Alla luce del sole.

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IL PUNTO di AIRC sulla PREVENZIONE

ALLA LUCE DEL SOLE

Rischi e benefici dell’esposizione ai raggi solari


Editoriale L’autorevolezza delle fonti è molto importante nella divulgazione di temi scientifici. Per questo riteniamo importante offrire ai nostri sostenitori questa speciale collana, edita da AIRC, che si propone di essere un riferimento su specifici temi di prevenzione e ricerca medica. Il primo di questi compendi è dedicato al ruolo positivo dei raggi solari sul nostro benessere psicofisico e ai potenziali rischi di un’eccessiva e imprudente esposizione al sole. È un argomento che affrontiamo nella consapevolezza che una corretta informazione è il primo passo per combattere il cancro. Federico Caligaris Cappio Direttore Scientifico AIRC


ALLA LUCE DEL SOLE

Rischi e benefici dell’esposizione ai raggi solari

Indice

I benefici del sole

4

I raggi solari

6

Raccomandazioni per una corretta esposizione al sole

7

L’esposizione

8

I rischi del sole

10

Tumori della pelle non melanomatosi

10

Melanoma

11

La diagnosi precoce

12

ABCDE, l’alfabeto della prevenzione

12

La visita specialistica

13

Schede: Verifica le tue informazioni

15

Che fototipo sei?

16

Quanto ne sai sul sole?

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I benefici del sole

Vitamina D Il più noto beneficio del sole è la sua capacità di stimolare la produzione di vitamina D. La vitamina D è sintetizzata nella pelle attraverso una reazione chimica che dipende dall’esposizione ai raggi ultravioletti del sole. Può anche essere assunta con alcuni alimenti, come aringhe, tonno, pesce spada, acciughe, sgombro, salmone e in misura minore uova, burro, formaggi grassi e fegato. È inoltre disponibile sotto forma di supplementi, che vengono prescritti ai bambini piccoli, agli anziani e a chiunque si trovi in carenza di questa sostanza indispensabile

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Il Punto - I benefici del sole

per il benessere dell’organismo. La vitamina D svolge un ruolo importante nel metabolismo di calcio e fosforo rinforzando le ossa e i denti, tanto che una sua carenza nell’infanzia provoca il rachitismo e nell’adulto una condizione ossea detta osteomalacia. Bassi livelli di vitamina D nell’adulto sono stati associati anche a molte altre malattie (diabete, malattie cardiovascolari, patologie autoimmuni), ma il rapporto di causa ed effetto nella maggior parte di questi casi deve essere ancora accertato. Nel caso del cancro è stato ipotizzato un ruolo protettivo

della vitamina D contro alcuni tumori, in base a dati epidemiologici e osservazioni di laboratorio, ma non è ancora chiaro se ci sia realmente un nesso di causa ed effetto. I rischi di un’esposizione eccessiva al sole non sono quindi controbilanciati dal beneficio derivante dalla produzione di vitamina D nella pelle, per la quale, soprattutto nella bella stagione, basta in genere trascorrere poco tempo all’aria aperta. Se questo non fosse sufficiente, un medico può consigliare un supplemento, senza però esagerare: in eccesso la vitamina D è tossica.


Il sole: tanti raggi, tanti effetti Il sole è una insostituibile fonte di vita: i suoi raggi forniscono alla Terra calore e luce, e sono responsabili dell’attivazione del processo della fotosintesi clorofilliana con cui le

piante producono energia e sostanze nutrienti. L’esposizione alla luce solare negli esseri umani stimola la produzione di vitamina D, un ormone con molteplici proprietà in

vari organi e tessuti, e il cui apporto con la dieta è talvolta insufficiente. È stato inoltre dimostrato che l’esposizione ai raggi solari ha anche un effetto benefico sull’umore.

Il Punto - I benefici del sole

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I raggi solari

Il sole è una fonte di radiazioni con diversa lunghezza d’onda (comprese tra 290 e 2.500-3.000 nm). Esclusi gli UV-C (ultravioletti di tipo C) schermati dallo strato d’ozono e la fascia della luce visibile, i raggi che determinano degli effetti quando interagiscono con la pelle sono gli UV, sia A che B, e gli IR.

