Iniziativa patrocinata dall’Ateneo FEDERICO II
Anno II - Numero IX Giugno 2010 Testata registrata al Tribunale di Napoli n. 99 del 22-12-08
Io sono il messia! Posso dimostrarvelo; ma dovete fare una cosa per me! Tutta l’umanità deve presentarsi al mio cospetto: e deve inchinarsi tre volte verso di me, fare tre capriole e tre piroette simultaneamente! Non abbiate timore, io sono il messia; non dovete preoccuparvi: non ci sono rischi per voi! Fate questo e sarete tutti con me in paradiso! Non abbiate timore, io sono il vero messia; non dovete preoccuparvi: andrà tutto bene, ma tutta l’umanità deve presentarsi al mio cospetto e deve fare questo per me simultaneamente! Andrà tutto bene anche se andrà male: ho calcolato tutto! Ve lo assicuro: andrà tutto bene! È assicurato: male che vada … ? … mi crocifiggete! Gionata Longo
L’eco di Cassandra
Anno II-Numero IX-Giugno 2010
Direttore Responsabile:
Indice
Lorenzo Crea
Fondatori: Leonarda Di Meo Giancarlo Marino Mara Russo
News Echi dall’Ateneo : “Classico alla prova nell’Ateneo Federico II”
Impaginazione e Gestione sito web: Alessandra Marziale
Redattori: Antonio Cristiano; Fabrizio De Rosa, Mirella De Sisto; Giovy De Vita; Eduardo Di Pietro, Serena Di Vito; Matteo Dell'Aria; Giovanni Di Benedetto; Jundra Elce; Giulia Esposito; Sabrina Gamella, Antonella Giacomaniello; Sara Imbriani; Annamaria Iodice; Fiorina Izzo; Maurizio Esposito La Rossa; Francesco Lobefalo; Gionata Longo;Enrica Mossetti; Angela Marino; Alessandra Marziale; Andrea Panico; Giovanni Schiavone; Gabriele Stasino; Allegra Taglialatela;
News Echi dal mondo: “Uno sguardo sul Buddhismo” Dossier: “Intervista a Luigi De Magistris”, “ I Misteri Italiani, la P2” Lettere in…chiostro: “I fratelli Katamazov e la leggenda del grande inquisitore” Dietro lo schermo Cinema: “Mine Vaganti”, “La vita è una cosa meravigliosa” Dietro lo schermo Tv: “Raimondo Vianello, la sobrietà della risata”
Arte in scena: “Alla scoperta del Fringe -E45” Il Flauto di Pan,Musica: “Ben tornato mostro” Il giardino di Epicuro: “La lega avanza minacciosa”, .”900: Non solo ombre”
Parnaso:Poesie inedite
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Per parlare delle opere antiche e degli studi di Filologia Classica, venerdì 4 giugno, presso l’ Aula Pessina, Edificio Centrale dell’Università di Napoli “Federico II” in Corso Umberto I, si è svolta una giornata di studio: “Classico alla prova”, dove si sono analizzate le esperienze e le prospettive di ricerca nell’ambito della filologia. Durante la giornata sono intervenuti nomi prestigiosi della cultura umanistica italiana. I Proff. G .Polara , M. Squillante, R. Valenti e V. Viparelli dell’Università “Federico II” di Napoli, hanno parlato degli studi e delle iniziative intraprese dal Dipartimento “F. Arnaldi”, quali il progetto che abbraccia l’area di S. Agata de’ Goti dove è in atto una rivalutazione del territorio in chiave turistica a partire dallo studio scientifico delle epigrafi ritrovate nella zona ed il progetto Traccia, che mira a raccogliere e trasmettere i contenuti della conoscenza scientifica di carattere storico e letterario sul territorio della Campania con particolare riferimento ai Campi Flegrei. Alla manifestazione hanno partecipato altri eminenti studiosi provenienti da diverse università italiane quali Gian Biagio Conte della Scuola Normale Superiore di Pisa, consulente di molte case editrici italiane e americane, che ha partecipato alla fondazione della rivista "Materiali e Discussioni per l’analisi dei testi classici" di cui è direttore e Alessandro Schiesaro dell’Università di Roma la Sapienza, i quali nel loro intervento hanno parlato della nuova edizione dell’Eneide virgiliana di Conte stesso. Il Prof. Simone
Beta dell’ Università di Siena, studioso del teatro di età classica, si è riallacciato al progetto Traccia fornendo un’interessante storia classica del vino e il Prof. Paolo Mastandrea dell’Università “Ca’ Foscari” di Venezia, in qualità di responsabile scientifico del progetto Prin: Musisque Deoque, ne ha spiegato i caratteri: si tratta di un archivio digitale di poesia latina, dalle origini al Rinascimento italiano, partito alla fine del 2005 con lo scopo di creare un unico database della poesia latina, integrato e aggiornato da apparati critici ed esegetici elettronici. Si tratta di un’interessante esperienza costruita sul connubio tra tecnologia e mondo classico le cui origini si annidano nello stesso linguaggio informatico, infatti la parola computer è acquisita dal latino via inglese e la stessa chiocciolina dell’ email @ è l’at inglese, che ha la stessa origine dell’ad latino, e designa la posta presso il server. All’evento è stato inoltre presente il Maestro Claudio Bondì che ha lavorato come aiuto regista e collaboratore ai dialoghi per film televisivi di Roberto Rossellini. In televisione dal 1978 ha curato la regia di numerosissimi programmi, fra cui Teatro Inchiesta: Francisco Franco e Scuola aperta. Fra i suoi documentari si ricordano almeno: Tre momenti nel Sud, Rossellini/Pascal e Uno sport per essere uguali. Anche romanziere e saggista, ha esordito nel lungometraggio a soggetto con
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Il richiamo, a cui fa seguito nel 2000 L’educazione di Giulio, biografia del giovane Carlo Giulio Argan. Nel 2002 ha iniziato le riprese del suo terzo film: “De reditu - Il ritorno” (2003) tratto dall’omonima opera
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dell’autore latino Rutilio Namaziano, interessante esempio di approccio all’opera antica, film che è stato proiettato al termine della giornata.
