Airplanes 13 2013

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Euro 2,50

La rivista è disponibile anche in formato sfogliabile sul sito www.airplanesmagazine.it

Periodico di Aeronautica e Spazio iscritto al n° 47/2007 del registro della stampa presso il tribunale di Roma - Editore Associazione IDEAE - via Gianfilippo Usellini, 434 - 00125 Roma - Direttore Responsabile Alessio Piano www.airplanesmagazine.it - cod. fisc. e p. IVA 09339321003 - Finito di stampare nel mese di settembre 2013 presso Arti Grafiche Celori - Terni - Anno 7° - numero 13 - settembre 2013. Fotografie Aeronautica Militare, A. Federico Fioretti, Roberto Resnigo, Gabriele Pisicchio.



Saluto del Sindaco di Castiglione del Lago

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e “Frecce Tricolori” tornano a sorvolare le acque del Trasimeno e questo ci riempie di gioia e orgoglio. Del resto, il nostro territorio occupa un posto d’onore nella storia del volo. Risale al 1918 l’apertura di un campo per aerei terrestri a Castiglione del Lago, poi ampliato, intitolato all’asso umbro Leopoldo Eleuteri e divenuto sede di una delle più importanti “Scuole Caccia” a livello nazionale, facendo registrare un’intensa attività prima della seconda guerra mondiale. E proprio al fine di non disperdere questa prestigiosa storia aeronautica, implementata dall’attività di produzione di aerei della Sai Ambrosini di Passignano, che su questa superficie collaudava le proprie creazioni, la nostra Amministrazione si sta impegnando per realizzare un “Museo del volo”, progetto inserito nell’ambito delle iniziative tese a rivitalizzare l’aeroporto Eleuteri. A conferma dello stretto legame tra questo luogo e l’aviazione, ogni anno Castiglione del Lago viene invasa da appassionati del volo provenienti da tutta Italia e dall’Europa per partecipare al “Meeting di Primavera”, tradizionale raduno di aviazione da diporto e sportiva. Un’esperienza che si sta consolidando da 13 anni e che è tra le manifestazioni di punta del nostro territorio. Per tutte queste ragioni, siamo convinti che l’“Umbria Air Show 2013”, con all’interno l’emozionante performance della Pattuglia Acrobatica Nazionale, replicherà il successo delle precedenti edizioni. Del resto, quello offerto dalle “Frecce Tricolori” non è solo puro spettacolo, espressione di una perfetta abilità acrobatica. È molto di più. È una delle più forti occasioni di coesione, capace di toccare le nostre corde più profonde e risvegliare il sentimento di orgoglio nazionale. L’Amministrazione comunale di Castiglione del Lago ha inteso collaborare al massimo, mettendo a disposizione della macchina organizzativa le proprie risorse umane e tecniche e ha fatto ogni sforzo possibile per garantire il migliore svolgimento della manifestazione.

Il Sindaco di Castiglione del Lago Sergio Batino

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PROGRAMMA Bolkow 208, Com.te Carlo MARIANI Yak 52, Pil. Gianfranco CAPRAI AW.109, Polizia di Stato RV6, Pil. Enzo PACENTI Falco F.8L, Pil. Luigi ALDINI Pitts Model 12, Pil. Filippo RONCUCCI WeFly! Team, 3 velivoli ULM Blue Voltige, Team Motoalianti Fournier Texan T6, Pil.ti Pagliarin e Rosso HH-3F, Aeronautica Militare “Frecce Tricolori”

Saluto degli Organizzatori

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opo quattro anni riportare un nuovo Air Show con l’esibizione delle “Frecce Tricolori” a Castiglione del Lago è motivo di grande soddisfazione e di orgoglio per gli Aero Club che l’hanno organizzata, peraltro, con una formula che vede collaborare all’unisono e in amicizia ben tre sodalizi: Aero Club Perugia, Aero Club Serristori (Castiglion Fiorentino) e Aero Club Trasimeno, che ospita l’evento nello splendido scenario del Lungolago Nord di Castiglione del Lago. Una soddisfazione che, ne siamo certi, coinvolge anche la popolazione Castiglionese, insieme all’intera comunità del Trasimeno e della Regione Umbria che si manifesta anche attraverso l’attenzione e la sensibilità delle rappresentanze istituzionali che hanno fornito il patrocinio e che ringraziamo: il comune di Castiglione del Lago, la Provincia di Perugia e la Regione dell’Umbria. La manifestazione vuole essere un regalo al pubblico di appassionati e di curiosi che sono intervenuti e un omaggio per la nostra Aeronautica Militare rappresentata dagli uomini e dai velivoli del 313° Gruppo Addestramento Acrobatico e tra questi, un omaggio particolare a coloro che hanno l’onore e l’onere di essere i portabandiera e che da oltre 50 anni riescono a suscitare ammirazione in tutto il mondo e a regalare a tutti gli Italiani sentimenti di orgoglio e simpatia: i piloti delle “Frecce Tricolori”. E ancora tra questi, lo citiamo con la Aero Club Serristori Il Presidente Franco Bentenuti

