DAN DULBERGER – HAIM OMER
MANCATO PASSAGGIO ALL’ETÀ ADULTA Aiutare i genitori di figli adulti con dipendenza radicata
Edizione Italiana a cura di: Daniela Leveni e Daniele Piacentini
Alpes Italia srl – Via G. Romagnosi, 3 – 00196 Roma tel./fax 06-39738315 – e-mail: info@alpesitalia.it – www.alpesitalia.it
© Copyright Alpes Italia srl Via G. Romagnosi, 3 00196 Roma – tel./fax 06-39738315 I Edizione, 2021 Il Prof. Haim Omer, psicologo e professore emerito dell’Università di Tel Aviv, fondatore della Scuola per la Resistenza non Violenta, è una autorità internazionalmente riconosciuta nel campo della genitorialità. Ha pubblicato 11 libri, tradotti in 10 lingue ed è autore di decine di articoli su riviste scientifiche. Tra le pubblicazioni in Italiano: La Nuova Autorità (EdiErmes 2016, 30 euro, 262 pagine); Parent Training per i Disturbi d’ansia di bambini e adolescenti (Edizioni Erickson 2020; 21,5 Euro, 130 pagine); Genitori Coraggiosi (Franco Angeli 2020; 24 Euro, 208 pagine); La Resistenza Non Violenta (Alpes Italia 2021; ? Euro, ? pagine). Il suo approccio è attualmente insegnato in centinaia di università, istituti e centri di cura in diversi paesi del mondo. La sua vasta ricerca ha dimostrato che questo approccio è efficace per affrontare problemi quali l’ADHD, i disturbi d’ansia, l’abuso di computer, smartphone e internet, l’autoisolamento, il rifiuto scolastico, i comportamenti antisociali e la guida pericolosa degli adolescenti.
Dan Dulberger è uno psicologo specializzato nella terapia familiare e negli interventi basati sulla NVR. Formatosi col Prof. Omer, è conosciuto come uno dei maggiori esperti dei trattamenti NVR nel mondo ed in particolare nel campo delle applicazioni con famiglie che hanno figli con problemi di ritiro sociale e con giovani adulti con dipendenza radicata e difficoltà nel superamento della fase di transizione fra l’adolescenza e l’età adulta. Insegna, pratica e fa attività di supervisione in Canada presso l’Università di Calgary, in Europa ed Israele. Curatori dell'Edizione Italiana:
Daniele Piacentini è psichiatra e psicoterapeuta. Per 30 anni è stato responsabile di un Centro Psico Sociale nella provincia di Bergamo. È coautore di libri sull’applicazione di interventi psicoterapici e psicosociali basati su evidenze scientifiche e di diversi articoli su riviste accademiche. Insieme a Daniela Leveni, è curatore dell’edizione italiana di altre due opere di Haim Omer: La Nuova Autorità (Edi Ermes, 2016) e Parent Training per i disturbi d’ansia di bambini e adolescenti (Edizioni Erickson, 2020), nonché co-autore col Prof. Omer dei libri: Genitori Coraggiosi (Franco Angeli 2020) e La Resistenza Non Violenta (Alpes Italia 2021).
Daniela Leveni è psicologa e psicoterapeuta. Dirigente psicologo presso il Dipartimento di Salute Mentale della ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo e didatta della Società Italiana di Terapia Cognitiva e Comportamentale. È coautrice di numerose pubblicazioni sull’applicazione di interventi psicoterapici e psicosociali basati su evidenze scientifiche. Insieme a Daniele Piacentini, è curatrice dell'’edizione italiana di altre due opere di Haim Omer: La Nuova Autorità (Edi Ermes, 2016) e Parent Training per i disturbi d’ansia di bambini e adolescenti (Edizioni Erickson, 2020). TUTTI I DIRITTI RISERVATI
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INDICE Presentazione di Sandra Sassaroli ...................................................................... VII Introduzione........................................................................................................ IX Cautele .............................................................................................................. XIX Ringraziamenti................................................................................................. XIX L’adulto bambino: dipendenza funzionale e disfunzionale ................. L’età del passaggio all’età adulta .................................................................. Dalla crisi al fallimento: il ruolo dei dubbi dei genitori ............................ Un obiettivo realistico: la dipendenza funzionale ..................................... Identificare la dipendenza disfunzionale .................................................... Abbiamo una prospettiva temporale? Possiamo aspirare ad un funzionamento migliore? .............................. Viviamo come persone nel pieno dei nostri diritti? Possiamo ristabilire la nostra presenza? ................................................. Siamo condannati ad un destino di sacrificio per nostro figlio? Possiamo provare a dedicarci di nuovo al nostro benessere? ............. Stiamo favorendo l’espansione delle pretese dell’adulto bambino? ... Siamo sottoposti a coercizioni, ricatti, sfruttamento? .......................... La Dipendenza radicata dall’infanzia all’età adulta ...................................
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La NVR nel trattamento della dipendenza radicata .............................. La decisione di lavorare con i genitori senza il coinvolgimento del figlio nella terapia ...................................................................................... La storia della Responsabilità Totale: Passato, Presente e Futuro ........... Gli effetti dell’adattamento genitoriale ........................................................ Le difficoltà incontrate dai genitori nell’interrompere l’adattamento ..... Rispondere alle obiezioni dei genitori.......................................................... Obiettivi del trattamento................................................................................
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Il trattamento ...................................................................................................... Caratteristiche e modalità di intervento....................................................... I clienti.........................................................................................................
