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La rivista è disponibile anche in formato sfogliabile sul sito www.airplanesmagazine.it

Periodico di Aeronautica e Spazio iscritto al n° 47/2007 del registro della stampa presso il tribunale di Roma Editore Aviator Srl- via Gianfilippo Usellini, 434 - 00125 Roma - Direttore Responsabile Alessio Piano - web: www.airplanesmagazine.it - cod. fisc. e p. IVA 09339321003 - Finito di stampare nel mese di giugno 2017 presso LitografTodi - Todi - Anno 11 - numero 6 - giugno 2017. Fotografie Aeronautica Militare



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Saluto del Sindaco di Grosseto

l verde, il bianco e il rosso delle “Frecce Tricolori” tingeranno per la prima volta il cielo di Marina di Grosseto. L’esibizione della pattuglia acrobatica dell’Aeronautica Militare offrirà uno spettacolo straordinario atteso dai tanti appassionati che seguono la PAN nelle sue uscite pubbliche, ma anche dai residenti, dai turisti e dai curiosi che desiderano vedere le acrobazie aeree dei velivoli dell’A.M. L’Air Show in programma a Marina sarà un’occasione di intrattenimento davvero unica, ma anche un momento di aggregazione e di promozione straordinaria per tutto il territorio. Abbiamo voluto fortemente questo evento e insieme al club Alimaremma lo abbiamo organizzato con la preziosa collaborazione dell’Aeronatica Militare. La giornata dedicata alle “Frecce Tricolori” sono certo che sarà una giornata di grande festa per tutti: per i

bambini e per gli adulti, per le famiglie e per chi si troverà a Marina a trascorrere qualche giorno di vacanza. Lo show in aria sarà impreziosito da altri momenti di intrattenimento nelle vie di Marina con il Villaggio Azzurro, i simulatori di volo delle “Frecce” e dell’Eurofighter e altre iniziative promosse dagli stabilimenti balneari e dagli operatori turistici locali. Quella che troverà il pubblico domenica 25 giugno sarà una Marina in festa, con il tricolore che sventolerà lungo tutto il tratto del litorale e che offrirà un’immagine gioisa della nostra splendida terra, ricca di bellezze paesaggistiche e naturalistiche apprezzate in Italia e nel mondo. La sinergia con le Forze Armate, in questo caso con l’Aeronautica Militare, a Grosseto è una realtà che caratterizza il territorio e che ci permette di lavorare con grande spirito di collaborazione per eventi e per progetti a favore dei cittadini e della città.

Il Sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna


Una storia lunga 100 anni 2 2


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a conquista del cielo fu la prima grande rivoluzione del Novecento. Il volo annullava le barriere geografiche, permetteva di raggiungere velocità prima impensabili, offriva nuove prospettive per la tecnologia, l’economia, l’arte e – purtroppo – per la guerra. Quando comparvero i grandi dirigibili e i primi fragili aeroplani fu chiaro che la capacità di difendersi dagli attacchi aerei sarebbe stata almeno altrettanto importante di quella di colpire l’avversario. Quando un Voisin LA francese abbatté un biplano tedesco, cogliendo la prima vittoria in combattimento aria-aria della storia si diede ini-

zio a quella Storia da molti già conosciuta, era il 5 ottobre 1914. In pochi mesi nacquero piloti, aerei e reparti specializzati nel fermare i velivoli avversari, abbattendoli o comunque costringendoli a desistere dalla propria missione. Era nata la Caccia. Nel 2017 si celebra il centenario di cinque Gruppi di Volo costituiti nel 1917 e

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oggi riconducibili – sia pure con modalità diverse – alla Difesa Aerea. Nella Prima Guerra Mondiale i gruppi erano in gran parte sotto il controllo operativo dei singoli comandi d’armata e raccoglievano squadriglie di più specialità. Nello stemma araldico dell’Aeronautica Militare le specialità sono, infatti, rappresentate dalle insegne di quattro squadriglie, che erano allora le formazioni operative di base. Il IX e il XII nacquero dunque come gruppi “misti” nei quali la Caccia affiancava la componente da ricognizione, largamente prevalente. Più omogeneo era il XVIII Gruppo, la cui specialità era però il bombardamento. Di fatto, solo X e XIII inquadravano esclusivamente squadriglie caccia e potevano definirsi gruppi di tale specialità. La famosa figura dell’Asso nacque proprio durante la Prima Guerra