Leonarda Di Meo
Il Buddhismo è una delle più antiche religioni del mondo. La parola “Buddha” è un titolo onorifico il cui significato è “l’Illuminato” o “il Risvegliato”. Il titolo è stato conferito al saggio indiano Siddharta Gautama, fondatore della tradizione Buddhista, che visse ed insegnò nell’India nordorientale nel V sec. a.C. In Italia esistono moltissime scuole Buddhiste frequentate sempre di più da italiani che cercano di intraprendere con la pratica buddhista un percorso in grado di condurli alla pace interiore. Il successo di questa disciplina è dovuto anche al fatto che il Buddhismo non è solo un insieme di dogmi da seguire ciecamente, che richiedono il presupposto di credere in qualcosa che non è dimostrabile, al contrario il Buddhismo è basato sull’esperienza che deriva dal mettere in pratica gli insegnamenti nella propria vita quotidiana, in modo tale da poterne cogliere i frutti nel corso dell’esistenza.
Per capire meglio il punto di vista di coloro che si avvicinano a questa religione ho fatto alcune domande ad un giovane che pratica il Buddhismo da diversi anni. Fabio Salmoirago, Voghera(Pavia).
30
anni,
fotografo,
Come è iniziato il tuo percorso verso il buddhismo? Circa 7 anni fa in seguito ad un incidente, non si è trattato di nulla di grave se non un grosso spavento. Ho iniziato a cercare un metodo psicologico per superare le fobie e le ansie nate in me in seguito a questo trauma. Durante la mia ricerca mi sono imbattuto in
un libro: "Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita"(di Giulio Cesare Giacobbe, ndr), il metodo proposto si focalizzava sul concetto di "qui e ora" e di meditazione, dichiarando apertamente che era stato mutuato dal Buddhismo. Dopo quella lettura ho cercato ancora un approccio razionale al Buddhismo documentandomi sia in rete che in libreria e rimanendone sempre più coinvolto grazie all'esperienza positiva.
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Cosa si intende per “psicologia buddhista”? ci sono persone maggiormente predisposte a questo tipo di disciplina in base alla personalità? La "psicologia buddhista" è un insieme di tecniche e di atteggiamenti mentali che ci portano nel “qui e ora", dove non ci sono condizionamenti e sofferenze, ed è praticabile da tutti, anche da chi segue un'altra religione. In cosa consiste la pratica buddhista? Ogni scuola ha una sua pratica fatta di rituali e di regole, però credo che si possa dire che la pratica centrale di tutte le scuole è la meditazione. La meditazione non è, come comunemente si crede, una forte concentrazione su un determinato oggetto, sia reale che mentale, ma è un modo per calmare i pensieri, se non addirittura zittirli, e concentrarsi sulla realtà che ci circonda e sull'origine delle nostre sensazioni. Si può meditare seduti, camminando, cucinando o facendo qualsiasi lavoro, solo concentrandosi su quello che si sta facendo senza lasciarsi distrarre dai pensieri. In base alla tua esperienza ritieni di riuscire a seguire alla lettera i precetti del Buddhismo? Il Buddhismo è fondamentalmente relativista, perché riconosce la relatività della vita, quindi i precetti che ci vengono proposti non sono impossibili da seguire, però ci responsabilizzano sia verso gli altri che verso di noi. Con il raggiungimento dello stato “Nibbana” (o Nirvana) si passa dalla sofferenza, dovuta all’attaccamento alle cose transitorie della vita, alla felicità indipendentemente dalle circostanze. Quali sono le cose non transitorie da cui possiamo attingere benessere senza esserne schiavi? Tutto è transitorio, riuscendo a riconoscere questa cosa possiamo attingere benessere da tutto senza esserne schiavi.
I limiti posti all’impeto umano in nome della calma interiore, alle emozioni in nome del controllo della propria emotività, non rischiano di spegnere tutti quei moti dell’animo che in realtà ci fanno sentire vivi? La calma interiore è sempre dentro di noi, controllando la nostra emotività possiamo imparare a tornare nella quiete quando vogliamo ma nulla ci vieta di vivere le nostre emozioni, semplicemente le viviamo senza essere in loro potere. A questo scopo mi sembra giusto citare questa storia Zen: Il Maestro di Lin Chi morì. Era un Maestro famoso, ma Lin Chi era più famoso del suo Maestro, perché il Maestro viveva in silenzio, ed era stato Lin Chi a farlo conoscere alla gente. Si radunò una folla di diverse migliaia di persone, per rendere omaggio al morto, che, come il suo discepolo era un Illuminato. E al funerale trovarono Lin Chi che piangeva a dirotto, come un bambino cui è morta la madre. La gente non credeva ai propri occhi. Era un comportamento ammissibile in un ignorante; ma in un Illuminato, in uno che insegna che l’essere interno è immortale?
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Se l’essere interno è immortale perché piangi? Alcuni intimi andarono da Lin Chi e gli dissero: “Smetti di piangere ! Non è bene; cosa penserà la gente di te ? Si sta già spargendo la voce che non sia vero che sei un Illuminato; è in gioco il tuo prestigio. E un uomo come te non ha bisogno di piangere”!
Ma Lin Chi disse loro “Cosa posso farci? Le lacrime sgorgano da sé, è la loro natura. Chi sono io per fermarle? Lasciate pure che la gente pensi che non sono un Illuminato. Cosa posso farci? Non c’è più nessuno in me che agisce; succede, semplicemente. I miei occhi piangono per conto loro. Non vedranno più il Maestro, che era il cibo di cui vivevano. Lo so che l’anima è immortale, che in verità nessuno muore ! Ma come farlo capire a questi miei occhi ? Essi non ascoltano, non hanno le orecchie! Come si fa a insegnar loro a non piangere, perché la vita è eterna? E chi sono io per insegnar loro qualcosa? Se hanno voglia di piangere, piangano”.
Per praticare il buddismo bisogna necessariamente frequentare una scuola? Più che frequentare una scuola bisogna frequentare un gruppo. Chi si dichiara ufficialmente buddhista prende rifugio nei tre gioielli: il Buddha, il Dharma e il Sangha. Il Sangha è la comunità dei praticanti a cui si fa riferimento. Quando ci si affida ciecamente ad un maestro non si corre il rischio di essere plagiati? In questo caso come si può evitare tale assoggettamento? Il rischio di plagio è reale e spesso non è per un'imposizione di volontà da parte del maestro ma per un totale abbandono della volontà dell'allievo. E' più facile, in effetti, cercare una perdita di responsabilità nei confronti del proprio agire, delegando il tutto all'ispirazione di un maestro, ma il buddhismo non è questo. Credo che solo chi pratica può evitare questo condizionamento, continuando a mantenersi responsabile del proprio agire e guardando al maestro come una persona che può indicarci la via e non come la via stessa.