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UVA

UVB

IR

Costituiscono il 95% del totale di UV e sono presenti per tutto l’arco della giornata, anche quando non splende il sole, e durante l’anno indipendentemente dalla stagione. Non vengono filtrati dall’atmosfera, passano attraverso le nuvole e schermi fisici come i vetri. Penetrano fino al derma dove possono danneggiare il DNA e indebolire il sistema immunitario della pelle (fotoimmunosoppressione). Per gli UVA è dimostrato un ruolo sia nei processi di invecchiamento cutaneo sia nell’insorgenza di tumori della pelle.

Costituiscono il restante 5% del totale di UV e sono presenti nelle ore centrali della giornata e nella stagione estiva. Molto meno penetranti degli UVA, non passano attraverso i vetri e non oltrepassano lo strato superficiale della pelle, l’epidermide. Seppure meno penetranti, gli UVB sono più potenti dal punto di vista energetico. Da un lato hanno effetti biologici positivi come lo stimolo della sintesi di vitamina D e di melanina, dall’altro sono responsabili di danni cutanei immediati ed evidenti, come l’eritema e la scottatura, e di danni a lungo termine in relazione agli effetti sul DNA e alla possibile cancerogenesi.

Sono responsabili della sensazione di calore che si prova sulla pelle quando ci si espone al sole e fanno dilatare i capillari, favorendo così un maggior afflusso di sangue e un aumento dell’attività delle cellule. Raggiungono lo strato più interno del derma dove inducono la formazione di radicali liberi. È dimostrato che gli IR accelerano l’invecchiamento cutaneo ed è in studio un possibile coinvolgimento anche nella fotocarcinogenesi.

Il Punto - I raggi solari


Raccomandazioni per una corretta esposizione al sole

Sai come proteggere correttamente te e la tua famiglia sotto il sole? Segui i nostri consigli

10

Applicare la crema solare in quantità adeguata e rinnovare frequentemente l’applicazione

Evitare l’esposizione diretta nelle ore centrali

Evitare l’esposizione diretta al sole di neonati e bambini piccoli

Per una protezione ulteriore utilizzare indumenti, cappello e occhiali

Il Punto - Raccomandazioni per una corretta esposizione al sole

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L’esposizione

L’esposizione non dipende solo da quanto a lungo si sta al sole, ma anche da fattori ambientali che modificano notevolmente gli effetti dell’irradiazione. Conoscere questi fattori è fondamentale per proteggersi efficacemente dal sole.

Stagione

Ora del giorno

Latitudine

D’estate occorre proteggersi di più dal sole a causa dell’inclinazione con cui i raggi solari raggiungono la Terra. Ma anche in primavera bisogna stare attenti: quando il desiderio di stare all’aria aperta e i raggi del sole si fanno di giorno in giorno più intensi, si può sottovalutare il rischio di una scottatura.

In qualunque stagione le ore di maggiore intensità sono quelle centrali della giornata (dalle 11.00 alle 15.00), quando il sole è più alto all’orizzonte. L’effetto è massimo d’estate, quando si consiglia di cercare sempre riparo all’ombra, ma anche in pieno inverno si può rischiare un’esposizione eccessiva se ci si trova a basse latitudini, verso i tropici o l’equatore, oppure in alta montagna, dove all’effetto dell’altitudine si può sommare il riflesso della neve.

Procedendo verso i poli, i raggi solari colpiscono in maniera più obliqua la terra, per cui l’irradiazione nelle aree agli estremi Nord e Sud del mondo è meno forte anche d’estate. Viceversa, l’inclinazione dei raggi solari tende a essere inferiore avvicinandosi all’equatore, dove il sole è a picco tutto l’anno. In queste zone bisogna adottare ogni precauzione in qualunque stagione, cercando l’ombra nelle ore centrali del giorno e proteggendosi anche quando il cielo sembra coperto.

