Cuore Azzurro n°115 del 26/04/2015

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magazine

Organo ufficiale dell’Associazione Italiana Napoli -Club Anno X- nr 115- 26/04/2015

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ia Tascone: “Gua nato” io p m a c il re a r u trasc pagina 12

apoli? N l a o “I : ic v o jl Miha nulla” ’è c n o n o s s e d Pe r a

La primavera di Marekiaro Qualità, affidabilità, potenza


la sconfitta dei giallorossi nell’anticipo di san siro riapre la corsa per il terzo posto, almeno

Vincere per aVVicinare la roma

Se la Lazio perde già oggi la Juventus può diventare matematicamente campione la classifica programma

Juventus Lazio Roma Napoli Sampdoria Fiorentina Inter Genoa Torino Milan Palermo Udinese Sassuolo Chievo Hellas Empoli Atalanta Cesena Cagliari Parma

Udinese - Milan inter - roMa atalanta - eMpoli Fiorentina - Cagliari genoa - Cesena lazio - Chievo parMa - palerMo torino - JUventUs verona – sassUolo napoli - saMpdoria

prossimo turno Cesena - atalanta Chievo - Cagliari eMpoli - napoli JUventUs - Fiorentina lazio - parMa Milan - genoa palerMo - torino saMpdoria - verona sassUolo - roMa Udinese - inter

Direttore responsabile: Saverio Passaretti

ORGANO UFFICIALE DELLA ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB

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Edito dall’A.I.N.C. Coordinamento: : Star Press Hanno collaborato: Francesco Basile,

73 58 58 53 50 49 45 44 44 43 41 38 36 36 36 34 30 23 21 13

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15 30 25 37 31 35 38 36 33 39 45 43 46 32 54 38 42 53 61 58

Salvatore Longobardi, Bruno Marra, Mario Passaretti, Carmine Tascone, Ciro Piemonte. Sede legale: via G. Porzio, 4 Isola G5 Centro Direzionale (Na) Registrazione Tr. Napoli N. 92 del 5/12/2007

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LIbERAMENtE

Vincere per allentare la tensione in europa Il difficile adesso è pensare alla partita contro la Sampdoria. Difficile ma indispensabile. Questa è una gara che vale moltissimo, in ottica campionato, ed anche in ottia Europa League. Ne parlammo anche alla vigila della gara contro il Wolfsburg, dicendo che nel calcio l’inerzia è un qualcosa difficile da spiegare, ma che ha un peso enorme. L’inerzia in questo momento è tutta per gli azzurri, ma ci vuole poco o nulla ad invertirla anche una brutta prestazione in campionato potrebbe incidere. Anzi, inciderebbe senza dubbio. E non solo. Recuperare in campionato una posizione buona per la Champions sarebbe di grandissimo aiuto anche per l’Europa League. E non solo per il discorso dell’inerzia. Il Napoli, diciamolo senza problemi, corre sul filo del rasoio. O per meglio dire: la stagione del Napoli corre sul filo del rasoio Dovesse arrivare la vittoria in Europa sarebbe una stagione fantastica, da tramandare ai posteri. Ma non esistono mezze misure: se non dovesse arrivare la vittoria in Europa, sarebbe una stagione fallimentare. Perché fallimentare è stato il campionato (mai in lotta per il primato), disastrosa, mai neanche iniziata, la stagione in Champions, tutto sommato molto deludente anche in Coppa Italia, laddove essere arrivati in semifinale, con regolamento attuale, significa semplicemente che si è uscito al primo vero ostacolo. Va da se che caricare troppo le partite di Europa League potrebbe essere pericoloso: da che calcio è calcio giocare con tanta pressione non aiuta di certo. Un Napoli capace di qui al 27 maggio (diamo scontato ciò che in molti danno per scontato, ma che non lo è, il superamento della semifinale contro il Dnipro) di recuperare in

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campionato la terza posizione in classifica sarebbe un Napoli che non si gioca tutto, presente e futuro in 90 minuti. Vincere l’Europa League a quel punto sarebbe una impresa straordinaria, ma l’approccio nervoso sarebbe più soft: perché con la possibilità di giocare la Champions a prescindere, la mete sarebbe più libera, la pressione inferiore. Tutto sarebbe più semplice. Ma riuscirà il Napoli a fare quello che sostanzialmente non è mai riuscito a fare, ne’ con Benitez,ne’ in precedenza con Mazzarri, mantenere alta la concentrazione per una così lunga striscia di partite? Che il Napoli abbia la possibilità di battere oggi la Sampdoria, così come giovedì l’Em-

l’editoriale di

liberato Ferrara

poli, e poi Milan, Parma e Cesena, non è in discussione. Ma ci sarà un motivo per il quale mai è riuscito a fare una così lunga striscia positiva? E’ un problema di testa, di stimoli, di personalità, o di cosa altro? Questa è per l’atro la peggiore eredità che lascerà Benitez quando, tra qualche settimana, andrà via. Con lui in panchina il Napoli è cresciuto, non c’è dubbio. Ha vinto qualcosa, in campo europeo si sta facendo valere. Ma, esattamente come la squadra di Mazzarri, non sembra avere acquisito mentalità e personalità tali per giocare una sempre ad un certo livello. I cali di tensione improvvisi c’erano con Mazzarri, e tutto sommato sono rimasti anche con tecnico spagnolo.

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La primavera di Saverio Passaretti Il miglior acquisto di tutta una campagna di mercato tra estate e inverno è arrivato adesso, in Primavera. Ed è il più bel regalo che il Napoli potesse aspettarsi. Saranno pure poche rondini, per il momento, ma quel che ha (ri)fatto (ri) vedere Hamsik basta e avanza per parlare di rinascita. Le sue rondini fanno primavera eccome, la primavera di Marekiaro. Dato per irrecuperabile, inutilizzabile negli schemi di Benitez, con la testa altrove, con una condizione fisica compromessa ecco che il capitano ha drizzato la cresta e ha ricordato a tutti che razza di campione è. Non è mai troppo tardi e mai come in questo finale di stagione in cui il Napoli si gioca tutto in qualche manciata di partite c’era bisogno del vero Marek. Uno che finalmente guarda avanti e non a terra, uno che salta l’uomo e non rincula per offrire il passaggetto dietro, uno che vede la porta e vede il compagno. E che corre, vivaddio, come non si vedeva da troppo tempo. Sì, Marek è tornato e possiamo ammazzare il vitello grasso. Sui perché e i percome del suo lungo letargo, interrotto ogni tanto e puntualmente ripreso, potremo ragionare all’infinito ma se in questo mese che resta lo slovacco continua così il Napoli avrà davvero (ri) trovato un fuoriclasse in più anche per l’anno prossimo. In queste condizioni Hamsik può giocare con qualsiasi modulo,

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basta chiacchiere: i 10 metri più avanti o più indietro se li cerca da solo, casomai è evidente che contro squadre più chiuse e che lasciano meno spazi potrà essere meno appariscente ma quando con la testa e con i muscoli è così presente saprà essere utile sempre e comunque. E in qualsiasi zona del campo. Alla fine della stagione tireremo le somme e magari scopriremo che avrà toccato o superato il suo record personale di gol e assist e magari ci leccheremo i baffi a pensare a cosa potrà fare l’anno prossimo senza i mesi di buio in cui è rimasto nelle ultime due stagioni. E forse scopriremo anche che Benitez non era il suo carceriere ma un allenatore che ha provato

a renderlo ancor più completo e importante. Ma questa è un’altra storia. Adesso godiamoci il capitano coraggioso che imbuca i compagni e che spaventa difensori e portieri avversari. E se in queste partite che restano al San Paolo ci andasse di ricordargli quanto Napoli lo ama e lo ha sempre amato, al di là di qualche fischio di passione, sarebbe bello dedicargli una standing ovation a Fuorigrotta. Magari dopo un altro suo gol, con quell’esultanza che gli viene dalla pancia. I denti affilati in vista, gli occhi spiritati e la cresta al cielo. Dai Marek, Napoli è tutta con te. . * Presidente aiNC

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di Marekiaro azzurri alla resa dei conti di

