1 minute read

Alla ricerca del senso delle cose

Next Article
Dispacci italiani

Dispacci italiani

tuttavia scorrevole e intuitiva, pronta a entrare in sintonia con il lettore che si riconosce tra le pagine. Gabriele, che si aggira fra evoluzione e involuzione come un contemporaneo Holden, affronta una vita che non gli permette di misurarsi con se stesso e quello che lo circonda. Tutto gli sta stretto, lo soffoca, lo urta. È quindi costretto a cercare nuovi spazi e creare nuovi margini che possano contenere lui assieme alla sua nuova forma di vita. L’autore cerca di creare un affresco il più accurato possibile della gioventù attraverso un confronto duro e diretto con la realtà. Lo fa cimentandosi in un genere particolare, atto a mettere in mostra l’evoluzione del personaggio, dei luoghi e dei loro significati. Si destreggia bene in un campo che ha illustri precedenti – il già citato Holden ne è un esempio. Chi meglio di lui rappresenta il distacco

di Sara Saffi

Advertisement

da un’infanzia comoda che non si è pronti a lasciare e un nuovo modo di essere in un nuovo mondo –, ambientando la vicenda nei luoghi che a noi sono più conosciuti. Le strade, gli edifici, gli odori di Bari. È un caso editoriale particolare perché rappresenta la crescita del personaggio e del suo autore, un perfetto esempio di come le cose possano cambiare grazie all’esperienza – quella di Gabriele in due diverse città che gli presentano il conto delle sue scelte, e quella dell’autore che ha ripreso il suo romanzo d’esordio dandogli nuova linfa vitale, rendendolo pronto ad accogliere nuovi lettori e nuovi interessi. Non solo un romanzo di formazione, ma il risultato stesso della formazione di un nuovo autore e un nuovo modo di scrivere più consapevole e maturo, distaccato il giusto da una realtà che si capisce bene – purtroppo – sempre quando è tardi.

This article is from: