Numero 44

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LA DOMUS

MEDICA

DEL TERZO MILLENNIO ANNO XV - periodico di informazione scientifica a diffusione mirata

I N

Q U E S T O

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N U M E R O

uovi fili barbed di sostegno N e biostimolanti

I peridrosi & osmoidrosi: trattamento non invasivo mediante Radiofrequenza

L a gestione delle complicanze in Medicina estetica

L a bellezza da una nuova angolazione

n. 44 gennaio-aprile 2015, anno XV - Aut. Tribunale Bologna n. 7071 del 05/12/2000 - Sped. a.p. 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Poste Italiane Dir. Comm. Imprese E/R Spedizione riservata ai soli abbonati non acquistabile in edicola. In caso di mancata consegna, restituire all’editore che si impegna a pagare la relativa tassa c/o CMP di Bologna - Contiene I.P.


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SIES presenti al 18° Congresso SIES - VALET 2015

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44 Autorizzazione Tribunale di Bologna n. 7071 del 05/12/2000 Direttore responsabile: Marco Montanari Coordinamento scientifico: Basso Matteo, Bitelli Piera, Carrari Bruno Giacomo, Cavezzi Attilio, De Padova Maria Pia, Di Donato Crescenzo, Di Lella Emanuela, Frullini Alessandro, Fundarò Salvatore, Izzo Giuseppe Maria, Lerro Federica, Maullu Giorgio, Molinari Paola, Paolini Franco, Pelliccia Roberto, Priori Maurizio, Ronconi Maurizio, Russo Rosalba. Hanno collaborato: Capra Graziella, Cavallini Maurizio, D’Angelo Domenico, Di Donato Crescenzo, Fundarò Salvatore, Giovannelli Giorgio, Guaitolini Ennio, Lerro Federica, Marini Fabio, Maullu Giorgio, Melfa Fabrizio, Molinari Paola, Paolini Franco, Priori Maurizio, Sartini Gabriele, Sito Giuseppe, Tarantino Paola. Segreteria di redazione: VALET S.r.l. Via dei Fornaciai 29/b - 40129 Bologna Tel. 051.63.88.334 - Fax 051.32.68.40 - edizioni@valet.it - www.valet.it Immagine & comunicazione: Elisa Fantini - elisa@valet.it Realizzazione grafica: Matteo Nuti - immagine@valet.it Stampa: Cantelli Rotoweb S.p.a. È vietata la riproduzione, totale o parziale, di ogni contenuto di questa pubblicazione senza esplicita autorizzazione dell’editore. Tutti i punti di vista espressi in questo periodico sono quelli dei rispettivi autori e non riflettono necessariamente quelli delle imprese alle quali appartengono, dell’editore e delle istituzioni. Nulla intende rappresentare un consiglio o una raccomandazione su cure e metodiche; l’editore non da garanzie sui protocolli terapeutici citati e non riconosce alcuna responsabilità su eventuali danneggiamenti causati da nozioni riportate sulla rivista. La rivista è spedita in abbonamento postale. I dati anagrafici dei soggetti interessati alla spedizione della presente rivista provengono da elenchi pubblici e vengono trattati in conformità a quanto previsto dal “Codice Privacy” (Digs. 196/2003). Le finalità del trattamento riguardano la spedizione in abbonamento postale della presente rivista, di altre pubblicazioni, invio di cataloghi ed eventuali altre comunicazioni inerenti le attività promosse dal titolare del trattamento. L’interessato può in qualsiasi momento richiedere informazione sul trattamento dei propri dati, ottenere modifiche od opporsi in tutto o in parte, facendone richiesta via fax, lettera o e-mail, al titolare del trattamento. II titolare del trattamento è VALET S.r.l. - Via dei Fomaciai, 29/b 40129 Bologna (BO). Alla data della presente pubblicazione, il Responsabile del trattamento è il Sig. Daniele Morini. L’informativa integrale, completa di finalità, modalità del trattamento, diritti dell’interessato e soggetti a cui potrebbero essere comunicati i dati, è consultabile sul sito www.valet.it alla sezione Privacy. Diffusione Nazionale: Medici specialisti in: anestesia e rianimazione, Angiologia e Flebologia, chirurgia generale, chirurgia plastica, dermatologia, dietologia, endocrinologia, fisiatria, malattie reumatiche, medicina sportiva e patologia vascolare, centri di medicina e Chirurgia Estetica, estetica medica, medici di base, studi privati di agopuntura e Mesoterapia, infermieri professionali, ambulatori di chiroterapia, fisioterapia, fisiokinesiterapia e massaggi, poliambulatori, case di cura e cliniche private, direttori sanitari: A.S.L., ospedali, stabilimenti termali, associazioni e istituzioni sanitarie, istituti scientifici e di ricerca, docenti e corsisti Divisione Didattica VALET: CPMA e C.E.D.A.

LA DOMUS MEDICA DEL TERZO MILLENNIO

periodico di informazione scientifica a diffusione mirata

ANNO XV - GENNAIO - APRILE 2015

SOMMARIO ARTICOLI

PAGINA

Nuovi fili barbed di sostegno e biostimolanti

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Innovazione tecnologica al servizio della Medicina Estetica

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Iperidrosi & osmoidrosi: trattamento non invasivo mediante Radiofrequenza

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La bellezza da una nuova angolazione

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Radiofrequenza di ultima generazione Israeliana: versatilità e profondità d’azione

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Molteplicità e versatilità dell’IPL nella piattaforma M22™ di Lumenis

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La gestione delle complicanze in Medicina Estetica

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Diagnostica Cutanea Morfologico Funzionale non invasiva della cute sana e dei principali inestetismi

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Body contouring medico: una corretta diagnosi per una giusta correzione

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Alimentazione: rinnovamento strutturale globale

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Il dolore a portata di mano

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Asportazione completa delle verruche delle mani e dei piedi

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RUBRICHE e SPECIALI

PAGINA

A proposito del Registro di Medicina Estetica

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Questione di Modulo

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La nuova Scuola CPMA VALET

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Live stage CPMA VALET

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SIES DAY 2015: alla scoperta di labbra e dintorni

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Distribuzione: 140.000 copie

CIAO, LUCIANA

La morte non è niente. Sono solamente andato nella stanza accanto. Io sono io, voi siete voi. Quello che eravamo gli uni per gli altri lo siamo sempre. Datemi il nome che mi avete sempre dato. Parlate con me come avete sempre fatto. Non adoperate un tono diverso. Non abbiate un’aria triste e solenne, continuate a ridere di quello che ci faceva ridere insieme. Che il mio nome sia pronunciato come lo è sempre stato, senza enfasi di alcun tipo, e senza traccia d’ombra. La vita significa quello che ha sempre significato. È quella che è sempre stata, il filo non è tagliato. Perché dovrei essere fuori dai vostri pensieri? Semplicemente perché sono fuori dalla vostra vita? Io vi aspetto, non sono lontano, semplicemente dall’altra parte del cammino. Vedete, tutto è bene”: quando Charles Péguy scrisse questo aforisma, non poteva certo conoscere Luciana Ricci, splendida compagna di vita di Alessandro Frullini, da anni stimato medico, docente di CPMA-VALET e Presidente dell’Associazione Flebologica Italiana. Eppure, oggi che Luciana – strappata alla vita in una tremenda notte di inizio dicembre – non c’è più, quelle righe sembrano scritte proprio per lei. Impossibile pensare di non poter più ammirare il suo sorriso, o farsi trascinare dalla sua toscanissima positività. Per noi, Luciana è davvero nella stanza accanto, ci ascolta e magari commenta le nostre “bischerate”. CPMA-VALET si unisce al dolore dell’amico Alessandro e dei suoi tre figli. E in questo preciso momento, ci piace pensare al sorriso che, nella stanza accanto alla nostra, illumina il volto di Luciana…


SIES presenti al 18째 Congresso SIES - VALET 2015


MEDICINA ESTETICA di Salvatore Fundarò Specialista in Chirurgia Generale, Chirurgia Plastica. Docente CPMA - VALET, Direttore Sanitario del Poliambulatorio MultiMed - Bologna

biostimolanti e di sostegno Igiorifilisononovità sicuramente una delle magrecentemente introdotte nell’ambito della Medicina Estetica. Numerose varianti sono state immesse nel mercato per migliorarne l’efficacia e la capacità correttiva. I semplici fili in PDO biostimolanti lisci sono stati affiancati da varie tipologie a spirale, intrecciata, e spinati (barbed). Ritengo che proprio la tipologia spinata sia quella che possa conferire un maggiore effetto biostimolante, grazie all’aumento dello stimolo rigenerativo determinato dalla presenza delle spinette. Ma l’evoluzione nel settore ha compiuto ulteriori passi avanti, nel tentativo di abbinare l’azione biostimolante all’azione di sostegno. Di recentissima introduzione sono infatti i fili in PDO 3D (Seltec), che consistono in fili di diametro 2/0 lunghi 15 cm, con barbette disposte a spirale lungo il decorso del filo e contrapposte tra loro. Il filo 2/0 ha indicazione per l’impianto nel volto. Per metà del filo, le spine sono orientate in un senso e per l’altra metà nel senso opposto in modalità convergente. In questo modo avremo, rispetto al punto d’inserimento, una metà prossimale di ancoraggio e una metà distale di trazione, come nei tipici fili di sostegno. Di notevole interesse è anche la disposizione a spirale delle spinette, che garantiscono un’azione di aggancio dei tessuti a 360 gradi e non solo unilaterale, come avviene nei normali fili di sostegno barbettati. La tecnica d’impianto dei fili 3D Plus sul volto è estremamente semplice e performante. Descriviamo in questo articolo la tecnica d’impianto specifica per la guancia e il profilo mandibolare,

NUOVI FILI BARBED DI SOSTEGNO E BIOSTIMOLANTI I fili biostimolanti stanno ottenendo grande successo. E sul mercato, adesso, sono finalmente disponibili anche quelli PDO 3D della Seltec Medical…

che sono le aree di maggior utilizzo nel volto. L’impianto dei fili 3D Plus richiede il rispetto delle comuni norme di asepsi come per gli altri fili di sostegno. È necessario infatti un’accurata disinfezione della cute e l’utilizzo dei guanti sterili per evitare eventuali infezioni. I fili si presentano inseriti all’interno di una cannula di 12 cm di lunghezza con un calibro del 18G. La punta della cannula è smussa, ma con una certa capacità tagliente che consente di perforare il derma in uscita ma non in ingresso. L’impianto può essere eseguito con due tecniche lievemente differenti tra loro: la tecnica a due punti e quella a un punto. LE DUE TECNICHE Tecnica a due punti: è indicata quando la lunghezza del filo che deve essere inserito è inferiore alla lunghezza della cannula. Prevede l’esecuzione di un punto d’ingresso e di uno d’uscita che verranno marcati con penna dermografica. Ad esempio, nel trattamento del profilo mandibolare il punto d’ingresso può essere posto in corrispondenza dell’angolo mandibolare, mentre quello d’uscita all’estremità del bargiglio a non più di 12 cm dall’ingresso. In corrispondenza di ciascun punto marcato si esegue un ponfo di anestetico locale con adrenalina 1:100.000. A livello dell’angolo mandibolare, con un ago del 18G si crea il foro d’ingresso attraverso il quale si introduce la cannula. La cannula viene poi inserita lungo il margine della mandibola fino a raggiungere con l’estremità il punto d’uscita. Il piano anatomico d’inserzione corretto è il piano sopra SMAS, cioè sottocutaneo. Esercitando una lieve pressio-

Fig. 1: Pattern d’impianto con tecnica a due punti dei fili 3D della regione mandibolare (in rosso), della guancia (in verde), della regione malare (in blu). La porzione di ancoraggio del filo è verso il punto d’ingresso, mentre la porzione di trazione è verso il foro d’uscita. Le frecce indicano la direzione del sostegno esercitato sui compartimenti adiposi della guancia

ne la speciale punta della cannula è in grado di perforare il derma e far fuoriuscire la cannula. A questo punto si inserisce completamente il filo, al fine di farlo fuoriuscire dall’estremità distale, collocando la metà del filo stesso in corrispondenza della metà della cannula o lievemente dislocata verso il punto d’ingresso. Si sfila quindi la cannula trattenendo l’estremità distale del filo che fuoriesce. A questo punto avremo il filo inserito ed esercitando una trazione sulla parte che fuoriesce dal foro d’ingresso si determina la trazione e il sostegno dei tessuti molli del profilo mandibolare. È possibile inoltre, mantenendo fissa l’estremità distale del filo e spingendo i tessuti molli verso il foro d’ingresso, aumentare l’azione di sostegno del filo sul tessuto adiposo. La guancia può essere trattata in modo simile ponendo il 5


I FILI IN MEDICINA ESTETICA: DALLA BIORIVITALIZZAZIONE AL SOSTEGNO

corso teorico-pratico

Obiettivo del corso Il corso si pone l’obiettivo di far comprendere il corretto utilizzo delle metodiche di trattamento mediante fili riassorbibili per biorivitalizzazione e fili riassorbibili di sostegno. Queste tecniche, opportunamente comprese ed applicate consentono di aumentare le capacità di trattamento degli inestetismi del viso, garantendo risultati rapidi ed apprezzabili in maniera significativa. L’applicazione infatti dei fili biorivitalizzanti, consente un effetto di ringiovanimento e di compattamento della cute mentre i fili di sostegno consentono la definizione dei diversi distretti anatomici del viso quali il profilo mandibolare, l’area zigomatica e l’area periorbitaria. Queste tecniche, in abbinamento all’impiego di filler e tossina botulinica, garantiscono una completezza di trattamento ed una qualità di risultati tali da avvicinare sempre più la medicina estetica alla chirurgia estetica, aumentando quindi la compliance del paziente nel nostro ambulatorio. DOCENTI: DATE DEL CORSO: DURATA: ECM: Fig. 2: Pattern d’impianto con tecnica a un punto dei fili 3D della regione mandibolare (in rosso), della guancia (in verde), della regione malare (in blu). La porzione di ancoraggio del filo è verso il punto d’ingresso, mentre la porzione di trazione è verso la parte distale del filo. Le frecce indicano la direzione del sostegno esercitato sui compartimenti adiposi della guancia

foro d’ingresso in regione pretragale e il foro di uscita verso la parte più centrale del volto. In questo caso si possono impiantare più fili (2 o 3), disponendoli a ventaglio con distribuzione variabile in base alle esigenze correttive (Fig.1). La tecnica a un punto: differisce dalla precedente in quanto non prevede il secondo foro d’uscita. Essa può essere attuata solo se la lunghezza del filo da impiantare è pari alla lunghezza della cannula, cioè 12 cm. Questo è possibile solo se l’estensione della zona da trattare è di almeno 12 cm. La cannula, una volta inserita, non viene fatta fuoriuscire ma rimane sottocutanea, il filo viene introdotto all’interno della cannula fino a fine corsa e mantenuto all’interno man mano che la cannula viene fatta fuoriuscire esercitando una pressione sulla cute distale all’estremità della punta della cannula stessa. Una volta estratta del tutto la cannula si procede tirando il filo che fuoriesce dal punto d’ingresso. In questo modo si eserciterà un’azione di sostegno sui tessuti molli più distali grazie all’ azione di ancoraggio della porzione prossimale (Fig.2).

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Dr. Salvatore Fundarò Dr.ssa Paola Rosalba Russo 23 Gennaio 2015 1 stage di 8 ore 8 crediti

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AREE DI UTILIZZO NEL VOLTO DEL FILO BALANCE UP 3D Le indicazioni di questo tipo di filo sono il sostegno della regione della linea mandibolare, della guancia, della regione zigomatico-malare nelle modalità indicate nelle figure 1 e 2. L’impianto dei fili Balance Lift 3D è eseguibile in ambulatorio, praticando un’anestesia locale minima (solo nei punti d’ingresso e di uscita), con minimo fastidio per il paziente. Garantiscono un significativo effetto di sostegno sui tessuti molli del volto, coadiuvato da un’azione bioristrutturante amplificata dall’a-

zione di trazione. Il sostegno dei tessuti molli è esercitato in modo uniforme e quindi non determina eccessivi effetti distorsivi sulla superficie cutanea, rendendo il periodo di convalescenza praticamente inesistente e il ritorno alla vita sociale immediato. Gli effetti collaterali hanno un’incidenza bassa e sono: ecchimosi, lieve infiammazione, iniziale distorsione ed asimmetria. Le rare complicanze riscontrate sono palpabilità dei fili ed estrusione spontanea (molto rara). In ogni caso sono di facile e rapida soluzione. ✘

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MEDICINA ESTETICA di Graziella Capra intervista al Prof. Giuseppe Sito e alla Dr.ssa Paola Molinari

INNOVAZIONE TECNOLOGICA AL SERVIZIO DELLA MEDICINA ESTETICA

Teoxane ha realizzato un rivoluzionario dispositivo medico che, oltre a soppiantare buona parte della siringa, agevola il lavoro dei medici e riduce il dolore a tanto temuta siringa viene alla L luce agli inizi dell’800 e, malgrado la sua nascita risalga ormai alla notte dei tempi, non ha mai perso il ruolo da protagonista. Anche il suo look non si è molto rinnovato, anzi è rimasto immutato, così come il suo funzionamento, nonostante l’avanzamento incalzante del progresso tecnologico.

Usata quotidianamente in milioni di casi, fino a ieri non si era ancora lasciata scalfire dalla tecnologia. Poi Teoxane ha realizzato un rivoluzionario dispositivo medico che, oltre a soppiantare buona parte della siringa, agevola il lavoro dei medici e riduce il dolore che, inevitabilmente, avvertono i pazienti quando si sottopongono a trattamenti iniettivi di medicina estetica. Si chiama Teosyal Pen il nuovo e esclusivo dispositivo elettronico senza fili di altissima precisione e tecnologia. È piccola, leggera (pesa soltanto 30 gr), maneggevole, delicata, esteticamente

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piacevole a vedersi per il suo design moderno e di facile funzionamento e massima precisione. Questa “penna” ha tenuto conto di tutte le esigenze che i medici potevano richiedere per migliorare il proprio lavoro e essere al passo con i tempi. Per capire meglio il funzionamento e i pregi di questa “penna” il professor Giuseppe Sito, chirurgo e medico estetico, e la dottoressa Paola Molinari, chirurgo e medico estetico, raccontano le loro esperienze. Come funziona esattamente Teosyal Pen? G. S. «L’idea di sostituire la vecchia siringa con un aggeggino che ha alle spalle una grande ricerca scientifica e una tecnologica avanzata mi ha subito affascinato. Poi, quando ho avuto la possibilità di provarlo, le mie perplessità iniziali sono immediatamente svanite. Con Teosyal Pen, l’atto iniettivo è fortemente agevolato e preciso. Quando usiamo la siringa dobbiamo spingere con il pollice lo stantuffo per iniettare il prodotto, mentre con la “penna” è sufficiente azionare un piccolo pulsante situato sul dorso, che funge da erogatore di sostanza». P. M. «Confesso che inizialmente mi sono un po’ forzata a provarla. Perché abbandonare la classica e storica siringa che uso da sempre e con la quale mi sento a mio agio? Provandola, ho dovuto ricredermi, perché sia il controllo iniettivo sia la sensibilità non cambiano rispetto al metodo tradizionale. Anzi sono

agevolati, perché Teosyal Pen prevede tre velocità diverse di erogazione, dipende dal tipo di correzione che dobbiamo fare. Ovvero una prima a microgocce in caso di ridensificazione, cioè quando è necessario rilasciare minuscole quantità di prodotto. Una seconda per correggere rughe sottili e per quelle aree più delicate del volto, la terza quando è necessario un flusso più abbondante di sostanza, in caso di correzione dei volumi. Questa tecnica mi consente di personalizzare ancora di più il trattamento». Trattandosi di un dispositivo elettronico, senza fili, ha abbastanza resistenza per eseguire tranquillamente la correzione completa di un volto? G. S. «Certamente sì, molto di più. La pila incorporata prevede 70-80 impianti. Quindi non c’è alcun timore che mentre stiamo lavorando, la penna abbandoni il suo funzionamento». P. M. «La pila ha una resistenza molto lunga e in caso di esaurimento è possibile sostituirla in modo molto semplice. Il fatto che non sia collegata a ingombranti apparecchiature favorisce la sua maneggevolezza. Non riuscirei ad apprezzarla, altrimenti». Teosyal Pen sostituisce in toto la siringa? G. S. «Non completamente. Il corpo centrale e l’ago della siringa vengono incorporati nella penna, mentre lo stantuffo viene rimosso. Questa operazione consente al medico di concentrarsi esclusivamente sulle correzioni che sta eseguendo, con la certezza di non effettuare iper-ritocchi».


P. M. «Non essendoci più lo stantuffo della siringa, il pollice serve unicamente per azionare la penna. È sufficiente spingere delicatamente sul pulsante posizionato sulla penna per farla funzionare e così facendo la mano rimane ben ferma. Il trattamento, di conseguenza, viene ben modulato a seconda delle necessità del paziente». Quali sono i vantaggi di Teosyal Pen? G. S. «Un primo e grande vantaggio è quello determinato dalla regolarità di flusso della sostanza. Durante il trattamento, con il metodo tradizionale, è sufficiente una manovra non precisa per causare un eccessivo trauma che si trasforma in ecchimosi ed edema, nonché dolore, tutte complicanze molto temute dai pazienti. Il secondo è la cospicua riduzione del dolore. Il fatto di pigiare delicatamente su un pulsante e non sullo stantuffo evita l’eccessiva sovraestensione della pelle, manovra che provoca dolore». P. M. «Questo innovativo dispositivo medico ha favorevolmente rivoluzionato il mio sistema di impianti. Il sapere che procuriamo meno dolore ai pazienti, meno eventuali effetti collaterali e di conseguenza maggiore soddisfazione, sono vantaggi da non sottovalutare». Cosa ne pensano i pazienti quando vedono che non usate la classica siringa? Hanno paura? G. S. «Naturalmente c’è un attimo di stupore e incredulità, occorre spiegare molto bene il funzionamento e i vantaggi della penna, ma poi, appena incomincia a funzionare, i lineamenti si distendono e... inizia il bello!».

P. M. «La paura del trattamento è in generale difficile da vincere, perché comprende, oltre alla normale diffidenza per la novità, il timore del dolore e che il risultato non sia quello sperato. Soltanto una buona comunicazione con il paziente permette che questi aspetti vengano superati». Pensate di soppiantare il metodo tradizionale per Teosyal Pen? G. S. «Ora che ho in mano la nuova “Ferrari dei filler”, perché dovrei tornare alla “500”?». P. M. «Credo che le due metodiche possano coesistere». Pensate che Tosyal Pen diventerà il vostro nuovo device quotidiano? G. S. «Lo è già». P. M. «Lo utilizzo già con grande soddisfazione in varie tipologie di pazienti». E con le microcannule? Teosyal Pen ha pensato anche a questo metodo iniettivo? G. S. «Sì, con Teosyal Pen è possibile utilizzare la microcannula. Il suo funzionamento è esattamente come per la siringa». P. M. «Non amo in modo particolare le microcannule, ma volendo è possibile perché la penna è predisposta anche per questo metodo iniettivo». ✘ PER INFORMAZIONI

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MEDICINA ESTETICA di Fabio Marini e Domenico D’Angelo SKIN LASER CLINIC Pescara - S. Benedetto del Tronto (AP) Docenti CPMA VALET - Bologna

IPERIDROSI & OSMOIDROSI: TRATTAMENTO NON INVASIVO MEDIANTE RADIOFREQUENZA L’eccessiva sudorazione può avere addirittura effetti invalidanti, perché inibisce le normali attività sociali. Ecco un metodo veloce e sicuro per sconfiggere il problema

a sudorazione è un fenomeno fiL siologico del nostro corpo atto a mantenere la temperatura corporea

a un livello stabile. Nel corpo umano, questo meccanismo è regolato dal sistema nervoso autonomo e più precisamente il sistema simpatico. Si parla di iperidrosi quando la regolamentazione di questo meccanismo è alterata e si ha una sudorazione eccessiva in alcune parti del corpo. L’iperidrosi essenziale, senza cause specifiche, inizia in età giovanile e si manifesta più frequentemente nella zona palmare e in quella ascellare. Questo tipo di disturbo spesso presenta caratteristiche di familiarità e può essere di grado così importante e severo da risultare talora invalidante, determinando difficoltà e disagio nei rapporti interpersonali. Si parla invece di iperidrosi secondaria quando l’iperidrosi si associa a sintomi di una patologia nota quale ipertiroidismo o alterazioni del sistema endrocino, terapie ormonali per neoplasia (tumore alla prostata), malattie psichiatriche, obesità, menopausa. I SINTOMI DELL’IPERIDROSI L’iperidrosi si manifesta principalmente, come detto, a livello delle mani e delle ascelle. La sudorazione patologica delle mani è generalmente la condizione più fastidiosa tra tutte le forme di iperidrosi: le mani sono più esposte più di ogni parte del corpo e svolgono un ruolo importante nelle attività professionali, nei rapporti interpersonali e nella vita sociale. Il grado del disturbo della sudorazione può variare da una semplice umidità del palmo della mano fino a un vero e proprio gocciolare. L’ansia rappresenta un fattore scatenante e ciò contribuisce all’imbarazzo sociale. Alcuni

Disattivazione delle ghiandole sudoripare con Radiofrequenza SweatX Alma Lasers

soggetti arrivano a evitare qualunque contatto sociale. L’iperidrosi ascellare causa imbarazzo sociale a causa delle grosse aree di sudore in corrispondenza delle ascelle e dorso delle magliette o camicie, facendo apparire il paziente di aspetto poco curato. BROMIDROSI La bromidrosi è una condizione cronica in cui il disturbo è il “cattivo odore del corpo”. La secrezione eccessiva dalle ghiandole eccrine o apocrine e una proliferazione delle colonie batteririche autoctone che vivono sulla nostra pelle producono sostanze chimiche “volatili”, causa del cattivo odore del sudore. Fattori come un’igiene non adeguata, particolari dermatologiche insieme a un’eccessiva crescita della flora batterica cutanea, possono contribuire all’insorgenza del disturbo. LE SOLUZIONI Diversi sono i trattamenti medici per l’iperidrosi che lo specialista può suggerire al paziente, in base al grado della sua malattia: terapia con antitraspiranti, ionoforesi, terapia con tossina botulinica o intervento chirurgico. Questi trattamenti non hanno effetti definitivi e necessitano di essere ripetuti a brevi intervalli di tempo.

Test con Iodio su pz. maschio, prima, dopo 4 trattamenti e dopo 3 mesi 11


Terapia con antitraspiranti: è stata per anni la terapia di prima scelta per l’iperidrosi, basata su farmaci “antitraspiranti” a base di cloruro di alluminio, glutaraldeide o tannina. Ionoforesi: si tratta di una tecnica che consiste nell’applicare una corrente continua di bassa intensità. I flussi ionici indotti determinano un blocco temporaneo delle ghiandole sudoripare. Il trattamento deve essere ripetuto ogni 15-20 giorni. Terapia con tossina botulinica: la tossina botulinica determina il blocco delle terminazioni nervose che attivano le ghiandole sudoripare. Il trattamento dell’iperidrosi con tossina botulinica non ha effetti permanenti e la sua durata è di circa 4-6 mesi. Intervento Chirurgico: esistono varie tecniche che prevedono l’utilizzo di alcune “clips” per interrompere la conduzione del nervo simpatico toracico o l’esecuzione di una gangliectomia mirata in base alle sede dell’iperidrosi. Il trattamento chirurgico prevede alcune controindicazioni, a volte non è definitivo e può causare effetti collaterali. LA SOLUZIONE NON INVASIVA CON RADIOFREQUENZA TRANSCUTANEA (ALMA LASERS) Alma Lasers propone un nuovo protocollo per il trattamento non-invasivo dell’iperidrosi. Tutto questo è possibile grazie all’efficacia e alla potenza della Radiofrequenza Alma Lasers (40.68 MHz). La combinazione della tecnologia Radiofrequenza Unipolare e Bipolare con controllo della profondità nel derma, vi permetterà di risolvere il problema legato all’iperidrosi, ma anche l’osmoidrosi. Alma Lasers offre un trattamento sicuro, efficace, senza alcun effetto collaterale e soprattutto senza l’utilizzo di nessuna tossina. È clinicamente dimostrato essere una soluzione senza l’uso di farmaci, tossine o incisioni chirurgiche. Funziona fornendo energia termica controllata proprio nell’area di trattamento, disattivando selettivamente le ghiandole sudoripare. Il tratta12

mento è rapido e il miglioramento è visto spesso dopo solo un trattamento, anche se sono raccomandati almeno 4 trattamenti per ottenere risultati ottimali. LA TECNOLOGIA Il riscaldamento dielettrico provocato dalla Radiofrequenza, disattiva selettivamente le ghiandole eccrine e apocrine, evitando la secrezione del sudore ed eliminando il cattivo odore. Questo meccanismo di riscaldamento, grazie alla Radiofrequenza Alma Lasers con frequenza di 40.68 MHz, induce una rotazione molto rapida delle molecole d’acqua (circa 40 milioni di volte al secondo), generando un incremento specifico di temperatura. Poiché le ghiandole che causano l’iperidrosi e l’osmoidrosi sono le ghiandole Eccrine e Apocrine che si trovano in profondità diverse (esattamente 2-6 mm le ghiandole eccrine e 6-8mm le ghiandole apocrine), tale tecnologia è dotata di un sistema di Controllo Profondità che permette di direzionare la Radiofrequenza solo nelle zone di interesse. Poiché il sudore è costituito al 99% di acqua e le ghiandole sono sature di acqua, il calore prodotto raggiungerà selettivamente le ghiandole lasciando intatto il tessuto circostante. IL TRATTAMENTO Durante la procedura, il medico utilizza un manipolo unipolare e bipolare per raggiungere entrambe le ghiandole, con termometro integrato per monitorare la temperatura durante l’intera seduta. Il calore è applicato gradualmente con movimenti circolari. Non ci sono controindicazioni e nessun effetto collaterale. Subito dopo il trattamento è possibile riprendere le normali attività. BENEFICI Rapidità: per l’area ascellare e palmare, ogni trattamento dura circa 5 minuti per lato, con miglioramento immediato spesso dopo solo il primo trattamento. Assenza di Dolore: la procedura viene eseguita spostando continua-

Test con Iodio su pz. femmina, prima e dopo 1 trattamento

mente il manipolo sulla zona da trattare. Un sistema di raffreddamento integrato raffredda la superficie della pelle e rendendo la terapia piacevole. Non ci sono effetti collaterali: la RF disattiva selettivamente le strutture ghiandolari sudoripare senza alterare la sensibilità cutanea. Il paziente torna alle normali attività immediatamente dopo il trattamento. LO STUDIO E RISULTATI PRESSO IL CENTRO SKIN LASER CLINIC MARINI-D’ANGELO Sono stati trattati presso la nostra struttura a San Benedetto del Tronto (AP) da gennaio 2013, 28 pazienti così distribuiti: 11 pazienti con iperidrosi ascellare di tipo HDSS 2; 8 pazienti con iperidrosi ascellare di tipo HDSS 3; 9 pazienti con iperidrosi palmare. In 13 pazienti affetti da iperidrosi ascellare sono state eseguite 4 sedute con frequenza settimanale, mentre negli altri 6 pazienti sono state eseguite 5 sedute sempre a cadenza settimanale. Nei 9 pazienti affetti da iperidrosi palmare, sono state effettuate 4 sedute eseguite a cadenza settimanale. Tutti i 28 pazienti seguiti per lo studio hanno risolto il problema dell’iperidrosi e sono stati controllati a 3 mesi e 6 mesi fine protocollo e in tutti i casi non è stato necessario ripetere le applicazioni. ✘


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LA BELLEZZA DA UNA NUOVA ANGOLAZIONE

MEDICINA ESTETICA di Maurizio Cavallini Specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva - Milano Docente CPMA VALET - Bologna

La selezione del paziente pre-trattamento è molto importante, perché laddove i parametri si discostino in maniera considerevole da quelli normali, o le condizioni tissutali siano insoddisfacenti, permane un’indicazione di tipo chirurgico ella valutazione del quadro esteN tico globale del viso, si è spesso indirizzati nella valutazione della pa-

ziente in posizione frontale, prendendo in considerazione le rugosità dinamiche della regione del terzo superiore (fronte, glabella, zampe di gallina), gli aspetti volumetrici del terzo medio (svuotamento della guancia dovuta all’ipotrofia e discesa gravitaria dei compartimenti adiposi), le depressioni dei solchi del terzo inferiore creati dalla presenza dei solchi nasogenieni o labio mentonieri per fare un esempio. Tuttavia si è meno portati a fare un inquadramento pretrattamento che prenda in considerazione l’aspetto delle proporzioni e del profilo della persona con cui progettare una correzione morfologica ed estetica. In tal senso, quindi, è molto importante valutare il profilo laterale per capire le anomalie che coinvolgono un viso, le alterazioni di proiezione e quindi l’armonia dei vari distretti e unità estetiche di riferimento. Escludendo tutte le opzioni di carattere chirurgico, sono possibili interventi di profiloplastiche che si avvalgono di procedure di medicina estetica utili a ristabilire una soddisfacente armonia e fra queste in particolare le procedure che includono l’uso di filler (soprattutto con acido jaluronico cross linkato), tossina botulinica tipo A e fili di sostegno. Partendo dalla regione craniale, la fronte rappresenta un primo distretto su cui poter intervenire: esistono infatti pazienti che nella visione laterale presentano una rottura della normale rotondità di curvatura, con presenza nella porzione media o medio inferiore di un solco corrispondente a depressione ossea; in questo caso ci viene in soccorso l’acido jaluronico 14

