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La rivista è disponibile anche in formato sfogliabile sul sito www.airplanesmagazine.it
Periodico di Aeronautica e Spazio iscritto al n° 47/2007 del registro della stampa presso il tribunale di Roma - Editore Associazione IDEAE - via Gianfilippo Usellini, 434 - 00125 Roma - Direttore Responsabile Alessio Piano www.airplanesmagazine.it - cod. fisc. e p. IVA 09339321003 - Finito di stampare nel mese di settembre 2013 presso Arti Grafiche Celori - Terni - Anno 7° - numero 14 - settembre 2013. Fotografie Aeronautica Militare.
Programma 21 settembre - Inizio ore 19.30 Swep team - Twister duo - Esibizione
Programma 22 settembre - Inizio ore 14.30 HH-3F - 15° SAR - Dimostrazione Salvataggio Diamond Wings - Fouga - Esibizione Rotorducks - Autogiro - Passaggio Tiger Team - Tiger Moth - Passaggio Sea-Max - Idrovolante - Attività Idro Pirotti - T6 - Passaggio Racioppoli - Zlin - Esibizione acrobatica Aerogallo - Passaggio Rotorducks - Elicottero - Passaggio Swep team - Twister duo - Esibizione Sea-Max - Idrovolante - Attività Idro AeC. Savona - T30 - Esibizione acrobatica 46 Aviation - Extra 300 - Esibizione acrobatica Diamond Wings - Let 39 - Esibizione Piaggio - P180 - Dimostrazione PAN - MB.339 – Frecce Tricolori
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VOLARE IN CORO
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e “Frecce Tricolori” raccolgono l’esperienza e l’addestramento di più di 80 anni di acrobazia aerea in un programma di volo che unisce spettacolarità e tecnica. Sintetizzano in 25 minuti di volo le capacità e l’ingegno non solo di un’istituzione militare ma di un intero Paese, l’Italia. Il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico “Frecce Tricolori”, è dislocato sull’aeroporto di Rivolto, a pochi chilometri da Codroipo, Udine, nel cuore del Friuli Venezia Giulia, e dell’Aeronautica Militare sono la componente sicuramente più conosciuta e visibile. Ma le “Frecce Tricolori” rappresentano, in realtà, la sintesi delle capacità dei piloti e degli specialisti di un’intera Forza Armata. Sono quella componente che con i suoi dieci velivoli di produzione italiana Alenia Aermacchi, gli MB.339PAN, costituisce la più numerosa compagine acrobatica al mondo. 18 le figure che danno vita a un’esibizione che non dà tregua. Una delle peculiarità, infatti, di questa armonia tutta tricolore è quella di essere uno splendido continuum. Circa mezz’ora da passare in apnea alternando lo sguardo tra la formazione di nove che si divide in due sezioni, 5 e 4, e il velivolo solista; e poi gli incroci, le salite, i tonneaux, le virate schneider e la Bomba, la figura che ha contribuito a rendere famose le “Frecce Tricolori” nel mondo, imitata molto, replicata mai, da tutte le formazioni acrobatiche. Chiude il grande ed emozionante tricolore finale dell’Alona. Tutto si svolge con estrema naturalezza e tutti hanno la convinzione di compiere nulla di eccezionale. Questo deriva dalla storia professionale di ciascuno dei componenti, piloti e tecnici, di questo Reparto, comunque singolare: sono tutti inquadrati nei ruoli dell’Aeronautica Militare e il loro iter istituzionale e formativo non differisce da quello dei colleghi in servizio presso le altre unità della Forza Armata; con loro esprimono quei valori e quelle caratteristiche che sono patrimonio culturale di un intero Paese, prima che di una Forza Armata. Ardimento, capacità, disciplina, affiatamento, spirito di appartenenza, generosità, sofisticata creatività, e, soprattutto, senso dello Stato. Su questi pilastri poggia il lavoro quotidiano del 313° Gruppo Addestramento Acrobatico - Pattuglia Acrobatica Nazionale, capace di stendere il tricolore più lungo del mondo.
