almanacco FiAL
2016-2
Foto della settimana
PRESENTAZIONE
Il secondo numero dell’almanacco contiene, oltre alle consuete foto selezionate e le recensioni delle varie Foto Della Settimana FiAL, un articolo di resoconto delle tre giornate lucchesi del Primo Raduno Nazionale in occasione della Mostra Collettiva IMMAGINI IN LIBERTA’ 2106 Nel prossimo numero i risultati dei due Concorsi Fotografici e le immagini premiate, sia per La CARTOLINA DA LUCCA (Fotografia estemporanea) sia per la votazione popolare avvenuta durante il periodo dell’apertura della Mostra Collettiva ad opera di tutti i visitatori, per scegliere la foto esposta che ha riscosso maggior successo. Un saluto ed un ringraziamento doveroso a tutti coloro i quali hanno partecipato fisicamente al Raduno ed alla Mostra ed una esortazione a tutti gli altri a partecipare alle prossime occasioni che certo non mancheranno!
Un caro saluto dagli admin! Maria Luisa, Paolo e Alberto Gianfranco (bag)
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FOTO DELLA SETTIMANA 9
Norberto Ciurlanti con una bellissima foto di sport si aggiudica il weekend FiAL. Troppo spesso trascurato il genere fotografico che racconta lo sport è, invece, un concentrato di tecnica, passione ed emozione. In questo scatto di pregevole fattura viene mostrato lo sforzo di un atleta in una delle più faticose discipline del ciclismo, il ciclocross. Sempre in mezzo a tracciati spesso immersi nella natura, molto duri per il fisico e per il mezzo, con un buon seguito di pubblico, questo sport racconta di sangue, sudore e lacrime, ma anche di tanta gioia e passione per chi lo pratica e regalando emozioni a non finire a chi lo segue. La bravura di Norberto sta nel cogliere un momento pienamente descrittivo di una gara,
dove l’atleta sta dando il massimo sforzo e la sua smorfia, un misto di concentrazione e dolore, rende a pieno l’idea di quale sia l’aspetto vero di tale disciplina. La tecnica fotografica del “panning”, ben eseguita, rende il tutto molto dinamico e fa apprezzare anche la velocità dell’azione. La luce contribuisce a rendere bello anche esteticamente lo scatto e lo sfondo mosso, ma leggibile al punto giusto, non fa altro che esaltare l’atleta in primo piano, anch’esso leggermente mosso in alcuni particolari, ma ben nitido nella sua parte più emozionante: il viso sotto sforzo. Complimenti al nostro amico che ci ha saputo regalare, come spesso fa, una immagine di sport vero, vissuto e sofferto che trasmette tutta l’emozione a chi lo osserva.
LE FOTO SELEZIONATE Alberto Leti t
Anca Anu Dumitru q
Giovanna Cavallo p
Ermindo Puccioni u
Lina Tranquillo p
Matteo Bini p
Stefano Vettorato u
Marco Mandolini t
Orazio Damiani u
Lory Rossi t
Saro Di Bartrolo q
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passano ogni giorno in rete sui gatti. Questa di Gina è un ottima foto sotto molti aspetti quali quello tecnico, quello compositivo e quello emotivo. Tecnicamente ha usato il fuoco selettivo sugli occhi, sul naso e sui fiori, ha messo in evidenza cioè l’essenza dell’immagine, ha creato una sfocatura attorno a questi particolari, mettendoli così in evidenza. Compositivamente ha scelto un taglio verticale per estrapolare dalla scena totale solo il musetto del gatto ed i fiori che stava annusando, concentrando lo sguardo dell’osservatore solo su quello che l’autrice dello scatto voleva farci vedere, solo quello che era necessario per il suo racconto. Emotivamente ha raccolto un semplice gesto quasi umano, più femminile che maschile, dell’odorare il profumo dei piccoli fiorellini e ce lo ha proposto con semplicità. Ha anche sfruttato la bella cromia formata dal pelo fulvo del gatto ed il violetto dei petali, il tutto esaltato dal fondo sfocato in maniera accattivante e sapiente.
