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PSR REGIONE PIEMONTE

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DATORI DI LAVORO

DATORI DI LAVORO

PSR PIEMONTE MIGLIORAMENTO DELLE AZIENDE AGRICOLE: 4,2 MLN DI EURO IN PIU’ SUL BANDO 2020 MISURA 4.1.1

GIOVANI IMPRENDITORI: AGEVOLAZIONI DALL’INTERVENTO PIU’IMPRESA PER IL SUBENTRO IN AGRICOLTURA

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La Giunta regionale ha disposto un’integrazione finanziaria di 4,2 milioni di euro sul bando 2020 relativo alla misura 4.1.1 del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 per il miglioramento delle aziende agricole piemontesi, che permette lo scorrimento della graduatoria dei beneficiari del bando e quindi il finanziamento di altre 97 domande ammesse a contributo.

La dotazione complessiva del bando 2020 del Psr misura 4.1.1 ammonta così a 9,4 milioni di euro per la copertura finanziaria di 344 domande in totale, andando a beneficiare le singole aziende agricole per investimenti in strutture e attrezzature per lo stoccaggio, per la trasformazione, lavorazione, commercializzazione e vendita diretta prodotti; acquisto di mezzi per la consegna a domicilio. Questa ulteriore tranche di contributi assegnati sul bando 2020 rende possibile lo scorrimento della graduatoria dei beneficiari permettendo il finanziamento alle aziende agricole che hanno fatto domanda per richiedere contributi specifici a seguito dell’emergenza sanitaria

La misura si pone l’obiettivo di sostenere i giovani imprenditori agricoli che intendono subentrare nella conduzione di un’azienda agricola (essere costituite da non più di sei mesi dalla data di presentazione della domanda di sostegno) o che sono già attivi da almeno due anni e che hanno l’intenzione di porre in essere investimenti volti a migliorare la competitività/sostenibilità aziendale. L’agevolazione consiste nella possibilità di ottenere un finanziamento (mutuo della durata massima di 15 anni) a tasso zero fino al 60% della spesa ammissibile, unitamente ad un contributo a fondo perduto nella misura del 35% del valore dell’intervento ritenuto ammissibile. I progetti finanziabili non possono prevedere investimenti superiori a € 1,5 milioni (IVA esclusa). A fronte di quanto sopra, si evidenzia come sia stato pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 135 del 08 giugno 2021, il decreto del 20 aprile 2021: Misure in favore dell’autoimprenditorialità giovanile in agricoltura.

Nel merito si rilevano le seguenti (principali) novità: - estensione al limite di 41 anni non compiuti dell’età dei richiedenti; - eliminazione, per quanto concerne la tipologia di investimento: “opere edilizie per la costruzione o il miglioramento di beni immobili”, del limite del 40% dell’investimento da realizzare; - la garanzia che assiste il finanziamento a tasso zero, è richiesta nella misura del 100% dell’importo nominale; - rispetto alle modalità di erogazione dell’agevolazione, eliminato il limite minimo di tre SAL (il decreto prevede: “I SAL possono essere al massimo cinque”).

Non risultano ancora pubblicate le Istruzioni applicative.

PROCEDURA RISERVATA NON SOLO AI GIOVANI. SCADE IL 7 SETTEMBRE 2021

NUOVO BANDO “BANCA NAZIONALE DELLE TERRE AGRICOLE”

L’intervento ha come obiettivo di favorire il ricambio generazionale in agricoltura (la possibilità di partecipare alla procedura competitiva di aggiudicazione non è, comunque, riservata solo ai giovani).

Tutti i soggetti interessati hanno la possibilità di presentare, entro il 07 settembre 2021, la relativa manifestazione di interesse per l’acquisto di uno o più terreni agricoli.

Nel merito, su base nazionale, sono 624 gli appezzamenti disponibili, corrispondenti ad una superficie complessiva di oltre 16 mila ettari. Per quanto riguarda Alessandria disponibilità n. 1 terreni – superficie: 18,33 ettari Link alla specifica sezione del sito di ISMEA: http://www.ismea.it/ banca-delle-terre I singoli appezzamenti è previsto vengano venduti a corpo e non a misura, nello stato di fatto e di diritti in cui si trovano, con le relative accessioni e pertinenze, diritti, servitù attive e passive, oneri, canoni, vincoli esistenti anche non noti e non trascritti. Per ogni singolo terreno è prevista la presentazione di una specifica manifestazione di interesse: scadenza 7 settembre 2021. Gli interessati saranno invitati a partecipare alla procedura competitiva con il sistema della vendita senza incanto.

DA OLTRE 20 ANNI EDUCAZIONE ALLA CAMPAGNA AMICA PROMUOVE LA SANA ALIMENTAZIONE

SCUOLA: PRESENTATA LA NUOVA PROGETTUALITÀ DI COLDIRETTI PER I CONSUMATORI DI DOMANI

Stagionalità, tutela della biodiversità e dell’ambiente, attenzione allo spreco di cibo, scelta consapevole di ciò che si porta a tavola: questi e tanti altri i temi cardine del progetto “Lo sviluppo sostenibile e l’educazione alimentare”, con il quale Coldiretti Donne Impresa con Campagna Amica entrerà

