Organo ufficiale dell'Associazione Italiana Napoli ClubAnno XIIINr.176 del 05/05/2018
Direttore responsabile: Saverio Passaretti Edito dall’A.I.N.C. Realizzazioni grafiche e testi:Mario Passaretti Hanno collaborato: Saverio Passaretti(presid.A.i.n.c),Francesco Basile,Fabrizio Piccolo,Bruno Marra,Carlo Longobardi,Fabio Rea Sede legale: via G. Porzio, 4 Isola G5 Centro Direzionale (Na) Registrazione Tr. Napoli N. 92 del 5/12/2007
Un anno da...NON dimenticare
di Saverio Passaretti(presidente A.I.N.C.)
Nel giro di pochi giorni cambia lo scenario in testa alla classifica di sere A, il Napoli lanciato in un entusiasmante recupero nei confronti della Signora, dopo aver vissuto attimi incredibili nell’anticipo tra la capolista e l’Inter, crolla a Firenze affogando idealmente nell’Arno, netta la sconfitta per 3 a 0. Nell’anticipo gli uomini di Spalletti con uno scatto di orgoglio riuscivano a ribaltare, nonostante l’ingiusta inferiorità numerica, il risultato iniziale portandosi in vantaggio, le condizioni fisiche e gli svarioni arbitrali hanno, in pochi minuti, decretato la vittoria dei bianconeri con un autogol e la conclusiva marcatura del Pipita, vera bestia nera del campionato azzurro. Dalle stelle alle stalle in una sola settimana una sconfitta contro i viola che fa male, soprattutto appena dopo essersi avvicinati così tanto alla corazzata che non sta lasciando briciole ai rivali da 6 stagioni. La matematica dice che il Napoli è ancora in corso per la lotta scudetto, con 4 punti di differenza e 3 partite da giocare ma i cuori azzurri infranti, sono convinti che anche per questo anno siano finiti i giochi. Mister Sarri esprime con la sua inequivocabile espressione facciale quanto sia grande la delusione, riuscendo solo grazie alla sua indiscussa professionalità a stilare un’analisi lucida dell’incontro, fa coincidere il default della squadra dopo lo svantaggio con una Fiorentina organizzata e veloce e la spasmodica ricerca dei singoli a voler recuperare abbandonando la principale caratteristica azzurra del gioco di squadra, un cambio di mentalità determinante per dimenticare di essere tra le prime squadre nella capacità di rimonta. Il suo obiettivo resta di restituire la serenità e la convinzione ai suoi uomini puntando al record di punti e abbandonando, definitivamente, calcoli o sogni infranti. Tornando alla valutazione generale il Mister precisa che sia le vittorie che le sconfitte sono meriti o colpe da attribuire a tutto l’organico e che la tensione cresciuta negli ultimi giorni non può essere una giustificazione in quanto la stessa ha consentito anche prestazioni incredibili. Non è ancora tempo di bilanci, il mondo del calcio vive di critiche, osservazioni esasperate, affermazioni dettate soltanto da stati d’animo tumultuosi, si esagera nei commenti e nelle supposizioni cercando a tutti i costi un capro espiatorio. Col Torino del caro Mazzarri si cercheranno quello convinzioni di squadra compatta smarrite in una maledetta domenica, nel ricordo del trio di attacco Hamsik, Cavani, Lavezzi che tante belle soddisfazioni ha dato al popolo azzurro. Comunque finirà questo campionato l’unica certezza è che il Napoli è stato spettacolare in tutti i campi specie in trasferta, quasi due anni di imbattibilità esterna, dati statistici che non saranno trofei ma che danno la consapevolezza di avere uno squadrone da curare e rinforzare come giustamente merita !!!