FOTO DELLA SETTIMANA 10 Il gatto che annusa i fiori di Gina Bochis (Gi. Na.) è la foto di questa settimana. Intanto c’è da sfatare un mito che a me non piacciono i gatti. Li adoro e li considero gli animali più simili alle donne, mentre i cani li trovo maschili, almeno per le mie esperienze dirette. Una buona foto, originale, costituisce la mia discriminante di giudizio sulle mille foto e più che
Complimenti alla nostra Gina e ricordate ci sono foto banali al gatto e foto molto belle che parlano di gatti, del loro mondo e delle loro emozioni. Quello che fa la differenza è il modo come viene fotografato l’animale che di per sé, per bello che sia, non contribuisce alla bellezza della foto, un po’ come una modella bellissima che rimane fredda e statica di fronte all’obiettivo. Deve essere il fotografo che aggiunge qualcosa di suo per comporre uno scatto degno di nota.
LE FOTO SELEZIONATE Alessandra Bellò t
Elena Salvaiq
Daniele Bonelli t
Giovanni Paolini t
Giuseppe Vrespa q
Luigi Esposito q
Marcello Zavalloni t
Paolo Boschetti
u
Roby Carsi q
Sabrina Ugolini u
Salvo Esse t
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FOTO DELLA SETTIMANA 11 Questa settimana si aggiudica il weekend FiAL Roby Carsi con la sua bellissima foto naturalistica. I gruccioni sono coloratissimi uccellini che popolano le nostre zone, più dal lato tirrenico che adriatico, prevalentemente nel periodo estivo essendo uccelli migratori provenienti dall’Africa. Facile trovarli, più difficile fotografarli, ancor più difficile catturarli in una posa interessante come quella che ci propone il nostro Roberto. Qui è necessaria, oltre ad una buona attrezzatura di ripresa, una buona dose di pazienza e tanta prontezza. In questa bella immagine i due animaletti stanno compiendo il fatidico gesto della dichiarazione amorosa, solo che il maschio invece di offrire fiori o l’anello classico, le offre un succulento insetto. Se la femmina gradisce ed accetta l’omaggio, la coppia è formata, altrimenti lei volerà via, lasciando il maschio a consolarsi
con il lauto pasto, amaro, ma lauto… In questo genere c’è bisogno anche di tanta tecnica e velocità di esecuzione, altrimenti sarà difficile essere così fortunati da avere una replica in breve tempo. La messa a fuoco perfetta dei soggetti sul rametto e lo sfondo perfettamente sfocato, rende vividi i colori e la scena risulta quasi tridimensionale. Se solo fosse risultato fuori fuoco, anche leggermente il soggetto principale o troppo poco sfocato lo sfondo, non avremmo avuto lo stesso risultato. Per ciò questa immagine risulta perfetta sotto molti punti di vista ed è da prendere ad esempio da quanti vogliano intraprendere questo genere fotografico.
LE FOTO SELEZIONATE Antonio Carosella t
Bruno Marinari u
Fulvio Abbattista q
Gabriella Gabbiano t
Irene Vallerotonda q
Giovanni Paolini q
Miriam D’Ovidio p
Orazio Mariani u Pavel Lungu q
Vito Lucarelli u
Rosanna Di Giuseppe Borioli q
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FOTO DELLA SETTIMANA 4 Maria Teresa Acquaro si aggiudica la vetrina del weekend FiAL, con la sua bella fotografia concettuale. Quanto più l’uomo è oppresso, tanto più sogna la libertà. Spesso prigioniero di se stesso, della propria tecnologia, della propria cultura o religione, delle proprie ambizioni spesso spropositate, l’uomo si ritrova, dopo aver rincorso sogni di grandezza, rinchiuso nella sua propria piccola e ristretta realtà e sente il bisogno sempre più grande di avere spazi diversi e di avere un’altra possibilità
in questa sua unica vita, o di avere un’altra occasione per migliorare la prossima. E’ il desiderio d’immensità, intesa anche come piena libertà, che si legge in questa bellissima fotografia della nostra Maria Teresa. Aver messo come soggetto un simulacro dell’umanità, quasi un burattino inanimato senza fili, stilizzazione di un’anima né maschile, né femminile, ma semplicemente umana, accresce il senso generico di identificazione da parte di qualsiasi lettore dell’immagine. La collocazione all’interno di un luogo industriale abbandonato e la scelta del bianco e nero, non fa altro che enfatizzare il concetto, rendendolo attuale ed alla portata di tutti. Il cielo che si intravvede oltre questa gabbia, rappresenta la speranza, forse l’unica di attuare il desiderio di evadere e liberarsi nell’immensità che appartiene al sogno dell’uomo costretto a soffrire, per causa sua e della sua stessa incapacità a vivere al meglio la sua occasione, forse l’unica che sarà in grado di giocarsi. Non a caso il soggetto è stato posto al centro della scena, piccolo al confronto della struttura che lo avvolge e opprime, costruendogli attorno con le linee prospettiche e geometriche, una sorta di gabbia, dalla quale sta pensando di evadere, agognando ai cieli aperti sopra di essa. Una metafora che si legge come fosse un racconto scritto da mille parole, tutto condensato sapientemente in un unico fotogramma, dal sapore surreale e minimalista. Complimenti alla nostra Maria Teresa per essere riuscita, creandola, una vera e propria fotografia concettuale di alto spessore emotivo.
