Airplanes 9 2016

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2016

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Periodico di Aeronautica e Spazio iscritto al n° 47/2007 del registro della stampa presso il tribunale di Roma Editore Associazione IDEAE - via Gianfilippo Usellini, 434 - 00125 Roma - Direttore Responsabile Alessio Piano www.airplanesmagazine.it - cod. fisc. e p. IVA 09339321003 - Finito di stampare nel mese di agosto 2016 presso LitografTodi - Todi - Anno 10 - numero 9 - agosto 2016. Fotografie Aeronautica Militare


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sui cieli  di BROLO

7 agosto 2016

FRECCE TRICOLORI





La Formazione 2016

A

nche per questa nuova stagione acrobatica, presso l’hangar del 313° Gruppo, si è svolta la tradizionale presentazione della Formazione 2016 della Pattuglia Acrobatica Nazionale. Il Tenente Colonnello Jan Slangen, Comandante delle “Frecce Tricolori”, ha ripercorso l’entusiasmante stagione 2015, contraddistinta dallo straordinario successo del 55° anniversario e dall’impegnativa trasferta negli Emirati Arabi Uniti. Poi, ovviamente, ha presentato ufficialmente la Formazione 2016 della Pattuglia: rimane confermata la posizione del Capoformazione, affidata al Maggiore Mirco Caffelli, così come resta immutato il Leader della Seconda Sezione, “Pony 6”, Capitano Mattia Bortoluzzi. Confermata anche la posizione “Pony 10”, il Solista delle “Frecce Tricolori”, del Capitano Filippo Barbero alla sua seconda stagione in que-

sto ruolo. Diversi, invece, i cambi di posizione per i gregari del team acrobatica, che vedrà tra l’altro un nuovo inserimento: il Capitano Emanuele Savani, pilota di AMX proveniente dal 132° Gruppo del 51° Stormo di Istrana, che volerà con il numero 8. Il Capitano Vigilio Gheser, giunto al termine della sua permanenza alle “Frecce Tricolori”, si occuperà dell’addestramento acrobatico del nuovo team per la 56a stagione acrobatica. Questa la formazione 2016 al completo: “Pony 0” T.Col. Jan Slangen, “Pony 1” Magg. Mirco Caffelli, “Pony 2” Cap. Gaetano Farina, ”Pony 3” Cap. Giulio Zanlungo, “Pony 4” Cap. Massimiliano Salvatore, “Pony 5” Cap. Stefano Vit, “Pony 6” Cap. Mattia Bortoluzzi, “Pony 7” Cap. Luca Galli, “Pony 8” Cap. Emanuele Savani, “Pony 9” Cap. Pierangelo Semproniel, “Pony 10” Cap. Filippo Barbero, “Pony 11” Cap. Vigilio Gheser.

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FORMAZIONE 2016

6

PONY 11

PONY 3

PONY 6

VIGILIO GHESER

GIULIO ZANLUNGO

MATTIA BORTOLUZZI

PONY 10

PONY 8

PONY 5

FILIPPO BARBERO

EMANUELE SAVANI

STEFANO VIT


PONY 4

PONY 2

PONY 9

MASSIMILIANO SALVATORE

GAETANO FARINA

PIERANGELO SEMPRONIEL

PONY 0

PONY 1

PONY 7

JAN SLANGEN

MIRCO CAFFELLI

LUCA GALLI

7


Una SQUADRA che

8

VOLA


S

intetizzare in 25 minuti di volo le capacità e l’ingegno di un’istituzione militare e di un intero Paese. Questo fanno le “Frecce Tricolori”, raccogliendo l’esperienza e l’addestramento di più di 80 anni di acrobazia aerea in un programma di volo che unisce spettacolarità e tecnica. Il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico “Frecce Tricolori”, è dislocato sull’aeroporto di Rivolto, a pochi chilometri da Codroipo, Udine, nel cuore del Friuli Venezia Giulia, e dell’Aeronautica Militare sono la componente sicuramente più conosciuta e visibile. Ma le “Frecce Tricolori” rappresentano, in realtà, la sintesi delle capacità dei piloti e degli specialisti di un’intera Forza Armata. Sono quella componente che con i suoi dieci velivoli di