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i chiude a settembre la 53a stagione acrobatica delle “Frecce Tricolori”, appuntamento di fine estate in Liguria a condensare le circa 25 tappe della Pattuglia Acrobatica Nazionale, in Italia e all’estero, a rappresentare la professionalità di un’intera Forza Armata, con il perpetuarsi della lunga tradizione acrobatica tutta italiana, nell’anno che ha visto l’Aeronautica Militare festeggiare i 90 anni della sua costituzione. La mia prima stagione come Comandante, investito della responsabilità ma soprattutto dell’onore di restare, stavolta, coi piedi per terra e in mezzo alla gente; così posso riassumere questi mesi di manifestazioni, nelle strette di mano e nelle fotografie scattate al termine di ogni esibizione, nei sorrisi dei bambini e nello stupore di un pubblico di ogni età, sui lungomari della nostra penisola. Ma non solo: incontrare all’estero uomini e donne italiani, a migliaia di km di casa, che si stringono, all’unisono, intorno al nostro Tricolore, steso sui cieli in Europa con i fumi dei nostri MB.339. Non è semplice condensarle queste emozioni, le fotografie racconteranno da sole questi mesi, vissuti non solo attraverso il volo dei dieci piloti, ma anche e soprattutto attraverso il lavoro, silenzioso e diuturno di una grande squadra a terra, che ha operato in ogni condizione ambientale per garantire la massima efficienza dei velivoli. Abbiamo, quindi, scelto alcuni di questi ritratti a terra, scatti “rubati” e immagini in posa, che meglio di altri possano riassumere il senso di fare squadra!
Jan Slangen Comandante 313° Gruppo Addestramento – “Frecce Tricolori”
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Rivista Aeronautica
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IL SALUTO DEL MAGG. CENTIONI Giunto a conclusione della sua esperienza in tuta blu, il maggiore Stefano Centioni, attuale “Pony 8” della PAN, ci racconta l’emozione di aver vissuto l’avventura della Pattuglia Acrobatica e il suo stato d’animo a ridosso dell’ultimo volo con le “Frecce Tricolori”. Intervista a cura di Lodovica Palazzoli È stata più forte l’emozione che ha provato nel sapere di essere entrato nella PAN o quella che prova ora, giunto al termine di questa esperienza? Il giorno che l’allora comandante della Pattuglia Massimo Tammaro mi ha chiamato dicendomi che sarei stato il prossimo pilota delle “Frecce Tricolori” è stato uno dei più belli della mia vita. Ricordo ancora il batticuore e l’emozione nel momento in cui ho condiviso quella splendida notizia con le persone a me più care. Ora che questa esperienza sta volgendo al termine, sono emozionato, felice e molto stimolato nel poter tornare a vestire la tuta verde del pilota dei reparti operativi, la spina dorsale dell’Aeronautica Militare. Trova diversità di spirito di gruppo tra la vita in PAN e quella in altri Reparti? In realtà no. Sebbene ci siano indubbie diversità di approccio al lavoro, queste sono dettate semplicemente dalla differente tipologia di attività svolta. Nei reparti di volo dell’A.M. lo spirito di gruppo è fondamentale insieme alla passione, al senso di appartenenza e a quello del dovere, che permette, anche nei momenti più difficili, di raggiungere la missione e portare a casa il risultato in tutta sicurezza. Cosa le rimane più impresso di questa esperienza? Senza dubbio l’affetto della gente e l’orgoglio di rappresentare il mio Paese nel Mondo. Durante