LE FOTO SELEZIONATE Gina Cavallaro u
Giovanni Paolini t
Immacolata Ziccanu q
Luigi Esposito t Sergio Capocchione q
Marco Mandolini q
Meri Magni t
Stefano Nistri q
Roby Carsi t
Ugo Gaetani q
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FOTO DELLA SETTIMANA 13 E’ di Gianluca Bertarelli la foto della settimana di questo weekend FiAL. Con una bella ed intensa fotografia in bianco e nero, ci rende partecipi di una emozione forte ben ripresa tecnicamente e composta in modo creativo. Sia che si tratti di una foto di scena, vista la teatralità del gesto e la scenografia, sia che sia stata immaginata e creata dal nostro Gianluca quello che conta alla fine è il risultato, che oggettivamente è sotto gli occhi di tutti. Nel primo caso ci vuole bravura, prontezza e colpo d’occhio a scegliere l’inquadratura e il momento giusto; nel secondo caso entra in ballo la creatività, oltre alla tecnica. Una foto che ci parla di uno stato dell’anima, che ci coinvolge fin dal primo sguardo, che racconta una storia cogliendo un attimo di vita. La costruzione allegorica con lo specchio e l’occhio gigante che scruta oltre, ci conduce dritti ad un genere fotografico concettuale e surreale, non siamo di fronte certamente al solito ritratto. Anche se, devo dire in tutta sincerità, è molto più ritratto questo che tanti scatti tipo tessera di volti umani inespressivi che si vedono in giro spacciati per ritratti. Il ritratto infatti deve essere una sorta di tratteggio del carattere, della personalità e della indole profonda del soggetto fotografato. Non deve essere una semplice rappresentazione di un volto, ci vuole un certo coinvolgimento, una sorta di complicità
tra fotografo e modella. La costruzione poi della composizione ci fa riflettere sul modo che abbiamo di leggere una immagine. Siamo abituati, il nostro occhio ed il nostro cervello, a leggere da sinistra a destra quindi quello che facciamo istintivamente è quello di andare a leggere la fotografia come fosse uno scritto, partendo da una parte e andando dall’altra. Questo se la foto è ben fatta, altrimenti il nostro occhio vaga alla ricerca di un percorso plausibile… Qui abbiamo un preciso itinerario da percorrere, che lo stesso autore ha costruito per noi, che a poco a poco ci svela il vero soggetto dell’immagine: la donna e la sua espressione intensa all’estrema destra. Lo fa introducendoci in un mondo surreale, sfocato, un occhio indagatore che sembra scrutare dentro l’anima di ognuno, poi il riflesso anch’esso leggermente sfocato, come una sorta di risveglio da un sogno (o da un incubo) che ci fa intravvedere il personaggio che sta acquistando forma e come fosse una dissolvenza di passaggio, come in una sequenza cinematografica, alla fine appare nitida la modella che con quel suo bellissimo gesto teatrale impersonifica tutti noi in un momento di sconforto, di abbattimento, di tristi pensieri. Complimenti a Gianluca e, mi raccomando, non soffermatevi solo sulle apparenze, solo sul primo strato delle foto che osservate, e concedetevi un attimo in più per capire o interpretare cosa ci può essere dietro un bellissimo e riuscitissimo scatto del genere.