produzione italiana Alenia Aermacchi, gli MB.339PAN, costituisce la più numerosa compagine acrobatica al mondo. 18 le figure che danno vita a un’esibizione che non dà tregua. Una delle peculiarità, infatti, di questa armonia tutta tricolore è quella di essere uno splendido continuum. Circa mezz’ora da passare in apnea alternando lo sguardo tra la formazione di nove che si divide in due sezioni, 5 e 4, e il velivolo solista; e poi gli incroci, le salite, i tonneaux, le virate schneider e la Bomba, la figura che ha contribuito a rendere famose le “Frecce Tricolori” nel mondo, imitata molto, replicata mai, da tutte le formazioni acrobatiche. Chiude il grande ed emozionante tricolore finale dell’Alona. Tutto si svolge con estrema naturalezza e tutti hanno la con-

vinzione di compiere nulla di eccezionale. Questo deriva dalla storia professionale di ciascuno dei componenti, piloti e tecnici, di questo Reparto, comunque singolare: sono tutti inquadrati nei ruoli dell’Aeronautica Militare e il loro iter istituzionale e formativo non differisce da quello dei colleghi in servizio presso le altre unità della Forza Armata; con loro esprimono quei valori e quelle caratteristiche che sono patrimonio culturale di un intero Paese, prima che di una Forza Armata. Ardimento, capacità, disciplina, affiatamento, spirito di appartenenza, generosità, sofisticata creatività, e, soprattutto, senso dello Stato. Su questi pilastri poggia il lavoro quotidiano della Pattuglia Acrobatica Nazionale, una delle più ammirate ed amate al Mondo.

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1961-2016

313° GRUPPO - NUMERI IN VOLO

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La sequenza incalzante delle manovre del programma acrobatico delle Frecce Tricolori, così come la conosciamo oggi, è frutto di un lavoro di squadra e cura del dettaglio che si protrae dal 1961. Tale sequenza può subire però delle variazioni in caso di condizioni meteo avverse o particolari conformazioni dell’area di manifestazione. Nel programma denominato “BASSO” non trovano esecuzione alcune manovre a sviluppo verticale al fine di mantenere la formazione al di sotto di eventuali nubi; in caso invece di visibilità ridotta e nubi molto basse si vola il programma denominato “PIATTO” all’interno del quale vengono eliminate le manovre a sviluppo verticale e non avviene mai la separazione della formazione in 3 sezioni.

FIGURE

FIGURES

1

2

SCHNEIDER E RICONGIUNGIMENTO

3

LOOPING D’INGRESSO

CARDIOIDE E SEPARAZIONE DEL SOLISTA

TRASFORMAZIONE A TRIANGOLONE

ricongiungimento

LOOPING

SEPARAZIONE IN 3 SEZIONI

schneider rombetto

TRASFORMAZIONE A ROMBO

linea davanti

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CUORE TONNEAU ROVESCIO TONNEAU

8

INCROCIO DEL CUORE TONNEAU SCHNEIDER POSITIVA E PULL - UP NEGATIVO INVERSIONE ROMBETTO

INVERSIONE LINEA DAVANTI

INCROCIO

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4 E 5 POSTO LOOPING A CALICE TONNEAU LENTO

TRASFORMAZIONE A CIGNO LOOPING A CALICE

INCROCIO IN ALTO INCROCIO PULL-UP NEGATIVO

INCROCIO IN BASSO

TONNEAU - ROVESCIO - TONNEAU

13

TONNEAU

14

DOPPIO TONNEAU E PIRAMIDONE

TRASFORMAZIONE A PIRAMIDONE

SCHNEIDER POSITIVA

APERTURA DELLA BOMBA E INCROCIO DEL SOLISTA

APERTURA E SEPARAZIONE DI TUTTA LA FORMAZIONE

2 E 3 IN LINEA DI FRONTE

INCROCIO DEL SOLISTA

4 E 5 A POSTO

TONNEAU lento

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INCROCIO DELLA BOMBA E LOOPING DI RIENTRO

