Casa 65

Page 1

IL NUOVO

DESIGN ALPINO

L’ABITARE CONTEMPORANEO A CORTINA L’Architetto Ambra Piccin, nel progettare stabilisce un rapporto sinergico con il luogo: Cortina, la Regina delle Dolomiti con una spiccata entità culturale da tutelare e valorizzare. In linea con tali ideali, da un lato elogia i materiali che rispecchiano in maniera veritiera e unica la cultura andandola a declinare in modo differente a seconda delle caratteristiche e dall’altro lato, svolge un lavoro di rielaborazione del linguaggio montano classico ampliando gli spazi e rendendo minimal gli arredi, frutto del lavoro accurato delle famiglie artigiane ampezzane.


ABITARE LO STILE L’architettura di oggi a Cortina d’Ampezzo presenta sempre carattere di eccezionalità e parla il linguaggio delicato e complesso del recupero edilizio adottando i criteri di adattabilità. Ragiona sulla base dell’ adeguamento. Eppure muoversi in questo contesto è affascinante... Non appena i piedi e gli occhi varcano la soglia di questa casa, si è immersi in un susseguirsi di linee decisamente ben bilanciato: vi è una spiccata orizzontalità data dagli elementi interni elegantemente contrastata dalla verticalità del paesaggio, con le imponenti catene rocciose, che si impongono come un quadro en plein air sulle grandi vetrate della zona giorno. Questo primo legame che si stabilisce tra interno ed esterno è la chiave di lettura per comprendere il fulcro della progettazione: dar luogo ad un legame con la natura, con l’ambiente alpino, con il paesaggio che attornia la casa pur mantenendo la volontà di creare un ambiente intimo e privato tipico della dimensione domestica. Le tonalità che spiccano nei rivestimenti parietali si rifanno alle cromie montane: ovunque primeggia il marrone-argenteo, omaggio dell’architetto alla tonalità diurna delle Alpi; le resine dei due bagni, i tendaggi, le




LO SPAZIO SI INDOSSA: DEVE ESSERE SARTORIALE COME UN ABITO TAGLIATO SU MISURA PER CHI LO ABITA.

stoffe e la maggior parte degli elementi d’arredo riprendono le sfumature del cielo, dell’acqua e delle conformazioni rocciose tipiche delle Dolomiti andandole ad accentuare con l’uso di un bluette e un rosso purpureo, capaci di dar vita ad un insieme omogeneo di forme e materie differenti che si allontanano dal clichè dei colori normalmete utilizzati. La contemporaneità entra a far parte della vita della casa attraverso l’utilizzo della tecnologia che si inserisce in maniera camaleontica dove sembra sussistere nella più totale semplicità natura e materia.


È la materia, qui, l’essenza stessa del legno che si esprime, in prima persona. O che si zittisce per permettere allo sgabello o alla poltrona di cuoio o alla lampada treppiede da teatro, rigorosamente vintage, di dire la loro. La zona pranzo, mescola nuovamente stile montano e vintage grazie alla panca, al tavolo bianco con gambe a colonna e sedie in cuoio.

Lavorare a quattro mani con gli artigiani locali ha reso possibile attuare una sintesi tra il piano tecnologico in continua evoluzione dell’epoca contemporanea e la sapienza tradizionale dell’architettura alpina. Gli interni realizzati nella loro sobria eleganza, appaiono semplici, minimal ma mai scontati con l’intento di andare a valorizzare con estremo riguardo i pezzi di pregio, in questo caso vintage, che costellano la casa. Il fil rouge che concatena un ambiente all’altro è il legno d’abete anticato e lucidato, un materiale ricavato recuperandolo dalle parti a Nord dei fienili che, poco stressato dalla luce e dal calore del sole, esibisce le caratteristiche venature argentee. Questo lo si trova declinato in maniera diversa a seconda dell’uso: tavole orizzontali per le pareti e i pavimenti della zona giorno e notte, le travi a vista dei soffitti e le porte ad arco. Dotata delle maggiori comodità tecniche e tecnologiche, la zona cottura è servita da pianale in pietra ricostruita e da un’alzata in resina industriale.



