Rivista Studio Autunno 2022 | Il corpo e gli oggetti, secondo Postalco

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Come nasce Postalco? Siamo ottimisti. Fare cose è un atto di ottimismo: è ciò che ci ha spinto a fondare il marchio nel 2000 e che ci spinge a continuare ancora oggi. Crediamo che le cose possano sempre essere migliorate dopo che sono state fatte. Come si struttura il vostro lavoro?

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leria e accessori. Siamo ossessionati dal rapporto che le persone hanno con gli oggetti d’uso. Perché per esempio ci affezioniamo ad alcuni oggetti piuttosto che ad altri? Se la gente fosse interessata solo alla funzionalità, tutti gli strumenti che funzionano sarebbero uguali. Invece le cose di cui scegliamo di circondarci spesso hanno un significato, magari sono il regalo di un amico o magari ci piace come ci fanno sentire. A ispirarci è il modo in cui un oggetto ben progettato può quasi diventare un “collaboratore” nella vita quotidiana. Con Postalco vogliamo combinare il rispetto per le tecniche tradizionali con un occhio pratico a ciò di cui abbiamo bisogno oggi. Avete avviato il marchio a Brooklyn, ma subito vi siete trasferiti a Tokyo. Perché questa scelta? Per il cibo. Non è l’unica ragione, certo, ma amiamo il cibo in Giappone. C’è una tale riverenza nel lasciare che i sapori emergano dagli ingredienti di stagione senza esagerare con salse e altro. Ma c’è anche un altro motivo per cui ci siamo stabiliti qui: all’epoca in dai suoi esordi, oltre vent’anni fa, Postalco si è interessato al rapporto che instauriamo con gli oggetti quotidiani. I fondatori del un laboratorio che produceva bellissimi portafogli in pelle. È lì che abbiamo -

realizzato la nostra prima collezione. E siccome volevamo rimanere vicini,

ziato a disegnare articoli di cancelleria per poi estendere la loro visione agli accessori,

ancora affascinante.

all’abbigliamento, ai mobili. Affascinati dal modo meticoloso e pacato di fare le cose in dove continuano a produrre con lo stesso rispetto per le tecniche artigianali tradizionali. Come raccontano in questa intervista.

Il corpo e gli oggetti, secondo Postalco

Mike e Yuri Abelson, fondatori del marchio oggi di base a Tokyo, raccontano del rapporto speciale con le cose, e gli abiti, che possediamo.


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In che modo la cultura e le tradizioni

Postalco tra l’altro lavora con il coinvolgimento di ma-

giapponesi influenzano le vostre cre-

ker locali. Cosa caratterizza l’artigianato giapponese

azioni? Molti dei bellissimi prodotti arti-

e in che modo questo modo di fare le cose definisce

gianali realizzati in Giappone sono radica-

la vostra produzione? Il Giappone ha una rete di artigiani

ti in una sensazione fisica: camminare a

molto speciale. Ma se si fa un passo indietro, l’artigianato

piedi nudi su stuoie di paglia intrecciata,

inizia con l’apprezzamento dell’artigianato. In Giappone c’è

sorseggiare il tè da una tazza di ceramica

un livello alto di consapevolezza degli oggetti d’uso quoti-

spessa e pesante. Questa consapevolez-

diano fatti a mano. Le ciotole di lacca (urushi) per esempio:

za ci ispira. Molti dei nostri problemi de-

a occhio possono quasi sembrare di plastica, ma quando

rivano dall’ignorare il corpo. Per questo

vengono riempite di zuppa si percepisce un morbido calore

vogliamo creare oggetti con un approccio

trattenuto dal legno massiccio dipinto a mano. L’artigianato

“body centered”.

tradizionale appartiene a un’epoca in cui le cose erano fat-

Come si traduce concretamente questo

te in modo più ecologico, con materiali naturali che hanno

punto di vista nei prodotti? Per quanto

un minore impatto ambientale. Sapere come trasformare

riguarda l’abbigliamento, poche cose sono

questi materiali in strumenti quotidiani di lunga durata è

così vicine al corpo come i vestiti. Il pro-

l’ambito in cui riteniamo che gli artigiani giapponesi abbia-

blema è che spesso gli indumenti ci impe-

no un ruolo speciale. Per noi è fondamentale comunicare

discono di muoverci liberamente. Un capo

con loro per mantenere il calore dei materiali tradizionali e

alla volta stiamo quindi creando abiti che ci

creare strumenti che migliorino con l’uso. Questo porta a

permettano di muoverci in modo naturale e

un rapporto particolarmente collaborativo. Che per noi è

completo. Ma prendiamo per esempio un

insostituibile.

libro: il suo spessore è pensato per stare

Qual è il vostro target di riferimento? Con ogni oggetto

nel palmo della mano, le pagine di carta ri-

che realizziamo ci concentriamo sulla soluzione di un pro-

flettono la luce in modo piacevole per gli

blema, quindi abbiamo sempre avuto un’ampia gamma di

occhi. In un certo senso anche i libri sono

clienti: dagli studenti delle scuole superiori alle persone di

modellati sul corpo. Ora, per noi è naturale

90 anni. Ci piace poi raggiungere nuovi gruppi con progetti

spaziare nella creazione di oggetti diversi. Ma ogni penna, quaderno, zaino che pro-

per esempio, abbiamo creato una collezione di accessori

duciamo tiene conto del corpo. Questo è

e taccuini che esplorava il lavoro dello scultore Alexander

ovviamente un aspetto molto personale

Calder, famoso per i suoi mobile. Abbiamo progettato l’i-

(ognuno di noi è diverso), perciò a livello più alto vogliamo che i nostri prodotti facciano sentire bene quando vengono utilizzati.

menti fatti in casa. Progetti futuri? Stiamo lanciando pantaloni e t-shirt in cui potersi avvolgere. Il corpo è vivo e dinamico, mentre i nostri vestiti sono spesso un involucro poco reattivo. Vogliamo creare un nuovo tipo di abbigliamento che sia davvero piacevole ma non sia fatto con materiali elasticizzati e gommosi.


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