiguo, né la comunicazione, né – soprattutto – la prima vera partita. Non c'è chiarezza da nessuna parte, si avverte sottopelle il malumore di troppi giocatori, il nervosismo dell'attuale tecnico, le insicurezze del gruppo storico che – privo di Higuain – è chiamato a cacciare gli attributi per supplire all'assenza della star. Il Napoli dell'anno scorso ha fatto bene in campionato (non nelle coppe, ma quella è un'altra storia) perchè sorretto dall'entusiasmo e dalla voglia di divertirsi e perchè aveva un signore là davanti che trasformava il piombo in oro. Costui non c'è più ma se non c'è neanche il resto la situazione diventa critica. In attesa che i nuovi o guariscano o crescano o si inseriscano, tocca ai vecchi fare gli straordinari. E i vecchi sono l'ossatura del secondo posto – rimasta intatta tranne uno – e l'allenatore che deve dimostrare per primo di essere maturato e pronto ad affrontare anche la Champions. Troppo scontate le mosse tattiche, il Napoli rischia di essere monocorde per se stesso, prima ancora che per gli avversari. Cambiare qualcosa – come diceva Peppino Di Capri – nunn'è peccato. Provare anche altri moduli, evitare l'imbucata centrale schematica, sfruttare meglio fasce e sovrapposizioni nunn'è peccato. Servono nervi saldi e coraggio, certo, perchè la piazza è questa e questo merita: professionisti che non abbiano paura di osare. L'attuale tecnico osi qualcosa, se vuol portare il Napoli in alto. Le storie sui fatturati rischiano di diventare barzellette se poi la squadra gioca come a Pescara. Stasera c'è il Milan, la prima al San Paolo, lo scenario migliore per ricominciare da dove c'eravamo lasciati. Migliorando. Si può. Nunn'è peccato. Sabato Pag.12
27 Agosto 2016
Una partenza....con il freno a mano di Mario Passaretti
Inizia la stagione calcistica ed è subito un mezzo stop.Ebbene si,perchè a Pescara,dove esordisce il Napoli 20162017,la squadra dopo essere andata sotto di due reti riesce grazie al folletto Mertens a raddrizzare il match concludendolo sul 22 ed evitando così una bruttissima figuraccia.Ma dopo parleremo del match,ma non si può non dedicare due minuti alla cessione del pipita Higuain.Una cessione che ha destato scalpore,creando panico ed amarezza,soprattutto per come è avvenuta ed a maggior ragione a "favore" di chi.Per i tifosi cederlo alla Juventus è stato un vero smacco,imperdonabile per il calciatore considerato dalla massa popolare un Guida traditore.Non sta certo a me giudicare i comportamenti e le motivazioni che hanno portato il calciatore ad andar via,ma quello che a me interessa sono le conseguenze sia psicologiche che tattiche.Ed ecco che si torna anche a parlare del match dell'Adriatico,dove l'assenza della punta argentina si è avvertita e pure tanto.Non certo per una questione numerica ma bensì per il fatto che mister Sarri ha schierato Gabbiadini,che di natura è una seconda punta ed il fatto che abbia giocato spalle alla porta non attaccando mai la profondità non ha certo giovato al Napoli che ha trovato grosse difficoltà propositive.Anche perchè il centrocampo ha trovato grosse difficoltà a verticalizzare mancando uno sfondatore di aree.Callejon non è riuscito a trovare terminali offensivi e quindi dialogare(calcisticamente parlando) e rendersi pericoloso e lo stesso Insigne non si è dimostrato all'altezza del match.Forse ancora fuori fase o forse con la testa altrove.Diciamo che le paure dei tifosi di presentarsi ai blocchi di partenza senza una squadra dominatrice,si sono verificate e palesate nel match con gli abruzzesi.Sicuramente ha influito il caldo,sicuramente la poca forma fisica non ancora acquisita,sicuramente la