Osservazione, Ascolto e Interpretazione

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Giulio de Felice (a cura di)

Osservazione, Ascolto e Interpretazione Elementi dell’incontro con il paziente Con i saggi di Alessandro Giuliani, Pier Christian Verde e…Vladimir Nabokov

Alpes Italia srl - Via G. Romagnosi, 3 - 00196 Roma tel./fax 06-39738315 – e-mail: info@alpesitalia.it – www.alpesitalia.it


© Copyright Alpes Italia srl - Via G. Romagnosi, 3 – 00196 Roma, tel./fax 06-39738315 I Edizione, 2020 Nel libro sono riportati brani da Lezioni di letteratura di Vladimir Nabokov, 2018 Adelphi Edizioni S.p.A. Milano (pp. 263-298, Lo strano caso del dottor Jekyll e di Mr Hyde; pp. 521-522, Commiato) © 1980 The Estate of Vladimir Nabokov Published by special arrangement with Houghton Mifflin Harcourt Publishing Company © 2018 Adelphi Edizioni S.p.A. Milano

Alessandro Giuliani è Primo Ricercatore presso l’Istituto Superiore di Sanità dove si occupa di modellistica statistica e matematica dei sistemi biologici. Ha sviluppato insieme a Joe Zbilut e Chuck Webber dell’Università di Chicago, la tecnica non lineare di analisi del segnale “RQA” (Recurrence Quantification Analysis). Suo principale obiettivo è lo sviluppo di una “meccanica statistica biologica”. Tiene spesso corsi di metodologia statistica in Università italiane ed estere, è autore di circa 350 pubblicazioni su riviste internazionali “peer-review” e di qualche libro di divulgazione scientifica. Pier Christian Verde ha studiato psicologia alla Sapienza Università di Roma e conseguito il PhD all’Università di Urbino Carlo Bo. Ha due specializzazioni (ASNE-SIPSiA e SPI) che coprono tutto l'arco evolutivo Bambino-Adolescente-Adulto come psicoterapeuta e psicoanalista. Dal 2005 al 2013 è stato professore a contratto presso l’Università di Urbino Carlo Bo insegnando diverse materie, tra cui Tecniche dell’osservazione del comportamento infantile. Dal 2018 insegna psicologia presso l’Università Link Campus di Roma. Ha un’esperienza clinica di 25 anni e scritto numerosi articoli scientifici di settore, in particolare sulla Psicologia del Linguaggio e alla sua applicazione in clinica psicosomatica. Vladimir Vladimirovič Nabokov (Pietroburgo, 1899-Montreux, 1977) è stato uno scrittore, critico letterario, saggista, drammaturgo, entomologo, e poeta russo naturalizzato statunitense. Tutte le sue opere sono in corso di pubblicazione presso Adelphi. L’ultimo titolo uscito è Lezioni di Letteratura (2018). Giulio de Felice si è laureato in psicologia clinica ed ha ottenuto il dottorato di ricerca alla Sapienza Università di Roma con il massimo dei voti e menzione d’onore nel Premio Minerva. Si è specializzato in psicoterapia individuale e di gruppo. Attualmente è Senior Lecturer (Professore II fascia) presso la NCU University di Londra dove insegna dinamiche di gruppo e psicologia dinamica. Svolge la sua attività clinica a Roma. Ha pubblicato numerosi articoli internazionali sull’applicazione dei principi dei sistemi dinamici alla psicoterapia ed è tra i fondatori del network mondiale di ricerca in Psychotherapy and Complexity Science della SPR (International Society for Psychotherapy Research). TUTTI I DIRITTI RISERVATI Tutti i diritti letterari e artistici sono riservati. È vietata qualsiasi riproduzione, anche parziale, di quest’opera. Qualsiasi copia o riproduzione effettuata con qualsiasi procedimento (fotocopia, fotografia, microfilm, nastro magnetico, disco o altro) costituisce una contraffazione passibile delle pene previste dalla Legge 22 aprile 1941 n. 633 e successive modifiche sulla tutela dei diritti d’autore.


Indice generale Prefazione di Giulio de Felice.....................................................

