Airplanes 2 2014

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Copia Gratuita

La rivista è disponibile anche in formato sfogliabile sul sito www.airplanesmagazine.it

Periodico di Aeronautica e Spazio iscritto al n° 47/2007 del registro della stampa presso il tribunale di Roma - Editore Associazione IDEAE - via Gianfilippo Usellini, 434 - 00125 Roma - Direttore Responsabile Alessio Piano www.airplanesmagazine.it - cod. fisc. e p. IVA 09339321003 - Finito di stampare nel mese di maggio 2014 presso LitografTodi - Todi - Anno 8° - numero 2 - maggio 2014. Fotografie: Aeronautica Militare.

Loano

Air Show


www.aeronautica.difesa.it - www.aeronauticamilitare-collezioneprivata.it


Foto di Tommy Marinelli e Alessandro Viarino


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Foto Studio Borlenghi, Silvio Massolo


Loano Loano, per il suo clima e per le sue bellezze paesaggistiche, è un luogo di villeggiatura ideale sia per le vacanze estive che per i soggiorni invernali. Da quattro anni la città si fregia della Bandiera Blu per le sue spiagge. Simbolo di qualità delle acque, dei servizi ambientali e di accoglienza turistica, la Bandiera Blu è un riconoscimento alle migliori spiagge d’Europa. Alla fine del Cinquecento, quando Giovanni Andrea Doria e la moglie Zenobia scelsero Loano come luogo di residenza, costruendo Palazzo Doria, la città si sviluppò sulla costa dove ancor oggi è possibile ammirare l’antica cinta muraria, le case allineate sul mare e il carruggio, cuore del centro storico con i suoi vicoli che si intrecciano e si aprono sulle piccole piazze. La città, che possiede moderne strutture ricettive, offre ai turisti, insieme ad una vasta spiaggia, una passeggiata a mare completamente ristrutturata con palme, giardini e fontane d’arte. Il nuovo porto turistico è uno dei più grandi della Liguria. Sicura e accogliente, Marina di

Loano è un importante punto di riferimento nel ponente ligure per i diportisti, gli appassionati di vela, motonautica, surf e una preziosa base di partenza per affascinanti itinerari nautici lungo costa e fino al nord della Corsica. La città di Loano è anche la città del Ponente Ligure dotata del maggior numero di impianti sportivi: palazzetto dello sport con palestre polivalenti e due piscine, di cui una olimpionica, campi da tennis, campi da calcio, un bocciodromo che viene anche utilizzato come impianto sportivo polivalente e palestre, che ogni anno sono anche meta di turismo sportivo e sede di numerosi eventi sportivi di carattere internazionale. Per tale ragione, nel 2009 il CONI provinciale ha insignito Loano del titolo di Città dello Sport e nel 2010 ACES ha riconosciuto Loano Città Europea dello Sport. In ogni periodo dell’anno la città di Loano offre ai suoi ospiti un ricco calendario di manifestazioni, promosso dall’Assessorato al Turismo, Cultura e Sport.

Loano vi aspetta con un mare di possibilità! 3



PROGRAMMA VOLI MANIFESTAZIONE LOANO PA 32 (Passaggio) ore 15:00 Citius (Passaggio) ore 15:01 PS28 (Passaggio) ore 15:02 Magni (Passaggio) ore 15:03 Team Rotorducks su Velivolo ELA (Esibizione) ore 15:05 Sea Max Dimostrazione ammaraggio ore 15:12 Aerogallo (Passaggio) ore 15:19 HH-3F 15° Stormo Aeronautica Militare Dimostrazione salvataggio ore 15:27 Team Italfly su Velivolo R22 (Esibizione) ore 15:42 ZLIN Esibizione acrobatica ore 15:12 ZLIN Esibizione acrobatica ore 15:50 ELA (Dimostrazione) ore 15:58 RV7 Esibizione acrobatica ore 16:11 T30 Esibizione acrobatica ore 16:24 Piaggio P.180 Dimostrazione ore 16:32 Extra 300 Esibizione Acrobatica ore 16:38 Extreme 3000 Esibizione acrobatica ore 16:47 “FRECCE TRICOLORI” Esibizione 16:57