dolorosa partenza di Higuain,fatto sta che il Napoli ha steccato rischiando grosso con un avversario ben disposto in campo e che solo per energie fisiche è scomparso nel secondo tempo.Un pò tutti ci aspettavamo il grande colpo che potesse rendere meno dolorosa la partenza del bomber argentino,ma tutto ciò non è avvenuto.La società ha scelto una politica di rinforzo sostanziale non tanto numerico ma qualitativo offrendo al tecnico Sarri una duplice squadra per competere sui tre fronti e chissà che poco prima del match di domenica contro i diavoli rossoneri non regali ai tifosi una forte emozione... Sabato Pag.1
27 Agosto 2016
NapoliMilan,la prima volta senza il "Cavaliere"
di BRUNO MARRA
Negli Anni 80 significava scudetto. NapoliMilan divideva l’Italia, non solo come sfida calcistica ma anche in veste di metafora di contrapposizione culturale e filosofica. Una secessione non politica e strumentale come quella imposta successivamente dalla Lega di Bossi, bensì una simmetria tra modi di intendere la vita, il calcio e l’Universo mondo. L’incipiente Napoli di Maradona, dopo essersi sbarazzato del dominio Juventus nello scudetto del 1987, il primo storico tricolore, si trovò davanti il Milan che aveva appena assorbito i germi del più grande imprenditore italiano: Silvio Berlusconi. Un “palazzinaro” lo definivano ironicamente nella Roma Capitale, perché fu capace di costruire da solo una Milano parallela, fatta di villette a schiera e ambienti rarefatti che popolarono l’hinterland lombardo. Poi l’escalation globale nell’emisfero manageriale, che gli conferirono il titolo di “Cavaliere”. Fino a quando decise si scendere in campo. Non già quello politico degli Anni 90, bensì il vero campo calcistico, quello che si costruì sotto i pedi acquistando il Milan. Anzi il “Milàn” con l’accento sulla à, in pieno slang “lumbard”, con la fierezza di rendere l’Impero rossonero il più grande d’Europa. Ci riuscirà Re Silvio, uno che ha sempre afferrato ciò che desiderava, anche passando attraverso trincee con metodi leciti, autoritari ancorchè talvolta borderline. Ma prima che il suo “Milàn” diventasse una leggenda, ci fu la favola del Napoli che gli contese lo scudetto fino a rivincerlo nel 1990, vendicando con una strepitosa rimonta il tricolore “strappato” nell’anno di disgrazia 1988. Maradona piantò un campo di grano al posto dei Tulipani olandesi, si sedette sul trono al quale ambivano i virgulti Gullit e Van Basten, mandando al Diavolo il Milan nell’ira funesta del Cavaliere. Oggi Maradona non c’è più, ma per la prima volta in 30 anni non ci sarà più Silvio Berlusconi. Al posto del Regno di Re Silvio, c’è una catena di discount Made in China, ed una Società sulla quale si aggirano più ombre cinesi che certezze. Oggi il Club più solido è il Napoli, che da parecchio può guardare dall’alto in basso il “Milàn”. De Laurentiis è l’imprenditore principe dello scenario italiano, l’unico al momento capace di avvicinarsi col suo Napoli alla multinazionale Juventus. Ma sabato sera il San Paolo aprirà le porte ad un NapoliMilan senza il Cavaliere. “Meno male che Silvio c’è” cantavano gli adepti nel coro ufficiale di “Forza Italia”. Probabilmente a Milano calcistica un giorno canteranno: “Meno male che Silvio c’era”. Ma sabato si attaccheranno alle Lanterne Cinesi sotto le stelle del San Paolo. Angeli Azzurri contro Diavoli rossoneri. In una sfida da “ieri, oggi e domani”… Sabato Pag.16
27 Agosto 2016
il VIGNETTONE
di ARMANDO LUPINI
Un esordio deludente di Francesco Basile