Alessandra Marziale
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Come è nato il progetto di scrivere questo libro ? Fu una proposta che ebbi da Chiarelettere nel 2007, poco dopo che il ministro Mastella chiese il mio trasferimento da Catanzaro. Inizialmente rifiutai, poi partecipai ad “Annozero” dove conobbi Marco Travaglio e Antonio Ingroia che osservarono sia me e il mio lavoro in profondità senza pregiudizi ed è anche grazie a loro che ho accettato di scrivere il libro che è una sorta di biografia politica dove faccio riferimento anche alla mia vita personale. Da quando si è accorto di essere un cattivo magistrato ? Fu un apostrofe che mi affibbiarono quando intrapresi l'inchiesta “Protezione civile Connection” quella che è uscita in questi ultimi tempi sugli appalti all' Aquila e a Roma con l'aggravante di un forte quantitativo di criminalità mafiosa in tale gestione. Un grande giro di affari sporchi dove s'intrecciano mafia, colletti bianchi, notabilato politico in maniera trasversale, quindi non solo il berlusconismo o solo il Pdl. Che cos'è il Diritto ? Io di tale parola non vi darò una definizione accademica, ma una mia piena di esperienza. Diritto vuol dire comandare in maniera giusta, autoritaria e plebiscitaria, per assicurare il regolare funzionamento della Costituzione e salvaguardare la res publica. Quanto è importante conoscere la
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Luigi De Magistris è nato a Napoli il 20 giugno 1967 e discende da una famiglia di giuristi, suo padre infatti fu il magistrato del noto “Caso Cirillo”. Dopo essersi laureato, ha iniziato una folgorante carriera aprendo le inchieste “Poseidon, SDP, Why Not”. Il 17 marzo 2009 è diventato europarlamentare per l'IDV. Costituzione ? E' estremamente importante che tutti i cittadini di un dato paese conoscano la loro Costituzione. Così comprendono meglio i loro diritti e doveri. Il problema e che oggi la politica tenta di decostruttivizzare tale carta. Le faccio un esempio, l'art. 3 recita che siamo tutti uguali davanti alla legge; con l'emanazione del “Lodo Alfano” questo articolo viene meno, in quanto reciterebbe cosi “Tutti sono uguali dinnanzi la legge eccetto quattro persone” e questo credo che lo capirebbe anche un bambino. Sto seguendo con estrema attenzione lo sviluppo o dovrei dire l'involuzione del ddl contro le intercettazioni e spero vivamente che non venga approvato altrimenti l'art.21 sarebbe inutile. Perché lei è stato cacciato dalle inchieste che aveva intrapreso ? Perché calpestavo gli interessi di molti politici. Vede oggi non ti uccidono, altrimenti l'opinione pubblica direbbe aveva ragione, ma prima ti tolgono l'inchiesta e poi ti trasferiscono. La classe dirigente vuole dei magistrati burocrati e conformisti che
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soggiacciono al potere di questa nuova oligarchia. La motivazione del mio trasferimento è stata che lavoravo con troppo entusiasmo e passione e questo non è corretto. La magistratura ha il compito di fermare chi fa del potere e dei soldi pubblici un interesse personale. Oggi si tentano di far approvare delle leggi che perpetuano la corruzione legalizzandola. Che rapporto c'è tra Mafia e Stato ? Sentendo negli ultimi giorni dei risvolti importanti in cui alcuni esponenti politici dichiarano che nelle stragi del'92-'93 ci siano
In questi giorni si celebrano i 18 anni dalla scomparsa Falcone e Borsellino, come li ricorda ? Io non voglio fare della pura retorica ricordando la loro immensa grandezza che è sotto gli occhi di tutti. Ma vi vorrei spiegare il perché Borsellino dopo la morte di Falcone ha avuto paura tanto da comparire spessissimo in tv e perché è stato assassinato; egli aveva
stati elementi deviati dello Stato, mi fa ridere. Vede questo impasto tra Mafia e Stato non nasce alla fine degli anni '80 ma risale agli anni'50 se non prima e questa scoperta non l'ho fatta io ma Leonardo Sciascia negli anni'60. scoperto, o stava scoprendo che dei pezzi del suo pool antimafia aveva contatti con i mafiosi e facevano il doppiogioco ed era pronto a denunciarli non in privato ma in pubblico in tv. Sappiate che la più grande dote che ebbero questi due giudici fu di non sottovalutare questa potente organizzazione mafiosa. Andrea Panico
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La P2 è una nota loggia massonica alla quale si affiliò nel 1965 Licio Gelli, nato nel 1919 e che all'epoca era un piccolo imprenditore toscano ma che avrà una rapida carriera all'interno della setta. Se non si hanno prove della mano della P2 nella Strage di P.zza Fontana (12 dic.1969) scuramente c'è dietro il fallito colpo di Stato del 1970 di Junio Valerio Borghese, da cui Monicelli trasse il film “Vogliamo i colonnelli”(1973) con Ugo Tognazzi e Mariangela Melato. L'anno successivo al fallito golpe Salvini nomina Gelli Grande Venerabile (cioè capo supremo). Nel 1974, la magistratura inizia a occuparsi della P2 e il 17 marzo 1981 i magistrati Gherardo Colombo e Giuliano Turone indagando sulla morte di Michele Sindona perquisiscono la sua villa e la fabbrica a Castel Fibonacci. Il 22 maggio scatta il mandato di cattura contro Gelli per spionaggio politico- militare, ma il Venerabile è già fuggito in Uruguay dove c'erano altri adepti; infatti nel periodo di massima irradiazione (1976-1981) questa setta aveva fatto molti proseliti nei paesi sudamericani. In seguito alla inchiesta parlamentare avviata da Nilde Iotti e guidata da Tina Anselmi che si concluse il 25 gennaio 1982 con l'approvazione dell'articolo 17 che sciolse e rese illegale la P2, Gelli è stato condannato in via definitiva per la strage di Bologna (1980), sottrazione di migliaia e migliaia di miliardi allo Stato e ai risparmiatori con la bancarotta del Banco Ambrosiano, calunnia ai danni dei magistrati Turone, Viola, Colombo e per aver sottratto materiale coperto dal segreto di Stato per condizionare la politica italiana. Tra gli adepti della setta ricordiamo Silvio Berlusconi (tessera 1816) attuale Presidente del Consiglio, Vittorio Emanuele di Savoia, Claudio Villa morto nel'87 cantante, Alighiero
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Noschese morto nel '79 comico e imitatore, Roberto Calvi morto nel'82 banchiere, Roberto Gervaso giornalista, Enrico Manca ex dirigente RAI, Massimo Donelli attuale presidente di Canale5, Maurizio Costanzo giornalista e conduttore tv. La scoperta di tale organizzazione fu talmente clamorosa da portare alle dimissioni l'allora presidente del Consiglio Forlani e all'attacco di Craxi e del PSI alla magistratura che risultava fondata sia la lista degli affiliati che il programma a cui dovevano adempiere. La P2 voleva che si realizzasse il PIANO DI RINASCITA DEMOCRATICA che venne trovato nel '82 nel doppiofondo di una valigia di Maria Grazia Gelli, figlia di Licio. Ecco cosa prevedeva: NASCITA DI DUE PARTITI: Uno al potere, uno all'opposizione ed è quello che sostanzialmente si è verificato 30 anni dopo con la nascita del PDL e del PD IL CONTROLLO DEI MEDIA: Gestione di un'unica agenzia per coordinare la stampa e immissione di tv via cavo da impiantare per plasmare l'opinione pubblica e moltiplicazione di essa con naturale soppressione della RAI PROGETTO DELLA BICAMERALE: Istituzione di una commissione parlamentare per le riforme costituzionale. Fatta da D'Alema nel '97. RIFORMA DELLA MAGISTRATURA: Divisione di ruoli e carriera tra PM e magistrato. Le respnsabilità civili del CSM devono essere esposte e controllate dal Parlamento.