In pianta la casa si presenta con un’ampia zona giorno che raccoglie a sè il nucleo familiare nell’ampio soggiorno illuminato dalle ampie vetrate che fasciano lo spazio per dare la sensazione che le pareti si aprano e protendano verso l’ambiente esterno, in modo tale che il paesaggio entri a far parte della sfera privata e viceversa. Se da un lato la zona cottura può essere celata o resa a vista dalle porte a scomparsa in legno anticato, lo stesso utilizzato nel resto della casa, dall’altro lato si incastona lo studiolo in uno spazio che mantiene una propria personalità. Si è introdotti alla zona notte attraverso un elemento inusuale: la vasca da bagno, dal design lineare e materico la cui quarzite argentata tagliata a listelle riprende visivamente sia il lavabo del bagno affianco, ricavato da un unico pezzo di dolomia lavorata a pacco, che il colore della pavimentazione. Ad avvolgere questo è il fil rouge che si trova nell’intera casa: il legno anticato dei fienili, in modo da non porsi in contrasto ma far percepire che in quello spazio accade qualcosa di diverso e privato. Il fattore aggiunto è l’opportunità data ad ogni ambiente di accedere alla spaziosa terrazza in legno che cinge tutto il piano. Questa può essere interpretata come un salotto esterno, dal momento che si è provveduto a fornirla di panche, chaise longue, tavolini a ribalta e armadiature per poter essere vissuta con ogni comfort in qualsiasi stagione.



FINESTRE E VETRATE ANNULLANO I CONFINI TRA DENTRO E FUORI, E SULLE PARETI SI APRONO QUADRI DI NATURA

La bellezza e l’unicità di questo Territorio contamina ogni cosa appartenga ad esso, che sia fiore o animale, l’uomo o la sua attività, tutto viene alimentato dalla sua meravigliosa quanto potente Energia. Questa energia, forse generata dalle immense forze responsabili del ritiro delle acque che sovrastano le Dolomiti e che le hanno fatte emergere, è ancora attiva, più forte che mai e pronta per essere incanalata in diversi ambiti. L’esercizio primo è “sentire” questi luoghi, rimanere fermi a guardare e ad ascoltare, calarsi nella percezione delle loro caratteristiche e delle potenzialità, ed è sicuramente più facile per chi è stanziale. Solo successivamente a questa fase avviene “l’evocazione” che è l’immagine, il sogno architettonico, in un luogo come Cortina che non sempre è pronto a riceverlo. Esiste a volte il leggero rimpianto di guardare a questa terra di “occasioni perdute” per le grandi architetture dei maestri internazionali che si sperimentavano e attuavano in tutta Europa, ma oggi vi è grande attenzione nel tutelare e salvaguardare il patrimonio architettonico ed ambientale ancora presente in Ampezzo.



TRA SUPERFICIE E SPAZIO Arte del tessuto

“Nell’arte tessile si può riconoscere l’arte primigenia, i hanno derivato dall’arte tessile tipologie e simboli, men to, avendo creato da sé le sue tipologie o avendole desu È indubbio che i princìpi dello stile si siano consolidat Gotfried Semper

(1992), Lo stile, in Perché le arti tessili devono essere favorite, Laterza Roma-Bari,


in quanto tutte le altre arti, non esclusa la ceramica ntre quest’ultima appare autonoma, sotto tale aspetunte dalla natura. ti all’interno di questa tecnica artistica primigenia�

, pagg. 51


«ARCHITETTI, SCULTORI E PITTORI DEVONO RIVOLGERSI AL MESTIERE, LA CUI PERFEZIONE È ESSENZIALE PER OGNI ARTISTA, FONTE DI IMMAGINAZIONE CREATIVA» Walter Gropius, manifesto programmatico del Bauhaus

A completare l’arredo della casa vi è la compresenza di un arredamento ricercato che spazia da elementi che ricordano il gusto e la passione vintage del committente: poltroncine inglesi della seconda metà del secolo scorso in pelle anticata per la sala lettura e sedute di legno e pelle nera per la cucina; a pezzi di archeologia industriale come le lampade appese alle pareti o quella a terra, affianco alla grande vetrata che incornicia il paesaggio ampezzano. I tessuti dei divani e dei complementi d’arredo si tingono di un grigio perla con dettagli bluette per riprende le tonalità dei quadri scelti e creare un’atmosfera accogliente e luminosa per la zona giorno, mentre acquistano gradazioni più calde per la zona notte, dove l’ambiente si fa maggiormente avvolgente.



