Antonella Fìlastro, Massimo Biondi (a cura di)
Manuale di psicoterapia umanistica esistenziale
Collana Orientamenti diretta da Massimo Biondi
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© Copyright Alpes Italia srl - Via G. Romagnosi, 3 – 00196 Roma, tel./fax 06-39738315 I Edizione, 2021
Antonella Fìlastro, Direttore e Rappresentante Legale della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Umanistica Esistenziale “IPUE Luigi De Marchi”. Psicologa, Psicoterapeuta, Psico-Oncologa. Docente di Analisi Bioenergetica e Psicoterapia Esistenziale presso altre Scuole di Specializzazione in psicoterapia. Autore di saggi, e coautore di articoli scientifici. Coniuga da anni l’impegno clinico con quello sociale con il sostegno psicologico ai Bimbi del Meriggio della Comunità Aina – Kenia. Massimo Biondi, Ordinario di Psichiatria, Direttore della Scuola di Specializzazione in Psichiatria, Dipartimento di Neuroscienze Umane, SAPIENZA – Università di Roma, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Psichiatria e Psicofarmacologia Clinica e Direttore del Dipartimento Assistenziale di Neuroscienze e Salute mentale, Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Umberto I, Roma. Istituto di Psicologia Umanistica Esistenziale “Luigi De Marchi”, Roma. www.ipue.it
Un ringraziamento speciale va alla disponibilità e competenza di Carla Arata, Francesco Centrone, Stefania Mastropietro e Maria Teresa Caminiti che hanno curato l’editing di questo Manuale.
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Indice Introduzione di Antonella Fìlastro, Massimo Biondi........................................ XIII
Parte I. Nuove prospettive teoriche 1. Le premesse filosofiche della psicologia umanistica-esistenziale secondo il modello di Luigi De Marchi di Pietro Stampa ...............................................................................
3
Bibliografia ....................................................................................................
11
2. La psicoterapia esistenziale umanistica
di Alessio Finetti ........................................................................................
13
2.1. Premessa: la definizione del campo .........................................................
13
2.2. Il ruolo dell’angoscia nella “liminalita’ esistenziale”..................................
16
2.3. Il terapeuta esistenziale: assetto interno e sentire del clinico come presupposto dell’orizzontalità esistenziale........................................
20
2.4. La Psicoterapia esistenziale è anche una terapia psicodinamica ................
22
2.5. “L’empatia di esistenza” come ulteriore ingrediente per la costruzione dell’Alleanza terapeutica esistenziale........................................................
26
2.6. Primo colloquio e contratto terapeutico..................................................
27
2.7. Prima fase terapeutica: la costruzione dell’Alleanza terapeutica................
28
2.8. Seconda fase terapeutica: la prassi terapeutica..........................................
28
2.9. Tempo e terapia.......................................................................................
32
2.10. Il modello dell’Istituto di Psicologia Umanistica Esistenziale “Luigi De Marchi” (IPUE) e la sua specificità .......................................
33
2.11. Altre acquisizioni di abilità e competenze fornite dal modello................
34
2.12. I tempi dell’azione terapeutica ..............................................................
35
Bibliografia ....................................................................................................
37
37
Ulteriore bibliografia di approfondimento......................................................
III
Manuale di Psicoterapia Umanistica Esistenziale
Parte II. Nuove prospettive di ricerca e metodo 3. Corpo, trauma, stress esistenziale e malattia: i 4 canali del rapporto mente-corpo che portano dallo studio della psicofisiologia centrale dell’emozione alla psicosomatica scientifica di Massimo Biondi ....................................................................................
41
3.1. Il sistema muscolare scheletrico ..............................................................
45
3.2. II sistema neurovegetativo (SNV)............................................................
47
3.3. Il sistema psiconeuroendocrino...............................................................
50
3.4. Il sistema immuno-infiammatorio...........................................................
57
3.5. Corpo, stress e trauma: implicazioni della psicofisiologia dell’emozione per la psicosomatica e la psicoterapia ...............................