Riflesso Un ulteriore fattore che può amplificare gli effetti dell’irradiazione solare è il riflesso prodotto dalle superfici come neve, sabbia, acqua.

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Il Punto - L’esposizione


Altitudine

Condizioni atmosferiche

A mano a mano che si sale in montagna l’atmosfera si fa più rarefatta e il filtro nei confronti dell’irradiazione solare si riduce. Per questo con l’inizio della bella stagione, in primavera e soprattutto in estate, c’è il rischio di forti scottature. Anche in pieno inverno è importante proteggere la pelle quando ci si trova ad alta quota. L’effetto dei raggi ultravioletti sulla pelle rimane anche se non ci si scotta e può manifestarsi a distanza di tempo con un invecchiamento cutaneo precoce o un maggior rischio di tumori della pelle.

Parte dei raggi ultravioletti passa anche attraverso le nuvole, soprattutto quando non sono continue o compatte. Quindi un cielo nuvoloso non basta a evitare i rischi del sole se, per la stagione, l’ora, l’altitudine e la latitudine, l’esposizione è comunque alta. D’altra parte più il cielo è limpido, maggiore è l’esposizione ai raggi UV. Se c’è vento, poi, il rischio aumenta, perché la temperatura si può abbassare traendo in inganno le persone sull’effettiva intensità dell’irradiazione.

Un cielo nuvoloso non basta a evitare i rischi del sole

UV Index Per aiutare le persone a fare scelte informate e prudenti sulla loro esposizione al sole, da alcuni anni le autorità sanitarie forniscono un indice di esposizione ai raggi ultravioletti (UV index) che indica per ogni giorno e città il livello di rischio previsto in relazione alla stagione e alle condizioni atmosferiche.

UV

UV

UV

UV

UV

UV

UV

UV

UV

UV

UV

INDEX

INDEX

INDEX

INDEX

INDEX

INDEX

INDEX

INDEX

INDEX

INDEX

INDEX

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11+ NESSUNA PROTEZIONE RICHIESTA

Si può stare all’aperto senza rischi

PROTEZIONE RICHIESTA

Cercare posti all’ombra nelle ore attorno al mezzogiorno. É preferibile indossare cappello, crema protettiva e maglietta

PROTEZIONE EXTRA

Evitare di stare al sole nelle ore attorno al mezzogiorno. Assicurarsi di trovare posti all’ombra. É d’obbligo indossare cappello, crema protettiva e maglietta

Il Punto - L’esposizione

99


I rischi del sole

Tumori della pelle non melanomatosi I tumori della pelle diversi dal melanoma sono molto frequenti, soprattutto per effetto di una esposizione prolungata e non protetta per anni e anni al sole. Il tumore della pelle più frequente è il carcinoma basocellulare (o basalioma), che costituisce circa l’80% dei tumori della pelle diversi dal melanoma. Si forma a partire dalle cellule basali della cute, cioè nello strato più profondo dell’epidermide. Ha l’aspetto di un piccolo nodulo di aspetto perlaceo o di una chiazza rosa, ma talvolta può essere pigmentato e per questo scambiato per un melanoma.

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Il Punto - I rischi del sole

Il carcinoma spinocellulare (o a cellule squamose) nasce invece dagli strati più superficiali dell’epidermide, cioè dalle cellule spinose (o squamose) che rivestono esternamente la cute. Si presenta come un nodulo o un’area dai margini rialzati e di solito poco definiti, talvolta ulcerato al centro. Rappresenta il 20% circa dei tumori della pelle diversi dal melanoma. Entrambi questi tumori crescono molto lentamente e raramente danno metastasi. In genere si curano in maniera definitiva con l’asportazione chirurgica della lesione.