18 Maggio 2014, la prima volta su Loano che segue il successo del 2013 ad Andora curato da Cesare Patrono; una nuova edizione con partecipanti altamente qualificati ed un maggiore coinvolgimento del Comune che ha organizzato un concomitante periodo di spettacoli, cultura, eventi veramente encomiabile. In prima linea l’Aero Club Savona al cui vertice dal 2013 è ritornato Mauro G. Zunino. La manifestazione vedrà il gen.le Cesare Patrono, principale artefice dell’evento, nella veste di Direttore della manifestazione, unendo al suo impegno di Direttore della Scuola in questo momento ricco di soddisfazioni per sodalizio aeronautico del ponente ligure. Le “Frecce Tricolori” e tutti gli altri partecipanti saranno schierati sull’Aeroporto di Villanova d’Albenga. La macchina organizzativa è già partita da tempo, il programma dell’evento è nutrito ed arricchito da alcune novità spettacolari; una manifestazione che saprà certamente soddisfare ed andare oltre le aspettative del pubblico.

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PAN

La è pronta al decollo! I dieci velivoli della Pattuglia Acrobatica Nazionale sono già schierati in testata pista. Dopo il “ready for take off” manca solo l’autorizzazione della torre, per il “primo decollo” di questa stagione 2014.

È

ufficialmente partita la Stagione 2014 delle “Frecce Tricolori”. Come ogni anno, il calendario delle esibizioni della Pattuglia Acrobatica Nazionale si presenta ricco di impegni, sia in Italia che all’estereo. Il debutto ufficiale della nuova formazione, se si esclude il 1° maggio, avverrà nei cieli di Loano (SV) il 18 maggio prossimo. Un ritorno tanto atteso soprattutto dagli appassionati che, con grande fatica, hanno dovuto sopportare questa forzata astinenza invernale. Le tappe, in generale, interesseranno tutta l’Italia e non solo, anzi quest’anno è stata fatta una scelta strategica: incrementando il numero di esibizioni all’estero si è, infatti, voluto puntare a promuovere maggiormente il made in Italy nel mondo, così da giovare, si spera, all’intero sistema Paese. I nostri piloti saranno presenti sui cieli di Regno Unito, Francia, Svizzera, Belgio, Spagna e Malta. Ovviamente, l’appuntamento più significativo sarà quello del Royal International Air Tattoo, tra i più seguiti a livello internazionale. Quest’anno l’air show britannico sarà ancora più importante, poiché in tale occasione si celebreranno i 50 anni delle “Red Arrows” (la pattuglia acrobatica britannica). I piloti e gli specialisti che costituiscono il Gruppo della “Pattuglia”, anche quest’anno, avranno la possibilità di portare l’eccellenza italiana in giro per il mondo, mostrando a tutti le capacità, la passione e la bravura che rendono questa squadra unica nel suo genere. Anche in questa nuova stagione la formazione ha subito dei cambiamenti tra cui due new entry. Alle selezioni si sono presentati diversi candidati, ma il capitano Massimiliano Salvatore e il tenente Giulio Zanlungo hanno avuto la meglio. Il comandante della PAN, il magg. pil. Jan Slangen ci tiene a sottolineare che «quelli che hanno partecipato alle selezioni sono tutti piloti professionisti che ormai da anni volano sulle varie linee jet della nostra Forza Armata, quindi nei criteri di valutazione non dobbiamo tanto valutarne la loro bravura nel pilotare, quanto la propensione alla vita di gruppo e la compatibilità caratteriale con

