Difendi la salute - Fondamentale speciale Arance della Salute

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Giulia Arena, testimonial AIRC

SPECIALE ARANCE DELLA SALUTE

DIFENDILASALUTE Dai forza alla ricerca


DA 55 ANNI LA FONDAZIONE SI IMPEGNA A: Finanziare progetti di ricerca svolti presso laboratori universitari, ospedali e istituti scientifici Perfezionare la preparazione di giovani ricercatori attraverso borse di studio e progetti speciali Sensibilizzare e informare l’opinione pubblica sui progressi compiuti dalla ricerca oncologica

SOMMARIO

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Un’attività incessante e concreta che è possibile solo grazie a milioni di sostenitori e migliaia di volontari che danno ai nostri ricercatori la forza e l’entusiasmo per continuare la battaglia contro il cancro. Tantissime persone che ogni giorno, in modo diverso ma ugualmente indispensabile, hanno scelto di dire “Contro il cancro, io ci sono”. Persone come te.

I NUMERI DI AIRC

L’attività fisica aiuta a prevenire il cancro

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1965 Oltre

sostenitori

12

Oltre

1,4 miliardi

di euro destinati in 50 anni a progetti di ricerca

4,5 milioni

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Gli effetti del fumo sulla salute

Le regole per un’alimentazione sana ed equilibrata

anno di fondazione

5.000

ricercatori al lavoro

“Per me, le arance sono di famiglia.” Intervista a Giulia Arena

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Le ricette della salute

Oltre

53 milioni

di euro destinati in 50 anni a borse di formazione per giovani ricercatori

Le Arance della Salute

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“PER ME, LE ARANCE SONO DI FAMIGLIA.” Intervista a Giulia Arena

Giulia Arena risponde alla nostra telefonata in una pausa del set di “Il paradiso delle signore”, mentre sta facendo un giro in bicicletta per muoversi un po’ all’aria aperta. Voce allegra, pronta al dialogo, è felice del suo ruolo di ambasciatrice di Fondazione AIRC perché fortemente convinta che di cancro bisogna continuare a parlare, sia per spiegare l’importanza della prevenzione sia per sostenere la ricerca. Partiamo dalle arance: con una famiglia di origini siciliane, non mancheranno mai dalla tua tavola! No, non mancano mai anche perché hanno un “significato” particolare! I miei nonni, che vivono in Sicilia, hanno un orto che per buona parte è un aranceto, dove mi portavano da piccola per conoscere queste piante e i loro frutti e capire quando diventavano maturi ed erano pronti da cogliere. Quindi non trascuro mai le arance: sono buone, fanno bene e in un certo senso “sono di famiglia”.

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Qual è la tua filosofia a tavola? Hai qualche messaggio che ti piacerebbe dare? Penso che dovremmo uscire dalla logica secondo cui tutto ciò che fa male ha un buon sapore e ciò che fa bene è cattivo. Un approccio più libero da questo punto di vista secondo me aiuta ad avvicinarsi a una dieta sana ed equilibrata. C’è un alimento a cui riservi un’attenzione particolare? Confesso che è il pesce, un po’ per tradizione familiare e poi perché in cucina è versatile, lo puoi preparare in tanti modi diversi e durante tutto l’anno. Senza dimenticare che è universale, cioè adatto a ogni età. A proposito di esercizio fisico, il primo amore è stato il canottaggio, come mai? È stata una casualità. Sono cresciuta a Messina e dunque qualsiasi sport avesse a che fare con l’acqua era da provare. Mi hanno sempre attirato le attività che mi permettessero di essere a contatto con l’acqua tutto l’anno: posso dire che è il mio elemento, il mare soprattutto. A Milano, dove vivo, e a Roma, dove lavoro, il mare non c’è e allora sono tornata a fare equitazione. Avevo bisogno di trovare un mio angolo di natura dove trascorrere un paio d’ore dedicandole a me stessa: l’equitazione mi dà questa opportunità e così, appena posso, appena il lavoro me lo permette, stacco tutto e monto in sella.