59
Bibliografia ....................................................................................................
68
Ulteriore bibliografia di approfondimento......................................................
68
4. Eventi, traumi esistenziali e stress: dalla clinica ai metodi per lo studio scientifico di Massimo Biondi.............................................................................
71
4.1. La definizione di ‘evento’ esistenziale stressante........................................
74
4.2. Strumenti di misura degli eventi stressanti esistenziali secondo l’impatto oggettivo....................................................................
76
4.3. Strumenti di misura degli eventi stressanti esistenziali secondo l’impatto soggettivo ..................................................................
87
4.4. Strumenti di misura degli eventi stressanti esistenziali traumatici secondo l’impatto oggettivo: liste per i disturbi da trauma.......................
88
4.5. Impiego clinico e impiego sperimentale delle liste e degli altri strumenti..
89
4.6. Eventi stressanti, reazione individuale e malattia .....................................
90
4.7. Limiti delle indagini con le liste standardizzate per gli avvenimenti stressanti ........................................................................
92
Bibliografia.....................................................................................................
93
93
Ulteriore bibliografia di approfondimento .....................................................
IV
Indice 5. I nuovi sviluppi del modello umanistico esistenziale di Antonella Fìlastro, Massimo Biondi ..................................................
95
5.1. Assunti filosofici......................................................................................
95
5.2. Cenni storici .......................................................................................... 5.2.1. L’attenzione e la valorizzazione del Corpo in psicoterapia. La divulgazione del pensiero di Wilhelm Reich (1960). L’apertura dell’Istituto di Bioenergetica “W. Reich” Roma (1977)......... 5.2.1.1. Psicofonetica e Teatro......................................................... 5.2.1.2. Una magica sinergia tra teatro e psicologia 1998................ 5.2.2. L’incontro con Carl Rogers e l’apertura della Scuola Rogersiana (1980 – 1985) in Italia............................... 5.2.3. Lo sviluppo di un approccio integrato: Rogersiano, Corporeo, Esistenziale . 5.2.4. L’apertura dell’Istituto di Psicologia Umanistico Esistenziale IPUE (1986/2010) ......................................................
97
98 100 101 102 102 103
5.3. L’evoluzione del modello Umanistico Esistenziale dal 2010 ad oggi......... 107
5.4. Le quattro dimensioni dell’approccio umanistico esistenziale................... 111
5.4.1. La Dimensione Relazionale-affettiva ............................................... 5.4.2. La Dimensione Corporea................................................................. 5.4.3. La Dimensione Esistenziale.............................................................. 5.4.4. La Dimensione Cognitiva Esistenziale..............................................
112 114 116 117
Bibliografia..................................................................................................... 120
Ulteriore bibliografia di approfondimento ..................................................... 123
6. Il trauma come ‘frattura’ nella continuità dell’esistenza di Massimo Biondi.............................................................................
125
6.1. Il concetto di trauma............................................................................... 125
6.2. La frattura dell’esistenza.......................................................................... 128
6.3. Principi d’intervento per la cura della frattura esistenziale........................ 129
6.4. Alcune criticità dell’impiego clinico del concetto di ‘trauma’ ..................
135
6.5. Il problema delle ‘false memorie’ e della sopravvalutazione di eventi stressanti anamnestici ...............................................................
137
6.6. Conclusioni ............................................................................................
139
Bibliografia ....................................................................................................
139
Ulteriore bibliografia di approfondimento...................................................... 140
V
Manuale di Psicoterapia Umanistica Esistenziale 7. Verso una misurazione della dimensione esistenziale di Angelo Picardi........................................................................................ 141 Bibliografia ..........................................................................................................
145
Parte III. Nuove prospettive in clinica e terapia 8. La relazione con la persona affetta da patologia oncologica nella prospettiva esistenziale di Antonella Fìlastro e Luigi Grassi .................................................