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Mancato passaggio all’età adulta: aiutare i genitori di figli adulti con dipendenza radicata
Durata e frequenza degli incontri............................................................ Diagnosi ...................................................................................................... Fascia d’età .................................................................................................. Lavoro in equipe ........................................................................................ Sviluppo dell’intervento............................................................................ La fase iniziale.................................................................................................. Stabilire un’alleanza di lavoro................................................................... Formulare un quadro del problema che consenta nuove opzioni...... Discutere dell’adattamento genitoriale ................................................... Mettere in discussione la teoria della responsabilità totale .................. Parlare della necessità di una rete di sostegno ....................................... Imparare come prevenire l’escalation ..................................................... “Battere il ferro quando è freddo”..................................................... “Non dobbiamo vincere ma solo persistere”................................... “Non possiamo controllarti ma possiamo controllare noi stessi” ... “Identificare ed evitare le interazioni a ‘ping pong’”....................... “Non pregare, discutere o cercare di convincere”........................... “Utilizzare i sostenitori per disinnescare le situazioni esplosive”.. Elaborare una tabella di marcia del processo terapeutico ................... Rispondere ad alcune domande tipiche ....................................................... L’Annuncio....................................................................................................... Il Sostegno........................................................................................................ Persuadere i genitori a trovare sostenitori.............................................. L’arruolamento dei sostenitori................................................................. Istruire i sostenitori ................................................................................... Il ruolo di sostegno di altri professionisti.................................................... Il processo di de-adattamento ....................................................................... I comportamenti violenti, pericolosi e distruttivi vengono per primi .. Coinvolgere il supporto è sia un aiuto necessario che un atto di de-adattamento in sé ................................................................................. Il ruolo di “vittime” può rappresentare un atto di adattamento in sé .. Ridurre i servizi ............................................................................................... Lavare, cucinare, pulire, fare acquisti e trasportare............................... Servizi finanziari......................................................................................... Connettività Internet e Cellulare ............................................................. Acconsentire ad abitudini problematiche............................................... IV
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Introduzione
Consentire al figlio adulto di abusare o prendere il controllo della casa familiare e delle attrezzature ................................................... Soddisfare il bisogno del figlio adulto di rassicurazioni illimitate o adattarsi agli sfoghi in cui il figlio li biasima....................................... Ridurre i diritti alla Privacy ............................................................................ Fase di conclusione dell’intervento ..............................................................
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Le minacce di suicidio ..................................................................................... Il Programma NVR per le minacce di suicidio........................................... Descrizione di un caso di crisi suicidaria .....................................................
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Aiutare i genitori di bambini e adolescenti a rischio di insuccesso nella fase di transizione all’età adulta.......................................................... Abuso digitale .................................................................................................. Affrontare l’abuso dei mezzi digitali ....................................................... Stabilire un orario in cui tutti gli schermi vengono spenti .................. Interruzione del servizio Internet ........................................................... Confiscare lo smartphone ........................................................................ Rifiuto scolastico e ritiro sociale ................................................................... Bambini con “comportamenti tirannici”..................................................... Sei ostacolato da tuo figlio nelle decisioni di routine? ......................... Ti vergogni di quello che succede a casa? .............................................. Tuo figlio è violento?................................................................................. Comportamento finanziario irresponsabile ................................................
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Affrontare la dipendenza radicata in contesti particolari ...................... Emergenze........................................................................................................ Situazioni problematiche................................................................................ Genitori anziani ............................................................................................... La NVR in contesti psichiatrici..................................................................... La NVR nei reparti psichiatrici ..................................................................... Presenza....................................................................................................... Autocontrollo ............................................................................................. Supporto...................................................................................................... Lo Staff e i genitori ................................................................................... Lo Staff e il paziente ................................................................................. Genitori e bambino adulto .......................................................................
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Mancato passaggio all’età adulta: aiutare i genitori di figli adulti con dipendenza radicata
Modalità di sopravvivenza. La prospettiva del figlio adulto dipendente ............................................... L’incontro con il figlio adulto........................................................................ Fattori che contribuiscono allo sviluppo dell’AED ................................... Vulnerabilità dello sviluppo...................................................................... Esperienze di vita avverse......................................................................... Relazione problematica con i genitori .................................................... Il vissuto dell’adulto-bambino....................................................................... Il senso di incompetenze del figlio adulto con AED........................... Il figlio adulto sembra essere demotivato .............................................. Vergogna ..................................................................................................... Modalità di sopravvivenza ............................................................................. Trasformare la vergogna attraverso una nuova narrativa .................... Trasformare la vergogna e ridurre l’ansia con l’esposizione graduale .. Trasformare la vergogna attraverso il reinserimento............................ Incontrare il figlio adulto nel contesto di una terapia genitoriale in corso ........................................................................................................ Un incontro unico con un figlio adulto.................................................. Terapia parallela con genitori e il bambino adulto................................