Valutazione della paziente in posizione frontale

che, attraverso infiltrazioni eseguite con 5 o 6 piccoli boli (0,1 ml ciascuno) o in alternativa con cannula ad accesso laterale, può riempire la solcatura mediana. Di sicuro, poi, è da fare una valutazione dei profili nasali, dove bisogna ben studiare le angolature di riferimento (angolo fronto nasale, angolo columellare, ecc) e dove un intervento di profiloplastica medica consente un riequilibrio del profilo nasale volto ad addolcire la forma della piramide nasale. La selezione della paziente, in questi casi, è molto importante e prevede un’attenta analisi delle strutture ossee e cartilaginee e della dinamica di posizione statica e dinamica della punta nasale. Se si decide in base a queste valutazioni che la paziente è una buona candidata, si può procedere con una profiloplastica che prenda in considerazione il riempimento della depressione craniale con acido jaluronico inserito con ago a piccoli quantitativi e ben massaggiato, per calibrare un suo preciso assestamento di posizionamento, e/o una correzione della punta con acido jaluronico se si vuole dare sostegno alla punta con inserzione columellare, o con tossina botulinica per andare ad agire sul depressore del setto mediante infiltrazione alla base della columelle con poche unità (2 in genere e considerando che rappresenta un trattamento off label) per permettere un rialzo della punta stessa. Altre due zone da considerare nelle profiloplastiche mediche sono poi da considerare le labbra e il mento. Per quanto riguarda le prime, bisogna considerare non solo la loro forma generale (a cuore, a nastro, a ellissi, ecc), ma anche i loro gradi di proiezio-


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Obiettivo del corso Alla scoperta delle nuove frontiere della Profilometria. Quello che fino a ieri era possibile solo grazie alla chirurgia, oggi è alla portata di chirurghi e medici estetici. Tecniche di utilizzo comune nell’ambito ambulatoriale, quali Filler, Tossina botulinica e Fili, saranno protagonisti del corso dove verranno definiti gli ambiti delle singole metodiche e le applicazioni sinergiche per ampliare le vostre competenze e soddisfare le aspettative dei vostri pazienti. DOCENTE: Dr. Maurizio Cavallini DATA DEL CORSO: 19 Aprile 2015 ECM: 8 crediti RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna Tel: 051 63.88.334 - www.valet.it - info@valet.it

Paziente pre e post trattamento di profiloplastica medica. Notasi un miglioramento nella riduzione della curvatura sottoglabellare, con conseguente riduzione di visibilità del gibbo nasale, e nel sollevamento della zona periorale.

ne e proporzione, considerando che il labbro superiore deve rappresentare circa 1/3 del totale e l’inferiore circa 2/3. Inoltre, tracciando una linea chiamata di Steiner (che congiunge la base della columella al punto più estremo di proiezione della punta del mento), dovremmo valutare una protrusione di profilo del labbro superiore di circa 1-2 mm rispetto al labbro inferiore (proporzione ideale, 1:1,618). Se tale proiezione di profilo non rispecchia i canoni sopraesposti è possibile eseguire una profiloplastica labiale sia del volume che delle proporzioni con acido jaluronico cross linkato con diverse tecniche (lineare retrograda, a ponfi seriali, transmucosa, trancutanea, ecc). Nel caso invece del mento, la situazione più frequente riguarda una sua ipoproiezione data da una ipoplasia della porzione sinfisaria dell’osso mandibolare e/o accompagnata da un’iperattività del muscolo mentale. Per questi motivi, il riequilibrio del mento può essere eseguito con filler volumizzanti a bolo nella regione centrale del mento, accompagnato o meno - a seconda dei casi di trattamento dinamico (off label) - con tossina botulinica tipo A nel muscolo mentale. Laddove infine nella visione di profilo anche la regione mandibolare sia interessata da una alterazione del profilo con caduta e discesa gravitaria della stessa, si può intervenire con fili di sostegno di diversa tipologia (acido polilattico, pdo, ecc) dotati di sistemi di ancoraggio dati da piccoli coni o ancorette divergenti che, seguendo la linea mandibolare nel loro

tragitto, ridanno una maggiore linea di allineamento di profilo della linea mandibolare. Come esposto nei concetti sopra riportati, emerge da un lato la necessità di una nuova “visione” dell’invecchiamento, che prenda in considerazione la valutazione di profilo e dei rapporti di angoli e misurazioni di proporzione fra le diverse unità estetiche del viso, dall’altra la possibilità di correzione multiapproccio statica (fili di sostegno e rivitalizzanti), volumetriche (acido jaluronico cross linkato) e dinamico (tossina botulinica tipo A). La selezione del paziente pre-trattamento è molto importante, perché laddove i parametri si discostino in maniera considerevole da quelli normali, o le condizioni tissutali siano insoddisfacenti, permane un’indicazione di tipo chirurgico. ✘

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RADIOFREQUENZA DI ULTIMA GENERAZIONE ISRAELIANA: VERSATILITÀ E PROFONDITÀ D’AZIONE

MEDICINA ESTETICA di Fabrizio Melfa Specialista in Scienza dell’Alimentazione. Dipl. e Perf. Medicina Estetica Milano - Palermo - Catania ZO Skin Health Faculty Delegate

Vi presentiamo un nuovo modo di intendere la RF, un ritrovato di cui la moderna Medicina Estetica non può fare a meno

a Radiofrequenza ormai da qualL che anno è entrata a far parte delle tecniche più utilizzate in Medicina

Estetica. Molti medici conoscono le caratteristiche di questa tecnologia e i target che essa stimola nel distretto cutaneo, quindi sono chiari i risultati che si possono ottenere. In questo articolo voglio presentare un’innovativa tecnologia di Radiofrequenza Israeliana, tale da potersi considerare un nuovo strumento nelle mani del medico estetico. Nel mondo delle tecnologie delle radiofrequenze distinguiamo le Monopolari, le Bipolari e le Multipolari, mentre oggi parliamo di Radiofrequenza Multisorgente. Nella Radiofrequenza Monopolare, l’energia viene convogliata attraverso una singola fonte di RF con un elettrodo (con o senza piastra di chiusura), quindi la maggior quantità di energia viene depositata vicino all’elettrodo. In questo caso è indispensabile un sistema di raffreddamento estremamente efficace per proteggere la pelle e si tende a utilizzare potenze più alte per poter accumulare un aumento sostanziale di temperatura degli strati cutanei profondi. Quindi si ha un unico generatore che controlla un elettrodo (Fig.1). Si parla di RF Bipolare quando si utilizza una singola fonte di RF che fa fluire una

Fig. 1 16

si connette a 3 o più elettrodi: ciò comporta una suddivisione fra gli elettrodi riceventi energia con conseguente minor surriscaldamento cutaneo e quindi non risulta necessario un sistema di raffreddamento. Ma anche in questo caso la penetrazione dell’energia è solo superficiale, in quanto essa fluisce sempre lungo la via più breve tra i due elettrodi, in modo simile alla RF bipolare. Il generatore di RF è comunque sempre uno solo ed è l’elettrodo ricevente che si alterna, generando in un dato momento un solo flusso di energia (Fig. 3). Fig. 2

Fig. 3

corrente elettrica tra due elettrodi a una distanza fissa. Con questa tecnologia di RF, la profondità di penetrazione della corrente elettrica risultante può essere stimata in metà della distanza che esiste tra i due elettrodi. È da chiarire che la penetrazione dell’energia e quindi del calore è solo superficiale, in quanto l’energia fluisce lungo la via più breve fra i due elettrodi. Anche in questo caso si richiede un sistema di raffreddamento attivo degli elettrodi per prevenire bruciature cutanee (Fig. 2). Nella RF Multipolare si ha sempre un singolo generatore di RF, che però

LA GRANDE NOVITÀ La novità tecnologica di cui oggi possiamo usufruire è frutto della ricerca avanzata Israeliana, indiscutibilmente leader nell’ambito della Radiofrequenza. È stata denominata Multisorgente a fase controllata, poiché non vi è una sola sorgente, come nelle altre tipologie trattate di RF, bensì sei, prodotte da altrettanti generatori. Queste sorgenti di RF multiple sono controllate da un microprocessore che riesce a combinare al meglio sia la penetrazione in profondità dell’energia, ciò che a noi medici interessa per lo stimolo del derma cutaneo, che a mantenere l’energia stessa confinata tra elettrodi. Questa nuova tecnologia permette di utilizzare campi magnetici doppi che si oltrepassano e quindi vanno sempre più in profondità. Per chiarire ancora meglio, ogni campo magnetico vi sono due generatori che si alternano in entrata e in uscita: quando si attiva il primo, utilizzano la via più breve; attivandosi il secondo, la via più breve si raggiunge solamente se si scavalca la prima e così via con il terzo. Ciò comporta che per chiudere il circuito dovrà andare sempre più in profondità. Con questa nuova modalità rivoluzionaria di veicolare energia negli strati cuta-


nei più profondi, si ottiene un flusso di energia profondo, focalizzato e contenuto, un minimo flusso di energia superficiale, per cui si elimina la necessità di raffreddamento della pelle, quindi risulta essere assolutamente sicura e non dolorosa e permette inoltre di poter gestire parametri personalizzati (Fig. 4). INNUMEREVOLI VANTAGGI Possiamo quindi utilizzare questa tecnologia in varie modalità, lavorando sull’epidermide per il ringiovanimento, sulla pigmentazione non uniforme, nella texture grossolana, agendo

Fig. 4

sul derma per il rassodamento, per la riduzione delle rughe e diminuzione delle lassità tissutali. E ancora penetrando ancora più in profondità nel tessuto adiposo sottocutaneo per ottenere una azione di body contouring sulla PEFS e per la riduzione della circonferenza (Fig. 5). I vantaggi del sistema Multisorgente, però, non si esauriscono con la radiofrequenza non ablativa: anche in modalità frazionale i vantaggi sono evidenti e questo si evince dal fatto che il manipolo frazionale, dotato di 112 punte di ablazione, in modo randomizzato converte le singole punte ora in elettrodo di ingresso, ora in massa ricevente, in questo modo assicurando un’uniforme ablazione in tutti i 112 contatti. Ciò permette un resurfacing ottimale con un down-time contenuto a non più di quattro giorni. La piattaforma permette anche l’utilizzo di un manipolo di microneedling, con aghi che possono raggiungere fino a 3,5 mm, con emissione di radiofrequenza lungo tutta la lunghezza dell’ago e non unicamente sulla punta, per ottenere un impor-

tante effetto combinato di needling e RF, indicato per cicatrici, rughe molto profonde e smagliature. La versatilità e velocità del trattamento sono anche potenziati dalla capacità di utilizzare le tre differenti modalità nella stessa seduta partendo da quella non ablativa, per poi passare alla frazionale e quindi ai microaghi. Con questa nuova tecnologia di RF, possiamo parlare di un nuovo modo di intendere la RF, sia per la versatilità di azione e di utilizzo nelle varie parti del corpo che per il notevole valore aggiunto legato alla notevole efficacia e penetrazione dell’energia con un disconfort quasi assente. La moderna Medicina Estetica non credo possa farne a meno. ✘

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DIRITTO di Federica Lerro Avvocato - Ufficio Legale SIES - Roma Docente CPMA VALET - Bologna e Maurizio Priori Medico Chirurgo - Firenze Presidente SIES

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A PROPOSITO DEL REGISTRO DI MEDICINA ESTETICA La Medicina Estetica è una branca medica che beneficia di formazione professionale solo grazie ai corsi, alle scuole, ai simposi e ai congressi organizzati dalle associazioni scientifiche di settore, mentre manca ancora un riconoscimento ufficiale che sia più efficace rispetto all’iniziativa degli Ordini Provinciali di Milano, Roma e Palermo

ppare necessario, forse addirittura doveroso, tornare su un argomento tanto annoso come quello della validità dei titoli professionalizzanti in Medicina Estetica e le finalità per le quali alcuni (pochi) Ordini hanno istituito il Registro dei Medici Estetici. La Legge nr. 221 del 5 aprile 1950 dispone come l’iscrizione nell’albo dei medici dà diritto al libero esercizio della professione senza alcuna limitazione in merito all’attività specialistica, salvo per la radiodiagnostica e per la anestesiologia, per l’esercizio delle quali è necessario il titolo di specialista; il DPR 10 marzo 1982 nr. 162, che ha provveduto al riordino delle scuole di specializzazione e perfezionamento, ha ribadito che le stesse legittimano unicamente, nei rami di esercizio professionale, l’assunzione della qualifica di specialista senza peraltro rappresentare la condizione, anzi meglio, il requisito senza il quale sia possibile l’esercizio della libera professione. A mente della Legge nr. 221/1950 e del D.P.R. 162/1982, il medico chirurgo regolarmente iscritto all’albo può operare tutti i trattamenti, sia medici che chirurgici, in ogni branca specialistica della medicina, pur senza aver conseguito il titolo di specialista nella singola branca di afferenza. Uniche specialità che esigono il possesso del diploma di

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specializzazione per l’esercizio della relativa disciplina, sono e rimangono l’anestesia e la radiologia. La medicina estetica non gode di un percorso di specializzazione universitario, pertanto non esistono specialisti in Medicina Estetica. La Medicina Estetica rimane una branca medica che beneficia di formazione professionale solo grazie ai corsi, alle scuole, ai simposi e ai congressi organizzati dalle associazioni scientifiche di settore, che da sempre e storicamente si sono occupate della preparazione e dell’addestramento dei professionisti di settore. A dette iniziative, negli anni si sono aggiunti i Master Universitari in Medicina Estetica, attivi ormai in molti Atenei Italiani. Come è noto a tutti, tre Ordini Provinciali Italiani (Milano – Roma – Palermo) hanno istituito tre distinti Registri dei Medici Estetici. L’iscrizione a detti registri è riservata a professionisti in possesso di Laurea in Medicina e Chirurgia, abilitazione all’esercizio della professione e in possesso, altresì, di ulteriori titoli quali, per citare alcuni esempi, diploma rilasciato da una scuola quadriennale di formazione post universitaria, ovvero diploma di Master Universitario; diploma di specialista in una branca come la dermatologia o la chirurgia plastica; l’aver esercitato nella branca della medicina estetica per un de-

terminato periodo di tempo o l’aver prestato attività di docenza in uno degli istituti citati. I requisiti dettati dai tre Registri differiscono in qualche misura tra loro, ma convergono per lo più sulla classificazione dei titoli di studio idonei all’iscrizione.