Salvatore loNgobardi

Una fase incredibilmente ricca di emozioni e sorprese, gli azzurri superano un momentaccio con una serie positiva sia in campionato che in Europa League. Mr. Benitez si toglie qualche sassolino dalle scarpe rilanciando il suo gruppo a suon di gol, riportando vive le speranze per il terzo posto in campionato ed una finale europea che sembra veramente alla portata del Napoli visto in queste settimane. Professionalmente corretto il Mister si è adeguato alle richieste del Presidente accettando anche il ritiro forzato dei giocatori anche se per la sua mentalità calcistica tali “punizioni” sono da evitare per non stressare psicologicamente gli atleti. Un provvedimento poi revocato grazie alla convincente reazione del gruppo che ha dimostrato coesione e professionalità pur non nascondendo il rammarico di non poter godere della compagnia dei rispettivi familiari. Il Napoli portatore di disastri fra gli avversari ha comportato il ritiro del buon Zeman (stavolta pare definitivo) come allenatore del Cagliari, il pareggio in campionato del Wolfsburg e la sconfitta interna della Fiorentina contro il Verona. Queste conseguenze giustificano parallelamente anche il periodo nero degli azzurri, quanto mai incidente l’aspetto psicologico nel calcio moderno tanto da influenzare anche le squadre più quotate, non è casuale la sconfitta della Juve contro il fanalino di coda Parma. Il Napoli torna in una semifinale europea dopo 26 anni e Benitez sperava

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di non incontrare la connazionale Fiorentina ed ecco che è arrivata la buona novella dal sorteggio è il Dnpro la squadra da affrontare in semifinale con andata al S.,Paolo il 7 maggio e ritorno il 14, finale a Varsavia il 27. E’ stato importante evitare anche il Sevilla detentore della coppa, una situazione incoraggiante ma non per questo tranquilla, il Dnipro è squadra ostica con una difesa agguerrita, pochi gol fatti ma difesi con tutte le energie gli azzurri sono avvisati !!!! Fare i calcoli è superfluo siamo alla resa dei conti una vittoria in finale rilancia il Napoli verso ambiziosi obiettivi, un traguardo che metterebbe in crisi Mr. Rafa che pare proiettato verso il calcio inglese, con una simile prospettiva sarebbe il caso, almeno, di valutare i programmi futuri del Pres. De Laurentiis. Soltanto poche settimane fa lo scoramento aveva preso il sopravvento sull’umore di noi tifosi ma l’ottimismo si è riappropriato della scena, risultati e

gol a grappoli hanno riportato il sorriso sugli spalti, il pubblico napoletano è pronto al forcing finale, al sostegno incondizionato, linfa vitale per gli azzurri che affrontano la Sampdoria in campionato. I doriani sono un poco calati nelle ultime giornate ma restano pur sempre un gruppo temibile, il giusto sparring partner prima delle sfide decisive di Europa League. IL Patron Ferrero certo dell’affermazione dei suoi uomini spara simpatiche dichiarazioni che arricchiscono la sfida già carica di significati, una sfida serale tra due allenatori in rotta di collisione, Sinisa Mihajlovic dato più volte ad un passo dalla panchina partenopea per la prossima stagione. Se ci mettiamoci anche Manolo Gabbiadini titolare. Gli spunti non mancano. Quindi massima concentrazione e dimentichiamo i 2 gol presi in soli 120 secondi dai tedeschi … Benitez aspetta la risposta dei suoi uomini! Forza Azzurri!

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Napoli, sfida al futuro: con STRINIC ETO’O

INLER kOULIBALy

SORIANO

ANDUJAR

OkAkA

ALBIOL GARGANO

EDER

HENRIqUE

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n Miha si parte alle 20.45 DE SILvESTRI INSIGNE PALOMBO SILvESTRE

vIvIANO GABBIADINI

HIGUAIN

ROMAGNOLI

OBIANG CALLEJON

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MESBAH

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parla carmine tascone: vedo il napoli già a varsavia, ma non bisogna mollare nulla

“guai a trascurare il campionato” “Un rammarico: avesse giocato sempre Andujar avremmo 10 punti in più” di liberato Ferrara

NAPOLI –NAPOLI – Carmine Tascone è soddisfatto di questo Napoli. “La squadra di Benitez ha fatto un ottimo lavoro in Europa League. Specie in Germania ho visto una squadra attenta, concentrata, cattiva, cinica. Una squadra che non ha lasciato agli avversari che pochissime possibilità. L’avessimo vista in campionato in tutte le partite questa stessa determinazione oggi i discorsi potrebbero essere molto diversi”. Ma adesso ci tocca parlare della partita contro la Sampdoria. Una gara che anche alla luce del risultato della Roma nell’anticipo contro l’Inter assume una valenza straordinaria. “Le partite sono tutte importati, sempre. Per questo io mi arrabbio quando sento parlare di turnover o cose del genere. In campo deve sempre andare la formazione migliore, altrimenti sono problemi. Il Napoli non può permettersi di trascurare nulla. Se la partecipazione alla Champions è il vero grande obiettivo, non si può certo andare in campo in campionato con una formazione fatta di seconde linee”. Il Napoli a dire il vero spera di andare in Champions vincendo l’Europa League… “Ed io da napoletano sarei felicissimo di una cosa del genere. Purtroppo tanti anni di calcio, troppi anni di calcio, perché mi sto facendo vecchio, mi hanno insegnato che non esiste nulla di scontato quando si scende in campo e si corre dietro un pallone. Il Napoli può vincere l’Europa League, ma non l’ha ancora vinta e non sarà per nulla semplice. A mio avviso in semifinale non ci saranno grandi problemi, non vedo come il Dnipro possa creare problemi, non c’è neanche una possibilità su un miliardo di anni luce che il Dnipro possa passare il turno. Per me il Napoli è già a Varsavia. Poi però quella partita andrà vinta, contro uan squadra decisamente più forte del Dnipro. Senza considerare che in una gara secca basta un episodio a volte a decidere il tutto. Per questo motivo non si deve assolutamente

