Rivista CasAntica

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casantica Bimestrale Anno XV N. 82 Marzo/Aprile 2018 www.casantica.net

Torrita di Siena (SI)

L’incantesimo toscano di Heidi e Christopher

Fumone (FR)

Nell’età di PietrAntica

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Silvaplana (Svizzera)

Una terrazza in Engadina

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Nella Regina delle Dolomiti

Cortina d’Ampezzo 2021

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casantica Poste Italiane s.p.a. - Sped. in Abb. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Ferrara - Distribuzione: Pieroni Distribuzione Srl (MI) - International distribution: www.pineapple-media.com

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ristrutturare con pietra ferro legno e cotto


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La Regina delle Dolomiti e un’incredibile dimor a protesa al futuro

CORTINA D’A MPEZZO 2021 Uno straordinario e minuzioso progetto realizzato dall’architetto Ambra Piccin. “A Cortina, in previsione dei Mondiali di sci alpino del 2021 c’è gran fermento”. “Questa abitazione è scaturita dal travolgente entusiasmo che si respira nella Conca”. I rivestimenti, in abete di recupero proveniente da un antico fienile, fanno tesoro del cromatismo dei prospetti esposti a nord, intercalati da minuzie da fuoriclasse di Antonio Bianchi · foto di Diego Gaspari Bandion (per gentile concessione di Ambra Piccin - Architetto)

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L’ingresso sorge a ridosso della zona pranzo. Entrando si è accolti dal bagno di luce e dal meraviglioso panorama che si apre dalla vetrata. La purezza volumetrica accentua il predominio di uno straordinario mobile tirolese. “Si tratta di un armadio da dote, datato 1809 – ci ha rivelato l’architetto Ambra Piccin – Era già di proprietà della famiglia”. Per i rivestimenti è stato utilizzato legname di un antico fienile, facendo tesoro delle tavole esposte a nord. Il pavimento della zona pranzo è in rovere sbiancato. “Desideravo una colorazione più chiara che esaltasse il grigio. Ho sperimentato svariate alternative. E questa è la soluzione che mi è sembrata più efficace”. 40

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i troviamo a Cortina d’Ampezzo (BL), nota a tutti come la “Regina delle Dolomiti”. Quel che non tutti sanno è che le case ampezzane hanno una regina. Lei è l’architetto Ambra Piccin. L’abbiamo conosciuta tempo fa, sfogliando le pagine dei suoi meravigliosi libri. Lo scorso anno, lavorando a CasAntica 75, abbiamo avuto la fortuna di conoscerla, scoprendo un’interlocutrice incantevole, capace di accompagnarci alla scoperta della tradizione costruttiva di Cortina con una chiarezza, una souplesse e una consapevolezza illuminanti. Senza esagerazioni. In tanti anni di CasAntica, abbiamo interloquito con centinaia di addetti ai lavori legati alle più svariate tradizioni costruttive. Ma pochi hanno saputo evocare il loro contesto architettonico e culturale di riferimento con la disinvoltura, l’amabilità e l’efficacia didattica dell’architetto Piccin. E non è poco per chi, come noi, è nato e cresciuto nel cuore della Pianura Padana, al cospetto di tipologie architettoniche ben poco montane. Le case di Ambra Piccin sono sempre diverse, ben caratterizzate, con una loro personalità precisa. Ma tutte muovono da una ferrea consapevolezza del contesto architettonico e paesaggi-

