ALMANACCO FiAL 2016 n.3

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almanacco FiAL

2016-3

Foto della settimana



PRESENTAZIONE

Siamo giunti a presentare il terzo numero del bimestrale ALMANACCO FiAL 2016. In questo numero, oltre a passare in rassegna le foto premiate come FOTO DELLA SETTIMANA, abbiamo il piacere di portarvi a conoscenza di tutte le foto selezionate per concorrere al posto d’onore finale. Ricordiamo che le foto sono scelte unicamente per importanza ed impatto del soggetto, per la tecnica realizzativa, per composizione ed emozione comunicata. In nessun modo vengono tenute in considerazione i commenti e gli apprezzamenti che le stesse hanno raccolto sulla bacheca del Gruppo. Inoltre un articolo presenta un resoconto delle foto premiate in occasione del Raduno e della Mostra a Lucca nello scorso aprile.

Un caro saluto dagli admin! Maria Luisa, Paolo e Alberto Gianfranco (bag)



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FOTO DELLA SETTIMANA 17 Pippo Biribim è l’autore della foto della settimana di questo diciassettesimo weekend FiAL. Per prima cosa bisogna dire di questa fotografia che la sua bellezza sta nell’attrazione che provoca nell’osservatore istintivamente. La luce e l’ambientazione creano una suggestiva atmosfera e colpiscono a prima vista; la presenza umana accresce l’interesse perché ci coinvolge emotivamente, anche a livello inconscio. Dove siamo? Dove sta andando quella persona? Chi è? Cosa faceva lì? E tante altre domande a seconda del nostro livello di curiosità e fantasia. Quindi un suo secondo pregio è proprio l’interesse che suscita. Quanto tempo possiamo stare a guardare una foto? A studiarla? A leggerne ed interpretarne il messaggio? Ad estrapolarne un racconto, seppur breve, di una vita? Rispondendo a queste domande si ha subito la misura di una foto riuscita o meno. Faccio un piccolo, banale, esempio: la foto ad un fiore attrae per la bellezza intrinseca del soggetto, si ammirano i colori e magari la forma. Difficile soffermarsi oltre e farsi delle domande che facciano lavorare oltre gli occhi anche il nostro cervello per apprezzare anche risvolti o messaggi da interpretare. Con questo non voglio dire che le foto ai fiori non sono valide, tutt’altro! Si vedono foto bellissime a fiori semplicissimi, ben composte, dove il fotografo “racconta” la sua visione di un fiore, magari anche in forma molto poetica, ma è chiaro che la nostra partecipazione rispetto ad una foto come quella che ci presenta il nostro Pippo sarà minore, anche se l’emozione suscitata a livello istintivo sarà grande. Tornando alla foto di oggi bisogna aggiungere e sottolineare che un terzo aspetto, non indifferente, è l’ottima costruzione

della composizione e questo, spesso, fa la differenza tra una foto normale ed una ottima foto. Nell’immagine che allego ho esemplificato quanto andrò a esaminare dal punto di vista strettamente tecnico. L’immagine sfrutta due regole tra le più usate dai fotografi, ma anche da pittori o nell’arte visiva in genere, come la regola dei terzi e la diagonale. La prima crea punti di interesse e disposizione degli spazi, la seconda allinea forme e divide il fotogramma. Se notate il ricciolo del passamano sta esattamente all’incrocio delle linee nel terzo inferiore e la stessa struttura corre lungo la diagonale, seguendone l’andamento prospettico. La figura è posta nel terzo superiore a bilanciare il primo punto d’interesse che è, come dicevo, il ricciolo di metallo. Aver colto il personaggio all’apice della scala, sotto un arco, permette all’osservatore attento di apprezzarne le sottili interpretazioni psicologiche che questa specifica costruzione dell’immagine particolare offre. Il salire le scale e passare sotto un arco può ricondurre metaforicamente a vicessitudini passate di ognuno di noi… Un bravo a Pippo Biribim che ogni giorno ci regala le sue interpretazioni fotografiche della realtà, aggiungendo un tocco personale che con l’andare del tempo è sempre più uno stile facilmente identificabile nelle moltissime foto che passano sulla rete.


