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Spedizione in A.P. - 45% - art. 2, comma 20/B - legge 662/96. Contiene I.P. Filiale di Torino - n.ro 6/12 Vivalda Editori, Torino.

Costiera amalfitana / Creta / Mtb Ivrea / Val Leventina / Professione Guida / David Lama / Bianco in sci

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NO

LIA

di

GIU TER L A V

editoriale

BEVENDO IL CAFFÈ A PUNTA CAMPANELLA (FOTO G. L. BOETTI)

«No mamma, cosa ci vengo a fare in montagna? Il collegamento a Internet salta ogni momento, la sera non so cosa fare, camminare è faticoso...». Sarà per questo che hanno immaginato “Dòlaondes”, l’acquaplaning di Canazei in Val di Fassa: cinque piscine e centoundici metri di scivolo a 2400 metri di altitudine. Rispetto per la lingua ladina, un po’ meno per il resto. E non poteva che scatenare un’ondata di polemiche. Fino a quando i parametri che governano la società resteranno quelli che sappiamo, l’appetibilità della montagna estiva resterà piuttosto ridotta. Destinata a un consolidato pubblico selezionato e appassionato, sempre meno stuzzicante per giovani e giovanissimi. Altro è schizzare sugli sci, impegnarsi nelle evoluzioni acrobatiche del freeride o dello snowboard, quando il bianco invernale avvolge le vette che fanno da sfondo e se le si deve risalire lo si fa con gli impianti, senza alcuno sforzo. D’estate è diverso. È fatica, con poche possibilità di mettersi in mostra. Più meditazione che esibizione. Ma i ragazzi che hanno la vita davanti la vogliono mordere, e per affermarsi hanno capito che bisogna mostrarsi. Al mare si può imitare Balotelli, in montagna è più complicato, mica ci sono spiagge affollate. I muscoli che metti in azione in parete li vedono in pochi, va già bene se c’è qualche ragazza, oltre alla tua. Tanto per ingelosirla un po’. Per fortuna c’è la crisi e allora tornano le famigliole, che prendono il posto delle comitive dell’Unitre che aprono la stagione e, a volte la prolungano. Forse, se anziché portare in quota l’acquaplaning e tanti altri

divertimenti universali che possiamo incontrare in ogni parte del mondo, le nostre località montane promuovessero l’iniziazione agli sport della montagna - l’arrampicata, la mountain bike, il downhill o, per restare in acqua, rafting, canyoning o hydrospeed - si potrebbe provare a imbastire un investimento capace di dare frutti anche in futuro. La montagna è terreno di gioco, di divertimento, di passione, di sentimento, e tutto ciò diventa filosofia di vita. È però necessario trovare la password, la chiave di accesso. Un tempo passava dalle colonie, dalla parrocchia, dalle gite sociali di quartiere, dall’estate ragazzi, dagli scout. Travolti, quasi tutti, prima che dalla crisi economica da quella dei valori, probabilmente sono rimasti solo questi ultimi. Gli scout non cercano solo divertimenti, colgono l’occasione delle vacanze per provare a ragionare sul futuro che li attende e che andrà riempito non solo di apparenze ma anche da qualche impegno più solido che dia un senso alla vita. Ma anche chi cerca solo divertimento potrebbe cogliere l’occasione per incontrare i valori, interrogarsi, rivedere i programmi del futuro dando loro qualche consistenza in più. La montagna e la sua pratica possono far capire cose che probabilmente non si erano mai considerate. Salire non è solo una questione di muscoli e fiato: è affare di cervello che li armonizza; è capacità di controllo; possibilità di governare se stessi cercando l’equilibrio tra ambizione e possibilità di raggiungere gli obiettivi; è consapevolezza delle propria forza e dei propri limiti al cospetto della natura; è felicità di stringere la mano al compagno di avventura, di baciare la propria ragazza, di farsi un caffè per assaporare la bellezza di vivere che la montagna rivela e ci permette di meglio apprezzare. PAG. 1 /

