Nr297 iv

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anno iv- numero 297

quotidiano diversamente obiettivo

lunedĂŹ 15 dicembre 2015

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il napoli s’arrende milan-napoli

2-0

MILAN (4-3-3): Diego Lopez 6.5, Bonera 6, Rami 7 (21? st Zapata 6), Mexes 7, Armero 6, Poli 6 (32? st Muntari sv), De Jong 6.5, Montolivo 6.5 (41? st Essien sv); Honda 6.5, Menez 7.5, Bonaventura 7. All.: Inzaghi 7. NAPOLI (4-2-3-1): Rafael, Mesto, Albiol, Koulibaly, Ghoulam, Jorginho (16? st Hamsik), David Lopez, Callejon, De Guzman (32? st Gargano), Mertens (27? st Zapata), Higuain. All.: Benitez. ArbItrO: Damato 6. retI: nel pt 6? Menez; nel st 7? Bonaventura. NOte: angoli: 5 a 3 per il Napoli. Ammoniti: Montolivo, Bonera, Ghoulam, Albiol, Poli per gioco falloso. Spettatori: 35.867

MILANO – Questa volta ha ragione Silvio Berlusconi: il Milan può conquistare il terzo posto, unico lasciapassare per la Champions. Inzaghi ieri aveva messo il freno a mano, ridimensionando sogni e attese. Forse più scaramanzia che realismo. La sua squadra ha risposto in campo, battendo il Napoli 2-0, grazie ai gol di Menez (ottava rete in campionato) e Bonaventura. Si rilancia alla grande nella corsa all’ambita terza piazza con 24 punti – gli stessi del Napoli – a due lunghezze da Lazio, Genoa e Sampdoria. I rossoneri sistemano la difesa che funziona come un orologio svizzero, impeccabili Mexes e Rami, revisiona il centrocampo (Montolivo e De Jong) affila l’attacco con Menez ispirato come mai. Il Milan vuole vincere e scende in campo con la giusta motivazione:

non c’è Torres, influenzato, mentre Benitez lascia in panchina Hamsik e punta su Callejon, De Guzman e Mertens alle spalle di Higuain. Poca gente a San Siro sotto una pioggia fine e costante. Soliti cori anti-napoletani, niente di nuovo. Bastano 6? al Milan per passare in vantaggio con un gran gol di Menez che lascia indietro i suoi avversari con perfetto diagonale calciato di sinistro. Il Napoli subisce, non aggredisce, sembra scollegato. Si arrabbia Higuain, lasciato troppo solo dai compagni. Bisogna attendere per vedere una reazione che arriva al 21?:

prima David Lopez, poi Callejon provano a trafiggere il portiere rossonero che para due volte. Il Napoli cerca le ripartenze ma il Milan è bravo in difesa e va a caccia del raddoppio: tenta l’impresa un ottimo Bonaventura, poi è la volta di Poli che fa tremare il Napoli con un sinistro. Risponde Callejon, senza esito. Sul finire del 1/o tempo combinazione JorginhoHiguain, sbroglia Mexes. Jorginho tenta il colpo da 30 metri ma la sua conclusione finisce alta. Pessimo il Napoli del primo tempo, opaco e senza carattere, con Higuain troppo spesso dimenticato dai suoi stessi


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senza combattere

compagni, giustamente nervoso e deluso. Benitez – nell’intervallo – rampogna probabilmente i suoi giocatori che alla ripresa sembrano più determinati e vivaci. De Guzman cerca Higuain, poco dopo prova il tiro improvviso ma al 7’ per il Napoli si riducono drasticamente le speranze: cross perfetto di Armero per Bonaventura che di testa mette al sicuro il risultato. Ancora pericolosi i rossoneri: gran giocata di Menez, bravo a servire Poli ma il centrocampista si allunga troppo il pallone. Al 15? galoppata di Honda sulla fascia, pallone a Montolivo che però non

trova lo specchio. Menez getta lo scompiglio nella difesa partenopea, ne semina tre, vuole la doppietta. È il mattatore assoluto di una importante serata per la sua squadra che può continuare a coltivare un sogno. Il Napoli subisce a testa bassa: i suoi migliori uomini, Mertens e Callejon, sbagliano tutto, entra Hamsik (Jorginho) senza incidere, mentre Zapata rileva Mertens. Si fa male Rami, il Milan deve fronteggiare l’ultimo e sterile arrembaggio del Napoli pericoloso solo con una gran botta di Higuain che continua a lottare solo nella confusione più totale.

Provano il tiro Albiol e Gargano, il Napoli si spinge in avanti con la forza della disperazione ma privo della lucidità necessaria. Il Milan si difende e riparte, è stanco, Menez si tocca la gamba e zoppica ma si prende l’ovazione dei tifosi che festeggiano una probabile svolta. Il Napoli non vince da 4 turni, conferma un momento amaro. Inzaghi abbraccia i suoi giocatori, 1 per 1 e fa bene. La Champions è più vicina. In verità sarebbe lontanissima se il Napoli fosse quello di un mese fa: se è quello di domenica 14 dicembre tutto è possibile.


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diario di bordo

E’ il CapolinEa di un progEtto La sensazione è quella del capolinea. Questa squadra non ha un'anima, forse non ha un futuro. Il che non vuol dire che di qui a fine stagione non si potrà vincere nulla: mai dire mai nel calcio, anche se adesso sembra quasi impossibile. Ma a volte accadono cose impensabili nel calcio. Questa è una buona squadra: in gara secca può tranquillamente battere la Juventus in Qatar tra sette giorni, può indovinare cinque partite in Coppa Italia, perché no, vincere l'Europa League e finanche centrare il terzo posto in campionato che, vista la concorrenza, è il minimo sindacale. Ma il progetto è finito. Non ci crede più nessuno. Quel progetto che avrebbe dovuto portare Napoli ai vertici in Italia e nel mondo non esiste più. Il Napoli rotola nella mediocrità. Una sconfitta a San Siro ci può stare, ma forse in un'altra stagione. Il Milan non crede ai propri occhi, gli azzurri si offrono come agnello sacrificale. Nei primi venti minuti non oppongono la minima resistenza. Poi vengono anche fuori, più per la pochezza dei rossoneri, che per meriti propri. Alla fine quando si riesce nell'impresa di far fare gol di testa a Bonaventura si capisce che non è serata. Forse non è stagione. Forse non è più "progetto". Il progetto nato

