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Aiti Nicla Caradonna

Nicla Caradonna

Aiti - Associazione imprese traslocatori italiani

Il PNRR destinerà circa 59 miliardi alla transizione ecologica. Le politiche territoriali e ambientali che si attueranno per portare il nostro Paese verso l’utilizzo di energie rinnovabili e sostenibili saranno fondamentali. I trasporti sono un nodo focale nella transizione ecologica, perché comprendono tutti gli aspetti della vita economica e sociale e riguardano tutti i cittadini. La sostenibilità energetica e ambientale sarà il vero fulcro del rinnovamento.

Nel settore del trasloco AITI, come Associazione Nazionale Imprese di Trasloco Italiane, promuove la ecosostenibilità presso le aziende associate. Per essere defi niti tali, i nostri associati hanno attuato negli ultimi anni una serie di interventi volti ad effettuare questa profonda transizione.

Il primo intervento riguarda la riduzione dell’inquinamento.

Le nostre aziende, da sempre attente alla salvaguardia dell’ambiente, stanno procedendo alla rottamazione di tutti i veicoli inquinanti e al rinnovo del parco veicolare con mezzi di nuova generazione, non al di sotto dello standard dell’Euro 6, e mezzi che utilizzino combustibili alternativi. Fondamentale è anche l’utilizzo di materiali di imballo ecologici, riciclabili e riutilizzabili, nonché il riutilizzo degli imballaggi quando possibile e il corretto smaltimento del materiale di risulta.

La cosiddetta “economia circolare” prevede, a livello europeo, un modello economico e produttivo di consumo nel quale i residui sono reintegrati nel ciclo produttivo allo scopo di ridurre l’impatto umano sull’ambiente.

Un aspetto da non trascurare, altrettanto rilevante, è la digitalizzazione delle imprese, che garantirà la riduzione del consumo della carta con un profondo impatto sulla sostenibilità ambientale.

Per fare tutto ciò sono necessari investimenti ingenti. A tal pro-

posito lo Stato ha intrapreso alcune azioni a supporto delle aziende (amiche dell’ambiente) con degli incentivi che le aiutino nella profonda e difficile transizione. Ne sono un esempio i fondi messi a disposizione dal ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili (Mims) per le aziende di autotrasporto merci conto terzi regolarmente iscritte al Registro Elettronico Nazionale (REN) e all’Albo degli Autotrasportatori di cose per conto di terzi per il rinnovo del parco veicolare con veicoli ecosostenibili.

Sono previste quattro tipologie di investimenti con intensità di aiuti differenti. Ulteriori esempi di incentivi sono: la nuova Legge Sabatini, il credito d’imposta sull’acquisto di beni strumentali e la normativa sull’industria digitale 4.0.

Ad oggi però i fondi stanziati risultano ancora insufficienti.

Il Governo, inoltre, sta puntando molto sul trasporto intermodale, che garantisce la movimentazione delle merci utilizzando più mezzi di trasporto, con l’obiettivo di ridurre gli spostamenti su gomma e contenere non solo i costi dei trasporti ma riducendo anche l’inquinamento dell’ambiente. Ciononostante, l’ultimo miglio è sempre operato dal trasporto su gomma.

Proprio per questo motivo la prima sfida che deve affrontare la distribuzione urbana è quella di attuare l’ultimo miglio con veicoli commerciali a motore elettrico o a metano per cercare di risolvere almeno in parte il problema dell’inquinamento. Nelle more del completo passaggio a tali veicoli ecologici occorre attuare una politica di razionalizzazione degli itinerari e una ottimizzazione dei carichi, creare hub di distribuzione capillare con conseguente riduzione dei chilometri percorsi.

La questione dell’ultimo miglio su gomma è rilevante in quanto costituisce un costo eccessivo per la collettività in termini di salute, degrado ambientale e acustico.

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