Mondiale. Cent’anni dopo il mito è ancora vivo e figure come quelle di Francesco Baracca, Manfred von Richthofen e Georges Guynemer sono ancora oggi popolarissime. Di fronte ai progressi scientifici che avevano trasformato la guerra in scontro industriale combattuto da masse di uomini armati di strumenti di capacità e potenza inusitate, l’opinione pubblica trovava conforto e interesse nelle descrizioni dei duelli aerei che trasmettevano l’immagine dell’eroe individuale e vedevano nell’aviatore e nell’Asso il richiamo alle tradizioni e ai valori della cavalleria. Nel nuovo contesto tecnologico concetti quali coraggio, gioventù e perizia nel dominare il mezzo, che da sempre accompagnavano la figura dell’eroe nell’immaginario collettivo, venivano trasferiti sul pilota e si riassumevano nell’Asso della Caccia, paradigma ed esempio

di virtù fisiche e morali. Il primo a usare la parola “Asso”, per indicare chi avesse almeno cinque vittorie, fu il giornalista francese Jacques Mortane e l’uso attecchì subito in tutte le aviazioni dell’Intesa. In Italia, l’aviazione dell’Esercito contò 42 Assi (al primo posto Baracca, con 34 vittorie). Nei decenni i Gruppi centenari hanno vissuto cambiamenti di specialità, aerei e basi che rispecchiano le diverse fasi della vita della Forza Armata e il graduale passaggio non solo dalla Caccia alla Difesa Aerea ma anche dal volo alla competenza ambientale. A questo contribuisce in modo cruciale la tecnologia, oggi caratterizzata dalla superiorità informativa trasversale alle specialità. Ma la passione, il sacrificio, la dedizione, la preparazione e il coraggio sono caratteristiche insite nei piloti del passato, del presente e sicuramente anche del futuro.

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la Chasse!”

L’ultima novità editoriale dell’Aeronautica Militare Il Volume, con il prologo di Alberto Angela, è stato ideato per celebrare i cento anni dei Gruppi Caccia. Venticinque autori e più di dieci fotografi per confezionare un prodotto che riuscisse, anche dalla voce diretta dei protagonisti, a spiegare all’esterno questa specialità che nel tempo si è modificata per divenire quella che oggi è la nostra Difesa Aerea, in questo periodo storico sempre più importante per il nostro Paese. 6 6


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la Chasse!” è un volume pensato per celebrare una ricorrenza importante: i 100 anni di vita dei Gruppi di volo dell’Aeronautica Militare dedicati all’attività della caccia. Cento anni fa, cioè, durante la Prima Guerra Mondiale, venivano costituiti quei reparti di volo che hanno visto operare tra le loro fila Assi dell’aviazione come Francesco Baracca e Ruffo di Calabria, ma che soprattutto hanno perfezionato, dopo aver fatto germogliare il seme, quella specialità che si è affermata come Difesa Aerea, cioè la protezione dei nostri cieli da ogni aggressione e minaccia esterna. Quella specialità, insomma, che viene ancor oggi praticata senza soluzione di continuità da quei Gruppi che durante la Grande Guerra acquisivano competenza e consapevolezza del loro ruolo a difesa del Paese. Il volume, quindi, non solo ripercorre la storia della Caccia, dei suoi aspetti più romantici e mitizzati, come il confronto cavalleresco tra abili e audaci piloti sprezzanti del pericolo e della morte, ma soprattutto racconta l’evoluzione culturale, dottrinaria, tecnologica e organizzativa di una specialità aerea che è un pilastro irrinunciabile della Difesa dell’Italia. Si tratta del racconto di un’attività che ha seguito di pari passo le vicende del nostro Paese e che si è dovuta sviluppare senza mai poter prescindere dall’eccellenza, di uomini, di mezzi, di organizzazione. Abbiamo raccontato tutto questo attraverso alcuni saggi di studiosi della materia ma anche e soprattutto dando voce a chi oggi fa questo “mestiere”, sicuramente erede ideale dei “cacciatori” di un tempo, ma con una visione e una prospettiva che si spingono nel futuro, come è nel DNA dell’Aeronautica Militare, una Forza Armata che più di altre cavalca e stimola il progresso. Il titolo: “A LA

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CHASSE!”. Si tratta di un’evocazione dei piloti da caccia transalpini della Prima Guerra Mondiale, nata nel periodo eroico della specialità, che accomuna tutti i reparti e tutti i piloti da caccia del mondo, viene proferita nei brindisi ma non solo e le viene attribuito un potere scaramantico, esorcizzante, viene gridata con fierezza e a volte con atteggiamento guascone, di sfida, se vogliamo anche strafottente. La risposta: Bordel! Il volume è stato presentato alla XXX edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino al cospetto di una folta platea di appassionati e non. La presen-

tazione è stata moderata dalla conduttrice del programma Rai Linea Verde Chiara Giallonardo ed ha visto la partecipazione del Generale di Divisione Aerea Silvano Frigerio, Comandante delle Forze da Combattimento, e degli attuali Comandanti dei Reparti centenari. Insieme hanno ripercorso le tappe salienti della nostra storia, soffermandosi su quella che è oggi la missione principale dell’Aeronautica Militare, ovvero la difesa dello spazio aereo nazionale. Ritornando al volume, che ha visto anche la partecipazione di Alberto Angela, questo descrive l’evoluzione della Caccia, dalle imprese

degli “Assi” dell’aviazione nel primo conflitto mondiale ai moderni scenari internazionali sempre più complessi ed altamente tecnologici. Attraverso le immagini del libro e i racconti di alcuni piloti è stata narrata questa gloriosa storia lunga 100 anni e quel sottile filo che lega il loro attuale impiego alle origini della nobile specialità della Caccia. “A la Chasse!”, a cura del Col. Alessandro Cornacchini, non manca anche di raccontare storie intriganti e

di vita vissuta che rendono l’opera ancora più accattivante. Un percorso all’insegna del progresso, della modernità, dello sviluppo di tecniche e macchine che ha trovato nell’uomo, nella sua capacità di lavorare in gruppo per un medesimo scopo, il collante e l’energia per superare sfide e traguardi sempre più ambiziosi, con l’unico interesse di servire il Paese. Il volume può essere acquistato presso lo Stand A.M. al costo di 25 euro.

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Tagliato il nastro della Mostra sui cento anni della Caccia Lo scorso 15 giugno è stata inaugurata la mostra “A la Chasseâ€? ospitata nelle sale storiche di Palazzo Aeronautica e aperta gratuitamente al pubblico. 10 10


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la chasse! 1917 – 2017 dalla Caccia alla Difesa Aerea” è il titolo della mostra inaugurata nella Sala degli Eroi di Palazzo Aeronautica a Roma. Un titolo che vuole richiamare il tradizionale brindisi della Caccia e, in effetti, con questa mostra ed il libro che l’accompagna, l’Aeronautica Militare vuole “celebrare” i cinque Gruppi Caccia che festeggiano quest’anno i cento anni dalla loro costituzione. La mostra è stata inaugurata dal Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Generale di Squadra Aerea Enzo Vecciarelli, ed illustrata dallo storico Gregory Alegi insieme al Colonnello Alessandro Cornacchini, curatore dell’omonimo volume, presentato al recente Salone Internazionale del

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libro di Torino. A moderare l’evento il Generale di Divisione Giorgio Baldacci, capo del 5° Reparto Comunicazione dello Stato Maggiore Aeronautica, che, oltre a dare il benvenuto ai numerosi partecipanti, ha voluto evidenziare il contributo di tutta la Forza Armata alla realizzazione di questo evento. A dare inizio alla mostra il tradizionale taglio del nastro che ha visto protagonista il gen. Vecciarelli insieme alla “madrina” di questa inaugurazione, la conduttrice RAI di “Linea Verde” Chiara Giallonardo, che aveva magistralmente condotto la presentazione del volume al Salone Internazionale del Libro di Torino lo scorso 21 maggio. Il percorso, all’insegna del progresso, della modernità, dello sviluppo di aeroplani e tecnologie, senza tralasciare la componente umana, spiega la costante evoluzione della specialità