149
8.1. Introduzione ..........................................................................................
149
8.2. L’ascolto del dolore, un’apertura sulla prospettiva esistenziale ..................
149
8.3. Dai presupposti teorici alla pratica clinica. Aspetti terapeutici esistenziali nel trattamento della persona affetta da patologia oncologica............................................................................ 156
8.4. Conclusioni............................................................................................. 160
Bibliografia ....................................................................................................
161
9. La Terapia di Riorientamento Esistenziale (RET): dall’approccio cognitivo-analitico alla cura di sé di Luigi Grassi............................................................................................
163
9.1. Introduzione ..........................................................................................
163
9.2. Riorientarsi nella Crisi: Le radici della Terapia di Riorientamento Esistenziale (RET) .................
165
9.3. Il modello della RET ..............................................................................
169
9.4. Mappa relazionale ed esistenziale ............................................................
170
9.5. Dialogo interno e reciprocità ..................................................................
171
9.6. Conclusioni ............................................................................................
173
Bibliografia..................................................................................................... 174
10. La creatività nella psicoterapia umanistica esistenziale di Francesca De Rinaldis e Danila Papa................................................ 175
10.1. Creatività: significato e approcci in psicologia........................................ 175
10.2. La creatività nella psicologia umanistica................................................ 178
VI
Introduzione
10.3. Psicologia umanistica esistenziale e creatività: il pensiero di Luigi De Marchi............................................................... 182
10.4. La creatività nella pratica psicoterapeutica umanistica esistenziale.......... 184
10.4.1. Il caso di D. .............................................................................. 187
10.4.2. Il caso di A. ................................................................................
189
10.5. L’Arteterapia ........................................................................................
191
10.5.1. Arteterapia: applicazioni pratiche nella prospettiva umanistica esistenziale 193 10.5.1.1. Il caso di M.D. .................................................................
193
Bibliografia ....................................................................................................
195
Ulteriore bibliografia di approfondimento .....................................................
196
11. Le adolescenze come traiettorie esistenziali: una prospettiva clinica di Andrea Fontana e Manuel Luciani.............................................. 197
11.1. Confini: la dimensione temporale dell’esistenza in adolescenza.............. 198
11.2. La dimensione cognitiva-esistenziale: la conquista dell’identità ............. 200
11.3. La dimensione affettivo-relazionale: difficoltà narcisistiche e confronto con i pari.......................................... 203
11.4. La dimensione corporea: gli attacchi al corpo come ferite di esistere...... 204
11.5. Le traiettorie evolutive-esistenziali in adolescenza: quale continuità con la vita adulta?........................................................ 207
Bibliografia..................................................................................................... 211
Ulteriore bibliografia di approfondimento...................................................... 214
12. Le terapie centrate sul significato e sulla dignità di Luigi Grassi e Rosangela Caruso......................................................... 217
12.1. Introduzione......................................................................................... 217
12.2. Significato e dignità ..............................................................................
218
12.3. Alcuni modelli di psicoterapia esistenzialmente orientata e centrate sul significato e la dignità ..................................................... 12.3.1. Meaning-centered Psychotherapy.................................................. 12.3.2. Dignity Therapy (DT) ............................................................... 12.3.3. Meaning and Purpose Therapy (MaP) ........................................
220 221 222 223
224
12.4. Altri approcci........................................................................................
VII
Manuale di Psicoterapia Umanistica Esistenziale
12.5. Conclusioni ..........................................................................................
225
Bibliografia..................................................................................................... 227
Ulteriore bibliografia di approfondimento...................................................... 228
13. Condurre un gruppo umanistico esistenziale: esistenze comuni di Antonella Fìlastro e Luca Simione ...............................................