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RIDUZIONE NUMERO DEI PARLAMENTARI ABOLIZIONE DELLE PROVINCE Nel programma di Berlusconi del '94'01-'08 RIFORMA DELL'AMMINISTRAZIONE: Separazione della responsabilità politica da quella amministrativa ELIMINAZIONE DELLE FESTIVITA': Eccetto il 2 giugno, Natale, Capodanno, Ferragosto. CONCESSIONE DI FORTI SGRAVI FISCALI PER AGEVOLARE I CAPITALI ALL' ESTERO: Quello che si è verificato con l'approvazione dello scudo fiscale. ELIMINAZIONE DI PROCESSI A CARICO DEL CAPO DELLO STATO: L'ossessione di Berlusconi.
Questo piano si è realizzato in toto o in parte LA7 in occasioni delle elezioni politiche del 2006 ha intervistato Licio Gelli che smentiva tutto ciò che la giornalista diceva tentando di far passare la P2 come costola del Grande Oriente D'Italia. Egli asserì di non voler compiere alcun colpo di stato ma soltanto di modificare l'assetto di alcuni punti della Costituzione. Nel novembre 2008 lo stesso Gelli affermò che l'unico in grado a poter adempiere al PRD fosse lo stesso Berlusconi. Nel 1978, quando Berlusconi era ancora un massonico comprò da Giacomo Properzi una tv via cavo Telemilano 58 che trasformerà in Canale 5, nuova tv via etere. Nel 1980 fonda Pubblitalia che affida al noto mafioso Marcello Dell'Utri, nel '82 acquistò Italia 1 da Rusconi e nell'84 è la volta di Rete 4 da Mondadori. Le emittenti cominciano a trasmettere a livello nazionale attraverso un network di televisioni locali grazie alla distribuzione capillare sul territorio di videocassette che vengono messe in onda contemporaneamente.
L’eco di Cassandra Per la legge è illegale e infatti 3 pretori di 3 regioni, Lazio, Piemonte e Abruzzo ordinano il 16 ottobre 1984 l'oscuramento delle tre reti. Berlusconi chiede aiuto all'amico Bettino, allora al governo, che per varare un decreto “Salva Berlusconi” abbandona un vertice ufficiale a Londra dove presenziava la leader Margareth Thatcher. Nel 1990 quando il governo è guidato da CAF: Craxi, Andreotti, Forlani viene varata la legge Mammì in cui Berlusconi oltre a detenere le tre reti e Mondadori, può trasmettere tg, uscendo dal “Giornale” che relega al fratello Paolo. Nel '94 decide di entrare in politica sopratutto per risolvere i suoi problemi finanziari che
Anno II-Numero IX-Giugno 2010 ammontavano a oltre 3.000 miliardi di lire come rivela a Biagi. Al secondo mandato (2001-2006) non contento di controllare 5 reti su 7 ( eccetto RAI 3 e LA7) emana il flagellante “Editto Bulgaro” che epura dalla tv nazionale, quella pagata con i nostri soldi tutti quegli autori che non seguono la sua linea di pensiero e si sentono persone libere e indipendenti. Adesso mi pongo una domanda, alla quale non so dare risposta, Berlusconi che è più fedele ai principi della P2 che della Costituzione riuscirà ad attuare tutti i punti del PRD ?
