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Anita Thomas Baumgartner

Thomas Baumgartner

Anita

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede molti interventi che mirano a un complessivo ammodernamento del Paese, stimolando fortemente la transizione ecologica e digitale delle imprese e delle amministrazioni pubbliche, con un articolato programma di riforme indispensabili a risolvere le debolezze strutturali dell’Italia. Un ventaglio di temi che Anita sostiene da anni, quali la sburocratizzazione e lo snellimento delle procedure, le soluzioni tecnologiche e innovative per il trasporto, la sostenibilità ambientale. Adesso, con le spinte dettate dal nuovo Green Deal europeo e dalle condizioni per il Recovery fund della Ue, recepite dal PNRR italiano, credo che tutti concorderanno che è ora di voltare pagina. Piaccia o non piaccia la politica, l’opinione pubblica, ma sempre di più anche i committenti, chiedono trasporti con il minimo impatto ambientale.

Il nostro compito adesso è duplice: dobbiamo dimostrare a tutti che la mobilità delle merci è necessaria per l’intero sistema economico e sociale di un Paese e allo stesso tempo essere pronti a utilizzare la tecnologia più avanzata possibile. Quella tecnologia che permette di ridurre a un livello minimo le immissioni inquinanti nell’aria, prima di tutto la CO2.

Questo forte indirizzo verso la transizione digitale, per essere concretamente realizzabile, richiede però la rimozione di tutte quelle limitazioni di accesso ai fi nanziamenti per le imprese vincolate al codice Ateco di appartenenza, così da includere, insieme alla logistica, anche l’autotrasporto.

Al tempo stesso abbiamo chiesto al Mims di eliminare tutti i vincoli che limitano l’accesso agli incentivi da parte delle imprese strutturate, quali ad esempio il possesso del veicolo da rottamare da almeno 3 anni e il tetto massimo di contributo per chi acquista veicoli ad alimentazio-

ne alternativa, quale il gas naturale liquido (LNG). Per le altre tipologie di investimenti è invece necessario raddoppiare il tetto aziendale dei contributi.

Fino a quando non si sarà sviluppata la filiera dell’idrogeno, soprattutto quello green da energie rinnovabili, il GNL (in futuro Bio-LNG) è l’unica alternativa nel percorso di transizione energetica.

Per questo motivo nelle nostre proposte al Mims abbiamo inserito quella di facilitare l’utilizzo del Bio-LNG e di altri biocarburanti ricorrendo anche alla leva fiscale e di prevedere incentivi alle imprese che realizzano infrastrutture di rifornimento per le alimentazioni alternative (elettrico per la distribuzione urbana, gas, biocarburanti e idrogeno) per l’approvvigionamento delle proprie flotte aziendali, così da arricchire e completare la rete distributiva di tali fonti energetiche.

Ma dobbiamo ancora spingerci oltre e, se davvero vogliamo rimanere protagonisti di questo epocale cambiamento, dobbiamo chiedere che anche sul fronte dei ristori dei pedaggi autostradali venga prevista una scala di priorità, riservando ai veicoli a trazione alternativa uno stanziamento a copertura del massimo sconto previsto, che resterebbe pertanto fisso al 13% e, a seguire, rimodulare la percentuale di sconto per le altre categorie di veicoli (Euro 6 in primis ed Euro 5 a seguire) sulla base delle risorse residue. Sempre in tale ambito andrebbero riviste le fasce di fatturato per accedere al ristoro.

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