229
13.1. L’esperienza di gruppo come incontro di esistenze ................................
229
13.2. I gruppi terapeutici della psicologia umanistica ed esistenziale............... 231
13.3. Specificità del gruppo umanistico esistenziale secondo il modello dell’Istituto di Psicologia Umanistica Esistenziale “Luigi De Marchi” (IPUE)................... 234
13.4. Condurre un gruppo umanistico esistenziale secondo il modello dell’Istituto di Psicologia Umanistica Esistenziale “Luigi De Marchi” (IPUE)................... 240
13.5. Come e perché funziona la terapia di gruppo umanistico esistenziale secondo il modello dell’Istituto di Psicologia Umanistica Esistenziale “Luigi De Marchi” (IPUE)...................................................................... 244 13.6. Un caso di studio: un gruppo terapeutico per anziani in una struttura residenziale.................................................................... 246
13.7. Conclusioni........................................................................................... 256
Bibliografia..................................................................................................... 257
14. Psicoterapia di gruppo – un’applicazione dal modello Yalom di Giampiero Ercolani ......................................................................
259
14.1. Perché il gruppo? ..................................................................................
261
14.2. Qui e ora: sperimentazione e chiarificazione del processo .....................
267
Bibliografia..................................................................................................... 275
15. La prospettiva umanistico esistenziale nel trattamento del disturbo bipolare di Roberto Delle Chiaie e Maria Caredda ............................................
277
15.1. Disturbi dell’umore: i quadri clinici di disturbo bipolare ......................
279
15.2. Epidemiologia dei disturbi dell’umore .................................................. 284 15.3. Le ricadute nel disturbo bipolare e il problema dell’aderenza alle cure .. 285
15.4. Il ruolo dei trattamenti integrati ...........................................................
VIII
293
Introduzione 15.5. Approccio umanistico esistenziale al paziente bipolare. Validazione di efficacia di una psicoterapia di gruppo in formato breve... 297 15.6. Valutazione dell’efficacia dell’intervento di psicoterapia di gruppo in formato breve .................................................................................... 300 15.7. Aumento della resilienza raggiunto dai pazienti bipolari trattati con la psicoterapia di gruppo in formato breve ...........................
305
Bibliografia..................................................................................................... 307 Ulteriore bibliografia di approfondimento .....................................................
307
16. L’esperienza della maternità di Franca Aceti e Nicoletta Giacchetti ...................................................
309
16.1. La dimensione intrapsichica .................................................................
310
16.2. Ridefinizione identitaria e relazione diadica .......................................... 16.2.1. Caso clinico 1 ............................................................................. 16.2.2. Caso clinico 2 ............................................................................. 16.2.3. Caso clinico 3 ............................................................................. 16.2.4. Caso clinico 4..............................................................................
313 317 318 319 320
Bibliografia..................................................................................................... 321
17. L’approccio psicoterapeutico umanistico esistenziale nelle malattie mediche e chirurgiche: basi teoriche e casistica clinica di Massimo Biondi .................................................................................... 323
17.1. Teoria e principi ...................................................................................
17.2. Problematiche e obiettivi psicoterapici con il paziente medico e chirurgico 327
17.3. Alcuni concetti e metodi per l’intervento ..............................................
325 328
17.3.1. Un infarto miocardico ................................................................ 17.3.2. Disturbo dell’umore, di personalità o fibromialgia?........................ 17.3.3. Somatizzazioni multiple ............................................................. 17.3.4. Un’ipertensione capricciosa ..........................................................
330 331 332 333
17.4. I bisogni del paziente in ospedale ......................................................... 17.4.1. Stress e cardiopatia ..................................................................... 17.4.2. Non ho avuto un infarto .............................................................. 17.4.3. Un dolore addominale improvviso ................................................ 17.4.4. Un caso che riguarda il confronto con la malattia-cancro e il ‘dopo’ ....
335 337 339 340 341
IX
Manuale di Psicoterapia Umanistica Esistenziale 17.4.5. Politraumatismo dopo un tentativo di suicidio................................ 342 17.4.6. Accettare la fine ........................................................................... 343 17.5. Uno studio naturalistico dell’approccio UE su 130 casi in medicina psicosomatica e di consultazione .........................................
