Cuore Azzurro n°145 del 27/11/2016

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Organo ufficiale dell'Associazione Italiana Napoli Club­Anno XII­Nr.145 del 27/11/2016

Estadio Da Luz di Lisbona

tutto si decide qui!


CALENDARIO pag.5­6:Calendario

RISULTATI E CLASSIFICA

pag.7:Risultati e Classifica

FORMAZIONI

pag.8­9:Le probabili formazioni


TABELLINI E FOTO pag.12­13:Tabellini e Foto

SCHEDE TECNICHE pag.16:Le schede tecniche

IL VIGNETTONE pag.21: La "Vignetta"





Risultati 13°Giornata Chievo­Cagliari Udinese­Napoli Juventus­Pescara Sampdoria­Sassuolo Atalanta­Roma Crotone­Torino Empoli­Fiorentina Bologna­Palermo Lazio­Genoa Milan­Inter

Programma 15°Giornata 1­0 Napoli­Inter 1­2 Juventus 33 Juventus­Atalanta 3­0 Milan 29 Milan­Crotone 3­2 Roma 26 Sassuolo­Empoli 2­1 Lazio 25 Pescara­Cagliari 0­2 Atalanta 25 Sampdoria­Torino 0­4 Torino 25 Lazio­Roma 3­1 Napoli 24 Fiorentina­Palermo 3­1 Fiorentina 20 Chievo­Genoa 2­2 Inter 18 Udinese­Bologna

Classifica

18 Programma 14° Giornata Sampdoria Torino­Chievo 2­1 Chievo 18 16 Classifica marcatori Empoli­Milan 1­4 Genoa Dzeko 10 Bologna 16 Palermo­Lazio Belotti 10 Cagliari 16 Crotone­Sampdoria M.Icardi 10 Genoa­Juventus Udinese 15 Immobile 9 Cagliari­Udinese Sassuolo 13 Salah 8 Bologna­Atalanta Empoli 10 Higuain 7 Roma­Pescara Pescara 7 Callejon 7 Napoli­Sassuolo Palermo 6 Nestorovski 7 Inter­Fiorentina Crotone 5 Bacca 6

Direttore responsabile: Saverio Passaretti Edito dall’A.I.N.C. Realizzazioni grafiche e testi:Mario Passaretti Hanno collaborato: Francesco Basile,Fabrizio Piccolo,Armando Lupini,Raffaele Belfiore, Carlo Longobardi,Bruno Marra,Marco Martone,Ciro Piemonte,Mario Passaretti,Anna Mottola Sede legale: via G. Porzio, 4 Isola G5 Centro Direzionale (Na) Registrazione Tr. Napoli N. 92 del 512/2007

Domenica Pag.5 27 Novembre 2016


Napoli­Sassuolo Lunedì 4­3­3

4­3­3

All.Sarri Strinic

Ham Ricci

Koulibaly Matri

Reina

Jorgih

Albiol Defrel Hisay

All


ì 28 Novembre ore 20.45 All. Di Francesco

msik Mazzitelli

Gazzola Insigne Cannavaro

hno Magnanelli Gabbiadini

lan Missiroli

Consigli

Acerbi Callejon Peluso


Scalata....Champions

di Saverio Passaretti(presidente A.I.N.C.)

Dopo la buona prestazione degli azzurri ad Udine, coincisa con il ritorno al gol di Lorenzo Insigne, autore di una splendida doppietta, la squadra ha smarrito quel percorso di ripresa dimostrato, disputando una scialba partita contro la Dinamo Kiev in Champions League. Un vero peccato non essere riusciti ad ottenere la vittoria soprattutto sotto l'aspetto morale, il mister ha motivato nelle interviste post partita che l'appannamento evidenziato nella sfida europea è stato causato tali notizie giunte dalla Turchia dov'è il Benfica in vantaggio di ben 3 reti aveva subito la rimonta incredibile del Besiktas vanificando di fatto la possibilità di una qualificazione anticipata con la vittoria azzurra sugli ucraini. Vero è che, ironia della sorte, con il pareggio dei Portoghesi bisognerà aspirare alla conquista di almeno un punto nell'ultima partita del girone a Lisbona. Una giustificazione che ha un sapore amaro in quanto ai più è apparso evidente la volontà di un uomo che abbia voluto in tal modo fungere da scudo ai suoi ragazzi autori di una deludente prestazione. Siamo alle solite composto di attacco risulta leggero sia in termini di peso che di centimetri, innumerevoli calci d'angolo vanificati dagli arcigni è strutturalmente dotati difensori ucraini, un tema che si è riproposto durante tutta la partita, la mancanza di un centrale d'attacco costringe la squadra ad un estenuante lavoro di costruzione chi sottrae energie e talvolta anche concentrazione. Bisogna rassegnarsi, la soluzione al problema d'attacco è rinviata almeno al prossimo anno quando, probabilmente, assisteremo anche al ritorno del polacco Milik la cui assenza ha pesato tantissimo sul rendimento della squadra. A suggellare il momento non certo fortunato degli azzurri arriva al San Paolo il Sassuolo reduce dalla sconfitta in Europa League contro l’Atletico , ci sarà da soffrire per ottenere tutta la posta in gioco, occorrerà il pubblico delle grandi occasioni anche per scacciare i fischi, stavolta giustificati. ascoltati a chiusura della deludente partita di Champions. Dispiace assistere allo sfogo dei tifosi contro i propri beniamini ma a volte può essere utile come sprono agli stessi per reagire a una situazione alquanto delicata, solo una vittoria potrebbe scacciare la tristezza che aleggia sul San Paolo. Reagire con veemenza alle negatività è l’unica via d’uscita per rilanciare il gruppo e ridare ai tifosi l’entusiasmo che da qualche mese latita dal palcoscenico di Fuorigrotta. Domenica Pag.8