un anno e mezzo fa a Londra in un lungo colloquio tra De Laurentiis e Benitez, e miseramente interrotto l'estate scorsa quando non è stata rinforzata la squadra adeguatamente. Sembrava che contro l'Empoli si fosse toccato il fondo. Invece il Napoli metaforicamente ha preso a scavare forsennatamente per andare sempre più giù. Sicuramente ci ha messo del suo Benitez, anche lui rassegnato al peggio sin dal primo minuto. Mai una volta che si sia alzato dalla panchina, tutto il tempo a parlare con Pecchia e a scrivere Dio solo sa cosa su un foglietto. Questa è una squadra senza attributi, anzi no, diciamo proprio come stano le cose, senza palle,

ma il tecnico ci mette del suo. Non ci ha convinti la formazione iniziale: Mertens e De Guzman sono due bravi soprattutto quando entrano a partita in corso. Averli messi entrambi in campo dall'inizio ha tolto al Napoli anche una possibile arma tattica. Forse, ma lo diciamo col senno del poi, sarebbe stato giusto trovare spazio dal primo minuto anche a Duvan Zapata, che in questo momento sembra essere il giocatore più in condizione. Ma stavolta la sensazione è che la formazione mandata in campo non c'entri nulla: erano i giocatori in campo ad essere spenti, svuotati di ogni energia mentale prima che fisica. Resta un mistero di cosa sia accaduto al momento

L’edItOrIALe dI super bINO

dell'ultima pausa di campionato. Era un Napoli in grandi condizioni, ch giocava e vinceva in scioltezza. Alla ripresa quel Napoli non si è più visto. Sono arrivati pareggi inutili, fino alla sconfitta di ieri sera. Cosa è successo in quei giorni? Possibile che ci sia stato un tale calo di tensione che la squadra non si è più ripresa? Adesso però bisogna trovare la soluzione, e immediatamente. La stagione sembra maledetta, ma tutto sommato non è ancora deciso nulla. Il terzo posto è ancora là, dista solo due punti, con la sensazione che la concorrenza è tutt'altro che esaltante. C'è una Supercoppa tra sette giorni che vale moltissimo, poi c'è tutto il resto, una Coppa Italia che non è ancora iniziata per gli azzurri, ed una Europa League che sta per entrare nel vivo. E che adesso rischia di diventare il vero obiettivo. Oggi ne sapremo di più, dopo aver conosciuto il cammino iniziale degli azzurri nella fase ad eliminazione diretta. Ma tutto questo è un discorso di là da venire. Adesso c'è da raccogliere al più presto quel che ancora resta di questa squadra, e già da giovedì iniziare a mettere fieno in cascina. La buona notizia è che difficilmente il Napoli saprà fare peggio di ieri sera, o no?


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controcampo

i nodi sono vEnuti al pEttinE abbiamo fatto 3 passi indiEtro La partita di ieri a San Siro è lo specchio del fallimento progettuale di questa società. Quando si vende un difensore promettente come Fernandez per effettuare una plusvalenza di 8 milioni di euro senza sostituirlo con un giocatore affermato ma con un altro giovane, senza dubbio con tante potenzialità come Koulibaly ma sicuramente inesperto, prima o poi si paga lo scotto. Il Napoli visto ieri a San Siro sembrava quello che perse nel 2011 contro il Milan di Pato. Una squadra senza mordente che non ha reagito minimamente allo schiaffo di Menez ad inizio partita. Benitez in panchina non ha fatto altro che scrivere sul taccuino - chissà cosa - per gran parte della partita. Inutile girarci attorno. La rosa del Napoli di quest’anno è nettamente inferiore a quella dell’anno scorso. L’annuncio scudetto di De Laurentiis si è rivelato un boomerang che rischia ora di far saltare il banco. Dopo l’uscita dalla Champions e i passi falsi in campionato che hanno compromesso fin da subito la lotta per lo Scudetto, è in pericolo anche il terzo posto. E

non può essere festeggiata oltremodo la qualificazione ai sedicesimi di Europa League perchè il girone era alquanto modesto. Pesa come un macigno l’infortunio di Insigne in attacco. Il furetto di Frattamaggiore è l’unico che riusciva a dare un po’ di imprevedibilità a quest’attacco. La difesa fa acqua da tutte le parti. Del centro-

campo è meglio non parlarne. Almeno l’anno scorso c’erano ricambi adatti come dzemaili, pandev e bherami che garantivano un certo ricambio senza abbassare molto la qualità della formazione in campo. Ma oltre alla qualità quello che manca al Napoli di Benitez è la compattezza e l’aggressività che invece ha con-

dI

ANtONIO MANgIONe

traddistinto il Milan di Inzaghi. I rossoneri sono nettamente inferiori al Napoli, ma hanno messo in campo quella cattiveria e cazzimma che Benitez non riesce a trasmettere. Se queste sono le premesse in vista della partita di Dhoa contro la Juve in Supercoppa è meglio fare un lavaggio del cervello.


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Si salva soltant dI

LIberAtO FerrArA

rAFAeL 6 Neanche il tempo di farsi la croce, lui che è cristiano praticante, ed ha già dovuto raccogliere il primo pallone in fondo alla rete. Nella migliore tradizione è stato un tiro rigorosamente imparabile. Anche sul secondo non ha colpe, an che se un giorno, se i nipotini guarderanno la partita con qualsiasi supporto ci sarà all’epoca potranno prenderlo in giro per essere stato capace di prendere un gol di testa da Bonaventura. Per il resto, anche questo secondo la migliore tradizione, neanche una parata vera. Ma non è colpa sua. MestO 5 Fa male al cuore vederlo con la fascia di capitano sul braccio. Quella fascia che era stata di Juliano, Bruscolotti, Maradona e tanti altri, non merita una cosa del genere. Per amor di Dio, non è colpa del ragazzo, che anzi prova a fare la sua parte. Scende con continuità degna di miglior causa: peccato che non indovina un solo cross che sia uno. Il problema del Napoli è che in serate del genere non è il peggiore. ALbIOL 4.5 E’ difficile attribuire ai difensori del Napoli colpe specifiche sui gol. Il