massima soddisfazione, vuole essere un omaggio al nostro concittadino, uno del Trasimeno e primo pilota umbro nella PAN: al Capitano Marco Zoppitelli. A Marco, che conclude con questa stagione l’esperienza in Pattuglia, vogliamo dedicare questo “Umbria Air Show 2013”. Non possiamo esimerci dal ringraziare anche gli altri apporti e gli altri corpi dello Stato che hanno reso possibile questo evento, quali i Carabinieri, i Vigili del Fuoco, La Polizia e la Guardia di Finanza. Insieme a loro ancora, ma soprattutto, dobbiamo gratitudine agli sponsor che con il loro contributo economico ne hanno permesso la realizzazione e alle decine di soci, appassionati e volontari che disinteressatamente stanno collaborando da tempo o contribuiscono anche solamente per una giornata alla migliore riuscita della manifestazione. Ospitare un evento come questo è impegnativo, per le responsabilità che comporta, per la fatica organizzativa e per le problematiche da risolvere ma è anche una bella sfida che abbiamo nuovamente raccolto in virtù della passione per il volo che ci unisce e con la speranza che questa sana passione possa contaminare quanta più gente possibile. La riuscita o meno dell’ “Umbria Air Show 2013” si misurerà sulla base della soddisfazione di tutti i presenti: auspichiamo che sia massima come al massimo è stato il nostro impegno!

Aero Club Perugia Il Presidente Oreste Martini

Aero Club Trasimeno Il Presidente Giancarlo Faltoni

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VOLARE IN CORO

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e “Frecce Tricolori” raccolgono l’esperienza e l’addestramento di più di 80 anni di acrobazia aerea in un programma di volo che unisce spettacolarità e tecnica. Sintetizzano in 25 minuti di volo le capacità e l’ingegno non solo di un’istituzione militare ma di un intero Paese, l’Italia. Il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico “Frecce Tricolori”, è dislocato sull’aeroporto di Rivolto, a pochi chilometri da Codroipo, Udine, nel cuore del Friuli Venezia Giulia, e dell’Aeronautica Militare sono la componente sicuramente più conosciuta e visibile. Ma le “Frecce Tricolori” rappresentano, in realtà, la sintesi delle capacità dei piloti e degli specialisti di un’intera Forza Armata. Sono quella componente che con i suoi dieci velivoli di produzione italiana Alenia Aermacchi, gli MB.339PAN, costituisce la più numerosa compagine acrobatica al mondo. 18 le figure che danno vita a un’esibizione che non dà tregua. Una delle peculiarità, infatti, di questa armonia tutta tricolore è quella di essere uno splendido continuum. Circa mezz’ora da passare in apnea alternando lo sguardo tra la formazione di nove che si divide in due sezioni, 5 e 4, e il velivolo solista; e poi gli incroci, le salite, i tonneaux, le virate schneider e la Bomba, la figura che ha contribuito a rendere famose le “Frecce Tricolori” nel mondo, imitata molto, replicata mai, da tutte le formazioni acrobatiche. Chiude il grande ed emozionante tricolore finale dell’Alona. Tutto si svolge con estrema naturalezza e tutti hanno la convinzione di compiere nulla di eccezionale. Questo deriva dalla storia professionale di ciascuno dei componenti, piloti e tecnici, di questo Reparto, comunque singolare: sono tutti inquadrati nei ruoli dell’Aeronautica Militare e il loro iter istituzionale e formativo non differisce da quello dei colleghi in servizio presso le altre unità della Forza Armata; con loro esprimono quei valori e quelle caratteristiche che sono patrimonio culturale di un intero Paese, prima che di una Forza Armata. Ardimento, capacità, disciplina, affiatamento, spirito di appartenenza, generosità, sofisticata creatività, e, soprattutto, senso dello Stato. Su questi pilastri poggia il lavoro quotidiano del 313° Gruppo Addestramento Acrobatico - Pattuglia Acrobatica Nazionale, capace di stendere il tricolore più lungo del mondo.


