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2016
Copia Gratuita
La rivista è disponibile anche in formato sfogliabile sul sito www.airplanesmagazine.it
Periodico di Aeronautica e Spazio iscritto al n° 47/2007 del registro della stampa presso il tribunale di Roma Editore Associazione IDEAE - via Gianfilippo Usellini, 434 - 00125 Roma - Direttore Responsabile Alessio Piano www.airplanesmagazine.it - cod. fisc. e p. IVA 09339321003 - Finito di stampare nel mese di maggio 2016 presso LitografTodi - Todi - Anno 10 - numero 2 - maggio 2016. Fotografie Aeronautica Militare
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www.aeronautica.difesa.it
La Formazione 2016
A
nche quest’anno, presso l’hangar del 313° Gruppo, si è svolta la tradizionale presentazione del Poster e della Formazione 2016 della Pattuglia Acrobatica Nazionale. Il Tenente Colonnello Jan Slangen, Comandante delle “Frecce Tricolori”, ha ripercorso l’entusiasmante stagione acrobatica 2015 contraddistinta dallo straordinario successo del 55° anniversario e dall’impegnativa trasferta negli Emirati Arabi Uniti. Poi, ovviamente, ha presentato ufficialmente la Formazione 2016 della Pattuglia: rimane confermata la posizione del Capoformazione, affidata al Maggiore Mirco Caffelli, così come resta immutato il Leader della Seconda Sezione, “Pony 6”, Capitano Mattia Bortoluzzi. Confermata anche la posizione “Pony 10”, il Solista delle “Frecce Tricolori”, del Capitano Filippo Barbero alla sua seconda stagione in questo ruolo. Diversi, invece, i cambi di posizione per i gregari del team acrobatica, che vedrà tra l’altro un nuovo inserimento: il Capitano Emanuele Savani, pilota di AMX proveniente
dal 132° Gruppo del 51° Stormo di Istrana, che volerà con il numero 8. Il Capitano Vigilio Gheser, giunto al termine della sua permanenza alle “Frecce Tricolori”, si occuperà dell’addestramento acrobatico del nuovo team per la 56a stagione acrobatica. Questa la formazione 2016 al completo: “Pony 0” T.Col. Jan Slangen, “Pony 1” Magg. Mirco Caffelli, “Pony 2” Cap. Gaetano Farina, ”Pony 3” Cap. Giulio Zanlungo, “Pony 4” Cap. Massimiliano Salvatore, “Pony 5” Cap. Stefano Vit, “Pony 6” Cap. Mattia Bortoluzzi, “Pony 7” Cap. Luca Galli, “Pony 8” Cap. Emanuele Savani, “Pony 9” Cap. Pierangelo Semproniel, “Pony 10” Cap. Filippo Barbero, “Pony 11” Cap. Vigilio Gheser. Il Ten. Col. Slangen ha presentato anche il Poster 2016 delle “Frecce Tricolori” che ritrae il suggestivo sorvolo dello scorso 4 novembre sul Quirinale, nel giorno in cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha reso omaggio all’opera “Angeli degli Eroi”, realizzata dall'artista Flavio Fanelli in memoria di tutti i caduti in missione di pace dal dopoguerra.
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Il Gen. Enzo Vecciarelli nuovo Capo di SMA Il 30 marzo scorso, presso l’aeroporto militare di Ciampino, il passaggio di consegne tra il Generale Preziosa ed il Generale Vecciarelli.
«G
razie Aeronautica Militare per quello che mi hai dato». Queste le parole conclusive di un discorso forte e, in alcuni passaggi commovente, del gen. s.a. Pasquale Preziosa che, dopo tre anni ha, lasciato la guida dell’Aeronautica Militare al Generale di Squadra Aerea Enzo Vecciarelli. La cerimonia di avvicendamento si è tenuta alla presenza del Ministro della Difesa, Senatrice Roberta Pinotti, e del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano. «Oggi lascio la guida della Forza Armata – ha esordito il Generale Preziosa – ed è tempo di bilanci: non per i tre anni da Capo di Stato maggiore, ma per i 45 passati da pilota e da militare con il Tricolore sul braccio. In quarant’anni i
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confini della sicurezza hanno smesso di coincidere con quelli fisici, geografici. Questa nuova sfida è coincisa con un periodo di ristrettezze di bilancio. E l’Aeronautica Militare ha dovuto individuare soluzioni idonee a garantire l’identico livello di sicurezza pur in presenza di risorse minori. Ci siamo riusciti e continueremo a farlo. [...] oggi posso dire – ha continuato il gen. Preziosa – che lascio un’Aeronautica pronta per il futuro» Il Generale Preziosa ha voluto poi ricordare le parole che il Capo dello Stato ha rivolto alla Forza Armata, definendo «l’Aeronautica Militare come un motivo di orgoglio per il Paese, così come gli astronauti, un vero “vanto” per l’Italia. Grazie ad ognuno di voi: ho una certezza, al Paese ho dato tutto quello che avevo».