LA NASCITA DEI REGISTRI

Ma di Registri se ne parla ormai da anni e si discute molto sulla congruità dei requisiti richiesti per l’iscrizione, sulla relativa legittimità e sulla necessità di mantenerli aperti, considerando che a diversi anni dall’istituzione del primo Registro di Roma, solo due Ordini hanno seguito l’esempio. Allora ci domandiamo come sono nati i Registri e, soprattutto, perché? Il Registro dei Medici Estetici è stato proposto dalla Federazione degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri agli Ordini provinciali, al solo scopo di ottenere un quadro statistico su quanti professionisti svolgessero l’attività medesima. La Federazione stessa non ha mai inteso, dunque, attribuire al Registro alcun valore legale per il riconoscimento di eventuali esclusività nell’esercizio della medicina estetica. L’Istituzione dei Registri, nei pochi Ordini provinciali che hanno aderito a detto progetto, ha comportato una creazione “de facto” di elenchi non finalizzati alla reale valutazione statistica dei professionisti esercenti detta branca, come nelle finalità perseguite dalla Federazione, ma integranti un vero e proprio riconoscimento di titoli e in alcune esperienze (come quella romana) l’appartenenza al registro creava sbarramenti, addirittura, all’eserci-


corso teorico

zio della libertà di comunicazione e pubblicità sanitaria sancita dalla normativa nazionale. Queste esperienze hanno portato la Federazione a consigliarne l’abolizione, avendo i Registri perso (o mai guadagnato) l’originaria utilità e la legittima finalità. Di recente si è assistito a una nuova ondata di istituzioni dei Registri, che tuttavia non ha dimostrato di aver compreso le ragioni del pregresso fallimento dell’iniziativa, perpetrando, più o meno, le medesime finalità che già inizialmente hanno dimostrato di divergere dalle esigenze sottese al progetto che la Federazione, legittimamente, aveva posto. I Registri, pertanto, esistono in qualche residuale esperienza provinciale ove gli Ordini, nell’esercitare la propria autonomia, discrezionalmente hanno deliberato il mantenimento o la “nuova” istituzione. Nessuna delle esperienze citate porta, a oggi, a dare una finalità di “legale riconoscimento di eventuali esclusività nell’esercizio della medi-

L’AVVOCATO NELL’AMBULATORIO DI MEDICINA ESTETICA Obiettivo del corso Permettere ai partecipanti di comprendere le normative che regolano la pubblicità sanitaria, l’utilizzo di internet, il consenso informato e gli aspetti legati alla copertura assicurativa dell’operato del medico. DOCENTE: Avv. Federica Lerro DATA DEL CORSO: 19 Dicembre 2015 ECM: 8 crediti

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cina estetica”, come chiarito dalla Federazione stessa. Nessuna disposizione legislativa attualmente in vigore è in grado di stabilire quale iter formativo in materia di medicina estetica possa certificare la perizia del singolo professionista, ma soprattutto il Medico Estetico, allo stato dell’arte, è una figura che attende riconoscimento e che non è e non può essere assimilata ai soli iscritti a tre registri istituiti in realtà residuali,

che non sono e non devono essere considerate il modello o il campione di una indagine che tendeva a ottenere una mera stima statistica e che la Federazione stessa ha consigliato di abolire. Esortiamo tutti, come sempre, a contattarci in caso di dubbi. Saremo qui a rispondere alle vostre istanze, soprattutto se tese a rendere più sereno l’esercizio della vostra attività professionale. ✘

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MEDICINA ESTETICA di Giorgio Giovannelli Specialista in Chirurgia Plastica, Estetica e Ricostruttiva - Roma

MOLTEPLICITÀ E VERSATILITÀ DELL’IPL NELLA PIATTAFORMA M22™ DI LUMENIS

Sette filtri in un solo manipolo per coprire il più ampio spettro di trattamenti estetici ai recenti dati del Medical InsightD GAM X, ASPS 2012 statistics report, si evince che il fotoringiovanimento,

in una finestra temporale dal 2011 al 2016, è il segmento più ampio e a crescita più elevata tra le categorie dei trattamenti di Medicina Estetica basati su luce pulsata e laser (grafico). M22™ Lumenis, piattaforma multi-applicazione, segue questa tendenza di mercato con avanzate tecnologie laser e IPL che permettono di rispondere alla richiesta di fotoringiovanimento con sofisticati risultati. TECNOLOGIA Il dispositivo M22™ Lumenis si presenta con un manipolo IPL munito di sette filtri cut-off interscambiabili: 515, 560, 590, 615, 640, 695, 755 nm (Figg. 2 e 3). L’esclusiva tecnologia OPT (brevetto Lumenis) è in grado di erogare l’onda quadra dei singoli impulsi (1, 2 o 3) con perfetta riproducibilità, sicurezza ed efficacia. È possibile variare sia la fluenza, sia il numero degli impulsi, in durata e tempo di rilassamento termico. L’apparecchiatura prevede poi parametri-guida preimpostati facilmente modulabili su diagnosi formulate dal medico. Grazie a queste caratteristiche, con l’IPL di M22™ è possibile trattare epilazione, vascolare superficiale,

pigmentazioni, fotoringiovanimento e numerose altre patologie, su un’ampia gamma di pazienti. L’epilazione viene effettuata su protocolli ormai standardizzati e sulla base di lavori scientifici da tempo pubblicati [6]. I filtri maggiormente utilizzati sono: 615, 640, 695 e 755 nm secondo fototipo, texture del pelo e densità. Le lesioni vascolari più superficiali del volto, collo e décolleté trovano una facile, sicura ed efficace risoluzione attraverso i filtri 560 e 590 nm. È utile ricordare che oltre alla sopracitata tecnologia OPT, che offre una sicurezza di rilascio di energia, il cristallo utilizzato è raffreddato attraverso un sistema di celle di Peltier. Anche qui la letteratura scientifica ci conforta con importanti risultati clinici [3]. In caso di lesioni più importanti, quali patologie varicose o angiomi, si potrà ricorrere all’utilizzo del manipolo Nd:YAG 1064 nm. Anche per le lesioni pigmentate, il sistema M22™ con i filtri 515, 560, 590 nm offre molteplici soluzioni molto vantaggiose per il paziente e per l’operatore, il quale si potrà anche avvalere dei manipoli QSwitched Nd:YAG e ResurFx-1565 nm. Il fotoringiovanimento è ottenuto con filtri 560 e 590 nm attraverso stimolazione mirata del collagene del volto.

Figg. 2-3: il sistema M22™con manipolo IPL e filtri


OSSERVAZIONI CLINICHE Il manipolo IPL, grazie al gran numero di filtri, permette di trattare i diversi strati della pelle attraverso l’assorbimento selettivo della luce da parte dei due cromofori competitivi melanina e ossiemoglobina. L’interazione tessutale in questa banda di lunghezze d’onda non è ablativa, agisce in tre differenti modi che di seguito vengono descritti. Nel caso di lesioni vascolari, la luce pulsata agisce direttamente sulla lisi del globulo rosso, visto che l’emoglobina ha un picco di assorbimento intorno a 530-570 nm (Fig.4). Sulle lesioni pigmentate si agisce sull’addensamento di melanina (che si può esplicare in lentigo, iperpigmentazioni, macchie da emosiderina, ecc.) che viene disgregata per poi essere eliminata dall’organismo per fagocitosi o per superficializzazione (Fig.5). Il fotoringiovanimento è un fenomeno indotto dall’attivazione di un blando processo infiammatorio che porta a un rimodellamento del collagene e a un miglioramento della texture della pelle (Fig.6). VANTAGGI La possibilità di avere uno, due, tre o quattro tecnologie laser e IPL acquistabili separatamente e implementabili in qualsiasi momento in base all’andamento del mercato ed esigenze dello studio, consente l’ammortamento dei costi con serenità. Il sistema M22™ deriva da un’esperienza clinica ormai ventennale. Attraverso l’evoluzione storica dei sistemi Epilight, Vasculight, Quantum e Lumenis One, con un costante e positivo feedback clinico e ingegneristico, Lumenis ha raggiunto performance ottimali. L’azienda multinazionale Lumenis garantisce in Italia una costante assistenza sia clinica sia tecnico-applicativa grazie al fatto che è presente nel nostro Paese con una filiale da oltre 15 anni (Lumenis Italia). CONCLUSIONI Il binomio di sicurezza ed efficacia del trattamento deve portare soddisfazione sia al paziente, con tangibili e reali risultati in linea con le sue aspettative, sia al medico che riesce a garantire la promessa e l’offerta di risoluzione/miglioramento della patologia. Grazie ai parametri guida preimpostati anche il neofita utilizzatore potrà in totale sicu-

Fig. 4: Rosacea prima e dopo 3 trattamenti con IPL (filtro 560 nm, doppio impulso 4ms, delay 25ms, 14J/cm2)

Fig. 5: Lentigo senili prima e dopo 1 trattamento con IPL (filtro 515 nm, impulso singolo 3.5ms, 16J/cm2)

Fig. 6: Fotoringiovanimento con componente vascolare prima e dopo tre trattamenti con IPL (filtro 590 nm, doppio impulso 4ms, delay 20ms, 18J/cm2)

rezza far uso dell’apparecchiatura. Ciò consente di evitare effetti collaterali nel post trattamento. L’alta tecnologia del sistema Lumenis M22™, associata a un’elevatissima versatilità di trattamenti, permette una grande efficacia e rapidità nella risoluzione delle patologie indicate. ✘ BIBLIOGRAFIA 1 - Vascular lasers and IPLS: guidelines for care from the European Society for Laser Dermatology (ESLD). Adamic M, Troilius A, Adatto M, Drosner M, Dahmane R. J Cosmet Laser Ther. 2007 Jun;9(2):113‐24. Review. Colaiuda S., D’Andrea V., Colaiuda F., Gasparotti M. Il trattamento della telangectasia emorragica ereditaria con Nd:Yag laser e sorgente a luce pulsata intensa. Descrizione di un caso. Minerva Dermatologica 2001;136:277-80. 2 - A new mathematical approach to the diffusion approximation theory for selective photothermolysis modeling and its implication in laser treatment of port‐wine stains. Shafi rstein G, Bäumler W, Lapidoth M, Ferguson S, North PE, Waner M. Lasers Surg Med. 2004;34(4):335‐47.

3 - Colaiuda C., Colaiuda F., Capogrossi C., Gasparotti M. Treatment of deep underlying reticular veins by Nd: Yag laser and IPL source. Minerva Cardioangiol. 2000 Oct;48(10):329-34. 4 - Photorejuvenation. Waibel JS. Dermatol Clin. 2009 Oct;27(4):445‐57, vi. Review. 5 - Colaiuda S., Brandi C., D’Aniello C. Trattamento di un nevo flammeo con luce pulsata non coerente ad alta intensità (IPL). Riv. Ital. Chir. Plastica 32, 5759, 2000. 6 - Gasparotti M. Colaiuda S., Colaiuda F., Epilazione con metodo IPL (Intense Pulsed Ligh) Nostra esperienza. La Medicina Estetica Anno 23, n° 3, 1999.

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QUESTIONE DI MODULO

SCUOLA CPMA intervista a Crescenzo Di Donato Specialista in Dermatologia e Venereologia Coordinatore didattico CPMA VALET - Bologna

Per esorcizzare la crisi e offrire ai propri pazienti il miglior servizio possibile, in linea con la continua evoluzione di Chirurgia e Medicina Estetica, CPMA – VALET offfre ai medici corsi di perfezionamento per tutte le specialità

on è semplice stare al passo con i N tempi. La Scienza Medica è in continua evoluzione e Chirurgia e Medicina

Estetica propongono novità a ogni piè sospinto. Per questo, CPMA - VALET – forte di una quarantennale esperienza ma non per questo adagiata sugli allori – ogni anno propone ai propri discenti qualche novità: stiamo al passo con i tempi, appunto. E allora, a cavallo fra un anno (il 2014) prodigo di ottimi risultati e un altro (il 2015, ovvio) che si annuncia altrettanto ricco, facciamo il punto della situazione con il dottor Crescenzo Di Donato, Medico Chirurgo specializzato in Dermatologia e Venereologia, apprezzato direttore didattico della nostra Scuola.

Dottor Di Donato, per chi non conoscesse ancora l’Istituzione che lei dirige, proviamo a riassumere in estrema sintesi che cos’è CPMA - VALET? «La nostra è una Scuola quadriennale che propone corsi per 800 ore complessive, che sono la somma di quattro moduli didattici da 200 ore cadauno. Nel corso dello stesso anno, chi vuole ha la possibilità di iscriversi a più moduli contemporaneamente: questa accelerazione dei tempi di apprendimento, negli ultimi anni è stata molto apprezzata dagli allievi che – come si suol dire – “battono il ferro” (in questo caso della conoscenza) finché è caldo, frequentando le nostre aule quasi settimanalmente. Un piccolo sacrificio logistico, un grande passo sulla strada del perfezionamento professionale». Diamo un nome a questi moduli… «Da quest’anno, i moduli didattici che compongo la scuola di Chirurgia e Medicina Estetica sono MODULO VISO BASE

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E AVANZATO e MODULO CORPO BASE E AVANZATO. Questi moduli affrontano le metodiche e le tecniche più aggiornate da utilizzare in ambito estetico. Esistono poi ulteriori moduli (TECNICHE LASER e ANGIOLOGIA E FLEBOLOGIA) e il Dipartimento di TERAPIA ANTALGICA INTEGRATA, indispensabili per ampliare le conoscenze in altri ambiti, per allargare i propri confini professionali». Che cosa caratterizza la Scuola CPMA - VALET rispetto alle altre che operano in Italia? «Naturalmente non intendo entrare nel merito delle altre strutture. Guardiamo in casa nostra e diciamo che abbiamo parecchie cose da dire. Tanto per cominciare, in ogni modulo sono stati inseriti alcuni Live stage, ovvero incontri di una giornata in cui gli allievi possono confrontarsi con i migliori specialisti mentre gli stessi sono letteralmente in… azione (grazie al collegamento video con l’adiacente Poliambulatorio Multimed) e con le aziende leader del settore. Poi, dal momento che la nostra professione è in continua evoluzione, sempre all’interno dei moduli abbiamo inserito un corso di Marketing ambulatoriale, una giornata in cui gli allievi potranno apprendere il marketing nella gestione del proprio ambulatorio per risultare sempre all’altezza delle richieste di una clientela sempre più esigente e preparata». Entrando nello specifico, può anticiparci qualche “chicca” relativa ai moduli? «Nel VISO BASE e nel CORPO BASE è stata inserita la giornata di aggiornamento del SIES DAY, un appuntamento ormai fisso nel calendario degli specialisti del settore. Nel VISO AVANZATO è stato inserito il corso di Profiloplastica, ennesima conferma di come sempre

più spesso la Medicina Estetica vada a sostenere (o addirittura in certi casi a sostituire) le tecniche chirurgiche. Nel modulo CORPO AVANZATO, infine, è stato riformulato il corso di Scleroterapia delle varici ed esame ECD per soddisfare al meglio le richieste del medico in ambito estetico nel trattamento delle teleangectasie, garantendo comunque la possibilità di un ulteriore approfondimento flebologico con il corso sulla Schiuma sclerosante». Come è strutturato l’esame di fine modulo? «L’esame per ogni singolo modulo è suddiviso in due momenti ben distinti. Il primo prevede un esame scritto, il cosiddetto Project Work Studio di un caso clinico, all’interno del quale l’allievo deve riportare l’Anamnesi del paziente, la valutazione dei possibili trattamenti, la terapia applicata e la valutazione post trattamento del paziente. Il discente, quindici giorni prima dell’esame, dovrà inviare tramite e-mail alla Segreteria Didattica (info@ valet.it) lo studio di un caso clinico su un argomento a scelta fra quelli trattati nel modulo, che sarà ovviamente valutato dalla Commissione d’esame. Dopodiché si passerà alla prova orale, che prevede la discussione degli argomenti trattati durante il modulo». Infine, le… dolenti note: un’organizzazione così capillare, rodata da decenni d’esperienza, avrà costi molti alti, per chi intende frequentare corsi e moduli… «I costi sono in linea con quelli di altre scuole. Quest’anno, per venire incontro ai colleghi che preferiscono diluire nel tempo l’esborso, abbiamo attivato una convenzione con una società Finanziaria che offre la possibilità di richiedere un finanziamento a tasso zero per singolo modulo didattico». ✘


EDIZIONE 2015

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LA SEDE CPMA VALET

Una struttura creata appositamente per ospitare i nostri Corsi di Medicina e Chirurgia Estetica



IL METODO CPMA VALET


La parte teorica si fonde armonicamente con quella pratica, per dare modo ai medici di essere subito in grado di offrire nuovi servizi ai propri pazienti


STUDIARE “DAL VIVO”

Grazie al collegamento audiovisivo in diretta con il Poliambulatorio MULTIMED, in aula è possibile seguire l’operato dei Docenti ed eseguire la pratica con tutor*


* previa iscrizione il Discente può eseguire la parte pratica, su proprio paziente, sotto la guida del tutor.