27 Novembre 2016



NAPOLI­LAZIO 1­1(primo tempo 0­0) MARCATORI Hamsik (N) al 7', Keita (L) al 9' s.t. NAPOLI (4­3­3) Reina; Hysaj, Chiriches, Koulibaly, Ghoulam; Zielinski, Diawara, Hamsik (dal 42' s.t. Allan); Callejon (dal 36' s.t. El Kaddouri), Mertens, Insigne (dal 22' s.t. Gabbiadini). (Sepe, Maggio, Maksimovic, Tonelli, Strinic, Rog, Jorginho, Giaccherini). All.: Sarri. LAZIO (3­5­2) Marchetti; Basta, Wallace, Radu; Felipe Anderson, Parolo, Biglia, Milinkovic, Lulic (dal 33' s.t. Patric); Keita (dal 37' s.t. Djordjevic), Immobile (dal 42' s.t. Lombardi) (Strakosha, Vargic, Hoedt, Quissanga, Vinicius, Leitner, Cataldi, Murgia, Kishna, Lombardi). All. Inzaghi. ARBITRO Damato di Barletta (Barbirati­Longo/Marzaloni; Massa­Irrati). NOTE Spettatori 25mila circa. Ammoniti: Parolo, Radu (L). Recuperi: 1' p.t., 3' s.t.


UDINESE­NAPOLI 1­2(primo tempo 0­0) MARCATORI: Insigne (N) al 2' e al 12', Perica (U) al 14' s.t. UDINESE (4­3­3): Karnezis; Widmer, Wague, Danilo, Felipe; Fofana, Kums (dal 30' s.t. Jankto), Badu; Matos (dall'8' s.t. Perica), Zapata (dal 36' s.t. De Paul), Thereau. (Scuffet, Perisan, Angella, Heurtaux, Samir, Ali Adnan, Balic, Kone, Evangelista). All. Delneri. NAPOLI (4­3­3): Reina; Hysaj, Chiriches, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Diawara, Hamsik (dal 26' s.t. Zielinski); Callejon, Mertens (dal 43' s.t. El Kaddouri), Insigne (dal 34' s.t. Giaccherini). (Rafael, Sepe, Tonelli, Albiol, Maksimovic, Strinic, Maggio, Jorginho, Rog). All. Sarri. ARBITRO: Banti di Livorno. NOTE: ammonito Felipe (U) per gioco scorretto.


Schemi Si' ma liberiamo anche la fantasia

di Fabrizio Piccolo

Vedere gol che arrivano come frutti maturi perchè frutto di schemi

studiati e di allenamenti mirati è la maggior soddisfazione per un allenatore, che vede la ricompensa dei suoi sforzi ed è il giusto orgoglio di chi studia calcio ma guai quando i moduli di gioco e i movimenti prestabiliti soffocano il genio. Il Napoli di oggi (ma anche quello di ieri, se ricordiamo quante volte Higuain ha tirato le castagne fuori dal fuoco ricorrendo ad invenzioni personali) è un ibrido tra le idee dell'attuale tecnico e le trovate dei singoli. Nell'equilibrio tra le queste due forze c'è la ricchezza del club azzurro. Basta che una delle due prevalga sull'altra e questa squadra rischia grosso. Rischia quando, ad esempio, mortifica l'inventiva dei suoi uomini più dotati per inseguire utopie di campo e rischia quando la fantasia va da sola al potere senza la disciplina di meccanismi precisi. In rosa quest'anno c'è la fortuna di avere tanti giocatori di classe. Non più il bomber principe e salvatore, certo, ma talenti dal dribbling facile e dalle giocate preziose. Lo sono Insigne e Mertens sicuramente, ma lo è anche Zielinski. Lo è Hamsik ma lo è anche Diawara che, rispetto a Jorginho, ha più colpi e maggiore varietà di azione. Se l'italobrasiliano garantiva quell'ordine tattico tanto caro all'attuale tecnico, con il costante carico­scarico per permettere il giro­ palla, i nuovi arrivi come Diawara e Zielinski e – si suppone – anche Rog danno la possibilità finalmente di poter cambiare spartito, di squarciare i rivali tra le linee anche a costo di ignorare i dettami prestabiliti, di fare strappi importanti che consentono di guadagnare campo e superiorità numerica. Mai come quest'anno il Napoli ha uomini capaci di saltar l'uomo in tutte le zone del campo. Non bisogna averne paura, però. Sì alla tattica e alla disciplina, no alla mortificazione della fantasia. Forza Napoli, trova il tuo equilibrio vincente. Domenica Pag.14

