Airplanes 7 2014

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La rivista è disponibile anche in formato sfogliabile sul sito www.airplanesmagazine.it

Periodico di Aeronautica e Spazio iscritto al n° 47/2007 del registro della stampa presso il tribunale di Roma - Editore Associazione IDEAE - via Gianfilippo Usellini, 434 - 00125 Roma - Direttore Responsabile Alessio Piano www.airplanesmagazine.it - cod. fisc. e p. IVA 09339321003 - Finito di stampare nel mese di giugno 2014 presso LitografTodi - Todi - Anno 8° - numero 7 - giugno 2014. Fotografie: Aeronautica Militare.



ROMA International Air Show Patrouille de France

8 Alpha Jets

Blu Circe

Formazione di 4 velivoli ultraleggeri

Infinity Team P. Angiolillo Aerovision Crazy Fly

Yak Italia GdF

Alitalia

Belgian F-16 Solo Display Team Reparto Volo VVF Reparto Volo VVF

Aeronautica Militare RSV Aeronautica Militare RSV Patrulla Aguila

Aeronautica Militare RSV Aeronautica Militare RSV Blue Voltige

Netherland Air Force F-16 Demo Team Polish Air Force

Swiss Air Force F-18 Demo Team Nicolas Ivanoff

Aeronautica Militare – 15° Stormo

Aeronautica Militare PAN – “Frecce Tricolori”

11:00 (Sorvolo)

Formazione di 12 velivoli ultraleggeri

12:00

Stearman

12:20

Drone

Pilatus + Skydivers

12:10 12:30

12:40

4 Yak

12:55

A 321

13:15

ATR 42

13:00

1 F-16

13:25

Canadair CL-415

14:00

1 C-27J Spartan

14:30

AB 412 1 AMX

13:40

14:15

7 Casa C-101

14:50

1 EF2000

15:40

1 F-16

16:10

1 F-18 Hornet

16:45

1 Tornado

2 Fournier Motorgliders 1 MiG-29

15:20 15:55

16:30

1 Extra 330LX

17:00

10 MB.339

17:40

1 HH-3F

17:15


Bentornati a casa

“Black Cats”

Nelle f oto, momenti della cerimonia che si è t enu ta a Pratica di Ma re lo scorso 2 0 giu gn o per il rientro dei “n ostri” AMX dall’Afgha nista n (foto “Troupe Azzurra”).

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«B

en rientrati! La vostra partita l’avete vinta ed era la partita della sicurezza, la maggiore sicurezza del personale schierato in Afghanistan, la maggior sicurezza del popolo afghano e per la governance in quel territorio ». Queste sono state le parole di bentornato che il capo di Stato Maggiore dell’ Aer onaut ic a Militare, gen. s.a. Pasquale Preziosa, ha rivolto ai tre piloti rientrati lo scorso 20 giugno dalla missione ISAF (Int er national Sec urity Assis tanc e Force). Alle ore 11.15 sono atterrati i tre AMX sull’aeroporto militare di Pratica di mare, sancendo la conclusione della missione in Afghanistan per i “Black Cats”, la componente AMX della Joint Air Task Force costituita dal personale del 32° Stormo e del 51° Stormo. Ad attenderli, oltre alle massime autorità militari anche i lori famigliari che li hanno calorosamente accolti in un simbolico abbraccio dell’intera nazione. « Si è conclusa – ha detto il gen. Preziosa – la parte della missione con velivoli da caccia. La più lunga dell’ Aeronaut ica M ilit are d opo la seconda guerra mondiale ». I caccia AMX sono schierati dal novembre 2009 presso l’aeroporto di Herat e si sono alternati ai Tornado, i primi velivoli dell’A.M. a sbar care sul ter rit orio Afghano fin dal 2008 a Mazar–e Sharif. I velivoli italiani nei sei anni circa di attività in Afghanistan hanno effettuato oltre 10mila ore di volo, per un totale di 3.583 sortite, traguardo mai più eguagliato da velivoli da combattimento italiani in operazioni fuori dai confini nazionali dal termine del secondo conflitto mondiale. Mercoledì 28 maggio scorso, durante la loro ultima missione operativa in territorio afgano, due cacciabombardieri AMX dell'Aeronautica Militare hanno distrutto un ripetitore radio posizionato sui rilievi meridionali del distretto di Gulistan e utilizzato dai talebani per coordinare gli attacchi contro le forze di sicurezza afgane e di ISAF. Questa missione segue a distanza di una settimana un analogo intervento condotto sopra le alture del distretto di Bakwa. I nostri hanno svolto come ha detto il capo di Stato Maggiore, il loro compito con precisione e rispetto delle regole d’ingaggio raggiungendo senza alcun danno collaterale oltre 7.500 obiettivi assegnati. Insomma che dire: ben tornati “Black Cats”!!!