tutti noi». E già, lo spirito di squadra, la coesione, l’amalgama tra i piloti delle “Frecce Tricolori” sono fondamentali e l’aspetto caratteriale non è certo da sottovalutare. Se ripensiamo, infatti, a ciò che riescono a realizzare per aria domando quei roboanti velivoli, non ci è difficile comprendere il perché l’affiatamento all’interno del gruppo sia così determinante. Il cap. Salvatore, pilota di Eurofighter 2000 proviene dal 18° Gruppo del 37° Stormo di Trapani, volerà con il numero 7, mentre il ten. Zanlungo, pilota di AMX proveniente dal 13° Gruppo del 32° Stormo di Amendola, volerà con il numero 8. Restano invariate le posizioni del capo formazione, magg. Mirco Caffelli, e del solista Fabio Capodanno. Ma le novità per il 2014 non sono terminate; infatti, Pony 6, leader della seconda sezione diventerà il cap. Mattia Bortoluzzi, che lascia la posizione di gregario. Mentre il magg. Stefano Centioni e il cap. Marco Zoppitelli, arrivati alla fine del loro percorso, si occuperanno dell’addestramento acrobatico della nuova formazione. Per tutti loro, ma soprattutto per i nuovi, è l’inizio non solo di una stagione ma di una nuova e impegnativa esperienza professionale e umana. Sì perché, se lavorativamente parlando l’impegno che i nostri piloti devono infondere in ciò che fanno è palese, meno evidente è il coinvolgimento personale ed emotivo che questi uomini hanno quotidianamente, anche al di là di quello che è il loro lavoro inteso in senso stretto. Essi sono “i piloti della Pattuglia Acrobatica Nazionale italiana”, sono l’esempio delle virtù, dei valori e dei principi che contraddistinguono l’Arma Azzurra, sempre e comunque, sia quando indossano la tuta da volo sia quando la sostituiscono con jeans e t-shirt. Ma ora è veramente arrivato il momento di vedere all’opera i nostri piloti, tutto è pronto, e i 10 “macchini” sono già in testata pista per il primo decollo in formazione e, dopo il “redy for take off”, stanno solo attendendo l’autorizzazione della torre. Allora non ci resta che fare ai nostri “fantastici 10” un grosso in bocca al lupo per la loro 54a stagione acrobatica: fateci sognare ancora!

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PONY 11 MARCO ZOPPITELLI

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PONY 12 STEFANO CENTIONI

PONY 9 FILIPPO BARBERO

PONY 8 GIULIO ZANLUNGO

PONY 5 VIGILIO GHESER

PONY 3 STEFANO VIT


PONY 2 PIERANGELO SEMPRONIEL

PONY 0 JAN SLANGEN

PONY 4 GAETANO FARINA

PONY 1 MIRCO CAFFELLI

PONY 7 MASSIMILIANO SALVATORE

PONY 6 MATTIA BORTOLUZZI

PONY 10 FABIO CAPODANNO

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Il Friuli Venezia Giulia ti fa conoscere da vicino le mitiche Vivrai un’esperienza unica ed esclusiva, scoprirai da vicino i segreti dei velivoli ed i luoghi frequentati ogni giorno dai piloti della pattuglia che solca i cieli di tutto il mondo con le sue spettacolari acrobazie. Sarai guidato alla scoperta dell’emozionante atmosfera della base aerea di Rivolto (20 km da Udine), centro logistico e punto di partenza di tutte le esibizioni delle “Frecce Tricolori”. Vedrai da vicino un vero Aermacchi MB.339 e conoscerai tutti i segreti della mitica Pattuglia Acrobatica Nazionale. E se sarai fortunato potresti avere l’occasione unica di assistere all’addestramento in volo della formazione delle “Frecce Tricolori”!

Prenota la visita compilando il form on-line dal sito www.turismofvg.it

Costo: € 10,00 a persona – € 5,00 con la FVG Card Gratis: bambini sotto i 12 anni (max 3 ogni adulto) Servizio: italiano/inglese Partecipanti: individuali o piccoli gruppi non organizzati Per informazioni: Numero Verde 800-016-044

L’apporto dell’Aeronautica Militare e l’ingresso in base vengono forniti a titolo gratuito.


Da solo per esaltare!

I

l solista rende lo spettacolo più avvincente, facendo restare il pubblico con il fiato sospeso e strappando applausi a scena aperta alla fine di ogni esibizione Nell’economia del programma della Pattuglia rappresenta uno spettacolo nello spettacolo, è colui che consente alle “Frecce Tricolori” di offrire alla gente quell’armonia e continuità nella sequenza delle figure che è altra caratteristica peculiare della PAN. Come per il resto della Pattuglia, il programma del