Il tumore della pelle più frequente è il carcinoma basocellulare

(o basalioma),

che costituisce circa l’80% dei tumori

della pelle diversi dal melanoma


Tumori diagnosticati in Italia nel 2017

14.000 nuovi casi

6.700 casi

7.300 casi

3% MELANOMA

*I numeri del Cancro 2017, AIOM - AIRTUM –Fondazione AIOM

Melanoma Il melanoma ha origine dai melanociti, cioè le cellule dell’epidermide che producono melanina. È il più aggressivo tra i tumori della pelle, ma per fortuna non è il più comune. Rappresenta il 5% di tutti i tumori cutanei e la sua frequenza è in aumento in entrambi i sessi. L’eccessiva esposizione al sole e in particolare le scottature subite da bambini, così come l’uso di lampade e lettini solari, sono i principali fattori di rischio evitabili della malattia. Alcune caratteristiche ereditarie o

individuali aumentano le probabilità di sviluppare un melanoma: pelle, capelli e occhi chiari, presenza di molti nei e lentiggini, altri casi di melanoma in famiglia, condizioni patologiche che abbassano le difese del sistema immunitario (per esempio in caso di chemioterapia o trapianti). Il melanoma si può sviluppare anche in zone non esposte al sole; negli uomini si localizza più spesso al tronco, nelle donne agli arti inferiori. L’asportazione chirurgica della lesione, insieme con una parte di tessuto sano intorno a quello malato,

in genere riesce a curare la malattia se riconosciuta in fase iniziale. In caso di recidive o per eliminare ogni cellula residua dopo l’intervento si ricorre a volte alla radioterapia. Il numero di pazienti che in Italia sopravvivono a questa diagnosi è aumentato nel 2017 di oltre il 40% rispetto al 2010*, grazie alla diagnosi precoce, al miglioramento delle cure ottenuto con la ricerca e con l’introduzione di farmaci a bersaglio molecolare e che agiscono sul sistema immunitario (immunoterapia).*

Il Punto - I rischi del sole

11 11


La diagnosi precoce

ABCDE l’alfabeto della prevenzione Una diagnosi precoce può fare la differenza per la cura di un melanoma. Ecco perché è fondamentale tenere d’occhio tutta la superficie della propria pelle, anche aiutandosi con uno specchio, per verificare

A C E

periodicamente se ci sono nuove formazioni o se nei preesistenti hanno cambiato il loro aspetto. Per ricordare meglio quali caratteristiche di una macchia sulla pelle devono fare scattare un campanello di

asimmetria della macchia colore molto scuro oppure non uniforme, con diverse gradazioni all’interno della stessa macchia

B

allarme, gli esperti hanno messo a punto una semplice regola che si basa sulle prime lettere dell’alfabeto. Se si notano uno o più di questi segnali, è consigliabile rivolgersi al proprio medico per un controllo:

bordi irregolari e frastagliati

D

dimensioni superiori a 6 mm o in aumaento

evoluzione: qualunque cambiamento nell’aspetto di una macchia, per esempio un neo che diventa da liscio a rugoso oppure comincia a bruciare, prudere o sanguinare.

Un’attenta sorveglianza di questi fattori può consentire di individuare un tumore della pelle quando ancora si può curare facilmente.

12 12

Il Punto - La diagnosi precoce


Visita Specialistica Per la diagnosi precoce del melanoma non esistono programmi di screening né in Italia né in altri paesi del mondo: la ragione è che al momento non ci sono prove scientifiche che indichino che controllando periodicamente tutta la popolazione si riduca la mortalità per questa malattia. Per questo gli esperti raccomandano a tutti di tenere controllata a livello individuale la propria pelle, secondo la regola dell’ABCDE, e di rivolgersi al medico in caso di segnali sospetti. Ci sono poi persone a maggior rischio, per le quali è invece opportuno sottoporsi a una visita specialistica con regolarità: gli uomini oltre i 50 anni, gli individui di