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Motorcycle Art


Reparto Sperimentale Volo

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n occasione del Roma International Air Show 2014, l’RSV dell’Aeronautica Militare sarà presente con quattro dei suoi velivoli: il Tornado, il cacciabombardiere AMX, l’Eurofighter 2000 e il velivolo da trasporto tattico C-27J. Nato nel lontano 1948, l’RSV, che ha sede a Pratica di Mare, nel corso dei suoi sessant’anni di storia ha subito grandi mutamenti: da organizzazione dedicata essenzialmente allo sviluppo e alla sperimentazione prototipica di mezzi, materiali e sistemi aeronautici, a supporto e di concerto con l’industria, il reparto è diventato un ente in grado di pensare, sviluppare, integrare e fornire agli organi competenti gli elementi necessari per certificare e impiegare soluzioni in grado di soddisfare le esigenze operative che si presentano nel corso del tempo. Il Reparto è strutturato in quattro Gruppi: il 311° Gruppo Volo, che si occupa dell’esecuzione delle prove in volo; il Gruppo Tecnico, responsabile dell’ingegnerizzazione delle prove di volo; il Gruppo Gestione Software, responsabile dello sviluppo e della gestione dei software operativi di bordo dei velivoli della Forza Armata; il Gruppo Sistemi Spaziali, che fornisce il supporto ingegneristico ai programmi spaziali di interesse dell’Aeronautica Militare. Gli assetti attualmente impiegati dall’A.M. in Afganistan uti-

lizzano capacità pensate, sviluppate e provate proprio dall’RSV. Il velivolo Tornado, ad esempio, è stato impiegato in Teatro per sfruttare la capacità di ricognizione ottenuta mediante il pod RecceLite, integrato e sperimentato in volo con il supporto dell’industria nazionale. In completa autonomia, invece, l’RSV ha curato l’integrazione del medesimo sensore anche sul velivolo AMX, che ha sostituito il Tornado in Teatro operativo. Analoghi esempi possono essere fatti per i velivoli di trasporto tattico (C-130J e C-27J) e per gli elicotteri utilizzati dall’A.M. in questi contesti. Il Reparto è attualmente impegnato nei test dei velivoli che entreranno in linea nei prossimi anni, soprattutto nel campo della Modeling e Simulation, degli Unmanned Air System e degli armamenti di precisione a bassissimi effetti collaterali, in collaborazione con l’Università e altri enti, tra i quali l’Agenzia Spaziale Italiana, ma anche in progetti finalizzati allo sviluppo di capacità estremamente innovative sui velivoli già in servizio. La partecipazione dell’RSV all’Air Show di Roma rappresenta, dunque, un’occasione unica per gli appassionati di velivoli militari di ogni età, per assistere alle emozionanti evoluzioni dei più avanzati sistemi d’arma dell’Aeronautica Militare.


Tornado IDS/IT-ECR PANAviA torNAdo idS/it-ECr apertura alare min./max 13,91/8,60 m lunghezza 16,70 m altezza 5,95 m peso massimo al decollo 28.000 kg impianto propulsivo due turbofan Turbo Union RB.199 Mk.103 da 7.260 kg/spinta con postbruciatore velocitĂ massima a bassa quota circa 1.480 km/h (1,2 mach) tangenza 15.000 m autonomia 3.800 km (trasferimento) equipaggio 1 pilota, 1 navigatore armamento 2 cannoni cal. 27 mm (1 su IT-ECR), fino a 9.000 kg di carichi esterni (serbatoi ausiliari, pod da ricognizione e designazione bersagli, missili aria-aria AIM-9L Sidewinder, ecc.).

Eurofighter 2000 EurofightEr 2000 Apertura alare 10,95 m lunghezza 15,96 m altezza 5,28 m superficie alare 50 mq peso a vuoto 10.995 kg peso massimo al decollo 23.000 kg impianto propulsivo 2 turbofan Eurojet EJ200 da 60kN (13.490 lb) a secco e 90kN (20.000 lb) con postbruciatore

foto Stefano Frezzotti

velocità massima 2 mach tangenza operativa 13.000 m autonomia massima 3.600 km raggio d’azione oltre 1.350 km equipaggio 1/2 piloti armamento 1 cannone Mauser cal. 27 mm, fino a 6.500 kg di carichi esterni (serbatoi ausiliari, missili aria-aria a guida radar e infrarossa, ecc.).

