Rivista Studio Autunno 2021 | Dedar

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Attualità Cultura Stili di Vita ∙ Trimestrale ∙ n°48 ∙ Autunno 2021

Aut.ne Rilasciata: Poste Italiane S.p.A. Spedizione In Abbonamento Postale - Aut. n° 0233/2021 del 02.02.2021 - Stampe Periodiche in Regime Libero;

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Dieci interviste:

→ MARCELO BURLON ← MARYAM CHERIF CECILIA ALEMANI CARLO RIVETTI ANTONIO SELLERIO SUSANNA NICCHIARELLI LAWRENCE STEELE YURI ANCARANI DIEGO ROSSI J LORD


StudioIndustry Intervista a Caterina e Raffaele Fabrizio, amministratore delegato e direttore creativo dell’azienda specializzata in tessuti d’arredamento che ha “vestito” alcuni dei più celebri hotel e negozi al mondo, così come i set di Luca Guadagnino e Pedro Almodóvar.

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di Alessia Delisi Foto di Andrea Ferrari

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uella di Dedar – acronimo di “design d’arredamento” – è una storia di famiglia che inizia nel 1976, nello storico distretto comasco della seta, dalla passione per il design e il mondo del tessile di Elda e Nicola Fabrizio. Poi, nel 1997, entrano in azienda i figli Caterina, oggi amministratore delegato, e Raffaele Fabrizio, direttore creativo. Un ingresso che traghetta l’azienda verso nuove potenzialità espressive, capaci di coniugare in modo sapiente artigianato e tecnologia. L’invito a realizzare il textile decor dell’Hotel Costes a Parigi nel 1995 – prima conferma del respiro internazionale del marchio – è seguito da altre collaborazioni con l’hôtellerie e la ristorazione d’alta gamma: l’hotel J.K. Place a Firenze e il casino restaurant Joël Robuchon a Las Vegas, ma anche il ristorante Sevva di Hong Kong, l’hotel Le Burgundy di Parigi, il Mandarin Oriental di Bodrum e il Grand Hotel et de Milan, per citarne alcuni. Dal 2011 al 2020, inoltre, Dedar è partner di Hermès per la produzione e distribuzione delle collezioni di tessuti d’arredo e carte da parati. Contemporaneamente si moltiplicano gli showroom monomarca nel mondo: oltre a Milano, anche Parigi, Mosca, Londra, Monaco di Baviera e New York. «Siamo editori e autori di tessuti d’arredamento. Immaginiamo, disegniamo e progettiamo», raccontano Caterina e Raffaele, che negli ultimi anni hanno avviato collaborazioni creative con artisti e designer internazionali (l’ultima con i brasiliani Fernando e Humberto Campana), ma anche con i registi Luca Guadagnino e Pedro Almodóvar (per il set decor di The Human Voice, 2020). Gusto per la sperimentazione e amore per le qualità preziose e le gamme di colore ampie sono l’essenza delle collezioni Dedar, dove i tessuti nascono sempre «da un’emozione e dalla volontà di trasmetterla», come spiegano loro stessi in quest’intervista.

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• Dal 1997 siete al fianco dei vostri genitori Elda e Nicola Fabrizio nella direzione dell’azienda. Cosa ha significato il vostro arrivo per lo sviluppo del marchio di famiglia? La decisione di entrare in azienda è nata da un percorso naturale, logico e ovviamente sentimentale: eravamo entrambi attratti dalla bellezza dei materiali e del colore, dalla ricerca tecnica e stilistica. Il nostro ingresso in azienda alla fine degli anni Novanta ha portato a un’apertura a punti di vista nuovi: ogni generazione condivide un patrimonio culturale di riferimento e il nostro arrivo ha arricchito e articolato lo sguardo dei nostri genitori, unendosi al loro. Abbiamo consolidato la consapevolezza che il tessuto è sempre parte di un progetto d’interni e quindi di intreccio di arti più ampio: architettura, arte, design, arti applicate. • Come si è evoluto da allora il mercato dei tessuti d’arredo? Avete dei Paesi di riferimento? L’azienda in origine si rivolgeva principalmente al mercato italiano, anche se le collezioni erano già apprezzate in Francia, dove abbiamo aperto il primo showroom nel 2004. Nel tempo ci siamo strutturati per aprirci a più mercati: non solo Italia e Francia, ma anche Germania, Regno Unito e Stati Uniti. • Chi sono i vostri principali acquirenti? I nostri clienti sono designer, interior designer, architetti e appassionati del bello: tutti coloro che ritengono il tessuto un elemento importante del progetto d’interni e che si fanno emozionare dalla materia e dai colori. Oggi, i nostri tessuti che nascevano per case e appartamenti hanno trovato spazio in hotel, ristoranti e spazi pubblici in tutto il mondo. • Come nasce un tessuto Dedar? E qual è la vostra idea di made in Italy? I nostri tessuti nascono da un’emozione e dalla volontà di trasmetterla, avendo sempre ben chiara in mente la loro funzione d’uso. Per farlo, ricorriamo a un knowhow tessile messo a punto e affinato nell’arco degli anni. La nostra filiera, principalmente italiana, ci consente di tradurre le emozioni in un tessuto fatto di filati, di colore, di materia e anche di disegni. È questa la nostra idea di made in Italy, lavorare in stretta relazione e scambio con artigiani ed esperti tessili, ciascuno portatore di un savoir-faire unico: intrecci jacquard, stampe a quadro, ricami. • Quali materiali prediligete? Lana, seta, cotone e lino sono le materie che privilegiamo da sempre. Ma abbiamo imparato che la qualità delStudioIndustry n°48 Pag. 156