entrambi i sessi e qualunque età con pelle chiara, capelli biondi o rossi e occhi azzurri o verdi, con lentiggini o molti nei, che hanno avuto già un melanoma o altri tipi di tumore della pelle oppure riferiscono casi della malattia in famiglia. Alcuni esperti ritengono che sia opportuno effettuare una prima visita intorno ai 18 anni per una mappatura dei nei su cui basarsi per verificare eventuali cambiamenti nel tempo. In genere, durante la visita il medico esamina tutta la superficie corporea con una tecnica, la epiluminescenza, che permette di ingrandire e illuminare la pelle tramite uno strumento detto dermatoscopio,

che consente anche di acquisire le immagini al computer per un successivo studio o confronto. Se osserva lesioni sospette, anche in parti nascoste che potrebbero sfuggire all’autoesame del paziente, il medico può decidere di effettuare una biopsia, cioè prelevare una piccola porzione di tessuto da esaminare in laboratorio, per confermare o escludere la diagnosi. In caso di melanoma, ulteriori indagini specialistiche permettono di definire meglio le caratteristiche del tumore per stabilire la prognosi e il trattamento più adatto.

Il Punto - La diagnosi precoce

13 13


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Il Punto - Schede: verifica le tue informazioni


Schede Verifica le tue informazioni

Il Punto - Schede: verifica le tue informazioni

15 15


Che fototipo sei?

Scopri quale protezione solare è adatta a te

Capelli biondo rossi, carnagione bianco-latte o molto chiara con efelidi e occhi chiari

Capelli biondo dorato sino al castano chiaro. Carnagione chiara e occhi chiari

Capelli scuri e carnagione normale

Capelli scuri e carnagione tendente allo scuro

REAZIONE AL SOLE

REAZIONE AL SOLE

REAZIONE AL SOLE

REAZIONE AL SOLE

REAZIONE AL SOLE

REAZIONE AL SOLE

Molto sensibile, può sviluppare eritemi

Molto sensibile, tende a scottarsi facilmente

Sensibile, a volte si scotta

Moderatamente sensibile, si scotta raramente

Poco sensibile, si scotta molto raramente

Insensibile, non si scotta mai.

PROTEZIONE CONSIGLIATA

PROTEZIONE CONSIGLIATA

PROTEZIONE CONSIGLIATA

PROTEZIONE CONSIGLIATA

PROTEZIONE CONSIGLIATA

PROTEZIONE CONSIGLIATA

50+ Protezione Molto alta

16 16

50

30

Protezione Alta

Il Punto - Che fototipo sei?

25

20 Protezione Media

15

25

20 Protezione Media

15

Capelli scuri e Capelli scuri e carnagione bruna carnagione scura. olivastra. Occhi scuri Occhi scuri

25

20 Protezione Media

15

10

6

Protezione Bassa


Quanto ne sai sul sole? 1

2 ? ? 3

Vero

Anche se si è già abbronzati, bisogna continuare ad utilizzare protettivi solari ed evitare l’esposizione nelle ore centrali della giornata

Vero

Chi ha la pelle scura al sole non rischia

Vero

7

I bambini sono ancora più sensibili alle Vero scottature e hanno bisogno di maggior Falso attenzione nell’esposizione al sole

8

Riducendo la quantità di crema solare Vero applicata si riduce anche il livello di Falso protezione

Falso

Falso

10

?

Le scottature solari sono episodi che non hanno conseguenze sulla salute futura della pelle

9

Vero

Se una crema solare è resistente all’acqua significa che è impermeabile Falso e si può applicare con frequenza minore

Falso 4

50+ 5 D DD D D DD D D

6

Le creme a protezione solare alta e molto alta, permettono comunque di abbronzarsi

La protezione molto alta impedisce la produzione di vitamina D

Vero

10

Per una corretta applicazione della crema solare è necessario prestare attenzione sia a utilizzarne la quantità adeguata sia a rinnovare frequentemente l’applicazione

Falso

Vero

11

Falso 12M

Se il cielo è nuvoloso o si resta Vero all’ombra, è comunque meglio seguire i consigli per una corretta esposizione Falso al sole, utilizzando prodotti protettivi e indossando maglietta, cappello e occhiali

12

La crema solare acquistata l’anno precedente può essere ancora utilizzata

La stessa protezione solare va bene per tutte le zone del corpo

Vero Falso

Vero Falso

Vero Falso

Scopri le risposte corrette a pag.18

Il Punto - Quante ne sai sul sole?