TUTTE LE NOSTRE FORZE

PER UN MONDO PIÙ SICURO. Ogni giorno ciascuno di noi compie la sua impresa, piccola o grande che sia. Ogni impresa ha bisogno di un sogno che dia la forza di andare avanti e di superare tutti gli ostacoli che troviamo sul nostro cammino. Ma c’è un sogno più grande che ci riguarda tutti. È il desiderio di realizzare un futuro migliore. Per questo non siamo mai soli. C’è qualcuno che ogni giorno con dedizione e coraggio vigila su di noi e si prodiga affinché il mondo diventi un luogo più sicuro. www.aeronautica.difesa.it


IL SALUTO DEL CAP. ZOPPITELLI Ritorno in famiglia per una delle sue ultime manifestazioni in tuta blu per il cap. Marco Zoppitelli, attuale “Pony 6”, che dopo otto anni trascorsi nella Pattuglia Acrobatica Nazionale vede ormai volgere alla fine quest’esperienza. Nato a pochi chilometri da qui, ci racconta con grande emozione quale significato abbia per lui, unico pilota umbro in PAN, concludere nel cielo di casa il sogno azzurro. Intervista a cura di Lodovica Palazzoli Qual è il bilancio che si sente di tirare al termine della sua esperienza in PAN? La permanenza di oltre otto anni in pattuglia mi lascerà un segno indelebile: innanzi tutto essere un pilota delle “Frecce Tricolori” mi ha permesso di realizzare un’esperienza professionale al di fuori del comune, attraverso la collaborazione e il confronto con professionisti seri e preparati, sia della PAN che di altri team analoghi incontrati a livello internazionale. Indimenticabili, poi, saranno le fortissime emozioni del volo acrobatico, ma in particolare il calore e la simpatia che la gente, prima e dopo ogni singola manifestazione, regala alle “Frecce”. Qual è il momento che più le rimarrà impresso di questi anni in tuta blu? Sicuramente la mia prima manifestazione italiana che, guarda caso, si è svolta proprio qui a Perugia. Ricordo benissimo il momento in cui, al termine del volo, ho visto tutti i miei familiari e gli amici d’infanzia pronti ad applaudire l’esibizione della

Pattuglia, orgogliosi che ne facessi parte. Indimenticabile, sempre in quella occasione, è stato senza dubbio lo striscione scritto dai miei compaesani e affisso sulla torre di controllo: “Marco, San Feliciano vola con te”. Cosa significa per lei tornare ancora una volta a pochi passi da casa per una delle ultime manifestazioni? Considero un regalo meraviglioso avere l’opportunità di volare per una delle ultime uscite da pilota delle “Frecce Tricolori” proprio sul Lago Trasimeno: mi piace l’idea di concludere questa esperienza così come l’ho cominciata otto anni fa, nei cieli di casa. Cosa le mancherà di più dell’essere parte dei 10 “Pony”? Mi mancherà la certezza di far parte di un gruppo estremamente coeso e affiatato. Sono convinto che uno degli aspetti vincenti delle “Frecce Tricolori” sia la capacità di tutti di mantenere sul lavoro un comportamento estremamente professionale, nel rispetto dei diversi ruoli, e di avere allo stesso tempo, tolta la tuta blu, un legame di sincera amicizia.

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HH-3F Pelican

rogettato nei primi anni 70, questo modello appartiene alla famiglia degli elicotteri S61 originariamente realizzati dalla ditta statunitense Sikorsky, una generazione di elicotteri capace delle più diverse attività aeree, ma specializzata nella ricerca e soccorso su mare. Questi modelli, infatti, presentano apparecchiature avioniche e radar dedicati al soccorso marino, nonché la capacità di ammarare in totale sicurezza con mare fino a forza 4. I modelli in linea con l’Aeronautica Militare, oltre a preservare questa capacità anfibia, nel corso degli anni sono stati ammodernati ed evoluti per mantenere elevate le doti di velivolo da soccorso, ma soprattutto per affiancare a queste altre caratteristiche necessarie per l’impiego CSAR (Combat Search And Rescue), ovvero la ricerca e il soccorso in territorio ostile. Missioni di copertura aerea, trasporto sanitario o evacuazione medica, trasporto truppe e ricerca e recupero di personale militare isolato sono state volate dal 15° stormo sui

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cieli somali e iracheni nell’ambito delle operazioni di pace svolte in questi Paesi. I “Pelican” del 15° sono gli unici vettore della NATO che, a fronte di una categoria di peso elevata (dell’ordine di 10 t al decollo) possono garantire capacità di soccorso sia su terra che su acqua, sul suolo nazionale come in Teatro di operazioni. Peculiarità del mezzo sono, dunque, la sua malleabilità e la possibilità di adattarsi a molteplici ruoli, grazie a un’ampia gamma di configurazioni disponibili: oltre alle missioni SAR e CSAR, infatti, gli HH-3F dell’A.M. sono impegnati anche nella difesa aerea, per il pattugliamento dei cieli contro minacce aeree a quota e velocità basse, missioni definite Slow Mover Interceptor. Attraverso questo “compito”, il Reparto completa idealmente la propria vocazione alla tutela dell’incolumità della popolazione civile e alla salvaguardia della vita. Tante capacità, dunque, su un elicottero, che ancora oggi compete egregiamente con macchine più moderne e tecnologiche.