VII

1. Osservazione, Ascolto e Interpretazione nelle Scienze Naturali:

la

1.1 Tra Scienza e Arte................................................................... 1

Scienza come Arte della Rappresentazione di Alessandro Giuliani................................................................. 1

1.2 Le Proteine sono Spugne....................................................... 9 1.2.1 Osservazione.................................................................. 12 1.2.2 Ascolto............................................................................ 16 1.2.3 Interpretazione.............................................................. 18

1.3 Conclusioni: Questione di Stile............................................. 21

1.4 Referenze Bibliografiche........................................................ 26

2. Osservazione, Ascolto e Interpretazione nella Psicoterapia Infantile

di Pier Christian Verde................................................................ 29

2.1 Stare nella Relazione, Interpretare la Relazione.................... 29

2.2 Il Caso di Diego: Scena e Narrazione di un’Analisi Infantile

2.3 Appendice............................................................................... 54

2.4 Bibliografia............................................................................. 56

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3. Osservazione, Ascolto e Interpretazione di un

Capolavoro della Letteratura Europea di Vladimir Nabokov................................................................... 57

3.1 Lo Strano Caso del Dottor Jekyll e di Mr Hyde ................... 57 3.2 Commiato.............................................................................. 85

III


Osservazione, Ascolto e Interpretazione

4. Osservazione, Ascolto e Interpretazione nella Psicoterapia di Gruppo

di Giulio de Felice........................................................................ 87

4.1 Introduzione........................................................................... 87

4.2 Osservazione........................................................................... 91

4.3 Ascolto.................................................................................... 110

4.4 Restituzione............................................................................ 123

4.5 Conclusioni ........................................................................... 139

4.6 Referenze................................................................................ 142

IV


A Fedor e Sebastiano



Prefazione di Giulio de Felice

Sono felice di presentarvi questo testo che, primariamente, è il frutto delle relazioni affettive che hanno caratterizzato la mia vita professionale. Il libro, nella sua interezza, possiede tre vertici. Un vertice artistico, uno scientifico ed uno psicoanalitico-psicoterapeutico. Con questi tre fili rossi ho intessuto la mia esperienza professionale, il mio assetto in seduta e di fronte ad ogni problema scientifico. D’altra parte, essi caratterizzano anche me, come essere umano. Essi convergono in un punto preciso: l’attitudine necessaria ad ognuno di noi per conoscere qualcosa di nuovo, per fare un’esperienza nuova. Il posizionamento cognitivo ed affettivo necessario a tale scopo è il medesimo; nella scienza, nell’arte e nella psicoterapia. Il lettore potrà, perciò, leggere il testo seguendo immaginarie linee associative verticali e orizzontali tra i capitoli. Nelle prime, vi sono i punti di convergenza tra i tre differenti vertici del libro, mentre nelle seconde, vi sono le loro specificità. Voglio ora introdurre e ringraziare le persone e le relazioni che hanno costituito il terreno fertile per lo sviluppo dei temi presenti in questo testo. Per quanto concerne il vertice scientifico mi fa piacere menzionare il mio amico e prof. Franco Orsucci, con il quale diversi anni fa ho avuto i primi scambi riguardo la Scienza della Complessità applicata alla psicoterapia. Negli anni ci siamo spalleggiati e vicendevolmente aiutati per costruire un sempre più ampio network professionale e dei disegni di ricerca sempre più accurati. Negli ultimi anni su questo argomento abbiamo creato una sezione speciale all’interno della International Society for Psychotherapy Research con più di 100 iscritti provenienti da tutto il mondo. Ricordo poi con molto affetto le prime volte in cui all’Istituto Superiore di Sanità ponevo dei problemi di ricerca in psicoterapia al mio amico, biostatistico di formazione, Alessandro Giuliani, mentre lui mi rispondeva illustrando i suoi lavori su proteine e topolini. Lui lavorava sulla relazione tra topologia delle proteine (cioè la disposizione spaziale) e la loro funzione, mentre io cercavo un modo sufficientemente accurato di rappresentare in termini quantitativi il processo della psicoterapia. In qualche mese ci accorgemmo di avere due sole strade percorribili: guardare al processo della psicoterapia come un continuo flusso di informazioni, e perciò studiarlo in termini di dinamica dei fluidi, oppure come un segnale discreto, che passa attraverso stati più o meno ricorrenti. Scegliemmo la seconda opzione, VII