27 Novembre 2016



Le schede tecniche della squadra:Allan

di Raffaele Belfiore MARQUES ALLAN LOUREIRO Data di nascita: 08/01/1991

Luogo di nascita: Rio de Janeiro (BRA) Altezza: 175cm Peso: 74kg Piede: Destro Ruolo: Mezzala Destra (Ruolo Principale) Centrocampista Centrale, Esterno Destro Alto (Altre attitudini di ruolo)

L’Udinese, oltre ad essere una straordinaria fucina di talenti, ha da sempre ottimi rapporti di calciomercato con il Napoli, dalla compagine friulana è arrivato anche Marques Allan Loureiro. Conosciuto semplicemente come Allan, è approdato a Udine senza i riflettori puntati come le altre stelle del Brasilerao, ma merita comunque un’attenzione particolare. La sua posizione naturale è a centrocampo, in mezzo, per lui pressing e inserimenti offensivi sono il pane quotidiano, preferisce usare il piede destro, sebbene non sia scarso con il piede opposto. Tra i punti di forza di Allan c’è una tecnica già piuttosto buona, aspetto per il quale il brasiliano vuole continuare a migliorarsi Una dote non comune nei calciatori di oggi che ritroviamo in lui è la versatilità, infatti lo stesso giocatore ha dichiarato di poter ricoprire tutte le zone di centrocampo, includendo nella sua analisi anche la fascia destra, sia come esterno basso che esterno alto (più in un 4­4­2 che come esterno d’attacco) che come esterno di fascia in un 3­5­2, l’acquisto di Allan da parte dell’Udinese fu fatto, infatti per sostituire il cileno Isla. Allan è cresciuto nella periferia di Rio de Janeiro, nel Madureira, si afferma in patria nel club Vasco da Gama come prezioso jolly, nel 2011 conquista la Copa do Brasil giocando sulla corsia laterale, a causa dell’infortunio del titolare. Arriva all’Udinese, dove Guidolin lo utilizza come interno destro in un 3­5­1­1, successivamente Stramaccioni ha piazzato Guilherme davanti alla difesa, con Allan decentrato, e il brasiliano ha avuto una brillante quanto inattesa evoluzione tattica, infatti da uomo di rottura è diventato un giocatore a tutto campo, il suo gioco è andato sviluppandosi in più zone del rettangolo verde, senza disdegnare galoppate offensive e ripartenze veloci. Corre più di tanti altri giocatori ed è sempre pronto a recuperare il pallone come pochi e non disdegna l’uno contro uno, riuscendo spesso a saltare l’uomo. Pecca un po’ nella visione di gioco, non disponendo di mezzi tecnici tali da riuscire a mandare in porta gli attaccanti con giocate in profondità o in sede di ultimo passaggio, la grande duttilità sempre dimostrata apre scenari intriganti per lo scacchiere di mister Sarri. Domenica Pag.16

27 Novembre 2016


Domenica Pag.17

27 Novembre 2016


La dura legge del gol... di Mario Passaretti

Possibile mai che un solo giocatore possa fare le fortune di una squadra. Pare che Arek Milik sia il grande attaccante capace di fare la differenza. Di sicuro lui non ha esperienza nel campionato italiano ,per cui i gol realizzati non sono certo frutto del “caso” ma bensì di bravura e doti propositive.Fatto sta che da quando sul Napoli si è abbattuta la tegola dell’infortunio dell’attaccante polacco,tante cose sono cambiate.Il giovane 22enne si stava facendo notare ed anche molto bene realizzando quattro reti in 7 partite.Un bel ruolino per un giovane chiamato a reggere il peso dell’attacco azzurro e soprattutto a sostituire il più forte attaccante nel campionato italiano,un certo Gonzalo Higuain Farlo dimenticare era impresa ardua ma nonostante la giovane età,il polacco ha parlato con i gol,rendendosi subito indispensabile e agli occhi dei tifosi come il nuovo idolo da osannare.Certo pensare che ora si debba fare a meno di lui,risulta un peso enorme da sostenere,anche perché la società ha preferito non intervenire e proprio questo ha scatenato le ire dei tifosi. Il Napoli ed in primis il mister, hanno preferito puntare sui mezzi a disposizione e quindi su due soluzioni:o inserire Manolo Gabbiadini come punta centrale,ruolo per niente congeniale al bomber di origini bergamasche, o provare il “falso nueve” con Insigne e Callejon sempre esterni ed il folletto Mertens ad agire al centro dell’attacco.Ma entrambe le soluzioni si sono rivelate pessime. Gol veramente pochi,risultati scarsi e la vetta sempre più lontana. E nonostante tutto la società ha deciso di non intervenire nell’immediato ma stando ai nomi che si fanno per il mercato di Gennaio sembrerebbe voler porre rimedio.A questo punto il timore è uno solo…che la bella macchina da gol si sia fermata bruscamente perdendo i punti necessari e che questa stagione possa rivelarsi fallimentare. Domenica Pag.18

27 Novembre 2016


kit maglie stagione 2016-2017


Il "falso nueve" e la leggenda del centravanti fantasma

di BRUNO MARRA

A Napoli nell’ultimo mese le due parole più pronunciate in assoluto sono “falso nueve”. Dopo l’infortunio di Milik si è aperta la moda della nuova locuzione di etimologia spagnola che ormai trova cittadinanza nella dialettica italiana, ed ultimamente anche in quella napoletana. Ma dove e quando nasce esattamente la leggenda del falso nueve? L’ultimo mentore della filosofia del centravanti finto è stato Pep Guardiola. Ai tempi del Barcellona che dominava il Mondo, il tecnico azulgrana fece fuori niente meno che Ibrahimovic perché ritenuto individualista e poco incline al gioco di squadra. Gli chiesero allora quale fosse il suo centravanti preferito. E Guardiola rispose: “il mio centravanti preferito è lo spazio”. Ecco da dove nasce l’idea. “Lo spazio” ovvero creare ampiezza in area dove si possano inserire tutti, attaccanti, centrocampisti e difensori. Il Barca fu un esempio di squadra stellare e da allora in poi si propagò la formula del “falso nueve” adottata poi per proprietà transitiva anche dalla Spagna che vinse Europei e Mondiale. Molto però divenne letteratura, perché in realtà non fu la Spagna ad inventare il “9 fantasma”. In Italia già negli Anni 80 si parlava semplicemente di “centravanti tattico” ovvero un finto numero 9 (ai tempi in cui il numero era fisso sulle maglia dall’1 all’11). Ma molto prima, negli Anni 50, fu la mitica Ungheria di Puskas ad introdurre il modulo cosiddetto: doppia WM. Una tattica che prevedeva l’occupazione del campo più totale senza avere punti di riferimento in attacco. Quella squadra aveva come finto centravanti il grande Hidegkuti, un centrocampista che avanzando il raggio di azione attirava a sé i difensori, permettendo l’ingresso in area di Kocsis e Puskas, due vere e proprie frecce. Quell’Ungheria era un iradiddio e dominò il mondo, proprio come avrebbe fatto la Spagna 50 anni dopo. Guardiola lo chiama ancora oggi “nueve mentiroso”, ovvero falso nove tradotto in italiano. Nel nostro campionato ci provò per prima la Roma di Spalletti circa 10 anni fa. Davanti c’era Totti e dietro tutti gli altri. Quella squadra fece record strabilianti ma non vinse mai lo scudetto. In Italia ancora nessuno è riuscito a conquistare il tricolore con il falso nueve. Ma c’è sempre una prima volta. Adesso tocca al Napoli, almeno fino a gennaio. Che sia Mertens, Callejon o Insigne, oggi è azzurra la leggenda del “centravanti fantasma”. Domenica Pag.20

27 Novembre 2016


il VIGNETTONE

di ARMANDO LUPINI


A Lisbona per la resa dei conti di Francesco Basile

Nel mercoledì di Champions, l'ultimo al San Paolo per quel che riguarda la fase a gironi, il Napoli pareggia, a reti bianche, contro la Dinamo Kiev, già eliminata dalla massima competizione europea. Una partita significativa, che lascia, oltre all' amaro in bocca, tanti dubbi e perplessità nell'animo dei tifosi azzurri. La Dinamo, prima del match in casa dei partenopei, aveva racimolato un misero punticino, rimediando un pareggio e ben tre sconfitte. Una squadra nettamente alla portata degli azzurri, anche se, come più volte ribadito, squadre cuscinetto in Champions non esistono; ogni partita ha una storia a sé, con le sue difficoltà e le sue insidie. Il Napoli, che, già due partite fa, avrebbe potuto chiudere il discorso qualificazione agli ottavi, se non si fosse imbattuto nella brutta sconfitta casalinga per 3 a 2 contro i turchi del Besiktas, entra in campo in una condizione psicologica fortemente compromessa: la notizia della rocambolesca rimonta da 0­ 3 a 3­3 del Besiktas sul Benfica è arrivata pochi istanti prima del fischio d'inizio allo stadio di Fuorigrotta. E il pareggio, nell'altra sfida del girone B, era il peggior risultato in cui la compagine di Sarri potesse sperare. Il pareggio turco tiene, infatti, il girone in una fase di stallo. Tre squadre si contendono i primi due posti e tutto si deciderà all'ultima tornata, quando il Napoli farà visita ai lusitani in un match da dentro o fuori. La partita con gli ucraini non ha regalato alcuna emozione particolare; pochissime le occasioni azzurre tutte nella ripresa: le più nitide, quelle di Hamsik e Gabbiadini, non sono riuscite a sfondare il muro di Rudko. Gli azzurri sono stati poco incisivi, talvolta privi di gamba e per nulla con le idee chiare. Una squadra incapace di comprendere l'importanza della partita che si stava giocando. Ancora una volta il "falso nueve" non ha dato i frutti sperati, e Gabbiadini, entrato nella ripresa al posto di Insigne, non è riuscito a sbloccare il risultato, nonostante qualche debole tentativo. I fischi di fine partita hanno evidenziato il momento difficile degli azzurri. Il Napoli resta in vetta al suo girone, e, a Lisbona,avrà a disposizione due risultati su tre. Tutto rimandato quindi al 6 dicembre quando, all'Estadio da Luz, Hamsik e compagni saranno chiamati a scrivere un'altra importante pagina della storia del calcio azzurro. Domenica Pag.22 27 Novembre 2016