CORSI E MODULI DELLA SCUOLA CPMA VALET Modulo VISO base

• Check-up cutaneo • Inestetismi del volto: filler - corso base • Impiego della tossina botulinica • Indicazioni medico-chirurgiche del viso e del collo • Timedchirurgia • Peelings chimici • Carbossiterapia in Medicina Estetica • Trattamento dell’acne • L’Avvocato nell’ambulatorio di Medicina Estetica • Marketing Ambulatoriale • SIES DAY • Live stage CPMA - VALET • Aspetti di Medicina Legale ed Esami

Modulo VISO avanzato

• Inestetismi del volto: filler - corso avanzato • Peelings chimici - corso II livello pratico • Biostimolazione: strategia nel trattamento degli inestetismi del viso • Impiego della tossina botulinica: “Il terzo inferiore del volto” - corso avanzato • Analisi differenziata e approccio globale dei trattamenti nei pazienti da 30 ai 60 anni • Tecniche Laser percorso base propedeutico • I fili in Medicina Estetica • La gestione delle complicanze in Medicina Estetica • Profiloplastica non chirurgica • Marketing Ambulatoriale • Live stage CPMA - VALET • Aspetti di Medicina Legale ed Esami

Modulo CORPO base

• Semeiotica clinica-strumentale e analisi della composizione corporea • Intradermoterapia distrettuale (mesoterapia) e microterapia • Insufficienza venosa (propedeutico a scleroterapia) • Body Reshaping • Intralipoterapia - Liporiduzione non chirurgica tramite iniezioni di fosfatidilcolina • Intergratori alimentari, alimenti funzionali, endofarmaci • Scienza dell’alimentazione • L’Avvocato nell’ambulatorio di Medicina Estetica • Marketing Ambulatoriale • SIES DAY • Live stage CPMA - VALET • Aspetti di Medicina Legale ed Esami

Modulo CORPO avanzato

• Rimodellamento corporeo con liposcutura e lipofilling • Timedchirurgia • Tecniche di chirurgia cutanea ambulatoriale • Dietoterapia dell’obesità • Scleroterapia delle varici ed esame Eco-Color-Doppler • La gestione delle complicanze in Medicina Estetica • Marketing Ambulatoriale • Live stage CPMA - VALET • Aspetti di Medicina Legale ed Esami

Modulo TECNICHE LASER in Medicina Estetica • Tecniche Laser percorso base propedeutico • Trattamento Laser delle lesioni pigmentate e tatuaggi • Trattamento Laser di fotoepilazione •T rattamento Laser in sinergia nella terapia dell’aging cutaneo di viso e corpo •T rattamento Laser delle lesioni vascolari a manifestazione cutanea • Marketing Ambulatoriale • Live stage CPMA - VALET • Aspetti di Medicina Legale ed Esami

Modulo ANGIOLOGIA e FLEBOLOGIA

• Insufficienza venosa (propedeutico a scleroterapia) • Scleroterapia delle varici ed esame Eco-Color-Doppler • La schiuma sclerosante • E.C.D. di prima formazione • Scleroterapia ecoguidata • Marketing Ambulatoriale • Aspetti di Medicina Legale ed Esami

Dipartimento di TERAPIA ANTALGICA INTEGRATA • Mesoterapia antalgica integrata • Terapia manuale, vertebrale e articolare • Agopuntura di sintesi funzionale • Carbossiterapia nel dolore

Corsi Novità e AGGIORNAMENTI

• Profiloplastica non chirurgica • Attualità clinica dell’esame posturometrico • Marketing ambulatoriale • Live stage CPMA - VALET

PER INFORMAZIONI

da martedì a sabato 9:00 - 13:00 e 14:00 - 18:00

info@valet.it www.valet.it

T: 051 63.88.334 F: 051 32.68.40

CPMA - VALET Provider ECM n° 1328 Via dei Fornaciai 29/B 40129 Bologna


LIVE STAGE CPMA VALET 12 Marzo 2015

Toccare con mano: il modo migliore per rendersi conto di qualcosa. In Chirurgia e Medicina Estetica, si “tocca con mano” quando si è a diretto contatto con il paziente. Già, ma come arrivare a questo incontro ravvicinato di un certo tipo avendo tutte le conoscenze necessarie? Iscrivendosi a un corso specifico, certo, ma non basta: quello che fa la differenza, in campo medico, è l’approccio diretto. La Scuola di Bologna lo sa e, per venire incontro alle esigenze dei propri allievi, ha messo in agenda una serie di appuntamenti davvero da non perdere. Stiamo parlando dei LIVE STAGES che verranno organizzati presso le aule della VALET in collegamento televisivo diretto con il POLIAMBULATORIO MULTIMED: da questa parte dello schermo, una platea di medici interessati alle diverse metodiche; dall’altra parte, uno specialista di chiara fama che metterà in pratica queste metodiche (una alla volta, per non ingenerare confusione) mostrando e spiegando ai colleghi tutti i passaggi, dalla preparazione del paziente alla gestione post trattamento. I medici in aula potranno interagire senza intermediazioni con lo specialista per chiarire in diretta eventuali dubbi nati dall’esposizione del caso o dalla visione del trattamento stesso. Non più semplice allievo, quindi, ma protagonista effettivo: la Scuola di Bologna te lo consente grazie ai LIVE STAGES… Prendersi cura della pelle dei nostri pazienti: la sinergia Mastelli Dr.ssa Cristina D’Aloiso • La rivoluzionaria Luce Gialla con il laser a 577nm per il trattamento degli inestetismi di natura vascolare del viso • Dalla dermatologia ai nuovi trattamenti intravaginali con il laser Nd:YAG Dr. Giorgio Maullu Trattamento delle neoformazioni benigne e delle lassità cutanee palpebrali Dr. Ivano Iozzo Il mio approccio al ringiovanimento del viso: focus sulle aree delicate: Live case with treatment Dr.ssa Paola Molinari Balance Lift® UP3D - il nuovo filo di sostegno riassorbibile in “PDO” - per il viso e per il corpo Dr. Jacopo Pattarino Supported by: MASTELLI - ASCLEPION - TECHNOLUX - TEOXANE - SELTEC MEDICAL

INFORMAZIONI GENERALI

L’iscrizione allo stage è a numero chiuso. Criterio discriminante per l’accettazione delle domande è l’ordine di arrivo delle stesse. Durata: dalle 9:00 alle 17:00 Quota di iscrizione: Soci SIES e iscritti a un modulo CPMA € 50,00 + IVA Non soci € 148,00 + IVA La quota comprende: - accesso alla sala plenaria - lunch Per questo evento non è previsto l’accreditamento ECM Sede e per informazioni: VALET - Provider ECM 1328 Via dei Fornaciai 29/B - Bologna Tel: 051 63.88.334 info@valet.it


SIES DAY 2015: ALLA SCOPERTA DI LABBRA E DINTORNI

CONGRESSI SIES intervista a Maurizio Priori Presidente SIES - Firenze

Alla vigilia della kermesse internazionale che si terrà a Bologna dal 27 febbraio all’1 marzo, abbiamo fatto il punto della situazione con il Presidente Maurizio Priori rofessor Priori, come nacque l’iP dea di organizzare il SIES Day? «Semplicemente perché il Congresso SIES è annuale e rappresenta un incontro-fiume, con TRE SALE IN CONTEMPORANEA, video live sessions, workshop numerosi, simposi, quindi il medico è obbligato a compiere scelte, a volte dolorose, fra un argomento e l’altro. Il SIES Day, invece, è un focus su un argomento medico estetico specifico e questo viene sviscerato a 360 gradi, con esperti che forniscono una vera didattica teorico-pratica. Non ultimo, è un momento di incontro dei soci SIES per esporre le loro problematiche professionali e i loro suggerimenti al direttivo della società».

SIES, la Società Scientifica che lei presiede, ha raggiunto fama mondiale grazie al Congresso Internazionale che quest’anno vivrà il suo diciottesimo compleanno. È sbagliato affermare che il SIES Day è una… spremuta di Congresso? «Più che una spremuta, è un aperitivo prima del Congresso che anticipa le novità e il sentiment che si respira prima del grande evento». L’ultimo SIES Day, svoltosi lo scorso 22 novembre, aveva per tema la Regione Periorbitaria : quali sono, in

estrema sintesi, i dati più interessanti emersi durante la discussione in aula? «Le frecce di medicina estetica che colpiscono gli inestetismi della zona e relegano la chirurgia a casi estremi». Il SIES Day, da quest’anno, è diventato parte integrante dei moduli Viso Base e Corpo Base della Scuola CPMA – VALET. Un’ulteriore attestazione della bontà della vostra idea e del vostro lavoro… «Sì, SIES, VALET e CPMA sono come gli autori di una canzone di successo dove alcuni scrivono i testi e altri le musiche, ma quando si fonde il tutto l’alchimia che ne deriva non ha più bravi o meno bravi». Il SIES Day è ormai da anni una sorta di aperitivo, come l’ha definito lei, del Congresso Internazionale, che per il 2015 si terrà a Bologna dal 27 febbraio all’1 marzo. Può darci una piccola anticipazione di quelli che saranno i “temi caldi” che verranno discussi nelle sale dell’Hotel Centergross? «I temi caldi sono sempre i medesimi, ovvero elettromedicali ottici e non, fillers, tossina botulinica, peelings, integratori alimentari, farmacoterapia, biorivitalizzazione, fili, chirurgia soft, ma il Congresso aggiunge ogni anno a questi elementi “classici” le ultime

innovazioni tecniche per offrirle al medico, che a sua volta le farà sue». La Medicina viaggia a velocità supersonica, ma anche voi non scherzate: ha già in mente il tema portante del SIES Day 2015? «Il SIES Day è un appuntamento che da qualche anno si è caratterizzato per la pluralità di comunicazioni legate a un singolo distretto. Proseguendo quindi su questa filosofia, l’argomento del prossimo anno sarà LABBRA E DINTORNI, un argomento che è certamente interessante per la maggior parte dei colleghi che hanno fatto della Medicina Estetica la loro professione». ✘

LABBRA E DINTORNI 28 NOVEMBRE 2015 • VALET - BOLOGNA LIVE SESSIONS dal Poliambulatorio

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POSTI LIMITATI Per informazioni rivolgersi alla Segreteria Organizzativa VALET - Divisione Congressuale Via dei Fornaciai, 29/b - 40129 Bologna Tel: +39 051 63.88.334 • Fax: +39 051 32 68 40 www.valet.it • congresso@valet.it

SIES DAY 2015 LA GIORNATA FONDAMENTALE DELLA MEDICINA ESTETICA


UN PRODOTTO A BASE DI POLINUCLEOTIDI PER L’ALOPECIA ANDROGENETICA FEMMINILE

SIES presenti al 18° Congresso SIES - VALET 2015

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PROTOCOLLO Infiltrazioni intradermiche con tecnica a microponfi 1 siringa per paziente per ogni seduta infiltrativa 1 seduta infiltrativa alla settimana per le prime quattro settimane Poi 1 volta ogni due settimane per i tre mesi successivi Durata del trattamento: 4 mesi, per un totale di 10 sedute infiltrative


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MEDICINA ESTETICA di Paola Molinari Specialista in Chirurgia Generale - Modena Docente CPMA VALET - Bologna

LA GESTIONE DELLE COMPLICANZE IN MEDICINA ESTETICA

In letteratura, questi problemi apparentemente non esistono; chi vi incorre li vive come colpa propria, quasi che condividerli con il mondo scientifico segni la propria incapacità a lavorare Lusinghe, vanità, il terrore di in« vecchiare e della bellezza perduta. Fino a che punto Anna combattes-

se i segni dell’età e il logorio non si sa, ma le altre donne si sottoponevano a ore di trattamento prolungato, sovente penoso, per fermare le rughe e tonificare la pelle giallastra. Impallidivano la carnagione con succo di limone e la schiarivano con borace sulfurea, o con il “fuoco di Sant’Elmo”, cioè sublimato di mercurio. A causa della sua natura “pungente e maligna”, il sublimato mangiava sì le rughe, i lineamenti e le cicatrici, tuttavia produceva il suo effetto deleterio senza provocare un dolore eccessivo. Era ampiamente usato, anche se i rigori dell’abuso erano grotteschi. «Le donne che l’usavano sul viso» scriveva un contemporaneo «avevano sempre i denti neri, molto sporgenti dalle gengive come una mula spagnola, un alito disgustoso, la faccia mezza bruciacchiata e l’incarnato immondo». Per ammorbidire la carne tormentata, poi, vi applicavano olio e grasso. […] Fatto questo, si dipingevano di cosmetici. Per prima cosa veniva lo strato di biacca, o cerone, mescolato con aceto e applicato sulla faccia, sul collo e sui seni. Poi si spargevano l’allume sulle guance, colorandole di rosa violento, e si arrossavano le labbra con solfuro di mercurio cristallino o con la cocciniglia, una sostanza di allume, gomma arabica e insetti schiacciati. Il cerone, seccando, sbiancava la pelle, e l’allume (che, allo stato puro, era molto corrosivo e veniva usato per alterare i metalli) la “bruciava, raggrinziva e seccava”. Forse per un miglioramento globale si riteneva che valesse la pena subire un danno duraturo. Eppure nelle donne oltre la prima giovinezza, l’effetto deteriorante delle sostanze dovette

renderle più macabre che affascinanti. L’incarnato sfumava sempre nel giallo, nel verde o nel rosso, i denti erano guasti, dimostravano molti più anni, le facce erano vizze “come quelle di una scimmia” e i nervi erano così intaccati dal sublimato di mercurio che tremavano come paralizzate. […] Il tempo poteva anche consumare la bellezza, ma le sostanze chimiche devastanti la consumavano ancora più in fretta, e mutava donne persino attraenti in patetici relitti. […] Soffrivano, e lasciavano permanentemente rovinato». [C. Erickson, “Anna Bolena”, Edizioni Mondadori.] E oggi? A quali fenomeni assistiamo? A che cosa siamo disposti ad andare incontro pur di fermare il tempo? La realtà, oggi, è che desideriamo una bellezza autentica, genuina, sincera e NATURALE; la naturalezza si deve manifestare sia in condizione statica che dinamica: l’eccessiva immobilizzazione dell’espressione non è più fortunatamente gradita dai nostri pazienti. Un’altra esigenza sempre più sentita è quella della ripresa veloce della propria socializzazione, ovviamente senza dimenticare salute e sicurezza. Purtroppo non sempre questo risultato è facile da ottenere, e può capitare di incorrere in problemi piccoli o grandi lungo la nostra strada professionale. È bene considerare che il paziente che si aspetta in poco tempo di riprendersi dal nostro atto medico – forse perché male informato – ed è invece impresentabile per più tempo del previsto, sarà quanto meno scontento e arrecherà alla nostra attività malumore e danno, se non di più… In letteratura, la complicanza da trattamento di Medicina Estetica sembra non esistere, o meglio è fortemente

Sviluppo di cisti siero-ematiche superficiali post iniezioni di acido ialuronico in pz. portatore di tiroidite autoimmune e con basso titolo anticorpale

sottostimata per alcuni aspetti, o è rappresentata in modo teatrale e scandalistico dai media. Quando questo si verifica, viene vissuta dal medico come colpa propria, quasi che il condividerla con il mondo scientifico segni la propria incapacità a lavorare. Chi riferisce di casi di complicanze, generalmente racconta il problema di una terza persona, molto raramente il proprio.