Hai accettato di essere ambasciatrice di Fondazione AIRC perché credi nell’importanza della ricerca contro il cancro… AIRC mi ha coinvolto per la prima volta nel 2017, in un momento in cui avevo da poco conosciuto il tumore, perché in famiglia avevamo avuto un caso e dunque mi ero ritrovata ad affrontare l’enorme incognita che è questa malattia. Mi sono resa conto di quanto sia importante parlarne, di quante persone ne siano colpite e poi di quanto sia fondamentale la ricerca. In un certo senso, Fondazione AIRC e io ci siamo trovate, per me è stata una sorta di “fune di salvataggio”, e ho accettato subito di far parte della “squadra”. AIRC ha tanto da dare e tanto da raccontare, ogni anno che passa ne esco arricchita e sono contenta di contribuire a raggiungere più persone possibile e far sì che la ricerca sia loro sempre più vicina.

Giulia Arena ha 26 anni ed è tra le protagoniste de “Il paradiso delle signore”, fiction in onda su Rai 1, dove interpreta Ludovica. È nata a Pisa ma è di famiglia siciliana e vive a Milano. Miss Italia nel 2013, oltre che attrice è modella e conduttrice televisiva.

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L’ATTIVITÀ FISICA AIUTA A PREVENIRE IL CANCRO Parola d’ordine: raddoppiare. Che siate sportivi o che non lo siate, è arrivato il momento di porvi nuovi obiettivi. Già da qualche anno i ricercatori hanno dimostrato l’importanza dell’attività fisica nella prevenzione dei tumori, ma oggi, alla luce delle ultime evidenze scientifiche, il ruolo del movimento diviene ancora più rilevante. L’esercizio fisico, infatti, è un grande alleato contro il cancro perché stimola e sostiene il sistema immunitario e tutti i meccanismi con cui il nostro organismo evita che si sviluppino tumori.

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Le ultime raccomandazioni dell’American Cancer Society non solo suggeriscono di raddoppiare il tempo da dedicare all’esercizio fisico rispetto a quanto finora consigliato per proteggere la salute, ma anche di fare più attenzione alla propria alimentazione: mangiare sano, moderare il consumo di bevande alcoliche, mantenere il giusto peso corporeo e, appunto, fare regolarmente attività fisica, può ridurre del 30 per cento – quindi di quasi un terzo – il rischio di ammalarsi di tumore.

MUOVITI DI PIÙ Chi pratica sport per passione probabilmente non avrà molti problemi ad aumentare la durata delle sedute di allenamento, portandola dai 75 minuti settimanali di attività intensa, ritenuti indispensabili, a 150 minuti. Per attività intensa si intende praticare sport come corsa, ciclismo, nuoto, aerobica, arti marziali, calcio, pallacanestro, sci di fondo o tennis. La difficoltà semmai potrebbe essere ritagliarsi ulteriori spazi in giornate che ci vedono già molto impegnati tra famiglia e lavoro. L’obiettivo può essere invece più complicato da centrare per chi non è abituato a fare sport e deve trovare, oltre al tempo, anche un po’ di stimoli. Le linee guida dell’American Cancer Society consigliano di raggiungere i 300 minuti di attività moderata alla settimana: si tratta di tre quarti d’ora al giorno (7 giorni su 7) oppure

un’ora per 5 giorni alla settimana. L’esercizio più semplice e alla portata di tutti è camminare di buon passo. In alternativa si può ballare (valgono anche valzer, tango e simili), pedalare, pattinare, fare yoga, giocare a golf ma anche andare a cavallo o in canoa. Meglio ancora, per non annoiarsi, alternare le diverse attività e, suggeriamo noi, praticarle in compagnia. E visto che la prevenzione inizia fin da piccoli, un occhio di riguardo per bambini e adolescenti: dovrebbero svolgere almeno un’ora di attività fisica moderata o intensa al giorno. Il consiglio? Scegliete il tipo di attività che vi piace di più: a oggi non ci sono dati che indichino se uno sport abbia un effetto benefico maggiore rispetto a un altro, mentre è chiaro che chi fa esercizio fisico con regolarità ha il 7 per cento in meno di rischio di sviluppare un cancro, in particolare per quanto riguarda i tumori di colon, seno, endometrio, vescica, esofago e stomaco.