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Made ade in Italy I y

M-345 HET Progettato, sviluppato e realizzato in Italia, da ingegneri e tecnici italiani. Pensato per soddisfare i requisiti delle forze aeree tra le piĂš esigenti al mondo. Progettato per affermarsi in un mercato internazionale estremamente competitivo quale esempio delle capacitĂ tecnologiche e industriali italiane. Erede di una tradizione centenaria che ha visto oltre 2.000 aerei da addestramento Alenia Aermacchi formare 20.000 piloti civili e militari in oltre 40 paesi di tutti i continenti.

So Many Skies, Still To Fly. www.aleniaaermacchi.it

follow us on:


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C-27J Spartan

l C-27J Spartan, è la nuova e avanzata versione del velivolo da trasporto tattico in dotazione all’Aeronautica Militare. Derivato dal G-222 su requisito di Forza Armata, equipaggiato con gli stessi motori e numerosi apparati del C-130J e perfettamente integrabile con quest’ultimo, il C-27J si è dimostrato un cargo medio particolarmente versatile e flessibile nell’impiego e in grado di svolgere con efficacia le diverse missioni da trasporto tattico operando anche da piste semi-preparate o deteriorate e all’interno dei teatri operativi. Questo velivolo garantisce all’Aeronautica Militare di effettuare con efficacia anche missioni di tipo sanitario, avio-

lancio di materiali e paracadutisti, pattugliamento marittimo. Tra il 2005 e il 2007, sono stati consegnati dall’Alenia all’Aeronautica Militare dodici velivoli con relativo supporto logistico. In Italia affianca i C130J presenti alla 46a Brigata Aerea di Pisa, permettendo alla Forza Armata e al Paese di poter contare su una rinnovata componente di trasporto. La versione consegnata all’Aeronautica Militare è tra le più ricche e complete, e prevede un sistema di proiezione dati di tipo avanzato, con digital map ed un doppio Head Up Display (HUD), un sistema di rifornimento in volo ed uno di autoprotezione DASS (Defensive Aids Sub System).

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GA DA LE TA a EAKER VI TO M.LLO 1 CL. SP

P

HH-3F Pelican

rogettato nei primi anni 70, questo modello appartiene alla famiglia degli elicotteri S61 originariamente realizzati dalla ditta statunitense Sikorsky, una generazione di elicotteri capace delle più diverse attività aeree, ma specializzata nella ricerca e soccorso su mare. Questi modelli, infatti, presentano apparecchiature avioniche e radar dedicati al soccorso marino, nonché la capacità di ammarare in totale sicurezza con mare fino a forza 4. I modelli in linea con l’Aeronautica Militare, oltre a preservare questa capacità anfibia, nel corso degli anni sono stati ammodernati ed evoluti per mantenere elevate le doti di velivolo da soccorso, ma soprattutto per affiancare a queste altre caratteristiche necessarie per l’impiego CSAR (Combat Search And Rescue), ovvero la ricerca e il soccorso in territorio ostile. Missioni di copertura aerea, trasporto sanitario o evacuazione medica, trasporto truppe e ricerca e recupero di personale militare isolato sono state volate dal 15° stormo sui cieli somali e iracheni nell’ambito delle operazioni di pace svolte in questi Paesi. I “Pelican” del 15° sono gli unici vettore della NATO che, a fronte di una categoria di peso elevata (dell’ordine di 10 t al decollo) possono garantire capacità

di soccorso sia su terra che su acqua, sul suolo nazionale come in Teatro di operazioni. Peculiarità del mezzo sono, dunque, la sua malleabilità e la possibilità di adattarsi a molteplici ruoli, grazie a un’ampia gamma di configurazioni disponibili: oltre alle missioni SAR e CSAR, infatti, gli HH-3F dell’A.M. sono impegnati anche nella difesa aerea, per il pattugliamento dei cieli contro minacce aeree a quota e velocità basse, missioni definite Slow Mover Interceptor. Attraverso questo “compito”, il Reparto completa idealmente la propria vocazione alla tutela dell’incolumità della popolazione civile e alla salvaguardia della vita. Tante capacità, dunque, su un elicottero, che ancora oggi compete egregiamente con macchine più moderne e tecnologiche.

E qu ipag g io 15 ° St orm o S AR MAGG. PIL. DARIO RICCI (PILOTA) CAP. PIL. ALESSANDRO SALAMENA (PILOTA) LGT. MAURIZIO SALVI (OPERATORE DI BORDO) LGT. FRANCESCO BULLARA (OPERATORE DI BORDO) 1° M.LLO FRANCESCO RUSSO (AEROSOCCORRITORE) M.LLO 1A CLASSE ROBERTO LEONI (AEROSOCCORRITORE) M.LLO 1A CLASSE VITO GADALETA (SPEAKER)

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PAN

La è pronta al decollo! I dieci velivoli della Pattuglia Acrobatica Nazionale sono già schierati in testata pista. Dopo il “ready for take off” manca solo l’autorizzazione della torre. Sguardi rivolti al cielo: arrivano le “Frecce Tricolori”!