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> IN COPERTINA

sommario 283 ANNO 2012

1 / editoriale

di Valter Giuliano

news 6 / sci ripido

GIÙ DALLE DAMES ANGLAISES di Edmond Joyeusaz 10 / alpinismo

FENOMENO DAVID LAMA di Fabio Palma 12 / attualità

Prima salita a vista, certificata 7b, sulla parete sud del Laserz, nelle Dolomiti di Linz, effettuata da David Lama e Peter Ortner (Foto ASP - Red Bull / Association of Surfing Professional/Rainer Eder)

20 / trekking Amalfi, la costiera degli dei

58 / trekking Creta Walk & Swim

LA TRAVERSATA INTEGRALE DA CAVA DEI TIRRENI A TERMINI di Gian Luca Boetti

TRA GOLE SPETTACOLARI E SPIAGGE INCANTEVOLI di Carlo Valente

28 / arrampicata I Ragni di Lecco tra Amalfi e Positano

64 / SCHEDA GIALLA

TRA SCALINI E FALESIE ALLA SCOPERTA DELLA COSTIERA VERTICALE di Fabio Palma

KILIAN: SUMMITS OF MY LIFE di Sacha Morteo

38 / SCHEDA GIALLA AMALFI

14 / spedizioni

46 / i classici di Alp - fotografia Domenico Riccardo Peretti Griva

LA NORTH FACE DELL’ORCO PAKISTANO di Giulio Caresio 16 / libri

ALLA SCOPERTA DEI SAPORI D’ALPEGGIO di Ugo Vallantri 18 / libri segnalazioni

TREKKING & CLIMBING

LA MONTAGNA IN “BROMOLIO TRASFERTO” di Giuseppe Garimoldi 50 / mestieri di montagna Passione guida alpina

STORIE DI PROFESSIONALITÀ E AMICIZIE di Ada Brunazzi

68 / una splendida giornata

BERG HEIL, BUONA MONTAGNA a cura di Paolo Campagnoli 70 / mountain bike Su e giù per l’anfiteatro morenico di Ivrea

di Piero Ruffino 80 / escursionismo Val Leventina

LA STRADA ALTA E IL NUOVO TUNNEL DEL GOTTARDO di Furio Chiaretta 88 / SCHEDA GIALLA 92 / vetrina

56 / ritratti di Alp

THIS WILL DESTROY YOU: ALBERTO TADIELLO di Daniela Zangrando Baintha Brakk / The Ogre (7285 m) - Karakoram Range, Pakistan (foto Pierre Neyret / Arch. The North Face)

Sisifo felice «Non c’è niente di più affascinante di trovarsi davanti a una montagna che non si può scalare, ma che puoi solo tentare di scalare» Tommy Caldwell

sisifofelice@vivaldaeditori.it


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NEWS BREAKING NEWS _ BREAKING NEWS _ BREAKING NEWS _ BREAKING NEWS _ BREAKING NEWS