Soffusione ematomatosa post infiltrazioni in pz. in cura con anticoagulanti

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corso teorico-pratico NEW GESTIONE DELLE COMPLICANZE IN MEDICINA ESTETICA

I medici che si occupano di Medicina Estetica conoscono quindi in modo solo generico le varie complicanze ed effetti collaterali degli interventi che eseguono. Pochi sanno come affrontarli, gestirli e di conseguenza prevenire e, se possibile, evitare le conseguenze più gravi, soprattutto in pratica. Inoltre, nella maggior parte di essi, non esistono protocolli condivisi. Una recente pubblicazione a cura di Murad et al., pubblicata online dal JAMA Dermatol il 5 novembre 2014, presenta uno studio multicentrico condotto da otto grandi medici estetici e dermatologi americani, svolto su oltre 20.000 trattamenti di Medicina Estetica. Lo studio raccoglie e descrive in modo molto dettagliato complicanze, effetti collaterali ed eventi avversi, sopraggiunti in seguito a trattamenti iniettivi e con macchinari a energia, concludendo che la loro incidenza è molto bassa (inferiore allo 0,25%) senza alcun evento avverso rilevante. Questo articolo vuole fare il punto della situazione e intende essere uno spunto pratico al dibattito. Definiamo l’ambito del tema: effetti collaterali, eventi avversi, complicanze (vedi il riquadro con le definizioni). Tutti i materiali e le tecniche che utilizziamo possono causare piccoli incidenti di percorso: qualunque atto medico può avere effetti collaterali e complicanze che sono legati al medico, alla procedura, ai materiali e, a volte, legati anche al fatto che il paziente non si attiene alle indicazioni che diamo nel

Infezione del sito d’impianto post infiltrazione di filler permanente 36

Obiettivo del corso Il corso si pone l’obiettivo di far affrontare nel miglior modo possibile ai medici le eventuali complicanze derivanti da trattamenti di Medicina Estetica. Il corso risponde alle seguenti finalità: 1) Valutazione del rischio generico in medicina estetica, 2) Studio delle diverse complicanze provenienti dalle caratteristiche intrinseche del prodotto e della tecnologia. 3) Riconoscimento delle complicanze maggiori e minori. 4) Gestione delle complicanze. 5) Aspetti medico legali, assicurativi e di consenso informato. DOCENTI: DATA DEL CORSO: ECM:

Dr.ssa Paola Molinari Dr. Maurizio Cavallini 24 Maggio 2015 8 crediti

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post intervento. A volte accade che un effetto collaterale – purtroppo possibile nella nostra pratica clinica – venga percepito dal paziente come grave complicanza. Che cosa ne pensate della moda dei selfie, maledizione o benedizione? E dei telefonini e smartphone sempre disponibili? A me è capitato più volte, un paio anche in piena notte, che un paziente mi abbia inviato una propria foto che mostrava un piccolo edema localizzato o una banale ecchimosi post infiltrazione, chiedendomi conto del grande rischio che stava correndo. O, viceversa, è possibile anche che chi non vuole sentirsi noioso e vuole evitare di disturbare il proprio terapeuta, ritardi magari nel comunicare un evento strano, sottovaluti una complicanza, impedendo così di mettere in atto le procedure opportune e peggiorandone la prognosi. LA VALUTAZIONE DEL DOLORE Una particolare attenzione merita la valutazione del dolore: essendo particolarmente soggettiva la soglia di ciascuno, la sua variabilità può influenzarci nella diagnosi di un’eventuale complicanza. Il paziente va preparato al dolore che sentirà, eventualmente assistito con la somministrazione di farmaci antalgici, ma se esso è di intensità inusuale va assolutamente indagato: potrebbe essere sintomo di una malattia vascolare, con conseguente ulcera e necrosi tissutale, di un ematoma, della lesione di un nervo, di un’infezione. Gli effetti collaterali sono variabili per severità, tempo di comparsa e tempo

di durata: grande importanza rivestono le misure preventive, in quanto essi sono evitabili nella maggior parte dei casi. Un esempio molto comune è quello di effetti collaterali e/o complicanze da filler. Questi possono dipendere dalla tecnica iniettiva, da reazioni individuali, ad esempio allergiche, o da altri fattori. Certamente, non esiste filler assolutamente sicuro: benché sia un’assidua e convinta utilizzatrice di acido ialuronico da anni, devo ammettere, mio malgrado, che anche questo possa causare qualche inconveniente. Penso inoltre che siano l’abilità del medico e la versatilità del filler i due componenti che consentono sia di lavorare in modo più sereno che, nel caso, di gestire in maniera efficace le eventuali complicanze; ma siamo sicuri di conoscere il nostro paziente? Una complicanza tra le più temibili è la reazione a un filler permanente precedentemente iniettato, stimolata da una nuova procedura di infiltrazione, anche di filler temporaneo. Di conseguenza: siamo sicuri di conoscere davvero il nostro paziente? Siamo sicuri che in passato, anche un passato remoto, non si sia sottoposto a sedute di riempimento con un materiale sconosciuto e lo neghi ora, anche contro ogni evidenza, con dolo o più probabilmente per un fenomeno di rimozione (non ammette neanche con se stesso di averne avuto la necessità da giovane) o di semplice dimenticanza? Infine, esiste un ulteriore problema: malgrado sia illegale, migliaia di infiltrazioni di silicone vengono eseguite ancora oggi, prevalentemente da personale non qualificato, a volte anche non medico,


con il rischio di utilizzare silicone non purificato e con tecnica dubbia (assenza di sterilità, volumi eccessivi, etc). Inoltre, le complicanze da filler permanenti dipendono dal materiale e dalla quantità utilizzata: possono rimanere per molti anni dal trattamento ed essere irreversibili, difficilmente trattabili o corrette. Recentemente, una trasmissione televisiva di denuncia ha fatto scalpore mostrando un famoso collega che, ripreso da telecamera nascosta, proponeva silicone liquido a una paziente. A volte il costo eccessivamente vantaggioso di un trattamento iniettivo può nascondere l’insidia dell’impiego di materiale diverso da quello proposto e legale. MEGLIO PREVENIRE E allora? A rischio di apparire scontata, ribadisco un concetto semplice, ma che a volte dimentichiamo: prevenire è meglio che curare. Per questo penso che una profonda e buona preparazione anche teorica sia indispensabile: studiare, leggere, aggiornarsi è quello che dovrebbe fare qualunque serio professionista del settore, non soltanto il neofita. Solo in fase successiva potrà eventualmente personalizzare le terapie con protocolli individuali secondo la propria esperienza e pratica clinica. Anche frequentare corsi, possibilmente dal vivo, può essere utile a perfezionare la tecnica e a ridurre i rischi. E, in ogni caso, stipulare una buona assicurazione: un proverbio, retaggio della mia infanzia, sottolinea che “chi non fa non falla”: bisogna essere tutelati sia per gli inevitabili incidenti di percorso, che da pazienti che magari, per denaro, ci possono danneggiare. Seguo

alcune norme, sempre, nel “segreto” del mio ambulatorio, e qui di seguito ve le elenco, anche se la maggior parte è dettata più dal senso pratico che da altro. Innanzitutto, il mio obiettivo principale deve sempre essere quello di porre il paziente al centro del mio lavoro. In altre parole: fare ciò che è utile al raggiungimento del benessere psico-fisico del paziente. Avere il coraggio di far la figura dei poco aggiornati piuttosto che sperimentare le novità sulla pelle dei pazienti. Valutare bene le loro richieste, evitando di eccedere per accontentarli a tutti i costi. Informarli correttamente sui rischi e sugli obiettivi realistici prima della procedura: il consenso informato, oltre alle informazioni generali, deve contenere anche le indicazioni e le prescrizioni pre e post trattamento e le procedure alternative a quelle proposte. Il consenso informato, tra l’altro, se correttamente spiegato a voce e firmato dal paziente, pur non tutelandoci in caso di contenzioso, può aiutarci a dimostrare la nostra correttezza nella gestione; ha quindi un valore non solo come medicina difensiva, ma come corretta informazione e comunicazione col paziente. I MATERIALI MIGLIORI Scegliere materiali di aziende conosciute, evitare di fare la gara del prezzo al ribasso. È importantissimo, come ho già scritto più volte, conoscere a fondo il paziente: la prima visita è fondamentale, per capire le aspettative e le necessità di chi ci troviamo davanti, nonché i problemi, le abitudini e le eventuali malattie concomitanti. Un’intervista minuziosa potrà evidenziare patologie auto-immuni, atopia o inci-

denti allergici precedentemente accaduti, angine streptococciche iterative, malattia reumatica o problemi di coagulazione, malattia neoplastica progressiva, o smascherare impianti precedentemente posizionati. Potrà anche fornirci informazioni su trattamenti in atto (o che seguiranno) magari con farmaci anticoagulanti o antiaggreganti (aspirina, clopidogrel, fans), interferone e altri immuno modulatori, interventi chirurgici od odontoiatrici e la presenza di un’eventuale concomitante gravidanza e allattamento. Ho preso l’abitudine – purtroppo non da molto tempo – di fotografare i miei pazienti prima e dopo (foto datate), come già fanno da tempo colleghi più virtuosi di me. Questo mi ha permesso, in un paio di casi (in particolare uno dei quali avrebbe potuto diventare pericoloso dal punto di vista relazionale), di testimoniare con prove documentali la correttezza di un mio trattamento. Ho asportato un vistoso xantelasma dalla palpebra inferiore di una paziente, che poi a distanza di un mese è tornata al controllo molto arrabbiata: sosteneva che le avessi provocato la comparsa di una borsa adiposa nella sede dell’intervento. In verità la foto ha evidenziato la sua presenza anche in precedenza: la paziente, in buona fede, non se n’era accorta poiché troppo presa a studiare il proprio xantelasma. APPROCCIO PSICOLOGICO Una particolare importanza riveste a mio avviso la gestione psicologica del paziente, secondo una filosofia olistica che inizia dall’accoglienza: tutto lo staff dello studio è coinvolto e preparato per identificare e soddisfare i bisogni del paziente. A volte chi entra nei nostri studi è in una situazione di fragilità, magari per difficili situazioni personali, ambientali, sentimentali: è fondamentale individuarne bene i bisogni a volte anche inespressi. Ricetta per il disastro: non riconoscere il paziente che necessita di supporto psicologico e procedere a eseguire le sue richieste incondizionatamente. Anche senza una vera e propria complicanza, non sarà mai contento e si lamenterà successivamente, con noi e con amici, parenti, colleghi e potrebbe portarci 37


magari a subire delle ripercussioni legali. Per non parlare poi della necessità di individuare una dismorfofobia prima di intervenire: a volte, per le situazioni più dubbie, è opportuno consultare anche un collega psichiatra che ci aiuti nella diagnosi. Come fare per evitare tutto questo? Dedicare del tempo alla “chiacchiera”. È fondamentale per comprendere la condizione psicologica del paziente: valutate il suo atteggiamento e individuate i tratti di personalità (agitato, preoccupato, aggressivo, trafelato). Rispondete, nella vostra mente, a questo questionario ideale: • Mostra segni di “instabilità emotiva”? • Ha un atteggiamento/abbigliamento forzatamente seduttivo? • Evita in maniera deliberata il contatto visivo o fisico? • La voce e il tono sono troppo monotoni o troppo coloriti? • Umore depresso? ipereccitato? • Manifesta stress/forte disagio? Soltanto nella fase successiva possiamo passare a un Piano Terapeutico che va condiviso con il paziente: teniamo a mente la deontologia professionale del medico, che è riassunta nelle tre parole “primum non nocere”. Non dobbiamo convincere forzatamente il paziente a fare trattamenti e non dimentichiamo che il nostro obiettivo è la promozione della salute, l’accettazione di sé, l’armonia con il proprio corpo e con il proprio aspetto. Cerchiamo di non contribuire all’idea, purtroppo diffusa, del Medico Estetico visto come praticone che vuole truffare la gente. Ci vuole poco: incoraggiamo il paziente

a fare ciò che serve davvero, lo capirà. Anche per questo bisogna dedicare alla prima visita tutto il tempo necessario a rendersi conto di come sia il paziente e a capire fino in fondo le sue richieste e anche le sue aspettative, a volte inespresse. GRANDE PRUDENZA E poi? Purtroppo, anche agendo nel migliore dei modi, si può verificare una complicanza. È molto importante procedere con grande prudenza, iniziando con l’osservazione e la valutazione; a meno che non si tratti di una situazione che mette in pericolo la vita del paziente – in questo caso a volte la velocità è fondamentale – è meglio evitare un atteggiamento eccessivamente interventista: questo per non incorrere in un peggioramento iatrogeno. Ne è un esempio illuminante la lipoatrofia secondaria all’infiltrazione di cortisonici. Al verificarsi di un problema, evitare di minimizzare la preoccupazione del paziente: è più opportuno cercare di tranquillizzarlo, prendendo in mano la situazione. Assumere un atteggiamento difensivo (“Non è colpa mia”) mette il paziente in una condizione di contrasto; negarsi al telefono, rendersi indisponibile, disinteressarsi – anche se a volte verrebbe davvero voglia di farlo, magari anche solo per imbarazzo – lo porterà a irrigidirsi e a perdere la fiducia necessaria e fondamentale nel rapporto medico-paziente, e magari a trasformare l’effetto collaterale in complicanza. Ricordo infine che vi è obbligo di segnalazione al Ministero della Salute:

Effetti collaterali, eventi avversi, complicanze, incidenti.

Ascesso sottocutaneo post trattamento con acido ialuronico

sul web troviamo moduli e indicazioni in merito; è opportuno inoltre effettuare una segnalazione all’azienda produttrice del presidio, farmaco, medical device, macchinario con il quale si è manifestata la complicanza. CONCLUSIONI Anche se è molto raro, i nostri atti medici possono causare effetti collaterali e complicanze: due facce della stessa medaglia. L’abilità del medico, la versatilità dei materiali, la comunicazione dettagliata al paziente mediante un corretto consenso informato, lo staff coinvolto, competente e collaborativo, sono tutti fattori che consentono di lavorare in modo più sereno e che permettono, nel caso, una gestione efficace e competente: con humanitas, umiltà e disponibilità. ✘ RIFERIMENTI ICONOGRAFICI “I Filler - Tecniche di impianto in Medicina Estetica” - Pasquale Motolese - Edizioni VALET

Complicanza. Aggravamento delle condizioni di salute che rende più difficile l’esito positivo di una malattia o di un intervento chirurgico o di un trattamento medico. È in relazione al trattamento. Evento avverso. Qualsiasi fenomeno clinico spiacevole che si presenta durante un trattamento ma che non abbia necessariamente un rapporto di causalità (o di relazione) con il trattamento stesso. Può essere posto in relazione al farmaco impiegato, al dispositivo impiegato o al trattamento eseguito. Effetto collaterale. Qualsiasi effetto non intenzionale di un farmaco che insorga alle dosi normalmente impiegate nell’uomo e che sia connesso alle proprietà del farmaco. È in relazione al farmaco impiegato non al trattamento. Reazione avversa. Risposta a un farmaco che sia nociva e non intenzionale e che avvenga alle dosi normalmente usate nell’uomo per la profilassi, la diagnosi o la terapia della malattia o a seguito di modificazioni della fisiologia. Nella definizione vengono comprese tutte le dosi di farmaco prescrivibili clinicamente, ma viene escluso l’abuso. Incidente. Qualsiasi malfunzionamento o alterazione delle caratteristiche e delle prestazioni di un dispositivo medico, qualsiasi inadeguatezza nell’etichettatura o nelle istruzioni per l’uso che possono essere o essere stati causa di decesso o grave peggioramento delle condizioni di salute di un paziente o di un utilizzatore; qualsiasi motivo di ordine tecnico o medico connesso alle caratteristiche o alle prestazioni di un dispositivo medico che comporti il ritiro sistematico dei dispositivi dello stesso tipo da parte del fabbricante. 38


18째 CONGRESSO INTERNAZIONALE

di

MEDICINA e CHIRURGIA ESTETICA

SIES - VALET

27 FEBBRAIO - 1 MARZO, 2015

Centro Congressi CENTERGROSS - BOLOGNA (IT)

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MEDICINA ESTETICA di Ennio Guaitolini Specialista in Dermatologia e Venereologia San Benedetto del Tronto (AP) Docente CPMA VALET - Bologna

DIAGNOSTICA CUTANEA MORFOLOGICO FUNZIONALE NON INVASIVA DELLA CUTE SANA E DEI PRINCIPALI INESTETISMI

Dall’esame clinico alle più sofisticate tecniche di imaging, passando attraverso la luce di Wood, la Dermoscopia in epiluminescenza, le misurazioni di funzionalità della barriera cutanea e del film idro-lipidico, fino alle valutazioni computerizzate per immagini del grado di aging, con software che elaborano il trattamento dermocosmetico personalizzato a Medicina Estetica in questi ultimi L anni si è costantemente evoluta in ambito diagnostico-terapeutico fino a raggiungere un altissimo livello qualitativo che, come io dico, porta oggi i nostri pazienti a “sentirsi bene nel loro abito pelle”. Il medico deve necessariamente esprimere la maggior competenza possibile,attraverso un’adeguata valutazione e diagnosi e una completa proposta di trattamento, sempre nel rispetto di una Medicina Estetica basata sulle evidenze scientifiche. I Medici Estetici, al pari dei Dermatologi e dei Chirurghi Plastici, hanno ancora un privilegio pressoché esclusivo nell’ars medica, quello di poter visitare il paziente e porre diagnosi nella maggior parte dei casi semplicemente sulla base dell’esame clinico anamnestico, supportato dall’esperienza maturata, senza la necessità di indagini strumentali particolari. In realtà, il semplice esame obiettivo delle lesioni associate all’invecchiamento cutaneo fotoindotto e intrinseco (disordini della pigmentazione, rughe, lassitá della pelle, ecc.) si rivela spesso insufficiente per comprendere a fondo la natura del problema lamenFig. 1: Check Up con smartphone

