PsicoFiaba

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Francesca Carubbi

PsicoFiaba L’uso della Fiaba in ambito Clinico e di ComunitĂ

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I Edizione, 2019

Francesca Carubbi, psicologa e psicoterapeuta rogersiana. Ha conseguito la specializzazione in psicoterapia, nel 2011, presso la Sede IACP di Firenze. Svolge attualmente la sua attività in libera professione a Fano (PU). Dal 2008, oltre all’attività clinica, si occupa di progettazione psicosociale, supervisioni educative e formazione e attività di prevenzione dei comportamenti a rischio (uso di sostanze e abuso della Rete) e di promozione del benessere in adolescenza e nell’infanzia, presso gli Istituti Scolastici del territorio. Nel 2018 pubblica Paco, le nuvole borbottone e altri racconti edito da Alpes Italia.

In copertina: Crescere con le fiabe, illustrazione di Costanza Zagone.

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Indice Premessa.................................................................................................... VII Parte Prima – La fiaba, da folklore a strumento psicologico 1. Introduzione: la fiaba come produzione artistica universale dell’immaginario collettivo............................................................. 1 1.1. Fiaba e Psicologia: dall’immaginario collettivo alla costruzione della realtà fenomenica e inconscia................................................... 3 Concetti chiave............................................................................. 6 Parte Seconda – La fiaba applicata in ambito clinico 2. Fiaba e clinica: il “To Care” tra fenomenologia e inconscio............. 7 2.1. Il Principe Ranocchio: una proposta di lettura rogersiana e psicodinamica della fiaba............................................................. 8 2.2. Fiaba, osservazione e diagnosi del disagio del bambino................ 10 2.3. La lettura del sintomo in un’ottica fenomenologico-intersoggettiva e psicoanalitica............................. 14 2.4. I principali test proiettivi.............................................................. 17 Le favole della Düss.................................................................... 17 Il Fairy Tale Test (Il Test delle Fiabe)........................................... 18 Il Test Favola della Famiglia di animali....................................... 18 Concetti chiave........................................................................... 19 2.5. Fiaba e psicoterapia: il racconto come metafora del processo di cambiamento e di crescita........................................................... 20 2.6. Fiaba e narrazione del conflitto: l’Altro tra intersoggettività e inconscio...................................................................................... 22 Concetti chiave............................................................................ 26

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Parte Terza – Fiaba, comunità e uso in ambito psicosociale 3. Fiaba, Psicologia di Comunità e Welfare Sociale: dall’animazione sociale, all’aggregazione, passando per il community organizing....... 27 Concetti chiave........................................................................... 30 3.1. La fiaba nella progettazione psico-sociale per la promozione del benessere e la prevenzione del disagio e dei comportamenti a rischio all’interno della comunità................................................. 31 Concetti chiave........................................................................... 36 Appendice Una proposta di setting clinico per l’infanzia: il laboratorio in Fiaba....... 37 Bibliografia........................................................................................ 41

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A chi crede in me



Premessa “[…] ciascuno di noi, prima di diventare terapeuta, deve fare il paziente. Cioè si fa curare, imparando il mestiere sul suo proprio inconscio” Argentieri, 2013 “L’esperienza della terapia personale è un’esperienza preziosa per lo studente” Rogers, 1951

PsicoFiaba nasce come approfondimento di tematiche già da me trattate in precedenza, sia all’interno del mio primo libro (in tal senso, vedi Carubbi, 2018), nonché durante la formazione online relativa (FCP – Liquidplan, 2018). Nello specifico, in quest’opera è mia intenzione offrire spunti di riflessione e modalità operative concrete per i colleghi psicologi e psicoterapeuti che intendono o che già stanno utilizzando il dispositivo fiabesco come strumento di intervento, all’interno del setting clinico e/o di comunità. In tal senso, fedele al mio paradigma di riferimento – Terapia Centrata sul Cliente e Approccio Centrato sulla Persona – e soprattutto a uno dei concetti chiave, quale quello di apprendimento dalla propria esperienza (Rogers, 1951), ho voluto integrare gli argomenti da me trattati con quei significanti psicodinamici che, in qualità di paziente, mi hanno permesso di far fiorire la mia personale, unica e irripetibile Tendenza Attualizzante (Rogers, 1980) e, quindi, la possibilità di utilizzarla nell’accompagnare i miei clienti nel loro tortuoso, complesso e faticoso cammino di esplorazione di sé, dove la fiaba diventa epifenomeno, grazie alle sue componenti – le azioni o funzioni dei personaggi – universali e costanti e, allo stesso tempo, multiformi e sogget-

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tive (Propp, 1928), proprio di questo pellegrinaggio interiore (Kopp, 1973): l’eroe e l’eroina e le loro sfide divengono metafora di quelle parti del cliente che lottano per trasformarsi da demoni interiori a Daimon, ossia in quella vocazione personale esistenziale (Hillman, 1996) che non rappresenta altro che la loro individualità. In tal senso, per quanto diversi, l’approccio psicoanalitico e quello rogersiano hanno, a mio avviso, un elemento fondamentale che li accomuna: sono due paradigmi rivoluzionari perché hanno donato alla parola della persona profonda dignità, in quanto portatrice di una verità particolare, soggettiva, unica e irripetibile; ciò che salva l’essere umano, da qui, è la sua possibilità di narrarsi. E la fiaba è pura narrazione. Nello specifico, quest’opera, per quanto sia dedicata ai colleghi e, indirettamente, in qualità di fruitori, anche agli adulti, vuole mettere il bambino al centro dei contenuti trattati, al fine di una sua adeguata presa in carico, sia da un punto di vista clinico per ciò che concerne i processi di osservazione, valutazione e diagnosi del comportamento infantile (assessment psicodiagnostico), di supporto e psicoterapia, nonché, in un’ottica di promozione del benessere e di partecipazione attiva, in ambito comunitario. Da qui, dopo una doverosa introduzione circa il valore simbolico della fiaba, quale opera artistica, sui generis (Propp, 1928), come base da cui partire per la narrazione di sé, della propria identità, partendo dalle proprie radici storiche (e, tra l’altro, la psicologia è il regno dell’ascolto e della ricostruzione della propria storia di vita-fenomenologica e fantasmatica), come avremo modo di appurare in seguito, passeremo al secondo capitolo che ci introdurrà il valore simbolico della fiaba, approfondendo, in tal senso, il suo utilizzo nel campo della psicodiagnosi, della terapia e del supporto psicologico propri del setting clinico, per poi ipotizzare un suo uso in campo comunitario, all’interno di una visione di Welfare psico-sociale, dove il racconto magico si configura come collante relazionale, strumento di promozione del benessere (Carubbi, 2009; 2018) e “ponte di riconoscimento reciproco” (Devastato,

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Premessa

2018), in un’ottica aggregativa, partecipativa e di protagonismo sociale. L’ultima parte, infine, è dedicata alla costruzione di un setting clinico e psicoeducativo, da me creato, dedicato al bambino e alla sua famiglia: il Laboratorio in Fiaba. Buona lettura! FC

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