Andrea Panico
Inchiostro Libri
I fratelli Karamàzov è un romanzo di Fëdor Michajlovič Dostoevskij, scrittore russo nato nel 1821 e morto nel 1880. Un ricco libertino, Fёdor Karamàzov, ha avuto tre figli: -il primo figlio, Dmitrij, detto Mitja, odia suo padre perché è innamorato di Grušenka, una bella mantenuta che il vecchio, forte dei suoi soldi desidera avidamente; Mitja è un essere sensuale, nervoso, irascibile e impulsivo; anche se è spietato sa essere generoso
-il secondo figlio, Ivan, è un intellettuale e un filosofo fortemente scettico -il terzo figlio, Alëša , il più giovane, invece, è stato educato dal monaco Zosima: è un mistico che vuole prodigarsi per gli altri -un altro figlio, Smerdjakòv è l’uomo del sottosuolo, il “diverso” dagli altri: è illegittimo; cinico e malvagio: fa il servitore Tutta la trama ruota intorno all’assassinio del capofamiglia Fëdor e alle vicende riguardanti gli altri componenti della famiglia conservando un profondo senso filosofico. La storia dei fratelli Karamàzov doveva essere la prima parte di una biografia di Aleksej (Alëša), uno dei fratelli e in qualche modo il protagonista del grande capolavoro russo. L’intreccio del romanzo è molto semplice. Fёdor Karamazov muore: Smerdjakòv lo uccide sotto l’influsso delle teorie di Ivan; poi si toglie la vita
L’eco di Cassandra -Dmitrij, che è sospettato da tutti, ma difeso da Grušenka viene condannato ai lavori forzati -Ivan crede alla colpevolezza di Mitja fino alla confessione di Smerdjakòv che togliendosi la vita impedisce a Ivan di dimostrare le sue rivelazioni: cerca disperatamente di salvare il fratello, ma cade vittima della follia -Alëša, in totale impotenza guida alcuni giovani sulla via del perfezionamento interiore verso una vita migliore. Nel romanzo compare anche la leggenda del grande inquisitore, in cui Ivan narra ad Alëša la storia della nuova venuta di Cristo sulla terra e della condanna da parte dell’Inquisizione, poiché gli uomini non sono più capaci di comprendere il suo messaggio. In questo romanzo, considerato un grande capolavoro, Dostoevskij esprime con grande
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capacità espressiva il carattere e la forza del male e la necessità di una redenzione. Gionata Longo
Originale commedia all’italiana, Mine vaganti di Ferzan Ozpetek ha per oggetto luoghi comuni e storie d'amore trattati con tono fresco ed innovativo. Come in Fate ignoranti, Saturno contro, Un giorno perfetto, La finestra di fronte, Il bagno turco, centrale risulta il tema dell’omosessualità e dell’accettazione della diversità ma, questa volta, tutto ruota intorno alla necessità di manifestare la propria natura e di avere il coraggio di rinunciare alle situazioni che suscitano infelicità. In primo piano, dunque, il bisogno di dar libero sfogo alla propria interiorità,al proprio io, di portare avanti il proprio modo di essere e vivere. Anche la
L’eco di Cassandra cornice risulta diversa: non più i quartieri romani ospitano la virata del regista, ma gli splendidi colori di Lecce e del Salento, in cui tutto è affidato alla coralità dell'intreccio all'interno di un nucleo familiare che non disdegna gag e scivoloni. La trama, infatti, segue le vicende della numerosa e stravagante famiglia Cantone, proprietaria di un celebre pastificio pugliese. Il figlio minore, Tommaso, interpretato da un interessante Riccardo Scamarcio, aveva fatto credere ai genitori di essersi laureato in economia e commercio, ma in realtà si è laureato in Lettere e vive a Roma, dove coltiva il sogno di diventare scrittore. Tuttavia, è costretto a ritornare a Lecce in quanto il padre decide di dividere le quote aziendali tra i figli. Inoltre, nessuno sa, in famiglia, che Tommaso è gay: la sua confessione sarà anticipata da quella di Alessandro Preziosi, nel ruolo del fratello Antonio, che rivela a sua volta al padre di essere omosessuale. Improvvisamente, la mediocre tranquillità alto-borghese della famiglia Cantone inizia a crollare. Per non compromettere ulteriormente la situazione, soprattutto in seguito al collasso subito dal
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padre (Ennio Fantastichini), Tommaso continuerà a fingere. Solamente la nonna Ilaria Occhini, che da una vita custodisce il ricordo di un amore impossibile, saprà consigliare al nipote la cosa giusta da fare. L'interpretazione muta di Carolina Crescentini, nei panni della nonna da giovane, è di innegabile suggestione, così come le luci di Maurizio Calvesi. A ciò si aggiunge una splendida Nicole Grimaudo, ragazza triste e misteriosa che finisce per intrecciare un legame profondo con Tommaso. Antonella Anna Giacomaniello
Per realizzare il loro ultimo film, La vita è una cosa meravigliosa, i fratelli Vanzina hanno scelto di trattare con leggerezza l’attualissimo e scottante tema delle intercettazioni telefoniche, nell’ambito politico, finanziario ed istituzionale italiano. Ne è venuta fuori, così, una commedia degli equivoci, forse simile a tante altre, ma lontana
dalla cialtroneria dei film di Natale o Ferragosto. L’ennesima pellicola che mette in luce i peggiori vizi degli italiani, partendo dalle intercettazioni telefoniche con cui la polizia controlla uomini importanti che svolgono un ruolo cruciale nella politica, nella finanza e nell’amministrazione del Paese.
L’eco di Cassandra In questo modo, tra storie di tradimenti e grossi guai, viene raccontata la vita di alcuni personaggi ordinari ma complicati e le loro aspirazioni alla felicità: il presidente arruffone di un'importante banca, l'affermato chirurgo sempre in vena di raccomandazioni, il poliziotto che s'innamora di una massaggiatrice. I Vanzina propongono, insomma, una commedia all'italiana che descrive il nostro Paese per quello che è veramente: un'Italia che tende continuamente a mettersi in mostra, ma anche un'Italia innamorata e vivacemente allegra. Le vicende dei vari personaggi si intrecciano: Cesare - interpretato da Enrico Brignano - un poliziotto che si occupa d'intercettazioni e vive spiando le vite degli altri; Antonio - Vincenzo Salemme - presidente di un importante gruppo bancario, al quale i politici chiedono con insistenza fondi neri per finanziare i loro impicci. Un'indagine unisce dell'Oscar nel 2007 come Miglior Film
Anno II-Numero IX-Giugno 2010 il proprietario della clinica dove lavora Claudio - Gigi Proietti - un chirurgo sposato con Elena; Vanessa, la figlia di Antonio; Marco, un giovane elettricista; e Laura, una massaggiatrice che si è innamorata di Cesare senza sapere che fa il poliziotto. Tutte queste storie iniziano in malo modo ma si concludono con una serie di happyend: nel finale esce fuori, infatti, il buon senso e l'onestà di fondo dei tre personaggi principali interpretati rispettivamente dai tre grandi attori. I registi dichiarano di essersi ispirati, per il titolo, a La vita è meravigliosa di Frank Capra e a L'amore è una cosa meravigliosa di Henry King; per il metodo narrativo, ai lavori cinematografici di Alejandro Gonzàlez Iñarritu e, per la storia, al lungometraggio di Florian Henckel-Donnersmarck, vincitore Straniero, Le vite degli altri.
