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La sfida dei trasporti integrati

Intermodalità è una parola chiave del mondo dei trasporti sostenibili. Attraverso l’utilizzo di diversi sistemi di trasporto integrati (almeno due), infatti, è possibile migliorare a 360° l’efficienza dell’intera catena logistica.

Fin da quando se n’è cominciato a parlare in maniera più sistematica a livello europeo, negli anni ’90, il trasporto intermodale è stato considerato una sfida e un obiettivo da raggiungere per la protezione dell’ambiente, per l’efficienza e la razionalizzazione di tutto il sistema.

Già nel documento sull’intermodalità della Commissione, datato maggio 1997, si prevedeva nei 20 anni successivi un aumento progressivo del trasporto delle merci, del 2% annuo, con la crescita dei relativi costi dovuti al congestionamento del traffico, alla sicurezza sulla strada e all’inquinamento atmosferico e acustico.

Allo stesso tempo si evidenziava che c’era stata un’inversione di tendenza del trasporto su rotaia passato dal 35% del 1970 al 15% del 1995. Ad oggi, la quota modale della ferrovia nel trasporto merci interno è al 17,9% (dati del 2018).

Nel 2011 era al 18,3%. L’obiettivo indicato nella “Strategia per una mobilità intelligente e sostenibile dell’Ue” è di aumentare il traffico merci su rotaia del 50% entro il 2030 e di raddoppiarlo entro il 2050.

La creazione di un sistema di trasporto intermodale europeo presuppone lo sviluppo coordinato della politica dei trasporti a livello europeo, nazionale e regionale, attraverso norme armonizzate, reti e nodi di trasporto transeuropei, l’interoperabilità tecnica dei modi, infrastrutture adeguate. L’integrazione fra i modi avviene quindi a più livelli, fra infrastruttura, unità di carico, veicoli e condizioni giuridiche.

Lo scorso dicembre è stata definita la strategia per una mobilità sostenibile e smart (European Sustainable and Smart Mobility) che segue gli obiettivi posti dal Green Deal sulla decarbonizzazione che prevedono un trasferimento sostanziale del trasporto merci interno dalla strada alla rotaia e alle vie navigabili interne.

European Sustainable and Smart Mobility

Per questo la strategia ritiene che si debba rivedere il quadro normativo sul trasporto combinato e introdurre incentivi economici. Parte di questa trasformazione vedrà protagonista la logistica multimodale dentro e fuori le aree urbane, prendendo in considerazione anche i cambiamenti introdotti dalla crescita dell’e-commerce.

Si dovrà intervenire anche sulla scarsità di infrastrutture di trasbordo, in particolare di terminali multimodali interni.

Inoltre, tutte le modalità dovranno essere collegate tramite terminali multimodali.

Si lavorerà anche sulla revisione delle norme sugli aiuti di Stato alle ferrovie. Molte regole interne e ostacoli tecnici, infatti, continuano a ostacolare le prestazioni del trasporto ferroviario di merci che necessita di essere potenziato anche attraverso maggiore capacità, coordinamento e cooperazione transfrontalieri.

Il 2021 è stato incoronato dalla Ue “Anno europeo delle ferrovie” proprio per accendere i rifl ettori su una delle modalità di trasporto più sostenibile, innovativa e sicura.

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