LE FOTO SELEZIONATE

Eugenio Cini p

Chiara Zanon q


Luca Foscili p

Lauro Dini p

Luigi Massanova p

Roberto Mac u


Sandro Lasco p

Yvonne Vionnet q

Marco Mandolini t

Roby Carsi q



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FOTO DELLA SETTIMANA 18 Con il suo mosso particolare Gian Luca Bertarelli si aggiudica il weekend FiAL. La bella foto di Gian Luca mi permette di parlare brevemente di un argomento abbastanza dibattuto nel mondo della fotografia: il mosso quali limiti deve avere per essere considerato fotografia? Per me nessuno, purché sia riconoscibile l’estetica, la tecnica e la ricerca; che non sia insomma solo frutto del caso. Ad ogni modo i canoni classici della fotografia ammettono la foto mossa, purché vi sia un particolare fermo, ben a fuoco. Con l’andare avanti del tempo si è anche introdotto il mosso artistico che accentua al massimo il mosso coinvolgendo l’intero fotogramma. Il mosso serve a creare una foto dinamica, dove il movimento viene esaltato, un po’ come facevano i pittori (ed anche fotografi) futuristi prima e cubisti poi che cercavano di fissare il movimento, riducendolo a forme e colori, dando cioè l’idea del movimento attraverso ingegnose pennellate e scomposizione dei soggetti. Così il fotografo può riprodurre non l’attimo congelato, che spesso tradisce la realtà facendo apparire le cose come non sono, ma rendendo l’idea di ciò che effettivamente sta succedendo in quel dato momento anche a chi non è presente. Nella foto sportiva spesso si usa il mosso per enfatizzare

la velocità, con una tecnica di ripresa particolare detta panning, dove il soggetto è pressoché immobile e tutto il resto in movimento per dare il senso dinamico della scena. In questa bella immagine il nostro Gian Luca ci rende partecipi di una scena della quale percepiamo benissimo la concitazione, il gran movimento dei cavalli, la loro irrequietezza contrapposta alla solida e ferma figura di un cavaliere che domina l’equino nel suo vorticoso animarsi. Provate a vederla senza tutto questo mosso, una foto perfettamente nitida, come avesse congelato per sempre tutti i cavalli e cavalieri… Un’altra storia, meno piacevole per me, dove tutto si legge tranne la vera atmosfera concitata e dinamica di questo spettacolo fatto appunto di movimento. Il bel bianconero, poi, esalta le forme e le luci, le scie mosse e gli sfocati e creano una bella atmosfera e poco importa se alcuni zoccoli dei cavalli sono stati tagliati, in questo caso il peccato è veramente veniale…


LE FOTO SELEZIONATE

Gioacchino Di Salvo q

Immacolata Ziccanu p

Giuseppe Leonardi q


Irene Vallerotonda t

Laura Magistrelli q

Michele Martinelli u


Vito Carriere p

Stefano Cinquegrana q

Mariella Di Tullio p Paolo Caravaggi t Rossella Cecchi q



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FOTO DELLA SETTIMANA 19

Questa settimana, per essere posta in evidenza nel weekend FiAL, è stata scelta la bellissima foto reportagistica di Itala Pizzolato. Se fossi un viaggiatore fotograferei le storie della gente, non i monumenti o le bellezze naturali. Vorrei entrare in contatto con le persone non con le cose… Capire la loro cultura, apprezzarne la filosofia, assaporarne i sapori, annusarne i profumi. I monumenti e le bellezze naturali le fotografano tutti, è istintivo, direi obbligatorio e quindi che necessità c’è di aggiungere foto a foto già esistenti. Oggi basta un click e vedi tutto quello vuoi, anche particolari di Plutone! In perfetta sintonia con questo mio desiderio è la foto della nostra brava Itala che coglie un momento naturale tra la gente del posto da lei visitato e ne cattura l’essenza di un frammento di vita quotidiana, immortalando una scena emotivamente coinvolgente soprattutto per