Si festeggi lo stesso senza acredine
di Fabrizio Piccolo Non c'è più niente da fare, è stato bello sognare. Lo diceva Bobby Solo nel '67 (“La vita ci ha regalato,qualcosa da ricordare il nostro amore sincero ed un felice futuro qualcosa che il tempo non cambierà mai”) e lo ripetiamo oggi noi, anche se sperare in un miracolo nulla costa. Ma di quest'anno sulle montagne russe sarebbe bello prendersi e ricordare solo le cose belle e non svilire tutto con polemiche, illazioni, piagnistei, accuse. Teniamoci le gioie vissute, come il successo di Torino, ed evitiamo di ricamare su tutto perchè se questo Napoli è arrivato in apnea nel momento decisivo della stagione le ragioni sono altre. Diciamoci la verità, è da qualche mese che la squadra vive di individualità e di adrenalina nervosa ma le gambe di qualcuno dei protagonisti più importanti avevano cominciato a lanciare segnali di emergenza da tempo, da troppo tempo. Fin quando gli improvvisi scivoloni della Juve ravvivavano il sogno scudetto subentrava il pilota automatico dell'entusiasmo a mettere le toppe, quando arrivavano segni di carattere opposto dai bianconeri ecco i black out. Come con la Roma, come con la Fiorentina. Il gol di Koulibaly all'Allianz era stata l'ultima spremuta di Spinaci come per Braccio di Ferro, l'ultima iniezione per tanti titolarissimi che erano già in riserva da tempo ma l'effetto è stato annullato dalla partita di San Siro. E, sia chiaro, non dall'arbitraggio di Orsato ma dalla delusione enorme di vedere la Juve sotto per 21 a 3' dalla fine. Eccolo il momento chiave, perchè fino ad allora tutte le polemiche sull'arbitraggio non avevano più senso. L'Inter vinceva 21 e stava finendo la partita, il Napoli vincendo a Firenze si sarebbe portato a +2 e con ogni probabilità avrebbe vinto lo scudetto. Invece quei 5' finali hanno stravolto tutto ed ammutolito il Napoli che nella notte ha visto evaporare tutte le energie extra che emozioni ed euforia avevano dato in regalo. Ed è rimasta una squadra svuotata e fisicamente instabile che è stata preda dei viola. Ora però che queste ultime tre partite non si trasformino in velenosi anfratti di polemiche, si festeggi una squadra che ha fatto sognare. Anche se, ahimè, non c'è più niente da fare.
NapoliTorino: i precedenti
di Fabio Rea La sconfitta di Firenze ha chiuso nuovamente il discorso scudetto, tanto che le ultime 3 sfide hanno quasi il sapore di semplici amichevoli. La prima di queste è col Torino di Mazzarri, indimenticato ex mister azzurro. Ecco alcuni numeri della sfida del San Paolo: 1° partita in assoluto 11/12/1927 Napoli 0 – 1 Torino (20’ Libonatti) – Div. Naz. 1° partita in A 1° vittoria Napoli 17/11/1929 Napoli 2 – 0 Torino (52’ Sallustro I, 57’ Buscaglia) 1° pari 01/05/1932 Napoli 0 – 0 Torino – Serie A 1° vittoria Torino in A 21/06/1931 Napoli 0 – 2* Torino (*per decisione G.S., 0 – 1 sul campo) Miglior sequenza di vittorie consecutive