LOOPING DI RIENTRO DELLA LINEA DAVANTI

LOOPING DI RIENTRO DEL ROMBETTO

DOPPIO DEI GREGARI INTERNI 2, 3 incrocio DOPPIO DEGLI ESTERNI 4, 5

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PRESENTAZIONE DEL triplo TONNEAU


PROGRAMMA ACROBATICO _FULL DISPLAY SEQUENCE

Per tali motivi, ad esempio, la manovra del “CUORE” può essere sostituita da quella dell’ “AQUILA”, così come la “SCINTILLA TRICOLORE” può essere sostituita dal “BULL’S EYE”.

For instance, in the sequence called “BASSO” some vertical aerobatic maneuvers are not performed in order to keep the formation flying below cloud level. In case of reduced visibility and low cloud, the aerobatic team will fly the program called “PIATTO” in which all vertical maneuvers are eliminated and the formation will not separate into 3 sections. For such reasons, for example, the sequence “CUORE” can be replaced by the sequence called “AQUILA”, just as the “SCINTILLA TRICOLORE” can be replaced by the “BULL’S EYE”.

The aerobatic displays of the “Frecce Tricolori” that we see today are the result of team work and an attention to detail that started in 1961. However, the display may differ from the one planned due to weather conditions or particular restrictions in the area where the performance takes place.

4

5

SCHNEIDER E RICONGIUNGIMENTO

6

TONNEAU SINISTRO ROVESCIO DRITTO ROVESCIO

VENTAGLIO APOLLO 313 SERIE DI TONNEAU

FUORI TUTTI E RICONGIUNGIMENTO

SEPARAZIONE DEL CUORE TRASFORMAZIONE DEL 7 E 8 INDIETRO

BASTONE ROMBETTO

INCROCIO

TONNEAU SINISTRO TONNEAU DEL 7 E 8

BASTONE LINEA DAVANTI

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TONNEAU DESTRO A CIGNO SCHNEIDER NEGATIVA

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SERIE DI 5 TONNEAU

SCINTILLA- LOMÇOVAK

LOMÇOVAK SCAMPANATA SEPARAZIONE DELLE 2 SEZIONI

TONNEAU DESTRO

scintilla Tricolore

INVERSIONE ROMBETTO

INVERSIONE LINEA DAVANTI

SCHNEIDER NEGATIVA

RICONGIUNGIMENTO -TONNEAU E LOOPING CON IL CARRELLO

LOoPING CON IL CARRELLO

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ARIZONA - SCAMPANATA

LINEA DI FRONTE DEL 2, 3, 4, 5, 7 E 8

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TONNEAU DEL 2, 3, 4 E 5

ROVESCIO - DRITTO - ROVESCIO

TONNEAU IN 4 TEMPI

7 E 8 AVANTI E RICONGIUNGIMENTO

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SCHNEIDER A DESTRA VOLO FOLLE

RICONGIUNGIMENTO DELLA BOMBA

ALONA E INSERIMENTO DEL SOLISTA

TRASFORMAZIONE in ALONA

SCHNEIDER DESTRA IN DECELERAZIONE PULL-UP

TONNEAU CON IL CARRELLO

volo folle

INSERIMENTO DEL SOLISTA

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Spettacolo nello

SPETTACOLO I l solista rende lo spettacolo più avvincente, facendo restare il pubblico con il fiato sospeso e strappando applausi a scena aperta alla fine di ogni esibizione. Nell’economia del programma della Pattuglia rappresenta uno spettacolo nello spettacolo, è colui che consente alle “Frecce Tricolori” di offrire alla gente quell’armonia e continuità nella sequenza delle figure che è altra caratteristica peculiare della PAN. Come per il resto della Pattuglia, il programma del numero “10” viene messo a punto durante la fase invernale dell’addestramento. Si analizza ogni singola figura e si decide l’introduzione di qualche “tecnicismo” o di piccole personalizzazioni che generalmente non vanno a stravolgere un programma consolidato negli anni. Durante la stagione invernale, ogni volo d’addestramento del solista prevede l’esecuzione di tutto il programma della Pattuglia perché una buona parte della difficoltà del