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della Difesa Aerea per la protezione dei nostri cieli. Il filo conduttore è rappresentato dai valori custoditi e tramandati dai Gruppi e dagli Stormi tra passato, presente e futuro. Particolarità di questa mostra sarà la possibilità di “passeggiare virtualmente” in una ricostruzione tridimensionale del nord-est italiano ambientato nel 1917, un tuffo nel glorioso passato dei cinque Gruppi Caccia impegnati sul fronte in aspri combattimenti aerei. Sarà inoltre possibile, grazie all’utilizzo di visori 3D di realtà virtuale, entrare negli abitacoli di alcuni dei più famosi “caccia” che hanno

caratterizzato la storia dell’Aeronautica, interagendo in prima persona con i comandi e la strumentazione di bordo, per un’esperienza unica nel suo genere. La mostra sarà aperta gratuitamente al pubblico nei weekend dal 17 giugno al 9 luglio, con una speciale apertura notturna prevista per sabato 1 luglio. Nell’occasione, sarà possibile visitare anche le altre Sale Storiche di Palazzo Aeronautica, considerato un mirabile esempio del razionalismo italiano e tra i complessi monumentali di maggiore interesse storico ed architettonico del Paese.

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STAGIONE 2017

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artiti! Lo scorso 1° maggio è iniziata ufficialmente la 57esima stagione acrobatica delle “Frecce Tricolori”, dopo quella che, impropriamente, è detta la stagione invernale, ossia il periodo dedicato esclusivamente all’addestramento. Un periodo, questo, in cui si vola principalmente sui cieli di Rivolto, sede del 313° Gruppo Addestramento Acrobatico, con circa tre sortite al giorno che servono per affinare le evoluzioni acrobatiche del Team e, in particolare, per l’inserimento dei nuovi piloti in formazione. È ora di immergersi nella folla per dimostrare l’abilità e la professionalità della squadra. Una stagione con molte

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novità, a cominciare da quella più rilevante del nuovo comandante, il magg. Mirco Caffelli; sarà lui che avrà l’onore e l’onore di “orchestrare” dalla biga i “magnifici 10” per far sì che le loro evoluzioni siano perfette. Il calendario della stagione estiva è come sempre molto fitto e la nostra amatissima Pattuglia Acrobatica Nazionale toccherà i litorali italiani da nord a sud; ma in programma ci sono anche tre tappe estere per stendere il tricolore più lungo del mondo anche fuori del nostro Paese ed esportare quel Made in Italy che solo le “Freccie Tricolori” sanno così ben incarnare. Come ogni anno i cambiamenti non sono pochi, né trascurabili: dal

nuovo “Pony 0”, come già accennato, il magg. Caffelli, al capoformazione, magg. Gaetano Farina, al quale proprio il comandante ha passato il testimone di “Pony 1”. Invariati, invece, “Pony 6” (leader della seconda sezione), il cap. Mattia Bortoluzzi, e il solista, “Pony 10”, il cap. Filippo Barbero. La new entry è il cap. Franco Paolo Marocco, proveniente dalla linea Eurofighter, dal X Gruppo Caccia del 36° Stormo, che volerà col numero “9”. Insomma, tutto è pronto per questo Air Show: i fans sono già schierati, le fotocamere sono già a fuoco e le bandierine italiane già sventolano: che altro dire? Forza ragazzi, fateci come sempre sognare!



PASSIONE E FIDUCIA

Passione e fiducia permettono agli uomini e alle donne delle “Frecce Tricolori” di creare quella sinergia indispensabile per il volo della Pattuglia Acrobatica Nazionale. La passione è il motore che permette ai 10 Pony, così come a tutto a tutto il personale dell’Aeronautica Militare, di svolgere i propri compiti in maniera efficiente ed efficace. Efficace per raggiugere sempre l’obiettivo che ci si è prefissati, efficiente per aspirare ad esso con il minor utilizzo di risorse. Il volo dei 10 Pony si basa sull’assoluta certezza che chi sta volando al nostro fianco manterrà sempre la propria posizione, il proprio ruolo; alla base di questa cosnapevolezza, l’estrema fiducia nella professionalità e nella capacità degli altri componenti della squadra; valore senza il qiale il volo delle “Frecce Tricolori” non sarebbe possibile.