nelle scuole della provincia di Ales-

sandria, in particolare dell’infanzia e primarie, a partire dall’anno scolastico 2021/2022, con lo scopo di accrescere nei giovani la cultura del cibo e delle tradizioni alimentari, per una sana alimentazione e un comportamento corretto a tavola e negli acquisti. Il protocollo sottoscritto nel 2019 tra il Ministero dell’Istruzione e Coldiretti, dopo gli indispensabili passaggi a livello regionale, consente di mettere a sistema una serie di attività già da tempo offerte da Coldiretti alle scuole, trasformandole in un’offerta formativa organica di ampia portata e di fresca attualità. Si avverte, infatti, un forte interesse da parte della società e della scuola verso le tematiche che riguardano lo sviluppo sostenibile, la sicurezza alimentare e la salute. La filiera del cibo, se affrontata a scuola non solo sul piano descrittivo e scientifico, ma anche su quello della responsabilità e della cittadinanza attiva, può diventare una chiave di volta per potenziare i percorsi di educazione civica, in particolare nell’area specifica dello sviluppo sostenibile. “Da ormai 20 anni portiamo avanti con le fattorie didattiche piemontesi, tra le pioniere a livello nazionale, progetti legati all’alimentazione, all’ambiente e al consumo critico nelle scuole - ha affermato Silvia Beccaria responsabile Donne Impresa Coldiretti Piemonte e Alessandria -. Su questa scia si inserisce il progetto che abbiamo presentato e che, insieme a Campagna Amica, vuole dare attuazione concreta all’accordo con il Miur, a copertura di 11 delle 33 ore previste in materia di educazione civica. Si tratta di un percorso che prevede lezioni in aula o a distanza, integrate con momenti di attività concrete presso le nostre fattorie didattiche e i mercati di Campagna Amica Piemonte, luoghi dove i bambini impareranno a conoscere il valore del cibo, nell’ottica di

A cura di Donne Impresa coinvolgerà gli alunni dell’infanzia e delle primarie della provincia

Il ruolo del modello Akis, la nuova Pac e le opportunità offerte dalle politiche di sviluppo rurale

una vita sostenibile e del pieno rispetto dell’ambiente”. In questi 20 anni l’agricoltura è cambiata grazie alla Legge di Orientamento che ci ha permesso di introdurre la multifunzionalità nelle nostre imprese: un percorso che è stato fondamentale per arrivare oggi a poter svolgere queste attività nelle scuole e far capire l’importanza del nostro patrimonio enogastronomico, frutto di un’agricoltura sempre più green. L’obiettivo è, quindi, quello di continuare a formare futuri consumatori consapevoli per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea, combattere false idee come quelle alla base dell’etichettatura a semaforo e saldare sempre di più il legame che unisce l’agricoltura con il cibo portiamo in tavola.

I GIOVANI IMPRENDITORI DI COLDIRETTI ALESSANDRIA HANNO PRESO PARTE ALLA TAPPA PIEMONTESE

INNOVATION TOUR 2021 GIOVANI IMPRESA: LA GESTIONE DEL RISCHIO IN AGRICOLTURA

Sono stati molti i Giovani Impresa di Coldiretti Alessandria che hanno preso parte alla tappa piemontese per l’Innovation Tour 2021 che sta toccando tutta Italia attraverso un ciclo di incontri territoriali, organizzati da Coldiretti Giovani Impresa, che ha come focus la Conoscenza e Innovazione in agricoltura. Il tema centrale del webinar è stato il ruolo del modello Akis nel trasferimento della conoscenza e dell’innovazione all’ambito agricolo italiano, nonché le opportunità offerte in tal senso dalle politiche di sviluppo rurale. Proprio nell’ottica dell’innovazione è importante il ruolo della Politica Agricola Comune e i giovani imprenditori possono contribuire con un valido supporto alla transizione verso il modello auspicato dal Green Deal. In questo senso Coldiretti continua a sostenere l’assoluta necessità che la Commissione fornisca uno studio di impatto cumulativo prima di avanzare proposte legislative ulteriori e che si compiano scelte coraggiose in termini di trasparenza per il consumatore. Il modello Akis rappresenta un sistema di “conoscenza” e “innovazione” in campo agricolo che avrà un ruolo strategico nella prossima programmazione della Pac con l’obiettivo di rappresentare un catalizzatore dei sistemi di consulenza ed innovazione con il fine di ottimizzare l’attuazione della Pac per realizzare un’agricoltura smart, orientata al futuro, sostenibile e competitiva dove i giovani sono protagonisti.

Due decreti per il vino, riguardano la promozione e la proroga di alcuni adempimenti. Sono stati resi noti dal Mipaaf il 31 maggio scorso quando è stato raggiunto l’accordo nell’ultima riunione della Conferenza Stato Regioni su interventi per sostenere il settore fortemente penalizzato dall’emergenza Covid 19.

Il decreto sulla promozione nei Paesi terzi (Ocm vino) delle etichette Made in Italy consente di prorogare di due mesi i termini per l’esecuzione dei programmi dell’annualità 2020/2021.

Con il secondo decreto si dà il via ad alcune proroghe di adempimenti a carico dei produttori vitivinicoli. In particolare, per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti la scadenza della domanda slitta al 15 luglio e la graduatoria dell’ammissibilità è fissata per il 15 febbraio 2022.

Per le campagna 2018/2019, 2019/2020 e 2020/2021 i beneficiari possono apportare modifiche ai piani già approvati. Autorizzate deroghe alla vendemmia verde.

La superficie vitata ammessa all’aiuto per la campagna 2020/2021 può ottenere il contributo anche per il 2021/2022.