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trascurare il campionato, bisogna cercare in tutti i modi di arrivare al secondo o al terzo posto”. Quali sono le maggiori difficoltà per la partita di questa sera? “Nei blucerchiati gioca Eder che per me oggi è uno dei migliori giocatori a disposizione. Se è vero che giocano in difesa Henrique, Albiol, Britos potremmo soffrire qualcosa. Eder è velocissimo, ed anche i centrocampisti doriani sono bravi negli inserimenti. Bisogna fare grande attenzione, questo è il punto debole della squadra azzurra, lo sappiamo bene e lo sa bene anche l’allenatore dei doriani, che proverà ad approfittarne. Il Napoli in fase offensiva se la può giocare anche con Barcellona, Real Madrid, Bayern Monaco e Juventus, in difesa invece anche l’altra sera non si possono prendere due gol come quelli contro il Wolfsburg”. Sembra però che con Andujar tra i pali la difesa sia più tranquilla… “Benitez ci ha messo tanto tempo per cambiare portiere, se metteva Andujar

qualche partita prima il Napoli avrebbe otto-dieci punti in più in classifica”. Come finirà stasera? “Da persona cui piace giocare qualche bolletta di tanto in tanto consiglio di puntare sul Napoli, mi sembra in un buon momento di forma. La Sampdoria è una buona squadra ma non è all’altezza degli azzurri. Poi però in campo non è ai detto. Spero che Benitez metta in campo la squadra titolare. E poi vince il migliore, anche perché il Napoli la squadra migliore…”

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RISTORANTE LA CAMPANELLA via G. di vittorio 58 - 53048 Sinalunga (SI) - Fraz. Bettolle Tel: 0577 624516 E-mail: brunellamarsico@gmail.it


LA tAttICA la samp non farà come il Wolfsburg Mihajlovic è stato chiaro: chi ha paura resti a casa. Sarà una Sampdoria da combattimento quella che sbarcherà stasera al San Paolo. Con futuro allenatore del Napoli che ben lungi, come giusto che sia, dal volersi ingraziare la sua nuova probabile piazza con una prestazione accomodante, vorrà fare vedere subito di che panni veste. Pagherebbe di tasca sua per vincere questa partita. In campo però non vanno gli allenatori. Mai. Un allenatore non vincerà mai la partita da solo, al massimo potrà contribuire a perderla. In campo ci vano i giocatori, ed i giocatori del Napoli fino a prova contraria sono decisamente superiori a quello della Sampdoria. Almeno sulla carta. Lo sono stati spesso anche sul campo. Lo scorso anno non ci fu partita in nessuna delle due occasioni. All’andata a Marassi fu una gara strana, col Napoli che rischiò di perderla (il pari di Zapata arrivò a tempo scaduto) dopo aver dimostrato di poterla vincere con comodità. Altri tempi. La Sampdoria era più in condizione, anche se non ha avuto quel