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PONY O MIRCO CAFFELLI Magg. Pil Comandante PONY 1 GAETANO FARINA Magg. Pil. Capoformazione PONY 2 LUCA GALLI Cap. Pil. 1° Gregario Sinistro PONY 3 EMANUELE SAVANI Cap. Pil. 1° Gregario Destro PONY 4 MASSIMILIANO SALVATORE Cap. Pil. 2° Gregario Sinistro PONY 5 STEFANO VIT Cap. Pil. 2° Gregario Destro PONY 6 MATTIA BORTOLUZZI Cap. Pil. 1° Fanalino PONY 7 PIERANGELO SEMPRONIEL Cap. Pil. 3° Gregario Sinistro PONY 8 GIULIO ZANLUNGO Cap. Pil. 3° Gregario destro PONY 9 FRANCO PAOLO MAROCCO Cap. Pil. 2° Fanalino PONY 10 FILIPPO BARBERO Cap. Pil. Solista

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Una STORIA

AVVINCENTE

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a lunga tradizione dell’acrobazia aerea in Italia ha origini sul finire degli anni 20 ed è strettamente legata alla base di Campoformido. Agli inizi degli anni 50 l’Aeronautica Militare valutò la possibilità di costituire un reparto espressamente dedicato all’addestramento acrobatico, con l’obiettivo di perfezionare la preparazione dei piloti e non disperdere le esperienze maturate in un campo del tutto particolare come quello dell’acrobazia aerea. Con queste premesse la Forza Armata decise di far nascere, a Rivolto (Udine), la cosiddetta “Unità Speciale”, la prima cellula delle odierne “Frecce Tricolori”. Era il primo marzo 1961. La scelta di Rivolto non fu affatto casuale: a pochi chilometri dall’aeroporto friulano, il campo di volo di Campoformido (Udine) era considerato da tutti come la culla dell’acrobazia ita-

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liana. Alla fine degli anni Venti del secolo scorso, infatti, Rino Corso Fougier, comandante del 1° Stormo Caccia, aveva introdotto l’acrobazia aerea come elemento fondamentale nell’iter formativo dei nuovi piloti. L’idea incontrò, in un primo periodo, l’ostilità dei vertici della Forza Armata ma in breve si guadagnò lo spazio che meritava riscontrando un forte entusiasmo in tutti i reparti della Regia Aeronautica: nel giro di qualche anno il volo acrobatico divenne uno dei mezzi più autorevoli per rappresentare l’Italia e la Forza Armata in Patria e all’estero. La guerra, purtroppo, interruppe questa tradizione che venne ripresa solo nel 1952 quando i Vampire del 4° Stormo di Capodichino decisero di formare la pattuglia del “Cavallino Rampante”. Iniziò, allora, una rotazione fra i reparti dell’A.M. in grado di garantire nel tempo una pattuglia acrobatica alla


tratto dal libro “55 anni di emozioni ...una bella storia che continua!”

Forza Armata: i “Getti Tonanti”, le “Tigri Bianche”, il “Cavallino Rampante”, i “Diavoli Rossi” e i “Lancieri Neri” furono le formazioni che meglio espressero negli anni Cinquanta lo sviluppo dell’acrobazia italiana. L’esigenza, adesso, era quella di razionalizzare sia l’impegno degli uomini che degli aeroplani: si decise, quindi, di costituire una pattuglia acrobatica “permanente”. Il 3 marzo del 1961 arrivarono, così, a Rivolto i primi sei piloti

a bordo dei CL.13 Sabre Mk.4, gli F-86E costruiti su licenza in Canada; sulle code degli aeroplani il “Cavallino Rampante” del 4° Stormo. Il primo maggio dello stesso anno venne organizzata la prima esibizione sull’aeroporto di Trento di quella che già allora veniva chiamata “Pattuglia Acrobatica Nazionale” e che, a distanza di due mesi, venne ufficialmente denominata 313° Gruppo Addestramento Acrobatico.