346
17.6. Conclusioni .......................................................................................... 349
Bibliografia .................................................................................................... 352
Ulteriore bibliografia di approfondimento ..................................................... 352
18. Psicobiologia della solitudine, del supporto sociale e della solidarietà di Massimo Biondi .................................................................................... 353
18.1. Isolamento sociale e solitudine .............................................................
355
18.2. Gli effetti negativi biologici di solitudine e isolamento sociale ..............
357
18.3. Supporto sociale e solidarietà ................................................................
359
18.4. Cervello sociale, supporto e solidarietà .................................................
361
18.5. Il ruolo protettivo biologico del supporto sociale e della solidarietà....... 363
Bibliografia .................................................................................................... 371
Ulteriore bibliografia di approfondimento ..................................................... 373
19. Umanizzazione delle cure secondo il modello umanistico esistenziale di Antonella Fìlastro, Marco Ferrari, Cristina Meleleo e Luca Simione 375
19.1. Curare la persona, non la malattia ........................................................ 375
19.2. La sofferenza non solo medica nell’anziano istituzionalizzato ................
378
19.3. Prendersi cura dei familiari e dei caregiver ............................................
382
19.4. Prendersi cura di chi si prende cura: l’umanizzazione per il personale sanitario 387
9.5. Il Processo di Umanizzazione avviato nella RSA del Policlinico Italia....... 390
19.6. Conclusioni .......................................................................................... 395
Bibliografia .................................................................................................... 395 Indice Tabelle .................................................................................................... 401 Indice Figure ..................................................................................................... 402 Autori ................................................................................................................ 403 Indice analitico ................................................................................................. 407
X
Questo libro è dedicato all’uomo scomparso da dieci anni Luigi De Marchi, per noi tutti Gigi, che con la sua stessa esistenza ha introdotto in Italia una “terza via” nel campo delle terapie psicologiche, difendendo la libertà e l’amore tra i diritti primari della persona
Introduzione Antonella Fìlastro, Massimo Biondi
Questo Manuale parte dall’esperienza ormai più che trentennale dell’Istituto di Psicologia Umanistico Esistenziale IPUE fondato da Luigi De Marchi nel 1984 che, dopo la sua morte nel 2010, ha continuato a sviluppare ed a far evolvere quell’indirizzo scientifico, didattico e terapeutico con lo stesso spirito laico e inclusivo scelto dal suo fondatore, accettando così l’incontro e la contaminazione con altri indirizzi, fino a costituire una sintesi quanto più possibile ampia e organica; forse la più ampia finora proposta grazie una esposizione storica, teorica e pratica, suffragata da una robusta ed eloquente casistica clinica. Qualcuno potrà chiedersi se le contaminazioni e le inclusioni provenienti da indirizzi diversi possano aver distorto o attenuato il nucleo originario del modello umanistico esistenziale iniziato da De Marchi. Ebbene, questo testo non soltanto dimostra che non si è perso nulla del progetto iniziale, ma che, anzi, quel progetto si sia evoluto con nuove conferme, specialmente dopo dieci anni di nuove aperture (e di sintesi). In tal modo, non soltanto si è consolidata l’identità originaria, ma è stata anche confermata la potenzialità intrinseca rivoluzionaria, partita da una sfida onnivora e laica: includere il nuovo e il meglio, senza pregiudizi, cancellando antiche e recenti barriere tra scuole che nel tempo si sono divise sul