Il segno dei tempi

di Carlo Longobardi

Tre indizi, ma in questo caso ne sono di più, fanno un prova, e i fischi a fine partita ci dicono tanto. Parlano di un pubblico ormai imborghesito, presuntuoso e pretestuoso al punto di non interessarsi più una partita decisiva per la qualificazione agli ottavi di Champions League disertando lo stadio, o andandoci per contestare, beandosi il divano e talvolta il "pezzotto" che ben decodifica il segnale in barba a qualsivoglia aumento di biglietto e incrementi di abbonamenti televisivi. A questo punto, pur considerando gli errori di una campagna acquisti poco lungimirante perché priva di alcuni tasselli fondamentali e risaputi, gli integralismi del nostro amato tecnico al quale si può accusare solo il mancato inserimento, anche parziale, di Marko Rog, che sta diventando un mistero e la "querelle stadio" al quale siamo da tempo abituati, bisogna capire quale può e vuole essere il reale apporto del "dodicesimo uomo in campo" che sembra più attendere la scivolata di Insigne anziché il buon esito dell'azione. L'attaccamento altalenante alla squadra, ai colori (quali?), l'entusiasmo intermittente e il distacco da nobili decaduti che non siamo è lo specchio dei tempi, di una società che si rallegra di comprare su internet cose che spesso deve rispedire al mittente pur abitando nel centro delle città, che si compiace a spegnere le proprie caratteristiche, a sacrificarle sull'altare del tutto (inutile) e subito, salvo poi criticare l'intero creato, che si lamenta dei servizi inefficienti senza tener conto che l'ultimo biglietto acquistato per un mezzo pubblico o l'ultimo pagamento corretto per la refezione scolastica dei propri figli risale alle guerre puniche. Però restiamo affascinati dal "fenomeno Atalanta" quasi tutto italiano e allo stesso tempo guardiamo all'Oriente come soluzione senza pensare che dopo aver fatto giocare un derby di Milano "monocolore" i cinesi potrebbero far scendere in campo gli azzurri con maglie color cocozza il martedì mattina alle ore 9.53 d'accordo con il network di turno. Che dire, andiamoci a prendere la qualificazione a Lisbona, magari sudando ancora in maniera umana e magari all'ultimo minuto, ma così, soltanto per l'effimero gusto di poter godere di una settimana di giusto, appagante silenzio. Strange days.

Domenica Pag.24 27 Novembre 2016



Napoli­Sassuolo:precedenti e statistiche

di Ciro Piemonte

Non sono tanti i precedenti tra queste due compagini, poiché il Sassuolo bazzica i campi di serie A da poco tempo. Sei le partite ufficiali con gli emiliani con i campani che hanno vinto per ben quattro volte, portando a casa anche un pareggio e una sola sconfitta nella prima del campionato scorso. L’ultima sfida tra le due squadre è terminata 3­1, era la 20° giornata di serie A. Il Napoli si è imposto al San Paolo andando anche in svantaggio (goal di Falcinelli su rigore) ma rimontando con i gol di (ahinoi!) Gonzalo Higuain. Parliamo di quasi un anno fa, dove il Napoli, campione d’inverno, si giocava a distanza lo scudetto con la Juventus. I partenopei pieni di entusiasmo non trovavano difficoltà a schiacciare, almeno in casa, le squadre di media classifica. Oggi da entrambe le parti, in un solo anno, sono cambiate tante cose. Ma conosciamo meglio gli emiliani: hanno terminato l’anno accedendo all’Europa League per la prima volta nella loro storia, onorandola al meglio, cercando di arrivare il più lontano possibile, a spese del campionato. Infatti sono sedicesimi, senza vittoria dal 16 ottobre (2­1 in casa col Crotone). A tutte le difficoltà della stagione, dove per la prima volta si giocava su più fronti, si sono aggiunti decine di infortuni (più o meno gravi )di pedine fondamentali dello scacchiere di mister Di Francesco. Uno su tutti: Berardi, dove sia nel precampionato che nelle prime giornate stava facendo benissimo, ma che ancora oggi non si conoscono i tempi di recupero. Tra i punti di forza possiamo trovare in questo Sassuolo, tanti giovani che hanno voglia di mettersi in mostra e di fare bene. Finalmente abbiamo in Italia una squadra che ha deciso di mettere al centro i giovani, soprattutto italiani, tanto di cappello per questo. Inoltre, possiamo annoverare tra i punti di forza la bravura del mister del Sassuolo. Di Francesco nonostante gli infortuni ostenta bel calcio, promuove ragazzi, si adatta alle esigenze e cerca di tirare fuori il meglio da quello che ha, a mio avviso, tutte le caratteristiche per fare il salto di qualità. Tra i punti deboli c’è naturalmente la difesa, tra le più bucate della serie A, ben 25 goal subiti in sole 13 gare, quasi due a partita. Sulla prestazione, in negativo, peseranno anche le assenze, come sempre non poche. Berardi, Politano, Duncan sono solo parte dei nomi che sicuramente non prenderanno parte alla gara. Non sarà una partita semplice il Sassuolo avrà bisogno di punti, per non entrare nella cosiddetta zona calda, il Napoli non può mollare le prime posizioni, un passo falso in questo periodo ci porterebbe lontani dalle zoni di vertice.