fatto è che riescono sempre a dimostrare di essere innocenti: hanno un alibi a prova di bomba, prove televisive dimostrano che loro non erano sul “luogo del delitto”, erano altrove. Fatto sta che Menez trova praterie aperte in occasione della rete che ha indirizzato la partita calpestandola zona che doveva essere di competenza dell’ex miglior difensore azzurro. Quanto a Bonaventura era proprio sul punto dove avrebbe dovuto essere Albiol. KOuLIbALY 4.5 Benedetto ragazzo: ha doti fisiche pazzesche, purtroppo si direbbe che non ha fatto scuola calcio. Non conosce il significato della parola temporeggiare. E così sul primo gol è giocato da Menez che ha un grande controllo a seguire, ma se lui lo avesse aspettato no sarebbe successo nulla. Qualche buona chiusura, ed un paio di svarioni allucinanti. A proposito: ma siamo sicuri che sia il nuovo Thuram? gHOuLAM 5.5 Sfiora la sufficienza, e questo fa di lui uno dei migliori in campo. Fatica un po’ in fase difensiva, ma è il più lucido nella trequarti avversaria. A differenza di Mesto arriva qualche volta in meno al cross, ma per lo meno i suoi palloni sono sempre invitanti. Per essere pericolosi avrebbero avuto bisogno della collaborazione degli attaccanti, che non c’è stata. Nel naufragio uno dei meno peggio. dAVId LOpeZ 4 La sosta gli ha fatto male, malissimo. Era una sicurezza ai limiti dell’area di rigore azzurra, sempre preciso nelle chiusure. Adesso vaga per il centrocampo in cerca di un pallone da ramazzare senza trovarlo. Se il Milan, che resta uno dei Milan più scadenti dell’era Berlusconi, forse il più scarso

di tutti, ieri sera a tratti è parso addirittura una squadra di calcio, molti “meriti” son del mediano azzurro che a permesso tutto ciò. JOrgINHO 4 Come David Lopez, peggio di David Lopez. E’ andato immediatamente nel pallone. Non ha contrastato, non ha impostato, anzi quando si è trovato il pallone tra i piedi ha rallentato il gioco della squadra. Ha perso una miriadi di palloni, gli statistici sono al lavoro per capire se ha battuto il record di Gargano. Una gara da dimenticare. Al più presto. CALLeJON 5 Un paio di tiri in porta li ha fatti. Il


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to duvan Zapata dere di essere impiegato nel modo migliore. HIguAIN 5 E’ stato il primo a capire l’andazzo di una partita che il Napoli non ha giocato. Ma invece di trascinare la squadra ha preso a mandare a quel paese tutti. Poi quando è entrato Duvan e lui è entrato più nel vivo della manovra ha fatto anche cose buone, come una conclusione da fermo che ha chiamato Diego Lopez ad un grande intervento. Quando vede la squadra in difficoltà dovrebbe prenderla per mano, non scoraggiare tutti. HAMsIK sv Entra quando il prete ha letto il Vangelo. E lui per altro non è bravissimo in queste situazioni. Si è avuta la plastica visione delle sue difficoltà, quando prendeva palla e si trovava immediatamente circondato da compagni di squadra prima ancora che da avversari: lui ha bisogno di spazi.

problema è che prima quando tirava in porta era quasi sempre gol. Adesso sembra colpire il portiere avversario. Lo ribadiamo: dal giorno della sua convocazione in nazionale è come appagato, ha smesso di avere quel sacro furore che ne aveva fatto uno dei migliori giocatori della Serie A. de guZMAN 4 Un conto è entrare a quindici minuti dalla fine, contro avversari stanchi, altro è giocare dall’inizio di una partita. Ha giocato nel suo ruolo preferito, a discapito di Hamsik. Lo sapevamo con certezza, ma adesso anche i miscredenti hanno avuto la possibilità di verificare coi loro occhi, semmai di toccare con mano come San

Tommaso: il peggior Hamsik e decisamente superiore al miglior De Guzman, almeno si fa valere in fase di no possesso, andando a chiudere le linee di passaggio. MerteNs 5 Lui è uno straordinario “sesto” giocatore. Nel basket il primo cambio è importnate quanto se n più del quintetto base. Mertes quando entra a mezz’ora dalla fine spacca, è capace di cambiare la partita come nessun altro. Quando gioca dall’inizio si perde. Ieri è andata come sempre in passato quando è stato schierato titolare. A lui questa etichetta dà fastidio, ma questo fa di lui un giocatore unico, dovrebbe essere lui il primo a preten-

duVAN 6.5 Probabilmente il migliore. Entra senza responsabilità, si muove con pesantezza, ma questo fa gioco ad una squadra che per una sera nona aveva altri sfoghi. Con lui in campo anche Higuain gioca meglio. Alla fine fa anche vicino al gol. Forse era il caso di impiegarlo dall’inizio. beNIteZ 5 Non ci ha convinto, ma a dire il vero con i giocatori visti stasera c’era ben poco da fare. Discutibile la scelta di mandare Hamsik in panchina, ancora più discutibile il fatto che non abbia cambiato nell’intervallo, ma dopo il canonico quarto d’ora. La cosa imbarazzante è che per tutta la partita ha assistito da seduto, senza battere ciglio: ma forse aveva capito che non c’era nulla da fare.


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il patron piomba negli spogliatoi a fine gara, ordina il silenzio ed il ritiro

Furia de Laurentiis: tutti in castigo Tutti gli scenari possibili dopo questa che sembra una dichiarazione di guerra dI

LIberAtO FerrArA

Muti ed in castigo. A De Laurentiis il Napoli di san Siro nn è piaciuto per nulla (e vorremmo ben vedere) per cui ha reso la drastica decisione di mandare tutti in ritiro sin dalla notte di domenica. Una decisione che a memoria è la prima nella ormai ultradecennale esperienza del produttore cinematografico alla guida del Napoli. Una decisione che è arrivata a caldo, ma che evidentemente nasce da molto lontano. Prima la cronaca. Una furia. Arrivano notizie concordanti dagli organi di stampa sulla reazione di Aurelio De Laurentiis alla sconfitta di San Siro, maturata dopo una prestazione svogliata e senza quella cattiveria richiesta dalla banda di Benitez. Il patron, sin dopo il triplice fischio finale, ha voluto manifestare alla squadra tutto il suo disappunto, tenendo a colloquio tecnico e giocatori per oltre 40 minuti negli spogliatoi, come riportato dai colleghi di Sportmediaset. Non solo, De Laurentiis, con effetto immediato ha convocato la squadra in ritiro già per la notte ormai trascorsa, annullando il giorno di riposo previsto oggi. Squadra oggi già in campo, dunque, per prepapare al meglio la sfida con il Parma. Queste le decisioni del patron, che al momento non ha ancora rilasciato dichiarazioni. L'occasione buona potrebbe essere la