foto di Gianluca Onnis http://www.bluevoltige.it

Blue Voltige

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a pattuglia danzante motoalianti d’epoca BLUE VOLTIGE nasce nella primavera del 2000 da un’idea di due amici piloti accomunati dalla passione per gli aeroplani d’epoca: Fabio Iannaccone e Ivan Prizzon. La denominazione pattuglia danzante indica la caratteristica semi acrobatica dell’esibizione presentata dai due motoalianti Fournier (RF4D e RF5). BLUE VOLTIGE dopo un intenso allenamento determinazione e affiatamento è riuscita a coordinare e sviluppare un programma di volo in formazione serrata della durata di 12 minuti di particolare effetto ed emozione, dove i due eleganti e silenziosi motoalianti Fournier eseguono in sicurezza, figure dolci e armoniose tali da sembrare un balletto dell’aria unico nel suo genere, il tutto enfatizzato da sot-

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tofondo musicale e dall’uso dei fumogeni. Sin dalla sua costituzione BLUE VOLTIGE ha riscosso un notevole successo ed apprezzamento sia tra gli addetti ai lavori che tra il numeroso pubblico delle varie manifestazioni nazionali; oggi partecipa alle più importanti manifestazioni aeree nazionali dove si esibiscono le “Frecce Tricolori” e anche a numerose manifestazioni aeree internazionali. La base operativa è in Italia sull’aviosuperficie Campo Jonathan, una splendida area verde lungo il fiume Piave, immersa nelle Grave di Papadopoli Treviso, dalla quale abitualmente la pattuglia BLUE VOLTIGE decolla per effettuare i suoi allenamenti e per partecipare alle varie manifestazioni organizzate in Italia e in Europa.




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efly” o più semplicemente “Noi voliamo” è l’unica pattuglia al mondo su velivoli ultraleggeri composta da piloti disabili, rappresentanti dei “BARONI ROTTI” (Federazione Italiana Piloti Disabili) e Team Ufficiale di FLY SYNTHESYS, azienda produttrice dei TEXAN TOP CLASS. Il Team ha una sua missione: “volare si può”! È questo il messaggio che WEFLY! TEAM vuole diffondere attraverso la partecipazione agli Air Show. Un messaggio destinato a tutte le persone, siano esse Disabili oppure no. Un messaggio importante, unico. Soprattutto perché sono “loro” a diffonderlo. Sono loro a dimostrare che

anche da una sedia a rotelle è possibile gestire i controlli prevolo, il rifornimento, l’aereo a terra. E una volta saliti essere in grado di trasmettere forti emozioni al pubblico a terra. Non temono di far vedere la loro disabilità. È con essa che il messaggio può meglio esprimersi, con forza, lasciando un profondo segno in chi assiste allo spettacolo. Solo comprendendo ed accettando quello che siamo possiamo aspirare ad essere migliori. La stagione 2012 vede in linea di volo i tre Texan, che presentano un display di 12 minuti, caratterizzato da manovre di Voltige, una danza sincronizzata dei tre velivoli che rimangono sempre nello spazio antistante il pubblico.

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lunghezza 8.60 a alare 12.80 metri, EP I-SSEP a 9 cilindri, apertur e XAN AN I-SS ial TEX 2 km/h. rad T-6 TE 42 cv, a i 600 par da , VNE 228 kts, itney R-1340 PC-1 no carico 2.608 kg pie a motore: Pratt & Wh so pe kg, 9 tri, peso a vuoto 1.92 metri, altezza 3 me

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T-6 TEXAN I-SSEP

l T-6 costruito dalla North American Aviation è stato uno dei più importanti aerei disegnati nell’era della Seconda Guerra mondiale ed è stato in assoluto l’addestratore più prodotto con circa 17.096 aerei costruiti sia direttamente dalla North American sia su licenza presso altre aziende. Disegnato da James “Dutch” Kindelberger nel 1935 come un robusto addestratore basico fu usato estensivamente anche in numerosi altri ruoli: addestratore avanzato, caccia, intercettore, caccia-bombardiere, ricognitore, etc. da circa una cinquantina di Forze Aree compresa l’Aeronautica Militare Italiana. Il North American Aviation T-6G marche I-SSEP, è “nato” nel 1944 come modello D c/n 121-41586 e s/n 4480865. Nel 1951 è stato aggiornato al modello G, nello stabilimento di Columbus, Ohio c/n 182-149 e s/n USAF 51-14462 (riportato sulla coda). Dopo aver operato per circa 1 anno sulla base di Stallings, Kinston, North Carolina, è stato ceduto dall’ USAF, in conto MDAP (Mutual Defense Assistance Program), all’A.M. assumendo la MM 54101. Negli anni, il velivolo è stato segnalato con i codici AA-40 (Centro

