Diario di Viaggio 1 - 2009

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Un solido ponte tra generazioni La Cassa Rurale è in buona salute e oggi conferma la propria mission a sostegno della comunità interpretando anche il ruolo di collegamento tra le risorse raccolte sul territorio e le esigenze dei giovani Per i soci della Cassa Rurale si avvicina l’appuntamento con l’assemblea, durante la quale saranno chiamati ad analizzare i dati di bilancio, eleggere i nuovi vertici, valutare le iniziative promosse e quelle in programma. In breve, a confrontarsi e decidere il futuro della propria cooperativa di credito. Per avere qualche elemento utile a svolgere questo importante compito abbiamo rivolto qualche domanda al presidente Adriano Orsi che, grazie ai nove anni passati alla guida dell’istituto di credito cooperativo, ne conosce molto bene la situazione e il ruolo. Presidente, come è cambiata la Cassa Rurale in questi nove anni? Dal 2000 ad oggi la nostra Cassa è cresciuta e si è rafforzata: gli impieghi sono più che raddoppiati e il patrimonio è aumentato costantemente e oggi sfiora i 30 milioni di euro. La nostra è un’azienda che gode di un ottimo equilibrio e quindi può garantire un solido sostegno ai propri soci e clienti. Quello che non è cambiata è l’attenzione alle esigenze di soci e clienti, per questo prestiamo sempre più attenzione al fattore liquidità per poter garantire risposte positive alla domanda di finanziamento di imprese e famiglie.

Quali sono gli elementi su cui puntate? Uno degli elementi vincenti è sicuramente la nostra squadra, che nel corso degli anni è cresciuta ed è ora composta da 36 persone, tutte competenti e motivate. Ma il vero punto di forza è costituito dalla base sociale, che negli ultimi 9 anni è cresciuta del

Assemblea dei Soci nel 2008 a Nomi.

40% arrivando a quota 2.138. Una crescita che ci dimostra la fiducia che i nostri soci e, più in generale, la nostra comunità riserva al lavoro che abbiamo compiuto finora. In questi 9 anni come sono cambiati i vostri obiettivi? C’è un dato interessante che ci ha fatto capire come la nostra mission si evolve: abbiamo visto che i nostri soci e clienti con oltre 65 anni apportano mediamente il 44% dei depositi, mentre i più giovani, tra i 26 e i 45 anni, rappresentano il 60% dei prestiti. Questo significa che la Cassa Rurale fa da cassa di compensazione tra i depositi della fascia più anziana e le esigenze dei giovani diventando quasi un collegamento, un ponte tra generazioni. Cosa è stato fatto per la comunità? Una delle mission aziendali è riversare parte degli utili sul territorio. Noi lo abbiamo fatto e continuiamo a farlo utilizzando diversi canali. In questi 9 anni il nostro sostegno è più che raddoppiato: nel 2007 abbiamo pubblicato il nostro primo bilancio sociale e nel 2008 abbiamo investito oltre 400 mila euro per interventi di beneficenza. Inoltre, abbiamo attivato tutta una serie di iniziative per sostenere le famiglie e le imprese ma anche per tutelare e promuovere il

nostro territorio, come ad esempio i mutui agevolati per le aziende che investono in tecnologia verde, informatica e attrezzatura.

Tutti parlano di crisi: qual è la situazione in Alta Vallagarina? Credo che più che di crisi sia corretto parlare di difficoltà. Sicuramente ci sono anche da noi delle realtà che stanno risentendo della situazione finanziaria internazionale, ma nel complesso la situazione è sotto controllo. La nostra è un’economia ancora a portata di utente, in cui si privilegia il contatto diretto con le persone. In futuro la Cassa Rurale continuerà ad essere banca della comunità, legata al proprio territorio, attenta alle esigenze di soci e clienti. E se ci saranno altre difficoltà, noi saremo pronti ad affrontarle.


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