numero “10” viene messo a punto durante la fase invernale dell’addestramento. Si analizza ogni singola figura e si decide l’introduzione di qualche “tecnicismo” o di piccole personalizzazioni che generalmente non vanno a stravolgere un programma consolidato negli anni. Durante la stagione invernale, ogni volo d’addestramento del solista prevede l’esecuzione di tutto il programma della Pattuglia perché una buona parte della difficoltà del volo del “Pony 10” è costituita dalla scelta dei tempi di inserimento tra le figure eseguite dalla formazione. Il rispetto dei tempi d’ingresso è una responsabilità del solista, il quale deve modificare la propria esibizione per riuscire ad accordarsi al ritmo dettato dal capoformazione, un ritmo che può dipendere dalla copertura nuvolosa, dal vento, dal luogo in cui si svolge l’esibizione. Il 60% della difficoltà della performance del solista sta nell’esecuzione delle manovre; il restante 40% sta nel rispetto della tempistica. I voli di addestramento del solista richiedono la presenza costante presso la biga (in collegamento radio) del comandante, l’unico pilota titolato a commentare e a seguire gli aspetti di sicurezza del volo del “10”. Il comandante solitamente si limita a esprimere considerazioni sulla qualità estetica della manovra senza fornire suggerimenti tecnici: solo il solista detiene il bagaglio di conoscenze tecniche necessario a correggere eventuali difetti di esecuzione delle figure acrobatiche. Del resto, anche dal punto di vista addestrativo il “Pony 10” è abbastanza autonomo rispetto alla formazione, potendo pianificare, eseguire e gestire nella sua interezza il proprio allenamento.


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S

intetizzare in 25 minuti di volo le capacità e l’ingegno di un’istituzione militare e di un intero Paese. Questo fanno le “Frecce Tricolori”, raccogliendo l’esperienza e l’addestramento di più di 80 anni di acrobazia aerea in un programma di volo che unisce spettacolarità e tecnica. Il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico “Frecce Tricolori”, è dislocato sull’aeroporto di Rivolto, a pochi chilometri da Codroipo, Udine, nel cuore del Friuli Venezia Giulia, e dell’Aeronautica Militare sono la componente sicuramente più conosciuta e visibile. Ma le “Frecce Tricolori” rappresentano, in realtà, la sintesi delle capacità dei piloti e degli specialisti di un’intera Forza Armata. Sono quella componente che con i suoi dieci velivoli di produzione italiana Alenia Aermacchi, gli MB.339PAN, costituisce la più numerosa compagine acrobatica al mondo. 18 le figure che danno vita a un’esibizione che non dà tregua. Una delle peculiarità, infatti, di questa armonia tutta tricolore è quella di essere uno splendido continuum. Circa mezz’ora da passare in apnea alternando lo sguardo tra la formazione di nove che si divide in due sezioni, 5 e 4, e il velivolo solista; e poi gli incroci, le salite, i tonneaux, le virate schneider e la Bomba, la figura che ha contribuito a rendere famose le “Frecce Tricolori” nel mondo, imitata molto, replicata mai, da tutte le formazioni acrobatiche. Chiude il grande ed emozionante tricolore finale dell’Alona. Tutto si svolge con estrema naturalezza e tutti hanno la convinzione di compiere nulla di eccezionale. Questo deriva dalla storia professionale di ciascuno dei componenti, piloti e tecnici, di questo Reparto, comunque singolare: sono tutti inquadrati nei ruoli dell’Aeronautica Militare e il loro iter istituzionale e formativo non differisce da quello dei colleghi in servizio presso le altre unità della Forza Armata; con loro esprimono quei valori e quelle caratteristiche che sono patrimonio culturale di un intero Paese, prima che di una Forza Armata. Ardimento, capacità, disciplina, affiatamento, spirito di appartenenza, generosità, sofisticata creatività, e, soprattutto, senso dello Stato. Su questi pilastri poggia il lavoro quotidiano della Pattuglia Acrobatica Nazionale, una delle più ammirate ed amate al Mondo.