Il Generale di Squadra Aerea Enzo Vecciarelli nell’assumere il comando della Forza Armata ha espresso sentimenti di sincera riconoscenza e gratitudine ed ha voluto sottolineare come l’Aeronautica Militare sia «una solida squadra di donne e uomini di assoluto valore che possano uniformare ed identificare il proprio stile di vita nel “servire lo Stato prima di se stessi”, valorizzando in ogni attività il senso di utilità al Paese, desiderosi di rappresentare riferimento e motivo d’orgoglio per ogni cittadino italiano». «La difesa dello spazio aereo nazionale, insieme alla sicurezza dei nostri concittadini – ha concluso il nuovo Capo di SMA – rimarrà il cardine delle nostre attività, unitamente all’ineludibile esigenza di dare continuità alle operazioni in atto e senza far mai mancare il necessario sostegno morale e materiale al personale che da tempo sta operando insieme alle altre Forze armate, fuori dai confini dello Stato». Il Capo di Stato Maggiore della Difesa nel corso del suo intervento, dopo aver ringraziato il Generale Preziosa per quanto fatto durante il suo mandato e aver rivolto al Generale Vecciarelli gli auguri per il nuovo incarico, ha sottolineato che «l’Aeronautica Militare, componente chiave per la sicurezza della Nazione, si è rivelata elemento sinergico nell'ambito del sistema Paese. Quello che più conta – ha proseguito il Generale Graziano – è l'impegno professionale per la sicurezza del Paese e per la sicurezza dei cittadini, a prezzo del sacrificio personale». Nel suo intervento il Ministro della Difesa Roberta Pinotti, nel ricordare i 45 anni di carriera del Generale Preziosa, ha sottolineato che quello passato «non è stato un periodo facile ma lei lo ha attraversato con determinazione, impegno e molta energia». Il Ministro si è congratulato con il Generale per il lavoro svolto dall’Aeronautica Militare, impegnata in molteplici campi, e ha formulato i suoi auguri al nuovo Capo sottolineando che «non dobbiamo farci illusioni perché temo che anche il suo periodo di comando non sarà dei più facili e tranquilli, ma siamo sicuri che Lei sarà all’altezza della sfida». E tutti noi appassionati di aeronautica glielo auguriamo!
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Una SQUADRA che
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VOLA
intetizzare in 25 minuti di volo le capacità e l’ingegno di un’istituzione militare e di un intero Paese. Questo fanno le “Frecce Tricolori”, raccogliendo l’esperienza e l’addestramento di più di 80 anni di acrobazia aerea in un programma di volo che unisce spettacolarità e tecnica. Il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico “Frecce Tricolori”, è dislocato sull’aeroporto di Rivolto, a pochi chilometri da Codroipo, Udine, nel cuore del Friuli
Venezia Giulia, e dell’Aeronautica Militare sono la componente sicuramente più conosciuta e visibile. Ma le “Frecce Tricolori” rappresentano, in realtà, la sintesi delle capacità dei piloti e degli specialisti di un’intera Forza Armata. Sono quella componente che con i suoi dieci velivoli di produzione italiana Alenia Aermacchi, gli MB.339PAN, costituisce la più numerosa compagine acrobatica al mondo. 18 le figure che danno vita a un’esibizione che non dà tregua. Una delle peculiarità,
infatti, di questa armonia tutta tricolore è quella di essere uno splendido continuum. Circa mezz’ora da passare in apnea alternando lo sguardo tra la formazione di nove che si divide in due sezioni, 5 e 4, e il velivolo solista; e poi gli incroci, le salite, i tonneaux, le virate schneider e la Bomba, la figura che ha contribuito a rendere famose le “Frecce Tricolori” nel mondo, imitata molto, replicata mai, da tutte le formazioni acrobatiche. Chiude il grande ed emozionante tricolore finale dell’Alona. Tutto si svolge con estrema naturalezza e tutti hanno la convinzione di compiere nulla di eccezionale. Questo deriva dalla storia professionale di ciascuno dei componenti, piloti e tecnici, di questo Reparto, comunque singolare: sono tutti inquadrati nei ruoli dell’Aeronautica Militare e il loro iter istituzionale e formativo non differisce da quello dei colleghi in servizio presso le altre unità della Forza Armata; con loro esprimono quei valori e quelle caratteristiche che sono patrimonio culturale di un intero Paese, prima che di una Forza Armata. Ardimento, capacità, disciplina, affiatamento, spirito di appartenenza, generosità, sofisticata creatività, e, soprattutto, senso dello Stato. Su questi pilastri poggia il lavoro quotidiano della Pattuglia Acrobatica Nazionale, una delle più ammirate ed amate al Mondo.
