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SCHEDA TECNICA NOCCIOLO

Il diserbo sottofila

scheda nocciolo n°62

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 Differenti strategie  L’erba non è sempre il nemico  La competizione con il nocciolo  Alternare le sostanze attive

Anche se l’impegno più gravoso per il corilicoltore è rappresentato dal controllo dei polloni e, qualora effettuata a mano, dalla potatura, un’altra voce che interviene in misura sensibile sui bilanci di fine campagna è costituito dalla gestione della fascia di terreno “sottofila”. La ricerca, negli ultimi anni, ha messo a disposizione sempre più armi per svolgere questa importante operazione. Anche se i principi attivi registrati sulla coltura sono via via diminuiti, si è assistito ad un costante aumento delle attrezzature meccaniche dedicate a questa operazione. Non tutte le nuove attrezzature si sono dimostrate efficaci e adatte al nocciolo e anche se in futuro la gestione meccanica delle infestanti costituirà la migliore delle opportunità, oggi occorre ancora combinare l’impiego di mezzi chimici e mezzi meccanici attraverso strategie sempre più efficaci.

L’importanza del controllo delle infestanti

La competizione tra nocciolo ed erbe infestanti assume connotazioni e risposte differenti in funzione di molteplici fattori. Una discriminante importante è costituita dallo stadio di sviluppo del noccioleto stesso. Differenti sono infatti le scelte se ci si trova nella fase di allevamento dell’impianto o se si è già raggiunta la fase di maturità. Durante i primi anni di sviluppo delle piantine, l’erba costituisce un pericoloso antagonista sia per l’accaparramento dei nutrienti, sia per la sottrazione di acqua alla coltura. È questa una fase cruciale per lo sviluppo dei giovani noccioli e la competizione con l’erba può causare ritardi nella formazione delle piante di almeno un anno e, in casi più gravi, mortificarne definitivamente lo sviluppo vegetativo. Successivamente, la principale motivazione del controllo chimico delle infestanti sui filari riguarda l’ostacolo alle operazioni di raccolta.

I vantaggi del controllo delle infestanti

Il controllo dell'erba nella fila ha diversi vantaggi soprattutto quando ci si trova durante le fasi di allevamento del giovane impianto:  permette una gestione più precisa della nutrizione minerale eliminando la competizione tra erba e la pianta;  Evita la sottrazione di acqua a favore delle erbe che, in questa fase, risultano molto più performanti rispetto al nocciolo;  I costituisce una misura profilattica nei confronti di alcune malattie come ad esempio la batteriosi (Xanthomonas).

Lavorazione, diserbo o inerbimento?

Le erbe infestanti non costituiscono sempre un pericolo per la coltura ma questo dipende dallo stadio di sviluppo raggiunto dal noccioleto. Quando ci si trova nelle prime fasi di sviluppo e di formazione della pianta, le lavorazioni costituiscono la migliore delle strategie possibili rendendo disponibili a seguito di ogni intervento, sia gli elementi minerali che l’acqua. Una volta raggiunta la maturità produttiva, le erbe perdono la caratteristica di “competitor” per la nutrizione e assumono quello di possibile ostacolo alla raccolta. In questo caso il problema non è la loro presenza ma il loro sviluppo e obiettivo del corilicoltore è quello di mantenerle ad una taglia bassa durante l’intero periodo delle raccolta. Normalmente questo risultato lo si ottiene attraverso sfalci meccanici o attraverso l’uso di erbicidi nella fase immediatamente precedente la caduta a terra dei frutti. Il fattore discriminante nella scelta in questa fase tra sfalcio è diserbo è costituito anche dal metodo di raccolta disponibile in azienda: con macchine raccattatrici l’erba, purché bassa, non costituisce limitazione mentre se si raccoglie “per aspirazione” il terreno deve essere sgombro dalle erbe infestanti.

Pre o Post-emergenza?

La tendenza generale, negli ultimi anni, è stata quella di utilizzare meno, o addirittura di non utilizzare più del tutto, diserbanti pre-emergenza divenuti troppo costosi, e di ripetere in stagione applicazioni con sostanze attive sia sistemiche che di contatto efficaci sulle erbe già sviluppate. La questione del diserbo può diventare complessa se ci troviamo di fronte a un'invasione di erbe perenni e dicotiledoni resistenti. Occorre redigere un vero e proprio piano di diserbo di almeno due anni, definendo la priorità con cui ogni categoria di specie deve essere distrutta. Nessun singolo prodotto, infatti, è efficace contro tutte le infestanti e la sequenza dei prodotti deve tener conto della loro efficacia sulle specie da distruggere per prime e su quelle da eliminare in una seconda fase e, in tutti i casi, della loro selettività nei confronti della coltura. Un programma razionale di controllo delle infestanti dovrebbe normalmente combinare erbicidi di pre-emergenza e prodotti di post-emergenza. Questo tipo di sequenza permetterebbe di mantenere le file il più pulite possibile riducendo il numero di applicazioni durante l'anno.

