Penso quindi sento

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Paola Di Maggio

Il reale interesse del minore

Guida per professionisti e genitori coinvolti nelle separazioni conflittuali

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I edizione, 2019

Paola Di Maggio, Psicologa, Psicoterapeuta, Psicologo Giuridico, Esperta in Psicodiagnosi Clinica e Forense, Direttore e Docente di Master sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento e dell’età Evolutiva, esercita l’attività professionale di Consulente Tecnico di Parte in ambito Civile e Penale Minorile ed è CTU e Perito di Tribunale Ordinario. È autrice dei volumi: Il reale interesse del minore: guida per professionisti e genitori coinvolti nelle separazioni conflittuali e Chi ha paura del mare mosso? Psicologia in favole per adulti e bambini sempre in crescita.

TUTTI I DIRITTI RISERVATI Tutti i diritti letterari e artistici sono riservati. È vietata qualsiasi riproduzione, anche parziale, di quest’opera. Qualsiasi copia o riproduzione effettuata con qualsiasi procedimento (fotocopia, fotografia, microfilm, nastro magnetico, disco o altro) costituisce una contraffazione passibile delle pene previste dalla Legge 22 aprile 1941 n. 633 e successive modifiche sulla tutela dei diritti d’autore.


Collana di Criminologia e Scienze sociali forensi diretta da Amato L. Fargnoli Proposito della collana è quello di mettere in relazione e di sviluppare tematiche di interesse specificatamente criminologico con quello delle scienze sociali forensi, polo di grande interesse collettivo non solo nell’amministrazione della giustizia civile e penale, ma soprattutto per le aree scientifiche che in esso convergono quali l’antropologia giuridica, la psicologia della marginalità e della devianza, la psicologia sociale della famiglia e in genere le psicopatologie sottese all’agire deviante. L’intento è quello di far confluire le suggestioni e le scoperte del sapere con le buone prassi dell’agire attraverso lavori di grande rilevanza scientifica. La Collana raccoglie non solo volumi dedicati alle aree tradizionali, ma anche una serie di monografie su temi specifici, di attuale interesse, di facile consultazione e correlati, ove possibile, anche dal riscontro pratico mutuato dalle esperienze del lavoro oggettivo: comprendere il tema e valutarne l’applicabilità nel concreto. Il logo della collana riunisce, nel segno grafico, l’espressione delle intenzionalità del progetto editoriale. Nel lato destro una parte dell’uomo vitruviano di leonardesca memoria invita a riflettere sull’orientamento della coscienza nell’analisi, nello studio e l’approfondimento dell’uomo nel suo farsi; sulla sinistra, invece, la rappresentazione grafica di una impronta digitale per evocare lo studio delle identità rappresentabili e di quelle nascoste dell’essere umano. Il tutto sullo sfondo della lettera psy greca ad indicare il substrato psichico che guida, condiziona e, nello stesso tempo, libera l’essere umano nel suo divenire storico.

Board scientifico Vincenzo Caretti, Roberto Catanesi, Vera Cuzzocrea, Giovanni M. Giaquinto, Giorgio Manzi, Sonia Moretti, Alessandro Orsini, Desirè Pangerc, Loredana Petrone, Gianvittorio Pisapia, Melania Scali, Roger Solomon, Cira Stefanelli.

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A tutti quei genitori che con consapevolezza hanno saputo ascoltare il cuore dei propri figli‌ A tutti quei giudici, avvocati, consulenti, che avranno il coraggio di accompagnarli in questo nuovo cammino‌

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Indice generale Introduzione ..........................................................................