Antonella Anna Giacomaniello
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Alle 7.50 del 15 aprile è morto, per complicazioni renali, l'attore-conduttore Raimondo Vianello, aveva 88 anni. Figlio di un ammiraglio, per assecondare i voleri del padre s'iscrive a Giurisprudenza ma scoppiata la guerra si trova prigioniero a Roma insieme a Walter Chiari, Enrico Maria Salerno e Dario Fo e decide che la su futura professione sarebbe stata l'attore. Viene immediatamente scritturato da Garinei e Giovannini in “Cantachiaro”(1946) e l'anno successivo esordisce al cinema spesso nel ruolo di spalla di Totò, Macario, Renato Pozzetto fino al 1988. Il sodalizio con Ugo Tognazzi lo porterà girare, con lui, una ventina di film e a debuttare nel programma satirico “Uno, due, tre” (1954-1959) lui così etereo, leggero, composto, così “inglese” nella forma ma molto italiano nella scelta dei bersagli, l'altro terrigno, buffone, pantagruelico tanto che la trasmissione verrà soppressa per una garbata satira al presidente Gronchi. Nel '58 si fidanza con Sandra Mondaini e nel '62 la sposa mentre incasella una serie di lucenti successi accanto a Corrado in “Il tappabuchi”(1967) e insieme a Johnny Dorelli e le gemelle Kessler in “Canzonissima”(1969). Gli anni '70 lo vedono accanto alla moglie Sandra nei programmi satirici “Tante scuse”(1974), “Noi...no !”(1977) e “Io e la befana”(1978) con Raffaella Carrà oltre a “Stasera niente di
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nuovo” (1981) ultimo contratto RAI prima del raffinato “Festival di Sanremo”(1998). E', rinsieme a Mike e Corrado, il cofondatore
della tv commerciale di Berlusconi e lì dopo alcuni varietà e “Pressing” (1991-1999) trionfa con le 20 serie di “Casa Vianello”(1988-2008). In una società alla deriva ricca di volgarità e perversioni a cui noi siamo indifferenti e assuefatti lui e Sandra
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divennero lo scandalo, la trasgressione, portando in scena la loro quotidiana vita, e soprattutto quel grande rispetto della fedeltà coniugale ricco d’ironia per ben 52 anni. Raimondo ci ha lasciato un vuoto incolmabile e insostituibile, ci mancherà il suo garbo, la sua disinvolta signorilità, la sua comicità così pulita, asciutta, nitida e mordace, senza un minimo di volgarità e sopratutto ci mancherà la coppia Sandra e Raimondo che attraverso le loro ruspanti diatribe , le rarefatte dolcezze, il loro sostenersi principalmente nei momenti più bui (Sandra ha due cancri e dal 2003 è
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costretta a stare su una sedia a rotelle, Raimondo un tumore) si sono rinnovati quotidianamente nel loro manifesto e non detto, le parole “ti amo”.
Andrea Panico
Il Napoli Teatro Festival Italia, diretto da Renato Quaglia, è giunto alla sua terza edizione: tanti i numeri e gli spettacoli che anche quest’anno rendono protagonista
Napoli, i suoi teatri e spazi aperti. Grande l’importanza acquisita sul piano internazionale, cosicché esso rappresenta una delle realtà italiane che permette di progettare
a lungo termine iniziative comuni, grazie alle partnership con istituzioni pubbliche e private straniere, partendo dal presupposto che la cultura è un’insostituibile risorsa per lo sviluppo territoriale. Parallelamente al Festival ufficiale, e sempre dal 4 al 27 giugno, per il secondo anno consecutivo si svolge l’ E45 Fringe Festival, dedicato al teatro "indipendente". Centinaia le compagnie che hanno inviato propri progetti, rispondendo al concorso bandito nello scorso autunno, ma solo 39 sono approdate alla fase finale, grazie al parere favorevole di un’apposita giuria composta da membri di teatri, associazioni e gallerie cittadine. Non solo Europa, ma anche America, con gruppi provenienti, infatti, da Stati Uniti, Brasile, oltre a Finlandia, Russia,
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Gran Bretagna, Francia nonché Italia. Per l’occasione, le diverse compagnie avranno a disposizione gratuitamente dei teatri per la rappresentazione e beneficeranno della comunicazione e della promozione degli eventi gestite dal Festival. Questa rassegna, dedicata ai gruppi emergenti nel panorama
Anno II-Numero IX-Giugno 2010 teatrale europeo, si avvale della collaborazione dell’Associazione Interno 5 per quanto concerne la direzione organizzativa e la produzione esecutiva e del supporto di Punta Corsara (progetto triennale della Fondazione Campania dei Festival per l’Auditorium di Scampia). Proprio come per il Napoli Teatro Festival Italia, anche per il Fringe è possibile usufruire di card e di abbonamenti per assistere a prezzi modici agli spettacoli allestiti in quel multiforme e continuo palcoscenico che è Napoli, con i suoi luoghi e le sue infinite bellezze, che il più delle volte si rivelano una vera scoperta. Fiorina Izzo
Cowboys 4, 5, 6 giugno Cowboys è un lavoro sul colore e sull’identità superficiale. Si potrebbe riassumere con la frase: rendiamo grazie alla contemporaneità che ci ha permesso di restare sulla superficie delle cose
LOU - studio sulla mala vita 4, 5, 6 giugno Un qualsiasi paesotto di una qualsiasi provincia del sud Italia. Lou è un frammento della delirante violenza che riempie ogni giorno la vita di incolpevoli cittadini
Babel o il balletto degli incompatibi li 5, 6 giugno Babel o il balletto degli incompatibi li è uno spettacolo di danza che si ispira al Misantropo di Molière
Cronache minori
Elettra, biografia di una persona comune studio 7, 8, 9 giugno Elettra Romani è stata ballerina e attrice di avanspettac olo. Gli autori hanno parlato con lei, registrato la sua voce e la sua storia
Fine Bone China
5, 6 giugno Cronache minori è la storia di tre catastrofi individuali: la suora, la vedova, l’idiota. I ricordi affiorano come ulcere sulla lingua e stigmate sulle mani, che intanto rammendano, lavano, uccidono
dal 5 al 9 giugno Un assolo di danza delicato e potente, che fonde il Butoh e la danza europea. Ispirata alle pioniere che indossavano abiti di gala fra le polveri dell’entroterra australiano
L’eco di Cassandra Penelope in Groznyj 8, 9 giugno Il mito omerico di Penelope e della sua controver sa solitudine si trasferisce nella Cecenia di oggi, un paese dove la tortura è la norma
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Di una specie cattiva 8, 9 giugno Di una specie cattiva è un poema scenico per movimenti lunari e voce ricomposta, ispirato all’universo poetico di Sylvia Plath
