ANTONIO THELLUNG
ti amo soltanto non son poeta, ma però…
© 2016 Altrimedia Edizioni ISBN: 978-88-6960-057-9 Altrimedia Edizioni è un marchio di Diòtima srl - servizi e progetti per l’editoria Via Ugo La Malfa, 47 - 75100 Matera Tel. 0835 1971591 Fax 0835 1971594 www.diotimagroup.it In copertina: elaborazione grafica del dipinto di Antonio Thellung, Specularità, olio su tela, 1975 www.altrimediaedizioni.com info@altrimediaedizioni.com
Non ho la presunzione di credermi poeta però nel corso dei lunghi anni vissuti m’è capitato più volte di avvertire l’impulso a scrivere versi o qualcosa di simile. Alcuni (fortunatamente?) sono andati perduti. Quelli rimasti, eccoli.
(Questa non è una) Prefazione No, non è un poeta, come scrive lui per schermirsi (e un po’ anche per schernirsi). Non lo è, Antonio Thellung, abituato ad altre arti e forme del bello: alla prosa piana e scorrevole della narrazione; alla concretezza profetica dei saggi; all’intrigo visionario di figure senza volti delle sue sculture e dei dipinti. Non lo è. Ma l’impulso di scrivere in versi non si può trattenere. Sorge spontaneo da animi che nel flusso vitale di decenni passati tra amori e dolori, successi e delusioni, inciampi e rilanci, si ritrovano a confrontarsi con le parole: le sole rimaste a farti compagnia quando a sera, in tanti, sono pronti a lasciarti. E così che altro potrei (potremmo) fare?, Antonio, se non semplicemente dire con te eccomi, o non lo so, o alzati e vai, palesando le nostre incertezze di chi – come tutti – è sempre al confine tra il già e il non ancora, tra fatica e desiderio, per combattere quella noia che ci spinge, ogni mattina, a ripeterci fino a quando? Non è un poeta, Thellung, d’accordo: ma proprio per questo sentiamo più nostri i suoi versi, condivisi nell’intimo, come se avessimo voluto metterli al mondo noi, con altre parole, forse, ma con lo stesso sentimento di ricercata serenità che riempie, di lineare circolarità che ci riporta sempre alle origini, a un dubbio che presta il braccio alla certezza, alla domanda che contiene una pos5
sibile risposta, all’inquietudine che – scarta scarta – concede il primato alla Speranza: Ho cercato disperatamente/ cosa ho trovato? Niente./ E tuttavia quel niente è la speranza/ che senza scoraggiarsi, avanza. No, non è un poeta, Antonio (e questo scritto, per dirla tutta, non è una recensione, né una prefazione, né niente se non un po’ di tempo concesso a chi ti regala, senza riserve, la sua stima). Ma, a pensarci bene, chi mai potrebbe non dirsi poeta, se nelle leggi del “fare”, della poiesis, dell’invenzione creativa, ci arrabattiamo un po’ tutti, con fatica, per far sì che la nostra vita sia decorata di piccoli incanti, distribuiti nelle ore del quotidiano – ordinario – succedersi degli eventi? Vittorio Sammarco
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Dichiarazioni d’amore alla mia sposa
Finalmente! Ti ho amato tanto tantissimo d’un amore esaltante sconvolgente eccitante. Ti ho amato, ti ho amato d’un amore travolgente conturbante commovente. Ti ho amato d’un amore sublime d’un amore indescrivibile ti ho amato. Oggi finalmente ti amo soltanto.
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Coinvolgimento Con le tue braccia m’avvolgi e m’incateni. E quando inciampo mi sostieni.
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Un viaggio saltellante Eccoli di nuovo insieme a saltellar sul prato il merlo e la merla eccoli cantare guardarsi attorno amarsi e amare il loro mondo, la loro vita. A guardarli mi sembra di vedere riflesso in loro il viaggio saltellante che insieme a te, mia sposa proseguiamo ogni giorno verso il domani.
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Che altro potrei fare? Perdonami d’amarti a modo mio ma come potrei farlo in altro modo? Perdonami la prepotenza d’amarti soltanto come posso non son né principe né azzurro ma soltanto un mediocre che invade la tua privacy. Un banale egoista che violenta la tua pigrizia per offrirti null’altro che me stesso. Amarti a modo mio è una pretesa lo capisco, lo so, così come capisco il desiderio tuo di sentirti amata secondo i tuoi voleri. Ma non potrei fare diversamente, credimi non son capace d’essere altro che me stesso. Perdonami d’amarti a modo mio.
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