Quanto alle autorizzazioni agli impianti di impianti viticoli quelle in scadenza nel 2020 vengono prorogate al 31 dicembre 2021 senza che scattino sanzioni sia per chi aderisce alla proroga sia per chi non intenda più utilizzare l’autorizzazione ottenuta. Il provvedimento però non affronta il tema della durata delle autorizzazioni in scadenza nel 2021. Coldiretti ha più volte sollecitato Ministero e Commissione Ue su questo aspetto chiedendo la proroga della validità al 2022. Lo slittamento infatti è condizionato ad un recepimento da parte della Commissione Ue che non ha ancora modificato il suo iniziale orientamento di contrarietà. E non prevede la possibilità di comunicare la rinuncia all’utilizzo delle autorizzazioni in scadenza nel 2021 per non incorrere nella applicazione delle sanzioni; ma su questo aspetto, strettamente nazionale, la Coldiretti è fiduciosa che il Ministero adotti in tempo utile uno specifico e positivo provvedimento. Approfondimento. Riconversione e ristrutturazione vigneti: modalità e scadenze per il 2021/2022

Per la campagna 2021/2022 le domande di aiuto per la riconversione e ristrutturazione dei vigneti vanno presentate entro il 15 luglio 2021 (ogni anno la scadenza è fissata generalmente al 31 maggio), mentre per definire la graduatoria di ammissibilità delle domande di aiuto il termine è il 15 febbraio 2022. Data allungata anche per le operazioni di estirpazione, sovrainnesto o miglioramento degli impianti per i quali si chiede l’aiuto per consentire i controlli ex ante a campione (5%): per la campagna 2021/2022 non si può intervenire sui vigneti da ristrutturare o riconvertire prima del 1° novembre 2021 (la data indicata dal provvedimento che definisce le modalità dell’intervento è il 15 settembre dell’anno in cui è presentata la domanda). Le indicazioni sono contenute nelle Disposizioni nazionali di attuazione del regolamento Ue 1308/2013 del Consiglio e del Parlamento europeo, dei regolamenti Ue 1149/2016 e 1150/2016 relativi all’applicazione della misura della riconversione e ristrutturazione dei vigneti pubblicate il 24 maggio dall’Agea Coordinamento. Possono richiedere l’aiuto persone fisiche e giuridiche che conducono vigneti con varietà di uva da vino e cioè imprenditori agricoli singoli e associati, organizzazioni di produttori vitivinicoli, cooperative agricole, società di persone e di capitali esercenti attività agricola e Consorzi di tutela autorizzati. Nella domanda vanno riportati la descrizione dettagliata delle attività proposte e i tempi di realizzazione, le attività da realizzare in ogni esercizio finanziario e la superficie interessata da ciascuna operazione. E’ possibile presentare varianti al progetto iniziale che non devono però cambiare la strategia del progetto, non possono pregiudicare l’efficacia dei controlli ex ante già effettuati e non possono alterare la programmazione finanziaria. Sono autorizzate modifiche minori senza autorizzazione preventiva (variazione delle caratteristiche del vigneto autorizzato e modifica della localizzazione geografica dell’intervento) a condizione che non sia pregiudicata l’ammissibilità di qualsiasi parte dell’operazione, siano mantenuti gli obiettivi generali del progetto, e non vengano modificati i criteri di priorità. Gli interventi ammessi per quanto riguarda la riconversione varietale consistono nel reimpianto di una diversa varietà di vite di maggior pregio enologico e commerciale e nel sovrainnesto su impianti ritenuti già razionali per forma di allevamento e per sesto di impianto e in buono stato vegetativo. Per la ristrutturazione le misure sono rappresentate dalla diversa collocazione del vigneto in una posizione più favorevole dal punto di vista agronomico ed economico e dal reimpianto del vigneto attraverso l’impianto nella stessa particella ma con modifiche relativamente alla forma di allevamento e al

sesto di impianto. E infine è previsto il miglioramento delle tecniche di gestione. Non sono ammesse le opere di manutenzione ordinaria. La superficie minima ammessa è di 0,5 ettari, mentre per le aziende che partecipano a un progetto collettivo la sau vitata non può essere inferiore a 0,3 ettari, ma le Regioni possono apportare deroghe. Il contributo può essere erogato come compensazione ai produttori per le perdite di reddito a causa dell’esecuzione della misura che può coprire fino al 100% della perdita ma non oltre 3.000 euro a ettaro, o come contributo ai costi di ristrutturazione e riconversione nel limite del 50% che sale al 75% nelle Regioni meno sviluppate. Il contributo si calcola sui costi effettivamente sostenuti fino a un massimi di 16.000 euro a ettaro o sulla base di tabelle standard dei costi unitari con importo medio di 13.500 euro/ha elevato a 15.000 per le regioni meno sviluppate. Le Regioni possono arrivare a 22.000 euro/ha (24.500 quelle meno sviluppate) per sostenere la viticoltura in zone ad alta valenza ambientale e paesaggistica (pendenza del terreno superiore al 30%, altitudine di oltre 500 metri, impianti su terrazze e gradoni, viticoltura delle piccole isole). E’ previsto infine il reimpianto per motivi fitosanitari, ma in questo caso è possibile accedere al contributo solo se l’autorità competente ha emanato un provvedimento di estirpazione obbligatoria. Se si verificano cause di forza maggiore come l’emergenza Covid è autorizzato un anticipo dell’80% del contributo. I produttori possono dunque recarsi presso gli uffici della Coldiretti per gli adempimenti necessari alla richiesta di contributi.

Decreti: schedario viticolo e piano dei controlli

Sono in discussione due provvedimenti che potranno portare a migliorare la gestione dei dati, delle misurazioni dei vigneti e l’effettuazione dei controlli finalizzati alla produzione dei vini a DO. Finalmente abbiamo potuto inserire alcuni elementi (peraltro già ottenuti in sede di TU - Legge 238/16, ma rimasti “appesi” alla discrezionalità sovente rigida e quindi inapplicati da parte degli enti di controllo) che ci consentiranno di superare i noti problemi per minime differenze in sede di verifica e contestazione, più di una volta rappresentati da Coldiretti nei tavoli di incontro, anche a livello regionale. In particolare questi miglioramenti richiesti da Coldiretti per evitare o alleggerire le sanzioni e eliminare “pignolerie” sono inseriti nel testo laddove possiamo leggere:

· le modifiche a seguito di controlli devono essere notificate al conduttore entro il 31 luglio e hanno effetto per la successiva campagna (fatto salvo errore evidente o colpa grave); · i dati validati (sullo schedario) non possono essere oggetto di modifica salvo errore evidente o colpa grave (quindi si applicano tolleranze fino al 5%); · per le sanzioni elevate sulle irregolarità riscontrate nello schedario finora abbiamo avuto ragione a presentare scritti difensivi per chiedere che non fosse preso come riferimento l’art 79 della Legge 238/2021 (indicato sui verbali di contestazione) quanto invece l’articolo 69 che prevede sanzioni (guarda caso) più contenute e soprattutto specifiche. Lo schema di decreto in oggetto precisa ora espressamente che dovrà applicarsi quest’ultimo.

Applicando inoltre la citata Legge 238/16 si dovrà tenere conto anche delle tolleranze ammesse per l’allineamento delle superfici; · non considerare irregolari le superfici piantate prima della Legge 238 sopracitata, vale a dire prima del 12 dicembre 2016. Per il piano dei controlli dopo lunga insistenza attendiamo che le non conformità non siano come attualmente definite semplicisticamente lievi o gravi con sanzione,

ma che vi sia una classificazione a monte che le possa modulare a seconda dell’impatto specie quelle che possono definirsi formali senza effetto alcuno sulla produzione. In conclusione, mettendo insieme la modifica del piano dei controlli e il decreto relativo allo schedario con le tolleranze e le deroghe di cui sopra contiamo di risolvere o almeno limitare di molto le attuali criticità. Attendiamo i provvedimenti definitivi.

SBLOCCO RISERVA VENDEMMIALE 2020 ASTI E MOSCATO D’ASTI

La Regione Piemonte, con delibera assembleare datata 30 aprile e conseguente Determina Dirigenziale della Regione Piemonte 434/A1700A/2021 del 21 maggio 2021, indica la procedura per lo sblocco della Riserva Vendemmiale 2020 per Asti e Moscato d’Asti e relative sottozone. I vinificatori detentori di mosto per Asti e Moscato d’Asti DOCG, stoccato come Riserva Vendemmiale 2020, potranno procedere, se interessati, a classificarlo come “atto a divenire”, tramite autocertificazione da inviare alla società di certificazione Valoritalia, all’indirizzo e-mail sop02@valoritalia.it. Il modulo di autocertificazione (che trovate al link pubblicato in fondo all’articolo) dovrà essere debitamente compilato e sottoscritto in tutte le sue parti. Si dovrà barrare la casella “riserva” e nelle note indicare il termine “sblocco”, come nell’esempio di seguito: In data 4 maggio 2021 il Consorzio di Tutela dell’Asti ha presentato richiesta di sblocco del prodotto accantonato a riserva vendemmiale, presentata ai sensi dell’art.39 della L. 238/2016 e adottata in sede di assemblea ordinaria, motivato da una crescente domanda di prodotto imbottigliato 2020. I dati a corredo della richiesta evidenziano la necessità, per mantenere un equilibrio di mercato, di reimmettere nel circuito produttivo del prodotto atto a DOCG, attualmente bloccato come riserva vendemmiale. Il Consorzio di Tutela ha richiesto un parziale sblocco dei quantitativi di prodotto accantonato a riserva vendemmiale 2020, per la riserva atta a Asti spumante e Moscato d’Asti e lo sblocco totale della riserva atta a Moscato d’Asti Canelli e Moscato d’Asti Strevi. I quantitativi oggetto di sblocco del prodotto accantonato a riserva vendemmiale saranno quindi i seguenti: · Asti Spumante DOCG - Moscato d’Asti DOCG

Sblocco parziale: 0,5 t/ha, equivalenti a 3,75 hl/ha; · Moscato d’Asti Canelli DOCG e Moscato d’Asti Strevi DOCG Sblocco totale: 0,5 t/ha, equivalenti a 3,75 hl/ha · Asti Spumante DOCG: - Sblocco parziale: 0,5 t/ha, equivalenti a 3,75 hl/ha; · Moscato d’Asti DOCG: Sblocco parziale: 0,5 t/ha, equivalenti a 3,75 hl/ha; · Moscato d’Asti Canelli DOCG: Sblocco: 0,5 t/ha, equivalenti a 3,75 hl/ha; · Moscato d’Asti Strevi DOCG: Sblocco: 0,5 t/ha, equivalenti a 3,75 hl/ha. Al modulo andrà allegato l’elenco, con la specifica del nominativo e relativa p.IVA e/o Codice Fiscale, di ogni singolo conferitore e del quantitativo in litri di quanto prodotto passerà da Riserva Vendemmiale 2020 ad “atto a divenire” Asti o Moscato d’Asti 2020. Il quantitativo massimo per ogni conferitore non potrà superare i 5 q. per ogni ettaro da questi rivendicato (375 l/ha), laddove effettivamente disponibili.

Valoritalia svolgerà le verifiche sulle autocertificazioni per gli opportuni controlli di rispondenza. Modulo autocertificazione: https://www.valoritalia.it/wp-content/uploads/2019/10/DNV_V_100_20191017-1.pdf

L’AGENDA NAZIONALE PER IL VINO

Fermento sui tavoli delle trattative a Bruxelles e a Roma, sono molte le tematiche e le problematiche riguardanti il settore vitivinicolo, che prevedono dossier aperti e importanti decisioni pendenti. Deroghe e proroghe: il Decreto “Deroghe e proroghe Covid-19” potrebbe andare in Commissione Stato-Regioni molto presto. L’ultimo testo prevede: · Ristrutturazione vigneti: la scadenza per le domande spostata al 15 luglio 2021; sanzioni meno penalizzanti in caso di non mantenimento degli impegni, maggiore tempo per il completamento degli impianti. · Promozione: non ci saranno le deroghe relative alla misura OCM Promozione che dovranno avere un autonomo provvedimento in accordo con le Regioni. Stoccaggio bis: il Decreto Stoccaggio 2021 sarà discusso a breve. Non si attendono novità particolari, ma le risorse potrebbero aumentare rispetto ai 10 milioni iniziali. Schedario: a breve sarà diffusa una bozza di decreto applicativo sullo “schedario vitivinicolo” che recepisce le disposizioni comunitarie e, come sollecitato da Coldiretti per introdurre tolleranze sulle misurazioni, recepire quanto prevede la Legge 238/16 - Testo Unico del vino. Sostenibilità: accelera l’iter per definire le linee guida per la sostenibilità nel settore vitivinicolo secondo il decreto “Sistema Qualità Nazionale Produzione Integrata vino”. Riduzione delle rese: per quanto riguarda la misura di “riduzione delle rese per i vini a DO e IG” il MIPAAF ha anticipato che sarebbero pagate anche le domande bloccate per presentazioni della dichiarazione di produzioni fino al 30 novembre e in presenza di errori materiali sanati con ravvedimento operoso. Non saranno invece pagate le domande dove, pur raggiungendo il 15% di riduzione, il produttore aveva sottoscritto un impegno di riduzione superiore.