l’inverno ci alleniamo tutti i giorni con un addestramento assiduo, continuo e molto impegnativo, al fine di presentare lo spettacolo più sicuro e preciso possibile. Tuttavia, facendo parte della Pattuglia Acrobatica Nazionale, ho saputo apprezzare l’unica cosa alla quale non ci si può addestrare e che mi rimarrà sempre impressa: l’emozione che si prova nel vedere il pubblico, gli appassionati e, soprattutto, la mia famiglia davanti all’aereo il giorno dell’esibizione, pronti a darti il loro supporto già solo con
uno sguardo o un applauso. Come immagina il suo ritorno al Reparto? Per carattere sono una persona che ha bisogno di continui stimoli e tornare in un reparto operativo, soprattutto con le nuove tecnologie adottate negli ultimi anni, è una sfida che sono pronto e ben lieto di affrontare. I reparti operativi dell’Aeronautica Militare sono composti da personale altamente qualificato e professionale, perciò tornare a farne parte è una grande opportunità che, con l’aiuto dei colleghi, cercherò di far fruttare al meglio per me e per la Forza Armata . Quali valori “incontrati” al 313° vorrebbe esportare in altri Gruppi? I valori che fanno parte del 313° Gruppo sono gli stessi che alimentano i piloti degli altri Gruppi dell’Arma Azzurra: parlo di grande senso di appartenenza, spirito di sacrificio, passione per il volo e assoluta dedizione. Avendo vissuto in prima persona l’affetto di tanti appassionati e degli appartenenti ai Club “Frecce Tricolori” c’è un saluto speciale che vorrebbe rivolgere loro? Mi fa piacere ringraziare prima di tutto chi ha creduto in me qualche anno fa scegliendomi per entrare a far parte delle “Frecce Tricolori”: mi ritengo molto fortunato, perché questa esperienza mi ha permesso sia di conoscere molti appassionati, appartenenti ai Club “Frecce Tricolori” o semplici estimatori del volo, ma soprattutto di allacciare legami sinceri e solidi che sono e saranno parte integrante della mia vita anche dopo la Pattuglia. L’orologio delle “Frecce” va avanti da più di 50 anni e io come i piloti che mi hanno preceduto sono uno dei tanti ingranaggi che, dopo un determinato periodo, deve essere cambiato per far sì che quell’orologio tenga sempre il tempo in maniera perfetta. Sono circondato da persone che mi vogliono bene e che mi sostengono, per cui il mio abbraccio sincero e il mio saluto più vivo va a tutti loro.
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rogettato nei primi anni 70, questo modello appartiene alla famiglia degli elicotteri S61 originariamente realizzati dalla ditta statunitense Sikorsky, una generazione di elicotteri capace delle più diverse attività aeree, ma specializzata nella ricerca e soccorso su mare. Questi modelli, infatti, presentano apparecchiature avioniche e radar dedicati al soccorso marino, nonché la capacità di ammarare in totale sicurezza con mare fino a forza 4. I modelli in linea con l’Aeronautica Militare, oltre a preservare questa capacità anfibia, nel corso degli anni sono stati ammodernati ed evoluti per mantenere elevate le doti di velivolo da soccorso, ma soprattutto per affiancare a queste altre caratteristiche necessarie per l’impiego CSAR (Combat Search And Rescue), ovvero la ricerca e il soccorso in territorio ostile. Missioni di copertura aerea, trasporto sanitario o evacuazione medica, trasporto truppe e ricerca e recupero di personale militare isolato sono state volate dal 15° stormo sui cieli somali e