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L’ideale sarebbe mantenere il peso nella norma per l’intera vita, ma non tutti ci riescono. Se siete tra questi ultimi non perdetevi d’animo e, con l’aiuto del medico, iniziate a seguire una dieta dimagrante, perché anche una minima perdita di chili di troppo può avere grandi effetti in termini di prevenzione del cancro e miglioramento della salute.

METTI IN TAVOLA I CIBI PIÙ SALUTARI

OCCHIO ALLA BILANCIA L’esercizio fisico è anche un grande alleato per il controllo del peso: l’obesità ormai è considerata un fattore di rischio molto importante per lo sviluppo di un tumore. L’ultimo rapporto pubblicato da AIRTUM e AIOM, I numeri del cancro in Italia 2020, stima in quasi 7.000 all’anno il numero di morti evitabili per tumori attribuibili a eccesso di peso. In Europa questo fattore di rischio è ritenuto responsabile del 9 per cento circa dei tumori femminili e in particolare di quello al seno

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nelle donne in post-menopausa. Ma l’eccesso di peso è coinvolto anche nello sviluppo di altre neoplasie, tra cui quelle di colonretto, rene, esofago, pancreas, endometrio, fegato e mieloma multiplo. Ma che legame hanno i tumori con i chili di troppo? È soprattutto il grasso addominale, quello che si deposita intorno agli organi interni, a essere “pericoloso”, perché influenza la produzione di ormoni e di fattori infiammatori, i quali sono a loro volta responsabili di quelle particolari condizioni che possono portare alla trasformazione delle cellule normali in cellule cancerose.

Spesso c’è confusione rispetto a cosa sia una dieta varia ed equilibrata. Il documento dell’American Cancer Society dà una serie di indicazioni semplici che possono orientarci, qui riassunte, e meglio descritte nell’articolo dedicato all’argomento nelle pagine successive. In primo luogo la tavola deve essere il trionfo degli alimenti di origine vegetale ricchi di vitamine, sali minerali e fibre: quindi verdure di tutti i tipi e di tutti i colori, cereali integrali, frutta intera, legumi, frutta secca e semi; per quanto riguarda le proteine, le fonti considerate più sane sono i legumi, il pesce e la carne bianca come quella di pollo o tacchino, mentre dovremmo essere più parchi nel consumo di carni rosse o lavorate come salsicce e salumi (di cui è stato evidenziato il ruolo nell’aumentare il rischio di sviluppare un tumore); infine, per quanto riguarda i grassi, la scelta dovrebbe

ricadere sui monoinsaturi – noi italiani possiamo in particolare far ricorso all’olio extravergine d’oliva – e polinsaturi, come pesce e frutta secca.

COSA È MEGLIO EVITARE Innanzitutto non andrebbero bevuti alcolici, perché l’abuso di queste bevande è il terzo più importante fattore di rischio prevenibile per il cancro dopo il fumo e l’obesità. Chi non vuole rinunciarci del tutto, se donna non deve bere più di un drink al giorno, se uomo può arrivare a due. Meglio il vino o la birra? Nessuno dei due! Perché non è importante “cosa” si beve ma “quanto” alcol si ingerisce, per cui è bene tenere presente che un drink corrisponde a un bicchiere piccolo di vino, a una lattina di birra da 33 cl o a un bicchierino di superalcolico (40 ml circa). Il consumo di alcol è legato in particolare allo sviluppo di cancro alla gola, alla faringe, alla laringe, all’esofago, al fegato, al colon-retto e al seno. Altri alimenti che andrebbero evitati o limitati – oltre alle già citate carni rosse e lavorate – sono le bevande zuccherate e i cibi molto lavorati, ovvero quelli che contengono diversi ingredienti aggiunti come zucchero, sale e grassi (alimenti che, peraltro, sono spesso di scarsa qualità).