un particolare atteggiamento di uno dei personaggi ritratti. Se non fosse stato per quel bambino, forse intimidito dalla macchina fotografica, che sembra nascondersi nel buio oltre la porta dietro al gruppo variopinto, sarebbe stata una normale fotografia di un insieme di persone in posa per la solita foto da concedere ai turisti. Invece quel bambino crea un’atmosfera, racconta una storia diversa ed ognuno di noi vi può proiettare la propria sensazione, la può leggere attraverso la propria emozione, quasi ripescando dal proprio inconscio ricordi lontani e sopiti da tempo. Bella la contrapposizione, quasi forzata nello spazio del fotogramma che qui sembra angusto , tra il gruppo in basso a destra ed il bambino in alto a sinistra, che rende perfetta e ben bilanciata tutta la composizione. Complimenti alla nostra Itala per una foto, che forse come qualità generale non è il massimo, ma che è degna per impatto e forza comunicativa di apparire sulle pagine del National Geographic!


LE FOTO SELEZIONATE Alessandro Bonetti t

Cinzia Guerra u

Gian Luca Bertarelli u


Luigi Esposito p Ireneo Postiglione t

Marco Mandolini p

Matteo Collu t


Raffaella Esposito u

Roby Carsi q

Saro Di Bartolo u



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FOTO DELLA SETTIMANA 20 Giuliano Andrea Ravasio è l’autore della foto scelta per questa settimana FiAL. La fotografia in generale, ma la street in particolare, ha ragione di essere se comunica qualcosa, altrimenti resta relegata alla semplice documentazione e la condivisione della stessa non viene dai più apprezzata. In una foto condivisa, su internet, sulla stampa, su un libro o in una mostra, il coinvolgimento è essenziale, la comunicazione di un’emozione (positiva o negativa che possa essere) è alla base della connessione tra persone, del contatto umano. Quanto più forte e condivisa sarà l’emozione, tanto più avrà valore comunicativo l’immagine, se poi sarà anche tecnicamente valida, allora e solo allora potremo parlare di Fotografia con la F maiuscola. Ma andiamo a vedere lo scatto scelto per questa settimana: una street in piena regola che racconta una storia, o meglio un’emozione suscitata da un frammento di una storia. Uno scatto rubato al volo, dalla propria postazione comodamente seduto su di un treno o all’interno di una metropolitana, dove l’immagine raccolta evoca sensazioni provate da ognuno di noi legate al viaggio. Un arrivo, forse in orario notturno, in una stazione vuota di una coppia che furtivamente se ne va con i ricordi del viaggio appena fatto e la voglia di raggiungere casa. Perché se è bello

viaggiare, il partire, è altrettanto bello il tornare, riappropriarsi della quotidianità nel proprio habitat. Circondarsi di nuovo delle cose usuali e muoversi nella affettuosa comodità della propria abitazione. In questo caso si tratta di una vera e propria street, dove più che la composizione si cerca l’azione, fermare l’attimo fuggente di una storia in divenire sotto i nostri occhi. Perdere tempo a studiare troppo la composizione vorrebbe dire non riuscire a cogliere la nostra visione. Ma qui il nostro Giuliano ha addirittura composto la foto inserendo particolari interessanti che conferiscono alla scena un pathos particolare. Ha sfruttato con maestria, quasi fosse un effetto aggiunto con photoshop, i graffi sul vetro del finestrino per dare ancora più atmosfera allo scatto. Un colpo d’occhio ed una padronanza del mezzo veramente notevoli, infatti facile sarebbe stato sfocare troppo il vetro o viceversa la scena all’esterno compromettendo così l’effetto finale. Il leggero mosso delle figure aggiunge dinamicità alla scena, come se i due soggetti volessero scappare in tutta fretta da quel posto che, diciamolo, non dà molta fiducia attraversarlo in piena notte o in orari dove si presenta così deserto. Insomma il nostro amico è riuscito a cogliere l’attimo ed a comporlo in modo piacevole e creativo, coniugando tecnica ed emozione. L’aver poi convertito in bianco e nero lo scatto ha dato quella forza evocativa che solo certi vecchi film, quando il colore in pellicola ancora non esisteva, e che sono diventati dei classici nel panorama dell’arte visiva, riescono a comunicare.