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crollo che in tanti immaginavano. Ma nel girone di ritorno la squadra di Mihajlovic qualche colpo lo ha perso, e se è rimasta ad un certo livello è stato solo perché le altre, Napoli in primis, hanno fatto anche di peggio. Diciamo subito un’altra cosa: dopo una serie dipartite in cui gli avversari hanno fatto in un certo senso il gioco del Napoli, provando a fare la partita, come è successo nelle due gare col Wolfsburg, ma tutto sommato anche con la Fiorentina ed in parte col Cagliari, aspettiamoci una gara completamente differente. Mihajlovic non è italiano, ma come se lo fosse La sua carriera l’ha fatta tutta a casa nostra, ed anche come

allenatore è sempre stato da noi. In più ha la “cattiveria” slava, che in campo aiuta. Giocherà sicuramente sul Napoli, mettendo i suoi in campo in modo da complicare la vita agli azzurri. Tutti schiacciati dietro la linea della palla, col solo Okaka in avanti, a provare a far salire la squadra. Ma anche tutti pronti a scattare e colpire in contropiede. La Sampdoria ha tanta qualità in avanti, ed un giocatore come Eto’o ci terrà di certo a fare la sua bella figura in uno stadio come il San Paolo, contro una semifinalista di Europa League. Sul Napoli ci sono varie incognite. La prima legata alla formazione. Quanti cambi ci saranno rispetto

alla partita di giovedì? Non pochi. Certamente giocherà Koulibaly, vediamo se da centrale o sulla fascia al posto di Maggio, squalificato. A sinistra Strinic, di certo. In mezzo al campo Gargano, e poi chissà. In avanti Insigne e Gabbiadini giocheranno di certo. Potrebbe fermarsi Callejon, ma non è detto, che è quello che ha giocato di più ultimamente. Higuain nelle ultime due occasioni è stato impiegato part-time. Potrebbe essere fatta la stesa cosa anche stasera. L’importante, chiunque scenda in campo, sarà essere con la testa alla Sampdoria e non già al Dnipro. Altrimenti sarà durissima. Mihajlovic non farà sconti alla sua prossima squadra.

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MIhAjLOvIC

“se i giocatori aVranno la mia rabbia non ci saranno problemi” Sinisa Mihajlovic carica la sua Sampdoria alla vigilia della sfida al Napoli, chiarendo di essere determinato al massimo: "Se i miei giocatori avranno metà della mia rabbia, sarà molto difficile batterci. Se sabato ero deluso, quando ho visto i risultati di domenica ero incazzato. Sì, perché abbiamo buttato via quattro punti con il Cesena e due con il Cagliari, squadre che, con tutto rispetto, posso dire siano inferiori a noi. Avessimo vinto sabato saremmo stati in Europa League con un piede. Per ottenere grandi traguardi servono grandi imprese, per le grandi imprese è necessario grande coraggio. Questo servirà per vincere e prenderci l’Europa. Andremo al San Paolo senza paura, chi ha paura resti a casa. Tutti convocati? Posso anche rispedirli indietro. Servirà una grande gara, un po’ come quella dell’anno scorso, anche se con un risultato diverso".

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C’è entusiasmo Napoli per la semifinale o fatica per gli impegni. "La fatica quando vinci non esiste. Loro sono abituati a giocare in settimana, per loro non sarà un problema, soo anni che giocano in campionato e nelle Coppe, sono preparatisismi da questo punto di vista.". Gabbiadini? "E' un grande giocatore e un bravissimo ragazzo, sono contento per lui ma spero che domani si metta le scarpe al contrario cosi se c'è qualche punizione la sbaglia". Infine la domanda più attesa: quello del suo arrivo a napoli al posto di Benitez, dato per scontato da quesi tutti gli osservatori “Sono nel calcio da 30 anni… Non ho firmato alcun contratto col Napoli. Le cose uscite non hanno rispetto di me, della squadra, dei tifosi e neanche del Napoli. Roba da giornalai”. Una smentita che però sembra non

smentire nulla: difatti non ha detto che non sarà il prossimo allenatore del Napoli: ha detto che non ha firmato alcun contratto. E’ ben diverso

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in campionato dopo grandi alti e bassi c’è la possibilità di chiudere bene

il sogno Champions continua.... Il crollo della Roma autorizza a sperare. E la Lazio ha un calendario difficile di

Mario PaSSaretti

L'alternanza di risultati non ha colpito solo il Napoli,ma anche i giallorossi di Garcia e ad approfittarne è l'altra squadra romana,la Lazio,che ha agganciato il secondo posto complici alcuni risultati deludenti sia in casa che fuori da parte della Roma e del Napoli.Mancano solo sette partite alla fine e quando sembrava che tutto fosse deciso,cioè Juve campione d'Italia,Roma e Napoli fino alla fine a contendersi secondo e terzo posto,ecco spuntare la Lazio che con una lunga striscia di risultati positivi scavalca tutti e dopo aver preso le distanze dagli azzurri diventati quarti,agguanta la Roma al secondo posto rendendo questo finale molto avvincente.D'ora in avan-

ti saranno tutte finali con tutte e tre ad avere delle partite non facili e su tutte spiccano il derby romano alla trentesettesima e all'ultima giornata lo scontro forse decisivo al San Paolo tra Napoli e Lazio.E si perchè gli azzurri che sembravano spacciati potrebbero rientrare in piena corsa per il secondo posto.Fuori dalla Coppa Italia proprio a spese della Lazio,rimane come unico obiettivo l'Europa League che potrebbe automaticamente aprire le porte per la Champions rilanciando fortemente una stagione altalenante ma che sembra consegnarci nel momento forse decisivo un Napoli determinato e cinico nella conquista del trofeo e di conseguenza della qualificazione diretta,salvando dall'anonimato il finale di stagione


IL sORtEggIO

l’insidia dietro l’angolo L’avversario che tutti la notte scorsa, saputi gli esiti degli altri quarti di finale, avevamo sognato, al tempo stesso l’avversario peggiore per il Napoli. Assurdo? Si, ma nulla è normale nel Napoli di quest’anno, capace di andare a maramaldeggiare in casa della seconda forza della Bundesliga, ma anche di perdere al San Paolo col Chievo Verona. Il Dnpro è quindi al tempo stesso l’avversario più abbordabile e quello più difficile. Il perché è presto spiegato. Il Siviglia è di un’altra pasta. Squadra di grande esperienza internazionale, ha vinto l’Europa League lo scorso anno. Terribilmente ostica soprattutto da sfidare in casa sua, al Ramón Sánchez Pizjuán. Molto meglio giocarci contro, eventualmente, in gara secca, in campo neutro.

La Fiorentina la conosciamo perfettamente. Dal punto di vista tattico è l’avversario ideale per gli azzurri che non a caso l’hanno battuta in 4 delle 5 occasioni in cui l’ha incontrata sotto la guida di Benitez: perdendo per altro in una gara assurda, al San Paolo, gara dominata dal Napoli nonostante tutta la partita giocata con l’uomo in meno. Ma la Fiorentina è imprevedibile, ed anche in questo caso molto meglio incontrarla, eventualmente, in finale, in gara secca. Quando ai viola, come in occasione della finale di Coppa Italia dello scorso maggio, tremarono le gambe per la prima mezz’ora. Il Dnpro da questo puto di vista è decisamente meglio. Quest’anno ha già incontrato l’Inter nei gironi di qualificazione, perdendo entrambe le partite. Pensare

che possa creare tanti problemi al Napoli è difficile. Sulla carta il Napoli ha pescato la squadra più debole del lotto. A differenza dello scorso sorteggio quando pizzicò la squadra più forte, stavolta è andata di lusso. Ma questo potrebbe essere un problema. Fosse una squadra normale quella degli azzurri potremmo anche stare tranquilli. Purtroppo non è così. Perché tante volte in passato propri in occasione delle partite sulla carta più semplici è andato in confusione totale. Certo, adesso parlano di una semifinale europea, si da per scontato che tutti gli avversari possano essere di grande valore, quindi la concentrazione massima dovrebbe essere garantita. Ma il pericolo esiste. A Napoli si pensa troppo già alla finale di Varsavia. E’ presto.

UN NApOLI RItROvAtO, UN NApOLI vINCENtE…

di FraNCeSCo baSile-

Le ultime sono state settimane difficili per la compagine azzurra. Non si è mai parlato di vera e propria crisi, ma la mediocrità dei risultati e delle prestazioni della squadra non lasciava alcun dubbio: era necessaria una scossa per non buttare al vento una stagione, che, molto probabilmente, con

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qualche sacrificio in più, avrebbe potuto regalare “soddisfazioni tricolori” ai tifosi napoletani. Sono passati alcuni giorni dalla sconfitta con la Roma all’Olimpico, e dall’eliminazione casalinga in coppa Italia con la Lazio. In quell’occasione, il patron azzurro, Aurelio De Laurentiis, ha annunciato il tanto discusso ritiro per i calciatori, rei di non aver affrontato, le precedenti partite, con la concentrazione e la determinazione necessarie. In effetti, con il Verona, l’Atalanta, la Roma, la stessa Lazio in casa, si è forse visto il Napoli più brutto dell’era Benitez. Assenza di gioco, di caparbietà, svogliatezza, mancanza di identità: questi gli aggettivi da attribuire al Napoli pre-ri-