La scelta dei principi attivi

L’elenco dei principi attivi erbicidi utilizzabili nella coltura si sta ogni anno riducendo, creando da un lato l’esigenza di utilizzare al meglio i pochi rimasti attraverso strategie sempre più accorte e professionali e dall’altro di utilizzare le sostanze attive già utilizzabili per i trattamenti spollonanti anche per il controllo delle infestanti dicotiledoni. Tra le sostanze ancora utilizzabili per il diserbo della fascia sottofila dei noccioleti, rimangono quelle con contestuale azione spollonante, Carfentrazone e Piraflufen etile, quelli ad azione preventiva di preemergenza, Oxifluorfen, Pendimetalin, Orizalin, Isoxaben e Diflufenican, e quelle ad azione selettiva sulle monocotiledoni, Fluazifop-p-butile, Propaquizafop e Quizalofop-p-etile. Un discorso a parte deve essere fatto per il Glifosate che pur avendo un’ottima efficacia sia su mono che su dicotiledoni, pur avendo costi di utilizzo molto bassi e pur costituendo il prodotto più sicuro a livello ambientale e tossicologico, può essere, se mal distribuito, pericoloso per la coltura a causa del suo possibile assorbimento attraverso la sottile corteccia dei noccioli.

La L.R. n. 15 del 2018, “Legge quadro in materia di incendi boschivi”, com’è noto ha introdotto il divieto di abbruciamento del materiale vegetale per tutto il periodo compreso tra il 1° novembre ed il 31 marzo dell’anno successivo. Su pressante richiesta della Coldiretti, sostenuta da molte amministrazioni comunali, la Regione ha successivamente previsto la possibilità di derogare da tale divieto, e ciò a fronte di una specifica ordinanza emessa da parte dei Sindaci delle aree interessate ed alle seguenti condizioni (L.R. n. 3 del 2020): • per un massimo di 30 giorni, anche non continuativi, per i comuni montani; • per un massimo di 15 giorni, anche non continuativi, per le aree di pianura. Restano comunque valide, anche in presenza di deroga, le condizioni previste dall’articolo 182 del Decreto Legislativo 152/2006 (quantitativo massimo giornaliero 3 metri steri ad ettaro, attività da effettuare nel luogo di produzione). Non è comunque prevista la possibilità di derogare nelle seguenti situazioni: • dichiarazione di massima allerta per rischio di incendi boschivi; • nel caso di raggiungimento delle soglie di inquinamento atmosferico stabilite dall’Accordo di Programma per l’adozione coordinata e continuativa di misure per il miglioramento della qualità dell’aria nel Bacino Padano, corrispondenti al livello di allerta di 1° livello

“ARANCIONE” nei comuni nei quali vige tale ordinanza.

APPROVATI INTERVENTI PER DANNI DA CIMICE ASIATICA

Nella seduta della Conferenza Stato-Regioni di ieri, 5 novembre, è stato raggiunto un accordo per la ripartizione delle risorse destinate a far fronte ai danni provocati dalla cimice asiatica. Le domande di indennizzo erano state presentate dalle imprese agricole entro il 18 luglio scorso in applicazione dell’art. 5 del D.Lgs. 102/2004. Il plafond disponibile, ammontante a complessivi 110 milioni di euro, deriva dallo stanziamento definito dalla Legge di Bilancio 2020 e dal successivo Decreto Legge Rilancio, tale plafond è stato così assegnato: • Emilia Romagna: 63 milioni di euro • Veneto: 32,4 milioni di euro • Piemonte: 6,8 milioni di euro • Lombardia: 4,1 milioni di euro • Friuli Venezia Giulia: 3,7 milioni di euro I primi 70 milioni di euro dovrebbero essere trasferiti dal Ministero delle Politiche agricole alle Regioni entro il 31 dicembre 2020, ulteriori 20 milioni entro febbraio 2021 e la restante quota di 20 milioni entro febbraio 2022.

INAIL: POSTICIPATO IL CLIK DAY BANDO ISI 2019-2020

L’INAIL con propria specifica nota ha precisato che la pubblicazione delle regole tecniche per l’inoltro delle domande on line relative all’Avviso ISI Agricoltura è stata differita dal 10 novembre inizialmente previsto al 21 dicembre 2020; le regole tecniche per l’inoltro delle domande contengono tra l’altro, la data prevista per il clik day per cui il loro differimento comporta di fatto uno slittamento anche di tale data.

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