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Conclusioni.......................................................................................................... 151 Bibliografia .......................................................................................................... 155
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PRESENTAZIONE I bambini che non crescono: gli adulti bambini
Leggere questo libro come accade per molti libri importanti, ci permette di definire e mettere in ordine dei concetti che già avevamo ma che non avevamo messo in parole chiare. Il libro mette a fuoco il problema emergente dei nostri figli grandi, anzi adulti, che non hanno la forze, la capacità, il desiderio di uscire per il mondo. Quelli che il grande Padoa Schioppa, in un infelice definizione ha chiamato Bamboccioni. Nei nostri studi questi pazienti stanno arrivando, ma spesso male, perché vogliono rendere contenti i genitori che così smettono di scocciare, oppure perché in cambio di un labile presenza in studio, possono essere lasciati in pace. Impressionante vederli. Queste persone che a un certo punto smettono di progettare una vita e un futuro, spesso inconsapevoli dei timori e delle emozioni dolorose che hanno. Portati a forza da genitori anziani disperati. La dipendenza dai genitori a questo punto però non è affettiva o non soltanto, ma è concreta, di alimentazione, automobili, acquisto di gadget, assistenza alle pulizie. È interessante che il libro parta proprio da qui, dal paradosso dell’indipendenza appresa nel nostro mondo occidentale attuale e dalle condizioni sempre più difficili per raggiungerla, dovute a legami emotivi invischianti, alla durezza del mondo esterno, alla tenuta che si richiede ai giovani per uscire di casa e affrontare le tante frustrazioni che l’esplorazione del mondo richiede. Nel 500 in Inghilterra non esisteva questa mitologia dell’indipendenza, ad esempio un personaggio come Thomas Cromwell che aveva perso molti figli come accadeva allora, era circondato da figli di amici, di sorelle, di fratelli, che andavano a vivere con lui e dipendendo da lui, aiutandolo e facendogli compagnia si conquistavano il diritto ad avere una formazione signorile, essere protetti, a farsi trovare la moglie giusta, questa sorta di apprendistato alla vita giusta offerto al bambino, poi ragazzo e infine adulto che altrimenti sarebbe stato senza chance, era premiante sia per chi lo riceveva con gratitudine e protezione sia per chi lo dava con affetto e consapevolezza. Questi sarebbero diventati coloro che avrebbero protetto l’anziano in tarda età. Tutto questo nelle famiglie nucleari attuali non esiste più e così si è soli con la vita davanti e i propri genitori a guardare e sperare che vada bene. VII
Mancato passaggio all’età adulta: aiutare i genitori di figli adulti con dipendenza radicata
Il libro mette a fuoco l’aspetto sistemico del rapporto di schiavizzazione del genitore da parte del giovane adulto e indica delle strade per risolverlo, coinvolgendo i genitori e la rete allargata per interrompere il circolo vizioso della colpa genitoriale, del timore che l’adulto bloccato si faccia del male, della relazione ricattatoria e prepotente che l’adulto ha con i propri genitori. Che diventano dolenti prestatori di servizi spesso maltrattati. A volte minacciati. Il percorso che viene indicato per il trattamento non è facile. Si tratta di iniziare a vedere il problema in modo chiaro, di accettare che gli scopi dei genitori siano separati da quelli dei figli, di riconoscersi come genitori il diritto ad avere scopi indipendenti e prendere in carico il rischio di un figlio in difficoltà. E di attivare mutamenti, assistiti dal terapista o dai terapisti in modo gentile e convincente. Dobbiamo avere chiaro che questo libro non approfondisce l’eventuale e spesso presente psicopatologia dell’adulto bloccato, ma parte da questa per ridurre il terreno fertile e pericoloso in cui un adulto bloccato può continuare ad esserlo con la complicità amorosa e nefasta dei suoi genitori. Gli aspetti psicoeducativi e di organizzazione anche comportamentale del cambiamento da apportare nella famiglia sono molto interessanti e facili da apprendere e seguire. Consiglio di leggerlo a tutti, psicologi, educatori, assistenti sociali, e non solo per gli aspetti pratici e clinici ma anche per gli aspetti di pietas per tutti i protagonisti del dramma che racconta la statura morale e sociale di chi lo ha scritto. Sandra Sassaroli Direttore di Studi Cognitivi, Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Cognitiva e Direttore del Dipartimento di Psicologia della Sigmund Freud University Milano
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INTRODUZIONE Questo libro è una guida per i terapeuti che lavorano con famiglie di figli adulti che dipendono dai loro genitori in modi gravemente disfunzionali. Si basa su dieci anni del nostro lavoro clinico con centinaia di queste famiglie. Riassume ciò che abbiamo imparato sull’uso in questi casi della terapia basata sulla resistenza non violenta (NVR) e riporta ciò che abbiamo appreso sui processi di dipendenza radicata e persistente, adattamento e disadattamento e sui loro ruoli nel perpetuare o alleviare le sofferenze di queste famiglie. Dal 2009 utilizziamo il concetto di dipendenza radicata negli adulti (Adult Entrenched Dependence-AED), per riferirsi a un modello interpersonale che si forma in alcune famiglie tra giovani adulti (che definiamo anche adulti bambini a causa del fallimento del processo di transizione all’età adulta) o adolescenti e i loro genitori. La maggior parte di questi figli vive nella casa dei genitori e di solito non lavora, non studia o non segue corsi di formazione. Al centro del AED c’è la percezione – condivisa dal figlio adulto e dai genitori – che il soggetto sia inadeguato e incompetente. Questa percezione porta i genitori a sentirsi obbligati a proteggere il figlio. L’adulto-bambino a sua volta sente di non poter vivere senza i servizi dei genitori. Ogni volta che i genitori cercano di sfuggire al loro ruolo, i figlio reagisce duramente. Nel tempo, entrambe le parti arrivano a sperimentare questa condizione come inevitabile. L’AED può persistere nelle famiglie per decenni. La ricerca sui figli adulti disfunzionali è ancora agli inizi (Pozza, Coluccia, Kato et al., 2019), ma ci sono molti indicatori che si tratti di un fenomeno sociale ampio e in crescita. Si stima che un totale di 40 milioni di adolescenti e giovani adulti nei paesi OCSE non stiano frequentando la scuola,né corsi di formazione, né stiano lavorando (NEET- Not in Education, Employment or Training) e quasi due terzi di questa popolazione (28 milioni di giovani in tutta l’OCSE) non sono nemmeno in cerca di lavoro (OCSE, 2016; OCSE, 2019). Psichiatri e psicoterapeuti sono sempre più preoccupati per adolescenti e giovani adulti che sono socialmente introversi e vivono isolati nella loro casa o nella loro stanza (Li & Wong, 2015; Pozza et al., 2019). Studi su adolescenti ad alto rischio di suicidio hanno identificato un’ampia categoria di giovani descritti come “a rischio occulto di psicopatologia e comportamento suicidario”, caratterizzati da uno stile di vita sedentario, diminuzione del sonno e un elevato utilizzo dei media (Carli et al., 2014). Nella nostra esperienza, la maggior parte dei casi di AED rientra in queste categorie. Il fatto che gli adulti bambini siano spesso introversi e socialmente evitanti IX
Mancato passaggio all’età adulta: aiutare i genitori di figli adulti con dipendenza radicata
non impedisce a molti di loro di esprimere le loro richieste ad alta voce, se non addirittura in modo violento. Sebbene gli adulti bambini vivano per lo più confinati in casa, molti di loro mostrano irresponsabilità finanziaria e sociale, nonché comportamenti di dipendenza. Al centro della nostra comprensione e del trattamento dell’AED si trova il processo di adattamento. I genitori soddisfano le richieste e le aspettative dei loro figli, quando adattano costantemente il loro atteggiamento, comportamento e regole di vita per evitare che il loro bambino soffra. L’adattamento può essere volontario, quando i genitori agiscono per compassione verso il loro figlio, o forzato, quando si sentono costretti a causa delle sue reazioni estreme. È stato dimostrato che l’adattamento perpetua ansia, evitamento e disfunzione in bambini e adulti affetti da una varietà di disturbi (Shimshoni, Shrinivasa, Cherian e Lebowitz, 2019). L’adattamento dei genitori è anche un fattore predittivo di fallimento del trattamento individuale del figlio (Garcia et al., 2010).