Esordio deludente per il Napoli domenica sera a Pescara. Gli azzurri di Maurizio Sarri rientrano dallo stadio "Adriatico" con un misero pareggio. L'avventura azzurra è iniziata male, con la squadra di Massimo Oddo, all'esordio in serie A, che alla fine del primo tempo è già avanti di due reti a zero. Un Napoli irriconoscibile rispetto a quello dello scorso anno e delle amichevoli estive, in cui comunque si era visto un buon calcio. Leziosi, svogliati, lenti, sotto tono psicologicamente e fisicamente: questi gli azzurri della prima parte di gara. Nel secondo tempo poi. due magie del folletto belga, Dries Mertens. entrato al 52' dalla panchina, al posto di uno spento Lorenzo Insigne, hanno permesso al Napoli di non inciampare nella prima sconfitta stagionale. Mettendo un attimo da parte la questione rigore, prima concesso dall'arbitro Giacomelli e poi non più accordato su segnalazione del primo addizionale di porta Rocchi, rigore che avrebbe potuto regalare la vittoria agli azzurri, a Pescara la squadra ha espresso notevoli limiti. Innanzitutto Gabbiadini non ha mostrato quelle potenzialità necessarie, tali da poter ricoprire il ruolo di prima punta, rimasto vacante dopo la cessione di Higuain alla Juventus. Valdifiori ancora una volta non è stato un degno sostituto di Jorginho, costretto a scontare un turno di squalifica dallo scorso campionato. Hamsik per certi aspetti assente e la difesa in più occasioni impreparata a fronteggiare le folate del Pescara. Ma quel che più preoccupa è stato l'aspetto psicologico: la squadra sembra aver perfettamente rispecchiato un malcontento dettato dalle vicende di un calciomercato più che deludente, che attende ancora il gran colpo promesso qualche tempo fa dal presidente. Sabato sera al San Paolo scenderà in campo il Milan di Montella, già protagonista di una rocambolesca vittoria contro il Torino dell'ex tecnico Mihajlovic. Quella contro i rossoneri, sarà una sfida snobbata da molti tifosi, visti i prezzi esorbitanti di curve e distinti. Noi ci aspettiamo una prova di orgoglio degli azzurri, costretti a vincere per non perdere il passo delle prime. Sabato Pag.18 27 Agosto 2016
Rivendita Tabacchi
Scherzi a parte
di Carlo Longobardi
Partiamo dalla fine del primo tempo di Pescara Napoli. Il fantasma di Higuain incombeva sull'adriatico come il peggior dissennatore di Hogwarts, la tifoseria azzurra in preda a deliri depressivi, urla, strepiti e avvilimenti di ogni genere.. Distrutto, in quarantacinque minuti orrendi, il brillante precampionato e le buone ipotesi del post Pipita. Troppo strano per essere vero. Il repentino recupero, avvenuto grazie alle potenti invenzioni del genietto belga dei quartieri spagnoli (Mertens è, di fatto, più napoletano di Masaniello) e il puntuale sopruso arbitrale, che, paradossalmente, ci ha restituito blasone, ci hanno fatto considerare il pareggio un gran punto, oltre ad essere ottimo per la "statistica scaramantica" e pertanto foriero di sole buone notizie. Ma, ovviamente, la mera quanto improbabile scienza para occulta può soccorrere soltanto fino ad un certo punto; diverse, quanto obbligatorie, sono le riflessioni che la prima partita di campionato ha generato. In primo luogo è necessario che si dia uno stop alle deprecabili ambizioni di alcuni calciatori che, sollecitati ad arte da procuratori che osservano esclusivamente il solo aspetto economico del proprio ruolo e null'altro, continuano ad avanzare pretese sulle proprie presunte quanto virtuali, al momento, prestazioni, destabilizzando l'ambiente oltre che se stessi. Altri dovrebbero capire, o essere messi in condizione di farlo magari attraverso ragionamenti perentori, che le occasioni non possono essere offerte "ad libitum" ma che queste, purtroppo, hanno un tempo limitato e necessitano di