LE FOTO SELEZIONATE Luca Foscili q
Barbara Fiorenzola q
Adelmo Vitturini p
Elisabetta Delfini q
Jan Kenny Lars Felici p
Shara Cico p
Nicola Di Nola p Massimo Beretta t
Giovanni Paolini p
Sabrina Ugiolini q
Salvo Esse t
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FOTO DELLA SETTIMANA 14 Questa settimana il weekend FiAL vedrà in vetrina la stupenda fotografia di Vittorio Bersani. Nel rigoroso rispetto del termine fotografia (scrivere con la luce) questo scatto rispecchia al cento per cento tutto quello che dovrebbe essere una vera fotografia: il saper catturare la luce in modo sapiente e piacevole nella varie occasioni che ci troviamo davanti. Riuscire cioè a cogliere, secondo quello che il fotografo vede, creare da una situazione se volete banale, un’opera visiva degna di nota e che cattura l’attenzione. Di fronte ad uno scatto del genere, che può anche non piacere ai più, nessuno resta indifferente, comunque. Ci sarà chi andrà oltre pensando “Ma che roba è? Non ci capisco nulla…”; altri si soffermeranno e penseranno “Però, c’è qualcosa che mi attrae…”; altri ancora “Ecco, una vera foto fatta da un vero fotografo”. A qualunque categoria apparteniate, voglio farvi riflettere su una cosa ed apro una piccola parentesi. Ci sono foto che piacciono per i colori, per la bellezza del soggetto, per i ricordi che suscitano o una emozione. Queste sono le foto più facili che tutti, anche senza cultura fotografica, riescono ad apprezzare e spesso a leggere secondo la propria interpretazione. Poi ci sono le foto più tecniche, quelle che spesso ai più non dicono nulla, dove la maggioranza delle persone che si avvicinano alla fotografia hanno difficoltà a capirne il senso, ad apprezzarle. Qui entra in gioco, oltre alla
propria individuale sensibilità, il percorso che ognuno di noi ha fatto nell’ambito delle arti visive, a quanto si è preparati alla visione artistica delle opere, a quanto tempo abbiamo dedicato alla nostra formazione storica ed artistica della cultura individuale. Quanti musei abbiamo visitato? Quante riviste o libri d’arte abbiamo sfogliato? Quanto tempo abbiamo dedicato al sapere? E non parlo solo di fotografia, ma anche di arte in genere, anche perché sempre più la fotografia sta diventando (lo era già, ma ora la stiamo scoprendo di più) una forma d’arte. In sintesi, per apprezzare una forma d’arte bisogna possedere un bagaglio culturale, avere una formazione che ci permetta di valutarne tutti gli aspetti, qualcosa che ci dia strumenti per apprezzarne il valore, aldilà di quello che ci può piacere ad un primo impatto. Qualcosa che ci permetta di farci domande del tipo: perché lo ha fatto? Cosa intendeva l’artista? Cosa ci vedo io, attingendo alla mia esperienza e cultura? Le emozioni sono la prima chiave che ci porta d’istinto a leggere una foto (o un’opera d’arte visiva), ma è il cervello che ce ne fa apprezzare tutti i pregi, anche quelli nascosti. Ritornando alla foto del nostro Vittorio, posso solo aggiungere che qua si toccano alti livelli espressivi fotografici ed artistici, che sono conseguenza della personale tecnica e cultura dell’autore e che fanno leva sulle basi della fotografia quali l’uso della luce per creare immagini particolari e la composizione. Complimenti di nuovo, veramente uno scatto che non lascia indifferenti!
LE FOTO SELEZIONATE
Donato Vitale p
Alberto Leti p Fausto Ferretti q
Miriam D’Ovidio p
La Sandra q Franco Signorin p
Marco Mandolini q
Sharon Tedesco t
Saro Di Bartolo q
Simona Zarra t
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FOTO DELLA SETTIMANA 15
Massimo Bertozzi è l’autore della fotografia della settimana per questo weekend FiAL. Cosa è la fotografia? Molti la interpretano come la possibilità tecnica di catturare un attimo di realtà e fissarla per sempre nella memoria così come si è presentata di fronte al fotografo. Così come facevano i pittori secoli fa per rappresentare un paesaggio, una natura morta od un personaggio. Altri hanno visto la fotografia come possibilità di raccontare un fatto, un luogo a fini documentaristici, per rimandare alla memoria storica comune ciò che stavano vivendo in prima persona. Altri hanno visto nel mezzo fotografico un prolungamento delle possibilità di espressione e non si sono accontentati di fermare un attimo o di raccontare una storia veramente accaduta, ma liberando la loro creatività e fantasia, hanno usato il mezzo tecnico per dare la loro visione della realtà. Dando seguito ad espressioni artistiche tipiche della pittura o creando nuovi stili di arte visiva.