La NVR (Non Violent Resistance)
La NVR è un approccio alle famiglie, alle scuole e alle comunità che si ispira alla dottrina sostenuta dal Mahatma Gandhi e da Martin Luther King. A prima vista, può sembrare sconcertante che un approccio sviluppato per resistere all’oppressione politica in modo efficace e morale debba essere ritenuto rilevante per aiutare i genitori di ragazzi con problemi comportamentali. I genitori di solito non sono in una posizione di debolezza rispetto ai loro figli, né si sperimentano come oppressi. Tuttavia, nel momento in cui abbiamo capito che i principi e i metodi della resistenza non violenta in campo socio-politico potevano essere utili nel nostro lavoro terapeutico con i genitori, si sono aperte enormi possibilità. Per capirlo, dobbiamo ricapitolare ciò che, a nostro avviso, mancava (e manca tuttora) nel lavoro degli psicoterapeuti con i genitori. Molti genitori che vengono in cerca di aiuto devono affrontare situazioni altamente stressanti che richiedono la loro risposta. Un ragazzo picchia la sorella e la umilia davanti ai suoi amici; un adolescente si chiude nella sua stanza dopo aver espresso terribili minacce; i genitori ricevono una chiamata dalla polizia che informa che la loro figlia è stata trovata completamente ubriaca; queste e altre situazioni acute richiedono una reazione dei genitori. E i genitori reagiscono, poiché anche rimanere impotenti ed estremamente preoccupati è una reazione, anche se probabilmente non molto utile. Molto spesso i genitori vengono in terapia spinti da un tale senso di urgenza. X
Introduzione
In tali situazioni, i genitori spesso sentono di aver bisogno di una soluzione pratica e semplice, di trovare un chiaro senso dell’orientamento. Il motivo per cui hanno bisogno che sia semplice è che sono così stressati e confusi da non poter elaborare informazioni molto complesse. Ma noi psicoterapeuti non ci troviamo a nostro agio con soluzioni semplici. Siamo addestrati alla ricerca della complessità. Tendiamo a diffidare di spiegazioni semplici. Forse questo è uno dei motivi che ci attrae verso la professione: la voglia di ricercare ciò che non è scontato, di rintracciare processi più ricchi e nascosti. Questa disparità tra il bisogno immediato dei genitori e la tendenza del consulente a concentrarsi sulla complessità può costituire un ostacolo allo sviluppo dell’alleanza terapeutica. Questa è stata la prima sfida che abbiamo dovuto affrontare nello sviluppo di un approccio per aiutare i genitori di bambini impulsivi, violenti o autodistruttivi. Dovevamo trovare un modo per fornire ai genitori fin dall’inizio un chiaro senso dell’orientamento, una sorta di “nord-genitoriale” attraverso il quale potersi orientare. Qualcosa con cui potessero identificarsi, che riducesse la loro confusione e impotenza e gli facesse sentire di avere un partner terapeutico che era consapevole della loro angoscia e del loro senso di urgenza. Volevamo un concetto guida iniziale che facesse uscire i genitori dal primo incontro impegnati e pieni di speranza. Il concetto di presenza dei genitori sembrava svolgere questo ruolo in modo promettente. Quando genitori indifesi e preoccupati sono venuti da noi, abbiamo scoperto che parlare con loro di aumentare la loro presenza nella vita del bambino e della famiglia ha avuto un effetto coinvolgente immediato. Abbiamo definito la presenza dei genitori come l’esperienza inerente ad atti che trasmettono il messaggio: “Sono il tuo genitore! Non puoi licenziarmi, divorziare da me o paralizzarmi. Sono qui e resterò qui!” Quando abbiamo parlato con i genitori in questo modo, sono diventati vigili, reattivi e motivati. Il concetto di presenza dei genitori sembrava galvanizzarli con una prontezza ad ascoltare e ad agire che era del tutto assente nella loro precedente posizione perdente. Nei primi anni del nostro lavoro con i genitori, la presenza dei genitori è rimasta il nostro concetto principale. Abbiamo cercato modi, attraverso cui i genitori potessero manifestare la loro presenza, riconquistare la loro voce, il loro posto, la loro influenza. Abbiamo tratto grandi vantaggi dal lavoro di Gerald Patterson, Salvador Minuchin, Jay Haley e Milton Erickson. Ma abbiamo sempre cercato di riassumere gli elementi presi in prestito da questi vari maestri sotto il concetto di presenza dei genitori. In questo modo, il nostro lavoro e il nostro messaggio sono rimasti uniformi, anche se abbiamo pescato ecletticamente da molte fonti. A poco a poco siamo arrivati a sottolineare che non solo il bambino XI
Mancato passaggio all’età adulta: aiutare i genitori di figli adulti con dipendenza radicata
dovrebbe sentire i genitori come presenti, ma anche i genitori stessi dovrebbero sentire che hanno una voce, riempiono lo spazio, hanno un peso e un significato nella vita della famiglia. Questo lavoro è culminato nella pubblicazione di Parental Presence: Regaining a Leadership Role in Bringing up our Children (Omer 1999). Già mentre io (Haim Omer) stavo scrivendo quel libro, mi sono reso conto di casi in cui l’idea della presenza dei genitori era interpretata scorrettamente. Alcuni genitori l’hanno intesa nel senso che dovevano ottenere il pieno controllo sul bambino. Questa interpretazione portava alcuni di questi genitori a tornare a casa e creare barricate, trasmettendo messaggi dominanti in modo inappropriato. Così intesa, la presenza dei genitori può portare a un’escalation. Quei casi difficili mi hanno portato ad aggiungere un capitolo al libro, proponendo possibili modi per ridurre l’escalation che potrebbe sorgere come conseguenza della manifestazione di decisa presenza dei genitori. Con l’aggiunta di questo capitolo ho potuto pubblicare il libro senza preoccuparmi troppo