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Passione e Professionalità

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e “Frecce Tricolori” raccolgono l’esperienza e l’addestramento di più di 80 anni di acrobazia aerea in un programma di volo che unisce spettacolarità e tecnica. Sintetizzano in 25 minuti di volo le capacità e l’ingegno non solo di un’istituzione militare ma di un intero Paese, l’Italia. Il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico, è dislocato sull’aeroporto di Rivolto, a pochi chilometri da Codroipo, Udine, nel cuore del Friuli Venezia Giulia, e dell’Aeronautica Militare è la componente sicuramente più conosciuta e visibile. Ma le “Frecce Tricolori” rappresentano, in realtà, la sintesi delle capacità dei piloti e degli specialisti di un’intera Forza Armata. Sono quella componente

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che con i suoi dieci velivoli di produzione italiana Alenia Aermacchi, gli MB.339PAN, costituisce la più numerosa compagine acrobatica al mondo. 18 le figure che danno vita a un’esibizione che non dà tregua. Una delle peculiarità, infatti, di questa armonia tutta tricolore è quella di essere uno splendido “continuum”. Circa mezz’ora da passare in “apnea” alternando lo sguardo tra la formazione di nove che si divide in due sezioni, 5 e 4, e il velivolo solista; e poi gli incroci, le salite, i tonneau, le virate Schneider e la “Bomba”, la figura che ha contribuito a rendere famose le “Frecce Tricolori” nel mondo, imitata molto, replicata mai, da tutte le formazioni acrobatiche. Chiude il grande ed emozionante Tricolore


tratto dal libro “55 anni di emozioni ...una bella storia che continua!”

finale dell’“Alona”. Ogni manovra si svolge con estrema naturalezza e tutti hanno la convinzione di compiere nulla di eccezionale. Questo deriva dalla storia professionale di ciascuno dei componenti, piloti e tecnici, di questo Reparto, comunque singolare: sono tutti inquadrati nei ruoli dell’Aeronautica Militare e il loro iter istituzionale e formativo non differisce da quello dei colleghi in servizio presso le altre unità della Forza Armata; con loro esprimono

quei valori e quelle caratteristiche che sono patrimonio culturale di un intero Paese, prima che di una Forza Armata. Ardimento, capacità, disciplina, affiatamento, spirito di appartenenza, generosità, sofisticata creatività, e, soprattutto, senso dello Stato. Su questi pilastri poggia il lavoro quotidiano del 313° Gruppo Addestramento Acrobatico, la Pattuglia Acrobatica Nazionale, capace di stendere in cielo il Tricolore più lungo del mondo.

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Diventare

Piloti PAN

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uando ammiriamo l’“Alona” delle “Frecce Tricolori” o qualche passaggio in formazione stretta rimaniamo stupiti dalla precisione e dalla grazia delle manovre, il più delle volte compiute a velocità sostenuta. Nel corso di un’esibizione, sdraiati sulla spiaggia o sulle rive di un lago, ognuno di noi si sarà domandato, almeno una volta, a quale addestramento vengano sot-

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toposti i “ragazzi” delle “Frecce” o quale sia la selezione necessaria per diventare un pilota della PAN. Per conoscere le tappe di un processo, ormai consolidato negli anni, in cui nulla viene lasciato al caso, bisogna, innanzitutto, dirigersi verso Rivolto (Udine), la sede del 313° Gruppo Addestramento Acrobatico. È nella base friulana che i piloti dell’Aeronautica Militare, che hanno maturato molte ore di volo su aviogetti, si trasformano in


tratto dal libro “55 anni di emozioni ...una bella storia che continua!”

“Pony”. Ma andiamo con ordine, e partiamo dalla fase di selezione, il primo fondamentale step per far parte delle “Frecce”. Questo processo rientra nel normale turnover che caratterizza ogni reparto operativo della Forza Armata e che prevede, prima dell’inizio della stagione estiva, l’arrivo di uno o due nuovi piloti da inserire nelle posizioni che si rendono libere, per il naturale avvicendamento all’interno del Gruppo.