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Capitolo Primo

Se il “per sempre” diventa “fino ad ora” 1 1.1 Quando l’amore finisce .................................................... 1.2 I conflitti dell’amore che muore ............................................. 2 1.3 Lasciarsi bene per ricostruire:

i punti saldi della buona separazione ...................................... 3

Capitolo Secondo

Affidamento condiviso e conflittualità 2.1 Dai figli non si divorzia .................................................... 7 2.2 Affido condiviso e affido esclusivo ......................................... 9 2.3 Affido condiviso e conflittualità genitoriale: le difficoltà del giudice ................................................................ 11

2.4 Ruolo del Tribunale Ordinario e del Tribunale per i minorenni 2.5 La Mediazione familiare: la resistenza del sistema giudiziario

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Capitolo Terzo

Genitorialità divisa 3.1 La funzione genitoriale dalla fanciullezza all’adolescenza . 15 3.2 Separazione e divorzio ................................................................. 19 3.3 Valutazione della capacità genitoriale: i doveri del CTU ... 21 3.4 Il diritto all’ascolto: il dovere di ascoltare i minori e i limiti del sistema giudiziario..............................................................

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Il reale interesse del minore

Capitolo Quarto

Patologia delle separazioni conflittuali: le sfide del CTU 4.1 Le insidie dell’Alienazione Parentale .................................. 29 4.2 La sindrome della madre malevola ........................................ 35 4.3 La sindrome del padre interdetto ............................................... 36 4.4 Gli effetti della violenza coniugale sui minori....................... 39 4.5 Se-parazione e co-esione: il contributo dell’avvocato......... 41

Capitolo Quinto

Psicopatologia delle istituzioni 5.1 Divorzio giuridico e divorzio psicologico .......................... 45 5.2 Acting out giudiziario e sostegno alla conflittualità ............ 46 5.3 Prevenire il conflitto per prevenire le ferite ............................ 49 5.4 Il contributo del servizio sociale nella separazione e divorzio: risorse e limiti............................................................................

5.5 Limiti dell’articolo 709-ter del Codice di procedura civile

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Capitolo Sesto

Le emozioni dei bambini nel conflitto genitoriale 6.1 Le reazioni dei bambini alla separazione ........................... 57 6.2 Il diritto del bambino alla bigenitorialità ............................... 59 6.3 Emozioni e famiglia ....................................................................... 61 6.4 L’elaborazione del lutto nella separazione.............................. 64 6.5 L’importanza della ritualità per il genitore non allocatario 66

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Indice generale

Capitolo Settimo

I bisogni psicologici dei bambini che vivono la separazione: guida per il genitore

7.1 L’amore incondizionato e il rispetto

per la personalità del bambino ..........................................

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7.2 Adulti responsabili e stabilità dei bambini ............................. 72 7.3 Comunicare ai figli la decisione di separarsi .......................... 73 7.4 Una risposta per ogni perché.................................................. 76 7.5 L’importanza delle favole ............................................................. 87

Conclusione ...........................................................................

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Bibliografia ............................................................................

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Introduzione Pur essendo la nostra società bombardata dai tanti casi di divorzio, molti probabilmente non hanno piena consapevolezza di ciò che accade realmente nel momento in cui le coppie decidono di porre fine alla loro relazione dando il via ad una interminabile disputa su chi fra i due genitori debba ottenere il primato sul figlio. Scopo di questo libro è offrire a quanti abbiano un interesse professionale o personale, una guida alla conoscenza delle trappole in cui troppo spesso cadono le figure specializzate a tutelare il benessere psicofisico del minore coinvolto in queste vicende. Parlo dei giudici, degli avvocati, dei consulenti, degli assistenti sociali e ovviamente, anche dei genitori, dei nonni e degli zii. L’interesse supremo del minore deve costituire il dovere morale di tutti i soggetti coinvolti nei processi di separazione e divorzio soprattutto quando padre e madre faticano a condividere la genitorialità, rilevandosi del tutto incapaci a mantenere ferma e continua la qualità della relazione con i figli. Nella mia esperienza di Psicologo Giuridico, di Consulente Tecnico di Parte, di CTU e Perito, quasi sempre assisto ad accesi conflitti tra genitori non più conviventi che solo raramente vertono su problematiche inerenti i figli, tanto che di frequente la conflittualità si sposta dal civile al penale con tanto di denunce relative a presunti abusi o maltrattamenti che il più delle volte si rilevano infondati. Il mio ruolo e di chi, come me, ha l’onere di indirizzare le decisioni riguardo la vita di un bambino, non può non essere prima di tutto, quello di mediatore del conflitto, di colui che riporta l’attenzione sul minorenne che quasi sempre viene dimenticato, lasciato ai margini di uno spettacolo che difficilmente avrà un lieto fine per il suo equilibrio psicofisico. Mi sembra doveroso sottolineare infatti, che al di là del fatto che la sindrome di alienazione parentale sia o meno riconosciuta dalla letteratura vigente come patologia, di fatto oggi rileviamo l’esistenza di un forte condizionamento da parte di un genitore nei confronti del figlio, diretto a denigrare e distruggere, la figura dell’altro genitore tanto che il figlio stesso arriva a rifiutare di vederlo per proteggersi da tutto lo stress emotivo che gli incontri provocano. Gli operatori rilevano sempre più spesso la sofferenza di questi bambini manipolati, soprattutto da madri possessive e psicologicamente abusanti della fiducia che il figlio ripone in loro. Ciò dipende in gran parte dal fatto che i provvedimenti disposti dall’Autorità giudiziaria in tema di affidamento dei minori e di modalità di frequentazione non XI