delle potenziali conseguenze negative del suo messaggio. Ma questa soluzione ad hoc si è rivelata insufficiente. Il pericolo di escalation non è solo una conseguenza casuale della manifestazione di presenza dei genitori, ma è intrinsecamente connesso ad essa. È quasi l’altra faccia della medaglia. Molti genitori perdono la loro presenza proprio perché i loro tentativi di manifestare la presenza portano a reazioni acute da parte del bambino e a forti reazioni di escalation. Considerare l’escalation come un possibile effetto collaterale che potrebbe essere risolto con misure palliative non andava bene. Presenza ed escalation dovevano essere considerate nella loro intrinseca e reciproca connessione. La NVR ha fornito una risposta a questa sfida. La NVR è probabilmente l’unico modello di lotta sociale portato avanti da e attraverso la presenza personale, emotiva e morale degli attivisti. La lotta non è condotta lanciando pietre, frecce, lance e proiettili da lontano, ma dalla presenza decisa degli attivisti, che trasmette il messaggio “Siamo qui! Restiamo qui! Non ci muoveremo!” La NVR è anche l’unico tipo di resistenza in cui gli attivisti sono rigorosamente addestrati per evitare tutti gli atti di violenza, nonché tutte le provocazioni, denigrazioni e atti offensivi che potrebbero portare a un’escalation. Il motivo è sia morale che strategico. La forza della NVR è una funzione della sua capacità di stimolare voci positive nel campo avversario, voci che si oppongono alla continuazione dei propri atti violenti e oppressivi. Queste voci positive dicono: “Loro sono dalla parte del giusto! Noi Siamo i cattivi!” Queste voci, tuttavia, possono essere incoraggiate in modo efficiente solo se il campo di resistenza evita la violenza e atti deliberati offensivi, che giustificherebbero la parte dominante nel perseguire la sua oppressione. XII
Introduzione
La NVR socio-politica ha fatto molto di più per promuovere il nostro approccio alla genitorialità che mostrare che la presenza e l’escalation sono le due facce della stessa medaglia. Il motivo è che leader come Gandhi e Martin Luther King non erano solo figure politiche ispiratrici, ma anche maestri strateghi. Hanno creato una conoscenza dettagliata su come tradurre questi principi nella pratica quotidiana. Hanno sviluppato quadri di formatori e leader sul campo che hanno contribuito a trasformare una filosofia politica morale in una macchina di resistenza altamente efficace. Fortunatamente, la ricchezza dei principi, delle strategie e delle tattiche della NVR ha trovato il loro storico e codificatore ideale nella figura di Gene Sharp. Il suo libro “The Politics of Non-Violent Action” (1973) è come la Bibbia della NVR, che fornisce linee guida per ogni situazione immaginabile e dettaglia ogni strumento di resistenza in tutti i contesti di implementazione. Il lavoro di traduzione della NVR socio-politica nel contesto familiare è stato reso possibile dal libro di Gene Sharp. Con l’aiuto di pochi studenti dedicati, ogni intervento, principio strategico, misura tattica e idea di formazione è stato esaminato in dettaglio per il suo potenziale applicativo nel campo della genitorialità. L’unione tra questo lavoro e la nostra precedente esperienza con la presenza dei genitori ha portato alla creazione della NVR descritta nel libro: “Resistenza non violenta: un nuovo approccio ai bambini violenti e autodistruttivi” (Omer, 2004; 2021). Ogni principio, strategia e passaggio pratico in quel libro combina la presenza decisa dei genitori con la prevenzione dell’escalation. Il libro e il relativo manuale di trattamento sono diventati la base del nostro intervento e ci hanno fornito un buon punto di partenza per condurre il nostro programma di ricerca. Il passo successivo che ha reso la NVR chiaramente rilevante per i casi di AED è stata la dimostrazione che gli adattamenti del modello NVR per i bambini violenti e autodistruttivi erano efficaci anche per i bambini con ansia e altri disturbi internalizzanti. Il primo adattamento sistematico della NVR ai bambini con un disturbo internalizzato piuttosto che esternalizzato è stato SPACE (Supportive Parenting for Anxious Childhood Emotions). La logica per applicare un approccio basato sulla NVR a queste famiglie era dovuta alla perdita da parte dei genitori del loro spazio personale (da cui l’acronimo) a causa del disturbo d’ansia del loro bambino (Lebowitz e Omer, 2013, Lebowitz e Omer, 2020). La perdita dello spazio dei genitori è illustrata dal fatto che molti di loro perdono la capacità di avere una stanza che è davvero la loro, di controllare il proprio tempo, di incontrarsi con gli amici, di uscire in coppia o di gestire la casa come ritengono opportuno, a causa delle esigenze poste dall’ansia del bambino. Queste XIII
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situazioni sono tipiche anche degli AED. SPACE include una serie di strumenti pratici per aiutare i genitori a identificare le varie forme di adattamento che forniscono, implementare piani dettagliati per ridurre l’adattamento e strategie per far fronte alle dure reazioni del bambino. SPACE è un modello per eccellenza di come la NVR può essere applicata adattandola ad una condizione con caratteristiche molto diverse da quelle dei problemi esternalizzati per i quali l’approccio è stato inizialmente formulato. SPACE e altri adattamenti della NVR per i disturbi internalizzanti si sono dimostrati efficaci per i bambini con vari disturbi d’ansia, OCD (Lebowitz, 2013) e HFASD (Golan, Shilo & Omer, 2016). SPACE è risultato efficace non solo quanto la CBT per il bambino (Lebowitz et al., 2019), ma ha mostrato risultati simili anche con i bambini che rifiutavano di accettare il trattamento (Lebowitz et al., 2014). La NVR (Omer, 2001; 2004; 2021) è adatta per aiutare i genitori a ridurre l’adattamento e rompere il legame disfunzionale opprimente che tiene loro e l’ adulto bambino incatenati l’uno all’altro. Le ragioni sono molteplici: a) La NVR sensibilizza i genitori alle situazioni in cui vengono sfruttati e oppressi. A questo proposito, la NVR per i genitori segue le orme del suo modello sociopolitico. Il primo passo dell’NVR come forma di lotta politica è infatti quello di creare la consapevolezza che la sottomissione delle vittime non è preordinata da Dio o dalla natura. Allo stesso modo, il primo passo della NVR dei genitori consiste nell’aumentare la consapevolezza dei genitori che la loro sensazione di essere obbligati a servire il loro figlio adulto non è una conseguenza inevitabile delle sue condizioni, ma è spesso il risultato di abitudine, ansia e coercizione. Quando i genitori comprendono gli effetti distruttivi dell’adattamento sul figlio adulto, sono pronti a percepire il danno che infligge anche alla loro vita e a quella degli altri loro figli. b) La NVR aiuta i genitori a proteggersi, a riconquistare la propria libertà d’azione e a reclamare il proprio spazio personale. c) La NVR riduce il pericolo di escalation (Lavi-Levavi, Shachar & Omer, 2013), che di solito è ciò che mantiene i genitori nella totale paura di intraprendere i cambiamenti necessari. d) La NVR salva i genitori e la famiglia dall’isolamento (van Holen, Vanderfaeille e Omer, 2016; van Holen Vanderfaeille, Omer e Vanschoonlandt, 2018). Come si vedrà, l’isolamento è uno dei fattori importanti che perpetuano l’AED. Il passaggio dalla solitudine al sostegno è la chiave per consentire ai genitori di liberare se stessi e il loro figlio dalla loro trappola reciproca. Dal punto di vista concettuale, questo libro offre un modello per comprendere il legame di dipendenza che si sviluppa tra genitori e figlio con AED. Quando abbiamo incontrato per la prima volta famiglie di figli adulti con AED, XIV
Introduzione
la letteratura che descriveva il tipo di interazioni familiari a cui stavamo assistendo era scarsa. C’erano alcuni riferimenti nella letteratura sulla terapia familiare classica (ad esempio, Haley, 1980), che si riferivano principalmente a una diagnosi specifica, come la schizofrenia. A poco a poco, sono apparsi articoli ispirati alla Terapia Comportamentale Dialettica (per es., Ben Porath, 2010; Zalewski, Lewis & Martin, 2018), che descrivevano i problemi reciproci nella regolazione emotiva tra genitori e giovani adulti molto instabili, nonché i tentativi di migliorare le condizioni del bambino tramite una migliore regolazione emotiva dei genitori. C’è ovviamente molta letteratura su varie condizioni psicopatologiche dei giovani adulti, ma molto poco sul tipo speciale di legame di dipendenza a cui abbiamo assistito più e più volte. Abbiamo quindi studiato l’AED come un territorio inesplorato e ne abbiamo acquisito la conoscenza principalmente grazie alla nostra osservazione clinica. Riteniamo ora che il legame di dipendenza tipico del AED possa non solo essere un fattore importante per la salute mentale, ma anche un fenomeno sociale in crescita che merita un’ampia ricerca interdisciplinare. Dal punto di vista della terapia, questo libro offre un manuale di NVR per il trattamento del AED. Si basa su anni di pratica e perfezionamento in centinaia di casi ed è l’ultima di una serie di manuali di implementazione della NVR per una varietà di condizioni, come: disturbi della condotta e opposizione provocatori (Omer, 2004), ADHD (Schorr- Sapir, 2018), disturbi d’ansia (Lebowitz & Omer, 2013), delinquenza giovanile (Lothringer, 2020), diabete scompensato (Rothmann-Kabir, 2019), abuso del computer (Sela, 2019), guida pericolosa degli adolescenti (Shimshoni et al., 2015) e disturbo alimentare evitante / restrittivo (Shimshoni, 2020). Ulteriori manuali NVR sono stati sviluppati non sulla base della diagnosi, ma in contesti di implementazione, come i genitori adottivi (Van Holen, Vanderfaeillie, Omer ‘2016) e reparti psichiatrici (Goddard, Van Gink, Van der Stegen, Van Driel & Cohen, 2009). Ad oggi è stato pubblicato uno studio clinico su 27 famiglie trattate col nostro intervento (Lebowitz, Dolberger, Nortov & Omer, 2012). Da allora, crediamo che il nostro approccio sia diventato maturo per ulteriori ricerche e speriamo che questo libro ispiri un’espansione della mole di prove di efficacia. Abbiamo notato sopra che erano disponibili pochi lavori scientifici sulle famiglie di adulti bambini per supportare le nostre precedenti esplorazioni cliniche. Quello che abbiamo trovato in abbondanza, invece, era una pletora di termini gergali e dispregiativi per denotare i figli adulti che stavamo studiando. Termini come “dipendenza radicata” e “adulti bambini” potrebbero forse essere intesi come un’aggiunta a questa lista stigmatizzante. Questa non è assolutamente la XV
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nostra intenzione. Per noi, la dipendenza radicata non riflette alcun “cattivo atteggiamento” o “motivazione negativa”, ma un modello sistemico che coinvolge sia i genitori che il bambino. Non consideriamo l’AED come un’entità psicopatologica che risiede nella mente dell’ adulto bambino. Al contrario, la consideriamo sussistente a causa del tipo speciale di legame di dipendenza che si sviluppa tra genitori e figlio. Il nostro lavoro si sforza di trasformare questo modello sistemico. Il fatto che questo sforzo possa avere successo mostra quanto l’AED sia dipendente dal contesto. Considerazioni simili si applicano al nostro uso del termine “adulto-bambino”. La connotazione paradossale qui è intenzionale, poiché riflette una realtà sociale. Il raggiungimento della maggiore età non è mai stato più difficile che nella nostra era di adolescenza estesa e di età adulta emergente. Considerando questa difficoltà, ci si può aspettare l’insuccesso dell’emergenza, lasciando milioni di persone e le loro famiglie fuori dai discorsi normativi sull’infanzia, l’adolescenza e l’età adulta. Le cifre che abbiamo citato sopra sull’incidenza delle persone NEET nei paesi OCSE parlano da sole. Stigmatizzare o patologizzare queste persone è un modo per rinnegare la responsabilità sociale per la loro condizione. Questo libro comprende i seguenti capitoli:
Il primo Capitolo (L’adulto-bambino: dipendenza funzionale e disfunzionale) collega l’AED al labirinto dell’età adulta emergente (Arnett, 2004), descrivendolo come un fallimento nell’emergere. La dipendenza di un bambino dai genitori può essere caratterizzata come funzionale o disfunzionale. Presentiamo i modi per differenziare tra i due. Chiariamo che l’obiettivo del nostro approccio non è perseguire un miraggio di “indipendenza” (che consideriamo un obiettivo piuttosto difficile da raggiungere) ma aiutare a trasformare la dipendenza disfunzionale in dipendenza funzionale. I principali cambiamenti che cerchiamo di promuovere sono: a) Sviluppare una prospettiva temporale che consenta ai genitori di lottare per un migliore funzionamento; b) aiutare i genitori a passare dalla cancellazione personale alla presenza; c) liberare i genitori dalla loro “mentalità di sacrificio”; d) aiutare i genitori attraverso un processo di distanziamento ed e) identificare e resistere a varie forme di violenza, ricatto e sfruttamento.
Il Capitolo due (la NVR nel trattamento della dipendenza radicata) descrive il motivo per cui la NVR per i genitori è adatta al trattamento degli AED. Descriviamo perché i tentativi di terapia individuale per il figlio adulto o la consulenza genitoriale tradizionale di solito falliscono. Questi fallimenti si manifestano in diverse forme, come: a) Il figlio adulto rifiuta la terapia; b) Il figlio adulto accetta la terapia, ma l’AED persiste; c) si consiglia ai genitori di mostrare accet-
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Introduzione
tazione incondizionata, ma il legame di dipendenza rimane inalterato, oppure d) si consiglia ai genitori di assumere un atteggiamento rigido, ma questi si spaventano quando si trovano coinvolti in episodi di spaventosa escalation. Sosteniamo che i genitori sono quasi invariabilmente i partner motivati, che meritano di essere considerati come clienti a pieno titolo e che coinvolgere il figlio adulto distrarrebbe i genitori e il terapeuta dal loro lavoro. Il capitolo si conclude con una descrizione degli obiettivi del trattamento e di quali cambiamenti possono essere realisticamente attesi.
Il Capitolo Tre (Il trattamento) presenta una descrizione dettagliata del manuale NVR per l’AED. Il trattamento non viene descritto seduta per seduta, in quanto ciò ostacolerebbe l’adattamento alle caratteristiche particolari di ogni famiglia. Il manuale specifica le fasi essenziali del trattamento, gli obiettivi e le attività coinvolte in ciascuna fase e le modalità per affrontare le preoccupazioni tipiche dei genitori. Questo tipo di manuale si basa sulle evidenze emerse da precedenti ricerche sulla NVR per garantire un’uniformità soddisfacente, oltre a servire come base per l’esecuzione dei controlli di integrità del trattamento (un elemento centrale nella ricerca). La fase di apertura del trattamento è dedicata a: costruire l’alleanza terapeutica, riformulare il problema in modi che consentano di aprirsi a nuove opzioni, discutere dei comportamenti di adattamento dei genitori, lavorare sull’assunzione della responsabilità totale dei genitori, spiegare la necessità di una rete di supporto e formazione su come prevenire l’escalation. Questa fase si conclude con la presentazione di una roadmap del processo terapeutico. Il successivo obiettivo terapeutico è la formulazione e la consegna dell’annuncio. Si tratta di un evento semi-formale, in cui i genitori comunicano al figlio, sia a parole che per iscritto, i cambiamenti che hanno deciso di instaurare nel loro atteggiamento e comportamento. L’annuncio caratterizza la NVR nella sua enfasi sulla resistenza piuttosto che sul controllo. La preparazione dell’annuncio e la sua consegna introduce i genitori all’atteggiamento di base dell’NVR, in cui: a) imparano a vedere la loro resistenza come una funzione della propria disponibilità e non delle reazioni del bambino; b) si preparano ad affrontare le reazioni del bambino senza escalation, e c) imparano a concentrarsi sui cambiamenti nel loro comportamento, piuttosto che sui miglioramenti immediati del figlio. Il compito successivo è rappresentato dalla costituzione di una rete di supporto. Questo compito può svolgersi parallelamente alla preparazione dell’annuncio. Il terapeuta aiuta i genitori a raccogliere sostegno sociale, conduce l’incontro con i sostenitori e guida il gruppo dopo l’incontro. La fase terapeutica successiva consiste nel graduale processo di de-adattamento. Affrontare comportamenti violenti, distruttivi e pericolosi rapXVII
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presenta la priorità di tutto questo processo. Il de-adattamento consiste in una serie di esposizioni graduali alla diminuzione dei servizi, alla violazione dei divieti e, se necessario, al cambiamento della sistemazione abitativa. Il terapeuta aiuta i genitori a stabilire gli obiettivi, a gestire le reazioni del figlio mantenendo un rapporto con lui. La fase conclusiva è generalmente aperta e offre ai genitori la possibilità di tornare alla terapia per un breve periodo in caso si presentino nuovi episodi di crisi.