modello di setting e sulle finalità stesse della terapia. Per rendere subito evidente la continuità e la fedeltà al progetto originario di De Marchi, questo volume parte dalla sua visione storica fino ai suoi nuovi sviluppi, in grado di integrare le prospettive emergenti da maturazioni ed evoluzioni di ambiti anche molto diversi, come quello delle neuroscienze. Uno dei pilastri dell’approccio IPUE consiste infatti nella riaffermazione dell’unità inseparabile mente-soma. È stata quindi soddisfatta con successo la necessità di offrire trattamenti integrati per diversi tipi di setting, soprattutto in psichiatria di consultazione, in psicologia clinica applicata alle malattie somatiche, anche in ospedale, oltre che nelle sedi private e pubbliche del nostro SSN con particolare riguardo alla Psiconcologia: una disciplina storicamente vicina alla nostra scuola, considerati anche i nostri fecondi rapporti pluriennali con i professionisti di questo settore. L’elemento forse più distintivo e caratterizzante della formazione IPUE rispetto alle altre Scuole (ottime nella formazione classica per il paziente XIII
Manuale di Psicoterapia Umanistica Esistenziale
con disturbi che un tempo erano inseriti nella vasta area delle ‘nevrosi’ e dei disturbi della personalità) sta nella preparazione ad affrontare setting diversi fra loro, come l’ospedale, i contesti specialistici in medicina, l’oncologia e l’ambulatorio di medicina generale. Come si vedrà in queste pagine, tale caratteristica va molto oltre la capacità di adottare ed adattarsi a setting fra loro molto diversi, perché l’intero modello, oggi come ai tempi del suo fondatore, non parte da una tecnica terapeutica, ma da una visione esistenziale della persona, della vita in tutte le fasi, anche nei grandi disagi derivati da separazioni, da quelli della nascita a quelli della morte, e che dunque vanno al di là della clinica e della terapia. Questa visione completa e totale della persona e della sua sofferenza, quest’ultima non trattata separatamente dalla persona, nelle intenzioni di De Marchi, si apre ad un atteggiamento culturale oltre che terapeutico. Come ad esempio nei confronti dei giovani, per i quali aveva immaginato interventi già nell’istruzione primaria e secondaria nelle scuole. Quel progetto non è stato realizzato, ma è ancora possibile e augurabile, perché immaginato per assorbire e, in un certo senso, saccheggiare tutti gli ambiti della cultura e delle arti come fonte rinnovata ed inesauribile delle emozioni. La poesia, la letteratura, il teatro, la musica e ogni situazione che possa permettere al giovane di vivere liberamente, nel più vasto modo possibile, gli affetti e la solidarietà, i quali costituiranno poi, nella vita adulta, la vera risorsa in grado di curare il mal di vivere e la dose di pena che è comune ad ogni esistenza. Sapere di esistere insieme agli altri, di condividere nello spazio e nel tempo ciò che ogni essere umano può patire e lenire, è l’obiettivo ideale e sociale che la scuola inaugurata da De Marchi propone: non soltanto una tecnica o una serie di accorgimenti, ma una condivisione della volontà comune di accedere e donare le esperienze maturate e i loro frutti. L’ampiezza del progetto e i molti anni di verifiche e arricchimenti spiegano la necessità di interpellare più voci su diversi temi: i collaboratori di questo Manuale sono i professionisti che abbiamo invitato qui e che sono in maggioranza amici storici di De Marchi, con cui hanno condiviso idee, discussioni, lavori, spunti, lezioni e convegni. Ma se ci fossimo limitati a comporre una antologia di contributi storici dell’avventura culturale e terapeutica di De Marchi, questo testo sarebbe rivolto soltanto al passato, per quanto prezioso. Benché la rivisitazione storica dell’idea originale sia estremamente importante per chi non l’ha conosciuta nel passato, lo scopo principale, o meglio la linea di sviluppo di questo Manuale va cercata nei cambiamenti e nell’aggiornamento del modello, che rispondono alla necessità di aderire in modo evolutivo alle modificazioni di una società che cambia ed evolve con una rapidità crescente e spesso imprevedibile rispetto a quella degli anni ’70. Tale esigenza corrisponde del resto alle richieste
XIV