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GLI EFFETTI DEL FUMO SULLA SALUTE

PROTEGGERE I BAMBINI DAL FUMO “DI TERZA MANO” Fumare una sigaretta in casa mentre i bambini non ci sono e poi arieggiare li tiene al riparo dal fumo passivo? No, perché facendo così li esponiamo al fumo “di terza mano”, che comporta gli stessi rischi del fumo passivo. Ma di cosa si tratta esattamente? Un luogo dove si fuma ha un odore inconfondibile, che impregna anche gli abiti del fumatore: la causa sono i prodotti della combustione delle sigarette che permangono a lungo nell’ambiente

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e si appiccicano a tendaggi, mobili, divani, ma anche a vestiti e capelli. Così se il bambino si intrufolerà sotto la tenda o farà le capriole sul divano o ci abbraccerà strofinando il viso sulla nostra spalla, verrà a contatto diretto con questi sottoprodotti del fumo o, peggio, ne ingerirà le pericolose molecole. Sono oltre 7.000 le sostanze chimiche rilasciate dalle sigarette tra cui almeno 69 cancerogene: chi fuma inala la maggioranza di tali sostanze, ma una parte non piccola resta addosso. E non crediate che fumare sul balcone sul balcone sia una soluzione: rientrare in casa e prendere in braccio il proprio figlio lo espone comunque al fumo di terza mano.

CHI FUMA DANNEGGIA ANCHE GLI ALTRI Quanto è dannoso il fumo passivo? È stato calcolato che, per ogni 52 persone che fumano da 24 anni, ne muore una che non ha mai fumato ma ha respirato il fumo “di altri”. L’OMS stima che su 8 milioni di decessi provocati dal tabacco nel mondo ogni anno, quasi 900.000 siano dovuti proprio al fumo passivo, che può causare, oltre al tumore del polmone, anche malattie cardiache, asma e altri disturbi.

I figli di fumatori hanno un maggior rischio di diventare asmatici e di soffrire di otite media. Il fumo in gravidanza inoltre è la principale causa di morte improvvisa del lattante (conosciuta anche come SIDS) ma è anche responsabile di altri effetti, come un basso peso alla nascita. Secondo i dati raccolti dall’Istituto superiore di sanità, l’esposizione al fumo passivo nelle case italiane è ancora rilevante: 16 persone su 100 dichiarano che nella propria abitazione è ammesso fumare e nell’11 per cento dei casi sono presenti in casa anche bambini e ragazzi che hanno meno di 15 anni.

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SMETTERE SI PUÒ Più si fuma più si è a rischio, e non esiste una soglia al di sotto della quale le sigarette sono innocue: niente false illusioni sul fatto che quattro sigarette al giorno non rappresentino un pericolo. Smettere non è facile, ma si può, ed è importante essere fiduciosi di poterci riuscire e motivati a farlo; un valido aiuto può venire dai centri antifumo (tutte le informazioni in merito sono disponibili sul sito dell’Istituto superiore di sanità).

FUMO E CANCRO, UN LEGAME MOLTO STRETTO Il fumo è il principale fattore di rischio per sviluppare il cancro: è collegato all’insorgenza di un terzo del totale dei tumori diagnosticati. Oltre che di quella del polmone (che è la prima causa di morte per cancro in Italia, con circa 34.000 decessi ogni anno), il fumo può essere responsabile di ben 17 altri tipi di neoplasie, tra cui quelle di bocca, laringe, esofago,

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rene, pancreas, prostata, seno e alcune leucemie.

Una volta smesso di fumare, alcuni benefici si vedono praticamente subito, altri nel corso del tempo: entro 20 minuti la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa si riducono e nel giro di 12 ore il livello di monossido di carbonio nel sangue torna a livelli normali.

Nell’arco di 12 settimane la circolazione del sangue migliora così come le funzioni polmonari, il viso appare più disteso e più roseo, mentre si riducono le occhiaie e le borse palpebrali. Entro 1-9 mesi diminuiscono la tosse e la sensazione di respiro corto. A distanza di un anno da quando si è spenta l’ultima sigaretta, il rischio di incorrere in un infarto si dimezza ed entro 15 anni torna uguale a quello di un non fumatore. Sono necessari 10-15 anni anche perché il rischio di ammalarsi di cancro al polmone si abbassi agli stessi livelli di chi non ha mai fumato, ma smettere è sempre e comunque vantaggioso a qualsiasi età, perché si riduce del 30-40 per cento il rischio di morire per cancro del polmone e per tutte le altre cause.

Inoltre il tabacco è causa certa o probabile anche di diverse altre malattie, tra cui la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), le cardiopatie e le vasculopatie. Guardando a questi rischi per la salute e al futuro, preoccupa l’abitudine al fumo nei più giovani: la prima sigaretta viene spesso accesa tra i 10 e i 13 anni e oltre la metà dei fumatori tra i 15 e i 24 anni ne fuma già più di 10 al giorno.

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LE REGOLE PER UN’ALIMENTAZIONE SANA ED EQUILIBRATA

L’UNIONE FA LA FORZA Mai come nel caso degli alimenti “l’unione fa la forza”. Non esistono cibi miracolosi capaci da soli di aiutare a bruciare i grassi accumulati nell’organismo, ridurre il colesterolo o contrastare il cancro, ma ogni prodotto ha le sue caratteristiche nutrizionali specifiche: imparando a conoscerle possiamo soddisfare il palato e proteggere la salute. Il consiglio è di organizzare il menù di settimana in settimana, perché così diventa più facile essere sicuri di seguire una dieta equilibrata: più è vario ciò che portiamo in tavola, più si può essere certi di introdurre tutti i nutrienti necessari al nostro benessere.

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I CEREALI REGNANO SULLA TAVOLA

FRUTTA E VERDURA, LE PIÙ VERSATILI

In un’alimentazione varia ed equilibrata, circa il 50 per cento delle calorie giornaliere dovrebbe derivare dai carboidrati e quindi principalmente dai cereali. Di questi, almeno la metà dovrebbero essere integrali, perché le fibre che questi alimenti contengono riducono il rischio di ammalarsi di cancro del colon-retto (la seconda neoplasia più frequente), saziano e aiutano a tenere sotto controllo calorie e peso. Noi italiani “pastasciuttai” storciamo il naso davanti a queste indicazioni, ma nessuno vuole bandire dalla tavola i bianchi spaghetti al pomodoro o le tagliatelle al ragù! Bisogna solo evitare di mangiarli tutti i giorni e allo stesso tempo essere aperti alle novità. Provate a introdurre tre volte a settimana la pasta integrale condita con un sugo a base di verdure, e riscoprite i cereali come orzo, farro e avena nella versione in chicco.

Crude, al forno, al vapore, in insalata, come ripieno, nei dolci, a colazione, a merenda, a pranzo e a cena. Avete mai fatto caso a quanto siano versatili frutta e verdura? Per esempio pomodorini, carote e finocchi possono diventare un ottimo snack, mentre un’arancia o una pera tagliate a piccoli pezzi possono rendere più gustosa un’insalata. L’importante è arrivare almeno alle cinque porzioni al giorno (ma se sono di più è meglio!), tre di verdura e due di frutta. Per darvi un’idea, una porzione di verdura corrisponde a circa una tazza piena, una porzione di frutta a una mela di medie dimensioni. Portatene in tavola di colori diversi affidandovi a quelle di stagione: oltre alle fibre, contengono nutrienti importanti per il nostro organismo, come sali minerali, vitamine e molecole bioattive (note anche come antiossidanti) tra cui il licopene, la luteina e le antocianine, che aiutano

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a mantenersi in salute. Inoltre, a parità di volume e di quantità, apportano meno calorie rispetto ad altri cibi, favoriscono il senso di sazietà e quindi possono aiutarci nel controllare il peso, a patto che non siano troppo condite. Infine, due parole su noci, mandorle, nocciole e il resto della frutta secca. Sono alimenti ricchi di grassi salutari e altre sostanze benefiche, come acido folico e diversi minerali, ma sono molto calorici, per cui l’ideale è consumarne circa 30 grammi al giorno (7-8 noci sgusciate o 10-15 mandorle o nocciole), senza esagerare.

DI ORIGINE VEGETALE O ANIMALE, SONO SEMPRE PROTEINE Meglio le fonti di proteine vegetali o animali? L’importante è variare, perché hanno caratteristiche diverse, indispensabili a mantenerci in salute. Negli ultimi decenni il consumo di carne e formaggi è via via cresciuto sostituendosi a quello di fagioli, piselli, lenticchie, fave o ceci. È invece importante portare più spesso i legumi in tavola, minimo tre volte a settimana, alternandoli alle altre

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fonti proteiche, ovvero formaggi, uova, pesce e carne bianca. Non occorre evitare del tutto carne rossa, salsicce e salumi, ma è bene consumarli con moderazione, non tutti i giorni, perché un apporto eccessivo di questi alimenti aumenta la probabilità di sviluppare un tumore: è consigliato mangiarne al massimo tre porzioni a settimana, che corrispondono in totale a circa 350-500 grammi.

Le Ricette della Salute In occasione delle ARANCE DELLA SALUTE 2021, vi invitiamo a sperimentare alcune ricette buone e salutari che contengono questo frutto forniteci dagli eccezionali chef dell’associazione JRE Jeunes Restaurateurs d’Italia. BUON APPETITO!

OCCHIO AD ALCOL, GRASSI, ZUCCHERI E QUANTITÀ In Italia un adulto su due è in sovrappeso o obeso. Non servono altri dati a spiegare che mangiamo troppo! Il consiglio? “Meno è meglio”, con un’attenzione particolare a contenere l’apporto di grassi (tra cui dobbiamo privilegiare l’olio d’oliva), zucchero (specie quello “nascosto” in bevande e dolci) e alcol, che oltre a essere molto calorico è anche un fattore di rischio importante per lo sviluppo dei tumori e dovrebbe dunque essere limitato il più possibile. In definitiva, non ci sono alimenti buoni e altri cattivi: tutto dipende da dosi, varietà e attenzione.

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PINZIMONIO

RISO

di verdurine di stagione cotte al vapore, olio EVO e vinaigrette all’estratto di arance

di semola, arancia e alici

DIFFICOLTÀ

facile

PREPARAZIONE

30 min

COTTURA

10 min

PERSONE

4

DIFFICOLTÀ

facile

PREPARAZIONE

COTTURA

35 min

15 min

INGREDIENTI:

Procedimento:

Procedimento:

INGREDIENTI:

• • • • • • • • • • •

Tagliare le verdure di stagione, quindi topinambur, carote, rape, cipollotti, verza, fagiolini, carciofi, asparagi. Cuocerle in abbondante acqua non salata e raffreddarle in acqua e ghiaccio. Preparare a parte una vinaigrette con l’olio e l’estratto di arance fresche montando fino a emulsione. Dressare le verdure nel piatto in modo armonico e condire con la vinaigrette e poco sale iodato.

Ridurre sul fuoco per ¾ il succo di arancia. Porre le alici in un vassoio e marinarle con l’olio EVO, la buccia di limone e il battuto di erbe aromatiche, poi riporle in frigo fino al momento dell’impiattamento.

• • • • • •

40 gr di fagiolini 40 gr di carote 40 gr di carciofi 40 gr di asparagi 40 gr di cipollotti 40 gr di rape 40 gr di topinambur 40 gr di verza 4 foglie di basilico Estratto di arance fresche 1 cucchiaio di olio extra vergine di oliva • Sale iodato q.b.

Tostare il riso di semola, bagnarlo con il fumetto di pesce e lasciarlo cuocere per circa 12 minuti.

PERSONE

4

240 gr di riso di semola fumetto di pesce q.b. 200 gr di succo di arancia burro q.b. olio extra vergine d’oliva erbe aromatiche (timo, origano, erba cipollina, dragoncello) • 12 alici fresche (deliscate e abbattute in precedenza) • buccia di limone grattugiata

Togliere il riso dal fuoco e mantecarlo con succo di arancia ridotto, burro, poco olio EVO, battuto di erbe aromatiche. Impiattamento: Impiattare il riso di semola disponendo al centro del piatto 6/7 filetti di alici marinate e servire.

Silvio Battistoni Ristorante Hotel Colonne Via Fincarà, 37 - Sacromonte di Varese

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Stefano Di Gennaro Quintessenza Ristorante Via Nigrò, 37 - Trani

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DIFFICOLTÀ

facile

POLPETTE

CAR AMELLA

di merluzzo golose

arancia, rapa, ceci e vermut

PREPARAZIONE

15 min

COTTURA

25 min

PERSONE

4

DIFFICOLTÀ

facile

PREPARAZIONE

COTTURA

15 min

60 min

INGREDIENTI: • 300 gr di baccalà salato • Pan grattato • Farina 00 • 2 uova • Scorza di 1 arancia non trattata da dividere in due parti, una per la maionese, una per la besciamella.

Procedimento:

Procedimento:

INGREDIENTI:

Per la besciamella: scaldare a fuoco basso l’olio, aggiungere a pioggia la farina mescolando rapidamente con una frusta. Appena inizia a imbiondire aggiungere a poco a poco il latte continuando a mescolare con la frusta finché non bolle. Aggiungere la scorza di mezza arancia.

Sbucciare e tagliare sottilmente la rapa e copparla, come se fosse la pasta di un raviolo.

• • • •

Per la besciamella • 200 ml di latte • 25 gr di farina • 20 gr di olio extra vergine di oliva

Per la maionese, con frullatore elettrico a immersione: mettere in sequenza uovo, olio, succo d’arancia e un pizzico di sale in un bicchiere da mixer e frullare tenendo il frullatore saldo e fermo sul fondo. Una volta che la salsa diventa chiara e densa iniziare a sollevare e abbassare lentamente il frullatore fino a ottenere una salsa densa e montata. Aggiungere la scorza di mezza arancia.

Per la maionese all’arancia • 1 uovo grande a temperatura ambiente • 20 gr di spremuta d’arancia • 220 gr di olio extravergine d’oliva • Sale q.b.

Per le polpette: dissalare il baccalà e ricavarne dei tranci. Cuocere il pesce in forno statico a 150° per 15 minuti. Schiacciare con la forchetta il baccalà e unirlo alla besciamella. Se l’impasto risulta poco compatto, aggiungere 1 cucchiaio di pan grattato. Realizzare delle polpettine e impanare con farina, poi uovo sbattuto e infine con pan grattato. Cuocerle in forno a 170°. Servire con la maionese all’arancia e insalata a piacere.

Cuocere i ceci in abbondante acqua per circa 60 minuti, fino al completo ammorbidimento. Frullare i ceci cotti e condirli con il succo dell’arancia.

PERSONE

3

1 rapa bianca 200 gr di ceci 1 arancia 15 gr di vermut ridotto

Impiattamento: All’interno della sfoglia di rapa adagiare i ceci frullati. Rifinire con la riduzione di vermut al centro e la raspatura della buccia di arancia.

Chef Federico Pettenuzzo Ristorante La Favellina Via Cavaliere 4/6, Malo

Christian Di Bari Ristorante Due Spade Via Delle Filerine 2/a - Cernusco sul Naviglio

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I COMITATI REGIONALI AIRC

LE ARANCE DELLA SALUTE Una spremuta di arance per fare il pieno di vitamina C, ma non solo: nel succo di questi frutti sono stati individuati ben 250 composti solubili tra cui anche vitamine del gruppo B e la A; minerali come potassio, sodio, magnesio, calcio e fosforo; carboidrati quali saccarosio, fruttosio e glucosio; acidi organici e in particolare l’acido citrico; molecole bioattive (antiossidanti) come i flavonoidi, tra cui ricordiamo le antocianine presenti in quantità nelle arance rosse. Un bagaglio di sostanze nutritive che diventa ancora più ricco quando l’arancia la mangiamo intera, a spicchi e con la parte spugnosa bianca che si trova sotto la buccia e che è ricca in fibre. Dal momento in cui inizia la loro stagione, non dovrebbero mai mancare sulla nostra tavola e dunque rientrare nella dieta

