CHI, COME & PERCHE’ Due parole di presentazione
MOVIMENTO ARTISTICO GRUPPO MES
foto di Stefano Landi
Minimalismo Ermetico Subliminale Basandosi su queste linee guida le opere MES propongono riflessioni attraverso l’espressione ermetica di un concetto, per mezzo dell’utilizzo di pochi elementi. Il minimalismo aiuta a non disperdere in inutili arricchimenti, spesso fuorvianti e unicamente estetici, e a concentrare l’osservatore nell’essenza del messaggio ermetico contenuto. Il concetto viene racchiuso da elementi disposti in maniera armonica e graficamente pulita, che aiutano l’osservatorea concentrarsi sull’essenza e non sull’apparenza. In tale modo chiunque potrà trovare dentro se stesso la chiave di lettura ed apprezzare così, secondo le proprie sensazioni dovute alla subliminazione delle proprie esperienze, l’opera in visione. Principalmente il movimento artistico Gruppo MES ha come scopo quello di realizzare opere di qualsiasi campo espressivo che attraverso l’esposizione minimalista di un concetto celato in immagini o parole, facciano dell’osservatore un protagonista dell’opera stessa, dando ad essa un senso attraverso la propria personale interpretazione, appositamente sollecitata e quindi subliminata da ciò che l’autore ha creato. Così facendo l’osservatore diventerà a sua volta autore, rendendo l’opera originale e unica. Attualmente il Gruppo MES esercita le sue attività su facebook come gruppo chiuso, ma chi fosse intenzionato a partecipare (anche solo per osservare e commentare le opere esposte) può fare richiesta di iscrizione.
4 CHIACCHIERE CON... L’intervista a Giovanni Paolini
LUCE, FORMA E PENSIERI DELLA QUOTIDIANITA’ Odio le immagini che rimangono così come la macchina le vede. Riprendere un soggetto senza però modificare niente è come aver sprecato tempo. Mario Giacomelli
Lui è Giovanni Paolini, nato a Monte Porzio (PU) il 22 Settembre del 1950, vive a Milano e per lui la fotografia è sempre stata un hobby ed una passione . Ha cominciato più seriamente ad interessarsi della tecnica sia di ripresa che di stampa dalla nascita di sua figlia Roberta nel 1978, per migliorare le sue foto cominciò a leggere libri fotografici, a frequentare il Circolo Fotografico dell’Alfa Romeo ed il Circolo Filologico Milanese . Stampava le foto in bianco e nero in cantina e partecipava con entusiasmo a tutte le iniziative per migliorare la qualità sia estetica che tecnica delle sue fotografie. Ha conosciuto il grande fotografo Mario Giacomelli ed ha partecipato a mostre collettive di Fotografia, riscuotendo sempre un consenso crescente per il suo stile molto personale. Nella tua biografia si legge che hai conosciuto il grande maestro Mario Giacomelli, hai un aneddoto da raccontare? Ho fatto le vacanze un sacco di tempo al camping Summerland di Senigallia negli anni 80 Lui era uno dei proprietari e la sera veniva in campeggio sempre vestito di bianco o di nero con i suoi lunghi capelli bianchi, ai tempi stampavo le mie foto in bianco e nero ed un anno le portai e gliele feci vedere, devo dire che mi fece piacere il suo parere positivo e sincero. Lui parlava della fotografia con una passione e un trasporto veramente incredibili, parlava della vita, del dolore, dell' amore e della morte con un' intensità che coinvolgeva . Ai tempi frequentavo il circolo Filologico Milanese gli proposi di fare una mostra da noi, cosa che facemmo poi con la sua presenza all' inaugurazione, una serata indimenticabile.
Giacomelli ha influenzato il tuo modo di fotografare o ti sei anche ispirato ad altri? Sicuramente Giacomelli è quello che piu' mi ha colpito come autore ma c'erano Franco Fontana, Luigi Ghirri, Mulas, Josef Koudelka, Henri Cartier – Bresson, Jeanloup Sieff , Mapplethorpe... Insomma in tanti. Ho sempre amato andare per mostre, comprare libri sia fotografici che di pittura, tutto influenza la nostra mente. Le tue foto sono per lo più minimaliste e prese dalla strada, tu contestualizzi un'idea o cogli l'attimo? Non saprei descrivere cosa sia per me la fotografia. E' solo la magia della memorizzazione di uno stato d'animo quello che cerco di rendere con la fotocamera. Nelle mie foto quello che mi preme è riproporre la questione dell'essere che abita una terra fatta di segni, di solitudini di angosce e speranze. Luce forme e pensieri nella dimensione quotidiana.
Giovanni Paolini con bag
Indipendentemente dal modo di operare, le tue fotografie sono un concentrato di composizione ricercata e armonica, la cui visione porta il lettore a riflettere ed ad immaginare. Questo ti ha portato al Gruppo MES? IL DECALOGO - MOVIMENTO ERMETICO SUBLIMINALE L'arte MES è di chi la fa e di chi la guarda. L'arte MES è un ponte che unisce l'autore con lo spettatore, costruito da entrambi. L'arte MES è uno specchio dove l'autore è il riflettente e l'osservatore il riflesso. L'arte MES stimola l'osservatore a cercare le motivazione e a leggerne il significato. L'arte MES fa sì che ognuno che si ponga davanti ad un'opera MES la faccia diventare unica. L'arte MES trasforma un creato in un creando, l'osservatore in creante e l'autore in creatore. L'arte MES deve dare alcuni appigli dai quali l'osservatore si eleverà a co-autore. L'arte MES richiede creatività ed interesse da parte dell'osservatore. L'arte MES provoca la creatività e l'interesse dell'osservatore. L'arte MES non decalogo è per pigri mentali o indolenti osservatori. Il decalogo del Mes è stimolante e pieno di verità che ben si adattano alla mia esigenza del fotografare..