5 anni separano Luciano Ligabue dal suo precedente album d’inediti (“Nome e Cognome” 2005), anni nei quali non è stato fermo (pubblicando un best of ed un Live), ma nei quali ha prodotto ben poco di nuovo (4 singoli) … L’11 maggio del 2010 è uscito “Arrivederci Mostro”, il nuovo album contenente 12 tracce inedite. Con il titolo del disco l’artista di Correggio intende dire di aver superato determinati periodi di turbamento (appunto
“mostri”) del suo passato… un’arrivederci preoccupante dato che malinconia ed emozione sono spesso inscindibili (la copertina dell’album è una affascinante didascalia di questo concetto)… spesso ma non sempre, e forse questo cd ne è un esempio… QUANDO CANTERAI LA TUA CANZONE: strano come questo cd inizi con una canzone dalla musica delle più coinvolgenti, ma con un testo che non ha moltissimo da dire… è una evocazione di un momento idilliaco (la canzone che appunto sarà cantata) che va cercato nonostante “l’impatto con il mondo è sempre forte” e portato avanti (“te ne fregerai di quanto piove”) LA LINEA SOTTILE: è un immagine molto poetica di un impalpabile confine percettivo tra alcuni punti estremi che la vita presenta (il mondo “tremendo e stupendo”). Forse in
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questa canzone, più che nelle altre, si avverte la serenità cui allude il titolo del disco certamente originale rispetto al passato: “a mia volta mi lascio un po’ stare” (“la linea sottile” 2010) “non mi lascio stare a modo mio” (“vivere a orecchio” 2005) NEL TEMPO: una perfetta armonia di sound rock unita ad un testo introspettivo che procede per immagini (“belfagor e Carosello”, “la 1100 che mio padre urlava un po’ a chiunque”, “i Polis a Reggio”, “Falcone e Borsellino”) riflettendo sul passato (sulle “foto che non ho, ne ho scattate solo un po’, non ne ho avuto il tempo”) CI SEI SEMPRE STATA: una ballata d’amore leggera che si lascia ascoltare, moderata, serena, gradevolmente lenta LA VERITA’ E’ UNA SCELTA: rock abbastanza rude che ricorda le sonorità di “cosa vuoi che sia”, è forse il brano più arrabbiato dell’albu: la verità non è un qualcosa di oggettiva, è sottomessa ad una Sarà che parlo con gli occhi di un fan più che con l’oggettività di un giornalista, ma questo album si inserisce sicuramente nei migliori del cantautore di Correggio… Luciano Ligabue è certamente lontano da quella che è
Anno II-Numero IX-Giugno 2010 autocondizionata percezione (“di giorno sempre un occhio aperto, di notte uno chiuso”) CARO IL MIO FRANCESCO: una lettera aperta a Francesco Guccini, sullo stile de L’avvelenata, Ligabue da un volto a coloro che sono “tra palco e realtà” e ai cantanti a cui “non dovete badare” ATTO DI FEDE: e bene si, non è un titolo ironico, ci troviamo difronte ad una canzone, che pur nella sua concretezza (“vivere è un atto di fede”) rivela fiducia in un qualcosa sopra di noi,(“è tutto scritto ed è qui dentro”). l’”ho visto” di questa canzone, insieme al “c’ero” di Nel Tempo, è emblematico, il rocker è ormai un cinquantenne… UN COLPO ALL’ANIMA: rock energico, un testo inquieto e una situazione forse banale, una canzone che può piacere o meno, che può tranquillamente essere definita commerciale, ma certamente anche gustosa IL PESO DELLA VALIGIA: ispirato ad una sua poesia, il pezzo procede con una sua lenta metrica dando immagini spontanee e sensibili TACA BANDA: un intermezzo alla leggera, quasi parlato, con ben poche pretese QUANDO MI VIENI A PRENDERE: anche dopo averla ascoltata più volte, questa canzone lascia scossi. Prende ispirazione da una storia vera accaduta in un asilo belga, a Dendermond, dove un 20 irrompe nella struttura e uccide una maestra e due bambini ferendone una dozzina, il tutto davanti agli occhi di tutti gli altri compagni… la canzone narra con gli occhi di un bambino gli eventi accaduti… IL MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE: ha il sapore di “urlando contro il cielo”, è il rock di Liga, un rock che proprio in questo pezzo si augura di crescere ancora, e di continuare a emozionare e emozionarsi… la grande musica rock, ma non è neppure poi così vicini a quella commerciale, certamente di più rispetto alle sue origini, ma comunque con la sua coerenza le sue tematiche e il suo modo di esprimersi! Fabio Cirillo
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“Ci sono solo due razze su questo pianeta: gli intelligenti e gli stupidi.” John Fowles I risultati delle ultime elezioni regionali vedono la vittoria del centrodestra e l’avanzata della Lega Nord. Viste le armi con le quali si è presentata la Lega alle ultime elezioni la cosa non stupisce molto, dal momento che quando si pongono le prospettive per la cacciata degli immigrati dall’Italia la maggioranza è sempre d’accordo, sia a nord, dove è più forte la xenofobia, sia a sud dove si è innescato un meccanismo di difesa dallo straniero, considerato socialmente pericoloso. Se inoltre aggiungiamo a ciò la promessa dell’adeguamento dei salari al costo della vita,
cosa si può desiderare di più? il popolo ascolta solo ciò che vuole sentirsi dire. La Lega ha condotto una campagna elettorale sul territorio che ha sicuramente dato i suoi frutti in assenza di una più battagliera propaganda da parte degli altri partiti politici, penalizzati anche dalla mancanza della cassa di risonanza della Tv. Tutto ciò, probabilmente, ha a che fare anche con un maggior vigore dei militanti della Lega Nord, la cui militanza viene vista come simbolo di appartenenza ad un gruppo che si fa sempre più numeroso, forte anche della diffusione attraverso i social network. Quella che però, a mio parere, è la causa principale di queste vittorie è la mancanza di un’efficace alternativa. La maggioranza dei cittadini che vivono sudandosi il pane non sempre sceglie in base all’ideologia, andando a destra piuttosto che a sinistra, ma sceglie ciò che sembra meno peggio e in linea con le loro esigenze di cittadini comuni. Ascoltando i
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discorsi del “popolo” si percepisce una certa delusione, forse perché da un lato molte persone non si sono sentite abbastanza rappresentate dai politici che oggi fanno parte della sinistra, dall’altro hanno visto una certa incoerenza e ambiguità in questa parte politica. Ultimamente si parla di una sinistra che ha cominciato ad imitare il centro-destra e probabilmente questo ha fatto perdere molti consensi da parte di chi non ha visto la “differenza” che fa scegliere una parte invece di un’altra. Si può comprendere che la Lega conquisti sempre più consensi al Nord, ma quello che veramente fa indignare è che c’è gente che sostiene la Lega anche al Sud e questo sembra davvero un vero sacrilegio!