Giù dalle

DAMES

GIÙ LE PUNTE E SI SALTA LA PRIMA CREPACCIA TERMINALE PER ATTERRARE, BLOCCARSI E SALTARE LA SUCCESSIVA


WS

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NEWS

sci ripido

di EDMOND JOYEUSAZ foto di ALBERTO LOCATELLI

LA PRIMA DEL CANALONE SUD SUL BIANCO - DAMES ANGLAISES UN’INEDITA DISCESA IN SCI n tutto il mondo il freeride sta avendo un’enorme diffusione. Sull’onda di questa passione, a Courmayeur si è formato un gruppo di giovani con la passione per il fuori pista e in particolare per lo sci ripido. Francesco Civra Dano, Gianluca Marra, Luca Rolli (guide alpine di Courmayeur) e lo snowboarder Davide Capozzi hanno sciato pendii e canaloni aperti qualche decennio fa e non ancora ripetuti [Monte Bianco: Parete Ovest, prima ripetizione (De Benedetti) Via GrelozRoch - Aiguille Blanche: Prima Ripetizione discesa (De Benedetti) Via Grivel-Chabod - Dames Anglaises: prima ripetizione canalone est discesa Neuenschwander] e hanno aperto nuovi itinerari come la discesa del Couloir Anderson al Mont Maudit. In passato, spesso si sono formati gruppi di alpinisti con passioni comuni; mi viene in mente lo straordinario periodo dei concatenamenti a Chamonix. Jean Marc Boivin, Christophe Profit, Erik Escoffier hanno portato qualcosa di nuovo nell’alpinismo. Inconsapevolmente l’incontrarsi al bar nei fondovalle, parlare e condividere idee ed esperienze favorisce la IL TRACCIATO DELLA DISCESA (IL TRATTO TRATTEGGIATO È nascita di “nouvelle vague” NASCOSTO NELLA PROSPETTIVA DELLA FOTO) che talvolta portano una ventata di freschezza nell’ambiente alpinistico. Si sa che è pressoché impossibile fare qualcosa di nuovo sulle Alpi, ma gli sciatori del ripido, essendo un numero molto ristretto, sono più fortunati e qualche canalone vergine riescono ancora a trovarlo. La discesa del canalone sud delle Dames Anglaises, nasce dalla ricerca continua che con Francesco mi coinvolge. Spesso cerchi “cose” lontane e magari non ti accorgi che le hai sotto agli occhi. Entrambi, viviamo a Entrèves; dalle nostre finestre la cresta di Peutérey si staglia nel cielo. Incredibilmente, ci siamo accorti che il canalone sud delle Dames Anglaises non era mai stato sciato e da qui è nato il progetto. Non è stata una passeggiata, è stato un inverno difficile, come spesso accade ultimamente: abbiamo fatto diversi tentativi, le condizioni non erano mai buone, non nascondo che abbiamo avuto dubbi sulla riuscita, ma con pazienza alla fine ce l’ab-

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a m a l f i testo e foto di GIAN LUCA BOETTI

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Ecco per la prima volta la proposta del trekking litoraneo che percorre uno dei luoghi più belli d’Italia passando per Maiori, Minori, Ravello, Strani, Amalfi, Positano, Torca, Nerano e il promontorio di Punta Campanella, scenografico belvedere su Capri. Un’avventura indimenticabile, accompagnata dai richiami epici dell’Odissea di Omero, piuttosto che da quelli divertiti del Decamerone di Boccaccio, sulla scia del mitico Viaggio in Italia.

La traversata integrale della COSTA DI AMALFI da Cava dei Tirreni a Termini

CAMMINANDO SUI SENTIERI A PICCO SUL MARE DI PUNTA CAMPANELLA

A FIANCO DAI ROSMARINI DELLA PEZZALONGA IL PANORAMA SI APRE SULLA BAIA DI IERANTO E SULL’AREA MARINA PROTETTA DI PUNTA CAMPANELLA

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Tra scalini e falesie alla scoperta della COSTIERA VERTICALE di FABIO PALMA

IN EQUILIBRIO TRA LE SPONDE DEL FORO DI MONTE PERTUSO (FOTO L. PASSINI) E L’IMPEGNATIVO SETTORE PAROLE CROCIATE A TORRE DELLO ZIRO (FOTO P. BAGNARA)

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testo e foto di CARLO VALENTE e INES CASONATO

CRETA WALK & SWIM

Tra gole spettacolari e spiagge incantevoli Mare o montagna? Il dubbio attanaglia da

bei paesaggi, lunghe camminate nei boschi e nelle

decenni le famiglie italiane, divide le coppie, crea

praterie alpine, silenzio, contatto con la natura

tensioni, ma alla fine si sceglie il mare. Ăˆ difficile

lontano dalle folle schiamazzanti delle spiagge.

rinunciare al piacere del sole sulla pelle, delle

Ma è possibile conciliare due esigenze cosÏ

calde serate estive, di una bella nuotata in acque

contrapposte?

limpide. Anche la montagna ha le sue attrattive:

Noi ci abbiamo provato.