LE FOTO SELEZIONATE

Carlo Lami u

Claudio Tedeschi p

Geraldino Dino Principato t


Gian Luca Bertarelli t

Gianni Saiani q

Maurizio Di Ciuccioq

Gioacchino Di Salvo q


Giovanni Paolini p

Lauro Dini p

Massimiliano Giuliani t

Marco Mandolini u



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FOTO DELLA SETTIMANA 5 Per questo weekend FiAL vedremo in bella mostra un’opera di Giovanni Paolini. In fotografia c’è chi coglie l’attimo all’improvviso e chi lo aspetta preparandosi con cura… Un modo di fotografare che prevede anche una certa pazienza, come i cacciatori che stanno fermi per ore appostati e nascosti nel capanno, o come i pescatori in attesa che la preda abbocchi. Giovanni ha da sempre scelto di essere lui l’artefice delle proprie foto, pensate ed architettate, tendendo trappole ai passanti, scegliendo la composizione con cura e sperando in un passaggio di prede che arricchiscano, più o meno come vuole lui, la sua istantanea, il suo cogliere l’attimo fuggente. Vi è nei suoi scatti qualcosa dettato dal caso e tanto dettato dalla sua fantasia, dalla sua sapienza fotografica. Gestisce in anticipo la cattura, programmando con cura l’inquadratura, sempre molto appropriata ed interessante, ben bilanciata e piacevole. Prepara la macchina ad un cenno di mosso del soggetto che entra a far parte del suo lavoro ben studiato e nulla, se non il personaggio

che entra all’improvviso nel suo mondo, è dettato dal caso. La sua bravura ed originalità sta proprio in questo, lui scova il posto della cattura si prepara ed aspetta di realizzare la sua idea che già pregusta nella sua testa. E quando arriva ciò che per interminabili minuti ha atteso, “spara” e coglie l’immagine a volte più di una volta finché non è soddisfatto del risultato che si immaginava. A volte si diverte ad aggiungere o aggiustare graficamente lo scatto, intervenendo in post produzione, a volte no, ma il risultato finale è sempre all’altezza. Quella che oggi segnaliamo è un esempio tipico ed illuminato di street ricercata, ben composta, con un forte contrasto tra la staticità della scena e la dinamicità del soggetto che ignaro passa e diventa così il personaggio della foto. Spesso usa il colore, dai toni decisi, spesso accesi, ma nelle foto in perfetto bianco e nero, dal taglio minimalista, diventa un Maestro, senza nulla concedere all’impatto emotivo, grossolano e istintivo, dei colori, giocando con le forme, i pieni ed i vuoti, la luce e l’ombra. E’ in questo genere di foto che il nostro esprime un alto livello artistico e innalza veramente la fotografia a massima forma espressiva.


LE FOTO SELEZIONATE

Cinzia Guerra p

Claudio Tedeschi u

Cristina Masoni u


Dany Skioppy Ricci t

Giacomo Pucci u

Laura Borgioli q

Marcello Zavalloni q


Roby Carsi p

Rosanna Di Giuseppe p

Vittorio Bersani p

Sergio Capacchione u



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FOTO DELLA SETTIMANA 22

Per questo weekend vedremo in evidenza il superbo scatto minimalista di Rosanna Di Giuseppe Borioli. Il minimalismo è l’arte di fare tanto con poco. Ridurre ai minimi termini, selezionare, estrapolare dalla realtà solo ciò che ci interessa per comporre, e proporre, una visione estetica fatta con pochissimi elementi. Tutto si basa sul togliere e non sull’aggiungere, magari in post, effetti speciali. Quando la scena ai più appare fatta da mille cose, il fotografo minimalista cattura un angolo, uno spazio, un particolare dell’insieme e lo compone con equilibrio e gusto, fornendo a chi osserva la sua opera una soggettiva curata e piacevole, un angolo recondito che si era perso e confuso con tutta la scena completa. E’ qui che la sensibilità e l’occhio dell’artista viene fuori, manipolando a proprio piacimento la realtà e non “subendola” passivamente catturandola tutta intera come essa appare di fronte alla macchina fotografica. Sono fotografie molto intime che raccontano di