Napoli: 4 (2 volte) La più recente: 27/10/2013 Napoli 2 – 0 Torino (14’ rig. e 32’ rig. Higuain) – Serie A 05/10/2014 Napoli 2 – 1 Torino (14’ Quagliarella, 55’ Insigne, 72’ Callejon) – Serie A 06/01/2016 Napoli 2 – 1 Torino (16’ Insigne, 33’ rig. Quagliarella, 41’ Hamsik) – Serie A 18/12/2016 Napoli 5 – 3 Torino (13’, 18’, 22’ e 80’ Mertens, 58’ Belotti, 70’ Chiriches, 76’ Rossettini, 84’ Falque) – Serie A Miglior sequenza di vittorie Torino: 2 19/03/1978 Napoli 1 – 3 Torino (23’ Sala P., 49’ rig. Savoldi, 62’ Pulici, 88’ Graziani) – Serie A 08/04/1979 Napoli 0 – 1 Torino (44’ Iorio) – Serie A Più lunga striscia di imbattibilità Napoli: 12 partite (5 vittorie – 7 pari) Dal 18/09/1955 (Napoli 2 – 2 Torino) al 04/04/1971 (Napoli 2 – 0 Torino) Più lunga striscia di imbattibilità Torino: 6 (2 vittorie – 4 pari) Dal 15/05/1941 (Napoli 1 – 2 Torino) al 13/05/1951 (Napoli 1 – 1 Torino)
Risultati più ricorrenti (i primi 5) Napoli 0 – 0 Torino (12 volte); Napoli 1 – 1 Torino (12 volte); Napoli 2 – 1 Torino (8 volte); Napoli 2 – 2 Torino (7 volte); Napoli 1 – 0 Torino (5 volte) Incontri alla 36° giornata 2008/09: 17/05/2009 Napoli 1 – 2 Torino (42’ Pià, 51’ Bianchi R., 72’ Rosina) Incontri nel mese di maggio 01/05/1932 Napoli 0 – 0 Torino – Serie A 15/05/1941 Napoli 1 – 2 Torino (78’ Michelini, 82’ rig. Piacentini, 89’ Cappellini) – Coppa Italia 12/05/1946 Napoli 0 – 2 Torino (22’ e 28’ Gabetto) – Serie A 13/05/1951 Napoli 1 – 1 Torino (8’ Krieziu, 37’ aut. Remondini) – Serie A 28/05/1967 Napoli 2 – 1 Torino (29’ aut. Puia, 30’ Facchin, 50’ Altafini) – Serie A 12/05/1974 Napoli 1 – 1 Torino (29’ rig. Clerici, 35’ Graziani) – Serie A 21/05/1989 Napoli 4 – 1 Torino (3’ Carnevale, 22’ Romano, 40’ e 48’ rig. Careca, 52’ rig. Cravero) – Serie A 23/05/1993 Napoli 1 – 1 Torino (60’ Policano, 81’ Poggi) – Serie A 17/05/2009 Napoli 1 – 2 Torino (42’ Pià, 51’ Bianchi R., 72’ Rosina) – Serie A Totali incontri: 72 Vittorie Napoli: 28 (27 in A, 1 in Coppa Italia) Pareggi: 31 (28 in A, 2 in B, 1 in Coppa Italia) Vittorie Torino: 13 (9 in A, 1 in Div. Naz., 3 in Coppa Italia) Reti Napoli: 102 (95 in A, 2 in B, 5 in Coppa Italia) Reti Torino: 70 (59 in A, 1 in Div. Naz., 2 in B, 8 in Coppa Italia)
Un amore così grande
di Carlo Longobardi Ci sono dei momenti nella vita in cui alcune scelte trovano la loro conferma perfetta. Incredibilmente, ciò avviene anche quando le circostanze tenderebbero a far vacillare consapevolezze e passioni e quando gli eventi favorirebbero un’alzata di spalle. Al termine di Fiorentina – Napoli nell’istante conclusivo di un fine settimana calcistico ferale per i colori azzurri, al triplice fischio, nel bel mezzo di uno psicodramma collettivo e di una delusione cocente, tutti i tifosi “veri” si sono sentiti ancora più innamorati e devoti per la propria squadra. Accade mentre, da qualche altro versante, si aprono i taccuini e su tastiere mute vengono “ticchettate” valanghe