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Da Elafonissi a Palaiochora Dislivello: 100 m in salita e in discesa Sviluppo: 11 km Tempo: 4 ore Note: è senz’altro consigliabile fermarsi a Elafonissi almeno qualche ora. È una sorta di istmo tra la terra ferma e un isolotto con acque turchesi basse e trasparenti, una delle spiagge più belle di tutta Creta. È famosa perché in più punti la spiaggia assume sfumature rosa che la leggenda attribuisce al sangue dei cretesi che qui furono massacrati dai turchi nel 1824. La camminata fino alla chiesetta e al cippo che ricorda l’accaduto è splendida è richiede circa un’ora a/r. Dal parcheggio si passa davanti ad alcune roulotte (cartello giallo e nero dell’E4). Si cammina tra i massi vicino alla costa fino a una bella foresta di ginepri dalle forme contorte e dune di sabbia, seguita da una bella spiaggia di sabbia nera e scogli piatti (1 ora). Si prosegue lungo il mare per circa 10 minuti poi, seguendo le indicazioni, si risale un torrentello e si riprende a camminare in direzione est tra bei cespugli fioriti. Si scende di nuovo al mare tra sabbia e scogli (1 ora). In fondo alla spiaggia il sentiero

risale ripido con belle vedute fino alla chiesa di Agios Ioannis. Si seguono le indicazioni del sentiero E4 tralasciando la strada sterrata; poco dopo a sinistra, una piccola sorgente d’acqua. Si attraversa una zona di rocce calcaree a picco sul mare con alcuni passaggi franosi leggermente esposti. Infine si ridiscende al mare (1 ora). Volendo, con una piccola deviazione a destra si raggiunge una bella spiaggetta con albero. Si sale di nuovo fino a un colle dove si ritrova la strada sterrata. Poi di nuovo per sentiero si scende al mare e si raggiunge Krios beach (1 ora). Da qui si percorrono ancora alcune centinaia di metri su strada sterrata prima e poi su asfalto fino al primo incrocio a T dove passa l’autobus per Palaiochora (circa 7 km, informarsi sul posto per gli orari).

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Da Palaiochora a Sougia Dislivello: 450 m in salita e in discesa Sviluppo: 14 km Tempo: 5 ore Note: Palaiochora è il centro turistico principale della zona, una cittadina carina piena di ristoranti e di vita costruita su una penisola con due affacci sul mare e le rovine di un vecchio castello veneziano. Merita senz’altro fermarsi un giorno; si

possono affittare biciclette e passare una bella giornata di mare alla spiaggia di Grameno, a 5 km verso ovest. Per andare a Sougia bisogna prendere la strada asfaltata per il campeggio in direzione est (circa 1,5 km). Dopo il campeggio si prende a destra lungo il mare per Galikali beach Si prosegue lungo il mare su strada sterrata in ambiente desertico fino a raggiungere la bella spiaggia di Galikali (taverna, 1 ora). Al fondo della spiaggia inizia il sentiero ben indicato tra rocce e cespugli. Si prosegue a sali e scendi con belle vedute sul mare fino ad arrivare a una caletta con piccola spiaggia (1 ora). Da qui si sale con un tratto un po’ faticoso fino a un colle a quota circa 250 m (0.45 ore). Si prosegue in piano, si supera uno stazzo e dopo circa 200 metri si lascia la strada e si seguono i segni gialli e neri dell’E4 che scende a destra in direzione del mare, prima con pendenza moderata poi più ripido (tenersi a sinistra). Bella vista sul golfo di Lyssos e la sua piana cosparsa di ulivi centenari. Arrivati alle prime case si attraversa la valletta e si giunge a una fonte con dei tavoli (0.45 ore). Da qui risalendo la valletta si incontrano i resti del tempio di Esculapio con il bel mosaico pavimentale, mentre sull’altro lato della valletta si trova una piccola chiesetta. Tornati alla fonte è consigliabile una piccola deviazione verso il mare per ammirare un’altra piccola chiesetta costruita con