C

ome ogni anno, il calendario delle esibizioni della Pattuglia Acrobatica Nazionale si presenta ricco di impegni, sia in Italia che all’estero. Il debutto ufficiale della nuova formazione, se si esclude il 1° maggio, è avvenuto nei cieli di Loano (SV) il 18 maggio scorso. Un ritorno tanto atteso soprattutto dagli appassionati che, con grande fatica, hanno dovuto sopportare questa forzata astinenza invernale. Le tappe, in generale, interesseranno tutta l’Italia e non solo, anzi quest’anno è stata fatta una scelta strategica: incrementando il numero di esibizioni all’estero si è, infatti, voluto puntare a promuovere maggiormente il ma de in I t aly nel mondo, così da giovare, si spera, all’intero sistema Paese. I nostri piloti saranno presenti sui cieli di Regno Unito, Francia, Svizzera, Belgio, Spagna e Malta. Ovviamente, l’appuntamento più significativo sarà quello del R oyal I nt er nat ional Air Tat t oo, tra i più seguiti a livello internazionale. Quest’anno l’air show britannico sarà ancora più importante, poiché in tale occasione si celebreranno i 50 anni delle “Red Arrows” (la pattuglia acrobatica britannica). I piloti e gli specialisti che costituiscono il Gruppo della “Pattuglia”, anche quest’anno, avranno la possibilità di portare l’eccellenza italiana in giro per il mondo, mostrando a tutti le capacità, la passione e la bravura che rendono questa squadra unica nel suo genere. Anche in questa nuova stagione la formazione ha subito dei cambiamenti tra cui due new entry. Alle selezioni si sono presentati diversi candidati, ma il capitano Massimiliano Salvatore e il tenente Giulio Zanlungo hanno avuto la meglio. Il comandante della PAN, il magg. pil. Jan Slangen ci tiene a sottolineare che «quelli che hanno partecipato alle selezioni sono tutti piloti professionisti che ormai da anni volano sulle varie linee jet della nostra Forza Armata, quindi nei criteri di valutazione non dobbiamo tanto valutarne la loro bravura nel pilotare, quanto la propensione alla vita di gruppo e la compatibilità caratteriale con tutti noi». E già, lo spirito di squadra, la

coesione, l’amalgama tra i piloti delle “Frecce Tricolori” sono fondamentali e l’aspetto caratteriale non è certo da sottovalutare. Se ripensiamo, infatti, a ciò che riescono a realizzare per aria domando quei roboanti velivoli, non ci è difficile comprendere il perché l’affiatamento all’interno del gruppo sia così determinante. Il cap. Salvatore, pilota di Eurofighter 2000 proviene dal 18° Gruppo del 37° Stormo di Trapani, volerà con il numero 7, mentre il ten. Zanlungo, pilota di AMX proveniente dal 13° Gruppo del 32° Stormo di Amendola, volerà con il numero 8. Restano invariate le posizioni del capo formazione, magg. Mirco Caffelli, e del solista Fabio Capodanno. Ma le novità per il 2014 non sono terminate; infatti, Pony 6, leader della seconda sezione diventerà il cap. Mattia Bortoluzzi, che lascia la posizione di gregario. Mentre il magg. Stefano Centioni e il cap. Marco Zoppitelli, arrivati alla fine del loro percorso, si occuperanno dell’addestramento acrobatico della nuova formazione. Per tutti loro, ma soprattutto per i nuovi, è l’inizio non solo di una stagione ma di una nuova e impegnativa esperienza professionale e umana. Sì perché, se lavorativamente parlando l’impegno che i nostri piloti devono infondere in ciò che fanno è palese, meno evidente è il coinvolgimento personale ed emotivo che questi uomini hanno quotidianamente, anche al di là di quello che è il loro lavoro inteso in senso stretto. Essi sono “i piloti della Pattuglia Acrobatica Nazionale italiana”, sono l’esempio delle virtù, dei valori e dei principi che contraddistinguono l’Arma Azzurra, sempre e comunque, sia quando indossano la tuta da volo sia quando la sostituiscono con jeans e t-shirt. Ma ora è veramente arrivato il momento di vedere all’opera i nostri piloti, tutto è pronto, e i 10 “macchini” sono già in testata pista per regalarvi grandi emozioni, dopo il “ready for take off”, stanno solo attendendo l’autorizzazione della torre. Allora non ci resta che fare ai nostri “fantastici 10” un grosso in bocca al lupo e rivolgere lo sguardo al cielo per l’ennesima esibizione mozzafiato!

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PONY 8

GIULIO ZANLUNGO

PONY 4

GAETANO FARINA

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PONY 3

STEFANO VIT

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PONY 12

STEFANO CENTIONI

MARCO ZOPPITELLI

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JAN SLANGEN


PONY 9

FILIPPO BARBERO

PONY 1

MIRCO CAFFELLI

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VIGILIO GHESER

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PIERANGELO SEMPRONIEL

PONY 10

FABIO CAPODANNO

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MASSIMILIANO SALVATORE

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MATTIA BORTOLUZZI

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Da solo per esaltare! I

PONY 10

FABIO CAPODANNO

l solista rende lo spettacolo più avvincente, facendo restare il pubblico con il fiato sospeso e strappando applausi a scena aperta alla fine di ogni esibizione Nell’economia del programma della Pattuglia rappresenta uno spettacolo nello spettacolo, è colui che consente alle “Frecce Tricolori” di offrire alla gente quell’armonia e continuità nella sequenza delle figure che è altra caratteristica peculiare della PAN. Come per il resto della Pattuglia, il programma del numero “10” viene messo a punto durante la fase invernale dell’addestramento. Si analizza ogni singola figura e si decide l’introduzione di qualche “tecnicismo” o di piccole personalizzazioni che generalmente non vanno a stravolgere un programma consolidato negli anni. Durante la stagione invernale, ogni volo d’addestramento del solista prevede l’esecuzione di tutto il programma della Pattuglia perché una buona parte della difficoltà del volo del “Pony 10” è costituita dalla scelta dei tempi di inserimento tra le figure eseguite dalla formazione. Il rispetto dei tempi d’ingresso è una responsabilità del solista, il quale deve modificare la propria esibizione per riuscire ad accordarsi al ritmo dettato dal capoformazione, un ritmo che può dipendere dalla copertura nuvolosa, dal vento, dal luogo in cui si svolge l’esibizione. Il 60% della difficoltà della performance del solista sta nell’esecuzione delle manovre; il restante 40% sta nel rispetto della tempistica. I voli di addestramento del solista richiedono la presenza costante presso la biga (in collegamento radio) del comandante, l’unico pilota titolato a commentare e a seguire gli aspetti di sicurezza del volo del “10”. Il comandante solitamente si limita a esprimere considerazioni sulla qualità estetica della manovra senza fornire suggerimenti tecnici: solo il solista detiene il bagaglio di conoscenze tecniche necessario a correggere eventuali difetti di esecuzione delle figure acrobatiche. Del resto, anche dal punto di vista addestrativo il “Pony 10” è abbastanza autonomo rispetto alla formazione, potendo pianificare, eseguire e gestire nella sua interezza il proprio allenamento.

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ARMONIA di GRUPPO S

intetizzare in 25 minuti di volo le capacità e l’ingegno di un’istituzione militare e di un intero Paese. Questo fanno le “Frecce Tricolori”, raccogliendo l’esperienza e l’addestramento di più di 80 anni di acrobazia aerea in un programma di volo che unisce spettacolarità e tecnica. Il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico “Frecce Tricolori”, è dislocato sull’aeroporto di Rivolto, a pochi chilometri da Codroipo, Udine, nel cuore del Friuli Venezia Giulia, e dell’Aeronautica Militare sono la componente sicuramente più conosciuta e visibile. Ma le “Frecce Tricolori” rappresentano, in realtà, la sintesi delle capacità dei piloti e degli specialisti di un’intera Forza Armata. Sono quella componente che con i suoi dieci velivoli di produzione italiana Alenia Aermacchi, gli MB.339PAN, costituisce la più numerosa compagine acrobatica al mondo. 18 le figure che danno vita a un’esibizione che non dà tregua. Una delle peculiarità, infatti, di questa armonia tutta tricolore è quella di essere uno splendido continuum. Circa mezz’ora da passare in apnea alternando lo sguardo tra la formazione di nove che si divide in due sezioni, 5 e 4, e il velivolo solista; e poi gli incroci, le salite, i tonneaux, le virate schneider e la Bomba, la figura che ha contribuito a rendere famose le “Frecce Tricolori” nel mondo, imitata molto, replicata mai, da tutte le formazioni acrobatiche. Chiude il grande ed emozionante tricolore finale dell’Alona. Tutto si svolge con estrema naturalezza e tutti hanno la convinzione di compiere nulla di eccezionale. Questo deriva dalla storia professionale di ciascuno dei componenti, piloti e tecnici, di questo Reparto, comunque singolare: sono tutti inquadrati nei ruoli dell’Aeronautica Militare e il loro iter istituzionale e formativo non differisce da quello dei colleghi in servizio presso le altre unità della Forza Armata; con loro esprimono quei valori e quelle caratteristiche che sono patrimonio culturale di un intero Paese, prima che di una Forza Armata. Ardimento, capacità, disciplina, affiatamento, spirito di appartenenza, generosità, sofisticata creatività, e, soprattutto, senso dello Stato. Su questi pilastri poggia il lavoro quotidiano della Pattuglia Acrobatica Nazionale, una delle più ammirate ed amate al Mondo.

