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Forza cinque

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Dispacci italiani

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FORZA

“QUASI” È IL QUINTO ROMANZO DI TERESA ANTONACCI CON LES FLÂNEURS EDIZIONI di Carmen Nolasco 5

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QUASI (Pagg. 134 • € 13) Dopo la morte dell’amatissimo Nicola e il trasferimento nella casa di dodici stanze, a Polignano, ad Alina tocca ricominciare tutto da capo, o quasi. Ormai donna matura e realizzata, che ha fatto pace con il proprio dono – la sindrome di Asperger –, dovrà mettere insieme i cocci del passato e provare a costruire una nuova serenità dopo averla rincorsa, raggiunta e ripersa. Ma i déjà-vu accadono, e l’amore pure, e lei si troverà di nuovo in balia della sorte, ad accoglierne le svolte inaspettate e le speranze disattese. Perché, come diceva nonno Giuseppe, «Dio dà e Dio toglie» e le cose irrisolte della vita prima o poi tornano pressanti. Riuscirà a pareggiare i conti con il destino, questa volta?

Tutto inizia in un quasi. L’aria sembrava quasi oziasse. La calma era quasi surreale. Ti ero arrivata accanto che quasi non me n’ero accorta. I quasi di Alina sono presenti a rafforzare la sfumatura che caratterizza la sua vita, dove nulla è bianco o nero, e passato e presente sono nuance delicate, è vero, ma anche perfettamente determinate.

Nella sua quasi determinatezza Alina ha raggiunto la dimensione dolce e consapevole della maturità. Non ha nulla da aspettarsi perché ha tanto avuto e tanto perso, giacché è così che accade, Dio dà e Dio toglie.

Nicola anch’egli ha i suoi quasi. Quasi saccente, quasi baldanzoso, quasi sempre in giro per il mondo. Quasi convinto a lasciar perdere tutto e rientrare in Italia.

In quell’anfratto di tempo del quasi, germogliano così le prime parole di un colloquio amoroso tra Alina e Nicola. Anzi, di Alina per Nicola.

L’amore non si sceglie, l’amore accade. Accade una mattina umida. Sembrava quasi primavera, quella

LES FLÂNEURS MAGAZINE - 8

mattina. Il loro tempo insieme comincia in un intermezzo di vita talmente intenso da non poter essere fermato e si snoda come un fluire incerto, eppure goduto pienamente. Alina sa leggere il tempo, conosce gli attimi mutevoli e la caducità degli eventi. Ed è in questa sfuggevolezza che lei si muove attenta, sempre pronta a ricucire, senza affanno alcuno, ciò che poi la vita, inevitabilmente, disfa.

Quasi è il titolo di un romanzo intenso ed equilibrato, una storia che conduce al cuore del sentimento senza sbavature, è una narrazione densa ed essenziale da cui trapelano forza e serenità interiore.

Quasi è l’avverbio che racchiude l’incompiutezza delle cose, ma anche la loro bastevolezza.

È poco meno che, ed è già sufficiente.

È la condizione non pienamente raggiunta, quando siamo a un pelo da.

Ed è proprio lì, in quel punto di equilibrio tra il poco e il tutto che si infilano gli amori, le scelte, le relazioni. La felicità.

LA DODICESIMA STANZA (Pagg. 142 • € 12) Alina ha i capelli rossi, gli occhi verdi e un’intelligenza fuori dal comune: a due anni sa già leggere e contare. Ama sezionare chirurgicamente il mondo che la circonda e ascoltare le storie che nonno Giuseppe le racconta, mentre vagabondano tra i vicoli e gli scogli di Polignano. È un’infanzia atipica, la sua, sempre in bilico fra genialità e disagio, tappe bruciate e bullismo incombente. Perché lei è sempre quella più piccola, quella più brava, quella più forte e fragile insieme. Pesce fuor d’acqua dai “superpoteri” intellettivi e sensoriali, con depressione e anoressia sempre in agguato. Fino a quando non arriverà Nicola a rompere la sua sfera di cristallo. Un amore tanto forte quanto socialmente inaccettabile che segnerà l’inizio della sua vita vera, della sua crescita obbligata, del suo precoce sbocciare in donna forte, capace di amare e di soffrire. Questa è la storia di Alina e del suo modo di essere, con la sindrome di Asperger addosso, in un crescendo di emozioni “diversamente” provate tra Polignano, Milano e Parigi, per poi far ritorno al punto di partenza: la dodicesima stanza. UNA STORIA IMPERFETTA (Pagg. 184 • € 14) Un omicidio. Bari sullo sfondo. Due donne: da una parte l’assassina colta in flagranza di reato, condannata a prescindere; dall’altra, l’avvocatessa decisa a difenderla a prescindere dalle apparenze. Giulia e Chiara non si conoscono ma sono legate da un filo strettissimo, rosso come il quaderno che, con i suoi segreti indicibili, sarà il primo tassello del puzzle da comporre per tornare a essere protagoniste della propria esistenza. Fra indagini, tragedie famigliari e sintonie ritrovate, le due donne dovranno imparare a comprendere il non detto e a rileggere le certezze di una vita. Una storia imperfetta è un romanzo in grado di rallentare il tempo, piegarlo e dilatarlo a piacimento per raccontare il doppio binario su cui potrebbe correre la vita di un Asperger: dalla consapevolezza di chi ha avuto una diagnosi alla sofferenza di chi invece non sa spiegarsi il proprio speciale punto di vista. ENRICO FATTO DI VENTO (Pagg. 120 • € 12) Lei è una brillante, indomabile quarantenne con troppo cuore in testa e poca voglia di legami. Lui è un affascinante, irriducibile idealista che irrompe come un uragano nella sua vita, spazzandone via dubbi e incertezze: non le resta che piegarsi alla sua furia amorevole e costruirci insieme una favola, la più bella e inattesa. Anche le favole però vacillano dinanzi a quella realtà, chiamata spettro autistico, che entrambi dovrebbero conoscere bene per via del loro lavoro, ma che si rivela ben altra cosa quando a esserne toccati sono i loro stessi figli. Persino un amore dalle radici così solide viene travolto dalla burrasca. La sfida sarà quella di resisterle e

tentare di ritrovare un lieto fine. LA CASA DELLA DOMENICA (Pagg. 178 • € 14) Silvia è una donna personalmente e professionalmente realizzata, ma la serenità della sua famiglia non è destinata a durare. A turbarla contribuiranno una serie di eventi, tra cui l’incontro con Pier, un geniale chirurgo, molto più giovane di lei, di cui si innamora perdutamente a dispetto della differenza d’età. Milano fa da sfondo alla loro storia e al viaggio introspettivo in cui l’autrice ci guida conducendoci alla riflessione su importanti tematiche, quali la caducità del tempo e la falsa morale che, al giorno d’oggi, troppo spesso etichetta le relazioni. “La casa della domenica”, scritto e pubblicato nel 2015, riappare in una nuova veste, frutto della riscrittura della Antonacci alla luce delle nuove consapevolezze acquisite nel corso di questi anni. La stessa protagonista, tratteggiata a propria immagine e somiglianza prima che le venisse diagnosticata la sindrome di Asperger, in questa LES FLÂNEURS MAGAZINE - 9 nuova edizione, è da (ri)conoscere con un nuovo sguardo.

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