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Addestramento al Volo dell’Accademia Aeronautica), RM-11 (1a Regione Aerea), RB-11 (3a Regione Aerea) ed infine accantonato all’aeroporto di Bari nel 1976, prima di essere alienato. Successivamente recuperato in un parco tematico di Recanati come “rottame”, nel gennaio 1999 è iniziato il lungo ed impegnativo restauro, conclusosi nel dicembre 2003 ed il 31 luglio 2004 è avvenuto il primo volo dopo ben 25 anni di oblìo. L’attuale livrea adottata è quella di un T- 6 C che ha operato nella 604a Squadriglia Collegamenti del 4° Stormo di Grosseto, negli anni 50/60. Il Team del restauro è costituito dei seguenti specialisti e piloti: Antonio Carluccio (idraulico/montatore), Domenico Scaccia (motorista), Giacomo Notarbartolo (lattoniere/montatore), Luca Eusepi (intelatore/pilota), Sandro Pagliarin (elettromeccanico/responsabile progetto/pilota). Pilota: Sandro Pagliarin, abita e vola a Grosseto. Pilota privato, di formazione acrobatica, responsabile del progetto di restauro e presentatore agli airshows del T-6.


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Enzo Pacenti

olare è il modo per incontrare la parte di me stesso che mi piace di più, vivere i colori e i profumi della natura nel modo più completo». È con queste parole che Enzo Pacenti, 6.000 ore di volo all’attivo, descrive le sensazioni che prova quando è lassù, da solo con il suo aeroplano. Una lunga storia aviatoria la sua, iniziata nel lontano 1983 all’Aeroclub di Siena. Dal 1986 al 1991 prende parte alle gare del Campionato Italiano Acrbazia su Cap10. Nel 1993 inizia a costruire il suo RV6 marche I-PRMM che concluderà nel 1997. Dal 1998 comincia a partecipare agli Air Show, nei quali presenta anche il velivolo SIAI SF.260, messogli a disposizione dall’Avioclub di Fano. Dal 2003 al 2010 fa parte dello Yak Italia Team

di Fano e oggi è istruttore di volo presso le scuole di Mensanello (Siena) e San Vincenzo (Livorno). Con i suoi allievi vola circa 400 ore all’anno e il suo addestramento per le manifestazioni aeree prevede qualche volo mensile durante l’inverno. Il suo “modo” di essere pilota oggi è decisamente cambiato: «Quando sono in volo – ci ha detto – mi sento assolutamente tranquillo. So di non dover dimostrare nulla a nessuno e questo mi aiuta molto ai fini della sicurezza e della serenità. È davvero una bella sensazione». Ciò che non è cambiato nel tempo è il suo approccio agli appuntamenti importanti, gli Air Show: «Prima di ogni mia esibizione è come se fosse la prima volta».

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FALCO F.8L

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l Falco è nato negli anni 50, progettato dall’ing. Frati, per competere nelle gare di velocità che in quegli anni avevano assunto un ruolo importante nello sport aeronautico. Il Falco con un motore di soli 90 cv, spiccò il primo volo nel giugno del 1955. Fin dall’inizio si dimostrò, nonostante i pochi cv del prototipo, un aereo veloce e con un pilotaggio “pronto” tipo caccia. Successivamente, nella prima serie la potenza fu incrementata a 135 cv, poi nella seconda e terza serie a 150 cv, e nella quarta serie a 160 cv. L’aereo, molto bello esteticamente, tanto da fare vincere all’ing. Frati “IL COMPASSO D’ORO” per il design industriale nel 1960, ebbe anche un buon successo nelle vendite. Fu battezzato “la Ferrari del cielo”. Furono prodotti fino al 1968 un totale di 75 aerei. In quell’anno terminò la produzione in quanto i costi, data la complessità della costruzione in legno definita alla pari di uno STRADIVARI, erano elevati. Nel 1997, Luigi Aldini, dopo avere rintracciato le attrezzature dismesse dalla Laverda, ultima ditta a costruire il Falco, decise di cimentarsi in una impresa unica: costruire da zero un Falco con tutte le modifiche che erano state studiate in passato per rendere l’aereo più veloce. Contattò l’ing Frati mettendolo al corrente del progetto. Dopo un primo momento di perplessità dovuta alla complessità dell’impresa della quale l’ingegnere era perfettamente a conoscenza, diede di buon grado il suo patrocinio, dicendo che finalmente poteva realizzare un Falco con tutte le migliorie che le aziende costruttrici per ragioni di costo, non avevano