Domenica Pag.26 27 Novembre 2016



Perchè avanzare critiche ingiuste?

di Marco Martone

Qualcuno preferisce piangersi addosso, vedere tutto nero, pensare a scenari apocalittici e profetizzare sconfitte e disastri. Chi fa questo mestiere e magari un po’ per il Napoli parteggia pure, ha il diritto ma soprattutto il dovere, di guardare ai fatti e ancor prima ai numeri. Ebbene, questi dicono che il pareggio degli azzurri contro la Dinamo Kiev, squadra tutt’altro che scarsa e arrendevole, al netto di una prestazione non proprio esaltante, non solo è un risultato positivo ma addirittura lascia al Napoli enormi possibilità di passare il turno, checché ne pensi qualche profeta di sventura. Non solo! Avendo la squadra di sarri pareggiato al San Paolo, sarà bene riconsiderare favorevole, per il Napoli, anche il rocambolesco 3­3 di Istanbul. Il calcolo è semplice, almeno per chi ha voglia di analizzare le cose così come stanno. Attualmente il Napoli è primo del girone, in vantaggio sul Benfica per lo scontro diretto vinto al San Paolo 4­2. Una vittoria o un pareggio a Lisbona garantirebbero l’accesso agli ottavi matematicamente. Con i tre punti gli azzurri sarebbero anche certi della prima posizione in classifica. In caso di pareggio con i,lusitani, invece, ci sarà da valutare il risultato tra Dinamo e Besiktas, perché solo in caso di vittoria i turchi potrebbero superare sia Napoli che Benfica e relegare Sarri al secondo posto. Ma c’è anche un’altra ipotesi, remota ma possibile. Quella che prevede la sconfitta del Besiktas a Kiev. In quel caso, udite, udite, il Napoli sarebbe agli ottavi anche perdendo a Lisbona. Tutte possibilità che, evidentemente, in tanti fanno finta di non considerare, pensando solo alla peggiore delle ipotesi e cioè, sconfitta a Lisbona e pareggio o vittoria del Besiktas a Kiev. Si diceva, però, del 3­3 di Istanbul. Risultato che ha fatto sussultare tifosi e giocatori del Napoli, condizionando la gara (l’ha detto anche Sarri). Ebbene, visto il pareggio del Napoli, si tratta del risultato migliore, perché mantiene gli azzurri in vantaggio sul Benfica. In caso di vittoria dei portoghesi, invece, il Napoli sarebbe ora costretto a vincere a Lisbona per assicurarsi gli ottavi. Un pari non basterebbe, qualora il Besiktas dovesse fare tre punti nell’ultima giornata, visto che raggiungerebbe i partenopei a 9 punti, ma con lo scontro diretto a favore. Complesso ma abbastanza chiaro, almeno per chi vuol capire, senza stare sempre con i fucili puntati contro squadra, società e allenatore. Detto questo va sottolineata la prova assai deludente contro gli ucraini, nella quale il Napoli ha dimostrato un pizzico di calo atletico e poca lucidità negli ultimi sedici metri. Al di sotto delle aspettative le prove di alcuni dei giocatori che nelle ultime partite erano stati trascinatori, a cominciare da Mertens, passando per Diawara e Insigne, tornato egoista e inconcludente. Incoraggianti i minuti giocati da Gabbiadini, vicino al gol in due occasioni, che meriterebbe più spazio perché è l’unico attaccante centrale a disposizione di Sarri e anche perché rinunciare a Manolo, nell’attesa del mercato di gennaio, sarebbe un lusso che il Napoli non si può permettere.