iracheni nell’ambito delle operazioni di pace svolte in questi Paesi. I “Pelican” del 15° sono gli unici vettore della NATO che, a fronte di una categoria di peso elevata (dell’ordine di 10 t al decollo) possono garantire capacità di soccorso sia su terra che su acqua, sul suolo nazionale come in Teatro di operazioni. Peculiarità del mezzo sono, dunque, la sua malleabilità e la possibilità di adattarsi a molteplici ruoli, grazie a un’ampia gamma di configurazioni disponibili: oltre alle missioni SAR e CSAR, infatti, gli HH-3F dell’A.M. sono impegnati anche nella difesa aerea, per il pattugliamento dei cieli contro minacce aeree a quota e velocità basse, missioni definite Slow Mover Interceptor. Attraverso questo “compito”, il Reparto completa idealmente la propria vocazione alla tutela dell’incolumità della popolazione civile e alla salvaguardia della vita. Tante capacità, dunque, su un elicottero, che ancora oggi compete egregiamente con macchine più moderne e tecnologiche. M.LLO 1a CLASSE SPEAKER VITO GA DALETA
EQUIPAGGIO HH-3F MAGGIORE PILOTA MARCO MASCARI CAPITANO PILOTA FABIO D’ALESSIO 1° M.LLO OPERATORE DI BORDO ALESSANDRO EGIZI 1° M.LLO OPERATORE DI BORDO ENRICO CARNEVALINI 1° M.LLO AEROSOCCORRITORE FRANCESCO RUSSO M.LLO 1a CLASSE AEROSOCCORRITORE ROBERTO LEONI M.LLO 1a CLASSE SPEAKER VITO GADALETA
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HH-3F Pelican Y HHHH-33FF PEL ICAN RSKY SIKO RSK STA -SIKO AGU STAroto re in - lung hezza 22,25 m (con Diam etro roto re 18,9 0 m 00 kg 10.0 ollo dec al imo o mass moto ) - altez za 5,52 m - pes 1521 sHP - veloc ida GE-5 T58ric Elect - due turb ine Gen eral ia 750 enza 3.500 m - auto nom tĂ mass ima 260 km/ h - tang ti, 1 aeros ocalen poliv i ialist spec 2 i, km - equi pagg io 2 pilot rici Ă arm amen to: 2-3 mitra gliat corri tori 1 assi stent e di sanit mm. bran degg iabili cal. 5,56
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“Giovani Aquile” in volo Il 14 settembre scorso tutti i 29 allievi della Scuola Militare Aeronautica “Giulio Douhet” di Firenze hanno completato gli esami e conseguito l’attestato di volo per velivoli ultraleggeri a motore.
testo Icaro Zero
«È
stata un’esperienza emozionante e costruttiva per tutti, anche per le scuole e per gli istruttori oltre che per i ragazzi, qualcosa che ci ha dimostrato che il volontariato può fare molto per aiutare la crescita del settore del “Volo per Passione”». Così l’ing. Riccardo Furlan, presidente dell’Aeroclub La Comina che opera a pochi chilometri da Aviano, ha commentato il termine dell’addestramento in volo dei ragazzi e delle ragazze della Scuola dell’A.M “Giulio Douhet” (www.aeronautica.difesa.it/douhet), nell’ambito del progetto “Giovani Aquile”, per ottenere l’attestato che consentirà loro di volare in completa autonomia. Si tratta di un evento importante e innovativo perché, per la prima volta, 29 giovani militari hanno frequentato un corso di pilotaggio su velivoli VDS presso tre scuole di volo civili nei pressi di Pordenone, Pisa e Lecce. Un risultato che premia non solo le scuole che hanno condotto le attività e che si sono sobbarcate l’onere di addestrare questi ragazzi in sole quattro settimane, ma anche il volo ultraleggero che in questo proget-