17 17


Leggi le risposte corrette al nostro test (1)Falso!

Le scottature solari comportano danni profondi che possono accumularsi nel tempo, con possibili conseguenze cutanee a lungo termine.

(2)Vero!

La pelle abbronzata non è comunque protetta dai danni silenti dei raggi UV.

(3)Falso!

Anche le persone di pelle scura, che non si arrossano al sole, sono esposte al rischio di danni derivanti dai raggi UV e dovrebbero comunque proteggersi.

(4) Vero!

Il valore di SPF misura esclusivamente la protezione contro l’eritema da UVB e, per quanto molto alto, non può essere totale. Quindi le creme solari a protezione alta o molto alta consentono di abbronzarsi, anche se in modo graduale.

(5)Falso!

Teoricamente esiste questa possibilità, tuttavia è dimostrato che si tratta di una situazione estrema e non comune. Anche una protezione molto alta (fattore di protezione 50+) non è in grado di schermare totalmente i raggi UV e pertanto ostacolare in modo rilevante la sintesi di vitamina D. Il fabbisogno di vitamina D non deve essere pertanto una giustificazione per esposizioni imprudenti al sole, soprattutto per i

18 18

Il Punto - Risposte

con l’asciugamano, la sabbia o l’acqua, diminuiscono l’efficacia della protezione.

bambini.

(6) Vero!

I raggi solari possono attraversare le nuvole e sono riflessi dalle superfici (sabbia, acqua, neve).

(7) Vero!

È dimostrato che frequenti scottature in età infantile mettono a serio rischio la salute della pelle in età adulta, aumentando il rischio di sviluppare tumori cutanei.

(8) Vero!

La quantità minima da applicare dovrebbe corrispondere a quella utilizzata nel test effettuato per determinare l’SPF cioè 2 mg/cm2. Considerando la superficie media del corpo di un adulto si dovrebbero distribuire 30-35 grammi di prodotto, ovvero più o meno la grandezza di una pallina da golf per ciascuna applicazione.

(9) Falso!

Nessun prodotto resiste al all’acqua, va quindi riapplicato.

(10) Vero!

100%

Se si applica una quantità insufficiente, si riduce in misura rilevante la protezione. Ad esempio, se si dimezza, la protezione offerta si può ridurre da due a tre volte. Inoltre è bene applicare il prodotto con frequenza perché il sudore e il contatto

(11) Falso!

Sarebbe consigliabile non utilizzarlo perché la sua efficacia protettiva potrebbe essere diminuita. In genere una crema solare ha un PAO di 12 mesi. Il PAO (Period After Opening) indica per quanti mesi dopo l’apertura il prodotto mantiene le sue caratteristiche di funzionalità e di sicurezza. Se una crema solare è stata acquistata a inizio estate ed è avanzata, è consigliabile consumarla in occasione delle prime e brevi esposizioni dell’anno successivo, cioè circa entro i 12 mesi indicati dal PAO. Se si tratta di una crema solare con protezione alta o molto alta, meglio comunque aprire una confezione nuova. (12) Vero! Poiché il fototipo di una persona è lo stesso in tutto il corpo, in generale lo stesso prodotto è adeguato per ogni zona esposta al sole. Tuttavia alcune parti del corpo non sono abitualmente esposte al sole, sono comunque più delicate e inoltre ricevono i raggi solari in modo più diretto (dorso del piede, decolleté, spalle, naso, orecchie, ecc). Per queste meglio una crema solare con SPF maggiore.



Una giornata di sole val bene la coscienza. Luigi Pirandello

con Nel cuore della ricerca italiana

FONDAZIONE AIRC PER LA RICERCA SUL CANCRO

Viale Isonzo, 25 - 20135 Milano Tel. 027797.1 C/C Postale 307272 - airc.it


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