Osservazione, Ascolto e Interpretazione

proponendo per la prima volta, nella storia della letteratura di settore, lo studio del processo psicoterapico in termini di transizioni tra stati di un sistema dinamico. Nel tempo lui è diventato un profondo conoscitore della ricerca in psicoterapia ed io ho imparato a fare scienza. Insieme, negli ultimi anni, abbiamo analizzato dati fisiologici, relazionali e verbali di sedute di psicoterapia provenienti da diverse parti del mondo: Stati Uniti, Brasile, Portogallo, Svizzera, Austria, Germania, Gran Bretagna, Italia, Belgio, solo per menzionare alcuni paesi. Senza le nostre discussioni tra cellule, proteine, topi, sedute di psicoterapia, Freud e Pearson, questo libro non avrebbe avuto sufficiente terreno fertile. Nel suo contributo il prof. Giuliani ci mostra il processo attraverso il quale il suo gruppo di ricerca ha dimostrato che le proteine hanno una “struttura aperta”, con l’acqua liberamente circolante all’interno, e non “compatta”, come si credeva. Questo ha dato il via ad un ripensamento, nella letteratura di settore, del modello di folding e della relazione tra struttura e funzione biologica delle molecole. Da questo vertice il lettore potrà approfondire come un dato empirico può essere “osservato”, qual è il posizionamento scientifico necessario al suo “ascolto”, ed infine come lo si “interpreta”, producendo nuova conoscenza. Infine, l’autore, nelle conclusioni del suo contributo ci propone delle coordinate con le quali orizzontarsi nel possibile dialogo fra diversi domini scientifici. Egli riprende i quattro livelli del processo di conoscenza descritti da Aristotele (letterale, allegorico, morale e anagogico), utilizzandoli per descrivere lo statuto epistemologico delle scienze, naturali e umane. Per quanto riguarda il vertice artistico mi fa piacere ringraziare apertamente Adelphi, che gentilmente mi ha concesso i diritti di riproduzione di questa straordinaria lezione del corso “Maestri della narrativa europea” di Vladimir Nabokov, tenuto alla Cornell University negli anni ’50. L’autore, da molti considerato come il più grande scrittore del ‘900, ci porta a passeggio nei sentieri strutturali di un grande capolavoro della letteratura europea: “Lo Strano Caso del Dottor Jekyll e di Mr Hyde” di Robert Louis Stevenson. Invito il lettore ad apprezzare il dettaglio scientifico nella descrizione del prof. Nabokov, e gli aspetti di creatività artistica nel contributo del prof. Giuliani. Infine, lo invito ad apprezzare in entrambi la profondità psicologica. Ringrazio Franca Pece, preziosa traduttrice delle lezioni di Vladimir Nabokov, raccolte nel volume “Lezioni di Letteratura”, e Fredson Bowers, curatore del volume. Mi fa piacere, inoltre, fare menzione e ringraziare la disponibilità dei proprietari dei seguenti copyright: 1980 The Estate of Vladimir Nabokov Published by special arrangement with Houghton Mifflin Harcourt Publishing Company e 2018 Adelphi Edizioni S.p.A. Milano. È un onore per me ospitare un contributo di Vladimir