VIGNETI: PROROGATE IDONEITÀ ASSEGNATE NEL 2019

L’estensione della durata di un anno che Coldiretti ottenne per le idoneità (assegnate per le DOC/G sottoposte a vincolo di espansione), che sarebbero scadute

l’anno scorso (istanze 2018) viene replicata anche per quelle in scadenza in questa campagna, grazie alla richiesta avanzata dai Consorzi di Tutela alla Regione. Il differimento al 31 luglio 2022 (un anno) vale per tutte le idoneità rilasciate nella campagna 2019. Nessun problema per i vigneti già realizzati che cambiano solo la denominazione, mentre per i vigneti ancora da impiantare è necessario che l’autorizzazione di base sia capiente per superficie e per durata temporale. A tal proposito ricordiamo che per ora la Commissione UE ha negato la proroga per le autorizzazioni al nuovo impianto concesse nel 2018 e che scadranno dunque questa estate. Difesa fitosanitaria della vite: ok ad acequincocyl e acibenzolar-S-methyl Il Ministero della Salute ha concesso l’autorizzazione in deroga per situazioni di emergenza fitosanitaria per l’impiego su vite del prodotto fitosanitario Kanemite reg. n. 14100, contenente la sostanza attiva Acequinocyl. Su vite occorre rispettare una fascia di sicurezza non trattata di 10 metri, oppure una fascia di sicurezza non trattata di 5 metri in associazione all’uso di ugelli antideriva (riduzione del 50%), oppure una combinazione di misure di mitigazione che garantiscano una riduzione della deriva del 75%. E’ un acaricida che agisce principalmente per contatto, con un particolare meccanismo di azione, nei confronti di tutte le forme mobili di acari fitofagi delle colture orticole e di Pomacee e Drupacee (Panonychus ulmi, Tetranychus urticae), con un rapido effetto abbattente e una marcata persistenza di azione. Kanemite® è inoltre selettivo sulle principali specie di acari fitoseidi in particolare è utile per la lotta agli acari fitofagi (Panonychus ulmi e Tetranychus urticae) che infestano la vite Il periodo autorizzato dei trattamenti è: 19 maggio - 15 settembre 2021 Inoltre, il Ministero ha emanato una seconda autorizzazione in deroga del prodotto fitosanitario Bion 50 Wg reg. n. 11062, contenente la sostanza attiva Acibenzolar-S-metile. Si tratta di un attivatore delle autodifese della pianta. Acibenzolar-S-methyl non presenta un’attività diretta sul patogeno, ma attiva i meccanismi naturali di difesa delle piante aumentandone la resistenza nei confronti di numerose malattie. Su vite incrementa la resistenza della pianta alla flavescenza dorata, su tabacco a Peronospora tabacina, su nocciolo, pomodoro, pero, melo e actinidia incrementa la resistenza della pianta nei confronti delle batteriosi. Il prodotto è dotato di attività sistemica, viene assorbito velocemente dalla vegetazione e traslocato in senso acropeto e basipeto all’interno della pianta. Per il suo particolare meccanismo d’azione, acibenzolar-S-methyl deve essere distribuito prima dell’instaurarsi dell’infezione (applicazione preventiva). Le applicazioni sono fogliari. Occorre eseguire al massimo 6 interventi a partire dallo stadio di infiorescenze visibili e durante lo sviluppo vegetativo ad intervalli di 7- 10 giorni. I trattamenti sono autorizzati nel periodo 19 maggio -l 15 settembre 2021 Coldiretti esprime soddisfazione per i provvedimenti ottenuti che agiscono contro due delle principali emergenze fitosanitarie che colpiscono la vite causando rilevanti danni economici.