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FORMAZIONE 2016
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PONY 11
PONY 3
PONY 6
VIGILIO GHESER
GIULIO ZANLUNGO
MATTIA BORTOLUZZI
PONY 10
PONY 8
PONY 5
FILIPPO BARBERO
EMANUELE SAVANI
STEFANO VIT
PONY 4
PONY 2
PONY 9
MASSIMILIANO SALVATORE
GAETANO FARINA
PIERANGELO SEMPRONIEL
PONY 0
PONY 1
PONY 7
JAN SLANGEN
MIRCO CAFFELLI
LUCA GALLI
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1961-2016
313° GRUPPO - NUMERI IN VOLO
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La sequenza incalzante delle manovre del programma acrobatico delle Frecce Tricolori, così come la conosciamo oggi, è frutto di un lavoro di squadra e cura del dettaglio che si protrae dal 1961. Tale sequenza può subire però delle variazioni in caso di condizioni meteo avverse o particolari conformazioni dell’area di manifestazione. Nel programma denominato “BASSO” non trovano esecuzione alcune manovre a sviluppo verticale al fine di mantenere la formazione al di sotto di eventuali nubi; in caso invece di visibilità ridotta e nubi molto basse si vola il programma denominato “PIATTO” all’interno del quale vengono eliminate le manovre a sviluppo verticale e non avviene mai la separazione della formazione in 3 sezioni.
FIGURE
FIGURES
1
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SCHNEIDER E RICONGIUNGIMENTO
3
LOOPING D’INGRESSO
CARDIOIDE E SEPARAZIONE DEL SOLISTA
TRASFORMAZIONE A TRIANGOLONE
ricongiungimento
LOOPING
SEPARAZIONE IN 3 SEZIONI
schneider rombetto
TRASFORMAZIONE A ROMBO
linea davanti
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CUORE TONNEAU ROVESCIO TONNEAU
8
INCROCIO DEL CUORE TONNEAU SCHNEIDER POSITIVA E PULL - UP NEGATIVO INVERSIONE ROMBETTO
INVERSIONE LINEA DAVANTI
INCROCIO
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4 E 5 POSTO LOOPING A CALICE TONNEAU LENTO
TRASFORMAZIONE A CIGNO LOOPING A CALICE
INCROCIO IN ALTO INCROCIO PULL-UP NEGATIVO
INCROCIO IN BASSO
TONNEAU - ROVESCIO - TONNEAU
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TONNEAU
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DOPPIO TONNEAU E PIRAMIDONE
TRASFORMAZIONE A PIRAMIDONE
SCHNEIDER POSITIVA
APERTURA DELLA BOMBA E INCROCIO DEL SOLISTA
APERTURA E SEPARAZIONE DI TUTTA LA FORMAZIONE
2 E 3 IN LINEA DI FRONTE
INCROCIO DEL SOLISTA
4 E 5 A POSTO
TONNEAU lento
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INCROCIO DELLA BOMBA E LOOPING DI RIENTRO
LOOPING DI RIENTRO DELLA LINEA DAVANTI
LOOPING DI RIENTRO DEL ROMBETTO
DOPPIO DEI GREGARI INTERNI 2, 3 incrocio DOPPIO DEGLI ESTERNI 4, 5
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PRESENTAZIONE DEL triplo TONNEAU
PROGRAMMA ACROBATICO _FULL DISPLAY SEQUENCE
Per tali motivi, ad esempio, la manovra del “CUORE” può essere sostituita da quella dell’ “AQUILA”, così come la “SCINTILLA TRICOLORE” può essere sostituita dal “BULL’S EYE”.
