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Caftano, rossetto e pronta per la cena Dressed for dinner: in a kaftan and a dash of lipstick
Caftano, rossetto e pronta per la cena
Fenomenologia di Sara Cavazza Facchini, direttrice creativa di Genny con un passato da modella e una laurea in sociologia. Una donna “chic” dentro e fuori Dressed for dinner: in a kaftan and a dash of lipstick Sara Cavazza Facchini, creative director at Genny, has a career in modelling and a degree in sociology under her belt. Meet a woman who lives and breathes chic
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Linee ricercate
La donna secondo Genny
Style
Genny’s woman
Una vita trascorsa
nella moda passando dalla carriera di modella, giovanissima, al lavoro nel mondo della comunicazione e, dal 2013, in prima linea come direttrice creativa di un brand che ha fatto la storia della moda italiana. Sara Cavazza Facchini è una donna che ha saputo conciliare carriera e famiglia. Ha bruciato le tappe su tutto, sposata a 23 anni, ha avuto due figli quando ancora non aveva compiuto i 30, parallelamente, è cresciuta professionalmente fino ad assumere l’attuale carica di guida creativa di Genny. “Per me – ha raccontato Sara Cavazza Facchini a Spazio Italia – era normale avere figli così presto. Sono cresciuta in una famiglia tradizionale e ho incontrato mio marito molto giovane. Quando mi ha chiesto di sposarlo è stato naturale dire sì”. Che la moda fosse nel suo Dna lo si è capito subito: quando ancora era alle superiori posa per Oliviero Toscani, ma Sara Cavazza, poi signora Facchini, non era pienamente soddisfatta: “In camera, da ragazzina, avevo il poster di
A lifetime in the
fashion world. Sara Cavazza Facchini started as a very young model and then moved into communications before that crucial step up in 2013 to become the creative director of a brand that shaped the history of Italian fashion. She has managed to successfully juggle a career and a family, marrying at 23 and having two children before she was 30, while still steaming ahead professionally to snaffle her current position as the fashion house Genny’s resident musein-chief. “I grew up in a traditional family, so having children at a relatively young age seemed perfectly natural to me” explains Sara Cavazza Facchini in her interview with Spazio Italia. “I was very young when I met my husband and didn’t really think twice when he asked me to marry him.” Fashion was obviously in young Sara Cavazza’s blood; she was already posing for legendary photographer Oliviero Toscani while she was still at school, but that was always going to be a mere steppingstone for the
Linda Evangelista, ero attratta dalla moda, ma posare non mi gratificava completamente”, ha aggiunto. D’altra parte, nel passato di Sara ci sono segnali chiari che la direzione sarebbe stata quella: “I miei nonni paterni erano nel commercio di stoffe e io, ancora alle elementari, passavo i miei pomeriggi con mia nonna a casa delle sarte. Ne ho un ricordo molto sensoriale, fisico: l’odore delle stoffe, il ritmo delle macchine, era un mondo che mi affascinava”. In effetti, più che gli studi teorici, che sempre sono indispensabili per la cultura (Sara è laureata in sociologia N.d.R) ciò che l’ha preparata di più al momento in cui avrebbe assunto la guida creativa di Genny è stata l’esperienza sul campo: “All’inizio mi sono occupata di product placement – ha raccontato ancora a Spazio Italia - quindi vestivo le attrici per gli eventi speciali o per un film, per esempio. Relazionarmi direttamente con le stylist e con le manager mi ha insegnato molto. Ho potuto assumere soon-to-become Signora Facchini. “I had a poster of Linda Evangelista on my wall as a kid, but I always knew I didn’t want to stop at modelling” explains Sara. Then there was another portent of her future that came from her childhood. “My paternal grandparents were wholesale drapers, and when I was at primary school I would often spend the afternoons with my grandmother in the homes of various dressmakers. I have very vivid sensorial and physical memories of smell of the fabrics and the rhythm of the sewing machines, it was a world that fascinated me.” In fact, what proved most precious in preparing her for her role as creative director at Genny was practical experience in the field, rather than her academic degree in sociology “I started by working in product placement” Sara told Spazio Italia “which also meant dressing actresses for special events or films, for example. Working directly with stylists and managers taught me a lot. I learnt to put myself in women’s shoes, to think things through from their point of view, to understand what they liked, what worked in certain circumstances and what didn’t. It’s contact with the reality, with concrete situations, that teaches you what women want.” Sara had been working at Genny for a number of years in other roles when she was appointed creative director, and eight years down the line she still feels a thrill at managing to achieve the role. “I remember my first day as creative director very clearly. I was working in the same place, but I felt edgy, everything was different. It was really
Stoffe e dintorni
Sara ha iniziato come modella, prima di entrare nel mondo della moda come manager
Fabrics and fashion
Sara started her career as a model, before joining the fashion world as a manager
Successo commerciale
Lo store milanese della maison
Commercial success
Genny’s Milan store
Emozioni digitali
L’influencer virtuale Noonoouri
Digital buzz
Influencer Noonoouri
la prospettiva delle donne, capire cosa le gratifica, cosa funziona in certi contesti e cosa no. Il contatto con la realtà, le situazioni vere, servono a capire le esigenze delle donne”. Era da tempo in azienda, rivestendo altri ruoli, quando è arrivata la nomina ufficiale a direttrice creativa e, ancora otto anni dopo, Sara si emoziona pensando a quel traguardo raggiunto: “Ricordo perfettamente quella mattina, il giorno in cui sono entrata come direttrice creativa. L’ufficio era sempre lo stesso, ma mi sentivo agitata, era tutto diverso. Devo dire è stata un’emozione molto forte. Mentre andavo verso l’azienda, in macchina, sapevo di dover scegliere i tessuti, era ciò che c’era in agenda quel giorno e mi chiedevo: Come farò? Per me praticamente era tutto nuovo. Sapevo che da quel giorno ogni mia parola avrebbe fatto la differenza. Dirigevo il corso”. Il brand Genny rispecchia profondamente il modo di essere di Sara Cavazza Facchini, anche lei, come il marchio, è elegante, sofisticata, profondamente femminile: “Mi riconosco nel Dna storico di Genny. Io amo una donna chic, mi rivedo nella qualità dei tessuti, nelle forme ricercate e sartoriali”. E infatti Sara Cavazza Facchini anche quando è costretta a casa, come è capitato durante il lockdown, non rinuncia a sentirsi impeccabile: “Sono elegante sempre. La sera, quando rientro, metto i miei caftani in seta. Li ho creati l’anno scorso in diversi colori. Amo essere chic e quindi se non si può uscire a cena, faccio la doccia, metto il rossetto e ceno così. I caftani poi sono comodi. Mi gratifica essere chic”. exciting. On my drive into work I knew that I was going to have to choose the fabrics, that was what was on the day’s agenda, and I was wondering: how am I going to do that? It was all new to me. And I knew that from that day on every word I said would make a difference. I was the one in charge.” The Genny brand is deeply in tune with Sara Cavazza Facchini’s own way of being. Just like the brand, she is elegant, sophisticated and very feminine. “I really identify with Genny’s image. I love chic women, I adore the sheer quality of our fabrics, the sophisticated cut of the clothes and the sartorial details.” Such is Sara’s devotion to style that even when she’s working from home, as so many of us were during the lockdown, she wouldn’t dream of being anything other than impeccably groomed. “I always look smart. When I come home in the evenings I change into one of my silk kaftans, which I designed last year in different colours. I love looking smart, so when we can’t go out to dinner I have a shower, put some lipstick on and voilà, I’m dressed for dinner. The kaftans are really comfortable. And I feel fulfilled when I’m chic.”