ARMONIA di GRUPPO

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Gli Specialisti del

A

d ogni manifestazione delle “Frecce Tricolori” partecipano sempre milioni di spettatori, provenienti da tutto il mondo, esperti e principianti, semplici appassionati o veri intenditori, tutti lì per lo stesso motivo: godersi quei trenta minuti di spettacolare volo acrobatico. Ma quanti di loro saranno in grado di vedere al di là di quei 10 velivoli che volteggiano in cielo? Chi avrà la percezione di cosa si cela dietro le quinte? Forse nessuno ha l’idea concreta e realistica di quello che si nasconde dietro a una parola così corta come PAN o dietro a un’esibizione apparentemente così breve. La Pattuglia Acrobatica Nazionale è un grandissimo “iceberg”, una montagna di ghiaccio che sotto quella punta, poggiata sul pelo dell’acqua, cela un intero mondo sommerso, una solida base di ghiaccio che sprofonda negli abissi e in proporzione è molto più grande di quello che i nostri occhi hanno il privilegio di vedere in superficie. Sono oltre settanta gli specialisti che “fanno parte di quel mondo nascosto”, essi sono quella realtà che il pubblico non vede ma che è indispensabile per permettere ai 10 “macchini” di staccare le ruote da terra. Non sono piloti, non spiccano il volo, non sono acclamati dai fan ma, anche in loro ferve quell’unica e importante motivazione: lavorare insieme per portare nei cieli di tutto il mondo il tricolore della bandiera italiana. Far parte della Pattuglia anche a loro richiede spirito di sacrificio e dedizione continua. Insomma, quello degli specialisti è un lavoro che inizia e si conclude a terra, negli hangar o in linea di volo, comunque lontano dagli occhi degli spettatori, scarno di glorie, ma non per questo meno

S.E.A.

importante. Ma, come ci spiega uno specialista “anziano” del Gruppo, «nel nostro lavoro i complimenti e i riconoscimenti non sono certo la motivazione che ci spinge a fare bene, la nostra benzina è la passione. Io ho una maturità tale, nel settore, che mi permette di avere ben chiaro qual è il mio ruolo e quanto sia importante. Il non spiccare il volo non mi fa sentire meno utile al fine, e di questo ne hanno grande consapevolezza anche gli stessi piloti». Uno spirito e un atteggiamento, questi, comuni a tutti gli appartenenti al SEA. Guardandoci intorno, percorrendo in lungo e in largo questi luoghi, gli scenari, le persone, i ruoli e i gradi cambiano, ma la nostra sensazione è che l’aria che si respira è sempre la stessa: di grande complicità e amalgama. «Il lavoro su un velivolo delle “Frecce Tricolori” – ci dice con umiltà il ten. col. Andrea Bolzicco, capo del Servizio Efficienza Aeromobili – è del tutto simile a quanto si può riscontrare in analoghi reparti di manutenzione dell’Aeronautica Militare. Quello che cambia è il fatto di avere costantemente un numero elevato di assetti necessari all’addestramento dei piloti durante il periodo invernale e garantire un numero minimo di undici velivoli durante tutta la stagione acrobatica. Il fatto di esibirsi in Italia o all’Estero di fronte a centinaia di migliaia di spettatori – conclude Bolzicco – è la responsabilità di far parte di un prestigioso Reparto, che porta in alto il nome del nostro Paese, implica naturalmente un’elevata pressione psicologica e, al contempo, un orgoglio che traspare in ogni persona del Servizio Efficienza Aeromobili».

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HH-3F Pelican

rogettato nei primi anni 70, questo modello appartiene alla famiglia degli elicotteri S61 originariamente realizzati dalla ditta statunitense Sikorsky, una generazione di elicotteri capace delle più diverse attività aeree, ma specializzata nella ricerca e soccorso su mare. Questi modelli, infatti, presentano apparecchiature avioniche e radar dedicati al soccorso marino, nonché la capacità di ammarare in totale sicurezza con mare fino a forza 4. I modelli in linea con l’Aeronautica Militare, oltre a preservare questa capacità anfibia, nel corso degli anni sono stati ammodernati ed evoluti per mantenere elevate le doti di velivolo da soccorso, ma soprattutto per affiancare a queste altre caratteristiche necessarie per l’impiego CSAR (Combat Search And Rescue), ovvero la ricerca e il soccorso in territorio ostile. Missioni di copertura aerea, trasporto sanitario o evacuazione medica, trasporto truppe e ricerca e recupero di personale militare isolato sono state volate dal 15° stormo sui cieli somali e iracheni nell’ambito delle operazioni di pace svolte in questi Paesi. I “Pelican” del 15° sono gli unici vettore della NATO che, a fronte di una categoria di peso elevata (dell’ordine di 10 t al decollo) possono garantire capacità di

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soccorso sia su terra che su acqua, sul suolo nazionale come in Teatro di operazioni. Peculiarità del mezzo sono, dunque, la sua malleabilità e la possibilità di adattarsi a molteplici ruoli, grazie a un’ampia gamma di configurazioni disponibili: oltre alle missioni SAR e CSAR, infatti, gli HH-3F dell’A.M. sono impegnati anche nella difesa aerea, per il pattugliamento dei cieli contro minacce aeree a quota e velocità basse, missioni definite Slow Mover Interceptor. Attraverso questo “compito”, il Reparto completa idealmente la propria vocazione alla tutela dell’incolumità della popolazione civile e alla salvaguardia della vita. Tante capacità, dunque, su un elicottero, che ancora oggi compete egregiamente con macchine più moderne e tecnologiche.