For instance, in the sequence called “BASSO” some vertical aerobatic maneuvers are not performed in order to keep the formation flying below cloud level. In case of reduced visibility and low cloud, the aerobatic team will fly the program called “PIATTO” in which all vertical maneuvers are eliminated and the formation will not separate into 3 sections. For such reasons, for example, the sequence “CUORE” can be replaced by the sequence called “AQUILA”, just as the “SCINTILLA TRICOLORE” can be replaced by the “BULL’S EYE”.
The aerobatic displays of the “Frecce Tricolori” that we see today are the result of team work and an attention to detail that started in 1961. However, the display may differ from the one planned due to weather conditions or particular restrictions in the area where the performance takes place.
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SCHNEIDER E RICONGIUNGIMENTO
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TONNEAU SINISTRO ROVESCIO DRITTO ROVESCIO
VENTAGLIO APOLLO 313 SERIE DI TONNEAU
FUORI TUTTI E RICONGIUNGIMENTO
SEPARAZIONE DEL CUORE TRASFORMAZIONE DEL 7 E 8 INDIETRO
BASTONE ROMBETTO
INCROCIO
TONNEAU SINISTRO TONNEAU DEL 7 E 8
BASTONE LINEA DAVANTI
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TONNEAU DESTRO A CIGNO SCHNEIDER NEGATIVA
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SERIE DI 5 TONNEAU
SCINTILLA- LOMÇOVAK
LOMÇOVAK SCAMPANATA SEPARAZIONE DELLE 2 SEZIONI
TONNEAU DESTRO
scintilla Tricolore
INVERSIONE ROMBETTO
INVERSIONE LINEA DAVANTI
SCHNEIDER NEGATIVA
RICONGIUNGIMENTO -TONNEAU E LOOPING CON IL CARRELLO
LOoPING CON IL CARRELLO
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ARIZONA - SCAMPANATA
LINEA DI FRONTE DEL 2, 3, 4, 5, 7 E 8
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TONNEAU DEL 2, 3, 4 E 5
ROVESCIO - DRITTO - ROVESCIO
TONNEAU IN 4 TEMPI
7 E 8 AVANTI E RICONGIUNGIMENTO
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SCHNEIDER A DESTRA VOLO FOLLE
RICONGIUNGIMENTO DELLA BOMBA
ALONA E INSERIMENTO DEL SOLISTA
TRASFORMAZIONE in ALONA
SCHNEIDER DESTRA IN DECELERAZIONE PULL-UP
TONNEAU CON IL CARRELLO
volo folle
INSERIMENTO DEL SOLISTA
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Spettacolo nello
SPETTACOLO I l solista rende lo spettacolo più avvincente, facendo restare il pubblico con il fiato sospeso e strappando applausi a scena aperta alla fine di ogni esibizione. Nell’economia del programma della Pattuglia rappresenta uno spettacolo nello spettacolo, è colui che consente alle “Frecce Tricolori” di offrire alla gente quell’armonia e continuità nella sequenza delle figure che è altra caratteristica peculiare della PAN. Come per il resto della Pattuglia, il programma del numero “10” viene messo a punto durante la fase invernale dell’addestramento. Si analizza ogni singola figura e si decide l’introduzione di qualche “tecnicismo” o di piccole personalizzazioni che generalmente non vanno a stravolgere un programma consolidato negli anni. Durante la stagione invernale, ogni volo d’addestramento del solista prevede l’esecuzione di tutto il programma della Pattuglia perché una buona parte della difficoltà del
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volo del “Pony 10” è costituita dalla scelta dei tempi di inserimento tra le figure eseguite dalla formazione. Il rispetto dei tempi d’ingresso è una responsabilità del solista, il quale deve modificare la propria esibizione per riuscire ad accordarsi al ritmo dettato dal capoformazione, un ritmo che può dipendere dalla copertura nuvolosa, dal vento, dal luogo in cui si svolge l’esibizione. Il 60% della difficoltà della performance del solista sta nell’esecuzione delle manovre; il restante 40% sta nel rispetto della tempistica. I voli di addestramento del solista richiedono la presenza costante presso la biga (in collegamento radio) del comandante, l’unico pilota titolato a commentare e a seguire gli aspetti di sicurezza del volo del “10”. Il comandante solitamente si limita a esprimere considerazioni sulla qualità estetica della manovra senza
fornire suggerimenti tecnici: solo il solista detiene il bagaglio di conoscenze tecniche necessario a correggere eventuali difetti di esecuzione delle figure acrobatiche. Del resto, anche dal punto di vista addestrativo il “Pony 10” è abbastanza autonomo rispetto alla formazione, potendo pianificare, eseguire e gestire nella sua interezza il proprio allenamento.