Introduzione
dettate dalle normative del MIUR per rispondere anche alle necessità di una amministrazione sempre più complessa. Questo Manuale si propone di offrire, sia un riferimento aggiornato del modello Umanistico Esistenziale scritto da autori diversi, ma uniti da una visione organica comune, che una base dalla quale gli allievi potranno muoversi nelle diverse istituzioni cliniche e nelle supervisioni con coerenza ma anche con creatività. Si tratta di un progetto allo stesso tempo umile ed ambizioso, perché da un lato attinge apertamente da fonti diverse, dall’altro si fonda su una capacità di integrazione fatta non soltanto di parole, ma anche di esperienza clinica, di progressi oggettivi e di apertura, sia alle discipline fisiche che filosofiche, da quelle che approfondiscono l’esperienza corporea a quelle che nascono dall’esperienza della Medicina Psicosomatica. Alcuni capitoli faranno il punto sulle radici filosofiche dell’approccio UE e sulla loro evoluzione. Altri riprenderanno il rapporto mente-corpo, la psicobiologia del sistema neurovegetativo, neuroendocrino e immuno-infiammatorio; altri ancora presenteranno un modello integrato d’intervento su più livelli: da quello tradizionale UE a quello della conoscenza di sé e del livello corporeo. Affronteremo in queste pagine sia il concetto di psicoterapia in una prospettiva ‘temporale’ dell’esistenza, sia i temi riguardanti fasi critiche specifiche, come l’età avanzata, la sofferenza psicopatologica pre e perinatale della donna, ed altro ancora. L’ambizione di questo Manuale è dunque duplice: illustrare gli approcci storici della psicoterapia esistenziale (con una speciale attenzione per l’opera di Irvin Yalom che De Marchi indicò come uno dei suoi principali ispiratori) e schiudere la porta agli approcci più recenti, come la Psicoterapia cognitivo–analitica, la Dignity Therapy e l’integrazione della farmacoterapia utile per lenire la sofferenza. La Dignity Therapy aperta da Harvey Chochinov insieme alla Meaning Therapy costituisce un indirizzo particolarmente affine all’approccio UE, perché è applicata a chi vede la propria vita drammaticamente ridotta nel tempo e nella qualità, a chi ha bisogno di bilanciare il doloroso scompenso della sua condizione con la possibilità di esprimere e veder riconosciuta la propria pena, nonché di sostituire i significati stessi dell’esistenza. Si tratta di un territorio terapeutico profondamente esistenziale, in cui emerge la priorità della persona sulla genericità della malattia e dunque particolarmente aperto agli sviluppi della terapia centrata sull’individuo. Alla stessa famiglia di approcci centrati sulla persona sono citate la Managing Cancer and Living Meaningful (CALM) e la Cognitive Analytic Therapy (CAT) e la Terapia di Riorientamento Esistenziale (RET) che mirano in modi diversi e situazioni sempre più specifiche e nuove, alla ricostruzione delle condizioni di emotività sostenibile dopo esperienze variamente traumatiche e disorientanti.
XV
Manuale di Psicoterapia Umanistica Esistenziale
È molto importante distinguere fra una somma e una sintesi. Il nuovo modello Umanistico Esistenziale che viene proposto in questo Manuale non consiste in una sommatoria di input diversi ripescati dalle diverse scuole e uniti in una collezione miscellanea. Al contrario, il contagio, la contaminazione, la fecondazione tra esperienze e idee diverse trovano nel modello UE il naturale terreno di sintesi in cui ogni parte non è più soltanto ciò che era prima ma interagisce con tutto il sistema delle diverse esperienze. Ed è la casistica a mostrare l’efficacia e l’originalità della contaminazione che ha permesso al modello di evolvere in senso anche cognitivo-esistenziale. La bibliografia che completa questo Manuale fornirà una guida essenziale degli approcci e delle scuole già esistenti che vengono quindi date per conosciute al lettore. Il valore aggiunto e validante di questo Manuale sta nell’esposizione, non soltanto, degli aspetti teorici e storici ma soprattutto nei dati clinici sia citati negli studi clinico-sperimentali pubblicati su riviste indicizzate, sia nell’esposizione di alcuni casi clinici inediti, sia pure in formato esemplificativo e non estensivo data la natura del volume.
XVI