Hai sempre anche usato il colore come forma espressiva, portando le tue immagini fotografiche a somigliare sempre più a pitture. Questo tuo percorso come si è sviluppato? Ho sempre fotografato anche a colori ma stampavo solo in bianco e nero, con l’evento del digitale e l’uso del fotoritocco ho avuto verso il colore una particolare attenzione, ritengo che il colore sia l'espressione di una vibrazione, credo la corrispondenza colore - emozione - sentimento un insieme di meccanismi, psicologico-culturali personali interessanti. La mia ricerca sul colore vuol arrivare ad esprimere dei messaggi che superino la dimensione figurativa reale. Per questo il colore diventa nelle mie foto forte, puro, acceso, pieno di vita e spero di sentimento .
un augurio. Progetti futuri? Non faccio mai progetti ma spero che la creatività mi porti a vedere e realizzare cose nuove; evolversi credo sia la cosa piu’ importante per un’artista (artista parola grossa). Ultimamente sto sperimentando la casualità dello scatto, il digitale ha portato a una forte semplificazione e democratizzazione degli strumenti prima a disposizione di una cerchia ristretta di appassionati e professionisti, sto cercano di creare fotografie in cui la casualità ha una parte molto importante, si sceglie il soggetto ma l’uso del mezzo non come si dovrebbe (intendo tempi lunghissimi, sottoesposizioni, temperatura colore sballata, scatti al volo, ecc.) porta ad effetti certe volte sbalorditivi. Una tecnica che comporta un lavoro notevole per ottenere l’effetto giusto ma che mi sta coinvolgendo sempre piu’ .
Ci lasciamo con una domanda che è anche
Le foto di corredo al presente articolo sono © Giovanni Paolini
FOTOCHIACCHIERATA di Alessandro Casola
MA NE VALE LA PENA? Deposito, con una certa regolarità, da qualche anno, le mie fotografie digitali archiviandole negli HD (Hard Disk). Più di una volta ho rischiato di perdere tutto... Vuoi per il salvataggio in un unico Hd, vuoi per HD nuovo difettoso (solo dopo ben 5 ore di utilizzo!); insomma ansia per la perdita di immagini. Ho pensato, dopo aver recuperato il
recuperabile, se tutta questa fatica finalizzata a conservare per le future generazioni queste immagini fosse un’azione giusta. Così mi sono venute in mente alcune vecchie fotografie di mio nonno (non possedeva una macchina fotografica: presumo che negativi e positivi fossero dovuti ad un prestito di macchina fotografica da parte di conoscenti) conservate in famiglia cui non so attribuire né nomi, né circostanze, né il perchè di alcuni scatti. Sicuramente a mio nonno quelle immagini raccontavano. Immagino anche che il solo fatto di aver tramandato positivi e negativi, per lui quelle immagini fossero importanti. E tornando alla domanda inziale, cioè se fosse una cosa giusta, omeglio se proprio ne valesse la pena, conservare per il prossimo e per il futuro le mie fotografie mi sono posto anche la domanda del perchè diavolo fotografo. Fotografo per compiacere qualcuno? Per compiacere gli esponenti di spicco di un qualche circolo o comunity? Uhmmmmm... Sta a vedere che fotografo per me stesso e che alla fin fine le mie fotografie non sono altro che dei post-it della mia vita. E che, ogni tanto, se rispolvero una qualche immagine, dato che sono un fotoamatore, non faccio altro che far riemergere dalla memoria momenti miei, intimi. Così, proseguo a fotografare e ad archiviare per me stesso. Se poi per qualcuno c’è condivisione emozionale o empatia, ben venga!
Alessandro Casola (Willard Benjamin) Consigliere del Museo della Fotografia di Brescia
Fotografie Š Alessandro Casola (Willard Benjamin)
DALLA BACHECA
SELEZIONE DA FACEBOOK 2° SEMESTRE 2013 di bag Piccola selezione delle migliori immagini passate sulla bacheca del Gruppo MES su facebook.
Shot’n’Show
In questo spazio si mettono in mostra lavori interessanti che non hanno trovato spazio nel numero precedende del Magazzino delle idee o che sono state postate recentemente. Un modo per sottoporre all’attenzione di tutti quei lavori molto vicini alle linee guida del Gruppo MES e che qui riproposte hanno la possibilità di essere riviste con più attenzione.
Mauro Delai
Si sa che su internet tutto passa velocemente e non tutti possono stare connessi ogni giorno, da qui l’idea di riproporle in modo da poter essere ammirate e valutate, valorizzate e analizzate più compiutamente.
Chiara Lana
Zefram
Roberta Rubagotti
Augusto Biagioni
Ivana Triossi
Enrico Paradiso
Cinzia Battagliola Alessandro Firmalli
Federico Parra
Giuliano Andrea Ravasio
Moarco Maria D’Ottavi
Paolo Corradini
Lino Rusciano
Stefania Resti
Ginetta C Cavallaro
Michele Martinelli
Dicleziano Galella
Angelo Zzaven
Antonio Totaro
Daniele Cascone
Roberto Pestarino
Celeste Licciardi
Paola Camiciottoli
Massimo Della Latta Manuele ZiiLele Fabbriciani
Maria Giulia Berardi
Luigi Esposito
Roberto Fusini
Roberto Ricci
Alberto Gianfranco Baccelli (bag)
Giovanni Iannaccio
Saverio Zarrelli
Lavinia Andreini
Auguri per un felice
2014
il magazzino delle idee - Gruppo MES - movimento minimalistico ermetico subliminale