volo del “Pony 10” è costituita dalla scelta dei tempi di inserimento tra le figure eseguite dalla formazione. Il rispetto dei tempi d’ingresso è una responsabilità del solista, il quale deve modificare la propria esibizione per riuscire ad accordarsi al ritmo dettato dal capoformazione, un ritmo che può dipendere dalla copertura nuvolosa, dal vento, dal luogo in cui si svolge l’esibizione. Il 60% della difficoltà della performance del solista sta nell’esecuzione delle manovre; il restante 40% sta nel rispetto della tempistica. I voli di addestramento del solista richiedono la presenza costante presso la biga (in collegamento radio) del comandante, l’unico pilota titolato a commentare e a seguire gli aspetti di sicurezza del volo del “10”. Il comandante solitamente si limita a esprimere considerazioni sulla qualità estetica della manovra senza

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fornire suggerimenti tecnici: solo il solista detiene il bagaglio di conoscenze tecniche necessario a correggere eventuali difetti di esecuzione delle figure acrobatiche. Del resto, anche dal punto di vista addestrativo il “Pony 10” è abbastanza autonomo rispetto alla formazione, potendo pianificare, eseguire e gestire nella sua interezza il proprio allenamento.

PONY 10 FILIPPO BARBERO



HH–139A L’

AW-139, che nella versione per l’Aeronautica Militare prende la denominazione HH, Hospital Helicopter, è un biturbina di categoria media prodotto da AgustaWestland, individuato dalla Forza Armata per sostituire le linee HH-3F (radiata nel 2014) e HH-212. L’HH-139A è una soluzione individuata sul mercato per continuare ad assicurare con efficacia il servizio di Ricerca e Soccorso aereo, sia per i compiti istituzionali di eventuale recupero di equipaggi e personale militare in difficoltà, sia per le attività di concorso alla collettività in caso di voli sanitari d’urgenza, calamità naturali e grandi eventi nazionali. Trattandosi di un elicottero già collaudato e in servizio presso altre realtà civili e militari nazionali (Guardia di Finanza, Guardia Costiera, vari Enti locali), l’HH-139A permetterà di realizzare significative sinergie – addestrative, logistiche e, soprattutto, operative – in ambito interforze e interagenzia nel settore delicato e complesso del soccorso aereo, fondamentali per intervenire con successo quando viene richiesto, spesso in condizioni proibitive, di notte, con il maltempo, in zone particolarmente impervie e isolate. L’HH139A è in grado di operare sia di giorno che di notte grazie all’utilizzo di visori notturni (NVG – Night Vision Goggles), in aree particolarmente impegnative, anche da superfici non preparate, in ambienti polverosi, zone innevate o in ambiente marino. L’elicottero è una macchina particolarmente versatile; in massimo 30 minuti è possibile cambiare la configurazione interna, passando da quella per il soccorso aereo (versione primaria SAR – 5 passeggeri + 1 barella) a quella soccorso aereo e sanitario di urgenza (versione MEDEVAC – da 2 a 4 barelle) o trasporto passeggeri (versione UTILITY – fino a 14 passeggeri).

Caratteristiche tecniche: Diametro rotore 13,8 m – lunghezza 16,66 m – larghezza massima (pianetto orizzontale) 4,22 m – peso massimo al decollo 6.800 kg – due turbine Pratt & Whitney PT6C-67C con FADEC – velocità massima 306 km/h.

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UNA SOLA MISSIONE: SALVARE VITE UMANE!