serata di domani sera, in occasione della presentazione del rituale cinepanettone prodotto da De Laurentiiis. Non è la prima volta che De Laurentiis esplode a San Siro. Capitò anche nell’autunno del 2009, dopo il primo tempo di uno sciagurato Inter-Napoli. Nell’intervallo raccontano le cronache, De Laurentiis entrò nello stanzone azzurro come una furia, ebbe parole durissime per tutti. Il Napoli era reduce da una delle campagne di mercato più onerose di sempre. Erano arrivati i vari Quagliarella, Zuniga, Cigarini, eccetera, ma la squadra faceva fatica da morire. Era la quinta giornata e la squadra aveva la miseria di 4 punti. La sfuriata non servì per risollevare le sorti della gara, ma fu prodromica alla cacciata di Marino, che avvenne

sette giorni dopo, praticamente in diretta televisiva. Prima della gara interna col Siena De Laurentiis si presentò dinanzi alle telecamere di Sky (non lo fa mai prima di una gara) ed ebbe prole durissime nei confronti dell’allora direttore generale Marino. Il diggì non sapeva assolutamente nulla. Era nel pullman con la squadra. All’arrivo allo stadio seppe delle dichiarazioni del presidente, ci riflettè un attimo, poi lasciò lo stadio prima ancora dell’inizio della partita. Il giorno dopo le dimissioni (almeno ufficialmente si trattò di dimissioni: Marino per altro non ha mai commentato ne’ l ‘episodio, tanto meno il comportamento del presidente azzurro). La settimana dopo ci fu anche l’esonero di Donadoni, ed iniziò l’era Mazzarri. Siamo anche stavolta alla

vigilia di una svolta? Difficile da dirsi, anche se la sensazione è che le cose siano molto diverse, in questo caso. Cinque anni fa De Laurentiis aveva tra le mani l’alternativa: aveva da tempo messo nel mirino Mazzarri, che adesso era libero. Prese la palla al balzo per azzerare la situazione, mettendo tutto nelle mani del tecnico toscano. Oggi è difficile immaginare una cosa del genere. Potrebbe solo “depotenziare” Benitez, prendendo un direttore generale cui affidare la ricostruzione. Ma non ci sono su piazza allenatori disponibili. O forse ce ne è uno, Spalletti, anche se sembra difficile arrivare a lui: non tanto per l’ingaggio, quanto per le pretese tecniche che il tecnico ha. Di certo Benitez non avrà gradito l’invasione di campo. In estate aveva presentato le dimissioni che erano state respinte per motivi di opportunità. Oggi con i tifosi che sono delusi dalla squadra (e dall’allenatore) se dovesse ripresentarle potrebbero essere accolte. Ma solo se De Laurentiis dovesse avere già in mano l’alternativa. Ma ad una settimana dalla Supercoppa è poco credibile una ipotesi del genere. Per adesso si va avanti così. Poi si vedrà. C’è un precedente: Benitez con l’Inter vinse il mondiale per club, poi sparò a zero contro la società, da vincitore, e fu esonerato. Potrebbe fare lo stesso anche stavolta. Chissa…


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don rafele “sbagliamo troppe facili occasioni” MILANO - La disfatta subita a San Siro contro il Milan ha provocato un forte contraccolpo all’interno dello spogliatoio partenopeo e della società in genere. Il patron Aurelio De Laurentiis, al fischio finale, è sceso negli spogliatoi e si è intrattenuto per circa 40 minuti con Higuain e compagni, per cercare di capire cosa non sia andato e soprattutto per cercare di intuire quale sia l’umore generale della squadra (e quello specifico di Higuain, apparso spesso contrariato durante i 90 minuti di stasera) in vista dei prossimi appuntamenti prima della sosta natalizia. Benitez a parte, nessun calciatore della rosa si è voluto presentare ai microfoni dei giornalisti per commentare la prestazione contro la squadra allenata da Inzaghi. Adesso si dovrà preparare al meglio la sfida di giorno 18 contro il Parma ma soprattutto quella del 22 dicembre contro la Juventus, che varrà la Supercoppa Italiana. Per questo motivo pare sia stato deciso di andare direttamente in ritiro a Castevolturno, senza fare

ritornare i giocatori nelle proprie case. Potranno farlo solamente dopo l’impegno di giovedì prossimo e prima della partenza per Doha. «Higuain nervoso? La partita è iniziata male per noi, ma la squadra ha reagito e poi nella ripresa è iniziata di nuovo male e ad Higuain probabilmente dispiace questo, e qualche volta perde un pò il controllo. L'anno scorso ha fatto quello che ha fatto in quella posizione, non per il giocatore che aveva vicino». Intervistato da Sky nel dopo-partita di MilanNapoli, Rafa Benitez comincia parlando del suo attaccante protagonista di una prova non certo esaltante. «Abbiamo avuto occasioni per fare gol durante tutta la partita, ma non le abbiamo concretizzate - dice ancora Benitez -. Loro hanno giocatori di qualità, e il pressing alto va fatto bene altrimenti loro possono attaccarlo. Abbiamo comunque recuperato bene palla in diverse occasioni». Ma ora il Napoli punta ancora al terzo posto? «Siamo in tante squadre in pochi punti, sarà così e starà a noi fare meglio»,

risponde il tecnico spagnolo. Poi una risposta a chi gli dice che il Napoli a S. Siro non ha mostrato voglia e personalità, e non sembra la stessa squadra di prima. «Fino alla gara con la Roma si diceva diversamente - ribatte Benitez -. Sappiamo che non abbiamo continuità, il problema è che non facciamo gol, è lì che facevamo la differenza, ma l'attacco non è così pericoloso nonostante tutte le occasioni che crea. Ci manca comunque fiducia per fare quello che dobbiamo fare, anche con la Samp abbiamo reagito ma serve anche fortuna per fare un gol, sfruttando le tante occasioni». Potevamo segnare il gol del pareggio, ma nel complesso ci è mancata fiducia. La partita è iniziata male, però poi dopo il gol di Menez abbiamo avuto occasioni per pareggiare e meritavamo il pari. Abbiamo avuto occasioni per segnare ma non abbiamo concretizzato”. “Questo è un dato che ci caratterizza in questa stagione, siamo tra le squadre che tirano più in porta ma non riusciamo ad andare a segno come l’anno scor-