grinta, voglia di essere parte integrante di un gruppo e impegno totale. Per essere chiari, nell'ordine, della condizione attuale di Insigne, Albiol, Koulibaly, Valdifiori e Gabbiadini non sappiamo cosa farcene; se dovesse persistere detta situazione é opportuno significare a questi splendidi ragazzi che sono pronte le rispettive navette per i luoghi di anelata, differente, destinazione. Il Borussia Dortmund da questo punto di vista fa storia: da quelle parti si intonano cori solo all'indirizzo della squadra, un insegnamento involontario del quale dovremmo fare giusto tesoro. Smettiamola, quindi, con i pruriti da bambinetti viziosi e privilegiati e ripartiamo da sabato sera, momento in cui parte effettivamente la nuova stagione. Magari con la giusta collaborazione della Società azzurra, da riscontrarsi attraverso il completamento del calciomercato (ottime le ultime indicazioni) ed un corretto ridimensionamento dell'insopportabile atteggiamento recentemente riscontrato, relativo all'incremento dei prezzi dei settori popolari, che tanta rilevanza ha sul piano sociale, e il reiterato quanto immotivato ostracismo dimostrato nei confronti dei media in genere. Ma sul punto c'è da segnalare una chicca del responsabile della comunicazione del Napoli che ha paragonato le conferenze stampa ad invito della Casa Bianca, del Consiglio dei Ministri o dell'OCSE a quelle prepartita di Sarri. Ecco, se fino ad ora siamo riusciti ad essere ancora sereni, in questo caso traballiamo. E veramente sembra di essere finiti su scherzi a parte...
Sabato Pag.20 27 Agosto 2016
Primi 90 minuti da dimenticare
di Ciro Piemonte
Un film già scritto, quest’anno cosi come l’anno scorso il Napoli parte in sordina. Squadra sulle gambe, stanca e in ritardo di preparazione. Le prime giornate di campionato con Sarri sono sempre un’incognita. Quello che abbiamo visto nel primo tempo è un Napoli , senza idee e sicuramente incompleto. In più fasi di gioco la mancanza di alternative dal punto di vista del gioco ha reso la manovra ferma e macchinosa. Si sono viste le lacune in mezzo al campo dove Valdifiori anche se preciso dal punto di vista tattico è veramente troppo lento, i tempi della serie A sono ben altri, in difesa tra svogliatezza , sirene inglesi e spagnole, abbiamo preso un goal, il primo, tra i più semplici e banali, quelli che ti insegnano a marcare fin dai primi giorni del calcetto. Quello che manca in questo Napoli è l’autostima, la partenza di Higuain ha lasciato un vuoto che è ben presente nei giocatori più che altro a livello mentale, non c’è la consapevolezza di potersela giocare a testa alta con tutte le squadre. Punto a sfavore da non sottovalutare in vista della Champions, la squadra è molto incompleta c’è bisogno di un giocatore di esperienza in mezzo al campo che sicuramente non arriverà, un attaccante da 30 goal che sicuramente non arriverà, il mercato è magro, certo si stanno prendendo giovani di larghe prospettive. Ancora una volta il Napoli sarà un trampolino di lancio per loro, tra qualche anno i vari Milik,Zielinski, Diawara e Rog verrano ceduti alle grandi d’europa, ma il Napoli sarà sempre li in cerca di quello scudetto che con questa mentalità e con questo regime societario non arriverà mai. Per ora quello che abbiamo da grande squadra sono i prezzi dei biglietti della prima di seria A. Speriamo negli ultimi giorni di mercato e in un inversione di rotta societaria, alla fine quest’anno , cosi come tutti gli altri, rimaniamo fiduciosi.
Sabato Pag.22 27 Agosto 2016
RISTORANTE LA CAMPANELLA via G. di vittorio 58 53048 Sinalunga (SI) Fraz. Bettolle Tel: 0577 624516 Email: brunellamarsico@gmail.it