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Gli Specialisti del

A

d ogni manifestazione delle “Frecce Tricolori” partecipano sempre milioni di spettatori, provenienti da tutto il mondo, esperti e principianti, semplici appassionati o veri intenditori, tutti lì per lo stesso motivo: godersi quei trenta minuti di spettacolare volo acrobatico. Ma quanti di loro saranno in grado di vedere al di là di quei 10 velivoli che volteggiano in cielo? Chi avrà la percezione di cosa si cela dietro le quinte? Forse nessuno ha l’idea concreta e realistica di quello che si nasconde dietro a una parola così corta come PAN o dietro a un’esibizione apparentemente così breve. La Pattuglia Acrobatica Nazionale è un grandissimo “iceberg”, una montagna di ghiaccio che sotto quella punta, poggiata sul pelo dell’acqua, cela un intero mondo sommerso, una solida base di ghiaccio che sprofonda negli abissi e in proporzione è molto più grande di quello che i nostri occhi hanno il privilegio di vedere in superficie. Sono oltre settanta gli specialisti che “fanno parte di quel mondo nascosto”, essi sono quella realtà che il pubblico non vede ma che è indispensabile per permettere ai 10 “macchini” di staccare le ruote da terra. Non sono piloti, non spiccano il volo, non sono acclamati dai fan ma, anche in loro ferve quell’unica e importante motivazione: lavorare insieme per portare nei cieli di tutto il mondo il tricolore della bandiera italiana. Far parte della Pattuglia anche a loro richiede spirito di sacrificio e dedizione continua. Insomma, quello degli specialisti è un lavoro che inizia e si conclude a terra, negli hangar o in linea di volo, comunque lontano dagli occhi degli spettatori, scarno di

S.E.A.

glorie, ma non per questo meno importante. Ma, come ci spiega uno specialista “anziano” del Gruppo, «nel nostro lavoro i complimenti e i riconoscimenti non sono certo la motivazione che ci spinge a fare bene, la nostra benzina è la passione. Io ho una maturità tale, nel settore, che mi permette di avere ben chiaro qual è il mio ruolo e quanto sia importante. Il non spiccare il volo non mi fa sentire meno utile al fine, e di questo ne hanno grande consapevolezza anche gli stessi piloti». Uno spirito e un atteggiamento, questi, comuni a tutti gli appartenenti al SEA. Guardandoci intorno, percorrendo in lungo e in largo questi luoghi, gli scenari, le persone, i ruoli e i gradi cambiano, ma la nostra sensazione è che l’aria che si respira è sempre la stessa: di grande complicità e amalgama. «Il lavoro su un velivolo delle “Frecce Tricolori” – ci dice con umiltà il ten. col. Andrea Bolzicco, capo del Servizio Efficienza Aeromobili – è del tutto simile a quanto si può riscontrare in analoghi reparti di manutenzione dell’Aeronautica Militare. Quello che cambia è il fatto di avere costantemente un numero elevato di assetti necessari all’addestramento dei piloti durante il periodo invernale e garantire un numero minimo di undici velivoli durante tutta la stagione acrobatica. Il fatto di esibirsi in Italia o all’Estero di fronte a centinaia di migliaia di spettatori – conclude Bolzicco – è la responsabilità di far parte di un prestigioso Reparto, che porta in alto il nome del nostro Paese, implica naturalmente un’elevata pressione psicologica e, al contempo, un orgoglio che traspare in ogni persona del Servizio Efficienza Aeromobili».

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X GIORNATA MONDIALE

EMOFILIA

DOVE VA LA RICERCA E DOVE VANNO I RICERCATORI? CLOSE THE GAP: 100% CURE FEDERAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI EMOFILI ONLUS WWW.FEDEMO.IT