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Prefazione

Nabokov in questo volume. Ho letto tutta la sua bibliografia, prezioso lavoro editoriale di Adelphi, e gli sono grato per avermi portato in giro, ed avermi fatto appassionare, a luoghi sconosciuti che la mia mente non era in grado di pensare. Dal mio punto di vista, la formazione di uno psicoterapeuta non è completa senza la lettura degli straordinari contributi alla letteratura di Vladimir Nabokov. Parlando di psicoterapia si affacciano diverse persone che tengo a ringraziare per aver contribuito alla gemmazione di alcune idee che in questo testo sono state sviluppate. Silvia Andreassi, Marisa Pola, Giuseppe De Vita, Alessandro Bruni, Stefano Angeli e Giorgio Corrente. I loro insegnamenti, ma soprattutto loro in quanto persone, mi hanno arricchito moltissimo. La maggior parte delle riflessioni presenti in questo testo riguardo la tecnica psicoterapeutica e l’attitudine all’ascolto in psicoterapia scaturiscono dalle nostre discussioni insieme. In questo vertice si inserisce il contributo del mio amico e collega Pier Christian Verde. Il prof. Verde, che ringrazio per aver subito aderito con entusiasmo a questo progetto, ci presenta le caratteristiche dell’osservazione, ascolto ed interpretazione nella psicoterapia infantile. Il caso di Diego, sapientemente descritto, fa arrivare chiaramente al lettore il duro sforzo, tecnico e umano, profuso dal collega per trasformare contenuti emotivi incistati e non elaborati all’interno della mente del paziente. La continua oscillazione tra stare nella relazione terapeutica ed interpretare la relazione stessa è uno dei temi portanti del capitolo, e mostra come sia proprio l’interazione dinamica tra i due poli a promuovere lo sviluppo del campo analitico. La descrizione delle difficoltà umane del terapeuta a convivere con le asperità del paziente è, a mio avviso, il dono più importante che il prof. Verde fa ai lettori. Lo ringrazio per essere riuscito a mettere l’accento su quest’aspetto, complementare alla tecnica, su cui nel mio contributo ho voluto più soffermarmi. In quest’ultimo, ho infatti cercato di mostrare al lettore l’importanza di saper ascoltare il racconto di un paziente, o di un gruppo di pazienti, con un orecchio “artistico” ed uno “scientifico”; entrambi necessari per lo sviluppo del campo psicoterapeutico. Ho cercato poi di descrivere al lettore l’incontro tra il concetto di campo dei coniugi Baranger e i sistemi dinamici. Tale incontro genera una preziosa evoluzione della nozione di campo, che qui introduco. Esso diviene, in estrema sintesi, l’insieme degli stati pensabili dal sistema paziente-terapeuta o dal gruppo psicoterapeutico (es.: figura 1). All’interno di questa nuova prospettiva la traiettoria di una diade terapeutica o di un gruppo terapeutico (“A” in figura) tenderà verso gli stati psichici del paziente caratterizzati da maggiore angoscia (stati in blu o stati stabili di campo). Come sappiamo, gli stati psichici del terapeuta caratterizzati da una quota rilevante di angoscia non dovrebbero, e non devo-

IX


Osservazione, Ascolto e Interpretazione

Figura 1. Raffigurazione del concetto di campo psicoterapeutico.

no, “tirare” la traiettoria della relazione, ma essere discussi ed ammorbiditi dal training e dal continuo monitoraggio psichico del clinico. Il paziente, quindi, conduce la relazione terapeutica in questi punti d’angoscia del campo, che, in base alla loro ricorrenza temporale, possono essere definiti “attrattori” (ne osserviamo due in figura). Maggiore l’angoscia e maggiore la ricorrenza dello stato d’attrazione. D’altra parte, lo scopo terapeutico del lavoro è quello di promuovere l’uscita del paziente da un dato attrattore psicopatologico. In una transizione di questo tipo (stati in giallo o rosso, o stati instabili di campo), la diade terapeutica passa attraverso un periodo di insicurezza e cambiamento, caratterizzato da due aspetti principali. Da una parte la storia clinica del paziente diviene più coerente, si possono perciò comprendere i punti cardine e le strategie più o meno adattive messe in atto. Dall’altro si osserva l’emergere di nuovo materiale psichico del paziente, mai condiviso in precedenza; esso propone un nuova modalità di entrare in relazione con il mondo esterno e con il mondo interno del paziente stesso. Questo passaggio fa emergere una nuova angoscia di campo, e con essa, un nuovo stato d’attrazione. La capacità del campo analitico di promuovere questi passaggi (stato stabile-instabile-stabile o order-order transitions) permette al paziente non solo di acquisire maggiore consapevolezza del suo mondo interno, ma anche di introiettare il processo di transizione stesso. Questo, infatti, diviene modello per futuri cambiamenti, da X


Prefazione

una parte riducendo la persecutorietà del nuovo, dall’altra permettendo di apprendere dall’esperienza. Dunque, un dato campo, alla fine di un buon lavoro psicoterapeutico, sarà in grado di passare tra i diversi stati psichici indipendentemente dall’angoscia che li caratterizzano, esso diviene perciò un sistema “ergodico”. Infine, voglio concludere questa prefazione facendo menzione dei miei maestri più importanti: tutti i miei pazienti con i quali ho avuto l’opportunità di lavorare. Vi ringrazio affettuosamente per avermi portato in luoghi sconosciuti della mente.

Novembre 2020

XI


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