Il Capitolo Quattro (Minacce di suicidio) presenta l’approccio della NVR alle minacce di suicidio che, tacitamente o apertamente, sono di frequente riscontro nelle famiglie con figli adulti. Sebbene la letteratura sul suicidio sia immensa, poco è stato scritto su come i genitori dovrebbero comportarsi quando il figlio esprime una minaccia di suicidio. Come vedremo, ci concentriamo soprattutto sulle minacce che sono espresse o intimate come reazione al distacco dei genitori. I genitori sono aiutati ad affrontare queste situazioni passando dall’impotenza alla presenza, dall’isolamento al sostegno, dalla sottomissione alla resistenza, dall’escalation all’auto-controllo e dalla distanza al supporto.
Il Capitolo cinque (Aiutare i genitori di bambini e adolescenti a rischio) tratta dei prodromi e fattori di rischio di sviluppo dell’AED nell’infanzia e nell’adolescenza. I principali fattori di rischio sono l’abuso digitale, il rifiuto scolastico, il ritiro sociale, i “comportamenti tirannici” e il comportamento finanziario irresponsabile. Vengono descritti gli interventi NVR che aiutano i genitori ad affrontare queste situazioni.
Il Capitolo Sei (Affrontare la dipendenza disfunzionale in contesti particolari) descrive come affrontare le situazioni che richiedono adattamenti del protocollo descritto nel Capitolo Tre. Alcuni di queste sono: emergenze (ad esempio, acuzie psicotica, tentativo di suicidio o problemi con la polizia), condizioni preoccupanti che non costituiscono ancora un AED a tutti gli effetti, genitori molto anziani e l’implementazione della NVR in un reparto psichiatrico.
Il Capitolo sette (Modalità di sopravvivenza – L’esperienza soggettiva dell’adulto dipendente), scritto da Ohad Nahum, descrive l’AED dal punto di vista dell’adulto-bambino e come il contatto con loro (nel contesto di una terapia individuale parallela o di un incontro singolo con il terapeuta dei genitori) può aumentare le possibilità di miglioramento.
Il Capitolo conclusivo evidenzia alcune delle molte domande che richiedono un’ulteriore esplorazione, come l’eziologia e l’impatto sociale dell’AED, nonché l’efficacia del nostro intervento. Esprime anche la necessità di coraggio come
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Introduzione
principale prerequisito per questo processo. L’AED può indurre grande paura allo stesso modo nei genitori, nei bambini adulti e nei terapeuti, ma una delle virtù della NVR, sia in ambito socio-politico che familiare, consiste proprio nell’ispirare coraggio anche ai miti, ai timorosi e agli oppressi.
Una parola di cautela
Questo libro vuole essere una guida per i professionisti della salute mentale interessati agli interventi di NVR. Lavorare sul AED può essere molto gratificante, ma richiede un atteggiamento cauto, poiché affronta alcuni modelli familiari molto radicati. Raccomandiamo di non tentare di implementare il nostro manuale di terapia senza un background appropriato nelle professioni inerenti la salute mentale o senza il supporto di un team.
Ringraziamenti e riconoscimenti
Guardando indietro a dieci anni di lavoro, desideriamo ringraziare le persone la cui collaborazione, impegno e prospettiva lo hanno reso possibile. Innanzitutto, sono i genitori, i figli adulti e le famiglie allargate straordinariamente coraggiosi che ci hanno invitato ad accompagnarli attraverso la loro valle di ombre e paure. Desideriamo inoltre ringraziare i membri del team che nel corso degli anni hanno preso parte al nostro viaggio clinico nel territorio inesplorato dell’AED: Ohad Nahum, Eli Lebowitz, Yuval Nuss, Amos Spivak, Dana Mor, Lital Mellinger, Efi Nortov, Nevo Pik, Mazal Landes e Uri Nitsan. Desideriamo anche ringraziare il personale del reparto psichiatrico femminile A del Centro medico Sheba, Ramat Gan Israel, che nel periodo 2013-2014 ha collaborato con noi nel lavorare con le famiglie dei pazienti ricoverati, e in particolare Yosef Zohar, Alzbeta Juven Wetzler, Bruria Nussbaum, Sinaya Cohen e Nava Peri. Vorremmo ringraziare i colleghi che negli anni hanno collaborato con noi per stabilire la pratica della NVR per l’AED nei loro paesi: Peter Jakob nel Regno Unito, Willem Beckers in Belgio, Jan Olthof e Henk Breugem nei Paesi Bassi, Michaela Fried in Austria e Daniel Wulff e Sally St. George in Canada. Ultimo ma non meno importante, desideriamo ringraziare Jeffrey Arnett per i suoi scritti ispiratori, il supporto morale e i preziosi commenti sulla terminologia. XIX