PITTURE CHE VALORIZZANO Arte della Pittura

“L’avorio, le gemme e simili care cose per mano del pit con arte di pittura si contrapesa con molto più oro. Anzi vilissimo, fattone figura per mano di Fidia o Prassiteles re cominciava a donare le sue cose, quali, come dicea, n invenire atto pregio quale satisfacesse a chi fingendo, d Leon Battista Alberti (1404 - 1472)


ttore diventano più preziose, e anche l’oro lavorato i ancora il piombo medesimo, metallo in fra gli altri s, si stimerà più prezioso che l’argento: Zeusis pittoon si poteano comperare, nè estimava costui potersi dipingendo animali, sè porgesse quasi uno iddio.”


VI È UNA CONTAMINAZIONE TRA ARCHITETTURA, ARTI PLASTICHE E FIGURATIVE CAPACI DI CREARE SUGGESTIONI.

Inserire un quadro, una fotografia , una scultura in un’abitazione è un’operazione che si basa sulla giusta calibrazione di cromie ed effetti materici in modo tale da privilegiare i contrasti all’omogeneità (accostando per esempio un quadro figurativo a uno astratto monocromo). Questa casa vede alle pareti, quadri che senza so-

luzione di continuità giocano con i colori della terra e con l’effetto quasi tridimensionale dei materiali. Sono opere che seppur sembrino appartenere ad epoche e stili differenti riescono ad armonizzarsi compiutamente con l’arredamento, capace di spaziare anch’esso da un mobilio vintage ad uno industriale.



IL LINGUAGGIO DEL LEGNO Arte del Legno

“...non meno mirabile è il comportamento del cipresso abbondanza di umore, e gli altri elementi in dose ugua umidità, ma durano eterni senza vizi, perchè in essi il l tien lontano la carie e le tarle. Pertanto le opere e i mob

...Le stesse qualità e utilità si trovano nel cedro e nel gin cedro si ha l’olio di cedro che preserva gli oggetti su cui Anche le frondi del cipresso sono simili; il legno ha la Diana fu fatto di questo legno; così pure i lacunari del causa della sua eternità.” Marco Vitruvio Pollione (1° secolo a.C.)


e del pino, i quali avendo nella loro composizione ale, messi in opera sogliono flettersi per la eccessiva liquidi onde sono permeati ha un sapore amaro che bili costruiti con quel legname sono eterni.

nepro; come dal cipresso e da pino si ha la resina, dal i è spalmato, anche i libri, dalle tignole e dalla carie. velatura dritta. Nel tempio di Efeso il simulacro di soffittto in esso tempio e in altri famosi santuari, a


ELEMENTI, COLORI, OGGETTI: TUTTO È STATO PENSATO, IDEATO, VOLUTO E DISEGNATO Pur partendo da un ribaltamento dei canoni tradizionali dell’architettura alpina, che rende l’insieme moderno e sperimentale, l’architetto Ambra Piccin in realtà si è voluta ispirare proprio agli elementi primordiali della natura, tra cui il legno di abete che ha trattato in maniera naturale nei colori, e la pietra naturale proveniente dalle sue amate Dolomiti.



PIETRE CHE RACCONTANO Arte della Pietra

“Riflettere sul grande evento dell’architettura, quando Fu un grande evento felice e così intellettualm si tutta la nostra vita architettonica. L’arco, la ti stimolanti, in cui sapendo come fare si sapeva Oggi questi fenomeni di forma e spazio sono validi qu strati corrispondenti alle richieste e alla fine hanno rive tra, la singola pietra diventa più importante della cava. cosa. Una colonna, quando è usata, dovrebbe ancora es zione dello spazio. Troppo spesso essa appare solo com tradotta in acciaio o cemento non è più sentita come pa La pietra noi ne conosciamo e ne sentiamo la bellezza.” Louis Kahn

(1980), L’architettura è la mediata creazione di spazi, in Louis I. Kahn, Cristian


i muri si son divisi e sono apparse le colonne. mente meraviglioso che da esso deriva quavolta e la cupola segnano epoche parimencosa fare, e sapendo cosa fare si sapeva farlo. uanto ieri e lo saranno sempre, perchè si sono dimoelato la loro insita bellezza. Nell’architettura di pie. La pietra e il sistema architettonico erano una sola ssere considerata come un grande evento nella creame un pilastro o un supporto.Quando una colonna è arte di noi. Deve essere diversa dalla pietra. â€?

n Norberg-Shulz, Roma, Officina, pag. 163


Ambra Piccin ha scelto di giocare con una tinta vermiglio e un bluette per le pareti dei bagni che riflettono la luce soffusa dall’originale disposizione dei led e con le loro tinte accese riflettono il contrasto dei colori che infiammano le Dolomiti tra terra e cielo. Nella stanza padronale, è posizionata la vasca disegnata dall’architetto in lastre di pietra Dolomia e quarzite argentata lavorata a spacco. Il pavimento vede la convivenza di legno di abete e lastre di Dolomia che si rincorrono fino alla zona bagno, dove spicca il lungo lavabo scavato in un unico pezzo di roccia e rifinito a spacco naturale di cava, che riproduce il susseguirsi delle venature del legno. Non passa innosservato l’incasso delle rubinetterie nell’asse di legno alzata sul lavabo.



ATMOSFERE DI LUCE Arte della Luce

“Quando, infine, un architetto scopre che la luce è il c qualcosa, ad essere un vero architetto. La luce non è un’e pre presente. Il sole non sorge invano, al contrario, la l è materia misurabile e quantificabile. é una realtà inevi L’architettura si è sviluppata nel corso della Storia graz Se la lotta per vincere e, piegare la gravità si realizza in luce e la relazione che con essa si instaura sono i fattor Si scopre allora che la luce è la sola in grado di vincere nare il sole, la luce, perperforando lo spazio creato da s e fa si che tale spazio fluttui.” Alberto Campo Baeza

(1994), Architettura sine luce nulla architettura est, in Domus, n. 760.


cardine dell’architettura, solo allora inizia a capire entità vaga, diffusa, che si dà per certa perchè è semuce è qualcosa di concreto, preciso, continuo, certo: itabile. zie a questi due elementi primigeni: luce e gravità. un dialogo che genera l’architettura, la ricerca della i che portano tale dialogo ai livelli più sublimi. la gravità. Così quando l’architetto riesce ad inganstrutture più o meno massicce, rompe l’incantesimo


«LA LUCE È FATTA DA TANTI PEZZETTI DIVERSI, MA LA SUA QUALITÀ LA SI PERCEPISCE NELL’ INSIEME» Michele De Lucchi

La luce, non solo artificiale ma anche naturale, nelle case di Ambra Piccin è l’oggetto di una costante ricerca nella qualificazione dello spazio. Essa è materia e materiale per dare corporeità agli ambienti e per valorizzare non solo gli oggetti posti al loro interno ma anche per dare fisicità alle superfici che li rivestono.



LA MAGIA DEL REALE Complemento d’arredo

“ (...) Così, nel mio lavoro cerco di concepire, e, di cons di costruire, i miei edifici come corpi: come anatomia e pelle, come massa, membrana, come stoffa o involucro, tela, velluto, seta e acciaio scintillante. Mi curo di accostare bene i materiali e di esaltarli, prendo una certa quantità di legno di rovere, un po’ di e vi aggiungo ancora qualcosa: tre grammi d’argento, una maniglia da girare, superfici di vetro scintillante, di modo che ogni composizione di materiali diventi un unicum”. Peter Zumthor

(2007), La magia del reale, in Atmosfere - Ambienti architettonici. Le cose che ci ci


seguenza,

tufo

ircondano, Peter Zumthor, Mondadori Electa.


Nell’edificio entrano oggetti che a progettare non è l’architetto ma che quest’ultimo deve tenere oltremodo in considerazione. Questo permette di immaginare la vita futura dell’edificio, degli spazi al suo interno e come saranno questi quando verranno utilizzati. I dettagli, i materiali, i particolari, l’amore per le piccole cose: questa è sensibilità, è educazione all’immagine, è sperimentazione continua, che da soli non sono architettura, ma ne divengono parte fondamentale.