Via al nuovo stoccaggio privato di vini di qualità

Via libera al nuovo stoccaggio privato dei vini di qualità. Il Mipaaf ha pubblicato il 15 giugno il decreto, che ha ottenuto l’approvazione della Conferenza Stato Regioni, su “Disposizioni relative alle modalità di applicazione dell’articolo 1, comma 135 della Legge 30 dicembre 2020, n. 178 concernente “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023” Per il 2021 e per il triennio 2021/2023 è disponibile un budget di 10 milioni finalizzato agli aiuti per lo stoccaggio di vini di qualità sfusi e/o imbottigliati, a Docg e Doc e Igt. I vini devono essere detenuti presso gli stabilimenti dei produttori o in altri stabilimenti in nome e per conto del produttore e riportati nel registro telematico. Il contributo è concesso per quantitativi non inferiori a 100 ettolitri e non superiore a 4.000 ettolitri. L’aiuto è pari a 0,060 euro/hl/giorno per i vini a Docg e Doc e 0,040 euro/hl/giorno per i vini a Igt. Il periodo di stoccaggio è fissato in 6 mesi. Il produttore deve presentare per ogni stabilimento, dalla data indicata con circolare Agea, in modalità telematica , la domanda di accesso alla misura. Agea fisserà le modalità e il periodo di presentazione per un massimo di 5 giorni. In caso di risorse insufficienti i quantitativi dei contratti saranno ridotti in proporzione. Il produttore solo in questa fase avrà facoltà di rinuncia. Il nuovo stoccaggio è molto simile al precedente (decreto Ministeriale del 26 novembre 2020, n. 9341040). Viene dunque data una nuova possibilità di accesso anche ai prodotti della vendemmia 2020 e ai vini sia sfusi che imbottigliati solo Docg, Doc e Igt. A differenza del primo stoccaggio, la mancata comunicazione della rinuncia impegna il produttore ad accedere alla misura e al contributo ammesso. Il mancato rispetto dell’impegno assunto comporta l’applicazione della sanzione amministrativa consistente nel non accesso ai contributi dalle misure del PNS vitivinicolo per un periodo di due anni dall’accertamento del mancato impegno. I contributi saranno erogati al termine del periodo di stoccaggio salvo presentazione della fidejussione nel caso di richiesta di pagamento anticipato. Si tratta di un intervento finalizzato a ristorare il settore vitivinicolo penalizzato dalla pandemia per il rallentamento delle vendite del canale Horeca e delle esportazioni con aumento degli stock e conseguente flessione dei prezzi.

sEttorE Biologico | a cura di giancarlo Bassi

CON IL SÌ DEL SENATO AL DDL SUL BIOLOGICO L’ITALIA ANTICIPA LE NORME UE

24 Sono 21 gli articoli che compongono il disegno di legge sul biologico appena approvato al Senato. Il successivo passaggio alla Camera, che si auspica avvenga in tempi brevi, dovrebbe quindi dare al nostro Paese alcuni interessanti strumenti di sostegno all’agricoltura biologica “Made in Italy”. Con questo atto si amplia infatti lo scenario di opportunità che le istituzioni pubbliche stanno offrendo ad uno dei settori dell’agroalimentare, che sta registrando performance di crescita molto importanti. L’Italia infatti ha il record europeo di campi bio con il 15,8% della Superficie agricola utilizzata (Sau) a livello nazionale nel 2019 contro il 10,1% della Spagna, il 9,07% della Germania e l’8,06% della Francia. Il ddl prevede l’introduzione di un marchio per il bio italiano, fortemente sostenuto dalla Coldiretti, per contrassegnare come 100% Made in Italy solo i prodotti biologici ottenuti da materia prima nazionale. È un passaggio fondamentale che tiene in debito conto il fatto che le consapevolezze maturate nel consumatore si sono tradotte in maggiore attenzione all’agricoltura e alle sue pratiche, ma anche, sempre di più, alle informazioni che accompagnano il prodotto, in particolare per ciò che concerne l’origine e la valorizzazione del made in Italy. Nel biologico c’è, infatti, un vero e proprio allarme per l’invasione di prodotti biologici da Paesi extracomunitari, con un incremento complessivo del 13,1% delle quantità totali nel 2019 rispetto all’anno precedente, per un totale di ben 210 milioni di chili di cui quasi 1/3 dall’Asia. I cereali, le colture industriali e la frutta fresca e secca sono le categorie di prodotto biologico più importate, con un’incidenza rispettivamente del 30,2%, 19,5% e 17,0%. I tassi di crescita delle importazioni bio più rilevanti si sono avuti per la categoria di colture industriali (+35,2%), di cereali (16,9%) e per la categoria che raggruppa caffè, cacao, zuccheri, tè e spezie (+22,8%). Il provvedimento appena licenziato dal Senato prevede tra l’altro anche l’impiego di piattaforme digitali per garantire una piena informazione circa la provenienza, la qualità e la tracciabilità dei prodotti, con una delega al Governo per rivedere la normativa sui controlli e garantire l’autonomia degli enti di certificazione. Elementi importanti vengono introdotti dalla legge anche per la definizione e il riconoscimento dei biodistretti, come anche si introducono nel nostro ordinamento delle forme di rappresentanza, adeguatamente riconosciute e valorizzate, innovative per il biologico, in quanto finora previste solo per specifici settori. L’approvazione al Senato del disegno di legge sul biologico si inserisce in un quadro comunitario in pieno fermento per il settore. A livello europeo già con la strategia europea Farm to Fork l’Unione Europea ha dato, infatti, una svolta importante alle strategie di sviluppo per il comparto, ponendo l’obiettivo di crescita al 25% di superficie al 2030. Alcuni strumenti per il raggiungimento di questo obiettivo sono stati individuati nel Piano di azione europeo, anch’esso da poco approvato, che elenca 21 azioni da mettere in pratica, anche attraverso piani di azione nazionali nei diversi Stati Membri, per la promozione e lo sviluppo della domanda e dell’offerta del prodotto biologico. Anche nella applicazione della nuova Pac, con una discussione molto intensa di questi giorni, particolare attenzione verrà data al settore del biologico, certamente con gli aiuti previsti già nei Psr del secondo pilastro, ma probabilmente anche con altre misure specifiche. Altro capitolo importante riguarda le regole di produzione, trasformazione e consumo che l’Unione Europea sta profondamente rivedendo: dal 1° gennaio del prossimo anno entrerà, infatti, in vigore il nuovo Regolamento Europeo 848/2018 e la Commissione Europea è impegnata in una corsa per la pubblicazione di oltre 30 regolamenti attuativi che dovrà emanare entro quella data.