tiro. Questa settimana il presidente, dopo le tre vittorie di fila in campionato ed Europa League, ha annunciato di aver interrotto la clausura forzata. E quella clausura è proprio servita a far ritrovare il Napoli, a farlo rinascere e a farlo crescere mentalmente. La squadra è più compatta, ha maggiore consapevolezza delle proprie capacità; maggior fraseggio, reparti più stretti e uniti nella fase difensiva, convinzione di poter agguantare un traguardo importante. E’ quanto gli azzurri hanno mostrato nelle ultime partite. Per quanto se ne possa dire, il ritiro è stato importante. Almeno ha tenuto i giocatori lontani da quei continui rumors che, vuoi o non vuoi,

finiscono con il destabilizzare l’ambiente. Di certo non si ancora è vinto nulla, ma a questo punto occorre affrontare una partita alla volta con la mentalità vincente, che, tante, troppe volte, è mancata in questa stagione.

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LEttERA AL pREsIDENtE MALAgò

grazie a nome di tifosi per la Vicinanza a “ciro ViVe”

egr. Pres. trovo doveroso a nome di tutti i Club Napoli da me rappresentati, esprimerle sentiti ringraziamenti per l’impeccabile e accorata presentazione della neonata associazione “ Ciro vive “ unitamente a quanti si sono prodigati per la buona riuscita della manifestazione. le riconosco un grande umanità nonché un

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esemplare comportamento prima come uomo e poi come presidente del prestigioso comitato. Mi creda comprendiamo pienamente che scivolare nel banale o nella propaganda poteva essere un reale pericolo, pur impegnando tutto il buon senso di questo mondo, lei ha saputo gestire il tragico episodio che ha visto vittima un nostro ap-

passionato sostenitore, peraltro, nativo di un quartiere tristemente noto alle cronache, senza indugi sostenuto da quella grande “mamma” come tale si è dimostrata la sig.ra antonella leardi . Un episodio efferato si è magicamente trasformato in un messaggio di amore e fratellanza, sentimenti tanto necessari nella nostra sofferta società.

le auguriamo tanti affettuosi auguri per la su attività con la certezza che proseguirà alla grande nell’arduo compito conferitole. a nome dei Club Napoli – associazione italiana Napoli Club Saverio Passaretti P.S. Credo sia superfluo citare la reazione di parte della Curva Sud – romanista che non merita considerazione!

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Con la Fiorentina il N

napoli-fiorentina

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NAPOLI: Andujar, Maggio, Albiol, Koulibaly, Strinic, Gargano, Lopez Silva, Callejon, Gabbiadini (64' Hamsik), Mertens (82' Zuniga), Higuain (75' Insigne). All Benitez FIORENTINA: Neto, Richards, Savic, Basanta, Pasqual, Kurtic, Badelj (70' Pizarro), Borja Valero, Vargas (58' Joaquin), Salah, Ilicic (46' Gomez). All. Vincenzo Montella ARBITRO: Damato di Barletta RETI: 23' D. Mertens, 71' M. Hamsik, 89' J. Callejon

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Napoli rialza la testa

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Il Napoli... sfascia

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WOLFSBURG (4-2-3-1): Benaglio, Vieirinha, Naldo, Knoche, Rodriguez, Guilavogui (25′ st Arnold), Luiz Gustavo, Caligiuri, De Bruyne, Schurrle (18′ st Perisic), Dost (12′ st Bendtner). All.: Hecking. NAPOLI (4-2-3-1): Andujar, Maggio, Albiol, Britos, Ghoulam, Lopez, Inler, Callejon, Hamsik (30′ st Gabbiadini), Mertens (15′ st Insigne), Higuain (40′ st Henrique). All.: Benitez. ARBITRO: Mateu Lahoz (Spagna). RETI: nel pt 14′ Higuain, 23 Hamsik; nel st 18′ Hamsik, 31′ Gabbiadini, 34′ Bendtner.

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a la Volkswagen

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Il Napoli affossa il

cagliari-napoli

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CAGLIARI (4-3-3): Brkic, Balzano, Rossettini, Ceppitelli, Avelar, Dessena, Conti, Ekdal (17′ st Joao Pedro), Farias (17′ st Cossu), Sau (1′ st Longo), Mpoku 5. All.: Zeman. NAPOLI (4-2-3-1): Andujar, Maggio, Albiol, Koulibaly, Strinic, Jorginho, Gargano, Callejon (24′ st Mesto), Hamsik (11′ st Gabbiadini), Insigne, Higuain (16′ st Zapata). All. Benitez. ARBITRO: Valeri di Roma RETI: nel pt 24′ Callejon, 46 autogol Balzano; nel st 14′ Gabbiadini.