di parole tendenti a stimolare la ricerca più o meno ossessiva di colpevoli. Qualcuno ha anche ipotizzato un mini processo a Sarri, il tecnico che meglio di chiunque altro è riuscito a rappresentare e tutelare l’identità napoletana, nonché esprimere il gioco più ammirato dell’intera serie A (all’estero le partite degli azzurri sono state le più seguite), reo di essere considerato talvolta troppo integralista e colpevole di aver “spremuto” all’inverosimile i suoi pupilli. E giù, ancora, i ragionamenti astrusi e falsi su chi andrà e chi verrà. Niente di più sbagliato, le delusioni, soprattutto le delusioni, necessitano di tempi obbligati, di metabolizzazione e autentiche prese d’atto; improduttivo riferirsi esclusivamente a quanto di marcio emerge dal calcio con precisione chirurgica, alle colpe esterne, ai “poteri forti” e imposizioni dall’alto che possono soltanto determinare depressioni post sconfitta; certamente più giusto, a placare gli umori più tristi, affidarsi al romanticismo più sfrenato, dolce e malinconico che fa passare in rassegna come il film più amato da rivedere mille volte – le immagini di una stagione superba, di azioni iscritte di diritto nel manuale del calciomoderno, di gioie grandissime, di tensione, ansia, esplosioni improvvise, fino ad arrivare alla piangente uscita dal campo di Allan, che nello stadio dei Viola ha rappresentato in maniera splendida il modo di interpretare e vivere la maglia azzurra sulla pelle. Senza cadere nel tranello del rancore e della rabbia cieca, sarebbe quantomeno opportuno affidarsi ai meravigliosi pensieri di tifosi eccellenti e profondamente ispirati, come quello del grande scrittore Angelo Petrella che, tra l’altro, identifica il proprio, il mio ed il pensiero di tanti “cuori azzurri”. “Mi avete fatto piangere e sognare. E io che ho sempre tifato per gli sconfitti, per i secondi arrivati, oggi vi amo ancora di più. Questo paese di congreghe e opportunismi non vi merita. Un paese in cui non cambia niente, in cui una squadra viene retrocessa per frode sportiva ma si riprende il comando, giocando con regole orwelliane… Perché in questo paese vince solo chi paga, complotta, chi raggira e imbroglia. Ma voi tutti avete dato orgoglio a questa città. E voialtri che leggete, non ditemi che questo sport del cazzo è solo un gioco”. Oppure come il blogger Massimo D’Agostino, che, dopo aver finto un malcelato allontanamento, chiude così una sua riflessione: “Nel mio cuore, in realtà, quel supporto non mancherà mai; nel mio cuore, il vostro posto è intatto e nessuno potrà portarmelo via. Nel mio cuore, c’è ancora un barlume di speranza che tutto questo possa cambiare, che ci sia ancora spazio per i sogni. Per il momento ci incontreremo lì, nei sogni, in attesa che possano finalmente, e giustamente, diventare realtà”. E se fosse prima del tempo immaginato? Il Cuore Azzurro non sarà mai secondo a nessuno… forza Napoli, sempre!