VACANZE EDUCATIVE IN FATTORIA DIDATTICA

RIPARTONO LE SETTIMANE VERDI

Anche quest’anno, complice il Covid e le sue restrizioni, la voglia di tornare all’aria aperta è tanta e le settimane verdi in fattoria didattica sono “full”. Il ritorno alla normalità, all’insegna comunque di tutte le precauzioni previste dalla normativa sono il denominatore comune delle aziende agricole inserite nell’Albo Regionale delle Fattorie didattiche che si sono attivate ad accogliere da metà giugno a metà settembre i bambini e i ragazzi, divisi per età o in gruppi misti, in progetti di “peer education”. Alle porte di Alessandria, Anna

Cusmano, dell’ azienda agricola

“Ac-Ranch”, ospiterà nelle prossime settimane una settantina di ragazzi, fedeli come sempre allo spirito avventuroso e sportivo che regna a Carentino, dove una dozzina di animatori seguiranno i diversi gruppi omogenei per età, dai bambini della materna ai più grandi, quali affezionati clienti che ritornano tutti gli anni per perfezionarsi nella monta equestre. A cavallo si va anche nel centro estivo dell’azienda agricola “Godino” di Ozzano Monferrato, dove Gianluca prepara i ragazzi, fedeli all’azienda, oltre che nel periodo estivo, anche per le gare sportive. Il cavallo è anche il protagonista del centro estivo dell’agriturismo “Il Branco” a Sarezzano dove Elena ospiterà una quindicina di bambini/ragazzi in gruppi omogenei di età, di cui metà in forma residenziale, per una settimana educativa che comprende oltre alle attività equestri ed agricole anche laboratori di falconeria, arte, teatro e giocoleria con un tema centrale, la realizzazione di un “Dream Catcher” di elementi naturali rigorosamente trovati in campagna nei giorni del soggiorno. Come sempre, però, anche quest’anno, la fa certamente da padrona l’agriturismo “Le Piagge” di Ponzone, che ospita ragazzi da tutta Italia e le cui prenotazioni risultavano già esaurite a marzo, grazie alla collaborazione anche con il WWF che annovera tra le strutture più qualificate e richieste l’agriturismo del presidente Regionale di Terranostra. Stefania Grandinetti da anni, per tutto il periodo estivo, organizza english summer camps, con avventurose settimane nel bosco, il bagno al fiume e una notte all’agghiaccio sotto le stelle e le immancabili lezioni di cucina, per le quali in veste di cuoco contadino è diventata famosa sui principali media nazionali. Per informazioni Segreteria Terranostra: telefono 0131/235891 interno 665.

A CASCINA TRAPELLA LA CUOCA CONTADINA LAURA CICERI OSPITA: SLOW ART SLOW FOOD

Slow food, arte, agriturismo, prodotti tipici, tutto questo è “Slow art Slow food” un museo all’aria aperta dove, saranno in esposizione il 3 luglio i pezzi unici di tre artiste emergenti Olga Gino, Elena Caterina Doria e Giorgia Sanlorenzo, che hanno scelto il palcoscenico dell’agriturismo “Cascina Trapella” a Casale Monferrato per ripartire dopo tanti mesi di clausura artistica. Regista di questo singolare evento è il cuoco contadino di Campagna Amica Laura Ciceri, che accompagna nel percorso artistico il turista gastronomico ad una degustazione di piatti e prodotti del territorio come la muletta di Cellamonte, PAT (Prodotto agricolo tradizionale) tipico monferrino, il risotto al Montebore (storico presidio Slow Food), i formaggi di capra della “Tenuta del Pastur”, prodotti da due giovanissimi ragazzi di Ottiglio promesse nel settore caseario. A cornice di tutto i produttori, protagonisti del menù artistico e la neo Condotta Slow Food casalese che riparte alla grande, cogliendo ancora una volta l’occasione per un’attiva collaborazione con Coldiretti e Terranostra.

SALUTE, SERVIZI, SICUREZZA E TECNOLOGIA

Le proposte dei PENSIONATI COLDIRETTI per il dopo pandemia

Il Coronavirus ha condizionato pesantemente la vita economica e sociale del nostro Paese e gli anziani sono quelli che sono stati maggiormente toccati sia per quanto riguarda i contagi, sia per quanto riguarda, purtroppo, i casi di decesso.

Le restrizioni introdotte per arginare la diffusione del contagio hanno, di conseguenza, determinato “l’isolamento” sociale dei pensionati più di qualsiasi altra categoria di persone e la priorità data a loro nella campagna vaccinale testimonia, in modo eloquente, quale attenzione e cura va riservata alle persone anziane.

Questa necessità ha inciso anche sull’attività dell’Associazione Pensionati Coldiretti di Alessandria che ha dovuto interrompere la programmazione degli incontri sul territorio per illustrare ed approfondire i temi che interessano da vicino la categoria dei pensionati.

Ma la salute delle persone era e rimane tuttora la priorità da rispettare.

Tuttavia, con le progressive aperture è utile riprendere e rilanciare gli argomenti sui quali i Pensionati Coldiretti hanno, da tempo, posto l’attenzione in attesa di poterli sviluppare direttamente sul territorio una volta terminata l’emergenza pandemica.

Salute, Servizi, Sicurezza e Tecnologia sono i temi sui quali viene riproposto l’impegno per essere presenti e contribuire con proposte concrete, al fianco della Coldiretti, in tutti quei consessi nei quali si determinano oggi le scelte per il rilancio del nostro Sistema Paese.

E’ del tutto evidente che la pandemia ha messo in rilievo, prima di ogni altra situazione, l’inadeguatezza del nostro sistema sanitario, ed ha anche evidenziato carenze macroscopiche nell’assistenza sociale e territoriale.

Le conseguenze economiche e sociali per le famiglie, per le imprese e per il Paese sono state disastrose e la ripresa dipenderà dalle politiche che saranno adottate a cominciare dal Recovery Plan, che costituisce l’occasione per fare realizzare importanti riforme strutturali e decisivi interventi nel campo sociale e sanitario oltre che per il rilancio dell’economia.