so”. “Il Milan ha giocatori di qualità, abbiamo sofferto il loro possesso all’inizio però poi abbiamo recuperato tanti palloni e siamo ripartiti spesso sfiorando anche il gol. Abbiamo sbagliato movimenti in occasione del loro primo gol perchè i centrocampisti non hanno protetto la linea difensiva e Menez si è inserito. Poi però abbiamo ripreso la gara e dovevamo sfruttare le occasioni da gol“. Il terzo posto è più lontano? “Ci sono tante squadre in pochi punti, sarà una corsa lunga e noi dobbiamo pensare a noi stessi ed a migliorare. Dobbiamo esprimerci come sappiamo ed avere fiducia nelle nostre qualità. Se la squadra fa ciò di cui è capace possiamo solo crescere” “Questa squadra ha mostrato di poter giocare grandi partite contro tutti, però manchiamo di continuità. Il problema è la fase realizzativa, concretizziamo molto meno di quanto facevamo in passato. Probabilmente ci manca tranquillità e fiducia negli ultimi metri, ma di azioni ne creiamo sempre“


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filippo inzaghi

“una grande prova di carattere” Il tecnico del Milan: “Sono orgoglioso della prova dei miei ragazzi”

MILANO Filippo Inzaghi ha espresso tutta la sua soddisfazione per la vittoria sul Napoli che rilancia le ambizioni dei rossoneri per il terzo posto: "Mercato? Pensiamo a recuperare gli infortunati che sono giocatori straordinari, come Alex ed i due terzini della nazionale, anche se chi sta giocando sta facendo bene. Oggi però non abbiamo fatto nulla, anche se sono orgoglioso per la prova di carattere e di squadra. A Genova si può perdere su un calcio d'angolo sull'unico tiro in porta, ma per diventare una squadra da vertice dobbiamo ancora fare tante cose. Mi aspettavo una gara di questo tipo e sono contento del primo gol perchè l'avevamo preparato in settimana. Ho rivisto anche la gara dello scor-

galliani

“I ragazzi avevano la bava alla bocca bravo l’allenatore”

so anno del Napoli qui a Milano e non abbiamo fatto giocare i loro mediani mettendo poi i nostri esterni tra il loro terzino e l'esterno. L'atteggiamento dei tre che sono entrati è da sottolineare, avevano la bava alla bocca.

menez: una bella vittoria bonaventura: avanti così Al termine di Milan-Napoli, a Sky Sport, è intervenuto Jeremy Menez, calciatore del Milan: "Mi sento bene, c'è una bella squadra dietro di me che mi aiuta tanto e gioco più tranquillo. Inzaghi ha sempre creduto in me, mi ha dato tanta fiducia e non posso sbagliare. Questa partita ci può far cambiare direzione. A Genova abbiamo fatto la partita. Dobbiamo solo continuare su questa strada. Terzo posto? Quando

Montolivo? E' difficile stare fuori sette mesi e poi rientrare così, è un giocatore importante e la palla a Bonaventura è la sua specialità. Sono contento di ridare alla nazionale un giocatore così che ha tecnica, personalità e palleggio".

si è sul campo si vuol vincere. Bisogna migliorare, ma se continuiamo così possiamo raggiungere qualche traguardo". “Siamo felici di questa vittoria, abbiamo ritrovato l’entusiasmo. Col Genoa abbiamo fatto la gara ma è mancata la cattiveria, questi tre punti ci saranno utili in futuro. Abbiamo battuto una grande squadra come il Napoli, dobbiamo proseguire così”. La prossima gara contro la Roma? “Non vedo l’ora di tornare in quella città. Vedrò con piacere Totti, De Rossi e tanti addetti ai lavori”. Grande soddisfazione per

Nel corso di Sky Calcio Show, è intervenuto l'ad del Milan Adriano Galliani che ha commentato l'importante vittoria per 2-0 sul Napoli: "Nelle ultime tre partite abbiamo preso un solo gol col Genoa su calcio d'angolo. Speriamo di aver invertito la tendenza in questo senso. Mercato? Non avendo le coppe abbiamo comunque 27 giocatori e sono tanti, quindi bisogna prima vendere per comprare. Questa sera anche chi è entrato dalla panchina aveva la bava alla bocca”.

Giacomo Bonaventura, a segno nella gara col Napoli, che a Sky ha commentato la vittoria sui partenopei: "Inzaghi mi ha dato grande fiducia ed ho avuto la spinta a lavorare anche di più. Ho fatto tante partite importanti e voglio proseguire così. Siamo sulla strada giusta, siamo una grande squadra con giocatori importanti e se facciamo le cose fatte bene possiamo arrivare in alto. Oggi era importante accentrarsi per far uscire i loro centrali, quello che avevamo provato in settimana, e sul primo gol ci siamo riusciti".


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gabbiadini

“un mio futuro a Napoli? Il mercato non mi distrae” di Antonio Mangione Autore di un super gol nell'1-1 dello Stadium tra Juventus e Sampdoria, Manolo gabbiadini, accostato al Napoli per il mercato di gennaio, ha parlato del possibile trasferimento in azzurro. "Non sono distratto dalle voci di mercato, anzi, ho anche sentito alcune cose brutte. Se ne sta parlando troppo in questo periodo - ha commentato l'esterno offensivo della Samp - e per questo preferisco lasciare la parola al campo. Sto dando e continuerò a dare tutto per questa maglia, fosse anche solo per un mese, o per sei mesi o per un anno. Non intendo concedermi distrazioni", ha concluso Gabbiadini. Parole equilibrate quelle

riccardo bigon

del calciatore bergamasco classe 1991 che, tuttavia, non smentiscono affatto il suo possibile trasferimento all'ombra del Vesuvio, dato per imminente da radiomercato. sinisa Mihajlovic, ha così risposto a SKY Sport in merito al futuro del proprio giocatore. "E' un giocatore importante che deve cresce molto, le panchine gli hanno fatto bene, ora entra in campo più cattiveria e convinzione. Il suo futuro? Di mercato parlo con i dirigenti ed il presidente". Intanto la Sampdoria ha praticamente chiuso l'acquisto di Joaquin Correa, talentuoso fantasista dell'Estudiantes. Una trattativa lunga, le due società stanno per chiudere per 8 milioni di dollari anzichè 10. Il giocatore sarà il colpo che andrà a sostituire Manolo

“prenderemo sicuramente un sostituto di insigne nel mercato di gennaio”

Gabbiadini che giungerà in maglia partenopea. Allegri, nel corso della conferenza stampa nel dopo partita pareggiata per 1-1 contro la Sampdoria nel lunch match della quindicesima giornata del campionato di Serie A, edizione 2014-2015, ha parlato tra l'altro di Manolo Gabbiadini, obiettivo del Napoli per il mercato di riparazione di gennaio: "Credo che sia un buon giocatore, oggi purtroppo ha realizzato un bel goal contro di noi. E' cresciuto molto, noi però abbiamo giocatori molto bravi in attacco così come a centrocampo. Quindi abbiamo fatto valutazioni diverse. Non se se ora andrà al Napoli, quel che è sicuro è che non tornerà alla Juventus", ha concluso Allegri sull'argomento.