Domenica Pag.28 27 Novembre 2016


L'angolo Rosa.....colorato d'azzurro

di Anna Mottola

Quest’anno tutte le nostre “gioie e dolori” sono iniziati il 21 Agosto in quel di Pescara. Chi di voi c’era? Io quel giorno ho risposto PRESENTE! anche se delusa dal risultato dell’anno scorso, dalla cessione di quellolà in estate e dalla sessione di mercato che lascia sempre un po’ di amaro in bocca. Dopo la sosta per le nazionali, tornati vincitori dalla trasferta di Udine, dopo aver urlato al cielo il nostro “THE CHAMPIOOONS” giocando la prima delle due partite che ci dirà come proseguirà il nostro cammino europeo, torniamo con la testa al campionato, pronti a giocarcela in casa per le successive due con l’obbiettivo di raccogliere tutto il bottino a disposizione! Ma torniamo a Udine! Visto l’andamento abbastanza negativo in trasferta e dopo fin troppe partite giocate bene senza raccoglierne i risultati, dopo un primo tempo non troppo entusiasmante, tornati in campo nella ripresa i ragazzi hanno tirato fuori grinta e orgoglio riuscendo finalmente a far rivedere il “nostro” gioco e a far sbloccare L. Insigne che ritrova la via del goal e mette a segno una doppietta. 94esimo, triplice fischio finale. “…si’ stata ‘o primmo ammore e ‘o primmo e ll’ùrdemo sarraje pe’ me!“ Aah, quanto è liberatorio cantare a squarciagola “‘O surdato ‘nnammurato”! Si torna a vincere in trasferta e dopo il derby di Milano, ci ritroviamo al 4° posto in classifica, a soli due punti da Roma e Milan attualmente al secondo posto, e a solo un punto da Lazio e Atalanta che si contendono il terzo. Ripartiamo da qui, da un secondo tempo da Napoli, da una squadra che si prepara ad affrontare le prossime partite con la voglia di dimostrare, prima di tutto a se stessa e poi agli altri che, anche senza una punta centrale, nonostante il periodo NO e con la sfortuna sempre in agguato, c’è e lotta contro tutto e tutti! In bocca al lupo a noi e FORZA NAPOLI SEMPRE!

Domenica Pag.29 27 Novembre 2016


RISTORANTE LA CAMPANELLA via G. di vittorio 58 ­ 53048 Sinalunga (SI) ­ Fraz. Bettolle Tel: 0577 624516 E­mail: brunellamarsico@gmail.it



VIP AZZURRI:MONICA SARNELLI SI RACCONTA

di Mario Passaretti Oggi ai microfoni di Cuore Azzurro abbiamo il piacere di intervistare Monica Sarnelli,cantante e soprattutto interprete di grandi successi,su tutti spicca "Chesta Sera",canzone di Nino D'Angelo,riproposta con la sua dolce melodia e che a detta sua è stata l'inizio di un successone artistico.E’ un immenso piacere averti con noi e nonostante non sia un buon momento calcistico ,la fede per il nostro Napoli non viene mai abbandonata.Dopo un saluto all’Ainc,ai suoi tanti club sparsi in tutto il mondo e soprattutto al presidente Saverio Passaretti vogliamo conoscere meglio il tifoso donna che c'è in te Cara Monica come ti sei avvicinata al Napoli? L'avvicinamento per noi napoletani avviene in modo del tutto naturale.Rappresenta la squadra del cuore ed è incocepibile sentire persone napoletane non tifare per il Napoli.E poi come tradizione vuole,di sicuro il merito va dato a mio padre che mi ha inculcato questa fede.Non posso non ricordare le domeniche ad ascoltare in religioso silenzio le partite degli azzurri.E nonostante lo abbia perso presto(circa 20 anni fa) ho continuato a seguire le vicende. Crescendo avrai avuto un tuo idolo calcistico?

Tutti credono che la risposta sia Maradona ed invece voglio essere sincera nel dirti che io già amavo il Napoli ed i suoi idoli da Zoff a Bruscolotti.Ovviamente l'epoca di Diego ha segnato anche la rivincita sociale di una squadra ed una società sempre in secondo piano.Ho seguito tutte le vicende anche quelle dei tempi bui della serie C fino alla risalita in A con invito personale da parte dell'allora D.G.Pier Paolo Marino che mi volle sul palco in prima fila a festeggiare la risalita nella serie maggiore. Hai digerito la partenza di Higuain?

La sua partenza la capisco perchè lui è un ragazzo e come tale aspira a migliorare.Non si può certo paragonare a bandiere come Totti o Maradona.Persone che venendo dal nulla hanno apprezzato quello che hanno avuto rimanendo sempre fedeli ai loro colori nonostante offerte più allettanti.Io sono una persona comprensiva e capisco il fatto che determinati valori non ci siano più,per cui non sto di certo a rammaricarmi per la sua scelta.


Cosa ti aspettavi dal mercato? Non voglio di certo entrare in aspetti che non mi competono,ma parlando da tifosa,ammetto che forse andava fatto un piccolo sforzo economico.Forse avremmo migliorato la squadra.Forse NO,ma almeno ci si poteva provare e magari lottare sui vari fronti

Possiamo ancora competere per la vittoria del campionato italiano?Ed il cammino in Champions? Non riesco ad essere una tifosa non obiettiva e credo che i punti che stiamo perdendo per strada si facciano sentire a lungo andare e quindi se devo azzardare un pronostico vedo una classifica finale con un brutto 4° posto a meno che non si intervenga sul mercato il prima possibile.Il discorso Champions è legato solo ed esclusivamente alle vicende nostre dell'ultima giornata.

Adesso vorrei che tu ci parlassi del tuo nuovo progetto?