E’ guardando la bellissima fotografia del nostro Massimo che questa riflessione nasce spontanea. infatti siamo davanti ad una vera fotografia, dove la luce disegna veramente il soggetto ritratto, lo rende veramente un disegno, ma lo esalta e lo completa con una sua personalissima licenza “poetica”. Con gusto ed ironia aggiunge un particolare che si armonizza con lo scatto originale e lo trasforma in opera d’arte vera e propria. La creatività del fotografo si avvale della maestria tecnica sia fotografica che di post produzione, trasformando la realtà in qualcosa di mai visto e di piacevolmente sorprendente; il tutto ben realizzato con perizia, misura e gusto. Non è da tutti pensare di inserire due piccoli aerei che con le loro scie escono dalle corde della chitarra per perdersi nel buio circostante. Ci vuole una buona dose di genialità ed a questo proposito voglio chiudere con un’altra domanda che spiega un po’ quello che Massimo ha messo in atto in questa sua notevole fotografia. Come diceva Rambaldo Melandri (Gastone Moschin) in Amici Miei di Monicelli: “Cos’è il Genio? È fantasia, intuizione, colpo d’occhio e velocità d’esecuzione.”
Bruno Marinari p
LE FOTO SELEZIONATE
Diocleziano Galella p Gianluca Bertarelli q
Giovanni Paolini p
Ireneo Postiglione q
Luigi Esposito t
Marco Furio Perini u
Pavel Lungu q
Rosanna Di Giuseppe Borioli q
Salvo Esse p
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FOTO DELLA SETTIMANA 16 Questo weekend FiAL vede in vetrina la pregevole fotografia di Ireneo Postiglione. Ancora una volta uno scatto dove la luce la fa da padrona, ancora una volta una fotografia nel vero senso della parola. Si può intendere ed estendere il significato “moderno” di fotografia in forma d’arte contemporanea eseguita partendo dal mezzo fotografico ed elaborando al computer, si possono creare effetti di ogni tipo, fotomontaggi e tutto quello che la fantasia e la tecnologia oggi ci permette, ma di fronte ad una immagine come quella che porto oggi alla vostra attenzione, non si può che riconoscere l’essenza della vera fotografia, come è stata e sempre sarà. Basta un filo di luce e si possono ottenere, curando tempo di scatto ed apertura del diaframma, immagini di grande impatto, sia tecnico che estetico. Anche un piccolo gesto, visto e rivisto, ripetuto quasi meccanicamente, può diventare se interpretato nella giusta maniera da parte del fotografo, una grande immagine comunicativa. Tutta l’intimità tra il fumatore e la sua sigaretta e tutta la cura che mette, con desiderio e passione,
nell’accendersi l’ennesima compagna di un attimo effimero, sono qui catturati con maestria e l’emozione percepita è forte, anche per chi non ha mai fumato. La luce sprigionata dalla piccola fiammella illumina la scena essenziale, quasi scarna, e mostra questo gesto, che pare perfino amorevole, tra l’uomo e l’oggetto di cui è schiavo, come spesso si è schiavi della persona amata e con la quale si indulge in carezze e affetti quasi protettivi. Una luce che appare come una visione in mezzo al buio, sottolineando così l’intimità dell’azione e rafforzando il concetto, se si vuole anche negativo, del vizio del fumo che rende l’uomo schiavo quasi di una cerimonia ripetuta all’infinito; sottolineando e portando alla ribalta l’inizio di un gioco a due tra il fumatore e la sigaretta, dove sicuramente chi comanda il gioco non è l’umano che s’illude di condurre il ballo, ma quel cilindretto diabolico che pur essendo piccolo e fragile, domina subdolamente tutti i suoi spasimanti. Un plauso al nostro Ireneo che spesso ci regala scatti di particolare pregio e che in questa occasione ha dato prova, oltre di gran tecnica, di sensibilità e cura nel proporre un soggetto interessante sia nell’aspetto etologico che psicologico.