Il direttore sportivo dei partenopei riccardo bigon ha parlato delle scelte di Benitez e non s'è sbilanciato sull'affare Gabbiadini: "De Guzman? La rosa è completa, ha calciatori buoni in quel reparto ed è già successo un avvicendamento .Una partita senza Hamsik è fattibile. Lui ha giocato già in Europa League, rimane il nostro capitano ed n giocatore importantissimo per noi. Nulla toglie ad Hamsik che è importantissimo ed il nostro capitano. Gabbiadini si complica? Non è un mio pensiero. Per il resto vedremo quando aprirà il merca-

to...". “Serve la fiducia che abbiamo dimostrato in molte occasioni in passato. Dobbiamo capire quali sono i nostri difetti e migliorarci. Prenderemo un giocatore nel ruolo di Insigne, visto il suo infortunio. Vedremo quando aprirà il mercato". Il ruolino di marcia di Gabbiadini in questa stagione parla di sei goal all'attivo, nessuno dal dischetto e una pericolosità sui calci piazzati che gli ha permesso di decidere diverse partite. Eppure contro la Juventus Mihajlovic gli preferirà Okaka, che pure sta facendo molto bene.


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vivo azzurro

grandE pipita, almEno lui si è inCazzato un po’ Non capita spesso, è capitato stavolta: sono rimasto senza parole. In genere in me l'animo del tifoso viene fuori sempre, specie in certe circostanze. Come quel papà che difende i suoi figli, specie quando li vede in difficoltà. Stavolta non ci riesco, non riesco a trovare una sola parola di giustificazione per quello che ho appena visto a san Siro. O per meglio dire: per quello che non ho visto. Il Napoli non ha perso, semplicemente non ha giocato. Non l'hanno fatto i calciatori con un colpevole e deplorevole atteggiamento remissivo dal primo all'ultimo minuto della partita. Non l'ha fatto il tecnico, che potrà anche aver sbagliato la formazione, non lo so, non posso dirlo, visto che la squadra non ha giocato per nulla, ma no può permettersi di passare la partita seduto n panchina come se nulla fosse. Da una parte Inzaghi, che coi i suoi in vantaggio per 2-0 sembrava un indemoniato sulla linea laterale, dall'altro il nostro amatissimo do Rafele che non batteva ciglio. Si sarà alzato in tutto un paio di volte in 90 minuti. Come se si fosse reso conto immediatamente che non era serata. E no, amico mio, così non va proprio. O voglio anche perdere, ma voglio vedere i giocatori sputare sangue n

campo, voglio vedere un allenatore che potrà fare tutte le cazzate di questo mondo, ma che si sbatte come un ossesso per scuotere la squadra quando le cose non vanno bene. Non accetto la resa senza condizioni vista a san Siro. Ho sentito e letto di critiche a Higuain reo di aver platealmente mandato a quel paese i suoi compagni di squadra. Grandi Pipita, ti voglio sempre più bene. Lui almeno ha sangue nelle vene, non ci sta a perdere la faccia in questo modo. Non è stato autore della sua migliore prestazione (anche se per un attaccante è difficile giocare bene se non ti arriva un solo pallone giocabile), ma al meno ha fatto quello che Benitez non ha fatto per 90 minuti: ha provato a dare una scossa alla squadra. Adesso tutti in ritiro. Per uno come Benitez deve essere stato uno smacco incredibile. Lui ai ritiri punitivi preferisce i giorni liberi, per fare distrarre i giocatori. Per una volta tanto la penso come De Laurentiis: questa squadra deve avere una lezione. Poi si tratta di andare in ritiro per un paio di giorni, in un albergo di lusso, serviti e riveriti. Tutta sta grande punizione non ce la vedo. Ma un segnale doveva essere dato. Non è possibile giocare, anzi non giocare, in questa maniera. E dire

che si trattava di uno dei Milan più scadenti di tutti i tempi, una squadra che ha faticato a vincere una partita che ha sostanzialmente giocato da solo. Il presidente è il maggiore responsabile: è lui che ha rottoil giocattolo con una campagna acquisti al roipnol: ma nonostante tutto questa squadra non può permettersi certe autentiche schifezze. Ha sbagliato tanto De Laurentiis, ma adesso ha

dI geNNArO perrOttA

fatto la cosa giusto. Non ho mai pensato che un ritiro punitivo potesse risolvere un problema, ma in questo caso è diverso. E' una squadra senza anima, senza napoletanità: almeno stando nel chiusi di un hotel a cinque stelle questi ragazzi penseranno allo schifo che stanno facendo: forse potrebbe venire fuori un po' di amor proprio. Forse potrebbero incazzarsi come ha fatto Higuain.


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la culona non risente dell’eliminazione champions ed accorcia in classifica

FreNAtA INNOMINAbILe Mega ammucchiata per il terzo posto: può succedere di tutto ROMA - La Samp ferma la Juve con una prodezza di Gabbiadini, la Roma ne approfitta e si porta a un punto dalla capolista vincendo in casa del Genoa, per un'ora in dieci, con una perla di Nainggolan. Il penultimo turno prenatalizio pesa sulla corsa scudetto: dopo avere ciccato la possibilità di avvicinarsi l'altra settimana la Roma stavolta guadagna due punti e prova a dimenticare l'eliminazione Champions. La Juve non riesce a raddoppiare e concede campo alla Samp che si porta al terzo posto con Genoa e Lazio. Per il Genoa nessun ridimensionamento ma risalire in dieci diventa problematico. Toni batte Di Natale e il Verona vince a Udine tornando al successo dopo otto partite mentre c'è uno scialbo 0-0 tra Parma e Cagliari. Secondo pari di fila per la capolista, ma contro avversarie agguerrite come Fiorentina, che oggi ha vinto meritatamente a Cesena (14) e Samp. I blucerchiati confermano solidità e compattezza ben gestita da Mihajlovic (esemplare il cambio di Okaka dopo giallo): bianconeri in vantaggio di testa col piccolo Evra e

con tante premesse di raddoppio. Poi due occasioni a vuoto di Pereyra e Gabbiadini (in partenza per Napoli) trova un sinistro preciso che stende Buffon (ma il capitano gli nega il raddoppio). Attacco un pò evanescente, Vidal deludente (l'arbitro lo salva dal secondo giallo) e la Juve segna il passo sentendo il fiato minaccioso della Roma. La Samp si gode le vertigini d'alta classifica e non ha nessuna intenzione di scendere dalla giostra che l'ha portata in zona Champions. La Roma vince con merito a Genova ma spreca troppe occasioni per poter tirare il fiato. La partita si mette nel verso giusto per i giallorossi che hanno varie occasioni con l'inedito attacco Florenzi-Gervinho-Ljajic.