Sono molto impegnata nel progetto Napoli@Colori.E' un concerto che ripercorre la mia carriera,molto seguita dal pubblico ed apprezzata.Da poco diventata produttrice dei mieii lavori con l’etichetta “Lazzara felice” e porto in scena Napoli@Colori. I colori con cui descrivo la mia città sono quattro: rosso, blu, nero, oro.Un cd con 4 cofanettied a ognuno il suo colore: IL ROSSO E' IL COLORE DELLA PASSIONE, DELL'AMORE. DELLE STORIE VISSUTE, DI QUELLE SFIORATE, DEGLI INCONTRI VOLUTI E DI QUELLI CASUALI. IL ROSSO CHE ABBINO A TESTI, CON BELLISSIME MELODIE, COME: CHESTA SERA, 'A CANZUNCELLA, NUN CE PUTIMMO LASSA', LIÚ, ST'AMMORE, NISCIUNO, NUN É PECCATO, DOCE DOCE DI AUTORI E GRANDI INTERPRETI COME NINO D'ANGELO, ALUNNI DEL SOLE, PEPPINO DI CAPRI, CLAUDIO MATTONE, FRED BONGUSTO, VIAN, EDUARDO DE CRESCENZO IL BLU E' IL COLORE CHE ABBINO ALLA NAPOLI DELLO STRAORDINARIO PINO DANIELE. UNA CITTÀ' IN ... "BLUES", MA UN BLUES LATINO, MEDITERRANEO, PIENO DI SFUMATURE, DI SUGGESTIONI, DI GRANDI CONTAMINAZIONI. DOVE NAPOLI E' "SORELLA ACQUISITA" DI NEW YORK, DI RIO DE JANEIRO, DI BUENOS AIRES. ED È IL BLU CHE METTE INSIEME: TERRA MIA, CHI TENE 'O MARE, LAZZARI FELICI, A ME ME PIACE 'O BLUES, A TESTA IN GIÙ, CANZONE NOVA IL NERO E' IL COLORE DELLE PERIFERIE DI NAPOLI.E' ANCHE IL COLORE DELLA PELLE DI ARTISTI COME JAMES SENESE, MARIO MUSELLA DI CUI HO RIPERCORSO GRANDI BRANI. E PER FINIRE IL COLOR ORO SCELTO APPOSTA PERCHè RIPROPONGO I PIù GRANDI SUCCESSI DELLA STORIA MUSICALE NAPOLETANA.DA TORNA A SURRIENT A O'SURDAT NNAMURATO.DA MALAFEMMENA A ERA DE MAGGIO


Senza trascurare e quindi ringraziare i miei esordi.La mia fortuna è stata quella di incidere la colonna sonora di "Un posto al sole"che ha compiuto da poco ben 20 anni.Di sicuro è stato un trampolino di lancio per la mia carriera musicale Siamo giunti alla fine di questa piacevole intervista e lasciamo Monica facendole fare un saluto finale: Ringrazio te,caro Mario,per questa piacevole intervista,vi ringrazio e vi abbraccio tutti. Sempre e solo FORZA NAPOLI

Con affetto

Monica Sarnelli

Domenica Pag.34 27 Novembre 2016



Il periodo più delicato di Mister Sarri

di Silvio Messinetti

Il Napoli sta attraversando indubbiamente il periodo più delicato della gestione Sarri, con tanti punti fermi e altrettanti interrogativi legati in special modo alla gestione tecnica della squadra. Certo nessuno può non riconoscere l’ottima organizzazione di gioco e le buone trame che la squadra sviluppa ormai a memoria negli ultimi anni e questo è da attribuirsi al lavoro scrupoloso del tecnico di origine campane; d’altra parte però il mancato utilizzo di alcuni giocatori quali Rog, Tonelli e Giaccherini e le sue giustificazioni a volte non convincono soprattutto perché ci sono state partite in cui molti titolari sono apparsi in debito d’ossigeno. La partita di Udine è stato lo specchio del Napoli di quest’inizio stagione, con un primo tempo in cui la squadra ha mostrato una certa leziosità di palleggio che non ha prodotto alcuna azione pericolosa e una seconda frazione in cui, verticalizzando con maggiore celerità, ha creato tante occasioni da goal concretizzandone solo due. La trasferta alla Dacia Arena ha anche confermato la crescita esponenziale di alcuni giovani come Diawara che partita dopo partita ha conquistato a suon di grandi prestazioni il centrocampo azzurro. Siamo davvero al momento topico della stagione e le prossime sette gare, cinque in campionato e due in champions, diranno quali saranno le reali ambizioni del Napoli, e quindi più che mai necessario che il Trainer azzurro faccia tesoro, con umiltà e saggezza, degli errori commessi e trasmetti maggiore sicurezza e fiducia ai singoli calciatori nei propri mezzi, aiutandoli ad acquisire quella cattiveria agonistica e quella cosiddetta abitudine a vincere che negli ultimi anni ha finito per pregiudicare il successo finale.

Domenica Pag.36 27 Novembre 2016



Dott. Antonio Malfi Parafarmacia Farmamed Via Roma, 440 80038 Pomigliano D'Arco Tel/Fax 0813658980 website: www.parafarmaciamalfi.it


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