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tato, la tipologia cutanea del paziente, il fototipo o il grado di aging. Inoltre, mostrare all’utente le immagini della sua superficie cutanea, con le relative alterazioni che magari non apparivano così evidenti alla semplice visione diretta, misurarle, quantificarle e successivamente evidenziare i miglioramenti nel follow up, esprimono l’alto grado di competenza e professionalità del medico, che in questo modo rende obiettivabili gli inestetismi e il loro miglioramento, cosa importante anche in ambito medico legale, oltre a fidelizzare ancor più i pazienti. APPARECCHIATURE DI TUTTI I TIPI Oggi, per effettuare un Check Up cutaneo con diagnosi accurata, abbiamo a disposizione svariati tipi di apparecchiature di complessità e impegno economico estremamente variabili. Per quanto riguarda la diagnosi delle principali alterazioni pigmentarie della pelle che comunemente accompagnano il fotoaging, è fondamentale comprendere natura e profondità delle discromie, in prevalenza ipermelaniche, per l’adeguato trattamento da proporre: tipo e profondità di peeling

chimico, laser, IPL, crioterapia, terapia galenica topica, dermocosmetica, ecc. La Luce di Wood è l’esempio di strumento utile, pratico ed economico che ogni Medico Estetico dovrebbe tenere in ambulatorio; ci aiuta a capir meglio la profondità della melanina nell’epidermide fino alla giunzione dermoepidermica, mentre l’importanza di un Dermatoscopio a epiluminescenza è fondamentale per indagare con più accuratezza la natura dell’ipermelanosi. Adesso è possibile acquistare piccoli strumenti dai costi contenuti con splendide immagini digitali direttamente utilizzando il proprio telefonino (Fig. 1). Indagare la fisiologia di superficie cutanea con valutazione dell’integrità di barriera e stato di funzionalità del film idro-lipidico rappresenta il Check Up propriamente detto. Facile comprenderne l’importanza, che va dalla diagnosi delle tipologie cutanee (iposeborroica o secca, iperseborroica o grassa, normoseborroica, xerotica, ipersensibile, ecc.), fino alle alterazioni che accompagnano comunemente l’aging o la menopausa, senza dimenticare disfunzioni più importanti della pelle che sfociano in vere e proprie patologie (acne, eritrosi e rosacea, dermatite atopica, ecc), di competenza del Dermatologo, oggi sempre più di frequente arrivano all’attenzione anche del medico estetico. Le apparecchiature che effettuano il Check Up sono in genere piattaforme maneggevoli e di facile uso, che comprendono più sonde in grado di rilevare l’idratazione dello strato corneo (corneometro o idratomero), i lipidi di superficie della secrezione sebacea e dei grassi del corneo (sebometro), il PH del film


corso teorico-pratico

CHECK UP CUTANEO E ANALISI CUTANEA NON INVASIVA idro lipidico (phmetro), l’elasticitá (elastometro), la Tewl o evaporazione (perspiratio insensibilis), la temperatura, ecc. GRATIFICAZIONI PER MEDICO E PAZIENTE Si tratta di valutazioni numeriche oggettive, rilevate immediatamente su più aree cutanee senza limitazioni, con possibilità di follow up di controllo dopo trattamento terapeutico. Da alcuni anni la bioingegneria cutanea ci mette a disposizione una serie di nuove apparecchiature molto più sofisticate, semplici nell’utilizzo con telecamere che ci mostrano immagini ad alta risoluzione della superficie cutanea con le alterazioni del profilo, della tramatura, tipiche dell’invecchiamento cutaneo. Possiamo indagare la scabrosità cutanea anche per quel che riguarda la desquamazione o gli osti follicolari più o meno rappresentati e dilatati, caratteristici delle pelli cosiddette impure o iperseborroiche, fino a

Obiettivo del corso Fornire un’adeguata preparazione teorico-pratica sulla valutazione della cute e dei suoi inestetismi, in particolare la diagnosi delle principali discromie in quanto a natura e profondità del pigmento (Luce di Wood e Dermatoscopia) e la valutazione dei principali parametri di funzionalità cutanea (idratazione,secrezione sebacea, ph). Il corso fornisce inoltre alcuni elementi base di Dermocosmetologia, nell’ottica del trattamento topico dell’aging cutaneo. DOCENTE: Dr. Ennio Guaitolini DATA DEL CORSO: 6 Febbraio 2015 ECM: 8 crediti

RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna Tel: 051 63.88.334 - www.valet.it - info@valet.it

immagini della trama vascolare e della quantità di melanina con le rispettive modifiche del colorito cutaneo. I software di questi strumenti elaborano i dati e le immagini inviate dalle varie sonde e telecamere fornendo un giudizio finale dello stato cutaneo con il grado d’invecchiamento, di idratazione, di elasticità, ecc. La grande novità, oggi, è quella di avere a disposizione un’apparecchiatura di Check Up cutaneo con software innovativo (Figg. 2 e 3), che accanto alla valutazione dell’aging e dello stato di funzionalità della pelle, elabora e propone una serie di topici dermocosmetici adeguati e personalizzati a quel tipo di cute indagato: detergente delicato, crema giorno, notte, siero, contorno occhi, ecc. Il paziente vede indicato tutto questo nella prescrizione rilasciata dal medico dopo aver potuto ammirare il suo stato cutaneo sul monitor; al controllo

Figg. 2 e 3: l’innovazione del Check Up cutaneo su computer

dopo un certo tempo potrà rendersi conto del miglioramento con le oggettive immagini e valori cutanei dopo terapia. In conclusione, il medico che attrezza lo studio con uno strumento per Check Up, oltre a un alto profilo nella diagnostica cutanea dell’aging e delle tipologie di pelle, si immerge inevitabilmente nel fantastico mondo della dermocosmetologia medica, settore sempre più importante e richiesto dai pazienti che vorrebbero prescritta “la crema ideale di bellezza”. Va da sé l’estrema complessità per un Medico Estetico a entrare in confidenza con una tematica così ricca e articolata che solo la sensibilità prescrittiva legata all’esperienza può far migliorare, ma è indubbio che l’aiuto tecnologico diagnostico e le moderne formulazioni topiche, ricche di attivi efficaci, apre nuove frontiere nel mondo dei dermocosmetici, con importanti gratificazioni reciproche medico/paziente. Il corso di Check Up cutaneo si propone ai vari discenti, molti dei quali all’inizio del loro percorso formativo, con un excursus completo sulla diagnostica cutanea non invasiva, dalla clinica alle apparecchiature più importanti applicate ai principali inestetismi che caratterizzano l’invecchiamento. Rappresenta anche un importante primo approccio al mondo della dermocosmesi applicata, proposta in modo semplice e di facile utilizzo. Da rimarcare l’introduzione, a partire dall’edizione 2015, delle nozioni base dell’importante capitolo della terapia galenica farmacologica topica, formulata in creme e maschere di trattamento ambulatoriale. ✘ 41


MEDICINA ESTETICA di Paola Tarantino Medico Estetico - Cerignola e Napoli Docente CPMA VALET - Bologna

BODY CONTOURING MEDICO: UNA CORRETTA DIAGNOSI PER UNA GIUSTA CORREZIONE

Come procedere alla corretta analisi della composizione corporea, oltre a definire le giuste tecniche per un’esatta correzione degli inestetismi del corpo a alcuni anni sono impegnata con D immutato entusiasmo nell’insegnamento dell’analisi della composi-

zione corporea per poter eseguire un efficace body contouring. Questo corso a prima vista può sembrare arido, in quanto analizza punto per punto come procedere alla corretta analisi della composizione corporea, oltre a definire le giuste tecniche per un’esatta correzione degli inestetismi del corpo. Anche a me, quando ero una discente, il programma diede questa impressione; ma, con il supporto del valido insegnamento del compianto professor Pasquale Motolese, compresi l’importanza di un buon corso su questo argomento fondamentale della Medicina Estetica. Conoscere l’esatta composizione corporea della nostra paziente è indispensabile per poter procedere a una corretta diagnosi di PEFS o adiposità localizzata e a un efficace programma terapeutico per la correzione degli inestetismi. Negli anni scorsi, ogni volta abbiamo aggiornato il nostro programma per presentare le ultime

Esame baropodometrico: scansione del piede e scansione colorimetrica

novità in tema di tecniche correttive degli inestetismi del corpo, alcune che hanno avuto una durata effimera, altre che si sono stabilizzate e si sono evolute per poter essere praticate con valenza scientifica ed estrema sicurezza. Il programma del nostro corso inizia con una rassegna delle varie tipologie di obesità che le pazienti possono presentare, nonché dei vari gradi che la cellulite o PEFS può presen-

corso teorico-pratico

SEMEIOTICA CLINICA, STRUMENTALE E ANALISI DELLA COMPOSIZIONE CORPOREA Obiettivo del corso Fornire gli elementi di base e i fondamentali per un corretto inquadramento clinico e strumentale delle disarmonie corporee. Fisiopatologia, inquadramento clinico e classificazioni della PEFS, delle adiposità localizzate, degli abitus corporei e delle disarmonie legate alle alterazioni dei rapporti tra le masse corporee. Ha valore di propedeuticità per tutti gli altri corsi a contenuto prettamente terapeutico, poiché fornisce gli strumenti adeguati per effettuare una corretta diagnosi medico-estetica indispensabile per impostare un adeguato protocollo terapeutico. DOCENTE: Dr.ssa Paola Tarantino DATA DEL CORSO: 13 Febbraio 2015 ECM: 8 crediti RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna Tel: 051 63.88.334 - www.valet.it - info@valet.it

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tare. Nella nostra analisi mettiamo in evidenza l’importanza dell’esame baropodometrico, in quanto l’errato assetto posturale ha un ruolo sempre più decisivo nell’evoluzione della panniculopatia edemato-fibrosclerotica. Oltre a questa tecnica base, descriviamo anche l’impedenzometria e la termografia e l’ecografia, che aggiungono dettagli importanti per una corretta diagnosi. Ci preme sottolineare che, in armonia con l’amica e collega Elena Fasola, che è titolare di un corso che completa il nostro, passiamo in rassegna, come ogni anno, le principali tecniche di trattamento per le adiposità localizzale e la PEFS, da quelle “base”, come la mesoterapia, fino a quelle più moderne e sofisticate, come la criolipolisi, l’LPG e l’intralipoterapia con vitamina C. In considerazione di quanto abbiamo descritto brevemente nel presentare il nostro corso, siamo convinti che molti discenti possano venire a frequentare con interesse ed entusiasmo, incuriositi da un programma che li possa far approfondire in modo corretto la diagnosi e i trattamenti per un efficace body contouring medico. ✘


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SIMPOSIO NAZIONALE Bologna • 27-28 Marzo 2015 Sede: VALET - Bologna

E V A S THE E T A D

www.valet.it 43


DIETOTERAPIA di Giorgio Maullu Specialista in Scienza dell’Alimentazione - Oristano Docente CPMA VALET - Bologna

ALIMENTAZIONE: RINNOVAMENTO STRUTTURALE GLOBALE Come focalizzare l’attenzione sulla presa in carico del paziente in tutta la sua complessità organica

ttualmente si può osservare, atA traverso i media, un aumento delle trasmissioni e degli articoli che

parlano, descrivono, in alcuni casi inneggiano alla buona cucina, al mangiar sano, leggero e altro, attribuendo al cibo connotati spesso morali ed etici che non trovano nessun razionale scientifico. Si sacrifica così al consumismo la buona fede di tanti consumatori, che peggiorano la loro condizione alimentare assumendo questi modelli salutistici presentati in tale maniera. L’alimentazione, se invece si vuole fare una giusta considerazione, è essenziale nella vita di ogni essere sulla terra; non solo, la sua qualità e lo stile di vita che ogni individuo adotta, condizionano la salute e con essa le relazioni che la vita di società implica. L’alimentazione, quindi, assume in questo caso connotati molto più ampi coinvolgendo psiche, corpo e relazioni di un individuo con se stesso e la società. Il fatto congiunturale di quest’epoca, in tutti i suoi aspetti, è quella di dare delle risposte brevi a esigenze

che devono essere soddisfatte solo per un periodo limitato, al fine di aumentare il consumo. E in quest’ottica l’Alimentazione diventa uno dei campi più importanti e preferiti a cui rivolgere l’interesse soprattutto commerciale. Fatta questa piccola ma indispensabile premessa, appare subito chiaro che anche in campo dietologico strettamente medicale l’Alimentazione non può e non deve essere ristretta a un misero calcolo di calorie e quantità da ingerire, senza tener conto sia della complessità strutturale del corpo umano, sia dai segni e sintomi che esso invia a seguito di una patologia in atto in forma acuta o di una sua cronicizzazione. Affrontare il problema alimentare solo dal punto di vista del dimagramento, escludendo l’intima interconnessione che il cibo esercita nei confronti della risposta cellulare, vuol dire affrontare il problema limitativamente, con un’alta probabilità di insuccesso. Infatti, se pensiamo a come respira e si nutre una cellula, si capisce subito che si parla di rispo-

ste e domande mediate da ormoni e sintesi proteiche autorizzate o indotte dal nostro genoma. Nella notte dei tempi, il nostro genoma era lo stesso di oggi, e oggi agisce come allora. Ma essendo cambiate le situazioni ambientali e voluttuarie, esso viene “modulato” diversamente da allora. Ed ecco aumentare le malattie dismetaboliche in senso lato, ivi compreso anche lo sviluppo dei tumori, in virtù di tali cambiamenti. INTERCONNESSIONE DI STRUTTURE DIALOGANTI Il corso di Nutrizione Clinica che la VALET propone, focalizza l’attenzione della presa in carico del paziente in tutta la sua complessità organica per iniziare un “ragionamento di interconnessione di strutture dialoganti” e non più di apparati o sistemi come se fossero strutture a se stanti. Verrà presa in considerazione cosa si intende oggi “per nutrienti”, le loro azioni energetiche, ma soprattutto quelle modulanti il genoma e il sistema immunitario. La respirazione e il metabolismo cellulare, al fine di intervenire con i substrati più consoni a mantenere l’omeostasi dell’organismo qualora ci sia, o a modificare in senso migliorativo le eventuali alterazioni. Verrà analizzata la composizione corporea e i principali strumenti di indagine strumentale, al fine di tenere aggiornato il “quadro strutturale”, coadiuvata dagli esami ematochimici specifici per la problematica in esame, il tutto naturalmente finalizzato a “prescrivere la terapia dietetica” con gusto, piacevolezza e gratificazione palatale, in cui viene svolto però l’effetto terapeutico del cibo. Si porrà particolare attenzione allo studio e alla scoperta dell’intestino inteso come “organo attivo” per l’ancestrale e primordiale vita che ci portiamo dentro, essendo colonizzato


corsi teorico-pratici

SCIENZA DELL’ALIMENTAZIONE (PROPEDEUTICO A DIETOTERAPIA) da batteri. La corretta conoscenza di questo ambiente, in cui il sistema immunitario e l’assorbimento alimentare si incontrano in presenza di questi esseri viventi, permette di valutare molte delle alterazioni sistemiche che troppo spesso vengono trattate localmente e sintomatologicamente: macchia rossa, prurito, uguale cortisone. L’alimentazione è un mondo complesso ma semplice allo stesso modo se umilmente ci si avvicina con l’intento di comprendere, non di alterare bypassando l’analisi del perché. La soppressione del sintomo non elimina la causa e la soppressione non dura in eterno; la risoluzione della causa elimina il sintomo. Il percorso didattico permetterà di approcciarsi alla terapia dietetica senza avere dogmi e realtà oggettive di trattamento univoco e uguale per tutti. Infatti valuterà tutte le variabili possibili nell’ottica della funzionalità organica. Un solo esempio: molte persone soffrono di osteoporosi e quindi a loro vengono somministrate tonnellate di farmaci, ai più svariati dosaggi, dai costi (per la società) esorbitanti. Se si considera che esistono acque con residuo fisso di calcio (dai 300 ai 500mg/litro) e che il fabbisogno di calcio è di circa 1,2-1,5 g, basta bere circa 1,5 lt di acqua al giorno e si ha subito un terzo di calcio biodisponibile assunto in maniera ottimale e salutare per il fisico e per il portafoglio. L’acqua non ha calorie, ma in questo caso è un nutriente. IL COLESTEROLO NON FA SOLO DANNI L’indispensabile e fondamentale attività fisica non verrà vista solo come “utile movimento al fine di dimagrire”, ma verrà considerata come “adeguata capacità ossigenante”. Infatti la cellula umana non corre né a piedi né in bicicletta e non pratica neppure pilates, ma respira e per muoversi ha bisogno di plasticità. Plasticità data dal colesterolo, quindi esso è indispensabile e non “solo dannoso”, come la pubblicità invece da decenni dichiara. L’ossigenazione nelle cellule avviene con meccanismo di dif-

Obiettivo del corso L’obiettivo del corso è fornire una preparazione completa nel campo della Scienza dell’Alimentazione, dalle nozioni di biochimica e di fisiologia della nutrizione alla digestione, assorbimento, trasporto e trasformazioni biochimiche dei nutrienti energetici, con particolare attenzione al reale fabbisogno energetico (basale e di riposo; di utilizzazione degli alimenti; di svolgimento delle comuni attività di vita, professionali e sportive), fino ad arrivare alla personalizzazione della dieta. DOCENTE: DATE DEI CORSI: ECM:

Prof. Giorgio Maullu 6-7-8 Marzo 2015 24,5 crediti

DIETOTERAPIA DELL’OBESITÀ Obiettivo del corso Far acquisire ai corsisti le conoscenze teorico-applicative di base per formulare diete personalizzate nei confronti di pazienti in eccesso ponderale. DOCENTE: DATE DEI CORSI: ECM:

Prof. Giorgio Maullu 11-12 Aprile e 9-10 Maggio 2015 27 crediti

RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna Tel: 051 63.88.334 - www.valet.it - info@valet.it

fusione, in quanto l’ossigeno necessario è combinato con l’acqua e solo nei polmoni si trova allo stato libero. Per cui se l’idratazione del tessuto connettivale è deficitaria, ben si comprende che la respirazione cellulare sarà deficitaria e come conseguenza si andrà incontro ad alterazioni strutturali che poi divengono funzionali con patologia d’organo eppoi sistemiche, esempio steatosi epatica, cirrosi, insufficienza funzionale. Naturalmente, nell’intero percorso si valuteranno tutte le procedure standardizzate per avvicinarsi o intraprendere all’interno della propria attività professionale anche la possibilità di iniziare la dietologia, imparando a formulare una dieta per dimagrire in quei pazienti che hanno questo obiettivo. Analizzare, seguire il percorso clinico e strumentale per far ottenere al paziente il risultato desiderato. È però altrettanto chiaro che se questo percorso “standardizzato” viene letto alla luce di quanto sopraesposto, si capisce che l’Alimentazione apre porte e capitoli per migliorare l’attività medico-professionale a 360 gradi, in quanto il substrato

alimentare viene amplificato nella sua valenza di “stimolante” in senso lato, e non ridotto a semplice valore energetico di caloria. Seguire questo percorso formativo che la VALET mette a disposizione, consente di avere lo sguardo aperto a tutte le “varianti esecutive” della Medicina Estetica che le varie metodiche permettono, partendo proprio dalla riscoperta dell’alimentazione vista come base peculiare su cui basare i propri programmi di percorso lavorativo, improntato a un benessere total body e non solo localizzato. Inoltre saranno presi in esame i principali aspetti psicologici e motivazionali che sono alla base delle reticenze e delle difficoltà dei pazienti a seguire un protocollo terapeutico, ma anche delle deficienze comunicative che spesso determinano nel professionista un limite importante nel farsi comprendere e accettare. Il cibo, se non lo si considera più con gli occhi di chi guarda solo fuori ma con quelli che guardano soprattutto dentro, è l’essenza intima di complessi che attivano, generano, modulano i meccanismi bioumorali e strutturali della nostra vita. Avere la consapevolezza che la natura ci mette a disposizione tutto quello di cui abbiamo bisogno, significa che bisogna riscoprire come riappropriarsi di questa capacità di prendere. ✘ 45


PHYTOLASTIL CORREZIONE SMAGLIATURE

PUBERTÀ, GRAVIDANZA, VARIAZIONI DI PESO.

L’efficacia fitocosmetica in un trattamento urto, intensivo e concentrato. Dosata all’84% in complesso vegetale ristrutturante (alchemilla, edera, equiseto), questa soluzione non grassa e altamente concentrata rilancia la sintesi di collagene ed elastina favorendo la riduzione delle smagliature, sia in fase infiammatoria che cicatriziale.

Studi clinici ne dimostrano l’efficacia: • nella prevenzione delle smagliature

• nella riduzione delle striae già formate

92%

80%

di casi positivi*

di casi positivi**

• nel miglioramento estetico globale (le smagliature appaiono riempite, ridotte nella lunghezza e attenuate nella colorazione)***. Phytolastil fiale può essere utilizzato su cute integra dopo trattamenti di chemioesfoliazione, sia fisica che chimica (laser o peeling), mesoterapia, carbossiterapia, trattamenti chirurgici. Risulta indicato anche per migliorare i processi di cicatrizzazione a seguito di interventi chirurgici dermatologici ed estetici. Clinicamente testato in gravidanza*, può essere utilizzato durante il periodo gestazionale a partire dal terzo mese. * Studio clinico realizzato su 90 donne incinte, controllato contro 90 donne incinte non trattate fino al parto. Pubblicato su “Gynécologie”, organo ufficiale della Società francese di Ginecologia. ** Studio clinico condotto su 51 donne d’età compresa tra gli 11 e i 47 anni con smagliature di diversa origine (gravidanza, obesità, pubertà). Pubblicato sul “Giornale Italiano di Dermatologia e Venereologia”. *** Studio clinico su 80 casi condotto in doppio cieco verso placebo.

Disponibile anche nel formato siero da 75 ml. In farmacia

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MEDICINA ANTALGICA di Franco Paolini Medico Chirurgo Docente CPMA VALET - Bologna

ra le cause più frequenti del doT lore, si riscontrano le patologie osteo-muscolo-tendinee molto spes-

so su base artrosico-degenerativa. Le persone che ne soffrono sono in genere soggetti in età avanzata, spesso con concomitanti ulteriori patologie, in una condizione di relativa compromissione generale dello stato di salute e in politerapia farmacologica. L’uso dei farmaci antidolorifici – fans o cortisonici – ove le cure fisioterapiche non fossero da sole sufficienti ad alleviare i dolori, è il cardine di ogni trattamento medico. Va da sé che quando le patologie sono croniche e prevedono prolungati trattamenti farmacologici, l’attenzione del medico è posta a salvaguardare la persona anche da possibili effetti indesiderati o collaterali, soprattutto in coloro che abbiano compromesse funzionalità di organi quali reni, fegato e stomaco. Solo per fare alcuni esempi, si pensi all’uso di fans in soggetti in terapia anticoagulante e il potenziale rischio di emorragie; la necessità di una gastroprotezione per evitare ulcere o

IL DOLORE A PORTATA DI MANO Nella sua pratica ambulatoriale, ogni medico di famiglia si trova a dover fronteggiare, quotidianamente, le numerose richieste di aiuto degli assistiti, i quali chiedono, per lo più, di curare patologie dolorose

ancor peggio perforazioni gastriche; l’impossibilità di assumere fans anche alle previste dosi terapeutiche in soggetti con compromessa funzionalità renale. Si entra in un circolo vizioso in cui la somministrazione di un farmaco ne prevede un altro per compensare gli effetti indesiderati degli altri. Il dolore è “Dolore” e va alleviato in ogni modo possibile e sicuro. La sicurezza, purtroppo, è in forte discussione quando vengono riscontrate, e succede frequentemente, assunzioni di farmaci che, per posologia, superano quelle previste e indicate nei foglietti illustrativi. Soprattutto nei soggetti con assunzione cronica di terapie si può creare un danno difficilmente quantizzabile in tempi brevi, ma comunque facilmente intuibile. Ferme restando le necessarie associazioni farmacologiche – con i previsti dosaggi terapeutici – nei soggetti con patologie multiple, possiamo fare molto per il trattamento dei citati dolori, potendo intervenire con dosi nettamente inferiori di farmaci attraverso

la Mesoterapia che tra i suoi punti di forza include: • Uso di minime quantità di farmaci antidolorifici, peraltro diluiti. • Somministrazione intradermicasottocutanea localizzata nelle aree cutanee sovrastanti le sedi del dolore. • Azione antidolorifica diretta per diffusione locale su tessuti superficiali e profondi e penetrazione del farmaco a livello intra-articolare. • Sinergia con i meccanismi d’azione antalgico-riflessologico e immunologico/bioumorale (triplice meccanismo d’azione). • Una applicazione a settimana in media. • Facilità di esecuzione. • Buona tollerabilità da parte dei pazienti. • Indiscutibile efficacia terapeutica (gli insuccessi totali sono al di sotto dell’1%). • Possibilità di utilizzarla in soggetti allergici ai fans con l’uso esclusivo della semplice soluzione fisiologica (si perde l’azione del farmaco ma rimangono gli altri due meccanismi d’azione); oppure con l’uso alternativo di preparati omeopatici o omotossicologici. Questi punti spiegano perché i corsi di Mesoterapia antalgica della nostra Scuola sono sempre frequentati da un numero elevato di medici, e fa piacere riscontrare che alcuni di questi giungono da altri Paesi, Comunitari ed extra-Comunitari. I dolori cronicizzati possono essere trattati anche con l’Agopuntura, che si è affacciata alla cultura occidentale ancor prima del secolo scorso, prorompendo con la forza dell’efficacia nella cultura medica dove oggi la si riconosce, a livello mondiale, una “Medicina Tradizio47


DIPARTIMENTO DI TERAPIA ANTALGICA INTEGRATA nale” che va tutelata come prezioso patrimonio. Sono soddisfatto nel vedere concretizzate le mie aspettative: non avevo dubbi, circa 30 anni fa, che l’agopuntura avrebbe preso piede anche nella cultura medica occidentale. Sono stato in Cina ad apprenderla e, con un minimo di obiettività, non potevo non prevederne l’inevitabile diffusione. Oggi l’Agopuntura viene usata comunemente per il trattamento delle patologie dolorose in strutture ASL, con o senza ticket, e l’affluenza di chi ne usufruisce vantaggiosamente è elevata (impensabile 30 anni fa). L’Agopuntura potrà ancora non essere ritenuta Scienza, ma è parte integrante dell’“Arte” medica e spesso riesce ad arrivare dove la Scienza non arriva. Negli ultimi decenni è stato rilevato come certi dolori affliggono anche persone giovani. Ci si rivolge ancora al medico di famiglia, se non direttamente ai Pronto Soccorso, quando – all’improvviso – costoro vanno incontro a blocchi articolari acuti con fortissimi dolori e invalidità temporanea assoluta. In questi casi le risposte terapeutiche efficaci sono poche. Faccio alcune considerazioni dettate dalla pluridecennale esperienza e rilevo come, in questi casi, le classiche terapie farmacologiche, purtroppo, non fanno sortire il beneficio desiderato. Basta chiedere ai pazienti e rendersi conto che giorni di terapie con Fans, Cortisonici e Miorilassanti hanno cambiato di poco la situazione, comunque non in modo soddisfacente. È la causa del blocco e del dolore che, contrariamente ai dolori cronici su base artrosica, ha una genesi diversa, e se riconosciuta e adeguatamente diagnosticata, è possibile curarla integrando conoscenze di agopuntura, terapia manuale vertebrale e mesoterapia. Sulla genesi di questi blocchi articolari acuti non vi sono certezze scientifiche; una costante è che, dalla raccolta dei dati anamnestici, è facile sentirsi dire che il problema è iniziato per essersi sottoposti a uno sbalzo di temperatura o aver fatto “un movimento falso”; si è innescato molto verosimilmente un “disturbo funzionale” benigno, ma maledettamente 48

corsi teorico-pratici

Obiettivo del dipartimento La Riflessoterapia poggia sul concetto di “riflesso” inteso come risposta a uno stimolo. La stimolazione di punti diversi costituisce un unico messaggio per il S.N.C. che elabora una risposta unica, precisa e sempre uguale per il tipo di stimolazione. Le tecniche riflessoterapiche sono esemplarmente pluridisciplinari: mobilizzazioni riflessogene vertebrali e articolari, agopuntura di sintesi funzionale, mesoterapia mirata (chimiopuntura), kinesiologia (diagnostica, riflessogena, bioenergetica). Contestualmente, vengono fornite nozioni sull’uso di sostanze terapeutiche (naturali e/o farmacologiche) in mesoterapia mirata e di punti importanti di meridiani di agopuntura e bioenergetica. DOCENTI: Dr. Franco Paolini Dr. Griovanni Posabella CORSI E DATE DEL DIPARTIMENTO: Terapia manuale, vertebrale e articolare inizio 23 gennaio 2015 Agopuntura di sintesi funzionale 10-11-12 aprile 2015 Mesoterapia antalgica 12(pom)-13 settembre 2015 Carbossiterapia nel trattamento del dolore 18 ottobre 2015 ECM: 50 + 13,5 + 25 + 8 crediti RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna Tel: 051 63.88.334 - www.valet.it - info@valet.it

doloroso e invalidante. Già un’accurata anamnesi può confermarcelo ma, nel dubbio, ricordiamoci le diagnosi di esclusione. La nostra Scuola mette a disposizione un Dipartimento di Medicina Antalgica Integrata dove vengono insegnate le citate metodiche terapeutiche con una didattica di comprovata efficacia. Soprattutto per

chi intende esercitare in libera professione, la frequenza del Modulo è da considerare un investimento per il futuro. Perché è un investimento? Ho pazienti trattati oltre 25 anni fa che ancora mi chiamano in caso di bisogno e i nuovi pazienti, quasi esclusivamente, arrivano a me con il “passa parola”. ✘


ASPORTAZIONE COMPLETA DELLE VERRUCHE DELLE MANI E DEI PIEDI

CHIRURGIA di Gabriele Sartini Specialista Chirurgia d’Urgenza e Pronto Soccorso - Senigallia (AN)

Il dottor Gabriele Sartini, sin dall’inizio della propria attività professionale (1981) ha praticato la chirurgia ambulatoriale, cioè quella chirurgia definita “piccola” in quanto rivolta a curare patologie di modesta entità ed eseguibile in uno studio medico adeguatamente attrezzato a cura delle verruche, sia delle L mani che dei piedi, ha subito rivestito una notevole parte nell’am-

bito della mia attività ambulatoriale, trattandosi di una patologia molto frequente. Con il passare degli anni, i comuni metodi di trattamento delle verruche si sono rivelati spesso insufficienti al trattamento risolutivo di queste infezioni virali, per cui ho ideato e sviluppato una tecnica chirurgica personale per la cura delle verruche delle mani e dei piedi, denominandola appunto METODO SARTINI-VEDOVERR. Quest’ultimo termine, “VEDOVERR”, è stato usato per mettere in evidenza la caratteristica principale di questa tecnica: la possibilità di vedere la verruca che viene asportata completamente! Infatti, quella che potrebbe sembrare un’ov-

vietà, ovvero la possibilità di vedere e toccare con mano la verruca asportata, in realtà non lo è affatto. Le diverse tecniche solitamente praticate dai Dermatologi e/o dai Chirurghi, infatti, non consentono tale possibilità. La crioterapia con azoto liquido a -170°, consiste in ripetute e dolorose applicazioni, con l’intento di provocare un’ustione e la conseguente formazione di flittene e quindi il successivo distacco della verruca. Può risolvere piccole verruche delle mani, ma è fonte di frequenti insuccessi nella terapia delle verruche plantari del piede. Percentuale di insuccesso/recidive, circa 30/40%. La chirurgia tradizionale applica la diatermocoagulazione direttamente sulla verruca, con il risultato, però, di

non riuscire a controllarne il fondo. La bruciatura del dermocauterio, infatti, provoca tessuti necrotici nerastri che nascondono alla vista la verruca; il chirurgo decide poi di terminare il trattamento solo in modo intuitivo, senza vedere, in realtà, che tipo di danno tessutale ha prodotto e quanta parte della verruca è ancora residuata. Per questo motivo, soprattutto nelle verruche plantari del piede, i pazienti avvertono spesso intenso dolore per molti giorni dopo l’intervento; è residuata, infatti, una parte della verruca che provoca l’effetto “sasso nella scarpa”! Percentuale di insuccesso/recidive circa 30%. IL METODO SARTINI-VEDOVERR consiste invece nell’asportazione completa della verruca e di parte di

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cute sana tutt’attorno alla verruca stessa, consentendo così di “vedere” tutta la verruca completamente asportata, sia la parte superficiale che la parte profonda, che normalmente è preclusa alla vista. Con questo metodo è possibile trovare un

preciso piano di clivaggio tra il fondo della verruca e il sottocute che l’accoglie, situato tra il derma superficiale e quello profondo. Sinteticamente, mediante dia termocoagulazione si incide limitando la porzione di cute da asportare, a debita distanza dai margini visibili cutanei della verruca, quindi, per via smussa, si reperta, appunto, il piano di clivaggio summenzionato, scollando successivamente la verruca dal sottocute; infine si pratica l’emostasi, mediante diatermia, con conseguente effetto “sterilizzante” di eventuali piccoli residui virali. La guarigione della ferita chirurgica avverrà per seconda intenzione, avendo poi cura di seguire nel tempo il paziente, per sempre possibili recidive, che però nell’esperienza personale ultratrentennale è attorno al 2%. ✘

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