stasera si gioca ancora. in campo l’indonesiana a verona col chievo prima c’è empoli contro torino

Poi Nainggolan viene pescato da solo costringendo Perin al rosso e al rigore che il nuovo entrato Lamanna para a Ljajic. Ma in dieci è un'altra cosa a Maicon sradica un pallone e crossa per Nainggolan che fa secco Lamanna con un gol in acrobazia. Gasperini viene espulso perchè protesta per una simulazione non sanzionata di Ljajic. La Roma controlla, crea e spreca mentre il Genoa ha un paio di occasioni su errori difensivi, frutto del nervosismo per il giallo del primo tempo che frena Astori e Yanga-Mbiwa. Ancora più nervoso il finale, dopo il gol annullato al Genoa al 93' per il fuorigioco di Rincon. Ma la Juve è ora a un punto e Garcia può tornare a lavorare con serenità. La leva calcisti-

ca '77 in estasi a Udine: Di Natale di testa fa 201, Luca Toni di forza fa 300 da professionista, festeggia con una maglia e con la vittoria del Verona grazie alla prodezza di Christodoulopoulos. Per Stramaccioni uno stop dopo la recente gioia con l'Inter mentre Mandorlini esce da un tunnel pericoloso, il Verona torna a respirare aria di centro classifica. Un pari che non serve a nessuno mortifica le aspirazioni salvezza di Parma e Cagliari: Zeman una volta tanto attua una condotta di gioco meno dispendiosa e rischiosa e non ci sono molte emozioni. Cassano è in una giornata di luna storta e per il Parma le speranze continuano ad assottigliarsi. Riprendono invece vigore quelle da terzo posto del Milan, che trascinato da Menez e Bonaventura assesta due colpi micidiali a un deludente Napoli, raggiunto proprio dai rossoneri a quota 24 punti in classifica. Il terzo posto, attualmente della Samp, rimane comunque a 2, quindi sono giustificate, almeno per ora, le speranze di Berlusconi e Galliani che vogliono assolutamente tornare nell'Europa che conta. Il truno più spezzatino di sempre (ieri pomeriggio nell’orario canonico si sono giocate tre sole partite, si chiude stasera con due partite che vedono impegnate due reduci dall’europa League: alle 19.00 empoli-Torino, a seguire Chievo -Inter


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il futuro azzurro fa gol all’innominabile stadium e nega il percorso netto

ConsoliamoCi Con gabbiadini

Sin qui nel 2014 i “non colorati” avevano sempre vinto giocando in casa la classifica programma

Juventus Roma Lazio Sampdoria Genoa Milan Napoli Fiorentina Udinese Palermo Sassuolo Inter Hellas Empoli Atalanta Chievo Torino Cagliari Cesena Parma

PALERMO - SASSuOLO 2-1 LAZIO - ATALANTA 3-0 JuVENTuS - SAMPDORIA 1-1 GENOA - ROMA 0-1 PARMA - CAGLIARI 0-0 uDINESE - VERONA 1-2 CESENA - FIORENTINA 1-4 MILAN - NAPOLI 2-0 EMPOLI - TORINO ORE 19.00 CHIEVO - INTER ORE 21.00

prossimo turno ATALANTA - PALERMO CAGLIARI - JuVENTuS FIORENTINA - EMPOLI INTER - LAZIO NAPOLI - PARMA ROMA - MILAN SAMPDORIA - uDINESE SASSuOLO - CESENA TORINO - GENOA

36 35 26 26 26 24 24 23 21 21 19 17 17 15 14 13 13 12 8 6

15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 14 15 14 15 14 14 15 15 15

11 11 8 6 7 6 6 6 6 5 4 4 4 3 3 3 3 2 1 2

3 2 2 8 5 6 6 5 3 6 7 5 5 6 5 4 4 6 5 1

1 2 5 1 3 3 3 4 6 4 4 5 6 5 7 7 7 7 9 12

31 28 26 20 20 25 26 20 18 19 16 21 18 16 8 11 10 20 12 16

6 11 17 12 13 18 20 12 20 23 20 21 26 21 18 17 17 26 29 34

le partite di ieri juventus-sampdoria1-1 JUVeNtUS (4-3-1-2): Buffon 7, Lichtsteiner 5.5, Bonucci 6, Ogbonna 6, Evra 6.5, Vidal 5.5., Marchisio 6, Pogba 5.5, Pereyra 6.5 (33' st Coman sv), Tevez 5.5 (43' st Giovinco sv), Morata 6 (26' st Llorente 5.5). All.: Allegri 6. SAMPDOrIA (4-3-1-2): Romero 6.5, Cacciatore 6, Gastaldello 6.5, Romagnoli 6.5, Regini 6, Rizzo 6.5, Palombo 6.5, Obiang 6 (38' st Duncan sv), Krsticic 5 (1' st Gabbiadini 7), Okaka 6 (28' st Bergessio sv), Eder 6. All.: Mihajlovic 6.5. ArbItrO: Doveri 5.5. retI: nel pt 12' Evra; nel st 6' Gabbiadini. NOte: angoli: 8-4 per la Juventus. Ammoniti: Vidal, Bonucci, Romagnoli e Gabbiadini per gioco scorretto, Okaka e Romero per comportamento non regolamentare. Note - spettatori 40.541, incasso 1.526.394.