stico in cui sorgono. Ambra ha interiorizzato la tradizione locale al punto da poterla modulare ed esplorare nelle sfumature. Vale anche per la dimora che vi presentiamo in queste pagine, più che mai all’insegna dell’innovazione, dello sperimentalismo e della creatività ma senza perdere di vista il contesto architettonico, paesaggistico, artigianale e culturale di riferimento. Per ragioni intriganti e sottili: “Cortina d’Ampezzo, negli ultimi decenni, ha visto un po’ appannare il proprio fascino. In compenso, ora c’è grande fermento - ci ha raccontato Ambra Piccin - I Campionati Mondiali di Sci Alpino in programma per il 2021 hanno dato un fortissimo stimolo a numerose attività: nuove strade, nuovi impianti di risalita, nuove opere importanti, eventi di risonanza internazionale... Si sta delineando una Cortina completamente rinnovata, che rappresenta uno stimolo formidabile anche per me. Cavalcando quest’onda, ho voluto proporre uno stile diverso, più innovativo, di grande contemporaneità”. L’abitazione che vi raccontiamo in queste pagine ne è un entusiasmante emblema. Ci troviamo in via La Spiga, il quartiere più ambito e prestigioso della Conca: “È un po’ la Beverly Hills di Cortina - ci ha raccontato Ambra - Qui si trovano le ville e le costruzioni più


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rinomate”. L’abitazione sorge al secondo piano di un edificio risalente agli anni Sessanta. L’architetto Piccin ricorda perfettamente la prima visita: “L’appartamento era stato utilizzato in modo continuativo. Gli ambienti, praticamente immutati, risultavano consumati, senza tracce di interventi di manutenzione. Ricordo le piccole perlinette, emblema di uno stile anni ‘50-60, privo di particolari ambizioni. Ma appena entrata ho compreso subito le ragioni che hanno spinto

i proprietari ad acquistare l’appartamento. Mi riferisco alla vetrata e al clamoroso affaccio sulla Conca, rivolto agli scorci ampezzani più suggestivi e anche alle cime più belle”. L’appartamento è di proprietà di una famiglia innamorata di Cortina: “Di più: direi che questa famiglia ama Cortina nel modo giusto. Per la vita sportiva. Per la possibilità di vivere la montagna a tutto tondo. E non solo, come spesso avviene, per il glamour”. I committenti si sono

La purezza metafisica dell’involucro ligneo dialoga con ponderati tocchi di sinuosità, come nel caso delle applique progettate da Ambra, che in questa abitazione ha avuto la possibilità di sperimentare una profondità creativa esemplare. Nella foto in basso, la cucina. Un ambiente lineare, moderno e all’insegna della massima praticità. “Il piano di lavoro è in materiale composito, con effetto marmoreo, antimacchia e antirottura”.

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Il soggiorno è probabilmente l’ambiente più ricco di sorprese. A cominciare dal soffitto, rivisitato con accorgimenti plastici in grado di amplificarne percettivamente lo slancio. Il varco tra zona pranzo e soggiorno, in origine, non esisteva. Lo rivela un pilastro con funzione portante. L’architetto Piccin ne ha fatto tesoro, esteticamente e funzionalmente, trasfigurandolo in un brillante angolo libreria.

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dimostrati particolarmente aperti, stimolanti e lungimiranti. Hanno colto l’entusiasmo dell’architetto Piccin, accordandole la massima fiducia. Che lei ha ripagato nel migliore dei modi, perché, in questo progetto, Ambra, libera di sperimentare e di tentare percorsi inediti, ha potuto esprimere una compiutezza, una dedizione e un entusiasmo assoluti. A cominciare dalla scelta del legno. “Ho creato per loro dei campioni, servendomi del legname di un antico fienile e utilizzando solo le tavole esposte a nord”. Chi è cresciuto in montagna, a stretto contatto con le costruzioni in legno, sa bene che lo scorrere del tempo si traduce in una metamorfosi cromatica del legno stesso e che le pareti a nord perdono la nota “calda” e acquisiscono una caratteristica colorazione grigia. Questo appartamento ne fa tesoro. L’annotazione è molto interessante, perché le boiserie della tradizione ampezzana puntano su fregi, cornici e preziosismi tipicamente “da