uno stato di grazia particolare, dal chiaro risvolto psicologico, votate alla pulizia stilistica e alla semplicità. Spesso accostate all’astrattismo, sono un ulteriore passo avanti, una rappresentazione fedele, ma personalizzata fortemente dalla sensibilità peculiare che ha il fotografo minimalista nel cogliere un aspetto e solo quello di un tutt’uno. In questo scatto Rosanna ci propone uno spicchio del suo mondo, forse più mentale che fisico, più onirico che reale, ma fatto al 100% di cose reali che sono sotto gli occhi di tutti, ma che solo alcuni, particolarmente dotati, riescono a cogliere. Complimenti a lei ed a quanti riescono ad apprezzare il minimalismo in genere, fatto anche dall’impegno che si mette nella lettura di simili opere. Son scatti non per tutti, ma per chi non si sofferma solo a guardare senza vedere e capire, senza la voglia di apprezzare l’eleganza delle forme, la purezza dell’equilibrio e la sostanza della composizione.


LE FOTO SELEZIONATE

Claudio Tedeschi p

Angelo Garufi p Cristiano Vandone q


Emanuela Foto p Lauro Dini u Luana Brunetti q

Luca Foscili t


Massimiliano Giuliani t

Sandro Lasco q

Vittorio Bersani t

Viviano Borelli u



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FOTO DELLA SETTIMANA 23 E’ di Salvo Bignardelli la foto scelta dagli admin per essere posta in vetrina questo weekend FiAL. La foto di scena, ripresa su un palco di un teatro, richiede una buona conoscenza tecnica del mezzo ed un mezzo (fotocamera ed obiettivo) che siano all’altezza. Difficile fare belle foto con un cellulare o una compatta, a meno che non vi sia una illuminazione adeguatamente forte, ma in genere le foto di scena più belle e più d’atmosfera son quelle con poca luce, quasi sempre uno spot puntato sull’artista. Il micromosso è in agguato, così come lo sfocato eccessivo, trattandosi di foto in genere fatte a mano libera si dovrà avere un diaframma molto aperto ed un tempo di scatto molto lento e questi fattori condizionano la resa finale. Se si alzano eccessivamente gli iso e non si è dotati di macchine ultimo modello professionali si rischia un eccesso di rumore. Per avere una bella fotografia ci vogliono combinazioni particolari, se la si ottiene con macchine che lavorano in automatico, siamo di fronte al famoso fattore Q…lo! Veniamo adesso alla bella foto del nostro Salvo che si distingue per tre fattori: il soggetto ripreso nel suo tipico atteggiamento di suonatore di tromba, la piacevole composizione ed Il bellissimo bianco e

nero, segno di una sapienza tecnica di conversione al computer non indifferente. Il soggetto è un noto trombettista che si stava esibendo in un teatro e la luce lo disegna stagliandolo sul buio intorno a lui, tutto molto nitido e con un bel gioco di luce ed ombra sul viso e sullo strumento davvero efficace. La difficoltà è stata anche non bruciare le parti chiare illuminate e non perdere eccessivamente i dettagli nelle parti scure. Un vero e proprio disegno con la luce. La composizione in perfetta regola dei terzi, come mostrato nella immagine che allego, è ben bilanciata e pone nel punto d’interesse, alla intersezione delle linee, il viso dell’artista che con la sua smorfia fatta di luce ed ombra, è ciò che cattura subito l’attenzione. La lettura della foto prosegue, seguendo la diagonale, andando a scoprire la mano e lo strumento che seguendo con lo sguardo la composizione lo vediamo terminare sfumato nel buio. Il bel bianco e nero completa l’opera. Una conversione che mette in risalto le parti illuminate che si contendono la scena con le ombre e le parti scure con la presenza di grigi in una bella scala tonale completa, senza strappi o eccessivo contrasto. Una foto che racchiude dentro sé tutto quello che si deve mettere in atto per ottenere meravigliose foto di scena.


