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di Massimo De Donato

Introduzione

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha reso evidente a tutti che l’Italia deve muoversi su una strada obbligata: quella della sostenibilità, della transizione ecologica, dell’economia circolare, dell’innovazione. Attuare una vera transizione ecologica, ovviamente in tutti i settori, non solo quello della logistica, è forse l’ultima opportunità per fare qualcosa per il nostro Paese, per ridurre l’inquinamento, per contrastare i cambiamenti climatici, per raggiungere l’efficienza energetica.

Ma si tratta anche una grande opportunità per le imprese: solo chi riesce a stare al passo con queste nuove esigenze infatti potrà essere in futuro veramente competitivo. Perché diventare socialmente responsabili significa anche ridurre i costi e i rischi, aumentando la spinta all’innovazione.

L’errore che sicuramente non bisogna fare, però, è sacrificare tutto in nome di questa transizione. Sostenibilità, lo ricordiamo, è un concetto che si declina in tre direzioni: ambientale, economica e sociale.

L’Italia non arriva impreparata a questo appuntamento.

I Governi che si sono succeduti nel corso di questi ultimi anni hanno adottato politiche volte a ridurre sempre più l’impatto ambientale e il mondo dei trasporti, e dell’autotrasporto in particolare, ha sempre cercato di anticipare i tempi e di assumersi le proprie responsabilità. Grazie anche ai provvedimenti ad hoc attuati dall’Albo Nazionale degli Autotrasportatori.

Dai meccanismi premiali previsti nei rimborsi dei pedaggi a favore delle imprese che posseggono flotte più moderne, ai contributi per favorire l’intermodalità, agli incentivi per il rinnovo del parco veicolare, la transizione green è stata già avviata.

Certo la strada da percorrere è ancora lunga e sono molti gli interventi da avviare per rendere il settore ancora più sostenibile dal punto di vista ambientale senza però rinunciare alla competitività delle aziende. Economia circolare, energie rinnovabili, digitalizzazione, sviluppo di nuove tecnologie sono le parole chiavi di un nuovo modello che si sta affermando e su cui dovremo lavorare insieme. I prossimi anni, anche grazie al PNRR e agli altri fondi che arriveranno dall’Europa, saranno cruciali.

Questo volume intende tracciare il presente e il futuro, riassumendo le linee di intervento su cui è importante muoversi per lasciare un pianeta migliore alle prossime generazioni.

Massimo De Donato Direttore di Tir

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