interno” che, in questo caso, sono strategicamente “ribaltati”, sostituiti con legno dalle fascinazioni inconfondibilmente en plein air. Una scelta stilistica che rinnova e sovverte le atmosfere ampezzane ma, a ben guardare, senza cancellarne i riferimenti geografici. A riprova di questo sottile legame, nel living, c’è un tavolino realizzato, come ci ha rivelato Ambra, con i ritagli delle “dodici essenze di Cortina”. Questo tavolo incorpora anche tessere del legno “grigio” utilizzato negli interni. Insomma: una presenza che dichiara, contestualizza e suggella il riferimento alla tradizione. “È legno d’abete in prima patina - ci ha raccontato Ambra - Non ha subito alcun trattamento. È stato semplicemente spazzolato, cerato e tagliato ad hoc per poter ricavare pannelli di legno lamellare”. I proprietari hanno apprezzato molto la scelta. Le pareti colpiscono in virtù di una purezza volumetrica assoluta. Linearità, asciuttezza, essenzialità regnano sovrane. Il cromatismo del


Perno centrale del soggiorno è un tavolo, realizzato da Ambra, che assembla i ritagli delle “dodici essenze di Cortina”. C’è anche l’abete in prima patina, ingrigito dagli anni, dalle intemperie e dall’esposizione a nord, utilizzato nell’intera casa. Questo tavolo lo contestualizza con geniale sottigliezza. Il camino era già in questa casa. “Proviene, con ogni probabilità, da un’antica costruzione di campagna. È in pietra locale, con la superficie impreziosita da decorazioni e simboli benauguranti”. Curiosità: il parascintille, disegnato da Ambra, è ispirato alle cotte di maglia medievali e si può agevolmente aprire e chiudere.

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“La terrazza è il punto di forza della casa - ci ha raccontato l’architetto Piccin - Vi si può accedere dal soggiorno e dalla camera padronale”.

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Il panorama è mozzafiato. “Da qui, lo sguardo può abbracciare gli scorci ampezzani più suggestivi e anche le cime più belle”.


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legno grigio è esaltato e, nel contempo, bilanciato da porzioni in muratura (con resine in grado di esaltare il più possibile l’effetto di naturalezza) e da piccoli tocchi capaci di variare e modulare le esigenze dei singoli ambienti (come nel caso del pavimento della zona pranzo, in rovere sbiancato, che, giocando di contrasto, accentua strategicamente il grigio delle pareti). I cenni di decorativismo vero e proprio sono demandati ad alcuni arredi (a cominciare dallo

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straordinario mobile tirolese della zona pranzo) e ai punti luce, la cui sinuosità dialoga - sempre a contrasti bilanciatissimi - con la linearità del contesto. L’una esalta l’altra. E viceversa. Rispetto alla conformazione originale, il percorso è stato rivisitato. “L’appartamento è stato demolito internamente e poi riformulato”. L’ingresso sorge a ridosso della zona pranzo. Entrando si è subito accolti dal bagno di luce e dal meraviglioso panorama che si apre al di là della


La camera padronale è introdotta da una porta, con riquadri a 45 gradi, che rappresenta un brillante esempio di linearità in chiave decorativa. Il letto è so-

lennizzato da un’emozionante Madonna con Bambino. “È un dipinto di scuola carnica – ci ha raccontato Ambra -, databile tra fine ‘600 e primi ‘700”.

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Una seconda camera, quella del figlio dei proprietari, punta sul bianco e nero. Elementi strutturali, come anche tende, cuscini e coperta, promuovono colori neutri e un’essenzialità assoluta.

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vetrata. Poi ci sono la cucina, il soggiorno e tre camere con altrettanti bagni. Alcune tracce del percorso originale sono sopravvissute, seppur inglobate nel progetto, trasfigurate e strategicamente rifunzionalizzate. Una di queste è il pilastro portante che delimita il grande varco fra zona pranzo e soggiorno, in origine separati da una parete continua e oggi raccordati visivamente da una spettacolare apertura. L’architetto Ambra Piccin è intervenuta su questa preesistenza vincolante (il pilastro ha funzione portante) rivisitandola, in corrispondenza del soggiorno, come brillante scaffale-libreria. Un espediente che contribuisce a motivare esteticamente e - aspetto chiave - anche funzional-