to vede un riconoscimento allo sviluppo tecnologico e all’impegno professionale e umano che ha consentito di rendere questi sport sicuri e affidabili tanto da essere scelti dall’Aeronautica Militare che nel Volo esprime la propria professionalità a servizio del Paese. «Non è stato un percorso facile – ci ha detto il generale Carlo Landi, ideatore e promotore del progetto – in quanto si è trattato di far avvicinare due modi di interpretare e vivere la stessa passione per il volo, modificare i rapporti tra aviatori militari e aviatori per Passione, “ingessati” dalla mancanza di una conoscenza reciproca, base essenziale per un convinto apprezzamento e supporto. Ritengo che chi ama il volo debba ringraziare – ha proseguito il gen. Landi – i vertici dell’A.M. che hanno avuto fiducia in “Giovani Aquile”, dimostrando lungimiranza e attenzione al mondo del volo ultraleggero, e hanno messo in campo le professionalità migliori della Forza Armata affinché l’attività fosse condotta con regolarità e sicurezza. Altro interprete chiave per il successo del progetto è stato il gen. Amedeo Magnani, ispettore per
ola di Pisa Il corso della scu isa.it info@aeroclubdip Il corso della scuo www.vegaulm la di Lecce .it
Il corso della scuola La Comina www.lacomina.it
la Sicurezza Volo dell’Aeronautica Militare». Il gen. Magnani è prima di tutto un Aviatore animato da una grande passione per il volo, esercitato in tutte le sue forme: dopo aver pilotato velivoli come F-104 e F-16, alianti e diversi elicotteri, si diletta con velivoli dell’aviazione generale e ultraleggeri e impiega il suo tempo libero come istruttore a titolo gratuito. Poi c’è stato il grande impegno delle scuole di volo che hanno prima preparato la documentazione richiesta e ospitato le visite conoscitive della F.A. e poi, in 26 giorni, hanno “macinato” le ore di volo necessarie (quasi 400 in totale, per una media di circa 14 ore al giorno!) per portare i ragazzi alla consapevolezza di saper volare! “Giovani Aquile” apre a tutto il personale militare le porte del volo ultraleggero (velivoli a motore, deltaplani, parapendio ecc.) che può essere estremamente formativo per ogni tipo di professionalità nelle Forze Armate e che prepara ogni giovane ad affrontare gli impegni della vita senza timore. La possibilità di volare da solo su un piccolo velivolo o con un delta o parapendio richiede una serie di cono-
scenze e mette il giovane di fronte alle responsabilità e alla necessità di superare, con intelligenza e preparazione, situazioni anche non programmate. Airplanes ha registrato i commenti entusiastici dei giovani che hanno partecipato a “Giovani Aquile” e che hanno dimostrato grande impegno e preparazione, ma soprattutto, desiderio di riuscire in questa sfida. Un entusiasmo che ha contagiato anche gli istruttori: «Da molto tempo – ci hanno detto – non avevamo tanti ragazzi al di sotto dei 20 anni in uno stesso corso!» “Giovani Aquile” si è, quindi, rivelato anche un ottimo strumento per avvicinare agli sport del volo giovani che possano portare avanti l’entusiasmo dei più anziani. Facciamo un grosso “in bocca al lupo!” alle “Giovani Aquile” della “Douhet”, con l’augurio che possano continuare nella loro vita a nutrire questa passione per il volo. Ci piace chiudere questo breve resoconto con le parole di Leonardo Da Vinci: «Quando avrete volato, camminerete con gli occhi al cielo perché è li che siete stati ed è li che vorrete tornare».
VOLARE SICURI! Un progetto di chi vola per passione, realizzato in collaborazione con l’Aeronautica Militare, l’approvazione del Ministero Trasporti/ Direzione Trasporti e l’Ispettorato Sicurezza Volo dell’A.M.