Roma, 10 Aprile 2014. Nella cornice delle Scuderie di Palazzo Ruspoli, la Federazione delle Associazioni Emofilici Onlus (FedEmo) ha affrontato il tema della ricerca nel nostro Paese e, in particolar modo, della ricerca nell’ambito delle Malattie Rare. Diversi i temi trattati: i nuovi farmaci long acting, la terapia genica, i fondi destinati alla ricerca. FedEmo ha tributato un riconoscimento all’Aeronautica Militare e alle “Frecce Tricolori” per l’impegno costante e concreto profuso a sostegno della ricerca sull’emofilia in questi anni. Il Brigadiere Generale Domenico Abbenante, Direttore dell’Istituto di Medicina Aerospaziale di Roma, ha ritirato il premio consegnato dal Prof. Eugenio Gaudio, Preside della Facoltà di Farmacia e Medicina Università “La Sapienza” di Roma, e dalla Dott.ssa Amalia Allocca, Direttore Sanitario del Policlinico Umberto I. Il contributo raccolto è stato destinato al Policlinico Umberto I, a La Sapienza di Roma, Dipartimento di Biotecnologie Cellulari ed Ematologia dell'Università (Progetto di Ricerca di FedEmo).

Dalla F1 a FedEmo: nuovo progetto per la sicurezza degli emofilici. Il progetto nasce dalla collaborazione con Ivan Capelli, ex pilota di F1 e commentatore Rai del Circus. È proprio l’ex pilota a spiegare il braccialetto Sa.Me.Da.® L.I.F.E.® Local Infomed For Emergency. Il sistema, già utilizzato in F1 dai meccanici della Toro Rosso e in cinque campionati automobilistici italiani (ad esempio Gran Turismo), garantisce una maggiore sicurezza nell’emergenza/urgenza medica. Il dispositivo permette l’identificazione della persona da parte del personale sanitario e l’accesso ai suoi dati direttamente sul luogo del sinistro, tramite smartphone o computer, evidenziando eventuali aspetti medici da tenere in considerazione nelle operazioni di primo soccorso. Scopri le nostre iniziative e come sostenerci, visita www.fedemo.it

(Tratto da Q.N.)

«Come sempre accade, la spontaneitá regala forti emozioni e sono quelle che ho provato quando ho incontrato i rappresentanti FedEmo. Sono venuto a conoscenza delle svariate necessitá di questa patologia, tra cui quella di aumentare la sicurezza personale. Ho dunque messo a disposizione lo sviluppo intrapreso nello sport con l'applicazione Sa.Me.Da. (Safety Medical Database) che utilizzando il bracciale Sa.Me.Da. L.I.F.E. (Local Infomed For Emergency), rende fruibili i dati medici personali in caso di emergenza. È nata dunque questa comunione di obiettivi che spero possa migliorare la qualitá della vita degli associati FedEmo».

Ivan Capelli


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Patrouille de France

L

a Patrouille de France ha origini che risalgono agli inizi degli anni 50 anche se i primi esperimenti di acrobazia collettiva in Francia sono datati 1931. Con l’avvento degli aviogetti, le Escadre de Chasse dell’aeronautica francese formarono le prime pattuglie di reparto e fu proprio durante l’esibizione in Algeria del quartetto di F-84G della 3e EC di Reims-Champagne che il commentatore Jacques Noetinger coniò il nome “Patrouille de France”. Nei dieci anni successivi, furono quattro i reparti a tenere alto il nome della Pattuglia volando con l’Ouragan e con il Mystère IV: la 12, la 4, la 2 e la 7 Escadre. Le pattuglie ces-

sarono di esistere nel 1964, “vittime” delle riduzioni di budget che interessarono l’Armée de l’Air. Restava ancora in vita dal 1937 la pattuglia dell’Accademia di Salon-de-Provence, su velivolo Fouga Magister, che per decisione del Ministro della Difesa, il 10 febbraio 1964, si trasformò ufficialmente nella Patrouille de France. Il team operò con i sei Magister fino all’introduzione, nel 1981, dell’Alpha Jet che da allora equipaggia la pattuglia francese. Nel 2009 il comandante Virginia Guyot è stata la prima donna ad entrare nella formazione francese per poi diventare leader l’anno successivo.

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il friuli venezia giulia ti fa conoscere da vicino le mitiche vivrai un’esperienza unica ed esclusiva, scoprirai da vicino i segreti dei velivoli ed i luoghi frequentati ogni giorno dai piloti della pattuglia che solca i cieli di tutto il mondo con le sue spettacolari acrobazie. Sarai guidato alla scoperta dell’emozionante atmosfera della base aerea di rivolto (20 km da udine), centro logistico e punto di partenza di tutte le esibizioni delle “frecce tricolori”. vedrai da vicino un vero Aermacchi MB.339 e conoscerai tutti i segreti della mitica Pattuglia Acrobatica Nazionale. E se sarai fortunato potresti avere l’occasione unica di assistere all’addestramento in volo della formazione delle “frecce tricolori”!