I

l 15° Stormo garantisce, 24 ore su 24, 365 giorni l'anno, la ricerca e il soccorso degli equipaggi di volo in difficoltà, concorrendo, inoltre, ad attività di pubblica utilità quali la ricerca di dispersi in mare o in montagna, il trasporto sanitario d'urgenza di ammalati in pericolo di vita e il soccorso di traumatizzati gravi. Dalla sua costituzione ad oggi, gli equipaggi del 15° Stormo hanno salvato oltre 7.300 persone in pericolo di vita. Lo scorso 2 marzo, a margine del salone internazionale elicotteristico HAI- Heli Expo 2016, tenutosi a Louisville-Kentucky (USA), il 15° Stormo dell'Aeronautica Militare è stato insignito del prestigioso riconoscimento "Salute the excellenceSikorsky Humanitarian Service Award". Il premio è stato concesso per le operazioni di soccorso al traghetto Norman Atlantic nel Canale d'Otranto nel dicembre del 2014. Nell'intervento, gli equipaggi del 15° Stormo, nell'ambito di un'operazione estremamente complessa e in condizioni meteorologiche particolarmente avverse, portarono in salvo, operando al limite delle prestazioni, 56 passeggeri dal traghetto, sul quale nel frattempo si era sviluppato un vasto incendio ed erano in corso esplosioni nella stiva.

foto Alfredo La Marca

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Una passione

che diventa realtà 18


Marco Balocco racconta la sua storia per i lettori di Airplanes

L

a mia grande passione per il volo e per tutto ciò che vola è una passione ereditata da mio papà che da piccolo mi portava a visitare l’aeroporto civile/militare di Torino, a Caselle. Così ho iniziato a volare, prima con la fantasia e poi con i modelli di aeroplani radiocomandati da me costruiti. Qualche anno dopo ho cominciato a “fare sul serio”. Dopo aver conseguito l’attestato al volo sportivo, con tre abilitazioni a mezzi diversi, e dopo la necessaria esperienza, ho scelto di utilizzare un mezzo che mi permettesse di decollare e atterrare in e da qualsiasi luogo senza alcun proble-

ma: un deltaplano a motore biposto, appunto. Volevo qualcosa che potesse ricordare la nostra gloriosa Pattuglia Acrobatica Nazionale, dopo il tragico incidente di Ramstein del 28 agosto 1988. L’idea fu quella di creare una mini pattuglia di tre deltaplani e dai primi schizzi su carta e tanta ricerca su materiali e tecniche di saldatura, sono riuscito, dopo quattro anni di studi sul progetto, a ottenere il primo prototipo del deltaplano carenato, un mezzo affidabile, robusto e bello. Ho iniziato a volare con la livrea delle “Frecce Tricolori”, con tanto di firme autentiche dei 10 piloti che nel 1995 componevano la pattuglia acrobatica dell’Aeronautica Militare. Un passato glorioso, un lavoro di continua

creatività che fa della PAN un modello da emulare per molti appassionati di aviazione che, come me, sognano di volare un giorno come loro. La sensazione che si prova nel veder staccare da terra per la prima volta la propria “creatura” può essere capita e condivisa solamente da chi l’ha vissuta in prima persona. Tanta è sempre la voglia di sostenere la PAN che ho chiamato il progetto “Delta Team Frecce Azzurre” e utilizzo questo logo per le manifestazioni alle quali sono invitato. Per i 150 anni dell'Unità d'Italia (1861-2011) e per il 50° anniversario delle “Frecce Tricolori” ricevere i complimenti e gli auguri dal comandante della PAN è stato il coronamento di un sogno che avevo sin da bambino. Ho pensato di dedicare al 313° Gruppo Acrobatico e al nostro Tricolore un nuovo mezzo, che ho realizzato in collaborazione con la ditta Keitek di Udine, vicino alla base di Rivolto, specializzata in

costruzioni aeronautiche. Manca ancora un piccolo tassello: poter terminare questo progetto con la realizzazione di altri due deltaplani uguali per completare la mini pattuglia e atterrare a Rivolto il 1° Maggio durante la festa annuale della PAN e condividere la mia passione con i piloti della Pattuglia. Spero che questo mio entusiasmo possa stimolare qualche azienda ad aiutarmi a realizzare il sogno di una vita!

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RIO2016 READY TO TAKE OFF

U

na cornice d’eccezione è quella scelta dal Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, gen. s.a. Enzo Vecciarelli, per il suo in bocca al lupo agli atleti del Centro Sportivo di Vigna di Valle, che gareggeranno a Rio de Janeiro tra pochi giorni. Lo scorso 22 giugno, infatti, il Capo della Forza Armata ha invitato presso la sala degli Eroi di Palazzo Aeronautica, a Roma, i giovani in partenza per le Olimpiadi per salutarli a nome suo, ma anche dell’intera Forza Azzurra. «Ragazzi, date il massimo, e tornate vincitori, siamo orgogliosi di voi», con queste parole il generale ha voluto esortare i giovani che prenderanno parte alle prossime Olimpiadi cercando di fargli capire quanta fiducia e stima tutta la Forza Armata ha nei loro confronti. Vecciarelli ha poi abbracciato uno ad uno gli atleti per trasmettergli l’affetto di tutta l’Aeronautica Militare e dell’Italia intera. Un saluto che è stato moderato dalla giornalista di RAI Sport Simona Rolandi, che ha presentato tutti gli atleti attraverso suggestivi filmati che li ritraevano in attività agonistica. Le discipline in cui l’Italia sarà impegnata, durante il tanto atteso appuntamento d’oltreoceano sono molteplici: dalla Scherma all’Equitazione, dalla Vela all’Atletica Leggera, dalla Ginnastica al Beach Volley, in cui i più appassionati hanno davvero grandi aspettative, così come nel Tiro con l’Arco da cui, soprattutto nelle ultime Olimpiadi di Londra, si sono avute grandi soddisfazioni. Gli atleti impegnati in questo evento saranno tanti, ma il vicepresidente del Centro Sportivo dell’AM, nel suo discorso introduttivo, non si è rivolto solo a loro. Il t.col. Alessandro Loiudice, infatti, ha voluto ringraziare sia coloro che saranno a Rio, sia coloro che non ce l’hanno fatta, ma hanno lottato sino all’ultimo per esserci. Partecipare a questo evento sportivo rappresenta per gli

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atleti di tutto il mondo un sogno nel cassetto, e per chi è riuscito ad aprirlo quel cassetto, l’emozione è davvero indescrivibile. Un traguardo che in realtà rappresenta solo l’inizio della sfida finale, che porterà i più bravi sulla vetta più alta. Per i neofiti le emozioni sono inspiegabili, ma per chi ha già partecipato a questo appuntamento nel passato, le sensazioni non sono tanto diverse, perché, come ci spiegano gli interessati, anche se l’esperienza può aiutare a gestire meglio la tensione, ogni Olimpiade è diversa dalle altre e questo ravviva sempre il fattore emotivo, difficile da smorzare, anche per i veterani. A questo importante saluto, ovviamente, non poteva mancare il presidente del CONI Giovanni Malagò, che ha voluto fare i suoi personali complimenti all’Aeronautica Militare e al grande lavoro svolto: «Un bravo alla Forza Armata per le scelte lungimiranti intraprese cioè quelle di puntare su discipline che nessun altro gruppo sportivo militare aveva, come la Ginnastica, il Tiro con l’Arco e il Beach Volley. Una scelta sicuramente intraprendente – ha continuato il presidente Malagò – ma che già da ora si può confermare vincente se si pensa alle recenti medaglie del Tiro con l’Arco e delle Farfalle Azzurre nella Ginnastica Ritmica, o al Beach Volley, che per la prima volta porta ai Giochi Olimpici tre coppie, due maschili e una femminile». Una scommessa aperta, un’impresa difficile, ma abbiamo grande fiducia e siamo certi che gli atleti azzurri si impegneranno al massimo per raggiungere la cima più alta dell’ambito podio, dando lustro a tutta la Nazione oltre che all’Arma di appartenenza… Per questo ci sentiamo di condividere a pieno il messaggio che esprime il motto dell’Italia Team–Rio 2016: «I sogni non si inseguono con i piedi per terra. Pronti a volare!». Che altro dire? Noi siamo pronti a spiccare questo volo, e voi?



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