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urtroppo capita di leggere sugli organi della pubblica informazione notizie di incidenti di volo che coinvolgono velivoli dell’aviazione generale oppure da diporto sportivo. Ci consideriamo fortunati quando coloro che vengono coinvolti non sono nella nostra cerchia di amicizie o addirittura di parentela e, in molti casi, continuiamo a pensare che eventi di questo tipo a ciascuno di noi non potranno mai accadere. La realtà, gli studi e l’esperienza di molti studiosi del settore dicono il contrario: gli incidenti di volo possono accadere a chiunque, dal pilota “novellino” che vola con un semplice velivolo da turismo al comandante esperto ai comandi di un moderno velivolo di linea. Per questo motivo sia le organizzazioni militari che le compagnie commerciali si sono dotate di strutture organizzative robuste con personale numeroso e preparato che studia costantemente metodi per ridurre i rischi connessi con il volo. E per gli aviatori dell’aviazione generale e VDS? Purtroppo la risposta concreta è che esiste un “buco" per cui la prevenzione in questi ambiti sportivi è ridotta al lumicino. ENAC emette normative e ne controlla l’attuazione, ma non svolge programmi di prevenzione che raggiungano e sensibilizzino i piloti, l’Agenzia alla sicurezza è chiamata istituzionalmente a dedicarsi all'analisi incidenti (che pure costituiscono una parte della prevenzione) e ha più volte dichiarato di non avere le risorse umane e finanziarie per coprire questo settore. Il risultato è che i piloti di AG e VDS, nonostante la buona volontà e l’impegno, si ritrovano ad affrontare da soli e senza supporti tecnici
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o finanziari tematiche complesse. Da queste premesse oggettive prende lo spunto il progetto VOLARE SICURI che, avviato nell’aprile scorso ha già raccolto un notevole apprezzamento da parte dagli aviatori AG e VDS. VOLARE SICURI nasce dalla volontà di otto aviatori con vaste esperienze professionali nel pilotaggio civile e militare. Attualmente volano sia AG e VDS mettendo a disposizione dei tanti appassionati degli sport del Volo le conoscenze e le esperienze acquisite in decenni di attività di volo. Il progetto è basato sul concetto del volontariato, ai frequentatori dei seminari VOLARE SICURI non viene chiesta alcuna iscrizione né il pagamento di alcuna quota. L’ideatore del progetto, il generale Carlo Landi, afferma: “la sicurezza del volo non è un dovere, ma un diritto di ogni Aviatore. Quest’ultimo deve avere la consapevolezza degli elementi culturali di base, non la semplice nozione, che contribuiscono a rendere il suo volo più sicuro”. “Il primo di questi elementi – dice il generale Landi – è la consapevolezza di quello che si va a fare ovvero come si affronta il volo”. Oggi le tecnologie impiegate per i velivoli e le componenti hanno raggiunto livelli di affidabilità tali per cui gli incidenti dovuti a cause tecniche sono veramente limitati. “Il cardine della sicurezza in volo sta nella preparazione e nell'atteggiamento mentale del pilota. Va considerato che i piloti dell'aviazione generale e da diporto sportivo sono sicuramente più svantaggiati rispetto ai loro colleghi che volano per motivi commerciali o da militari; infatti queste ultime due categorie hanno al loro fianco esperti
e organizzazioni che li supportano nel verificare tutti gli elementi che rendono il volo più sicuro”. Di qui l’idea di avviare il progetto VOLARE SICURI per fornire, attraverso la cooperazione libera e spontanea di aviatori con elevata esperienza, un contributo alla sicurezza aumentando il livello di cultura del volo soprattutto tra gli inesperti piloti di aviazione generale e da diporto sportivo. Le modalità sono semplici: una serie di seminari effettuati durante le giornate di sabato o di domenica, quando tutti possono partecipare, a titolo completamente gratuito presso basi militari oppure presso aviosuperfici e altri luoghi in cui gli aviatori possono arrivare con i loro velivoli. Vengono trattati argomenti generali di prevenzione per la sicurezza del volo ma soprattutto si tende a far crescere la consapevolezza di quello che si fa in tutti coloro che partecipano. Pochissima teoria, piuttosto una serie di esempi basati su video di incidenti già avvenuti e studiati dalle più importanti organizzazioni di sicurezza del volo a livello mondiale, per arrivare a concludere come non conti il velivolo con quale si vola: dal grande aeroplano passeggeri, al caccia supersonico, al leggero aeroplano da diporto sportivo: i concetti di sicurezza e di prevenzione rimangono gli stessi. È l'uomo che costituisce la più grande barriera contro ciascun rischio del volo, con la sua preparazione, il suo allenamento continuo, il suo studio di ogni elemento tecnico e umano che compone il volo. Al tempo stesso, è l’uomo che con la sua inconsapevolezza, leggerezza e incapacità di concentrarsi può costituire il più grosso rischio per se