PONY 10 FILIPPO BARBERO
MARCO ZOPPITELLI torna tra i “Diavoli Rossi” MARCO ZOPPITELLI parla del suo nuovo impiego a GHEDI (Brescia) dopo l’esperienza meravigliosa fatta con le “Frecce Tricolori”
A
l 6° Stormo di Ghedi (Bs) abbiamo incontrato il Capitano Marco Zoppitelli, ex primo finalino della PAN. Lo seguiamo nella pilot lounge del 154° Gruppo, quello dei celeberrimi “Diavoli Rossi”. Seduti sul divanetto della sala, con il sottofondo dei Tornado in decollo con i post bruciatori accesi, Marco ricorda gli anni vissuti nella base di Rivolto: «È stata un’esperienza che mi ha fatto crescere professionalmente e che mi ha arricchito. Ho portato via con me la sensazione di atterrare e trovare lì a bordo pista la gente entusiasta. In tutti gli Stormi lavori per l’Aeronautica Militare, ma al 313° Gruppo vedi immediatamente la gratitudine delle persone». Marco come è scandita la tua giornata qui a Ghedi, al 154° Gruppo? «È piuttosto standard, tipo quella che si vive alla PAN, con qualche variazione perché l’obiettivo qui è l’addestramento necessario a ottenere anche il massimo livello di sicurezza nelle operazioni. Perciò si arriva in base alle 7:30 del mattino e c’è il briefing meteo, la vita poi si
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sposta nei gruppi volo dove si pianifica. La pianificazione qui è molto importante, richiede tempo e concentrazione. Il volo dura un’ora e mezza, due ore; tornati a terra si fa il debriefing». Per renderci ancor più partecipi della vita in base, Marco ci accompagna in torre di controllo da dove ci godiamo qualche decollo. Una foschia densa ricopre la pista, mentre due caccia percorrono rullando il raccordino per raggiungere la testata pista. Uno scenario che non è affatto nuovo a Marco Zoppitelli: già prima di entrare nelle “Frecce” è stato qui, poi, prima della Pattuglia Acrobatica, ha fatto l’istruttore al 61° Stormo. Ma quale sarà il suo ruolo preferito? «Non ce ne è uno in particolare che preferisco – ci dice – perché sono tutte parti di me. Sono tutte fasi della mia vita che mi hanno reso quello che sono. Ho fatto ritorno in questo Stormo dopo dieci anni e qui ho trovato persone e lavoro completamente cambiati. A Rivolto mi sono abituato a lavorare molto in gruppo. Il team work, sempre nel pieno rispetto delle gerarchie, è fondamen
tale in Pattuglia. La mia idea è quella di radicare anche qui sempre più questa realtà. Il fatto di tornare qui ha comportato per me un riavvicinamento al Tornado e a un certo tipo di missioni alle quali non ero ovviamente più abituato, perciò anche nel tempo libero mi dedico alla lettura di manuali e libri, cercando di carpire il massimo anche dai più anziani». Non si smette mai di imparare, insomma, né di tenersi aggiornati. Lasciamo la torre di controllo e ci dirigiamo verso un hangar, per vedere più da vicino un Tornado. Camminando incrociamo un paio di giovani tenenti piloti, salutano Marco e gli sorridono. Ma come lo vedranno qui i giovani colleghi? «I più giovani mi vedono come un pilota di esperienza, anche per via del periodo trascorso nelle “Frecce”. Io, da una parte ho delle
difficoltà oggettive nel mettermi al passo con i tempi perché il lavoro qui è mutato negli anni; per altri versi alcune particolarità del volo, come l’acrobazia o le tecniche nell’affrontare determinate situazioni sono più naturali per me. Le ore che ho trascorso in aria mi vengono in aiuto e questa è la tecnique che cerco di trasmettere ai più giovani, sempre con il massimo dell’umiltà». Camminando e parlando facciamo ritorno verso il “154°”. Fuori dal Gruppo un F-104 punta il muso verso il cielo, che comincia a prepararsi al tramonto. Nella storia delle “Frecce Tricolori” molti colleghi di Marco, dopo l’esperienza di Rivolto hanno lasciato l’Aeronautica Militare, lui perché ha deciso di restare? «Ho sempre dato il 100% all’Aeronautica e l’Aeronautica ha dato il 100% a me. Credo in questa istituzione non esiste alternativa che valga l’uscita dalla