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Come può un cittadino del Sud sostenere un partito che affonda le proprie radici nel disprezzo per i meridionali? C’è chi afferma che al Sud c’è bisogno di un cambiamento di mentalità che solo la Lega può attuare; certo, quello di cancellare il Meridione dalla cartina dell’Italia! Forse quei napoletani che si sono iscritti al Carroccio non si sono mai fatti un giretto nei forum leghisti, dove con tono altezzoso gli utenti affermano che la Lega non dovrebbe diffondersi oltre l’Emilia Romagna, o ancora che dovrebbe escludere l’Abruzzo perché lì si parla un dialetto simile al napoletano, che mal si concilia con la Padania. Pensate che addirittura hanno proposto una suddivisione tra gli abitanti del Lazio centro-settentrionale e quelli del Lazio meridionale, definiti terroni e dunque indegni di essere considerati corregionali dei “veri” laziali. Qui parliamo di “superiorità di razza”, concetto alla base di ogni sterminio e
persecuzione, non si tratta di opinioni politiche, ma di esaltazione ed ogni fenomeno di tale portata andrebbe rifiutato categoricamente, prima che alle parole venga dato il potere di diventare fatti.
Alessandra Marziale
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“Dio è morto”, un aforisma che forse riassume a pieno il pensiero del „900, è morto portando con se l‟etica civile, le speranze e gli ideali. Dio è morto, a testimoniarlo sono stai
ben due conflitti mondiali ( ed un terzo scampato per un colpo di scena storiografico ), a testimoniarlo è una società protesa sempre più verso il materialismo ed il consumo (anche dell‟altre che nel corso di questo secolo ha perso la sua carica trascendentale)… innegabilmente vero, ma altrettanto innegabile è il progresso scientifico e tecnologico, che, bisogna riconoscere, non ha portato solo alla bomba atomica, non ci
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dimentichiamo che di malattie che oggi curiamo ingurgitando un pillola nei tempi addietro si moriva, non ci dimentichiamo che il parto era la maggior causa di mortalità femminile … Ma al di fuori di questo sviluppo tangibile, è da registrare un‟altra grande tappa nel progresso dell‟uomo, per spiegarlo ho scelto di adoperare un grande autore del „900: Luigi Pirandello … egli teorizzava il distacco tra Forma e Vita, ovvero quel processo secondo cui tutte le idee della mente umana, nella società, vadano a tradursi in azioni o opere (forme) di cui la carica iniziale (Vita) è spenta. Questo distacco sembra attenuarsi nel XX secolo ne sono “bella mostra” (è il caso di dirlo) le avanguardie artistiche, a partire dall‟espressionismo fino al surrealismo (che si proponeva di essere un linguaggio propriamente adatto all‟io), nonché l‟intera arte concettuale … meri concetti che vanno a vivere anche nello spazio teatrale (basti pensare allo stesso Pirandello o a Samuel Beckett)… Il „900 è il secolo dove nasce un‟arte exnovo, la
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cinematografia, è il secolo dei grandi mezzi di comunicazione (la televisione prima di internet) che in fin dei conti non sono sempre stati usati per soli scopi commerciali. È il secolo di Annales e della Scuola di Francoforte, di una storiografia non più romanzata, ma reale e basata su scienze più o meno esatte quali possono essere la psicologia, l‟antropologia, la sociologia..
È il secolo in cui molti hanno creduto in una grande utopia quale sarebbe potuta essere il comunismo! È un secolo probabilmente spaccato in due, la cui prima metà può essere vista come la devastante fine dell‟età moderna, e la seconda metà come l‟inizio di una altrettanto disastrosa epoca che non riusciamo ancora a definire (e che perciò chiamiamo
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post-moderna), devastante perché il consumismo ne fa da padrone, perché anche l‟arte (nel senso più amplio del termine) è
diventato un semplice prodotto da mangiare e buttar via …Oppure si continua a riflettere sull‟uomo e sul perche della sua esistenza, si osservano le tesi strutturaliste o neo pragmatiste, le si appoggia o le si critica, oppure si continua a fare arte, estetica o concettuale, oppure si continua a scrivere di complessi mentali o della più banale storia d‟amore… oppure si prende una chitarra od un pianoforte, si fa del rock o della musica classica. Tutto questo e tanto altro (anche ombre, non va negato) nel 1900 c‟è stato!
Fabio Cirillo
L’eco di Cassandra
L’Anno della sconfitta Antico ricordo passato, è l’anno; di guerra; sconfitta del grande impero americano: se a terra dal cielo fu scritta quest’epoca di duro fato ove ogni dolor sembra vano l’astrusa creazione per mano d’un uomo in altra si pone divina per porre questione tra fango e nuvola, andiamo! il misero seme d’Adamo per mano di un uomo morrà! Gionata Longo
Dio è morto! Dio è come una stella spentasi miliardi di anni fa, che favolosa e bella emana luce per l’eternità! Gionata Longo
Inno alla morte La morte, la morte con volto di dea! Avessi la morte; avessi un’idea per ucciderla! Gionata Longo
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Aldilà Silenzio non c’è nessuno nessun rumore neanche un suono solo il silenzio non sento più il vento e il brusio delle stelle silenzio non odo più le cicale e lo scrosciare delle onde vuoto solo il vuoto provo ad alzarmi urlo nessuna risposta cerco di pensare di ricordare ma la mia mente è vuota sembra quasi non esista Cosa è successo? Perché sono qui? Dove sono coloro che amo? Ad un tratto mi illumina una luce mi accarezza una voce che è mille voci insieme “Non devi avere più paurami dicesei morta!”. Leonarda Di Meo