le fibre e dei colori dipende dalla cura con cui vengono trattate e dalla sensibilità con cui sono utilizzate. Anche le fibre tecniche possono dare risultati straordinari, come i tessuti della collezione Enjoyable Outdoor: hanno tutti i vantaggi funzionali di una fibra sintetica pensata per gli esterni, ma senza abdicare alla bellezza dei colori e della texture. • Come risponde l’azienda alla richiesta crescente di prodotti sostenibili? Da qualche anno abbiamo intrapreso un percorso di presa di coscienza sulla responsabilità ambientale e abbiamo redatto il nostro primo report di sostenibilità. Come parte di questo percorso abbiamo inserito in collezione tessuti realizzati con filati riciclati: abbiamo individuato alcune categorie di prodotti per sperimentare e ne è nata una collezione che recupera scarti dalla produzione di filati di poliestere. Abbiamo appena lanciato una nuova selezione di veli in filato riciclato e continueremo in futuro a utilizzare materiale rigenerato, strutturandoci per ampliare questa offerta. Anche il cotone di recupero è già in agenda per il prossimo gennaio. • Luca Guadagnino vi ha scelti per il set design del film Chiamami col tuo nome (2017) e poi per quello di Suspiria (2018). Come è nato questo incontro? Guadagnino è un amante del bello e delle emozioni. Nei suoi film le racconta anche attraverso le scenografie, che cura personalmente fin nei minimi dettagli. L’incontro con Dedar nasce dalla sua passione per l’interior design: è venuto in showroom alla ricerca di tessuti per i suoi film. In Chiamami col tuo nome ha scelto il lampasso floreale astratto “Dalie Papaveri Tulipani”, che ha il sapore di un tessuto d’archivio, per evocare la sensazione di una casa con un passato. • Negli ultimi anni avete avviato collaborazioni creative con designer internazionali – Dimore Studio, Martino Gamper e l’artista Brigitte Niedermair tra gli altri. Qual è il loro apporto? Da sempre lavoriamo con architetti e designer per progetti d’interior, sviluppando insieme a loro tessuti e rivestimenti speciali su richiesta. Questo know-how ci permette di lavorare con artisti a progetti e installazioni uniche. L’ultima collaborazione è stata con i fratelli Campana per la realizzazione di un tendaggio destinato al Centre Pompidou di Metz in occasione della mostra dedicata ad Arcimboldo. StudioIndustry n°48 Pag. 159

«Ogni generazione condivide un patrimonio culturale di riferimento e il nostro arrivo ha arricchito e articolato lo sguardo dei nostri genitori, unendosi al loro. Abbiamo consolidato la consapevolezza che il tessuto è sempre parte di un progetto d’interni e quindi di un intreccio di arti più ampio: architettura, arte, design, arti applicate»

• Quali altri progetti avete in cantiere? Un progetto importante è il lancio dei nuovi rivestimenti murali tessili che portano il nostro savoir-faire nella tessitura, nel filato e nel colore, sulle pareti. La collezione include intrecci tinta uniti classici con composizione naturale in lino, lana, juta e seta e motivi realizzati con tecnica di stampa a quadro: un processo artigianale che celebra la bellezza del disegno e la mano esperta dell’artigiano. 1 rivistastudio.com


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