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Unitai Emanuela Bertoni

Emanuela Bertoni

Unitai

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha previsto nel campo dei trasporti importanti investimenti sulla rete ferroviaria con una maggiore interconnessione nazionale e regionale di cui benefi cerà anche il trasporto merci tramite lo sviluppo dell’alta velocità, il completamento dei corridoi ferroviari, il potenziamento dei nodi, delle direttrici ferroviarie e delle reti regionali nonché la riduzione del gap infrastrutturale Nord-Sud.

Si tratta di interventi centrali per perseguire il collegamento fra le varie realtà del Paese e garantire una migliore circolazione delle merci; un fattore essenziale per le nostre imprese e per la competitività a livello europeo.

La ferrovia è, del resto, una delle modalità su cui ha deciso di puntare l’Unione europea.

In questa stessa prospettiva intermodale, altri investimenti signifi cativi sono previsti per lo sviluppo dei porti, della logistica e dei trasporti marittimi.

Ma importanti interventi sono anche previsti per la digitalizzazione di diversi settori, tra cui quello della logistica e del trasporto pubblico locale.

Purtroppo gli interventi non riguardano tutte le modalità di trasporto che grazie alle evoluzioni tecnologiche – essenziali per l’effi cienza di tutti i processi - sarebbero invece in grado di contribuire anche alla sostenibilità del settore.

Il grande assente nel piano è proprio il trasporto su strada: ancora il pilastro del settore nel nostro Paese dal momento che è grazie a questa modalità che viaggia gran parte delle merci.

Sostenere il rinnovamento del parco veicolare e delle attuali fl otte avrebbe avuto un importante impatto sotto l’aspetto ambientale

anche in considerazione dell’anzianità dei veicoli presenti sulle nostre strade. Con benefici in termini di sicurezza stradale e dei lavoratori. Invece di tutto questo nulla.

Sarebbe stato senza dubbio importante e necessario accelerare lo sviluppo di tutte le modalità di trasporto: aver trascurato invece le imprese che si occupano dell’ultimo miglio, ed attualmente non solo di quello, non la reputo onestamente una scelta condivisibile.

Era giusto cercare di riequilibrare l’utilizzo delle varie modalità investendo maggiormente su quelle attualmente meno utilizzate, ma non considerare quella su cui attualmente si basa l’economia del Paese sembra un clamoroso autogol.

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