MANI CHE LAVORANO Arte del Costruire

“Pensare a Cortina, rivederne l’architettura e scovare qu volta troppo spessa di tradizionalismo diventa non tan nella memoria...Indietro. fino al tempo in cui gli artigia ma vivevano il paese, lo animavano con i loro rumori, lo dovevano essere utili. Un tempo in realtà non così lonta tega a farci regalare avanzi di materiale da utilizzare pe di sapere, tramandava una cultura non codificata, che animato e a noi bambini si imprimeva come un codice g i materiali, il senso dell’identità territoriale. Il senso de perchè in montagna le porte e le finestre erano basse, p tosto che mantenerlo morbido. Sento che se si perde tutto ciò, è un enorme perdita cul Kuno Prey

(2010) Artigianato o design?, in Details of Excellence in Cortina d’Ampezzo, Amb


uanto di design ci possa essere sotto la coltre qualche nto un confronto professionale, quanto un viaggio ani non erano confinati in ordinate zone artigianali, o coloravano con oggetti che, prima ancora che belli, ano, in cui noi bambini passavamo di bottega in boter costruire le nostre cose. L’artigiano era una fonte passava tra le sue mani quasi esse fossero un libro genetico il senso del lavoro, il senso del rispetto per el perchè degli oggetti: perchè la cassapanca serviva, erchè la rastrelliera doveva far seccare il pane, piut-

lturale.”

bra Piccin, Bologna, Renografica Edizioni d’Arte, pagg. 12-13


«LA CONOSCENZA DELL’EPOCA, DEI SUOI PROBLEMI E DEI SUOI STRUMENTI È LA PREMESSA NECESSARIA DEL LAVORO NEL CAMPO DELL’ ARCHITETTURA» Ludwig Mies van der Rohe, 1928

I dettagli costituiscono un omaggio all’eccellenza della professionalità delle maestranze locali, specializzate da generazioni nel campo delle costruzioni, del restauro e dell’arredamento di interni. Artigiani con i quali, attraverso un lungo lavoro di collaborazione tra le progettazioni e le loro concrete capacità tecniche ed artistiche, dalle strutture fino ai piccoli particolari, è stato possibile raggiungere un livello molto elevato di sinergia. La conca ampezzana infatti è un prezioso scrigno di talenti, una fucina che trova in questo territorio terreno fertile per trasformarsi in autentiche opere d’arte. Queste eccelleze sono entrate in modo discreto nelle più accreditate case di Cortina. Con questo patrimonio senza tempo l’antica energia della Perla delle Dolomiti non può che diventare arte, un suggestivo percorso emozionale che rende omaggio alla terra ampezzana e ai suoi talenti in cui sinergie tra i professionisti e le botteghe artigiane, preziose depositarie dei saperi legati agli antichi maestri. In questa cornice d’eccezione si crea una compresenza unica di materiali, storia, stile ed eleganza in cui legno, vetro, ferro, ceramica, tessuto e luce sono alcune delle innumerevoli forme d’arte.



0A

CORTIRNA 0A

0

0

1

1

1A

PICCIN 1A

2

2

PICCIN 2A

2A

3

3

3A

3A

AMBRA

4

4

4A

4A

AMBRA 5

5

5A

5A

CORTIRNA 6

6

AMBRA PICCIN su


NEW STYLE INTERIORS IN

CORTINA D’AMPEZZO

PER SAPERNE DI PIÙ Se vuoi immergerti completamente nella calda e tecnologica atmosfera di questa casa clicca l’immagine soprastante o scansiona il QR code con il tuo telefono. Nel nostro canale you tube scoprirai tanti altri lavori interessanti e sempre diversi. Vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre novità? Ecco dove ci puoi trovare:



L’architetto Ambra Piccin da tempo ha intrapreso un percorso verso una filosofia di sperimentazione e di progettazione personale, dettagliata da ogni particolare delle case che realizza, dalle opere strutturali ed edilizia di composizione architettonica degli edifici fino agli arredi, alle lampade, le maniglie, i tessuti, ecc. E’ un nuovo modo di fare architettura a Cortina, che coniuga la tradizione dei materiali con l’innovazione delle forme, attraverso l’inserimento della tecnologia più avanzata in un contesto estetico comunque allineato allo stile locale. Il tutto, nella ricerca continua di sinergie tra il mondo della progettazione e quello della realizzazione, tra architetto e artigiano, tra la mano esperta e quella più giovane dell’allievo, futuro artigiano che non deve dimenticare la sapienza antica del luogo.