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Una SQUADRA che

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VOLA

intetizzare in 25 minuti di volo le capacità e l’ingegno di un’istituzione militare e di un intero Paese. Questo fanno le “Frecce Tricolori”, raccogliendo l’esperienza e l’addestramento di più di 80 anni di acrobazia aerea in un programma di volo che unisce spettacolarità e tecnica. Il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico “Frecce Tricolori”, è dis-

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locato sull’aeroporto di Rivolto, a pochi chilometri da Codroipo, Udine, nel cuore del Friuli Venezia Giulia, e dell’Aeronautica Militare sono la componente sicuramente più conosciuta e visibile. Ma le “Frecce Tricolori” rappresentano, in realtà, la sintesi delle capacità dei piloti e degli specialisti di un’intera Forza Armata. Sono quella componente che con i suoi dieci velivoli di


produzione italiana Alenia Aermacchi, gli MB.339PAN, costituisce la più numerosa compagine acrobatica al mondo. 18 le figure che danno vita a un’esibizione che non dà tregua. Una delle peculiarità, infatti, di questa armonia tutta tricolore è quella di essere uno splendido continuum. Circa mezz’ora da passare in apnea alternando lo sguardo tra la formazione di nove che si divide in due sezioni, 5 e 4, e il velivolo solista; e poi gli incroci, le salite, i tonneaux, le virate schneider e la Bomba, la

figura che ha contribuito a rendere famose le “Frecce Tricolori” nel mondo, imitata molto, replicata mai, da tutte le formazioni acrobatiche. Chiude il grande ed emozionante tricolore finale dell’Alona. Tutto si svolge con estrema naturalezza e tutti hanno la convinzione di compiere nulla di eccezionale. Questo deriva dalla storia professionale di ciascuno dei componenti, piloti e tecnici, di questo Reparto, comunque singolare: sono tutti inquadrati nei ruoli dell’Aeronautica Militare e il loro iter istituzionale e

formativo non differisce da quello dei colleghi in servizio presso le altre unità della Forza Armata; con loro esprimono quei valori e quelle caratteristiche che sono patrimonio culturale di un intero Paese, prima che di una Forza Armata. Ardimento, capacità, disciplina, affiatamento, spirito di appartenenza, generosità, sofisticata creatività, e, soprattutto, senso dello Stato. Su questi pilastri poggia il lavoro quotidiano della Pattuglia Acrobatica Nazionale, una delle più ammirate ed amate al Mondo.

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RSV

Reparto Sperimentale Volo

Eurofighter 2000 Apertura alare 10,95 m lunghezza 15,96 m altezza 5,28 m superficie alare 50 mq peso a vuoto 10.995 kg peso massimo al decollo 23.000 kg impianto propulsivo 2 turbofan Eurojet EJ200 da 60kN (13.490 lb) a secco e 90kN (20.000 lb) con postbruciatore velocità massima 2 mach tangenza operativa 13.000 m autonomia massima 3.600 km raggio d’azione oltre 1.350 km equipaggio 1/2 piloti armamento 1 cannone Mauser cal. 27 mm, fino a 6.500 kg di carichi esterni (serbatoi ausiliari, missili aria-aria a guida radar e infrarossa, ecc.).

