Abbondanzabbastanza

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Dall’abbondanza all’abbastanza racconto di fantascienza di Matteo Marchese classe IIIB Alcune catene di fast food negli anni ‘80 hanno colonizzato il nostro pianeta. Il racconto che segue è una metafora della colonizzazione della terra da parte di queste multinazionali. La guerra che il testo annuncia dovrà essere combattuta in termini di corretta educazione alimentare e informazione a partire dalle giovani generazioni. Il cambiamento di rotta è già evidente nel calo dei consumi di junk food che non tira più: ormai il salutismo sta

facendo la parte del leone. Insalate e cibi sani sostituiscono hamburger e patatine. E le bibite gassate e zuccherate lasciano il posto all'acqua o bevande più sane. Lo dicono i conti di una di queste catene che ha registrato nel mese di ottobre 2014 1 un calo dei profitti del 30%. Non saremo costretti a sparare per riprendere il controllo della nostra salute.

Ero seduto attorno a quel tavolo circolare, insieme ai più influenti stakeholder2 mondiali,come il presidente degli U.S.A., il presidente della Commissione Europea, il primo ministro indiano, quello cinese e giapponese. Io ero lì in qualità di generale dell’esercito intergalattico delle Nazioni Unite e stavamo discutendo sulla missione “dimagrimento di massa”. Ah...dimenticavo un piccolo particolare: pesavamo tutti intorno ai 220 kg!!! 1

http://www.panorama.it/economia/aziende/coca-cola-mcdonalds-crisi-junk-food/

stakeholder Tutti i soggetti, individui od organizzazioni, attivamente coinvolti in un’iniziativa economica (progetto, azienda), il cui interesse è negativamente o positivamente influenzato dal risultato dell’esecuzione, o dall’andamento, dell’iniziativa e la cui azione o reazione a sua volta influenza le fasi o il completamento di un progetto o il destino di un’organizzazione. (da Treccani on line) 2

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Era iniziato tutto nel 3435, ovvero 10 anni fa, con lo sbarco degli alieni. Erano venuti dal pianeta S54I7K, anche noto come Sborfun, che avevano abbandonato per assenza di risorse di generi alimentari ed erano circa 500. All’inizio sembravano pacifici, quindi noi, membri dell’ONU, decidemmo di ospitarli sulla Terra, dividendoli in 5 gruppi, uno per ogni continente. Col tempo ci accorgemmo che gli alieni mangiavano solo i tuberi energetici, un tipo di tubero che nel 2997 aveva sostituito ogni tipo di verdura, legume, altri tipi di tuberi o cereale e che ha all’incirca le stesse funzioni, è ricco di vitamine e altre sostanze nutrienti e ha poche calorie. È molto facile da coltivare e richiede pochissimo lavoro, ma può crescere solo in poche area geografiche della Terra che presentano un microclima adatto. Gli alieni, per nutrirsi, cominciarono a prendere tutti i campi di tuberi energetici in giro per i cinque continenti: innalzarono barriere respingenti intorno a questi campi per impedire l’ingresso a chiunque non fosse uno sborfuniano. All’inizio non fu un gran problema, perché in giro per la Terra c’erano grandi scorte di tuberi, ma nel giro di cinque, sei mesi le scorte finirono, lasciando agli umani solo il cibo spazzatura dei fast-food e i cosiddetti junk food, cibi dallo scarsissimo valore nutrizionale, ricchi di grassi e zuccheri. Le conseguenze furono subito evidenti:molti si rifiutarono si mangiare questi cibi super calorici e entrarono nel vortice dell’anoressia che li condusse alla morte, i più, invece, cominciarono ad ingrassare mostruosamente, tanto che ovunque andassi in giro per la Terra non avresti trovato nessuno uomo, donna o bambino che pesasse sotto i 150 Kg. 2


Nel frattempo in giro per la Terra ogni uomo che osava avvicinarsi ai campi dei tuberi energetici veniva disintegrato dalle pistole laser degli alieni. Non avevano pietà di niente e di nessuno. Un giorno, in Australia, un bambino di 5 anni che aveva perso la palla si avvicinò ad un campo per cercarla, appena mise piede nell’area sorvegliata dagli alieni il bambino non ebbe neanche il tempo di urlare che venne disintegrato dagli da un flusso di ioni. Questo episodio fu la goccia che fece traboccare il vaso, tutti gli abitanti del mondo, già alterati dalla sola presenza degli alieni, erano furiosi e l’ONU, per preservare la sicurezza degli uomini, fu costretto a dichiarare guerra agli alieni. L’Africa, la Russia e gran parte dell’Asia orientale, coscienti di non poter vincere, si schierarono dalla parte degli alieni, tradirono così l’intera razza umana nella speranza di poter sopravvivere a fianco degli alieni. Il Sud America, unito al Nord America e gli USA, l’Europa, l’India, il Giappone e la Cina rimasero con l’ONU, nonostante fossero coscienti di avere pochissime probabilità di vincere la guerra. La guerra sarebbe stata impossibile da combattere per gli uomini in quelle condizioni di “obesità di massa”.Ci trovavamo ad un bivio: morire per le malattie legate all’obesità (colesterolemia, glicemia, malattie cardiovascolari) oppure affrontare il nemico e morire comunque sotto il suo assalto… Oggi siamo seduti intorno a questo tavolo per darci un’altra possibilità...Forse oggi, 13 giugno del 3420, troveremo la chiave della vittoria. Non c’è tempo da perdere, ora tocca a noi fare la nostra parte. Mi rivolgo ai convenuti:“Signori, affrontare una guerra è un’impresa impossibile in queste condizioni di “obesità di massa”. Non sono disposto a morire lentamente a vedere i miei figli morire pochi per volta,per le malattie legate all’obesità (colesterolemia, glicemia, malattie cardiovascolari) dobbiamo 3


