Il visual design come strumento per raccontare processi, politiche e complessità nei progetti di Rigenerazione Urbana.
"Ma mentre nel ‘900 la complessità dell’individuo si frantuma nel vortice improvviso del relativismo einstainiano, nella contemporaneità baumaniana l’individuo assume una diversa consapevolezza e dunque un antifragilità nei confronti di questa molteplicità.
Il visual designer, dal canto suo, con la sua indole camaleontica, ibrida, controversa, fuori dagli schemi, non solo ne accetta le conseguenze, ma ne fa un suo punto di forza; stravolgendo la concezione di smarrimento del secolo scorso, diventa un demiurgo digitale, una sorta di eroe della socialità 2.0.,una figura capace quindi di poter mettere ordine e guidare anche processi imprevedibili e complessi quali quelli di rigenerazione urbana."