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Tornado

C-27J

T-346

foto Gabriele Pisicchio

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n occasione dell’Air Show di Grosseto, l’RSV dell’Aeronautica Militare sarà presente con l’Eurofighter 2000, il Tornado, il C27J e il T-346. Nato nel lontano 1948, l’RSV, che ha sede a Pratica di Mare, nel corso dei suoi sessant’anni di storia ha subito grandi mutamenti: da organizzazione dedicata essenzialmente allo sviluppo e alla sperimentazione prototipica di mezzi, materiali e sistemi aeronautici, a supporto e di concerto con l’industria, il reparto è diventato un ente in grado di pensare, sviluppare, integrare e fornire agli organi competenti gli elementi necessari per certificare e impiegare soluzioni in grado di soddisfare le esigenze operative che si presentano nel corso del tempo. Il Reparto è strutturato in quattro Gruppi: il 311° Gruppo Volo, che si occupa dell’esecuzione delle prove in volo; il Gruppo Tecnico, responsabile dell’ingegnerizzazione delle prove di volo; il Gruppo Gestione Software, responsabile dello sviluppo e della gestione dei software operativi di bordo dei velivoli della Forza Armata; il Gruppo Ingegneria per l’Aero-Spazio, che fornisce il supporto ingegneristico ai programmi spaziali di interesse dell’Aeronautica Militare. L’RSV ha in forza piloti e navigatori collaudatori sperimentatori, ingegneri, tecnici e meccanici sperimentatori la cui formazione avviene negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e in Francia presso le uniche “test pilot school” riconosciute. Il Reparto attualmente prosegue la propria attività nel testare i velivoli che entreranno in linea nei prossimi anni, soprattutto nel campo della Modeling e Simulation, degli Unmanned Air System e degli armamenti di precisione a bassissimi effetti collaterali, in collaborazione con l’Università e altri enti, tra i quali l’Agenzia Spaziale Italiana, ma anche in progetti finalizzati allo sviluppo di capacità estremamente innovative sui velivoli già in servizio. La partecipazione dell’RSV all’Air Show di Grosseto rappresenta, come sempre, un’occasione unica per gli appassionati di velivoli militari di ogni età, per assistere alle emozionanti evoluzioni dei più avanzati sistemi d’arma dell’Aeronautica Militare.

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QU Q UINDIC HH–139A HH H H–13 139 9A 9A

L’

AW.139, che nella versione per l’Aeronautica Militare prende la denominazione HH, Hospital Helicopter, è un biturbina di categoria media prodotto da AgustaWestland, individuato dalla Forza Armata per sostituire le linee HH-3F (radiata nel 2014) e HH-212. L’HH-139A è una soluzione individuata sul mercato per continuare ad assicurare con efficacia il servizio di Ricerca e Soccorso aereo, sia per i compiti istituzionali di eventuale recupero di equipaggi e personale militare in difficoltà, sia per le attività di concorso alla collettività in caso di voli sanitari d’urgenza, calamità naturali e grandi eventi nazionali. Trattandosi di un elicottero già collaudato e in servizio presso altre realtà civili e militari nazionali (Guardia di Finanza, Guardia Costiera, vari Enti locali), l’HH-139A permetterà di realizzare significative sinergie – addestrative, logistiche e, soprattutto, operative – in ambito interforze e interagenzia nel settore delicato e complesso del soccorso aereo, fondamentali per intervenire con successo quando viene richiesto, spesso in condizioni proibitive, di notte, con il maltempo, in zone partico-

larmente impervie e isolate. L’HH-139A è in grado di operare sia di giorno che di notte grazie all’utilizzo di visori notturni (NVG – Night Vision Goggles), in aree particolarmente impegnative, anche da superfici non preparate, in ambienti polverosi, zone innevate o in ambiente marino. L’elicottero è una macchina particolarmente versatile; in massimo 30 minuti è possibile cambiare la configurazione interna, passando da quella per il soccorso aereo (versione primaria SAR – 5 passeggeri + 1 barella) a quella soccorso aereo e sanitario di urgenza (versione MEDEVAC – da 2 a 4 barelle) o trasporto passeggeri (versione UTILITY – fino a 14 passeggeri).

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Caratteristiche tecniche Diametro rotore 13,8 m lunghezza 16,66 m larghezza massima (pianetto orizz.) 4,22 m peso massimo al decollo 6.800 kg 2 turbine Pratt & Whitney PT6C-67C con FADEC velocità massima 306 km/h.


CESIM IMO IM PM Lgt. Daniele RUFFILLI (Speaker)

Equipaggio HH–139A di Grosseto Magg. Pil. Federico Bellicano (Comandante) Cap. Pil. Gianluca Papa (Secondo Pilota) 1° M.llo Massimiliano Zazza (Operatore di Bordo) 1° M.llo Eugenio Milano (Operatore di Bordo) 1° M.llo Francesco Russo (Aerosoccorritore) 1° M.llo Carlo Troiano (Aerosoccorritore) 23 15 31 31


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