mai voluto applicare. Nacque così un’intesa perfetta con il progettista che durò per i 7 anni di lavoro che servirono per portare a compimento l’impresa. Il contatto con l’ing. Frati era continuo e produttivo, tanto che furono innumerevoli le modifiche apportate ai Falchi delle precedenti serie: allungamento del muso di 15 cm, modifica e abbassamento della capottina di serie di oltre 10 cm comportando la costruzione di un modello e di uno stampo, sedile di nuovo progetto più bassi e inclinati per accogliere anche piloti molto alti, ali con profilo modificato nelle ultime 4 centine per rendere l'aereo più “acrobatico”, raccordo ala fusoliera più aerodinamico, raccordo capottina dorso fusoliera più armonico, installazione di flap e alettoni progettati per la quinta serie, poi utilizzati sul SM.260, adozione di un motore a iniezione da 180 cv e elica tripala costruita su misura dalla MT, rifacimento delle cofanature motore per i maggiori ingombri, installazione del sistema Christen per il volo rovescio. Tanto che alla fine ne risultò un aereo più slanciato e più filante , “il più bello che abbia mai visto” ebbe a dire l'ing. Frati nel corso di una intervista registrata. Luigi con la famiglia, la moglie e i due figli, ha impiegato sette anni del suo tempo libero per completare il Falco che ora vola con grande soddisfazione di chi lo pilota ma anche di chi lo può ammirare. Luigi Aldini

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2 5 K A Y

Pilota: Gianfranco Caprai (1962). Brevetto civile dal 1986. Dal 2004 in YakItalia ove ricopre dal 2007 il ruolo di leader nella formazione a quattro velivoli e co-solista nel programma. Al suo attivo circa duemila ore di volo. Aereo: Yak 52, addestratore militare russo, biposto metallico in tandem, produzione rumena Aerostar del 1990; motore radiale da nove cilindri Vadaneiev da M14 P da 360 hp; Va 360 kmh a +7/-5 G; Vne 430 km/h; Manovre in airshow: miscellanea di manovre basiche comprendenti foglie di quadrifoglio, loop, tonneaux, passaggi rovesci, otto cubano, sfogate etc. Range velocitĂ in airshow 120-320 kmh; range G-metro +5/-3


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Filippo Roncucci

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ilippo Roncucci, grazie alla sua incredibile passione, ha costruito pezzo per pezzo il suo Pitts Special. Il Pitts Special è un biplano leggero acrobatico a carrello fisso progettato da Curtis Pitts negli anni quaranta ed ancora oggi prodotto dall'azienda statunitense Aviat Aircraft Inc. In produzione fin dal 1944, il Pitts è uno dei piÚ conosciuti e longevi aerei acrobatici del mondo, adottato negli anni da numerose pattuglie acrobatiche. Vincitore di numerose competizioni aeronautiche fin dal suo battesimo dell'aria nel 1944, il Pitts Special ha dominato a livello mondiale nelle competizioni di volo acrobatico negli anni sessanta e settanta, continuando a rimanere un eccellente velivolo da competizione nelle categorie minori anche recentemente.

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Scheda di Moreno Blasi

Carlo Mariani

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arlo Mariani è quello che si può definire un pilota “d’esperienza”: in A.M. dal 1976, presta servizio come pilota di caccia/intercettore presso il 5° Stormo di Rimini, dove totalizza la bellezza di 2.200 ore di volo su F-104. Dal 1992 pilota civile in linea, prima con AirOne e ora con Alitalia/CAI. È abilitato su tutti i tipi di Boeing 737, sull’Airbus A.320 family ed è istruttore/esaminatore sull’Airbus A.330. Ha sinora accumulato un totale di 18.000 ore di volo e parallelamente la sua passione per il cielo lo ha portato a conseguire il brevetto di Paracadutista Sportivo, con ben 1.300 lanci all’attivo. È stato Campione Italiano di Acrobazia a motore e con aliante. Molti lo ricorderanno per le numerose partecipazioni ad Air Show come solista della pattuglia Yak Italia, nei quali ha dato sfoggio di abilità a bordo dello Yak 52/50. Adesso si esibisce a bordo del “canarino” Bolkow C.208.

Bolkow C.208 Il Bolkow C.208 è un velivolo prodotto in Germania dal

1963 al 1971 su licenza dalla Bolkow Apparatebau. Carlo Mariani si esibisce con un esemplare costruito nel 1966 e completamente restaurato in Svizzera nel 2002. Viene definito un velivolo semi acrobatico in quanto il motore Rolls-Royce O200 con cui è equipaggiato, pur non compromettendo l’agilità nelle manovre, ha caratteristiche che non consentono il volo rovescio. In totale ne volano ancora circa una sessantina e quello di Carlo è l’unico esemplare presente in Italia. L’esibizione del Bolkow si svolge in poco più di 10 minuti e comprende svariate manovre acrobatiche classiche che vanno dal looping al tonneaux; manovre effettuate con il fumo bianco sempre inserito la cui scia va a impreziosire la coreografia del display, andando a enfatizzare l’eleganza delle acrobazie più complesse come il quadrifoglio e l’ottocubano. La livrea gialla è inconfondibile e si evidenzia agli occhi dello spettatore nella fase finale quando il fumo Tricolore completa l’esibizione.