Le priorità principali sono riassumibili in tre grandi filoni: • Salute, servizi di assistenza e disabilità • Invecchiamento attivo e inclusione • Reddito e potere di acquisto

Salute, servizi di assistenza e disabilità

L’emergenza sanitaria ha messo a nudo le carenze del nostro sistema pubblico di tutela della salute e della dignità delle persone anziane: dalle infrastrutture sociali al sistema territoriale di prevenzione e cura, dal coordinamento degli interventi socio-sanitari alla precarietà del sistema di residenzialità e di lungodegenza, dalla scarsità di personale sanitario alla inadeguatezza dell’assistenza alle persone non autosufficienti, dalla insufficienza delle risorse dedicate al Fondo sanitario nazionale a alla scarsità di quelle dedicate alle politiche sociali sul territorio.

• potenziare gli ospedali pubblici attraverso massicce assunzioni di personale medico, infermieristico e tecnico e tramite la dotazione strutturale di un numero adeguato di posti letto ordinari e in terapia intensiva; • predisporre un sistema socio-sanitario per la prevenzione e la tutela della salute di tutti i pazienti di tutte le patologie, con particolare riguardo a quelle di medicina interna-geriatrica, che debbono rimanere sempre pienamente operative; • rilanciare la medicina territoriale, anche attraverso la istituzione di strutture ad hoc, atte a svolgere funzioni attualmente svolte dagli ospedali, in collaborazione strutturata con i medici di medicina generale; • strutturare o consolidare Servizi adeguati (Ambulatori della fragilità e della cronicità) volti ad intercettare attraverso figure/team professionali preparati (infermieri/geriatri di comunità) la condizione di fragilità fisica e cognitiva degli anziani; • potenziare e riqualificare l’Assistenza Domiciliare assicurando la continuità tra acuzie e lungodegenza; • legiferare in materia di riconoscimento e tutela della figura del caregiver familiare.

Invecchiamento attivo e inclusione

La nuova crescente domanda di integrazione e partecipazione da parte degli anziani ha sviluppato il concetto di Invecchiamento Attivo, cioè l’insieme delle politiche e dei servizi per promuovere e supportare ambiti sociali e di lavoro in cui ciascun individuo possa perseguire i propri interessi in maniera attiva ed inclusiva, traendone benefici di salute fisica e psichica e quindi di buona qualità della vita.

Per i Pensionati Coldiretti è quindi necessario: • assicurare la piena integrazione e partecipazione delle persone anziane nella società a livello nazionale e regionale attraverso normative adeguate e specifiche e un nuovo sistema di welfare; • promuovere l’apprendimento permanente e favorire lo scambio intergenerazionale di conoscenze reciproco tra giovani ed anziani, mettendo a frutto le conoscenze e le professionalità, anche imprenditoriali, degli anziani ex lavoratori autonomi (artigiani, agricoltori, commercianti), anche verso giovani migranti e rifugiati al fine di favorirne l’inclusione sociale; • favorire la formazione e l’apprendimento continuo che devono includere anche le competenze digitali e tecnologiche; • rivedere il sistema della residenzialità, ampliando l’offerta pubblica e qualificando gli alloggi, le residenze assistite, le comunità alloggio e altre forme di residenzialità, con particolare riguardo alle aree rurali che scontano la lontananza dai centri urbani. In tali territori si potrebbe prevedere l’utilizzo di strutture pubbliche che hanno esaurito la loro funzione ricettiva originaria e anche delle aziende agrituristiche presenti; • prevenire, anche in collaborazione con le forze dell’ordine, le truffe e i raggiri ai danni degli anziani.

Reddito e potere di acquisto

Negli ultimi anni le pensioni si sono impoverite a causa del meccanismo di adeguamento automatico del valore delle pensioni alle variazioni dei prezzi, e dell’aumentato prelievo fiscale sui redditi pensionistici per le pensioni inferiori a 1.500 euro lorde mensili con l’espansione delle addizionali locali. Inoltre l’introduzione del bonus Irpef solo per i lavoratori dipendenti ha accentuato la disparità tra questi e i pensionati.

Per i Pensionati Coldiretti è quindi necessario: • sostenere i redditi dei pensionati, con particolare riguardo alle fasce economicamente più deboli; • adeguare i trattamenti minimi di pensione al 40 per cento del reddito medio nazionale; • riformare il meccanismo di rivalutazione annuale calcolata dall’ISTAT adottando un indice dei prezzi al consumo che includa i generi di prima necessità, le spese farmaceutiche, le prestazioni specialistiche non a carico del Servizio

Sanitario Nazionale e le spese per le assistenti familiari sostenute dagli anziani; • colmare lo svantaggio in fatto di tassazione ai danni dei pensionati allineando le detrazioni da lavoro dipendente e da pensione, oppure introducendo un nuovo bonus Irpef pensionati, che coinvolga tutti coloro che percepiscono pensioni basse.

SOLIDARIETÀ. CONTINUA LA DISTRIBUZIONE DI PACCHI-CIBO SU TUTTO IL TERRITORIO PROVINCIALE

Coldiretti Alessandria con Campagna Amica fin dall’inizio della pandemia ha svolto una grande operazione di solidarietà su tutto il territorio grazie alla collaborazione con sindaci e associazioni di volontariato per individuare le “nuove povertà” che hanno modificato il paniere delle famiglie dove i consumi vedono una crescita forzata solo nei beni essenziali, a scapito di quasi tutte le spese voluttuarie. L’emergenza Covid, infatti, ha fatto salire a 5,6 milioni in Italia le persone in povertà assoluta, un milione in più in un anno con il record negativo dall’inizio del secolo. Una famiglia su quattro (28,8%) ha dichiarato un peggioramento della propria situazione economica nel 2020 rispetto all’anno precedente e il deterioramento della situazione economica ha colpito di più le regioni ricche del Centro (30,5%) e del Nord (28,8%) rispetto al Mezzogiorno (27,7%). Tra le regioni del nord, il Piemonte ha registrato 40 mila famiglie in più in povertà nel 2020, secondo i dati di Demoskopica.

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