stesso e per gli altri. In pochi mesi sono stati effettuati vari seminari a cui hanno partecipato oltre 350 piloti AG e VDS. Ancor più forte l’impatto informatico dell’attività: 3.500 contatti e commenti che hanno consentito di approfondire i temi dei seminari. Un tema particolarmente importante che VOLARE SICURI sta affrontando è quello della sopravvivenza in acqua. I mari e laghi che arricchiscono il territorio italiano sono sempre più spesso solcati da velivoli dell’aviazione generale e da diporto sportivo ma in molti casi gli aviatori a bordo non hanno una conoscenza adeguata di quanto sia necessario attuare per sopravvivere al meglio in caso di incidente. A questo problema ha voluto rispondere VOLARE SICURI organizzando per il 21 e 22 settembre prossimi a Fano un seminario di sopravvivenza in acqua di due giorni al quale, grazie alla disponibilità dell’Aeronautica Militare, sarà presente personale istruttore del Reparto Incursori della Forza Armata, gli stessi professionisti che sono stati impegnati in attività operative in Afghanistan e che periodicamente “addestrano” i piloti da combattimento dell'Aeronautica Militare. Siamo certi che gli aviatori che parteciperanno, acquisiranno un bagaglio di conoscenze che potrà risultare di vitale importanza anche nel caso sfortunato di incidente. Icaro Zero Per maggior informazioni inviate una richiesta a info@volaresicuri.org
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Scopri le offerte del Friuli Venezia Giulia su www.turismofvg.it Poco meno di 8 mila chilometri quadrati tracciano le coordinate di un nodo nevralgico della geografia europea, il Friuli Venezia Giulia è da sempre crocevia di destini e di genti, capace di premiare i suoi turisti con la ricchezza di un territorio che sorprende sotto ogni angolazione. Non solo panorami mozzafiato ma anche perle d’arte quali sono le eleganti e discrete città del Friuli Venezia Giulia che hanno girato il mondo, ascoltato lingue diverse, conosciuto culture e religioni lontane. Da questi luoghi, per secoli, sono passati Celti, Romani, Unni, Longobardi, Veneziani e Austro-ungarici. Così Trieste ha indossato “abiti” asburgici, Udine è diventata la città del Tiepolo, Gorizia ha assunto il nome di “Nizza austriaca”, Pordenone oscilla tra gli influssi romanici, barocchi e gotici. Spostandosi sulla costa, da Grado fino a Lignano il mare del Friuli Venezia Giulia racchiude tante proposte in una sola mentre vivere la montagna della regione è un’esperienza autentica di immersione in un luogo incontaminato e protetto, dove si può praticare ogni tipo di sport in estate e d’inverno. Come non parlare quindi delle splendide Dolomiti Friulane, Patrimonio dell’Unesco, e delle Alpi Giulie e Carniche, tra le quali si insinuano valli disegnate dal verde. Punta di diamante del Friuli Venezia Giulia, inoltre, è da sempre la tradi-
zione enogastronomica, perché qui ogni piatto è reso unico dalla genuinità dei prodotti locali. Il Friuli Venezia Giulia è una vera e propria terra promessa per gourmet ed enoturisti, attraversata da strade del gusto che si snodano dalla montagna al mare passando per le colline del Collio. È proprio per questo che l’Agenzia Turismo Friuli Venezia Giulia propone una serie di pacchetti per una breve vacanza alla scoperta dei sapori e delle tradizioni del territorio. I pacchetti propongono due o tre notti in hotel o agriturismo, cene con prodotti e piatti tipici locali, visite a cantine e aziende agricole, degustazioni, corsi di cucina locale. Non mancano pacchetti “a tema”: i luoghi cari alla principessa Sissi, la cucina transfrontaliera, un week end “al tartufo di Sequals” e infine un grande appuntamento come Ein Prosit, il grande evento enogastronomico di Tarvisio dedicato ai vini da vitigno autoctono del Friuli Venezia Giulia e d'Italia. Per informazioni, www.turismofvg.it, info@turismo.fvg.it; numero verde 800 016 044.
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