riprenderci ciò che è nostro e affrontare il nemico a costo di morire comunque sotto il suo assalto. Abbiamo a disposizione molto di più di quanto pensiamo. Durante una spedizione per salvare i libri dalla biblioteca di Alessandria, che gli alieni avevano minacciato di bruciare, ho trovato dei libri sull’agricoltura che spiegano come coltivare legumi, cereali, verdure, frutta e ogni tipo di alimento nutriente. Avevo tenuto questo libro per me come un reperto archeologico, ma forse ci potrà salvare:in ogni libro ci sono delle bustine con dei semi diversi. Porterò il libro nel laboratorio di agronomia dell’Università di Boston. Il gruppo di lavoro si riunirà domani. il giorno successivo... Oggi inizia una nuova era e noi siamo i pionieri. Mi rivolgo a Jack, il direttore del laboratorio: “Affido a te questi semi in li analizzali” Dopo qualche ora Jack mi telefona: “Sono ricchi di sostanze nutritive e di vitamine che fanno bene alla salute.Li replicheremo in grandi quantità e li pianteremo in tutti i campi a nostra disposizione. Accelereremo il loro processo di crescita e nel giro di una settimana saranno già pronti per essere raccolti.” Grazie Jack io nel frattempo chiederò una risoluzione dell ONU che chiuda tutti i fast-food del mondo, rimuova dal mercato ogni tipo di “Junk food” e inserisca negli scaffali i “vecchi nuovi” legumi, verdure,ortaggi che saremo in grado di produrre.

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Insieme a quei libri, fortunatamente, troviamo anche un libro di un gastroenterologo del XXI secolo, che spiega le regole per una dieta sana ed equilibrata. Grazie a questo libro capiamo che non servono solo verdure e ortaggi per dimagrire, ma bisogna accompagnare questi alimenti con altri di prima qualità come carne, pesce e soprattutto bisogna bere tanta acqua per permettere all’organismo di funzionare correttamente. Per l’acqua non sarà un problema, sarà più complicato, ma non impossibile riuscire a trovare tanta carne e tanto pesce di prima qualità. Grazie al cielo sparsi per il mondo ci sono ancora dei piccoli villaggi di pescatori e allevatori. La settimana successiva un gruppo di ricercatori rintraccia, grazie ad un enorme satellite del quale non ho mai capito il funzionamento, una ventina di villaggi virtuosi. Sono molto bendisposti ad aiutarci e dopo una ventina di giorni riusciamo a racimolare abbastanza carne e pesce per ogni persona sulla Terra. Adesso bisogna combattere! E’ passato un mese dalla nostra prima risoluzione. Riuniamo tutti gli uomini più scaltri, audaci e preparati delle forze internazionali di peacekeeper, ora devono essere pronti ad operare in modalità di interposizione, non sarà facile. Ci armiamo fino ai denti di ogni tipo di arma chimica e biologica nonché con armamenti convenzionali. A mezzogiorno del 13 luglio del 3437 attaccheremo. Il loro centro di comando si trova in corrispondenza del più grande campo di tuberi energetici che si trova nel sud Italia. Li accerchiamo e, attivati i megafoni gli intimiamo di abbandonare l’edificio entro un’ora, altrimenti saremo costretti ad attaccare. Passano i primi trenta minuti senza risposta. Dopo poco gli alieni cominciano a uscire fuori dalla loro base a grande velocità, noi, 5


colti alla sprovvista, rimaniamo spaesati, ma, passato quell’attimo, prendo coraggio e do l’ordine di attaccare ai miei uomini. Stiamo perdendo, le armi degli alieni sono di gran lunga più potenti delle nostre e stanno decimando il nostro esercito, poi però noto una cosa. Dietro tutti gli alieni ce n’è uno immenso che fluttua a mezz’aria. Non sta lottando. Subito penso che sia il loro generale che sta impartendo ordini al suo esercito e se riuscissi a sconfiggerlo manderei nel panico i suoi soldati. Individuo il cannone laser più vicino a me, aumento la potenza al massimo, miro al cuore del capo degli alieni e… FUOCOOO! C’è un’immensa esplosione, non so con precisione quello che succede dopo. Tutto sembra ruotare intorno a me, vedo un bagliore enorme e l’esplosione mi proietta lontano: svengo. Al mio risveglio mi accorgo che abbiamo vinto! Dopo di lui i suoi soldati si sono disintegrati e noi abbiamo avuto la meglio. E’ stata una guerra molto sanguinosa con centinaia di morti e migliaia di feriti. I sopravvissuti, compreso io, non passano giorno della loro vita in cui non ricordino quella battaglia. Il mese successivo è stato uno dei più intensi della storia dell’umanità, io ho seguito tutto in ospedale, ma me la ricordo come se fosse ieri. I capi degli Stati che erano passati dalla parte degli alieni sono stati imprigionati e alcuni lo sono tuttora. Tutti i campi di tuberi sono stati rasi al suolo, la produzione di cereali e verdure è stata potenziata e ora sono in commercio solo gli alimenti salutari che ci hanno permesso di rimetterci in forma e di vincere la guerra. (Matteo Marchese classe III B, Istituto Giorgi, progetto La madia della memoria a.s. 2014-15)

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