LE FOTO SELEZIONATE Adriano Carbone t
Alessandra Moschini q
Luigi Esposito t
Marcello Zavalloni t
Marco Mandolini q
Dicleziano Galella q
Massimo Bertozzi q
Paolo Caravaggi u
Pavel Lungu q
Roby Carsi p
Marco Furio Perini p Simona Zarra u
Lucca, 23 - 24 - 25 Aprile 2016
AVVISO AI NAVIGANTI LOOK at LUCCA La nostra mostra collettiva ed il nostro primo raduno nazionale partono da un lavoro durato mesi, un lavoro di paziente raccolta dati, di contatti e scelte che hanno portato alla selezione delle 57 fotografie messe in mostra per tre giorni (24-25-26 aprile 2016) a Lucca, presso la Corte dell’Angelo. contestualmente è stato organizzato il nostro primo raduno nazionale che ha portato a Lucca moltissimi iscritti al gruppo, quasi tutti accompagnati dalle rispettive famiglie. arrivati ai giorni di esposizione è iniziato il frenetico lavoro di montaggio dell’esposizione venerdì, 23 Paolo, Bag, Celeste, Alessandra Moschini, Alessandra Fava, Nelita, Giacomo Bini ed Uberto si sono trovati alla saletta della Consulta per il lavoro “pesante”, raggiunti da Maria Luisa nel tardo pomeriggio Tra teli rossi, catenelle, puntine, nastro adesivo e cancelleria varia, in serata la mostra era impostata e la saletta pronta per l’apertura al pubblico. Il primo impegno di questi tre giorni insieme prevedeva un’uscita fotografica al Ponte del diavolo a Borgo a Mozzano e successiva visita a Barga. Purtroppo il tempo non ci è stato d’aiuto, per cui si è optato per la sola visita al ponte con tanto di ombrelli ed acqua a catinelle. Nel pomeriggio l’apertura della mostra, con notevole afflusso di pubblico e possibilità di girare per la città alla ricerca di scatti ed ispirazioni per il contest lanciato dal gruppo: Una cartolina da Lucca. In serata la cena organizzata al ristorante da Francesco, che ha proposto un menù a base di pesce e, a seguire, il workshop notturno accompagnati da Bag. Domenica, 24 aprile, il tempo sembrava presentarsi meno infausto ed ha visto riunirsi il gruppo dei partecipanti in piazza S.Michele, dove –dopo i consueti abbracci e baci di rito- è stata scattata la prima foto collettiva, per recarsi poi insieme all’inaugurazione della mostra, prevista alle ore 11.00 in una saletta gremita di persone. Circa 70 amici di FiAL hanno poi partecipato al pranzo conviviale presso Gli Orti di Elisa, con menù a base della tipica cucina lucchese e la torta “a sorpresa” con il nostro logo, presentata nei giardini
antistanti il ristorante ed attorno alla quale i partecipanti si sono riuniti per una corposa seconda foto di gruppo. Nel pomeriggio l’apertura della mostra con notevole presenza di pubblico, attratto dalle foto esposte, che sono tutte state assoggettate alla valutazione dei presenti, al fine di stilare la classifica della immagine più apprezzata. La giornata è terminata con una cena amichevole con chi si è fermato in città anche per il giorno successivo. Il 25 aprile inizialmente è una bella giornata di sole e vento; contestualmente all’apertura della mostra sono stati organizzati dei gruppetti per la visita della città, con i nostri “ciceroni” del posto, mentre il pranzo è stato organizzato al ristorante Mecenate; pranzo durante il quale qualche fiocchetto di neve ci ha fatto stare per un po’ con il naso all’insù. L’ultima parte della mostra, aperta fino alle 18, ha registrato una ulteriore notevole visita di pubblico (nella totalità dei 3 giorni hanno visitato la collettiva circa 500 persone), con partecipazione molto sentita alla scelta della fotografia più emozionante. La collettiva si è svolta in modo magistrale ed a chiusura si è provveduto allo spoglio delle schede ed allo smantellamento della stessa, impacchettando ogni singola fotografia e consegnando ai presenti rimasti la rispettiva immagine. Ad ognuno dei fotografi partecipanti all’esposizione è stato consegnato il cd contenente tutte le immagini esposte ed una spilletta con il nostro logo. Ogni visitatore ha lasciato anche un pensiero su un quaderno posto all’ingresso della sala, che sarà conservato a ricordo di questa bella manifestazione, a coronamento dell’ottima riuscita dell’evento. Abbiamo chiuso le porte della saletta ormai spoglia stanchi, ma con estrema soddisfazione, già col pensiero alla nostra prossima iniziativa.
a cura di Maria Luisa Paolo Bini Alberto Gianfranco Baccelli (Foto in Assoluta Libertà Gruppo Facebook) ©2016 Tutte le foto sono © dei rispettivi autori Impaginazione, grafica e testi a cura di Alberto Gianfranco Baccelli La riproduzione anche parziale del presente almanacco è severamente vietata, salvo autorizzazione concordata. fotoinassolutaliberta@gmail.com