mente questo elemento. Il soggiorno è particolarmente ricco di sorprese. A cominciare dallo spettacolare soffitto, rivisitato con accorgimenti geometrici in grado di amplificarne percettivamente lo slancio. Per una ragione precisa: “Le case di Cortina hanno altezze piuttosto ridotte. Vale anche per questo appartamento. Nella zona giorno, invece, desideravo un effetto di maggior verticalità. Per ottenerlo ho ribassato i lati perimetrali per accentuare, con un gioco di progressione geometrica, l’effetto di slancio”. Una soluzione davvero fantastica. Un altro elemento caratterizzante è il camino, in pietra locale, evocatore di un fascino “rurale” a dir poco desueto per un appartamento risalente


agli anni ’60 e ubicato in pieno centro storico. Curiosamente, si trovava già in questa casa. “Proviene, con ogni probabilità, da una costruzione di campagna”. Ancor più spiazzante è la presenza di una finestra al posto della cappa. Si tratta di una finestra effettiva, affacciata sul paesaggio reale, come se fosse un dipinto. Una soluzione consentita dalle cappe strategicamente deviate, mimetizzate da movimenti geometrici alla destra e alla sinistra del camino. “A introdurre questi ‘quadri’ nelle case di Cortina è stato l’architetto Luigi Vietti - ci ha raccontato Ambra - Menzionarlo, in questo caso, è fondamentale”. Gli ambienti della zona notte rivelano la stessa accuratezza progettuale, risolta con un purezza

ammaliante e senza tempo nelle camere e con tocchi di intrigante modernità nei rispettivi bagni, caratterizzati dall’utilizzo congiunto di legno, pietra dolomia e pareti dal cromatismo assonante con quello delle singole camere correlate. Un progetto importante, meditatissimo, sviluppato a 360 gradi dall’architetto Piccin. Dagli elementi strutturali ai più piccoli particolari d’arredo, molti dei quali - come nel caso delle applique e dei punti luce - disegnati dalla stessa Ambra. Un progetto che le somiglia profondamente, intimamente, compiutamente. Al punto che, in questo caso più che mai, è praticamente impossibile attribuirlo a nomi di collaboratori.

Il bagno accosta legno, pietra dolomia (a listelli sottili nella doccia o fiammata per il lavandino) e pareti trattate con resine che richiamano il cromatismo della camera.

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La terza stanza da letto, della figlia dei proprietari, si caratterizza per una testiera delineata volumetricamente da vani e antine. La camera, così come lo splendido bagno, rivela un cromatismo di grande impatto. Anche in questo caso è stata utilizzata pietra dolomia. Da notare, fra le mille finezze da esplorare, la base del box doccia. Annotazione interessante: lo Studio di Architettura di Ambra Piccin ospita un atelier, con materiali e campioni raccolti nel corso di trent’anni di attività. “È una piacevole consuetudine visitarlo con i committenti e accompagnarli alla scoperta dei brand internazionali più importanti e innovativi, delle essenze tipiche del territorio montano (dai legni “freschi di taglio” a quelli stagionati, compresi i vari esempi di finitura), della pietra e di altri materiali”.

“Pur di sperimentare e di ottenere il risultato che auspicavo, ho lavorato con sei falegnamerie - ci ha rivelato - Per non parlare dei fabbri e dei tanti artigiani”. Un mondo progettuale, quello dell’architetto Ambra Piccin, davvero affascinante, profondo, storicamente consapevole e capace di abbracciare i linguaggi artigianali più eterogenei. Per chi volesse conoscere più compiutamente questo approccio, ci sono tre meravigliosi libri: Interni di Cortina (pubblicato da Gaspari Editore), Luxury Interiors in Cortina d’Ampezzo (Renografica) e Details of Excellence in Cortina d’Ampezzo (Cortina Magazine by Renografica Edizioni d’arte), incantevole volume - che spazia fra pietra, legno, ferro, ceramica, vetro, tessuti… - con cui abbiamo scoperto il talento dell’architetto Piccin. Per ulteriori informazioni, c’è il sito web www.ambrapiccin.it 54

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