Forza Armata. Qui c’è tutto quello che desidero sia per la mia vita professionale, che privata. E poi amo il mio lavoro e il velivolo su cui lo svolgo». C’è un sorriso soddisfatto sul suo volto, mentre conclude la frase. La giornata si sta per concludere anche al 6° Stormo, tana dei “Diavoli”. Accompagnamo Marco al bar della base. Poco più in là due Tornando stanno effettuando le prove motore in vista di una sortita notturna: presto due scie di fuoco illumineranno la pista d’asfalto, accendendo per un attimo la notte. Sorseggiando un caffè, gli domando se ci sia una frase che lo ha accompagnato nella sua vita aeronautica, quasi una massima che si è ripetuto nei momenti difficili o semplicemente valida per quelle volte in cui si è trovato davanti a una scelta. «Mio papà diceva sempre una cosa: se dai tanto, ti impegni tanto, prima o poi verrai ripagato. Questo è esattamente quello che penso anche io e che può riassumere l’esperienza fatta fino a ora. Spero con il mio lavoro di ogni giorno di aver dato tanto, quanto sento di aver ricevuto in tutti questi anni». Pilota una volta, pilota per sempre. Quando passione e professionalità creano una sinergia, non importa dove o che tipo di attività si sia chiamati a svolgere, perché l’approccio resterà lo stesso, come la voglia di migliorarsi e dare il meglio di sé. Parola di ex PAN. Lodovica Palazzoli
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HH–139A
Loano i d A 9 3 –1 H H io g Equipag il. paggio) – Cap. P
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dante Equi Colombo Mascari (Coman n. Pil. Salvatore Te Magg. Pil. Marco – ) ta ilo P do (Secon peratore di Valerio Modugno co Carnevalini (O ri En o .ll M 1° – ) re di Bordo) – (Secondo Pilota rvera (Operato Ce o an ili m si as Roberto M rritore) – 1° M.llo Bordo) – 1° M.llo co oc os er (A so o Rus 1° M.llo Francesc rritore) co oc Leoni (Aeros
L’
AW-139, che nella versione per l’Aeronautica Militare prende la denominazione HH, Hospital Helicopter, è un biturbina di categoria media prodotto da AgustaWestland, individuato dalla Forza Armata per sostituire le linee HH-3F (radiata nel 2014) e HH-212. L’HH-139A è una soluzione individuata sul mercato per continuare ad assicurare con efficacia il servizio di Ricerca e Soccorso aereo, sia per i compiti istituzionali di eventuale recupero di equipaggi e personale militare in difficoltà, sia per le attività di concorso alla collettività in caso di voli sanitari d’urgenza, calamità naturali e grandi eventi nazionali. Trattandosi di un elicottero già collaudato e in servizio presso altre realtà civili e militari nazionali (Guardia di Finanza, Guardia Costiera, vari Enti locali), l’HH-139A permetterà di realizzare significative sinergie – addestrative, logistiche e, soprat-
M.llo 1 a Classe Vi
tutto, operative – in ambito interforze e interagenzia nel settore delicato e complesso del soccorso aereo, fondamentali per intervenire con successo quando viene richiesto, spesso in condizioni proibitive, di notte, con il maltempo, in zone particolarmente impervie e isolate. L’HH-139A è in grado di operare sia di giorno che di notte grazie all’utilizzo di visori notturni (NVG – Night Vision Goggles), in aree particolarmente impegnative, anche da superfici non preparate, in ambienti polverosi, zone innevate o in ambiente marino. L’elicottero è una macchina particolarmente versatile; in massimo 30 minuti è possibile cambiare la configurazione interna, passando da quella per il soccorso aereo (versione primaria SAR – 5 passeggeri + 1 barella) a quella soccorso aereo e sanitario di urgenza (versione MEDEVAC – da 2 a 4 barelle) o trasporto passeggeri (versione UTILITY – fino a 14 passeggeri). Caratteristiche tecniche: Diametro rotore 13,8 m – lunghezza 16,66 m – larghezza massima (pianetto orizzontale) 4,22 m – peso massimo al decollo 6.800 kg – due turbine Pratt & Whitney PT6C-67C con FADEC – velocità massima 306 km/h.
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