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l Cagliari e Zeman

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Solo una formalitĂ il napoli-wolfsburg

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NAPOLI (4-2-3-1): Andujar, Mesto, Albiol, Britos, Ghoulam, Lopez, Inler, Callejon, Hamsik (14' st Insigne), Mertens (37' st Henrique), Higuain (23' st Zapata). All.: Benitez. WOLFSBURG (4-2-3-1): Benaglio, Trasch (34' st Dost), Naldo, Klose, Rodriguez (21' st Schafer), Guilavogui (30' st Jung), Luiz Gustavo, Caligiuri, Arnold, Perisic, Bendtner. All.: Hecking. ARBITRO: Cakir (Turchia). RETI: nel st 4' Callejon, 20' Mertens, 26' Klose, 28' Perisic.

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ritorno coi tedeschi

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gli azzurri vincono per la prima volta nella storia in terra tedesca

e’ stato anche il trionfo dei napoletani di germania di

brUNo Marra

Il giorno dopo la vittoria di Wolfsburg ho pensato a Paolo, un mio amico d’infanzia. Lo conosco da oltre trent’anni ed insieme a lui sono cresciuto a pane e pallone, Napoli e passione, con quel sentimento unico e straordinario che ci legava all’azzurro più bello della nostra gioventù. Con Paolo abbiamo vissuto i meravigliosi Anni 80, passando dalla paura della retrocessione alla gloria degli scudetti nell’epoca maradoniana. Abbiamo sofferto, gioito, pianto, notte e giorno a predicare il verbo del Napoli come fosse una religione. Ed insieme abbiamo vinto anche la storica Coppa Uefa del 1989. Proprio in Germania, una terra alla quale lo ha legato un sogno ma anche un destino. Non solo calcistico. Lui non poteva mai sapere che in quel Paese che per noi ha significato trionfo si sarebbe consumato il suo futuro. Perché Paolo anni dopo partì in terra tedesca per cercare lavoro. Lo persi di vista, io preso nelle mie faccende più “adulte”, lui alle prese con una Napoli tanto prodiga e ricca di creatività e sentimento, tanto avara di lavoro e possibilità. Se ne andò Paolo, mi scrisse tanto tempo dopo, dicendo che aveva trovato lavoro in fabbrica in Germania, che lì si era costrui-

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to anche una famiglia. Ed in fondo il fatto che lì il sole ci fosse si e no 3 volte all’anno non era nulla di grave rispetto al suo sollievo per aver trovato una boccata d’aria sia pur in terra straniera. La storia di Paolo è quella di tanti napoletani che hanno cercato esilio nel “Regno teutonico” una sorta di traslazione temporale di quelli che un tempo erano i bastimenti che partivano per terre assai lontane, con annesse lacrime napulitane di speranze americane. Oggi la Germania identifica per noi la vecchia “bruccolin”, traduzione in slang di quella “Brooklin” che fu una specia di seconda patria

partenopea. Migliaia di napoletani sono l’humus delle fiorenti industrie, una vera e propria forza lavoro per l’economia tedesca. Ed è a loro che il nostro pensiero è andato quando i Guerrieri azzurri hanno sbancato Wolfsburg, quando i leoni azzurri hanno sbranato i lupi della Volkswagen Arena. Una vittora che se a noi ha regalato grandissima gioia, per i nostri napoletani di Germania è stato un vero riscatto sociale, un moto di orgoglio che sfugge alla retorica ma che diventa linfa vitale per proseguire a testa alta in landa straniera. Il Napoli che ha vinto per la prima volta nella sua sto-

ria nel feudo dei nostri “emigranti” ha segnato un vero e proprio inizio di un’epoca. I nostri fratelli di sangue che fino a l’altro giorno erano apostrofati in maniera irridente “pizza e maccaroni” oggi si chiamano tutti Hamsik e Higuain, e possono girare con la maglia azzurra del nuovo battesimo. E proprio dopo quel trionfo schiacciante nell’Arena di Wolfsburg, Paolo mi ha scritto la sua gioia: “E’ stato fantastico, tu non puoi capire la gioia che abbiamo provato a vincere in Germania”. E adesso amico mio, dopo 26 anni, come la prima volta andiamoci a prendere l’Europa e la Coppa…

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