LE FOTO SELEZIONATE Adriana Naccari t

Annamaria Barbieri q

Rita Batacchi q


Giovanna Cavallo t

Immacolata Ziccanu q

Giuseppe D’Aietti p

Luca Foscili q


Monica Rossetti p

Roby Carsi t

Sergio Capacchione q



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FOTO DELLA SETTIMANA 24 La bellissima macro di Massimiliano Giuliani è la scelta di questo weekend. Un genere praticato da molti, ma da pochi ben eseguito. Una macro non è solo una foto ravvicinata di un insetto, di un fiore o di un altro soggetto qualsiasi, la macro deve essere una foto pressoché perfetta e deve anche seguire i canoni dell’estetica compositiva e cromatica, non può essere fatta a caso o al volo. Quasi come lo still life, ha bisogno di studio ed impegno da parte del fotografo, con mezzi idonei e preparazione accurata. E’ vero, a volte, ci sono eccezioni e si vedono foto fatte per caso col cellulare che sono venute bellissime, ma spesso son frutto del famoso fattore Q (…lo). Ci sono i puristi che vorrebbero solo macro a luce naturale, senza flash, e senza fondali aggiunti

o ricreati, ma tutto al naturale… E ci sono quelli che impiegano ogni trucco possibile (anche tenere in frigo gli insetti per poi fotografarli a loro comodo, magari con le goccioline del disgelo sopra tutto il corpo) ed ogni accorgimenti tecnico che li aiuti nella realizzazione della loro immagine. La macro può essere anche estrema, cioè un ingrandimento esagerato di un solo particolare (sia esso di flora o fauna), ma qui ricadiamo più nella foto di documento o spesso astratta. La classica foto macro è quella dove il soggetto, ripreso in un contesto reale, si vede ben nitido e per intero, senza parti sfocate o tagliate. Esistono anche qui eccezioni che se ben fatte hanno la loro valenza e non dimentichiamo poi che oggi prende sempre più strada l’idea che la macro può essere “artistica” e non rispettare i rigidi canoni classici. Purché la foto trasmetta un’emozione, sia valida sotto l’aspetto compositivo, abbia una bella cromia e susciti interesse senza presentare grossolani difetti tecnici, io personalmente sono aperto anche a questo genere di macro. La foto di Massimiliano però mette d’accordo tutti: una bella fotografia, con un bel soggetto ben contestualizzato ed un bel fondo sfocato alla perfezione. Da sottolineare anche la piacevolezza cromatica ottenuta con una sapiente composizione e scelta tecnica appropriata.


LE FOTO SELEZIONATE Annamaria Barbieri t

Barbara Fiorenzola q

Luigi (Gigi) Alloni t


Giovanni Paolini p

Luca Foscili t

Mariella Di Tullio t

Girolamo Cavalcante u


Massimo Renzi t

Miriam D’Ovidio q

Pippo Biribim t

Rosanna Di Giuseppe q



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FOTO DELLA SETTIMANA 25 Paola Pascotta Carnera si aggiudica la copertina del week end FiAL. Composizione. La parola chiave per un buon risultato in fotografia, ma in genere nelle arti visive, è: composizione. Più si fa attenzione in fase di scatto a comporre gli elementi che finiranno nel nostro fotogramma in modo armonioso, più sarà efficace e piacevole il risultato finale. Spesso un bel soggetto, interessante e bello a vedersi, se composto male o ripreso a casaccio fa una brutta figura, mentre un soggetto debole o poco interessante se ben composto all’interno di un’area bilanciata e piacevole a vedersi, risulterà migliore come impatto generale. La bravura del fotografo sta nel cogliere quello che si trova davanti e riprenderlo nel migliore dei modi, curando -ovviamente- la messa a fuoco, la corretta esposizione, il giusto tempo di scatto e la composizione. Quest’ultima farà sempre la