EQUIPAGGIO HH-3F Maggiore Marco Mascari (Pilota) Capitano Marco Ferrara (Pilota) 1° M.llo Mario Molesini (Operatore di Bordo) 1° M.llo Massimiliano Cervera (Operatore di Bordo) 1° M.llo Francesco Russo (Aerosoccorritore) 1° M.llo Christian Wiersdorf (Aerosoccorritore) Maresciallo 1a Classe Vito Gadaleta (Speaker)


61° STORMO

N

Scuola Volo

Una di sempre più internazionale

on è affatto raro camminare per i corridoi delle squadriglie nella base militare di Galatina (Lecce) ed imbattersi in "pinguini" provenienti da Singapore, Kuwait, Grecia, piuttosto che in istruttori anch’essi greci o argentini. La Scuola di Volo di stanza al “Fortunato Cesari” è, infatti, ravvivata da un considerevole numero di presenze straniere; il perché lo svela proprio il col. Pil. Sergio Cavuoti, comandante del 61° Stormo: «Internazionalizzazione significa dare la possibilità a Paesi amici di cooperare per migliorare la qualità dell’offerta istruzionale, proponendo una crescita che parta dalle fondamenta della scuola, ossia da istruttori e allievi, concretizzata poi mediante reciproci scambi. Il tutto si compie a livello di Stormo, dal momento che si vorrebbe tentare in un prossimo futuro di attrarre anche nuovi Paesi per migliorare le capacità e mantenere alto il livello di aggiornamento di tattiche e tecniche. Un obiettivo ancora più significativo, dal momento che gli approcci alle missioni cambiano continuamente in funzione delle nuove esigenze che si presentano, ad esempio nel supporto al suolo realizzato attraverso scorte a convogli civili o nel caso di coadiuvare le forze di polizia con finalità di contrasto ad attività terroristiche. L'internazionalizzazione permette proprio di creare una sinergia di risorse e, dato che l’offerta qui è molto ampia con l’addestramento che spazia dal basico al pre-operativo, i Paesi interessati possono avanzare richieste diversificate». Naturalmente questo tipo di iniziativa richiede

di Lodovica Palazzoli

anche un’attività logistica a latere da portare avanti e da far funzionare al meglio, basti pensare alla necessità di provvedere agli alloggi o ai documenti per il personale straniero presente (permesso di soggiorno, richiesta di assistenza sanitaria, ecc.). L’utile che, però, l’internazionalizzazione della scuola apporta è immediatamente visibile: una difesa allargata e una prevenzione più elevata. «Oggi ancora di più – sottolinea Cavuoti – è importante conoscere le realtà che ci circondano, necessità che si palesa sia nella fase di apprendimento nelle scuole, che in quella riguardante lo sviluppo industriale delle macchine e dei sistemi con cui si assolvono i compiti assegnati. In questo modo, qui al 61° Stormo l’obiettivo è raggiunto: si conosce e ci si fa conoscere». A qualche centinaio di metri dalla palazzina comando in cui avviene la conversazione con il comandante sorge un polo tutto dedicato al grande atteso T-346; la domanda, dunque, è d’obbligo: come influirà l’arrivo di questo nuovo aeroplano nel progetto dell’internazionalizzazione? E il colonnello non si tira certo indietro: «Costituisce – ci dice – certamente un’attrattiva, ma anche un’opportunità, e ciò vero come sistema ancor più che come avionica, perché il velivolo permette davvero molto. Ovviamente, il tutto si riflette anche nell’ambito della produzione e delle vendite, per esprimersi in termini di ritorno economico. Insomma, è la testimonianza tangibile di come l'internazionalizzazione sia motivo di crescita non solo dal punto di vista militare ma anche da quello industriale.”

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