Prenota la visita compilando il form on-line dal sito www.turismofvg.it

Costo: € 10,00 a persona – € 5,00 con la fvg Card gratis: bambini sotto i 12 anni (max 3 ogni adulto) Servizio: italiano/inglese Partecipanti: individuali o piccoli gruppi non organizzati Per informazioni: Numero verde 800-016-044

L’apporto dell’Aeronautica Militare e l’ingresso in base vengono forniti a titolo gratuito.


Patrulla AGUILA

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a “Patrulla Aguila” dell’Ejercito del Aire spagnolo ha debuttato ufficialmente il 14 luglio 1985, durante una manifestazione a Cadice, anche se le sue tradizioni risalgono agli anni 50, quando anche in Spagna si costituirono pattuglie acrobatiche provenienti dai reparti caccia di prima linea. Il team è composto da 12 piloti, sette titolari e cinque riserve, tutti selezionati tra gli istruttori con almeno 1.000 ore di volo su jet. A differenza delle altre squadre acrobatiche, i membri della

foto Patrulla Aguila

pattuglia spagnola hanno un duplice ruolo: istruttori di volo e piloti acrobatici. Il velivolo che utilizzano sin dalle prime uscite è il C.101 Aviojet, un biposto di costruzione spagnola, che, grazie alle buone caratteristiche tecniche e aerodinamiche, è impiegato dall’Ejercito del Aire anche nella fase formativa dei piloti militari. Nel display di circa 25 minuti i top gun spagnoli ci mostreranno il più classico, ma allo stesso tempo avvincente, repertorio dell’acrobazia aerea collettiva.



7 ANNI con le

Memphis Belle è dal 2007 licenziataria ufficiale dei marchio “frecce tricolori” per il settore orologeria. il legame con l’azienda genovese si è consolidato nel corso degli anni e ha portato alla creazione di un’articolata collezione di modelli, in costante aggiornamento ed arricchimento. un tributo alla realtà gloriosa dell’Aeronautica Militare, un omaggio ai valori che essa rappresenta mediante orologi che esprimono proprio quelle qualità, dalla cura per il contenuto tecnologico alla precisione, dal rispetto per il proprio nobile passato alla maestria delle prestazioni, che contraddistinguono da sempre i nostri reparti di volo. in questo arco di tempo si è celebrato il Cinquantenario delle “frecce tricolori”, occasione che è stata celebrata con la produzione in edizione limitata di un Cronografo automatico in titanio: anche in questa circostanza, Memphis Belle ha saputo confermarsi come un partner in sintonia con

lo spirito di eccellenza che contraddistingue la formazione della P.A.N.. Lo studio accurato dei materiali e la ricerca di un design che abbia corrispondenze con l’universo aeronautico hanno prodotto risultati caratterizzati da linee estetiche accattivanti e standard tecnologici elevati. Anche le novità del catalogo 2014 rispondono perfettamente a questi criteri di progettazione: il Crono Str Evo, nelle versioni con logo Aeronautica Militare o “frecce tricolori”, si ispira nella grafica del quadrante alla strumentazione aeronautica e il nuovo Arizona Arrow, completamente rinnovato nelle linee, utilizza nella realizzazione della cassa l’Ergal 7075, lega d’alluminio che si contraddistingue per le doti di leggerezza e resistenza. La collaborazione tra Memphis Belle e Aeronautica Militare prosegue, quindi, nel segno del raggiungimento di risultati eccellenti e dell’impegno per consolidare gli alti standard sino ad ora ottenuti.



F-16

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DEMO TEAM

ne Team one Task”, è questo il motto della Royal Netherlands Air Force e sicuramente vale anche per l’F-16 Demo Team. Nei primi mesi del 2014 la squadra di Volkel ha affidato la responsabilità per la presentazione foto F-16 Demo Tea

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dell’RNLAF F-16 Demo Team alla Leeuwarden Airbase. Infatti, l’onore di provvedere alla preparazione del Team è assunta, a cadenza biennale, tra le due basi della Reale Forza Aerea Olandese. Il Demo Team è composto da un pilota presentatore, quattro piloti istruttori, otto specialisti tecnici e un webmaster. Il capitano Jeroen “Slick” Dickens volerà la sua prima stagione come pilota presentatore dell’ F-16 Demo Team. Anche se sembra spettacolare il display contiene manovre che si svolgono durante le normali missioni operative. Ciò che rende lo spettacolo speciale è che tutte queste manovre sono fatte in successione e vengono eseguite a bassissima quota. Il capitano Dickens con il suo display di circa 15 minuti, che lo metterà a dura prova fisica, riuscirà a dimostrare le caratteristiche di manovrabilità dell’F-16 e allo stesso tempo metterà in evidenza le capacità di tutti i piloti della Royal Netherlands Air Force. Ed ora buon divertimento a tutto il pubblico di Ostia!

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