differenza. Mentre le prime tre impostazioni (fuoco, esposizione e tempo) sono quasi matematiche e si apprendono per prime, la composizione è spesso relegata al gusto personale, quando va bene, altrimenti nessuno la prende in considerazione, specie quando si è alle prime armi. La differenza tra una una foto corretta ed una bella foto la fa la composizione, il punto di vista del fotografo, il particolare che distingue. Dato per scontato che tutti si sappia mettere a fuoco, esporre adeguatamente ed impostare un tempo idoneo per fare una certa ripresa, il valore aggiunto è come disponiamo all’interno del rettangolo la scena che stiamo riprendendo, sia essa una street o uno still life. Le regole per aiutarci ci sono e fanno capo tutte all’armonia, alla disposizione visiva degli elementi nello spazio, al bilanciamento tra le varie zone di luce ed ombra, gli accostamenti cromatici… A tutto quello che l’occhio trasmette al cervello e a tutte le reazioni primordiali ad esso connesse. Anche la psicologia interviene a farci apprezzare o meno uno scatto, a seconda di come la nostra personalità interpreta i segni presenti nella foto e come sono disposti. Figuriamoci quanto è complessa e importante questa parte del far fotografia. La composizione. Nello scatto di oggi vediamo al meglio sfruttata la composizione e tutti gli elementi sono al posto giusto, tutti concorrono alla perfetta realizzazione del fotogramma. La persona posta nel terzo superiore (regola dei terzi), le scale che corrono lungo la diagonale, luci ed ombre che compongono un ritmo armonioso e piacevole a vedersi… Insomma tutto è impostato in modo che la nostra attenzione venga convogliata verso il soggetto principale, quello cioè che ci coinvolge emotivamente, quello che ci dà la possibilità inconscia di immedesimarsi nel personaggio principale della scena! Brava Paola e complimenti per questo scatto che racchiude con semplicità uno dei segreti della fotografia.


LE FOTO SELEZIONATE Cinzia Guerra t

Gigi Alloni q

Gioacchino Di Salvo t


Giovanni Paolini p

Simona Zarra u

Simona Loreti q


Rosanna Di Giuseppe t

Michele De Fusco q

Pippo Biribim p

Sergio Capacchione t



AVVISO AI NAVIGANTI LE FOTO PREMIATE A LUCCA Galleria delle foto premiate in occasione del Primo Raduno Nazionale e della Mostra Fotografica Collettiva

La seconda riguarda il Concorso di Fotografia Estemporanea, riguardante la foto più rappresentativa e simpatica scelta dagli amministratori FiAL, tra quelle pervenute sulla pagina dell’evento, aperto a tutti coloro i quali sono stati presenti al Raduno, sia che fossero espositori o semplici visitatori, ma sempre iscritti al Gruppo. 1° Giuseppe Leonardi 2° Alessandra Moschini

Ecco finalmente pubblicate le foto vincitrici delle due manifestazioni callaterali che si sono svolte durante il Primo Raduno Nazionale FiAL in occasione della Maostra Fotografica Coillettiva, con 57 autori presenti.

3° Luigi Alloni

La prima classifica riguarda le foto più votate dal pubblico presso la mostra in Corte dell’Angelo. 1° Matteo Bini 2° Chiara Zanon 3° Alessandra Fava

Arrivederci al prossimo appuntamento, state collegati e seguite i prossimi eventi! Gli admin Maria Luisa Paolo bag


a cura di Maria Luisa Paolo Bini Alberto Gianfranco Baccelli (Foto in Assoluta Libertà Gruppo Facebook) ©2016 Tutte le foto sono © dei rispettivi autori Impaginazione, grafica e testi a cura di Alberto Gianfranco Baccelli La riproduzione anche parziale del presente almanacco è severamente vietata, salvo autorizzazione concordata. fotoinassolutaliberta@gmail.com




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