udinese-verona

1-2

UDINeSe (3-5-1-1): Karnezis 5.5, Heurtaux 5.5, Danilo 5.5, Domizzi 5, Widmer 6, Allan 6, Badu 5.5, Guilherme 5 (11' st Thereau 6), Pasquale 5.5 (26' st Evangelista 5.5), Bruno Fernandes 6 (33'st Kone sv), Di Natale 6.5 All. Stramaccioni 5. VerONA (3-5-2): Benussi 6, Marques 6, Moras 6, Rodriguez 5.5, Martic 6 (27' st Gonzalez sv), Christodoulopoulos 6.5, Tachtsidis 6, Hallfredsson 6, Agostini 6 (43' st Fares), Nico Lopez 5.5 (35' st Valoti sv), Toni 7.5. All. Mandorlini 6.5. ArbItrO: Peruzzo di Schio 5. retI: nel pt 31' Di Natale, 46' Toni; nel st 2' Christodoulopoulos. NOte: angoli: 1-6. Ammoniti: Agostini, Tachtsidis, Gonzalez, Valoti per gioco falloso, Allan per fallo di reazione, Di Natale per proteste, Benussi per perdita di tempo. Spettatori: 10 mila circa.


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dopo partita al vetriolo a marassi, soto accusa l’arbitraggio di banti

“a roma stanno suCCEndo CosE stranE”

Preziosi furioso: “Leggo di mafia, non vorrei fosse coinvolto anche il calcio” genoa-roma

0-1

GeNOA (4-3-3): Perin 5, Roncaglia 6, De Maio 6 (24' st Pinilla 5.5), Burdisso 6, Antonelli 6, Rincon 6, Bertolacci 6 , Sturaro 6, Falque 6 (30' pt Lamanna 6), Matri 5 (1' st Edenilson 6), Perotti 6. All.: Gasperini 6. rOMA (4-3-3): De Sanctis 6, Maicon 6.5, Yanga-Mbiwa 6, Astori 6, Holebas 6, Pjanic 6.5, Nainggolan 7, Keita 6, Florenzi 6.5, Ljajic 6 (31' st Totti 6) Gervinho 6.5 (38' st Iturbe s.v.). All. Garcia 6.5. ArbItrO: Banti di Livorno 5. reti: nel pt 40' Nainggolan. NOte: angoli: 6-5 per la Roma. Espulsi: Perin al 30' pt, Gasperini nell'intervallo. Ammoniti: Astori, Yanga-Mbiwa, Pianjc, Pinilla, Perotti.

GENOVA - È agitato e teso, come gran parte della gara, il dopo partita tra Genoa e Roma. Ci sono l'attrito tra Perotti e Holebas, il pubblico arrabbiato per certe decisioni dell'arbitro Banti e dei guardalinee, soprattutto l’epidosio del rigone cncesso alla Roma, non tanto per il penalty quanto pe rl’esplusione di Perin alla mezz’ora del primo tempo, le dichiarazioni molto forti del presidente del Genoa Enrico Preziosi. «Troppe cose stanno succedendo a Roma non vorrei che fosse coinvolto anche il calcio» dice a caldo dopo il fischio finale e il pensiero va alle inchieste capitoline sulla corruzione. «Banti per noi è una iattura - ha aggiunto Preziosi sorridendo - secondo me lui non sa gestire le gare». Il rigore-espulsione non è andato giù invece a Gasperini, espulso nell'intervallo. «Ho detto a Banti che c'erano

due episodi da rivedere, l'espulsione di Perin visto che aveva due compagni di squadra alle spalle e la simulazione di Liajic, ma l'ho detto non in modo offensivo. Lui però era nervoso e mi ha espulso». Per Gasperini questa è la seconda espulsione con Banti, la prima nel 2008 sempre alla guida del Genoa. Il tecnico rossoblù ha poi analizzato la gara. «La partita è cambiata con l'espulsione di Perin sulla quale tutti danno un'interpretazione ma non c'è una regola certa - ha spiegato Gasperini-. Dopo quell'episodio la gara è diventata brutta. Abbiamo cercato di stare in partita sino alla fine, portando anche Burdisso in attacco e per pochi centimetri non siamo riusciti a pareggiare. La Roma magari avrebbe potuto vincere lo stesso anche in undici contro undici, ma si poteva offrire un altro spettacolo, gare così alla fine allontanano gli spettatori».

0-0

cesena-fiorentina 1-4

PArMA (3-5-2): Mirante 5.5, Santacroce 6, Lucarelli 6, Costa 6, Rispoli 5, Galloppa 5.5 (1' st Acquah 6), Lodi 5 (10' st Jorquera 5), Mauri 5.5, De Ceglie 5.5 (19' st Paletta 6), Cassano 5, Palladino 5. All. Donadoni 5. CAGLIArI (4-3-3): Cragno 6, Balzano 6, Ceppitelli 6.5, Rossettini 6, Avelar 5, Crisetig 5.5 (18' st Dessena 6), Conti 5.5, Ekdal 6, Farias 5 (24' st Joao Pedro 6), Longo 5 (24' st Caio Rangel 6), Cossu 6 . All. Zeman 5.5. ArbItrO: Valeri di Roma 6. NOte: angoli: 4 a 4. Ammoniti: Longo, Rispoli, Conti, Santacroce, Acquah, Ekdal e Cossu per gioco scorretto. Spettatori: 10.722, di cui abbonati 9.580, per un incasso di euro 164.606.

CeSeNA (4-3-1-2): Leali 5.5, Volta 6, Capelli 6, Lucchini 6, Nica 6 (17' st Garritano 5), Carbonero 5 (28' st Tabanelli 5.5), Cascione 6 (40' st De Feudis sv), Coppola 4.5, Mazzotta 6.5, Defrel 6, Hugo Almeida 5. All.: Di Carlo 5.5. FIOreNtINA (3-5-2): Neto 6, Savic 6.5, G. Rodriguez 6, Basanta 6, Joaquin 5.5, Aquilani 6.5, Pizarro 6, Borja Valero 6.5 (39' st El Hamdaoui 6.5), Alonso 5 (41' st Vargas sv), Fernandez 6, Gomez 5.5 (30' st Ilicic sv). All.: Montella 6.5. ArbItrO: Orsato di Schio 6. retI: nel pt 44' Borja Valero; nel st 2' Savic, 15' (aut.) Savic, 33' G. Rodriguez, 48' El Hamdaoui. NOte: angoli: 4-3 per la Fiorentina. Espulsi: nel st 31' Volta, per somma di ammonizioni. Ammoniti: Borja Valero, Cascione, Coppola per gioco falloso. Spettatori: 16.275.

parma-cagliari



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