Il reale interesse del minore

sono emessi in tempi congrui e non vengono eseguiti anche se provvisti di formula esecutiva dal genitore sottrae il bambino. I provvedimenti vengono si impugnati ma il tempo del giudizio di appello va oltre l’anno, mentre l’eventuale ricorso al Giudice tutelare, competente sull’osservanza delle condizioni di affidamento disposte dal tribunale, per promuovere la risoluzione del conflitto tra i genitori, coinvolgendo i Servizi territoriali, quasi sempre rimane infruttuoso. Né l’introduzione dell’art. 709 ter c.p.c. si è rilevato efficace a garantire l’esecuzione, nonostante la previsione nei confronti del genitore inadempiente di un’ammonizione, del risarcimento del danno causato al minore, nonché del pagamento di una sanzione pecuniaria di non trascurabile entità. Avviene così che il tempo troppo lungo speso nel tentativo di dare esecuzione al provvedimento va a favore del genitore che pone in essere l’azione manipolativa. La stessa strategia di mediazione familiare, per essere vincente, deve essere attivata da subito, prima che il conflitto si consolidi. A ciò si aggiunge che nonostante l’art. 36 del codice deontologico forense faccia divieto all’avvocato di “consigliare al suo assistito azioni inutilmente gravose o suggerire comportamenti, atti o negozi illeciti, fraudolenti o colpiti da nullità”, spesso accade che l’avvocato sostenga la strategia oppositiva e denigratrice del suo assistito, pur consapevole del grave danno che produce al bambino coinvolto: non è raro infatti che addirittura i minori vengano accompagnati nello studio degli avvocati per essere preparati all’ascolto. Mio malgrado ho dovuto prendere consapevolezza negli anni, che vengono considerati bravi e competenti proprio quegli avvocati che cercano a fatica, con continui incontri, di trovare un accordo che possa mettere fine alla lite giudiziaria e salvaguardare i figli. Nessuno invece degli attori coinvolti dovrebbe dimenticare l’importanza del concetto di responsabilità. Essere un genitore responsabile significa assolvere al proprio ruolo con competenza e attenzione verso i bisogni del proprio figlio; essere un operatore responsabile significa impegnarsi affinchè il bambino veda e senta soddisfatte le proprie esigenze psicofisiche; essere un avvocato responsabile significa imparare a collaborare con gli altri operatori per individuare la realtà relazionale in cui i minori sono immersi al fine di trovare l’assetto familiare meno traumatico per loro; essere un giudice responsabile significa far tesoro dell’aiuto di chi ha competenze specifiche nel valutare le capacità genitoriali e saper ascoltare la voce del minore per individuare l’assetto familiare più adeguato alle sue esigenze fisiche ed emotive.

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