InterJuve, il derby d'Italia e un ventennio di veleni
di Bruno Marra La buonanima dell’Avvocato Peppino Prisco, compianto e storico vice presidente dell’Inter, un giorno disse: “quando stringo la mano ad uno juventino, dopo mi conto sempre le dita”. Una battuta che è rimasta nella storia, anche per stile ed ironia, e che può rappresentare la copertina della rivalità più suggestiva e controversa del nostro campionato tra l’Inter e la Juventus. Il Maestro Brera lo battezzò il derby d’Italia, per il semplice fatto che l’Internazionale Ambrosiana e la Juventus di Torino sono le due squadre con maggiore seguito di tifosi sul territorio. Sono definite le due fidanzate d’Italia proprio per questo, per il proselitismo fideistico che hanno generato nel nostro calcio. Ma nei tempi recenti, il Derby d’Italia è diventato il Derby dei veleni. Il caso bellico e la madre di tutte le polemiche risale a esattamente 20 anni fa sempre ad aprile. JuventusInter è la sfida scudetto. Si gioca il 29 aprile del 1998. La Juve è avanti di un punto e mancano 3 giornate alla fine. L’Inter deve vincere per il sorpasso. Segna subito la Juve con Del Piero. Poi nel secondo tempo il fattaccio. Iuliano stende Ronaldo in area, per lo scontro più famoso della storia italiana come fosse una icona di filatelia e numismatica. L’arbitro è Ceccarini, novello Ponzio Pilato, che se ne lava le mani e la coscienza. Lascia giocare e succede il finimondo. La Signora vincerà la partita e il tricolore. L’Inter schiuma rabbia e delusione. Moratti urla vergogna in tutte le lingue del mondo. Si aprono inchieste e fascicoli. Non accade nulla. Se non anni dopo, quando nell’epoca delle intercettazioni telefoniche si scopre il più grande scandalo mai avvenuto nel pallone, denominato: “CALCIOPOLI”. Un processo che però non riguarderà quello scudetto del 1998, bensì quelli successivi nel nuovo Secolo incipiente 2.0. Ma quell’episodio resterà l’emblema della malversazione del calcio italiano. Da aprile ad aprile, dopo un ventennio. Stavolta si gioca a San Siro, è partita scudetto solo per la Juve. L’Inter si gioca la Champions. Il nuovo Ceccarini si chiama Orsato, l’arbitro di Recoaro (una famosissima marca di acque minerali e gassose degli Anni 70) non espelle Pjanic. E la storia la conoscono tutti. Vince ancora la Juventus e il danno lo subisce non solo la Beneamata ma soprattutto il Napoli. L’ultimo capitolo della saga infinita del Derby d’Italia. Che questa volta trascina il veleno anche a casa nostra…
LA VIGNETTA E L'IRONIA
di Armando Lupini
Una settimana per rimettere le cose al loro posto di Francesco Basile E' bastata una settimana a chi di dovere per rimettere le cose a posto; poi c'è effettivamente da capire qual è il giusto ordine naturale delle cose. Il Napoli quest'anno, con il suo straordinario campionato, ha dato fastidio, forse troppo. Ha dato fastidio ai poteri forti rischiando di rendere innaturale quell'ordine che secondo loro è giusto: la Juventus Football Club deve vincere sempre e comunque. Inutile girarci intorno, inutile chiudere gli occhi, inutile nascondersi dietro un falso buonismo. Quest'anno gli azzurri stavano rischiando di soffiare il tricolore alla squadra di Allegri e questo non è cosa buona per il sistema. La vittoria a Torino aveva alzato un polverone, si trattava della vittoria del calcio sull'anticalcio, della lealtà sull'illegalità. Non a caso tutta l'Italia amante del bel gioco e della correttezza aveva esultato alla vittoria della nostra squadra.Ma quel punto di distacco metteva a rischio la vittoria finale; pertanto la classe arbitrale ha fatto quello che andava fatto. Una direzione scandalosa di Orsato a Milano nel derby d'Italia di sabato scorso, con la vittoria finale per 3 a 2 dei bianconeri, ha tagliato le gambe agli azzurri, che, in una Firenze particolarmente spigolosa, hanno subito la prima sconfitta esterna dopo 30 partite. L'espulsione dell'eroe di Torino, Kalidou Koulibaly, dopo pochi minuti dall'inizio, ha penalizzato il Napoli, scosso psicologicamente da quanto accaduto la sera precedente, condizionando la partita del Franchi e consentendo alla Viola di asfaltare gli azzurri con un secco tra a zero. La matematica ancora non ci condanna, ma risulta adesso praticamente impossibile che la Juve pareggi una partita e ne perda una. Di contro il Napoli deve vincerle tutte. Ma i miracoli possono accadere e a noi non resta che sperare.
Il giornale dei tifosi solo sui social in uscita il giorno prima o in concomitanza della partita casalinga
La radio dei tifosi ,in onda il giovedì alle 18 su Facebook sulla pagina AINC e sul sito www.cuoreazzurro.it