T = Turistico / E = Escursionisti / EE = Escursionisti Esperti / EEA = Escursionisti Esperti con Attrezzatura

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reperti di epoca precedente e la spiaggia di ciottoli con i segni evidenti sulla scogliera della antica linea di costa prima del terremoto che sollevò di alcuni metri tutta questa parte di Creta. Dalla spiaggia si può tornare alla fonte passando dal lato opposto della valletta per ammirare alcuni altri reperti archeologici e un ulivo millenario. Il sentiero per Sougia parte proprio a fianco del tempio di Esculapio; si sale per circa 200 m tra gli ulivi fino a un altopiano di rocce calcaree e cespugli (0.45 ore), che si percorre giungendo a una bella foresta di pini dove inizia la discesa nella spettacolare gola di Sougia; si percorre la gola con belle vedute fino al porticciolo di Sougia. Da qui su asfalto in dieci minuti si raggiunge il paese (0.45 ore).

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Da Sougia a Omalos Dislivello: 1100 m in salita, 100 in discesa Sviluppo: 18 km Tempo: 7.30 ore Note: Sougia è un piccolo centro pieno di bar, taverne e camere in affitto: l’atmosfera è carina, molto “alternativa”. Se volete concedervi un po’ di riposo consigliamo di raggiungere l’estremità orientale della spiaggia con un piccolo isolotto roccioso; da qui è possibile raggiungere una spiaggia PAG. 65 /

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ANFIMTBTEATRO Ivrea è il carnevale, l’Olivetti e... la mountain bike: sì, proprio così, la Mtb sta sempre più affermandosi come motivo di richiamo per turisti nell’area del Canavese, un piccolo gioiello dell’outdoor fuori dai circuiti mediatici... qui le cose hanno ancora il gusto del “vero”, compreso il carattere un po’ spigoloso degli abitanti, che però nasconde un grande cuore e una passione per il proprio territorio.

testo e foto di PIERO RUFFINO

In Mtb, su e giù per l’anfiteatro morenico di IVREA paradiso dell’enduro e dell’all-mountain

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La Strada Alta e il nuovo tunnel del Gottardo

Lungo il fianco sinistro della valle si snoda un percorso escursionistico a balcone di 45 km, attraverso cambiamenti climatici e naturalistici, in un ambiente ricco di testimonianze 283 / PAG. 80 della storia locale e della vita rurale 80-87 ALP 283 Leventina.indd 80

di montagna, tra villaggi, tipiche case leventinesi e piccole chiesette che appaiono tra boschi incontaminati. Lungo la Val Leventina si snoda la strada del San Gottardo, che fin dal XII secolo ha avuto un ruolo

fondamentale per la valle, crocevia delle influenze provenienti da nord e da sud. Nel 1882 la ferrovia si è affiancata alla strada, e ora si attende per il 2016 l’inaugurazione del nuovo tunnel di base di 57 km. 23/07/12 14.30


Il

Cobat

raccoglie e ricicla ogni anno in Italia

oltre 15.000.000 di batterie esauste. Ovunque vi sia necessità, gli incaricati del Cobat provvedono al ritiro delle batterie che, se abbandonate, provocherebbero seri danni ambientali. Nell’anno internazionale delle montagne il Cobat ha effettuato due recuperi d’eccezione operando in ambienti e in condizioni particolarmente severe.

Himalaya - Nepal

Alpi centrali - Bernina

Piramide EV K2 Cnr

Rifugio Marco e Rosa

Prossimità Campo Base Everest Quota 5.050

Quota 3.600

Il Cobat è al servizio di ogni Gestore di Rifugio per la raccolta delle batterie al piombo esauste.

Via Toscana 1 • 00187 Roma • Tel. 06 487951 • Fax 06 42086985• info@cobat.it

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Iniziative Editoriali - Lecco

Il Presidente Giancarlo Morandi


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