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sana, varia ed equilibrata che allontana il rischio di sviluppare diverse malattie, tra cui i tumori. Indicativamente un’arancia di media grandezza copre gran parte del fabbisogno quotidiano di vitamina C di un adulto, mentre negli anziani potrebbe servirne un po’ di più perché con il passare degli anni l’assorbimento intestinale di vitamina C può ridursi. Ricordiamo che questa vitamina gioca un ruolo anche per la salute della pelle perché è coinvolta nella sintesi del collagene e nella riparazione dei tessuti. Infine le arance rappresentano un’ottima merenda, adatta anche agli sportivi quando terminano l’allenamento grazie al contenuto in acqua, carboidrati e sali minerali che le rendono un reintegratore idrosalino a tutti gli effetti.

Abruzzo – Molise Viale Regina Elena, 126 65123 Pescara Tel. 085 35215 com.abruzzo.molise@airc.it

Lazio Viale Regina Elena, 291 00161 Roma Tel. 06 4463365 com.lazio@airc.it

Puglia Piazza Umberto I, 49 70121 Bari Tel. 080 5218702 com.puglia@airc.it

Basilicata c/o Azienda Calia Italia Contrada Serritello la Valle 75100 Matera Tel. 0835 303751 com.basilicata@airc.it

Liguria Via Caffaro, 1 16124 Genova Tel. 010 2770588 com.liguria@airc.it

Sardegna Via De Magistris, 8 09123 Cagliari tel. 070 664172 com.sardegna@airc.it

Lombardia Viale Isonzo, 25 20135 Milano Tel. 02 77971 com.lombardia@airc.it

Sicilia Via Libertà, 171 90143 Palermo Tel. 091 6110340 com.sicilia@airc.it

Marche c/o Edificio Scienze 3 dell’Università Politecnica delle Marche Via Brecce Bianche 60131 Ancona Tel. 071 2804130 com.marche@airc.it

Toscana Viale Gramsci, 19 50121 Firenze Tel. 055 217098 com.toscana@airc.it

Calabria Viale degli Alimena, 3 87100 Cosenza Tel. 0984 413697 com.calabria@airc.it Campania Via dei Mille, 40 80121 Napoli Tel. 081 403231 com.campania@airc.it Emilia Romagna Via delle Lame, 46/E 40122 Bologna Tel. 051 244515 com.emilia.romagna@airc.it Friuli-Venezia Giulia Via del Coroneo, 5 34133 Trieste Tel. 040 365663 com.friuli.vg@airc.it

Piemonte – Valle d’Aosta c/o Istituto per la ricerca e la cura del cancro Strada Provinciale 142, km 3,95 10060 Candiolo (To) Tel. 011 9933353 com.piemonte.va@airc.it

Umbria Via Brufani, 1 06124 Perugia Tel. 075 5838132 com.umbria@airc.it Veneto – Trentino-Alto Adige Via Gaetano Trezza, 30 37129 Verona Tel. 045 8250234 com.veneto@airc.it

Editore: Fondazione AIRC Sede: Viale Isonzo 25, 20135 Milano, Tel. 02 77971, www.airc.it – Numero Verde 800.350.350 Coordinamento redazionale: Anna Franzetti, Simone Del Vecchio (redazione@airc.it) Testi: Michela Vuga Progetto grafico e impaginazione: Casati GraphicStudio Fotografie: Gettyimages, Alberto Gottardo Stampa: Elcograf, dicembre 2020

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Con le nuove linee ‘Natura’ e ‘Momenti d’Oro’ ogni tua ricorrenza diventa un momento speciale, come il tuo sostegno alla ricerca. Testimonia il tuo impegno a favore dei ricercatori con le Idee Solidali AIRC e rendi ogni tuo momento la cosa più bella da ricordare. Vai su shop.airc.it o chiama 02 901.692.90 per scoprire tutte le nostre proposte.


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