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AW.109 Polizia di Stato

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velivoli della Polizia di Stato sono impegnati quotidianamente in attività di soccorso, monitoraggio, recupero in mare o in montagna. Piccoli, efficienti, maneggevoli e sempre pronti a entrare in azione per garantire la sicurezza dei cittadini dall'alto. Un’attività di sicurezza e sorveglianza a 360 gradi che richiede professionalità, impegno, esperienza e tanto affiatamento con la propria squadra. Un gruppo compatto sempre pronto a decollare nel giro di venti minuti dal momento in cui arriva la chiamata e sempre pronto ad intervenire in ogni situazione di necessità. Il Servizio aereo della Polizia di Stato, fondato nel 1971, dispone attualmente di undici Reparti Volo opportunamente distribuiti per consentire un rapido intervento sull'intero territorio nazionale. I vantaggi derivanti da una posizione di osservazione privilegiata, la rapidità di intervento e la possibilità di operare in zone impervie, hanno determinato un notevole incremento delle attività assegnate al settore aereo che spaziano dalle

operazioni speciali di Polizia ai servizi di controllo del territorio, dall'ordine pubblico alla vigilanza stradale, dalla ricerca e soccorso al trasporto sanitario, dalle scorte di sicurezza alle videoriprese aeree. L’Agusta AW.109 è un elicottero bimotore multiruolo leggero equipaggiato con due turbine Rolls-Royce da 420 cavalli ciascuna, mentre la versione “Nexus” sfrutta due Pratt & Whitney Canada da 567 Cv ciascuna, utilizzato per lo svolgimento di missioni operative che richiedano velocità ed autonomia elevate quali trasporti di organi e scorte di sicurezza. È in grado di trasportare un massimo di otto persone compreso l’equipaggio che generalmente è costituito da due piloti ed uno specialista, ha una lunghezza totale di oltre 13 metri, peso massimo al decollo di 3.000 kg., velocità massima di 154 nodi (circa 285 km/h), ed un'autonomia di circa tre ore e mezza. La strumentazione IFR consente il suo impiego notturno e in qualsiasi condizione ambientale ed atmosferica.

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VOLARE SICURI! Un progetto di chi vola per passione, realizzato in collaborazione con l’Aeronautica Militare, l’approvazione del Ministero Trasporti/ Direzione Trasporti e l’Ispettorato Sicurezza Volo dell’A.M.

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urtroppo capita di leggere sugli organi della pubblica informazione notizie di incidenti di volo che coinvolgono velivoli dell’aviazione generale oppure da diporto sportivo. Ci consideriamo fortunati quando coloro che vengono coinvolti non sono nella nostra cerchia di amicizie o addirittura di parentela e, in molti casi, continuiamo a pensare che eventi di questo tipo a ciascuno di noi non potranno mai accadere. La realtà, gli studi e l’esperienza di molti studiosi del settore dicono il contrario: gli incidenti di volo possono accadere a chiunque, dal pilota “novellino” che vola con un semplice velivolo da turismo al comandante esperto ai comandi di un moderno velivolo di linea. Per questo motivo sia le organizzazioni militari che le compagnie commerciali si sono dotate di strutture organizzative robuste con personale numeroso e preparato che studia costantemente metodi per ridurre i rischi connessi con il volo. E per gli aviatori dell’aviazione generale e VDS? Purtroppo la risposta concreta è che esiste un “buco" per cui la prevenzione in questi ambiti sportivi è ridotta al lumicino. ENAC emette normative e ne controlla l’attuazione, ma non svolge programmi di prevenzione che raggiungano e sensibilizzino i piloti, l’Agenzia alla sicurezza è chiamata istituzionalmente a dedicarsi all'analisi incidenti (che pure costituiscono una parte della prevenzione) e ha più volte dichiarato di non avere le risorse umane e finanziarie per coprire questo settore. Il risultato è che i piloti di AG e VDS, nonostante la buona volontà e l’impegno, si ritrovano ad affrontare da soli e senza supporti tecnici

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o finanziari tematiche complesse. Da queste premesse oggettive prende lo spunto il progetto VOLARE SICURI che, avviato nel aprile scorso ha già raccolto un notevole apprezzamento da parte dagli aviatori AG e VDS. VOLARE SICURI nasce dalla volontà di otto aviatori con vaste esperienze professionali nel pilotaggio civile e militare. Attualmente volano sia AG e VDS mettendo a disposizione dei tanti appassionati degli sport del Volo le conoscenze e le esperienze acquisite in decenni di attività di volo. Il progetto è basato sul concetto del volontariato, ai frequentatori dei seminari VOLARE SICURI non viene chiesta alcuna iscrizione ne il pagamento di alcuna quota. L’ideatore del progetto, il generale Carlo Landi, afferma: “la sicurezza del volo non è un dovere, ma un diritto di ogni Aviatore. Quest’ultimo deve avere la consapevolezza degli elementi culturali di base, non la semplice nozione, che contribuiscono a rendere il suo volo più sicuro”. “Il primo di questi elementi – dice il generale Landi – è la consapevolezza di quello che si va a fare ovvero come si affronta il volo”. Oggi le tecnologie impiegate per i velivoli e le componenti hanno raggiunto livelli di affidabilità tali per cui gli incidenti dovuti a cause tecniche sono veramente limitati. “Il cardine della sicurezza in volo sta nella preparazione e nell'atteggiamento mentale del pilota. Va considerato che i piloti dell'aviazione generale e da diporto sportivo sono sicuramente più svantaggiati rispetto ai loro colleghi che volano per motivi commerciali o da militari; infatti queste ultime due categorie hanno al loro fianco esperti