PROGETTARE ATTRAVERSO

I MATERIALI

L’ATELIER DI AMBRA PICCIN Un Atelier, per un architetto, è il laboratorio delle idee, è una griglia per progettare, è lo spazio per indagare sugli accostamenti tra materiali “duri” e materiali “morbidi”, sulla loro matericità e sugli effetti legati piu’ strettamente al progetto: trasmettere continuità, morbidezza o rottura. I materiali utilizzati a contrasto diventano “soglie” virtuali per gli ambienti, i pavimenti raccontano dei percorsi, i soffitti e le pareti suggeriscono sensazioni differenti.


L’ATELIER Elogio alla materia che si rispecchia per quello che è e ne rappresenta una cultura. I materiali si possono definire “vivi” dal momento che si esprimono attraverso le loro qualità intrinseche, quali i: pigmenti, gli odori, le texture, la capacità di cambiare aspetto in funzione del clima, di evolvere nel tempo e la capacità di creare un’atmosfera.

All’interno del mio studio professionale vi è un ambiente tutto destinato alla raccolta dei materiali e dei campioni più belli e particolari disponibili sul mercato, frutto della mia passione per le texture, i colori e le materie più disperate che possano essere utilizzate in architettura e nell’interior design. Dedico molto tempo, ogni anno, a visitare luoghi, fiere internazionali, industrie e laboratori artigianali, sempre alla ricerca di elementi performante, di dettagli, di sistemi antichi o innovativi che ci possano “parlare” o più semplicemente “emozionare”, lasciando spazio alla creatività, alla soluzione creativa di compiti reali, ma anche riappropriarsi del lavoro “con le mani”. Qui svolgo spesso workshop con gli studenti del Liceo Artistico di Cortina d’Ampezzo o con studenti universitari che svolgono stage presso il mio Studio: tra osservazione/ricerca



e sperimentazione/invenzione, nello spazio Atelier si può fare esperienza attraverso percorsi di scoperta immersiva reale e virtuale, ma anche diventare ricercatore, artigiano, “praticare” i saperi, tra discipline e aree di incontro trasversali. Qui raccolgo anche i riferimenti dei brand internazionali più importanti e innovativi, una raccolta costantemente aggiornata dei prodotti di design più esclusivi e di tendenza: tra articoli “di serie” e “materiali naturali” è possibile riscoprire una didattica degli oggetti, delle cose, dei materiali già legati al mondo artigianale e farli interagire con le tecnologie piu’ avanzate. Nello svolgere la mia professione è diventata una bella consuetudine visitare l’atelier con i miei clienti per provare con sensazioni tattili in anteprima l’effetto finale della propria casa. Sperimentare, provare, verificare alla luce naturale e poi a quella artificiale la risposta della superficie di un legno, nella sua diversità tra essenza ed essenza, di una pietra, di un metallo lavorato in modi differenti tra loro, fino a sentire la soluzione giusta, la risposta naturale alla soluzione-ambiente. Ambra Piccin

«I MATERIALI ANTICHI ESPRIMONO IN MODO CHIARO LA LORO NATURA: LA PIETRA CI PARLA DI GRAVITÀ, IL COTTO DI FUOCO E TERRA, IL LEGNO DELLA MORBIDEZZA» Mario Botta




“La presenza materiale di un’opera architettonica, la sua struttura. Siamo seduti in questo granaio, abbiamo queste serie di travi, che a loro volta sono nascoste sotto altri materiali e così via. Ho di questo spazio una percezione sensoriale. E trovo che questo sia il primo e più grande mistero dell’architettura, il fatto che raccoglie oggetti e materiali nel mondo per dar vita a questo spazio. Per me l’architettura ha a che fare con l’anatomia. E quando parlo di corpo, intendo il termine quasi letteralmente. Così come noi abbiamo il nostro corpo con una sua anatomia e cose che non si vedono e una pelle ecc., questa stessa percezione l’avverto rispetto all’architettura. La sento fisicamente come membrana, come massa o involucro, tessuto, seta, velluto che mi circonda. Il corpo! Non l’idea di corpo, ma il corpo vero e proprio! Quello che mi può toccare.”

Peter Zumthor Atmosfere



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.