e organizzazioni che li supportano nel verificare tutti gli elementi che rendono il volo più sicuro”. Di qui l’idea di avviare il progetto VOLARE SICURI per fornire, attraverso la cooperazione libera e spontanea di aviatori con elevata esperienza, un contributo alla sicurezza aumentando il livello di cultura del volo sopratutto tra gli inesperti piloti di aviazione generale e da diporto sportivo. Le modalità sono semplici: una serie di seminari effettuati durante le giornate di sabato o di domenica, quando tutti possono partecipare, a titolo completamente gratuito presso basi militari oppure presso aviosuperfici e altri luoghi in cui gli aviatori possono arrivare con i loro velivoli. Vengono trattati argomenti generali di prevenzione per la sicurezza del volo ma soprattutto si tende a far crescere la consapevolezza di quello che si fa in tutti coloro che partecipano. Pochissima teoria, piuttosto una serie di esempi basati su video di incidenti già avvenuti e studiati dalle più importanti organizzazioni di sicurezza del volo a livello mondiale, per arrivare a concludere come non conti il velivolo con quale si vola: dal grande aeroplano passeggeri, al caccia supersonico, al leggero aeroplano da diporto sportivo: i concetti di sicurezza e di prevenzione rimangono gli stessi. È l'uomo che costituisce la più grande barriera contro ciascun rischio del volo, con la sua preparazione, il suo allenamento continuo, il suo studio di ogni elemento tecnico e umano che compone il volo. Al tempo stesso, è l’uomo che con la sua inconsapevolezza, leggerezza e incapacità di concentrarsi può costituire il più grosso rischio per se

stesso e per gli altri. In pochi mesi sono stati effettuati vari seminari a cui hanno partecipato oltre 350 piloti AG e VDS. Ancor più forte l’impatto informatico dell’attività: 3.500 contatti e commenti che hanno consentito di approfondire i temi dei seminari. Un tema particolarmente importante che VOLARE SICURI sta affrontando è quello della sopravvivenza in acqua. I mari e laghi che arricchiscono il territorio italiano sono sempre più spesso solcati da velivoli dell’aviazione generale e da diporto sportivo ma in molti casi gli aviatori a bordo non hanno una conoscenza adeguata di quanto sia necessario attuare per sopravvivere al meglio in caso di incidente. A questo problema ha voluto rispondere VOLARE SICURI organizzando per il 21 e 22 settembre prossimi a Fano un seminario di sopravvivenza in acqua di due giorni al quale, grazie alla disponibilità dell’Aeronautica Militare, sarà presente personale istruttore del Reparto Incursori della Forza Armata, gli stessi professionisti che sono stati impegnati in attività operative in Afghanistan e che periodicamente “addestrano” i piloti da combattimento dell'Aeronautica Militare. Siamo certi che gli aviatori che parteciperanno, acquisiranno un bagaglio di conoscenze che potrà risultare di vitale importanza anche nel caso sfortunato di incidente. Icaro Zero Per maggior informazioni inviate una richiesta a info@volaresicuri.org

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zione enogastronomica, perché qui ogni piatto è reso unico dalla genuinità dei prodotti locali. Il Friuli Venezia Giulia è una vera e propria terra promessa per gourmet ed enoturisti, attraversata da strade del gusto che si snodano dalla montagna al mare passando per le colline del Collio. È proprio per questo che l’Agenzia Turismo Friuli Venezia Giulia propone una serie di pacchetti per una breve vacanza alla scoperta dei sapori e delle tradizioni del territorio. I pacchetti propongono due o tre notti in hotel o agriturismo, cene con prodotti e piatti tipici locali, visite a cantine e aziende agricole, degustazioni, corsi di cucina locale. Non mancano pacchetti “a tema”: i luoghi cari alla principessa Sissi, la cucina transfrontaliera, un week end “al tartufo di Sequals” e infine un grande appuntamento come Ein Prosit, il grande evento enogastronomico di Tarvisio dedicato ai vini da vitigno autoctono del Friuli Venezia Giulia e d'Italia. Per informazioni, www.turismofvg.it, info@turismo.fvg.it; numero verde 800 016 044.

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